[Stml10] [2.11 - Drax - Offerte 'quasi' impossibili da rifiutare

Silvia Brunati sbrunati a gmail.com
Dom 30 Lug 2017 13:13:01 CEST


Ciao a tutti!
Eccovi il mio pezzo.
Ho pensato di chiudere la missione che si stava ormai trascinando da un pò.


Silvia
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Capitano Sidzi Drax Ajen
U.S.S. Erinle
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*U.S.S. Erinle – Sala Tattica - 10 Agosto 2396 - Ore 15:30*

Passarono esattamente tre secondi di quel silenzio attonito tipico di
quando si riceve una notizia che ha l’effetto devastante di un’esplosione,
poi il capitano Sidzi Drax Ajen diede una forte manata sul tavolo facendo
sobbalzare i presenti, e sorrise, cortesemente, in direzione dei Minosiani.

“Potreste concederci qualche minuto per valutare la vostra offerta? In
privato? Grazie”. Il tono gentile della richiesta contrastava fortemente
con la mano, ora chiusa a pugno sul tavolo, ma i due Minosiani si
limitarono a svanire dopo aver chinato le teste in segno di saluto,
Iksandria sembrò per un momento intenzionata a restare, come se
quell’invito non la riguardasse, poi incrociò lo sguardo del capitano ed
emise un piccolissimo sospiro. “A prestissimo”, sussurrò a Sinclair prima
di strappargli un bacio e sparire come i suoi compagni.

Seguirono altri tre lunghi secondi di silenzio che servirono al pilota
dell’Erinle per toccarsi incredulo le labbra e, subito dopo, rendersi conto
degli sguardi di tutti puntati su di lui. Con le guance in fiamme, tornò a
sedersi schiarendosi la gola. Il capitano Drax, la cui espressione era
cambiata nell’istante preciso in cui si erano trovati soli, scosse la testa
mormorando qualcosa di incomprensibile, trasse due profondi respiri facendo
appello al suo autocontrollo ed aprì la bocca per parlare.

“Un momento!” La interruppe il tenente Shinead O’Lauglin sollevando un
indice ammonitore mentre controllava la stanza con il tricorder.
Trascorsero ancora altri tre secondi di assoluto silenzio mentre
l’ufficiale scientifico fissava lo strumento canticchiando fra sé. Toran e
il capitano si scambiarono uno sguardo perplesso, il tenente Chorate invece
si avvicinò incuriosita a lei e sbirciò i dati del tricorder.

“Oh”, commentò, “mi spiace”, disse con simpatia a Sinclair che guardò la
boliana senza capire.

“Spiegatemi ch..:” Di nuovo le parole di Sidzi Drax Ajen furono bloccate
sul nascere da tre dita della mano destra dell’ufficiale scientifico, che
divennero due, poi una sola.

“Ora può parlare, capitano” Commentò a quel punto con un sorriso
soddisfatto O’Lauglin.

“Grazie tenente”, Drax aprì nuovamente la bocca per parlare, si fermò e
tornò a guardare l’umana. “Gentilmente, può spiegarmi cos’ha fatto?”

“Ha isolato la sala riunioni”, spiegò volenterosa Chorate, “ora i nostri
‘ospiti’ non possono apparire e sparire a loro piacimento in quest’area”.

“Ehm…potreste elaborare meglio?” Il tono perplesso di Toran rispecchiava lo
stato d’animo del resto dei partecipanti alla riunione. O’Lauglin si alzò
con l’aria di chi sta per tenere una lezione ad un gruppo di allievi in
Accademia.

“È molto semplice”, spiegò mentre raggiungeva lo schermo, “il capitano
aveva richiesto che io approfondissi la questione della reale esistenza dei
Minosiani, che fra l’altro al momento non possono nemmeno sentire quello
che diciamo, giusto per rassicurarvi”, specificò con aria cospiratoria, “in
pratica”, riprese richiamando le immagini dei Minosiani sullo schermo,
“voleva sapere se effettivamente fossero chi dicevano di essere o semplici
proiezioni olografiche”. Si fermò, li guardò uno ad uno come per verificare
di avere la loro completa attenzione, poi riprese, “non potevamo chiedere
loro di sottoporsi a visita medica senza insospettirli e non potevamo
nemmeno essere sicuri che si sarebbero spostati in modo normale per la nave
permettendoci delle scansioni con i sensori che ci dessero risultati
attendibili, perciò insieme al tenente Vadik”, l’ufficiale medico chinò la
testa sentendosi nominare, “e all’ingegnere capo abbiamo pensato di
utilizzare un altro metodo”.

