[command_school] Esame CS | Prima parte
Adm. Demetrios Kaloethes
kaloethes a gmail.com
Ven 9 Feb 2018 21:39:07 CET
Ricevuto?
Michele
Il giorno 8 febbraio 2018 19:42, Adm. Demetrios Kaloethes <
kaloethes a gmail.com> ha scritto:
> Una precisazione, mandatemi i vostri riscontri in PVT.
> Grazie.
>
> Michele
>
> Il giorno 6 febbraio 2018 11:14, Adm. Demetrios Kaloethes <
> kaloethes a gmail.com> ha scritto:
>
>> Ciao a tutti.
>>
>> Visto che non ci sono domande, passerei alla prima parte dell'esame
>> finale che consiste nella leggere e commentare il brano postato da un
>> potenziale giocatore della SIM che coordinate.
>>
>> Personaggi:
>>
>> Capitano Dupont (Nautilus)
>> Primo Ufficiale Klein (Nautilus)
>> Ammiraglio Daugherty
>> TAC Muller (Nautilus)
>> SCO T’Rel (Nautilus)
>> CNS Barrett (Nautilus)
>> Capitano La Forge (Slocum)
>> Riov T’Mak
>>
>>
>> ==========================
>> TITOLO: 1-15 – Rivelazioni
>> AUTORE: Giovanni / Muller
>> PRECEDENTE: 1-14 – Romulani
>> D.S.: 2009.03 D.T.: 18/03/2009
>> LUOGO: USS Nautilus, Plancia
>> ==========================
>>
>> *** USS Nautilus, Plancia – D.T. 18/03/2009 ~ D.S. 2009.03 ***
>>
>> Dupont si sforzò di ritornare in sé.
>> Il senso di impotenza di fronte ad una situazione così delicata lo
>> attanagliava, e l’avere le mani legate dall’ammiraglio Daugherty aumentava
>> la sua frustrazione. Ma capiva che non poteva sfogarla sui suoi
>> subordinati. Iniziava già a sentirsi in colpa per la “tirata” sul povero
>> Muller.
>> “Cosa intende per ‘altrove’, comandante?”
>> “In un altro continuum spazio-temporale.”
>> Dupont si limitò ad inarcare le sopracciglia.
>> T’Rel consultò un altro D-padd e continuò.
>>
>> “Il fatto che un Falco Romulano di tecnologia risalente a secoli fa sia
>> transitato di recente in quest’area ha solo due spiegazioni logiche”, disse.
>> “La prima si basa sulla possibilità che tale Falco esista effettivamente
>> nel nostro continuum temporale, e che qualcuno lo abbia conservato per
>> durare fino ai nostri giorni.”
>> “Un romulano appassionato di anticaglie!”, scherzò Muller.
>> Il vulcaniano rise sguaiatamente a quella affermazione.
>> “Tuttavia i nostri sensori hanno rilevato che la traccia lasciata dal
>> Falco inizia e termina bruscamente nei pressi del settore F4”, disse,
>> mostrando a Kiron il D-padd.
>> “Nei pressi dei detriti cosmici... capisco. Le sonde hanno rilevato se
>> alcuni di essi appartengono al Falco?”, chiese Dupont all’Ufficiale Tattico.
>> Muller scosse la testa. “Negativo, Capitano. Tre navi della Federazione
>> ed una Romulana, ma di tecnologia avanzata.”
>> “Esattamente”, riprende T’Rel. “Il Falco sembra essere apparso e dissolto
>> dal nulla, il che è illogico a meno di non considerare la seconda
>> possibilità.”
>> “Che sarebbe?”, incalzò Dupont.
>> “La presenza di una singolarità temporale nel settore. Il Falco potrebbe
>> averla inavvertitamente
>> attraversata...”
>> Muller sembrò illuminarsi. “...per poi ingaggiare un conflitto a fuoco
>> con le navi presenti nel momento dell’uscita...”
>> “...e riattraversare la singolarità subito dopo”, concluse Dupont. “Ha
>> senso. Ma questo cosa c’entra con la Slocum?”
>> Le labbra di T’Rel si inarcarono in un abbozzo di sorriso.
>> “Il Falco potrebbe essere non essere stato l’unico mezzo ad aver
>> attraversato il wormhole temporale.”
