[Stml10] [2.07 Drax - E' tutta una questione di diplomazia...
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Dom 5 Feb 2017 17:17:40 CET
Eccoci!
Spero vi piaccia!
Silvia
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*BRANO 2.7*
*BRANO PRECEDENTE… e ora ci si mettono anche i fantasmi!*
*TITOLO: E’ tutta questione di diplomazia…*
*AUTORE: Sidzi Drax Ajen*
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*U.S.S. Erinle - Plancia, 10 agosto 2396, ore 13:20*
Mai come in quel momento, Sidzi Drax Ajen avrebbe voluto che il consigliere
Soraya le fosse accanto. Non si fidava di lei, ma la sua aria pacata e
tranquilla aveva il potere di rassicurarla e farle credere che, per quanto
fosse intricata la situazione, tutto si sarebbe risolto. Al suo posto aveva
invece Toran, la cui espressione tradiva quanto fosse stufo di essere in
balia degli eventi; O’Lauglin e Chorate, la cui esaltazione per aver
brillantemente portato a termine la missione era stata spazzata via in un
istante dalla comparsa dei nuovi arrivati, e Sinclair che sembrava offeso
dal fatto che lei gli avesse impedito di fare bella figura con l’enorme
aliena.
Allontanando infastidita dalla mente l’immagine di giovani uomini e ormoni
che il simbionte le aveva prontamente portato alla memoria, il capitano
fissò accigliata i tre alieni cercando di capire quanto l’aura che
circondava i loro corpi fosse frutto di un’illusione ottica che li faceva
somigliare a dei fantasmi o fosse parte delle loro caratteristiche fisiche.
Sembravano realmente sulla plancia, ma Sidzi sapeva che esistevano molti
modi di proiettarsi e interagire con chi si aveva davanti senza essere
fisicamente li. Era certa che O’Lauglin sarebbe stata in grado di
elencargliene almeno un centinaio.
“Prima di tutto mi piacerebbe sapere con chi sto parlando”, esordì, “non
autorizzerò nessuno,” e i suoi occhi si posarono ammonitori su Sinclair, “a
fare nulla fino a quando non mi sarà ben chiaro quello che sta succedendo”.
“Capitano,” intervenne uno dei fantasmi in tono conciliatorio facendo un
passo avanti. Era alto, molto più di lei, e grosso. Sidzi si trattenne
dall’indietreggiare, “vorremo avere tempo per parlare, ma gli Skeeter non
hanno gradito il modo in cui avete rimesso, ehm, le cose a posto e dato che
hanno il controllo delle armi, le assicuro che non perderanno tempo a
reagire”.
Con un tempismo che irritò Drax che cominciava a non poterne più,
l’ufficiale tattico dalla sua consolle annunciò con voce allarmata che la
base stava nuovamente puntando le armi contro la Erinle. Nello stesso tempo
l’addetto alle comunicazioni le comunicò che gli skeeter li stavano
chiamando. Con un luce trionfante nello sguardo, l’alieno indicò l’immagine
della base sullo schermo, “vede cosa intendo? Le conv…” Si interruppe
sorpreso di fronte all’indice teso verso l’alto che Drax infastidita aveva
sollevato per zittirlo.
“Tenente Chorate, la navetta con la quale siete andate alla base dov’è?”
La boliana sollevò sorpresa le sopracciglia, “beh, credo sia ancora lì
signore, visto che ci avete teletrasportati tutti sulla Erinle, non c’è
nessuno in grado di pilotarla e…” Smise di parlare quando Drax si rivolse a
O’Lauglin: “I suoi apparecchi olografici?”
“Sempre sulle base signore, non credo sia una buona idea andarli a
recuper…” Poi si interruppe mentre il suo viso si illuminava, “sono
programmati per continuare a simulare l’attacco signore”.
Drax guardò Toran, “non è anche lei stufo di questa situazione?”
“Direi proprio di si,” rispose il primo ufficiale con un sorriso che gli
scoprì i canini, il capitano annuì ed ignorando i tre alieni, si sedette
sulla poltrona accavallando le gambe, “mi sembra giunto il momento di
portare le cose su un piano più paritario. Tenente Chorate, mi auguro che
nel suo viaggio sulla base abbia avuto modo di capire com’è fatta, si
assicuri per favore, con la sua compagine tattica che i loro scudi restino
giù. Signor Sinclair assuma il controllo a distanza della navetta e la
faccia schiantare contro i loro sistemi d’arma,” notando l’espressione
stupita del timoniere sollevò un sopracciglio. “Che aspetta? Lei è pilota
no?”
