[St-ambientazione] Nuova nave per la STML2 - USS Novalis
Adm. Demetrios Kaloethes
kaloethes a gmail.com
Lun 27 Nov 2017 22:53:45 CET
Ciao Elena.
L'ammiraglio Maelstron è in convalescenza post-operatoria e per un po' sarà
offline.
Ho contattato il relatore comunicandogli la tua osservazione ed ha
modificato la classe in Earhart ...
Il giorno 19 novembre 2017 22:48, Elena Fuccelli <mf9115 a mclink.it> ha
scritto:
> Ciao e scusate il ritardo con il quale rispondo.
>
> Devo dire che il piano di lavoro, con una nave dedicata ad attività
> prettamente investigative mi piace molto.
> >Sul nome sono tutti d'accordo: USS Drake.
>
> Come Sir Francis, o come l'omonimo rapper? LOL ^_______-
>
> L'unica cosa che non capisco della proposta è il riferimento a Tom Paris.
> Perché una nave investigativa dovrebbe essere intitolata ad un timoniere?
>
> Ciao! ;-D
> Elena
>
>
> Di seguito una proposta fatta in lista.
>
>
>
>
> Affiliazione
>
> Federazione – Flotta Stellare
>
> Nome Classe
>
> Paris
>
> Tipo
>
> Fregata
>
> Unità prodotte
>
> 2:
>
> NX-74696- USS Paris
>
> NX- da definire - USS [nome da definire, suggerisco DRAKE]
>
> Commissionato
>
> Modello base del 2390
>
> Generalità
>
> Dopo l’ultimo scontro con Borg e dal ritorno della Voyager, la Flotta
> Stellare ha elaborato numerosi progetti di difesa nei confronti delle
> peggiori minacce alla sua sicurezza. Uno di questi progetti era il progetto
> Excalibur, un super incrociatore di stazza elevata destinato a sostituire
> le classi Sovereign o comunque a diventare la nave più grande mai prodotta
> dalla Flotta Stellare. Il progetto Excalibur è stato però fermato alla luce
> dei nuovi scenari politici. Così il progetto è stato rivisto in una
> versione molto più leggera adatta ad operare in ambienti ostili, ma senza
> essere una nave da guerra. Così nasce il programma Paris, in onore del
> Timoniere della Voyager. La Classe è stata studiata cercando di coniugare
> la resistenza e le linee della classe Excalibur, la versalità della
> Prometheus, e la velocità della Intrepid, continuando la tradizione di
> unire tecnologie provenienti da varie classi iniziata con la Prometheus.
>
> La particolarità di questa classe, i cui sistemi derivano in gran parte da
> quelli della Prometheus, sono i sistemi difensivi innovativi e ad altissima
> efficienza. Oltre all’avanzatissimo sistema di scudi e lo scafo doppio
> dotato di armatura ablativa (già peraltro presenti nella classe
> Prometheus), la Classe Paris monta una speciale corazza multifasica che, al
> costo di un notevole consumo di energia, permette una straordinaria
> resistenza alla pressione e ai colpi diretti di phaser e siluri. Tale
> corazza permette alle navi della Classe di resistere a molteplici attacchi
> contemporanei e a condizioni estreme. La nave infatti è studiata per
> operare da sola in ambienti ostili e “oltre le linee nemiche”.
>
> Le navi di questa classe sono dedicate a famosi piloti, timonieri e
> capitani che hanno dimostrato una particolare tenacia e che sono
> sopravvissuti a condizioni estreme.
>
> Dimensioni
>
> Massa: 1.500.000 tonnellate
>
> Lunghezza: 393 m
>
> Larghezza: 151 m
>
> Altezza: 65 m
>
> Ponti: 15
>
> Propulsione
>
> *Sistemi Warp*
>
> Il motore a curvatura è in grado di sostenere lunghi periodi ad alte
> velocità di crociera e la particolare geometria derivata dai motori della
> Intrepid e della Prometheus evita danni al subspazio.
>
> Velocità di crociera: warp 7;
>
> Velocità massima di crociera: warp 9,975 per 36 ore;
>
> Massima velocità raggiunta: warp 9.991 per 6 ore
>
> Carburante (MRI): Deuterio Criogenico Supercritico.
>
> Carburante (ARI): Anti-Idrogeno Criogenico Supercritico.
>
> Elemento moderante della reazione M/AM: Dilitio Cristallino di quinta fase.
>
> Integrazione dinamica del carburante: Collettore di Bussard Mark 3.
>
>
>
> Attivando la Corazza Multifasica questa causa un decadimento rapido della
> traccia di curvatura rendendone impossibile l’individuazione, ma a causa
> del notevole consumo di energia il motore può spingere la nave ad una
> velocità massima di Warp 6 per 12 ore. Per velocità inferiori la durata
> aumenta, ma il consumo di energia è comunque tale che occorre spegnere
> quasi tutti i sistemi della nave.
