[Stml10] [03.07 - Drax - Chi ha bisogno di una Libera Uscita?]

Silvia Brunati sbrunati a gmail.com
Mer 17 Gen 2018 18:55:38 CET


Ciao!

Ecco il mio pezzo.

E' un pò lungo e ho fatto accadere un pò di cose. Ho giocato un pò con le
dinamiche fra i personaggi.


Spero vi piaccia

Silvia


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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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*BRANO 3.07*

*BRANO PRECEDENTE: **Conoscenze*

*TITOLO: C**hi ha bisogno di una Libera Uscita?*

*AUTORE: Sidzi Drax*

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*Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore 22:00*

Il locale era affollato al punto che molti dei clienti si erano riversati
sulla camminata appena fuori, con i bicchieri in mano, rendendo
difficoltoso il passaggio. Risate, musica e voci che cercavano di imporsi
l’una sull’altra assaltando le orecchie per martellarle con dolorosa
frequenza. Nessuno sembrava farci caso però, in quel momento a Deep Space 5
erano ormeggiate tre navi della flotta stellare, quattro mercantili e una
nave trasporto passeggeri e sembrava che tutti gli equipaggi si fossero
dati appuntamento li.

Toran aveva stampato sul viso il sorriso di chi non vede l’ora di godersi
la libera uscita mentre, accanto a lui Shinead O’Lauglin mostrava tutti i
segni del fastidio alla vista di quella confusione. Convincerla a staccarsi
dal laboratorio non era stato facile, ma il consigliere aveva ‘velatamente’
suggerito a tutti di godersi questa franchigia e che era auspicabile, se
non obbligatorio, che tutti sbarcassero per almeno un paio d’ore per
‘assaporare un po’ di libertà dai ruoli che segnano costantemente le loro
vite’. Erano state quelle le sue parole precise accompagnate dal movimento
perentorio del dito indice che indicava la direzione della sala
teletrasporto.

Il comandante Toran aveva storto il naso, ma alla fine le aveva dato
ragione: l’equipaggio della Erinle aveva decisamente bisogno di riposo. Il
sorriso gli si allargò al pensiero di come la sua vita fosse cambiata negli
ultimi tempi: da agente operativo, costantemente sul filo del pericolo, a
premuroso comandante che si preoccupa della salute del suo equipaggio.

“Comandante..:”

“Toran, non siamo in servizio ricorda?”

“Sissignore,” rispose Chorate arrossendo subito dopo per l’imbarazzo,
“volevo dire Tor..Insomma lei. Come conosce questo posto?” Chiese
inglobando con un unico gesto del braccio la passeggiata ed il locale.

“Ho una carriera lunga alle spalle,” rispose mantenendosi sul vago Toran
mentre valutava la situazione che li attendeva. Il suo sguardo si posò su
un gruppetto di persone che rideva troppo rumorosamente giudicandone pose,
sguardi e movimenti. “che mi permette di sapere a chi chiedere dove ci si
diverte veramente.” Si girò a guardare Chorate e O’Lauglin con un
sorrisetto di divertito, “e stasera ci si divertirà alla grande!”







*Passeggiata – Postazione Elevata – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 –
Contemporaneamente*

Robert Naholo era appoggiato alla ringhiera che scorreva lungo la
passeggiata superiore con l’espressione annoiata di chi ha troppo tempo
libero per le mani e non sa cosa farsene. Aveva appena finito di scorrere
le offerte di Deep Space 5 ed ora perdeva tempo nel suo passatempo
preferito: guardarsi attorno. *Coppia che farebbe meglio a trovarsi un
alloggio; maschio, singolo, stringe troppo il bicchiere dal quale non ha
bevuto: in cerca di compagnia? No, attaccabrighe in cerca di vittime. Uhm,
perché però non ha bevuto? Le persone di questo tipo solitamente alimentano
l’irritabilità con l’alcool. *Spostò lo sguardo a sinistra. *Due maschi,
una femmina, divisa della flotta stellare, probabilmente di una delle navi
attraccate, non la Erinle, no. Sei persone, ridono, bevono, danno fastidio,
con troppa esagerazione. Una femmina ed un maschio, non una coppia,
aspiranti tali? Civili, probabilmente; armati, sicuramente pericolosi se
infastiditi. L’attaccabrighe farebbe meglio a non scegliere loro. Un
ornariano, una boliana ed un’umana, la barzelletta perfetta.*

L’ufficiale tattico si staccò dalla ringhiera con uno sbadiglio,
incamminandosi a passo lento verso le scale che portavano al piano
inferiore. Non capiva perché Toran avesse scelto proprio quel locale per
un’uscita dell’equipaggio, solitamente gli ufficiali della flotta stellare
si ritrovavano alla “Nave Perduta”, tre ponti sopra, ma il comandante aveva
ribattuto con un sorriso allegro che per godere veramente della licenza,
avrebbero dovuto mescolarsi, non fare gruppetto con gli ufficiali delle
altre navi. “Cerca la noia o il vero divertimento tenente?”