*U.S.S. Erinle - Sala Conferenze, 10 agosto 2396, ore 14:00*
L’immagine minacciosa di Mmneporovser che campeggiava sullo schermo non
corrispondeva affatto all’alieno nervoso che ora sedeva fissando torvo i
tre ‘fantasmi’ che, corrucciati guardavano verso Toran, primo ufficiale
della Erinle, i cui occhi erano fissi sulla porta dietro la quale era
appena uscito il capitano.
“Sono certa che se la caverà egregiamente, numero uno, io devo occuparmi di
un’altra faccenda ora”, aveva detto Sidzi Drax con un sorriso cordiale che
aveva inquietato l’ornariano, “arrivi ad un accordo, ma non venda loro la
Erinle mi raccomando”, gli aveva sussurrato prima di dargli una pacca sulle
spalle e uscire.
Toran portò le mani al mento e guardò gli astanti che a loro volta lo
fissarono in attesa. Aveva affrontato pirati, aveva rischiato la vita in
missioni dove tutto si basava sulla sua capacità di improvvisare, aveva
sedotto, tradito, tramato, ma era decisamente la prima volta in cui era
costretto a condurre una trattativa che non prevedesse armi da fuoco.
Sarebbe stata una novità interessante.
“Bene signori, vogliamo iniziare dall’inizio?”
*U.S.S. Erinle - Ufficio Dipartimento Operazioni, 10 agosto 2396, ore 14:10*
“Un ologramma non può fare miracoli!” Esclamò Shinead O’Lauglin seccata,
“Per averne uno della complessità del medico olografico sono occorsi mesi,
se non di più, di programmazione!”
“La complessità non mi preoccupa,” ribatté con entusiasmo Chorate in piedi
accanto alla scrivania sulla quale campeggiava un complesso disegno di
linee che si intersecavano e dividevano per poi intrecciarsi in diversi
punti, “basta lavorarci con costanza e impegno. Pensa che faccia farebbe
quel borioso di Alav’onl quando lo batteremo? Per anni ha vinto il Premio
Zimmermam per l’Olografia e non ha fatto che vantarsi che nessuno è in
grado di raggiungere la sua perfezione.”
Shinead aveva smesso di passeggiare davanti alla scrivania e fissava la
boliana accigliata, “Sarei un ufficiale scientifico”.
“E io un capo operazioni, ma questo non mi ferma”.
“Dovrei studiare le altre specie, analizzare il bioclima dei pianeti, i
microcosmi alieni” protestò un po’ più debolmente l’umana.
“Si, certo,” annuì Chorate, “ma anche divertirti”.
“Io mi diverto!” Esclamò in tono offeso Shinead, “mi piace quello che
faccio!”
“Ovviamente,” la boliana annuì con il mento più volte, “anche a me, ma non
vuoi proprio dare una lezione ad uno che ha definito il FestivOlo un’opera
amatoriale per dilettanti?”
Prima che O’Lauglin potesse rispondere, il capitano Sidzi Drax Ajen fece il
suo ingresso nell’ufficio.
“Signore!” Salutò rapida Chorate.
“Signore,” la imitò Shinead dando un colpetto alla scrivania per far
sparire il disegno.
Sidzi Drax le fissò per qualche istante come se volesse commentare la
scena, poi sembrò cambiare idea. “Oh bene, avevo bisogno di entrambe, è un
bene trovarvi assieme, risparmieremo tempo” disse in tono sbrigativo,
“tenente Chorate, esiste un modo di ottenere i log del computer della base
senza, diciamo, chiederli ai legittimi proprietari, chiunque siano?”
La boliana corrugò la fronte riflettendo, “dipende dalla complessità del
loro computer e se li hanno cancellati o hanno provato o se sono molto
antichi o…” si interruppe allo sguardo del capitano, “si signore, esiste”.
“Bene, inizi subito, il comandante Toran sta conducendo una trattativa
diplomatica che prevedo terrà impegnati i contendenti per parecchie ore, ma
meglio non rischiare”, ordinò Drax prima di rivolgersi a O’Lauglin, “è
possibile analizzare i nostri ospiti senza che se ne accorgano?”
