[Stml10] Shinead - 01.04 - 48 ore
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Gio 10 Mar 2016 15:16:58 CET
Che rapidità! O.O
Stasera lo leggo da casa, ma già l'inizio mi è piaciuto molto. :)
Silvia
Il giorno 10 marzo 2016 14:51, pfrosi a virgilio.it <pfrosi a virgilio.it> ha
scritto:
> Ecco qua. Riprendo dal mio punto di vista alcuni dei brani scritti in
> precedenza e porto avanti l'azione!
>
> *************************************************************
>
> Brano: 01.04
>
> Brano Precedente: Una via d'uscita
>
> Titolo: 48 ore
>
> Autore: Shinead
>
> **************************************************************
>
> * Navetta Angel 15460 - 6 marzo 2395 – Ore 11:00*
>
>
> Shinead guardò fuori dal vetro dello shuttle. Non c'era niente. Quanto
> tempo era passato dall'impatto? Impossibile dirlo, visto che la consolle
> degli strumenti era saltata completamente, e solo la debole luce di alcune
> spie illuminava l'abitacolo. L'unica cosa che aveva retto era l'ossigeno e,
> almeno per un po', poteva ancora respirare. E aspettare. Aspettare che la
> venissero a cercare.
> Nessuno dei sensori di bordo aveva segnalato l'avvicinarsi di un corpo
> estraneo, il che significava che il meccanico dell'Erinle era un
> incompetente che non sapeva fare il suo lavoro e che lo Shuttle era guasto
> quando era partita. Non c'era nessun'altra spiegazione. Non poteva certo
> essere stata un'astronave a spararle contro, perchè per quale ragione una
> qualunque astronave avrebbe dovuto sparare ad uno shuttle della Flotta in
> un'area in pace in tempo di pace? Rimaneva solo il meteorite, che la
> strumentazione non aveva rilevato, perchè guasta. Avrebbe avuto due parole
> da dire a qualcuno, quando fosse rientrata. Se fosse rientrata.
> Aveva fame. Doveva essere rimasta svenuta parecchio tempo. Anche il
> sintetizzatore del cibo era fuori uso e naturalmente, sulla navetta non
> c'erano né cibo né acqua, era una missione di poche ore, per reperire
> alcuni importanti strumenti indispensabili per il suo lavoro sulla nave,
> come da istruzioni del capitano.
> Infilò la mano in tasca e ne estrasse alcuni chip, che in assenza di
> gravità cominciarono a roteare nell'abitacolo. Chip di simulazione per fare
> gli ologrammi per la sala relax dell'equipaggio. Shinead ne seguì le
> evoluzioni con lo sguardo. Il FestivOlo. Ecco, quella era la dimostrazione
> palpabile di come una ragazzata fatta da giovani possa restarti attaccata
> addosso e rovinarti la vita, come quelle macchie di grasso che calpesti
> nell'hangar e ti restano appiccicate alle suole facendoti lasciare impronte
> ovunque e che non riesci a mandar via in alcun modo. Non c'era stato
> pianeta, base o astronave dove, dopo essersi presentata, dopo qualche
> parola, non le fosse stata posta la fatidica domanda: “Maaaa.... tu non sei
> quella del FestivOlo?”, ed il discorso continuava con calorosi
> apprezzamenti e finiva, di solito, con la richiesta di trasformare in
> ologramma la foto della loro medusa preferita. Mai che qualcuno dicesse:
> “O'Lauglin? Quella che ha inventato un sistema per coltivare cereali in
> terreni che hanno un ph così elevato da corrodere la maggior parte dei
> metalli?”, No, di quello non interessava niente a nessuno.
> Neanche a Drax. “Siamo stufi di caprette e palme” disse ad alta voce,
> scimmiottando il birignao del capitano. “Siamo una piccola nave”.
> Chissà se la piccola nave con l'equipaggio meravigliosamente affiatato la
> stava cercando. Guardò ancora la danza dei chip, toccandone alcuni per
> imprimergli delle traiettorie diverse. Poteva farci un ologramma. La
> risata, amara, riempì l'abitacolo. Ma in fondo perchè avrebbero dovuto
> cercarla? Era solo uno scarto della Flotta
> *“Anche gli altri”*
> La vocina risuonò nella sua mente, sorprendendola, e mettendole davanti
> agli occhi una realtà che era lampante. Erano tutti scarti, la vecchia a
> fine carriera, il comandante tronfio e borioso, il capitano Drax, che era
> veramente vecchia per comandare ancora una navetta come l'Erinle, e la nave
> stessa. Doveva essere una specie di tappeto sotto il quale la flotta
> nascondeva gli ufficiali imbarazzanti, impossibili da congedare ma
> impresentabili su altre navi. “Metti tutte le mele marce nello stesso
> cesto, così non guastano le altre” le diceva la nonna. Anche la Flotta
> doveva avere una nonna.
> *TIK TIK TIK*
> I chip avevano cominciato ad urtare il vetro ed il rumore la strappò dai
> suoi pensieri.