>>
>> *** USS Nautilus, Sala tattica, alcuni minuti dopo ***
>>
>> “Grazie per la vostra pazienza”, disse Dupont ai convitati, riprendendo
>> il suo posto.
>> “Affari urgenti in Plancia.”
>> La compagine romulana ruppe il guardingo silenzio.
>> “Niente che voglia condividere con noi, capitano?”, disse T’Mak.
>> Kiron esitò per qualche istante. “Forse. Ma prima lasciamo che il
>> capitano La Forge ci racconti la sua storia.”
>> Daugherty gli rivolse uno sguardo di sottecchi. Dupont se ne accorge.
>> Ora anch’io ho un segreto che vorresti sapere, ammiraglio, pensò non
>> senza un pizzico di soddisfazione.
>> Tutti gli occhi erano ora puntati sul capitano della Slocum. Tranne
>> quelli dei romulani, che evidentemente conoscevano già la storia ed erano
>> più interessati a quello che aveva da dire Dupont.
>> Il vecchio capitano si schiarì la voce. “Tutti i fatti sono riportati nel
>> diario di bordo. Ad ogni
>> modo”, disse in un morbido tono baritonale, “non c’è molto da dire. La
>> nostra missione consisteva in una ricognizione del sistema... il più
>> possibile discreta”, aggiunse con cautela, “per le ragioni di cui tutti i
>> presenti sono a conoscenza.”
>> Accarezzò la barba canuta. Tutti ascoltavano in silenzio.
>> “Altre due navi della Federazione erano con noi, la USS Ontario, classe
>> Galaxy, e la USS Enterprise, classe Nebula. Il piano prevedeva l’arrivo di
>> una nave romulana che ci avrebbe fornito i mezzi occultati per scendere sul
>> pianeta Lorillia III.”
>> “La D’Deridex Kor”, disse T’Mak, “arrivò come da accordi prestabiliti,
>> con a bordo un team dei nostri migliori ingegneri.”
>> La Forge annuì. “Il rendez-vous avvenne secondo i piani. Avevamo appena
>> iniziato le procedure
>> preliminari di trasferimento degli ingegneri a bordo, quando...
>> quando...”
>> La voce del vecchio si incrinò. “Si sente bene?”, chiese Barrett,
>> prendendogli la mano.
>> “Scusatemi”, disse, gli occhi velati di lacrime. “è che... tante vite
>> perdute...” Si interruppe di nuovo, cercando di riprendere il controllo.
>> Guardò tormentato la giovane el-auriana.
>> “Ci dica com’è andata”, sussurrò Barret.
>> Il vecchio annuì. “Avevamo iniziato le procedure, quando una serie di
>> siluri fotonici disintegrò la
>> Ontario.”
>> “Non avevate scudi?”, chiese Klein.
>> Il vecchio scrollò la testa. “Il trasferimento di uomini e mezzi era in
>> corso su tutte e quattro le
>> navi”, disse. “Gli scudi erano abbassati.”
>> “Una sfortunata coincidenza”, disse Dupont.
>> La Forge sospirò. “Prima di avere il tempo di riarmare gli scudi,
>> un’altra serie di missili distrusse la USS Enterprise.” Chiuse gli occhi.
>> “La Kor sparò contro l’invisibile nemico, ma essendo senza scudi e
>> disoccultata fu il successivo facile bersaglio.”
>> “Il sacrificio dei nostri soldati ha permesso il salvataggio della vostra
>> nave”, disse tronfio uno dei
>> romulani.
>> “E di questo vi ringraziamo”, disse Daugherty. “Capitano, continui.”
>> Il vecchio La Forge riprese il racconto. “Anche noi eravamo stati
>> raggiunti da alcuni colpi, e avevamo perso parte del deflettore della
>> sezione a disco e metà di una delle gondole di poppa.”
>> Questo spiegherebbe i detriti appartenenti alla Slocum, pensò Dupont.
>> “Riuscimmo comunque ad alzare gli scudi. Abbiamo tentato di rispondere al
>> fuoco, ma la nave nemica e’ scomparsa così com’era arrivata: nel nulla.