Le immagini sullo schermo cambiarono e di nuovo il silenzio della sala
tattica sembrò nuovamente palpabile.

“Giusto per essere sicuro di aver capito bene”, il primo ufficiale della
Erinle si piegò leggermente in avanti indicando le immagini dei tre
Minosiani, “in realtà stiamo interagendo con delle proiezioni olografiche
molto sofisticate? Che per ora non possono accedere alla sala tattica
perché avete disattivato il loro programma in quest’area?”

“È più complicato di così”, intervenne a quel punto Chorate, “stiamo
interagendo con il sistema difensivo di un computer molto sofisticato”.

“Il che vuol dire che…”

“Che non possiamo considerarli ‘solo’ degli ologrammi”, O’Lauglin rispose
al capitano prima che la trill finisse la frase, “è un sistema di difesa,
ma comunque, si per ora il suo programma non funziona in questa stanza”,
semplificò palesemente seccata dell’essere costretta a farlo.

“Dal punto di vista diplomatico, quindi…” Drax si girò verso Toran.

“Gli Skeeter avanzano diritti su una base che non è loro e che appartiene
ad una razza che aveva come filosofia ‘la pace ottenuta con una potenza di
fuoco superiore’”, il tono del primo ufficiale della Erinle era didattico
almeno quanto quello di O’Lauglin pochi istanti prima, “con l’unica
differenza che i Minosiani non esistono più e il computer della base di
fatto non può essere considerato senziente. Tuttavia…”

La trill fissò Toran corrucciata, “tuttavia?” Lo incoraggiò

“Il tenente Chorate ha sottolineato come la base sia di fatto un’arma molto
potente, troppo per essere lasciata in mano agli Skeeter e i Minosiani
erano mercanti, molto molto esperti”.

“Ed è molto probabile che il loro computer sia stato sviluppato con la
stessa logica”, concluse la boliana con un sorriso soddisfatto.

Drax restò a fissare entrambi per un tempo così lungo che tutti ebbero
l’impressione che fosse presa in un dibattito interno.

“Tenente Chorate”, disse finalmente alla fine, “esponga il suo piano”.

“A dire il vero è anche di Shinead”, iniziò a dire la boliana, “capitano
qual è la sua conoscenza dei trattati commerciali minosiani?”




*U.S.S Erinle – Ufficio del capitano - 10 Agosto 2396 - Ore 17:00*

Non appena si fu seduto Mmneporovser si guardò nervosamente attorno, “e gli
altvi?” chiese.

“Saranno qui a breve, non si preoccupi”, rispose affabile Drax, “abbiamo
deciso che per svolgere al meglio il nostro compito, fosse più opportuno
condurre colloqui separati, capirà che la situazione è piuttosto delicata.
Mi spiace di averla fatta attendere tutto questo tempo”.

“Il vostvo consiglieve è stata molto gentile”, tagliò corto lo Skeeter come
se avesse fretta di arrivare al sodo. Il comandante Soraya, in piedi
affianco del capitano sorrise cortese. “Come da sue indicazioni signore, io
e Mmneporovser abbiamo passato in rassegna i vari punti della loro
dichiarazione di proprietà della base, analizzando le varie norme legali
degli Skeeter a proposito di diritto e legge. Mi scuso per il tempo che ha
richiesto questa ricerca,” il consigliere sospirò dispiaciuta, “ma, come ho
spiegato al signor Mmneporovser, la nostra posizione di arbitri ci obbliga
ad approfondire ogni punto della questione in modo da poter dare un
responso imparziale e, soprattutto, giusto”.

“Esatto”, Drax annuì con convinzione alle parole di Soraya, “ho insistito
personalmente con il comandante che si facessero approfondite verifiche sia
sulle vostre pretese, che su quelle della controparte. So bene che gli
Skeeter non accetterebbero nient’altro che una decisione seria e
corroborata dalle loro stesse leggi commerciali”.

“Co…commevciali?” Lo stupore di Mmneporovser era evidente.

“Capirà la difficoltà”, proseguì la trill come se lui non avesse parlato,
“di mettere a confronto regolamenti e direttive di due popoli molto diversi
come i vostri, le ore che sono passate sono a mala pena bastate per
arrivare ad una proposta di massima che abbiamo deciso di proporvi
separatamente in modo da sondare la vostra opinione in proposito prima di
riunirvi nuovamente attorno ad un tavolo”.