> Lo stomaco brontolò ancora. Shinead controllò che la spia dell'aria fosse
> ancora accesa. Sapeva bene che si può resistere settimane senza mangiare,
> solo 72 ore senza bere, una manciata di minuti senza ossigeno, quindi la
> priorità per il momento era l'aria, e quella ce l'aveva. Adesso doveva
> trovare un modo per tornare alla nave. Avrebbe provato a riparare la
> consolle ed i sistemi vitali e, una volta capito dove fosse, avrebbe
> mandato una richiesta di soccorso. Non si sarebbe arresa. Ma prima c'era
> una cosa che doveva fare. Allungò una mano e prese delicatamente uno dei
> chip poi, lentamente, cominciò a farlo a pezzi.
>
> *USS Erinle – Ufficio del Capitano - 7 Marzo 2395 - Ore 06:00*
>
> “Dunque lei mi sta dicendo, Capitano Drax, che ha messo in pericolo la
> vita di un ufficiale della Flotta per procurarsi dei chip per lo svago
> dell'equipaggio?” chiese l'Ammiraglio con una tale espressione di disgusto
> sul volto che il capitano trovò difficile continuare a fissarlo. La
> comunicazione era arrivata improvvisamente, l'aveva buttata già dalla
> branda e le avevano chiesto conto della sparizione del tenente, conoscevano
> tutti i dettagli, per cui era stato impossibile trovare una giustificazione
> plausibile.
>
> “Bè, si, è così. Ma io non pensavo che...”
>
> “Ha detto la frase giusta, capitano. Lei non ha pensato. L'ammiragliato
> era convinto che avesse perso questa perniciosa abitudine. Lei era al
> corrente della presenza dei ribelli del Sistema Rutia in questo quadrante
> vero?”
>
> La domanda era puramente retorica. Si, lo sapeva, l'avviso alla Flotta era
> stato ripetuto più e più volte, e la storia dell'ufficiale Martin ucciso
> mentre stava per tornare sulla sua nave era serpeggiata su tutti i ponti.
> Ma chi se la prenderebbe mai con uno shuttle da trasporto? Appunto.
>
> “Stiamo scandagliando lo spazio, signore” intervenne il consigliere
> Soraya, con l' intento di placare l'ammiraglio che, sotto il perfetto
> autocontrollo, era, per lei, palesemente furioso “e sono convinta che la
> troveremo presto”.
>
> L'ammiraglio si sporse in avanti, diventando ancora più incombente sul
> grande schermo “Sono lieto che ne sia convinta, Consigliere Soraya, e mi
> piacerebbe sapere su quali basi fonda questa convinzione.” Lo sguardo si
> fece duro e freddo” Lei mi ha profondamente deluso, consigliere. Pensavo
> che il suo incarico sull'Erinle fosse chiaro, ma evidentemente non è così,
> visto che lo ha completamente disatteso.“ Si appoggiò allo schienale e
> guardò gli ufficiali con un'espressione di ancora più dura. “Avere 48 ore
> per riportare il l'Ufficiale Scientifico Tenente Shinead O'Laughlin a
> bordo, viva, altrimenti sarete sollevati dal comando e destinati ad altro
> incarico. A terra”.
>
> Lo schermo si spense con un lieve sfarfallio.
>
> Il Comandante Toran si permise di respirare, lieto che l'ammiraglio non lo
> avesse coinvolto.
>
> “Io però mi domando come ha fatto l'ammiragliato ad essere informato. Noi
> non abbiamo fatto nessuna comunicazione” disse guardando sconsolato le
> altre due.
>
> “E' evidente comandante” cominciò con tono didattico il consigliere Soraya
> ” l'ammiragliato ha degli osservatori su questa nave. E' una pratica usuale
> quando...”
>
> “Degli osservatori? Delle spie? Sulla *mia nave*, il *mio equipaggio mi
> spia*? Esclamò il capitano sbalordita.
>
> “Osservatori. E' una pratica usuale per una nave come questa, dove la
> quasi totalità dell'equipaggio ha un passato... come lei del resto” rispose
> con tono pacato Soraya.
>
> “Il mio passato? “sibilò Drax “Lasci stare il *mio passato*! Parliamo
> piuttosto del *suo presente*! Cosa ci fa, veramente, sulla mia nave?”
>
> *Caccia Stellare Rut II - plancia di comando*
>
> *Data stellare 73181.25 (7 MARZO 2395 - Ore 10:15*
>
> “E quindi ti scambieremo con medicinali e armamenti. La flotta pagherà
> bene per riavere un suo ufficiale” disse il comandante dei ribelli rutiani.