>> Abbiamo provato ad inseguirla, ma i nostri sistemi sono andati tutti
>> momentaneamente in tilt... come se fossero tutti andati in corto circuito,
>> per poi riprendere a funzionare.”
>> Ecco cosa voleva dire T’Rel, pensò di nuovo Dupont. La Slocum aveva
>> passato la singolarità.
>> “Decidemmo quindi di tornare indietro, e dopo un altro blackout siamo
>> ritornati al punto di partenza, pressoché semidistrutti.” La Forge indicò
>> T’Mak. “Il Riov è stato il primo a raccogliere la nostra richiesta di
>> soccorsi, e per maggior prudenza ci ha trainato al sicuro, nascosti dalla
>> nebulosa oscura. E questo è tutto.”
>> “Grazie, capitano”, disse Daugherty. “Ora dobbiamo decidere come
>> procedere nella missione tenendo conto di questo... imprevisto.”
>> Klein incrociò le braccia. “Un ‘imprevisto’ ancora piuttosto tenace,
>> signore”, disse. “Se non fosse stato per il nostro timoniere, in questo
>> momento anche noi tutti saremmo pulviscolo stellare.”
>> “E di questo vi ringraziamo”, concesse T’Mak.
>> Il romulano che aveva parlato in precedenza fece una smorfia.
>> “Bene, bene. Ora che siamo tutti d’accordo.... in quanto tempo possiamo
>> organizzare il team da inviare sul pianeta?”, chiese impaziente Daugherty.
>> “Con il suo permesso, Ammiraglio”, lo interruppe Dupont, “per il buon
>> esito della missione, forse
>> sarebbe meglio chiarire alcuni punti di base con i nostri amici.”
>> Il capitano della Nautilus guardò negli occhi T’Mak.
>> Molto probabilmente c’erano membri del Tal Shiar seduti con lui.
>> “Se dobbiamo collaborare, sarebbe anche l’ora di scoprire le carte, non
>> crede?”
>> “Non capisco cosa voglia dire, capitano”, rispose freddamente il romulano.
>> “Io credo di sì, Riov. Risponda a questa domanda: che interesse avrebbe
>> Romulus a sventare un colpo di stato inerente gli affari interni della
>> Federazione?”
>> Un terzo romulano prese la parola per la prima volta.
>> “Ammiraglio, come può permettere questa insolenza da parte di un suo
>> subordinato? Non pensavo che la Federazione fosse usa a insultare chi le
>> viene in aiuto!”
>> “Bingo!” pensò Dupont. Quel romulano aveva ‘gerarchia’ scritto in fronte.
>> Tal Shiar, probabilmente
>> Colonnello, dedusse.
>> Daugherty abbozzò un sorriso. “Le assicuro che non c’e’ alcun motivo per
>> rabbuiarsi. Il capitano Dupont non intendeva certo insultare le buone
>> intenzioni dei nostri amici Romulani. Vero?”, aggiunse, lanciando uno
>> sguardo di fuoco al capitano.
>> T’Mak mantenne il suo contegno. “Risponderò alla sua domanda, capitano,
>> sebbene piuttosto sorpreso dalla sua mancanza di fiducia nei nostri
>> confronti. Ad ogni modo”, disse, “l’Impero Romulano ha tutto l’interesse a
>> gestire i suoi rapporti con la Federazione secondo
>> lo stato attuale. Un eventuale colpo di stato rovinerebbe molti sforzi
>> diplomatici fatti finora...
>> da ambo le parti”, aggiunse, guardando per un attimo l’ammiraglio Rusca.
>> “Secondo un vostro detto piuttosto famoso... meglio il diavolo che si
>> conosce”, sorrise.
>> Daugherty intervenne, sempre fulminando Dupont con gli occhi. “Spero che
>> questo chiarisca i suoi dubbi, capitano”.
>> Dupont non si fece soggiogare. Si alzò e mise le mani sul tavolo.
>> “Apprezzo il suo tentativo, Riov”, disse, “ma non funziona, mi dispiace.”
>> I romulani iniziarono a protestare.
>> Daugherty saltò dalla sedia, furente. “Capitano!”
>> Dupont alzò una mano. “Un attimo, ammiraglio. Le assicuro che tutto
>> quello che dico, ha un senso. Mi dia solo cinque minuti per spiegarmi.”