L’entusiasmo del comandante Toran era stato contagioso, ma non era per
quello che Robert aveva accettato il suo invito. Da quando era salito a
bordo della Erinle, aveva capito che l’ornariano non faceva mai nulla per
caso e se aveva insistito così tanto perché lui si unisse a loro, doveva
per forza esserci qualcosa sotto e Robert aveva tutte le intenzioni di
scoprirlo.

“Robert ce l’ha fatta!” La giovialità del saluto di Toran era esagerata,
sarebbe stato al suo gioco. Ricambiando il sorriso Naholo rispose al saluto
e si affiancò a Chorate. Visti da fuori, loro quattro, sembravano due
coppie in cerca di divertimento, Robert non poté fare a meno di notare però
che sia lui, che Toran avevano preso le due posizioni esterne, tenendo al
centro Chorate e O’Lauglin.

Il comandante aveva messo a parte le due ufficiali delle sue intenzioni,
qualunque fosse il suo piano, o erano all’oscuro come lui?

Erano ormai arrivati al locale e Robert provò la strana sensazione che
l’avrebbe scoperto presto.







*Ufficio del Medico Capo – U.S.S. Erinle – 4 settembre 2397 – Ore 22:15*

“Non si fidi del capitano Drax”

A quelle parole Friedrich Koll guardò sorpreso il tenente comandante Soraya
che continuava ad armeggiare con i suoi ferri a maglia con un’espressione
così rilassata che per un momento pensò di aver sentito male. Il
consigliere distolse l’attenzione dalla maglia per incontrare il suo
sguardo. “Non faccia quell’espressione stupita, signor Koll,” rise, “come
tutti i capitani, Sidzi Drax segue alla lettera il regolamento, si presenta
alle visite di controllo e ai colloqui, ma ha sviluppato un’abilità
particolare nel non far trapelare quello che pensa o sente veramente.
Rilascia le informazioni che ritiene necessarie e nulla di più.”

All’inizio, quando il consigliere si era presentata nel suo ufficio,
Friedrich aveva temuto che fosse per un colloquio conoscitivo. Aveva così
tanto da fare che non poteva perdere tempo con quelle cose adesso, aveva
pensato irritato. Soraya invece l’aveva riempito di informazioni su tutto
quello che riteneva importante lui sapesse sull’equipaggio e sull’Erinle.

“Del resto,” proseguì intanto la donna, “un ufficiale con il passato del
nostro capitano, deve per forza aver imparato a nascondere quello che pensa
veramente…Oh, per diana!” Si interruppe per recuperare un punto della
maglia che apparentemente le era sfuggito dal ferro.

“Che cosa intende?”

Soraya tornò a guardarlo perplessa. “Con cosa?”

“Con quello che ha detto.”

Il consigliere agitò una mano accompagnando il gesto con un piccolo sbuffo,
“non ci faccia caso, dottore, è un’esclamazione della quale non riesco a
liberarmi, nella mitologia romana, Diana era…”

“No,” la interruppe Koll seccato, “che intendeva dire con quella frase sul
capitano:”

“Ah, quello,” Soraya sorrise posando i ferri sulle ginocchia. “non è un
segreto il passato del capitano, per lo meno non tutto.”

Koll la fissò perplesso non sapendo bene come prendere quello che il
consigliere aveva appena detto. “E lei?”

“Io cosa?” Soraya riprese in mano il suo lavoro.

“C’è da fidarsi di lei?”

“Assolutamente no.” Ed il sorriso che accompagnò quella frase un po’
inquietò Koll.







*Hangar Navette – U.S.S. Erinle – 4 settembre 2397 – Ore 22:30*

Sinclair sedeva al posto del pilota tamburellando nervosamente con le dita
sulla plancia. Avrebbe dovuto essere già su Deep Space 5 a godersi la
meritata licenza, ma il comandante Toran gli aveva ordinato di salire sulla
navetta ed attendere una sua chiamata. Non gli aveva spiegato come mai, né
gli aveva fornito particolari dettagli su quello che avrebbe dovuto fare
una volta ricevuta la chiamata. Tutto quello che sapeva è che doveva salire
a bordo della navetta, contattare Deep Space 5 e riferire che probabilmente
sarebbe uscito per fare dei controlli di routine. Toran gli aveva
esplicitamente ordinato di non entrare nello specifico.