>
>
>
> *Propulsione subluce (impulso)*
>
> Carburante: Deuterio Criogenico Bifasico.
>
> Reattori ad impulso: 24
>
> Gruppi di bobine di propulsione: 8.
>
> Direzioni di orientamento selettivo della propulsione: 12.
>
> Razzi di manovra ad alta efficienza a plasma di deuterio per una
> manovrabilità maggiore. È installata una camera di recupero dei gas di
> plasma per minimizzare le possibilità di rilevazione dei sensori nemici.
>
> Personale
>
> Equipaggio standard: 175
>
> Equipaggio minimo: 120
>
> Massima Capacità di trasporto: 1.500
>
> Ponti
>
> *Ponte 1*: ponte di comando (il kit medico di emergenza si trova dietro
> la consolle tattica, sala tattica, sala conferenze, accesso alle scialuppe
> di salvataggio, gruppo sensori dorsali, stiva;
>
> *Ponte 2*: mensa ufficiali, cabina 125-A, alloggi degli ufficiali
> superiori e VIP, laboratori, magazzini, gruppo sensori dorsali, accesso
> alle scialuppe di salvataggio, mensa equipaggio (sezione 13), Ufficio del
> Primo Ufficiale;
>
> *Ponte 3*: alloggio del Capitano, alloggi degli ufficiali superiori e
> VIP, apparecchiatura per il movimento interno dei siluri fotonici, stiva
> manutenzione turbo-ascensori;
>
> *Ponte 4*: vani carico merci, alloggi equipaggio, tubi lanciasiluri di
> poppa, sale teletrasporto 1 e 2, manutenzione phaser, gruppo sensori di
> prua, accesso alle scialuppe di salvataggio, holodeck 1, stiva, alloggi
> degli ufficiali;
>
> *Ponte 5*: infermeria, sistemi di supporto primari dell'infermeria
> (supporto materiali pericolosi, trattamento radiazioni, chirurgia, cure
> intensive, trattamento in assenza di gravità, isolamento), ufficio del
> Primo Ufficiale Medico, gruppo sensori, accesso alle scialuppe di
> salvataggio, pattern buffer del teletrasporto;
>
> *Ponte 6*: controlli del deflettore ausiliario, nucleo computer
> ausiliario, accesso alle scialuppe di salvataggio, trattamento del
> deuterio, connettori di rifornimento dei materiali di consumo, holodeck
> 2, armeria, alloggi degli ufficiali;
>
> *Ponte 7*: nucleo ausiliario del computer, vani cargo superiori 1 e 2,
> laboratori, accesso alle scialuppe di salvataggio, accesso ai propulsori
> RCS, serbatoio del deuterio, accesso all'iniettore del reattore
> materia/antimateria, alloggi equipaggio;
>
> *Ponte 8*: ufficio del primo ufficiale scientifico, trattamento del
> deuterio, portelli di aggancio di babordo, tribordo e prua, serbatoio
> deuterio, reattore materia/antimateria, magazzino delle capsule di poppa,
> vani cargo inferiori 1 e 2, condotti principali della distribuzione di
> energia e del network telematico, alloggi di sicurezza, laboratori
> (sezione 22), laboratorio astrometrico (sezione 29);
>
> *Ponte 9*: portelloni di carico, parte superiore dell'hangar navette,
> laboratori, reattore materia/antimateria, alloggi dell'equipaggio.
>
> *Ponte 10*: hangar navette principale, vani carico merci, nucleo
> principale del computer, reattore materia/antimateria, tubi lanciasiluri
> di prua, deflettore di navigazione principale, motore warp di riserva,
> controllo del deflettore di navigazione (sezione 59), controlli di volo,
> portello stagno per attività extra-veicolari di poppa;
>
> *Ponte 11*: sala macchine (sezione 32) con i banchi di memoria olografici
> e lo snodo centrale di tutti i sistemi olografici della nave, ufficio del
> Responsabile della Sezione Tecnica, nucleo principale computer, reattore
> materia/antimateria, deflettore di navigazione principale, sistemi
> ausiliari di curvatura;
>
> *Ponte 12*: deflettore di navigazione principale, serbatoio antimateria, reattore
> materia/antimateria, deflettore principale, accesso alle scialuppe di
> salvataggio, sistemi ausiliari di curvatura, controlli ambientali,
> controllo navigazione (sezione B7);
>
> *Ponte 13*: emettitore raggio traente di prua, reattore
> materia/antimateria, alloggi, laboratori, accesso alle scialuppe di
> salvataggio, motore warp di riserva, condotti secondari della distribuzione
> di energia e del network telematico;
>
> *Ponte 14*: trattamento dell'antimateria, accesso alle scialuppe di
> salvataggio, motore warp di riserva, sistema di sostegno in caso di
> atterraggio, emettitore raggio traente di poppa, sottosistemi raggio
> traente;
>
> *Ponte 15*: portello di carico antimateria, emettitore anteriore raggio
> traente di prua, sistema di sostegno in caso di atterraggio, sala controllo
> distribuzione del plasma.