>> “Ne faccia buon uso”, sibilò Daugherty. “Potrebbero essere gli ultimi
>> della sua carriera.”
>> “La ringrazio”, disse Dupont, per poi rivolgersi ai romulani.
>> “Un colpo di stato può solo favorire Romulus. L’incertezza politica e
>> l’eventuale guerra civile che sorgerebbero da un evento di questo genere vi
>> aiuterebbe a, diciamo, ‘rivedere’ i confini
>> dell’Impero. No, la spiegazione è un’altra.”
>> Il Colonnello sorrise freddamente. “Ci delucidi allora, capitano. Perché
>> dovremmo spendere uomini e navi per impedire un evento che, come dice lei,
>> ci starebbe molto a cuore?”
>> “Per un’occasione perduta”, disse Dupont. “Lei sa benissimo che il
>> Warbird che ha attaccato noi e la Slocum è un modello risalente al XXIII
>> secolo.”
>> “E con questo?”
>> “Colonnello... immagino sia il suo grado, giusto? Bene, l’unica maniera
>> in cui una nave possa comparire e scomparire in quel modo è il passaggio
>> attraverso un wormhole.”
>> Il Colonnello iniziava a insospettirsi. Capiva dove Dupont voleva andare
>> a parare. “Le singolarità sono piuttosto comuni nella galassia, Capitano.”
>> “Le singolarità spaziali, certamente. La più famosa si trova presso
>> Bajor, lo sappiamo tutti. Ma il Falco risale a più di cento anni fa”, disse
>> Dupont. “Questa volta si tratta di una singolarità temporale.”
>> “Anche i wormhole temporali non sono esattamente sconosciuti, Capitano”,
>> disse con fare apparentemente condiscendente il Colonnello.
>> “Non insulti la mia intelligenza, Colonnello”, disse freddamente Dupont.
>> “Il Falco, ripeto, risale a più di cento anni fa. I suoi attacchi sono
>> avvenuti ripetutamente e a distanza di giorni. Vuole che
>> faccia due più due, Colonnello?”
>> L’ufficiale del Tal Shiar non rispose. Il gioco era ormai scoperto.
>> Daugherty aveva iniziato a capire, finalmente. “Un attimo... se il Falco
>> è ricomparso due volte dalla
>> singolarità, significa che...”
>> Dupont annuì. “Esatto, Ammiraglio. I wormhole temporali sono noti per
>> essere estremamente instabili e volatili. Esistono per breve tempo, massimo
>> qualche giorno, e l’intervallo temporale varia continuamente. In altre
>> parole”, continuò, “entrando in un wormhole per due volte, sempre che ne
>> avessimo il tempo, usciremmo sicuramente in due epoche differenti.”
>> Dupont si avvicinò al Colonnello. “Il Falco è passato attraverso la
>> singolarità due volte in una settimana. Ed è sempre tornato qui. Anche la
>> Slocum vi è inavvertitamente entrata. Ed è tornata qui.”
>> Il Colonnello lo fissava, ma non rispose.
>> Il capitano, ormai padrone della situazione, si girò verso tutti i
>> presenti.
>> “Quella che abbiamo davanti, al fianco della nebulosa di Paulson, e
>> nascosto dalla nebulosa oscura, è un wormhole temporale esistente da almeno
>> una settimana - ma sono portato a credere che risalga a molto, molto tempo
>> prima - e il cui intervallo temporale è anche stabile. Non solo, ma stando
>> alle tracce rilevate, il punto di uscita è lo stesso.
>> Per cui è anche spazialmente statico.”
>> Si rivolse a Daugherty. “Ammiraglio, non credo di sbagliarmi se dico che
>> questo è il primo caso di
>> singolarità spazio-temporalmente stabile mai rilevato nella Galassia. E’
>> questo che interessa i nostri amici romulani, non so se per sfruttarlo o
>> distruggerlo”, disse, guardando T’Mak, “e non certo un colpo di stato nella
>> Federazione.”
>> Il silenzio si mantenne per qualche istante, interrotto poi
>> dall’Ammiraglio.
>> “T’Mak, credo che dovremmo rivedere i nostri accordi.”