>
> “Mi dispiace contraddirla, ma non ci sarà nessuna trattativa. Avete già
> dimostrato in passato di essere inaffidabili, per cui la Federazione ha
> emanato un ordine che vieta qualsiasi trattativa con i rapitori di
> ufficiali. La chiamano la direttiva Martin, c'è la Corte Marziale per chi
> trasgredisce. “
>
> *E**ra un pericoloso bluff, e la posta era la sua testa.*
>
> “I miei informatori non me ne hanno parlato”
>
> *Dunque hai degli informatori nella Flotta.*
>
> “Quello che faranno sarà darvi la caccia finchè non vi troveranno e vi
> distruggeranno completamente, con tutte le navi a loro disposizione. Non
> possono permettersi un altro smacco. Fin'ora non si sono intromessi perchè
> la vostra guerricciola non tocca gli interessi della Federazione, ma adesso
> è una questione di prestigio.”
>
> “Se ci attaccano, ti uccidiamo. Cosa ne dirà la Federazione e la Flotta?”
> rise sardonico il comandante.
>
> *Portalo dove ti serve, ragazza.*
>
> Shinead congiunse le mani davanti a sé, alzò lo sguardo al soffitto e
> cominciò a recitare: “ Il Tenente O'Laughlin, fulgido esempio di
> attaccamento al dovere e limpido coraggio, con sprezzo del pericolo ha
> immolato la sua vita al servizio della Federazione e per questo viene
> promossa alla memoria al grado di bla bla bla. Un eroe morto fa sempre
> comodo. Potrebbero persino intitolarmi un vascello.” fece una pausa “ Non
> tratteranno. Mai”
>
> “Allora non ci servi” disse secco il comandante.
>
> *Adesso!*
>
> “Allora sbarcatemi. La Federazione vi dovrà un favore e non si
> intrometterà nelle vostre faccende.”
>
> Il capitano la guardò sorpreso. Parve riflettere, poi un sorriso maligno
> apparve sul suo volto sfregiato.
>
>
> *PIANETA SCONOSCIUTO, data stellare 7 marzo 2395 – ore 11:45*
>
> E così l'avevano sbarcata, ed anche su un pianeta abitabile. Quale e dove,
> visto che avevano usato il teletrasporto, era impossibile stabilirlo, per
> ora. L'atmosfera era respirabile, ma senza strumenti non poteva sapere se
> ci fossero dei gas nocivi non rilevabili ai sensi umani. Ad ogni modo per
> ora andava bene così. Intorno a lei il terreno era cosparso di fitti
> filamenti verdasti, classe “erba” e alcuni agglomerati di altezza
> variabile, classe “cespugli” sorgevano quà e là. Nessuna presenza di forme
> di vita intelligenti per il momento. Doveva cercare un insediamento o
> almeno un posto riparato dove difendersi dagli eventuali predatori. Poi in
> lontananza sentì una specie di fruscio e si avviò in quella direzione.
>
> Il liquido era incolore ed inodore, e scorreva allegro in un avvallamento
> lineare nel terreno. Classe “acqua” e “ruscello” pensò. Si inginocchiò e,
> cautamente, immerse alcune dita nel liquido. Non era corrosivo. Alzò la
> testa sentendo un lieve rumore. Dall'altro lato del corso d'acqua una
> creatura pelosa, con lunghe appendici sulla sommità della parte anteriore
> del segmento frontale stava rivolgendo verso di lei le sue protuberanze
> frontali. “Un coniglio che mi guarda” pensò. La creatura saltellò via, e
> Shinead si alzò. Secondo tutti i trattati di Antropologia e Xenologia, le
> razze senzienti stabiliscono i propri insediamenti vicino ai corsi d'acqua,
> quindi seguendo quello c'erano buone probabilità di trovarne uno. Si
> incamminò canterellando. Dopotutto poteva andarle peggio, potevano spedirla
> su qualche luna morta!
>
> *PIANETA SCONOSCIUTO, data stellare 7 marzo 2395 – ore 13:00*
>
> La struttura era indubbiamente opera di una cultura superiore, di forma
> tondeggiante e con un gradevole colore dorato, classe “casa”. Si avvicinò
> cautamente, non sapeva chi si sarebbe trovata davanti. Una sezione
> rettangolare della struttura si separò dal resto, classe “porta che si
> apre” ed una figura umanoide ne uscì. Per quel che poteva vedere era dotato
> di due appendici superiori, classe “braccia” e di due inferiori, classe
> “gambe”, e di una a coronamento della struttura, classe “testa”. Indossava
> degli indumenti e poichè questo è considerato un tratto tipico delle
> civiltà evolute, si permise di essere cautamente ottimista. Dietro la prima
> figura ne comparve un'altra che portava nell'appendice classe “mano” un
> oggetto lungo e sottile, classe “arma”.
>
> “Sono il tenente Shinead O'Lauglin della Flotta della Federazione
> Stellare, ed ho bisogno di assistenza” scandì con voce tranquilla.“
>
> “Cò a tha thu? Dè tha thu deanamh an so? A bheil sibh a 'bruidhinn a'
> chànan agam?”
>
> disse la prima figura apparsa. La ragazza lo guardò sbalordita, poi si
> mise a ridere mentre non poteva fare a meno di pensare con sollievo:*
> sono a casa, sono a casa...*
>
>
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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