L’umana si accigliò, “con l’aiuto del dottor Vadik non dovrei avere
problemi a farlo, signore”.
“Ottimo”, Drax fece un passo verso l’uscita quando Shinead la richiamò.
“Cosa dovremo cercare, signore?”
“Fantasmi, tenente, fantasmi”.
*U.S.S. Erinle – Ufficio del Capitano, 10 agosto 2396, ore 15:00*
“Tenente, è già qui, ottimo”.
Drax fece cenno a Sinclair di sedersi prima di sedersi a sua volta alla
scrivania e fissarlo. Il timoniere obbedì e la sua espressione si fece via
via sempre più nervosa man mano che il silenzio si protraeva.
“Se è per via quello che è successo in plancia signore, io…” Esplose quando
non ce la fece più.
“Io non sono suo padre, tenente,” lo interruppe il capitano e Sinclair
istintivamente si irrigidì, “non mi deve dimostrare la sua indipendenza e
la sua capacità, le conosco. Non sarebbe qui altrimenti”.
“Si signore”, annuì Sinclair.
“Ho apprezzato il suo spirito di iniziativa e il modo in cui ha gestito le
cose sulla base”.
“Grazie signore,” rispose Sinclair arrossendo.
“Non staremo trattando con gli skeeter e i nostri ‘ospiti’ se lei non
avesse fatto un ottimo lavoro con la navetta prima”.
“Ma…”
Drax sollevò un sopracciglio alla domanda e si chinò in avanti verso il
timoniere fissandolo con intensità.
“Lo spirito di iniziativa è apprezzato se fatto con intelligenza, tenente.
Non le permetterò più di mettere a rischio la sua vita senza prima
essermene presa la responsabilità, è chiaro?”
Sinclair si irrigidì nuovamente. “Si signore”.
“Non sto dicendo che non debba rischiarla,” specificò Drax, “ma che non lo
farà senza la mia autorizzazione, o quella di un superiore. A meno che non
sia costretto, ovviamente, sono stata chiara?”.
“Si, capitano”, annuì rigidamente Sinclair.
“Se per esempio, durante una pausa delle trattative diplomatiche, volesse
approfondire la conoscenza della nostra ospite aliena, non avrei nulla in
contrario.”
“Oh, certo signore, intrattenere gli ospiti diplomatici è uno dei doveri
degli ufficiali della flotta stellare,” rispose prontamente con un sorriso
appena accennato Sinclair.
“Esattamente, è fondamentale per fare meglio il nostro lavoro conoscerne la
cultura, la storia, gli usi..”
“Le abitudini…” Aggiunse il timoniere con un sorriso decisamente più ampio.
“Vedo che capisce quello che intendo, bene. Ora vada e non si faccia
teletrasportare da nessuna parte”.
Quando Sinclair se ne fu andato, Sidzi Drax Ajen si concesse un sospiro
stanco che non poteva ancora permettersi, non ancora. Scacciò la stanchezza
raddrizzando le spalle, si sarebbe rilassata solo quando quella storia
fosse arrivata alla fine, non prima.
Era stata una fortuna che gli skeeter fossero troppo spaventati dall’aver
perso la potenza delle armi da accettare le trattative. Se avessero invece
deciso di rapire nuovamente membri del suo equipaggio, la situazione si
sarebbe fatta decisamente più brutta. Ora invece erano rinchiusi in sala
riunioni con il suo primo ufficiale, Drax si concesse un sorriso divertito,
ricordando l’espressione smarrita di Toran quando gli aveva affidato la
conduzione della riunione. Per un uomo abituato all’azione, sarebbe stata
dura imparare il lavoro della diplomazia. Andava bene così, era certa che
l’ornariano se la sarebbe cavata egregiamente e inconsciamente dato il
tempo a Chorate di scaricare i dati del computer della base e scoprire di
chi fosse veramente quella base, mentre O’Lauglin avrebbe determinato se i
fantasmi erano veramente tali.
Per la prima volta da quando quella storia era iniziata, aveva finalmente
l’impressione che fossero loro a condurre il gioco, ma, le ricordò Drax dal
profondo della sua mente, quando mai le cose erano andate come si aspettava?
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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-------------- parte successiva --------------
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