[Kili-ml] R: Re: Seconda Classe Gamification: una brutta parola, destinata a durare

Dario Cherubino - Lucca Comics and Games grv at luccacomicsandgames.com
Fri Aug 22 19:29:48 CEST 2014


Un annetto fa, con Luca Giuliano abbiamo tenuto a Roma un seminario proprio
su Gamification e affini per il settore dei professionisti degli eventi
(l¹evento era promosso da Site, l¹associazione mondiale dei professionisti
del settore degli eventi di incentivazione e motivazione).
Inutile dire che, sebbene molto più antica, la parola ³gamification² sia
decisamente diventata popolare solo negli ultimi anni, anche se vittima di
una decisa confusione, e di una ³appropriazione indebita² da parte dei
professionisti del settore dei videogiochi, che hanno prodotto una notevole
quantità di materiale sul tema.

Non credo, comunque, che si tratti di una brutta parola.
³Gamification² fa riferimento a un processo, invece, che rivaluta il gioco e
la sua funzione, e cerca di rintracciarne meccanismi eŠ segreti.

In pratica, ci si è semplicemente accorti che il gioco appassiona, e magari
il "lavoro" no, 
e quindi ci si è domandati se fosse possibile comprendere come il gioco
funziona, e perché appassiona e coinvolge, nonché se fosse possibile
applicare queste stesse dinamiche in contesti alieni al gioco stesso.

I vari guru della gamification affermano ovviamente di si (ma d¹altra parte,
³vendono² proprio questo),
Mentre io sono d¹accordo solo a metàŠ ma qua la discussione si farebbe
davvero lunghissimaŠ

Ciao a tutti
Dario



Da:  "ben.sidoti at libero.it" <ben.sidoti at libero.it>
Risposta:  "ben.sidoti at libero.it" <ben.sidoti at libero.it>,
<kili-ml at gioco.net>
Data:  venerdì 22 agosto 2014 17:29
A:  <kili-ml at gioco.net>
Oggetto:  [Kili-ml] R: Re:  Seconda Classe Gamification: una brutta parola,
destinata a durare

Ciao Giacomo!
è proprio questo il problema: che sembra competente, ma non sta parlando di
Gamification...
Dotti è competente, e sa molte cose, per carità: però non entra nello
specifico del gioco. Da questo articolo, che appare su una rivista che
ospita sempre interventi sulla azzardopatia, pare che la gamification sia
solo un nome nuovo per indicare gli pseudogiochi, la ludificazione, o il
ludiforme. Siamo in quell'ambito lì, ma negli ultimi quindici anni (vado a
occhio) "gamification" sta indicando un approccio e dei professionisti ben
precisi, che magari non hanno inventato il termine, ma l'hanno diffuso.

Pesco dalla rete, andando un po' oltre wikipedia:

http://blogs.gartner.com/brian_burke/2014/04/04/gartner-redefines-gamificati
on/

è uno dei tanti che mette i paletti un po' più a destra o un po' più a
sinistra: ma che sottolinea come il punto non sia rendere "giocoso" qualcosa
ma individuare specifici meccanismi di giochi (i punti, per dire) e
trasferirli in ambiti diversi - come al centro non stia la "sensazione" del
gioco ma la "esperienza" del gioco.

credo che nell'ambito in cui ci stiamo affacciando, quello molto delicato
della azzardopatia, questa non sia una questione di lana caprina. il punto
non è che il gioco fa male, ma che quel modo di giocare sfrutta delle
debolezze umane - e noi pensiamo si possano individuare anche in specifici
meccanismi di gioco.



> ----Messaggio originale----
> Da: info at enreal.it
> Data: 22/08/2014 15.53
> A: <kili-ml at gioco.net>
> Ogg: Re: [Kili-ml] Seconda Classe Gamification: una brutta parola, destinata a
> durare
> 
>    
> Da professionista del marketing, incuriosito dalle risposte lette in questa
> lista, ho dedicato i minuti necessari alla lettura dell'articolo sulla
> gamification, credendo che fosse pieno di castronerie (stante i commenti fin
> qui letti).
>  Ho trovato, invece, un articolo ben fatto, seppure nella sua semplicità, che
> presenta le strategie di marketing sempre più diffuse di gamificazione delle
> attività di engagement (o fidelizzazione).
>  L'aspetto ludico qui esposto e sostenuto da diversi esperti di marketing
> moderno, non ha nulla a che fare con l'azzardopatia. E' stato spiegato (e
> anche ampiamente provato) come l'utilizzo in ambiti commerciali e aziendali di
> tratti caratteristici del gioco sta nel corso degli ultimi tempi prendendo
> sempre più piede, grazie all'efficacia che tale approccio ha dimostrato
> nell'attrarre e consolidare l'attenzione e la fidelizzazione dei consumatori.
>  
>  Giacomo
>  
>  
>  Il 21/08/2014 19:49, Giorgia Pandolfo ha scritto:
>  
>  
>>  
>> 
>> Ciao
>>  
>> 
>> Mi piacerebbe molto conoscere la vostra opinione sulla gamification e ancor
>> di più leggere un vostro commento nella pagina del blog del professor Dotti
>> (Scienze della comunicazione) che si occupa del contrasto al gioco
>> d'azzardo... Ancor di più di più che lui risponda in quello di Dario ecc...
>> Insomma almeno nei luoghi virtuali credo sarebbe auspicabile il confronto tra
>> chi, a diversi livelli, parla di gioco.
>>  
>> 
>> Http://blog.vita.it/secondaclasse/2014/08/21/gamification-una-brutta-parola-d
>> estinata-a-durare/#comment-5579
>>  
>> 
>> .. Dite la vostra che io ho detto la mia..
>>  
>> 
>> Buon gioco
>>  
>> 
>> Giorgia.
>>  
>>   
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