[Kili-ml] R: Re: Seconda Classe Gamification: una brutta parola, destinata a durare

ben.sidoti at libero.it ben.sidoti at libero.it
Fri Aug 22 17:29:19 CEST 2014


Ciao Giacomo!è proprio questo il problema: che sembra competente, ma non sta parlando di Gamification...Dotti è competente, e sa molte cose, per carità: però non entra nello specifico del gioco. Da questo articolo, che appare su una rivista che ospita sempre interventi sulla azzardopatia, pare che la gamification sia solo un nome nuovo per indicare gli pseudogiochi, la ludificazione, o il ludiforme. Siamo in quell'ambito lì, ma negli ultimi quindici anni (vado a occhio) "gamification" sta indicando un approccio e dei professionisti ben precisi, che magari non hanno inventato il termine, ma l'hanno diffuso. 
Pesco dalla rete, andando un po' oltre wikipedia:
http://blogs.gartner.com/brian_burke/2014/04/04/gartner-redefines-gamification/
è uno dei tanti che mette i paletti un po' più a destra o un po' più a sinistra: ma che sottolinea come il punto non sia rendere "giocoso" qualcosa ma individuare specifici meccanismi di giochi (i punti, per dire) e trasferirli in ambiti diversi - come al centro non stia la "sensazione" del gioco ma la "esperienza" del gioco.
credo che nell'ambito in cui ci stiamo affacciando, quello molto delicato della azzardopatia, questa non sia una questione di lana caprina. il punto non è che il gioco fa male, ma che quel modo di giocare sfrutta delle debolezze umane - e noi pensiamo si possano individuare anche in specifici meccanismi di gioco. 





----Messaggio originale----

Da: info at enreal.it

Data: 22/08/2014 15.53

A: <kili-ml at gioco.net>

Ogg: Re: [Kili-ml] Seconda Classe Gamification: una brutta parola, destinata a durare




  
  
    Da professionista del marketing,
      incuriosito dalle risposte lette in questa lista, ho dedicato i
      minuti necessari alla lettura dell'articolo sulla gamification,
      credendo che fosse pieno di castronerie (stante i commenti fin qui
      letti).

      Ho trovato, invece, un articolo ben fatto, seppure nella sua
      semplicità, che presenta le strategie di marketing sempre più
      diffuse di gamificazione delle attività di engagement (o
      fidelizzazione).

      L'aspetto ludico qui esposto e sostenuto da diversi esperti di
      marketing moderno, non ha nulla a che fare con l'azzardopatia. E'
      stato spiegato (e anche ampiamente provato) come l'utilizzo in
      ambiti commerciali e aziendali di tratti caratteristici del gioco
      sta nel corso degli ultimi tempi prendendo sempre più piede,
      grazie all'efficacia che tale approccio ha dimostrato
      nell'attrarre e consolidare l'attenzione e la fidelizzazione dei
      consumatori.

      

      Giacomo

      

      

      Il 21/08/2014 19:49, Giorgia Pandolfo ha scritto:

    
    
      Ciao
      Mi piacerebbe molto conoscere la vostra opinione
        sulla gamification e ancor di più leggere un vostro commento
        nella pagina del blog del professor Dotti (Scienze della
        comunicazione) che si occupa del contrasto al gioco d'azzardo...
        Ancor di più di più che lui risponda in quello di Dario ecc...
        Insomma almeno nei luoghi virtuali credo sarebbe auspicabile il
        confronto tra chi, a diversi livelli, parla di gioco.
      Http://blog.vita.it/secondaclasse/2014/08/21/gamification-una-brutta-parola-destinata-a-durare/#comment-5579
      .. Dite la vostra che io ho detto la mia..
      Buon gioco
      Giorgia.
      

      
      

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