>
>
>
> Dispositivi Offensivi
>
> La nave monta i sistemi offensivi già presenti sulle navi di classe
> Prometheus
>
> - 12 Banchi Phaser Tipo XII, output totale di 60,000 TeraWatts
>
> - 2 Tubi di lancio rapido frontale per siluri quantici. Ogni tubo
> permette il lancio rapido e sequenziale di 6 siluri, permettendo quindi il
> lancio simultaneo di 12 siluri. Tempo di ricarica 30 secondi.
>
> - 1 Tubo di lancio a poppa per siluri quantici. Salva singola.
> Tempo di ricarica 10 secondi
>
> - La Santa Barbara contiene 288 siluri quantici e n. 2 siluri al
> Tricobalto
>
> Dispositivi difensivi
>
> La nave monta i sistemi difensivi già presenti sulle navi di classe
> Prometheus quali:
>
> -Sistema scudi automodulanti e rigeneranti con capacità di dissipare fino
> a 3,915,000 TeraJoules.
>
> -Scafo Double Hull in duranio/tritanio con armatura ablativa
> nanorigenerante ad alta densità di 10 cm
>
> -Sistema di integrità strutturale ad alta efficienza
>
> Inoltre è dotata di una nuova tecnologia difensiva particolarmente adatta
> a missioni di alto pericolo in ambienti ostili.
>
> -Corazza Multifasica: attivando questo dispositivo lo scafo della nave
> viene fasciato da una speciale corazza che dissipa le forze che la
> colpiscono su più fasi rendendo praticamente inutili i colpi di phaser e
> disgregatori, anche i siluri risultano notevolmente depotenziati tanto che
> un colpo diretto rimarrebbe comunque bloccato dall’armatura ablativa dello
> scafo. Inoltre causando una distorsione della traccia di curvatura la nave
> risulta virtualmente irrintracciabile. La pecca del sistema è il consumo
> energetico talmente elevato da non consentire l’uso dei phaser a velocità
> impulso e impone limiti di velocità forti, nonché lo spegnimento della
> maggior parte dei sistemi, a velocità warp. Dando la massima energia a tale
> corazza si ottiene una quasi totale invulnerabilità al costo di dover
> spegnere tutti i sistemi ad eccezione del supporto vitale ed anche così
> l’energia è sufficiente solo per 5 minuti.
>
> Sistema Informatico
>
> La Classe Paris monta un sistema informatico di ultima generazione a
> gelatine bioneurali di derivazione della classe Intrepid. Il sistema di
> elaborazione centrale è in grado di accedere contemporaneamente a 58
> milioni di canali dati ed ha una potenza di calcolo transluminale di 696
> trilioni di operazioni ogni nanosecondo.
>
> Il computer è dotato del Dottore Olografico di Emergenza (MOE) Mark 2.0
>
> *Network interno di comunicazione*
>
> Tipo di trasferimenti supportati: Dati, Video e Fonia.
>
> Portata dei comunicatori personali: 800 chilometri.
>
> Portata delle comunicazioni nave-superficie: da 42.000 a 100.000
> chilometri.
>
> Ampiezza di banda dati: 18,5 kiloquad/secondo.
>
> Velocità trasmissioni subspaziali: Warp 9.9997.
>
> *Sensori*
>
> Portata massima sensori ad alta definizione: 7 anni luce.
>
> Portata massima sensori a media e bassa risoluzione: 21 anni luce
>
> Sistemi Olografici
>
> Oltre ad essere dotata di due Ponti ologrammi, sono montati proiettori
> olografici su tutta la nave al fine di facilitare l’intervento dell’MOE
> Mark 2 come già previsto per la classe Prometheus.
>
> La nave è inoltre dotata di proiettori olografici esterni che permettono
> di proiettare fino a due immagini di grande dimensione simulando due navi
> di supporto. Tale tecnologia è stata pensata per confondere i sensori di
> puntamento nemico moltiplicando i possibili bersagli. La portata del
> proiettore è di 2.000km
>
>
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> Ammiraglio di collegamento Rick Maelstrom
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> E non c’è niente di più bello dell’istante che precede il viaggio,
> l’istante in cui l’orizzonte del domani viene a renderci visita e a
> raccontarci le sue promesse.
>
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