*U.S.S Erinle – Sala tattica - 10 Agosto 2396 - contemporaneamente*

“I contratti commerciali Minosiani, lo sapete meglio di me, prevedono tutta
una serie di formule che però non sono adatte a popoli come quelli degli
Skeeter”, il tenente Chorate annuì vigorosamente alle spalle di Toran che,
seduto ad un capo del tavolo, parlava ai tre Minosiani nuovamente tornati
ad una forma eterea.

“Per questo ci siamo permessi di cercare nei nostri archivi diversi modelli
di accordo che potrebbero avvicinarsi a quelli previsti dal vostro governo
sulla base dei quali, dopo le opportune modifiche, gli Skeeter potrebbero
avanzare una proposta di acquisto”, intervenne la boliana indicando lo
schermo alle sue spalle.

I Minosiani seguirono il suo sguardo poi tornarono perplessi a fissare
Toran.

“La proposta però era rivolta a voi non a loro”, obbiettò uno di loro, “il
loro tentativo di furto li esclude automaticamente da ogni trattativa e
rende voi gli acquirenti migliori”.

“La nostra posizione di arbitri”, il sorriso di Toran, comparso dopo le
prime parole del Minosiano, si allargò, “non ci consente, purtroppo, di
subentrare in questa trattativa”.

“Quale trattativa?” Protestò l’altro Minosiano, “gli Skeeter hanno occupato
la nostra base abusivamente!”

“Esatto”, confermò il primo ufficiale della Erinle, il cui sorriso ora
ricordava molto quello di uno squalo.

“Per questo”, Chorate si piegò in avanti verso i tre minosiani, “siamo
certi che possiate ottenere un grosso guadagno dalla vendita della base
agli Skeeter tenendo conto ovviamente delle aggravanti della malafede e del
tentativo di furto sulla base delle norme che regolano le trattative
commerciali del diritto Minosiano”.



*U.S.S. Erinle - Plancia – 10 Agosto 2396 - contemporaneamente*

“Siamo sicuri che funzionerà tenente?” Il tono preoccupato di Sinclair
strappò uno sbuffo seccato a Shinead O’Lauglin.

“Certo che funzionerà! Lei deve avere un po’ di fiducia nelle sue capacità
di pilota!”

“Non era a quelle cui mi riferivo”, ribatté Sinclair sfiorando la consolle
come se l’accarezzasse, “io e l’Erinle abbiamo fatto amicizia ormai”,
aggiunse in tono appena udibile, poi si girò a guardarla, “è tutto il resto
che mi preoccupa”.

“Sciocchezze”, O’Lauglin agitò una mano senza staccare il viso dai dati che
scorrevano sulla sua postazione, “appena il capitano ci darà il via, lei
farà quello che deve e noi saremo fuori da questa situazione in men che non
si dica. Skeeter e Minosiani non saranno più un problema”.

Con un sospiro Sinclair tornò a girarsi cercando di non pensare ad una
certa Minosiana che di sicuro avrebbe rivisto più che volentieri.




*U.S.S Erinle – Ufficio del capitano - 10 Agosto 2396 - ore 17:25*

“Quanto?!”

“Signor Mmneporovser”, il consigliere Soraya incrociò le braccia sul petto
fissando lo Skeeter con disapprovazione, “cosa abbiamo detto in merito alla
sua tendenza a farsi prendere dalle forti emozioni?”

A quelle parole lo Skeeter emise uno sbuffo seccato, “che tendono ad
offuscave la lucidità del mio giudizio”, mugugnò come un bambino che viene
rimproverato.

“Esatto, la rabbia non ci aiuta a superare le situazioni di stress, tende
invece a peggiorare la situazione”, proseguì in tono pacato Soraya ed
istintivamente a Drax sfuggì una smorfia, “quello che deve fare è
semplicemente ascoltare quello che le propone il capitano e valutare in
modo razionale i pro e i contro della sua proposta”.

Mmneporovser annuì automaticamente più volte, “mi scuso, questa situazione
è daffevo stvessante e il mio govevno…” iniziò a dire, ma Drax lo fermò
sollevando una mano con un sorriso carico di simpatia.