>> Il Riov fece un sorriso tirato. “Ammiraglio, non credo sia conveniente a
>> nessuna delle due parti.”
>> Daugherty era livido. “Come possiamo imbarcarci in una missione così
>> delicata se non ci fidiamo gli uni degli altri?”
>> Il Colonnello rise apertamente. “Oh, Ammiraglio, per quanto macchinoso si
>> creda, a volte dimostra vera ingenuità!”
>> “Mi stia a sentire...”, riprese l’Ammiraglio, ma Dupont lo interruppe.
>> “Hanno ragione, Ammiraglio.”
>> “Cosa?!? Ma se ha appena detto che...”
>> “Può seguirmi un attimo fuori, Ammiraglio? Con permesso, Colonnello e
>> Riov... Numero Uno, venga anche lei.”
>>
>> *** USS Nautilus, Sala Macchine ***
>>
>> Una volta fuori dalla sala tattica, Dupont bloccò sul nascere ogni
>> protesta di Rusca.
>> “Ammiraglio, è chiaro che noi e i Romulani non ci fidiamo ne’ ci fideremo
>> mai gli uni degli altri, ma questo è nella natura delle cose. Prima ho
>> semplicemente voluto far sapere ai nostri nuovi amici che non siamo ciechi
>> ne’ stupidi. La missione proseguirà, ma a carte scoperte. Non permetterò
>> che i miei uomini vadano incontro al pericolo senza neanche sapere perché.
>> E ora mi dica, quali erano le condizioni iniziali che i qui presenti amici
>> avevano imposto?”
>> Daugherty ammise la sconfitta. “Fornitura di copertura, occultamento e
>> scorta pre/post missione in cambio dell’annessione del sistema Lorillia
>> all’Impero Romulano.”
>> “E il wormhole incluso nel prezzo”, sogghignò Klein.
>> Dupont era sconvolto. “Un intero sistema in territorio federale ?! E’
>> assurdo!”
>> Daugherty, per quanto avvilito, sorrise. “Lei non si rende conto della
>> minaccia incombente. I dissidenti sono infiltrati a tutti i livelli della
>> gerarchia governativa, l’unico modo per evitare il caos è succedere in
>> questa missione. Nessun prezzo è abbastanza alto da evitare una guerra
>> civile.
>> E poi Lorillia è praticamente disabitato.”
>> Dupont annuì. “Non possiamo lasciare il wormhole temporale ai Romulani,
>> ma abbiamo bisogno di loro.”
>>
>> *** USS Nautilus, Sala Tattica, due minuti dopo ***
>>
>> “Scusate per la breve interruzione”, disse Daugherty agli incomodi
>> astanti, seguito da Dupont e Klein. “Possiamo riprendere.”
>> “Questo dialogo potrà continuare solo se gli accordi precedentemente
>> stipulati saranno rispettati”, disse il Colonnello. Evidentemente avevano
>> discusso una strategia mentre gli ufficiali della Federazione erano
>> assenti.
>> “Manterremo i patti”, disse Daugherty.
>> I romulani, preparati a incontrare resistenza, sembrarono interdetti.
>> “Molto bene, allora. Invieremo un team quanto prima possibile.” Si
>> alzarono.
>> “Al tempo, signori”, disse Daugherty. “C’e’ una nuova condizione.”
>> Il Colonnello si adirò. “Cosa? Non accetteremo niente di meno di quanto
>> pattuito!”
>> “E tanto avrete”, rispose l’Ammiraglio. “La condizione aggiuntiva è che
>> il wormhole deve essere distrutto alla fine della missione.”
>> I romulani nascosero un moto di soddisfazione, sorpresi per una volta di
>> essere in sintonia di idee
>> con la Federazione.
>> “Questo comporterà una piccola variazione nelle nostre richieste
>> territoriali. Che ne pensa del sistema Deneva? Anche quello è disabitato
>> …”, disse il Colonnello con falsa compunzione.
>> Daugherty fu messo alle strette. “Accettiamo le vostre richieste.”
>> L’ufficiale del Tal Shiar sorrise soddisfatto. “Che sia, dunque.
>> Mettiamoci al lavoro”, disse, stringendo la mano di Daugherty.
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>> Attendo i vostri commenti.
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