“Non si preoccupi, la capisco benissimo, persone che occupano posizioni di
potere come noi sono sottoposte a forti pressioni tutti i giorni, ora”,
richiamò l’attenzione dello Skeeter sullo schermo, “come vedrà, sulla base
delle vostre leggi ci siamo presi la libertà di redigere un accordo che
risolverà i vostri problemi con la base in men che non si dica e darà ai
Minosiani un contratto commerciale che conoscano e capiscano”.

Mmneporovser studiò lo schermo accigliandosi, “e voi vinunceveste ad ogni
pvtesa sulla base?” Il capitano assunse un’espressione offesa, “il ruolo
che abbiamo assunto in questa trattativa ci impedisce assolutamente di
parteciparvi! Se lo facessi non solo farei un danno a voi, ma anche ai
Minosiani!”

Mmneporovser la guardò stupito, “quindi foi non sapete che sono solo
pvoiezioni ologr…oh”, si interruppe con un’espressione che trasformò la sua
faccia nell’equivalente della carta accartocciata, poi un sorriso
falsissimo gli comparve sul viso, “quindi tutto quello che dofremo fave è
fivmave l’accovdo di fendita e la base sarà nostva?”






*U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396 - Ore 20:10*

O’Lauglin fissava l’immagine della base rimpicciolire sempre più con
l’espressione tipica di una bambina cui hanno appena rubato una caramella.

“Tutta quella tecnologia olografica avanzata, quella incredibile potenza,
perduta così”.

Chorate le lanciò uno sguardo carico di simpatia. “Tecnicamente non è
perduta”, commentò con un sorriso.

“Ma senza il supporto del computer, dubito che gli Skeeter o chiunque altro
riusciranno mai ad ottenere qualcosa”, sbuffò Shinead.

“Era questo il succo del vostro piano no?” Il capitano Sidzi Drax Ajen
sedeva sulla sua poltrona come se la trovasse scomoda.

“Si”, confermò Chorate.

“Non capisco cosa impedisca agli Skeeter, ora che sono legalmente in
possesso della base, di usare le sue armi”, commentò leggermente perplessa
Soraya in piedi accanto a Drax, “o di studiarle”.

“Il fatto che la base si autodistruggerebbe se provassero a forzare anche
un solo pannello”, spiegò ancora Chorate, “le clausole commerciali
Minosiane erano molto rigorose a proposito della manomissione dei loro
prodotti. Vendevano tecnologia avanzata che non volevano venisse copiata da
nessuno, dovevano proteggerla in qualche modo”.

“Ma gli Skeeter di fatto sono proprietari della base ora”, obiettò ancora
Soraya, “il computer non è costretto ad obbedire alle loro richieste?”

“Si e no”, intervenne Toran, “prima di diventarne proprietari, gli Skeeter
hanno cercato di rubare la base e questo viola la legge minosiana sugli
accordi commerciali ponendo di fatto gli Skeeter nella lista dei clienti
inaffidabili con i quali continuavano a fare affari, ma non consentivano
l’accesso alla tecnologia più potente”.

“In pratica hanno acquistato un guscio vuoto, non il suo contenuto”, tagliò
corto Drax,

“quanto alla distanza di sicurezza tenente Sinclair?”

“Ancora pochi minuti, signore”, rispose il pilota in tono professionale. La
sua espressione, man mano che si allontanavano si era sempre più incupita.

“Crede che la supererà comandante?” Sussurrò il capitano al suo primo
ufficiale.

“Con il tempo. Se non altro ha avuto il tempo di salutare Iksandria”,
sussurrò di rimando Toran fissando la nuca di Sinclair, “il ponte ologrammi
è stato inaccessibile per tre ore prima che la base ci desse il permesso di
partire”.

“Ancora una domanda”; chiese Soraya senza distogliere lo sguardo dallo
schermo, “cosa impedisce a qualcun altro, con una conoscenza migliore degli
accordi commerciali minosiani, di impossessarsi della base?”

Drax e Toran seguirono il suo sguardo.

“Nessuno accederà mai a quella tecnologia”, rispose a sorpresa Sinclair,
“Iksand..Il computer è programmato per avere dei difetti”, si girò a
lanciare loro un’occhiata, “c’è un limite di tempo entro il quale nulla
funzionerà più come deve, i circuiti si bruceranno e il codice si
cancellerà. La chiamavano Obsolescenza Programmata”, aggiunse con un
sorriso triste.


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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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