La cosa più strana non era l’ordine in se, in passato ad Alexander era
capitato altre volte di eseguire ordini dei quali inizialmente non aveva
capito il fine, ma il modo in cui gli erano stati impartiti. Toran l’aveva
invitato a provare il nuovo programma di simulazione sui pirati ideato dal
tenente O’Lauglin i cui obiettivi di missione errano quelli che ora
l’avevano portato su quella navetta. Sinclair aveva capito che erano ordini
reali perché Toran aveva usato ‘Lo sguardo’.

Nel corso degli ultimi mesi, il timoniere aveva passato parecchio tempo con
il comandante, soprattutto in sala ologrammi, ed aveva imparato che quando
lo guardava in quel modo, anche se sorrideva e parlava di argomenti del
tutto innocenti, c’era sempre un sottotesto che Alexander doveva capire.
Non era mai accaduto al di fuori delle simulazioni però e quando Toran
aveva usato ‘Lo sguardo’ prima di sbarcare su Deep Space 5, Sinclair aveva
capito che non doveva di certo andare in sala ologrammi.

E ora era lì, in attesa ma mezzora, che arrivasse il momento di agire. Nei
dettagli di missione della simulazione, ad un certo orario avrebbe dovuto
lasciare la nave ed attendere la chiamata di un tizio di nome Kwar che
aveva sottratto informazioni importanti ad un gruppo di ufficiali della
flotta stellare e aveva necessità di scappare in fretta. Alexander era
abbastanza certo che questo Kwar non fosse un vero pirata, ma qualcuno che
Toran aveva bisogno fosse allontanato in fretta da Deep Space 5. Come
avrebbe fatto a farlo, sinceramente Sinclair non lo sapeva, si augurava che
tutto si sarebbe chiarito una volta che la chiamata fosse arrivata.







*Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore 24:00*

Anche se il locale era troppo rumoroso per i suoi gusti, Shinead si stava
divertendo. Al di fuori dall’uniforme, il comandante Toran era un uomo che
amava divertirsi e far divertire, in grado di affascinare anche chi non lo
conosceva. Nemmeno un’ora dopo che erano arrivati, un capannello di persone
sii era formato attorno a loro per ascoltare i tragicomici aneddoti di cui
l’ornariano sembrava avere una scorta infinita.. Un paio di volte si era
ritrovata con le lacrime agli occhi per le risate e lei e Chorate si erano
scambiate sguardi sorpresi nel vedere quel nuovo aspetto del comandante.
L’unico a non sembrare divertirsi era il tenente Naholo che, appoggiato al
bancone, si limitava ad ascoltarli sorseggiando la birra. Ad un certo punto
Toran l’aveva abbracciato invitandolo a rilassarsi e per tutta risposta il
tenente aveva scosso la testa concedendogli solo un sorriso divertito. A
quel punto l’ornariano gli aveva sussurrato qualcosa all’orecchio e l’aveva
lasciato alla sua bevanda dopo avergli dato una pacca sulla spalla.

un’ora dopo Toran si rivolse a lei e Chorate dopo la conclusione
dell’ennesimo racconto, comincio a non avere più storie da raccontare, che
ne dite se ci allontaniamo da questo luogo di perdizione?” Un coro di
proteste si levò dal gruppo di persone attorno a loro e Toran sorrise
divertito, “dovrò pur avere il tempo di vivere le mie avventure per tornare
poi a raccontarvele no?”

“Sempre che tu le abbia vissute veramente,” ribatté un grosso klingon
seduto su uno sgabello a pochi passi da loro. L’ornariano si girò verso di
lui portando una mano al petto con espressione ferita.

“Giuro che è tutto vero, ma,” sollevò un dito, “se non lo fosse, sarebbe
stato bello viverlo”. Nuove risate scoppiarono nel locale, mentre rideva
Shinead si sentì tirare per la manica. Si girò a guardare Chorate.

“Hai idea di dove sia finito Robert?”

Con stupore Shinead si rese conto che l’uomo non era più al suo posto. Da
quanto tempo non l’avrebbe saputo dirlo.

“No,” rispose perplessa alla boliana, “era qui fino ad un minuto fa.” Si
guardarono entrambe attorno, ma c’era decisamente troppa gente per riuscire
a distinguere qualcuno. Il sospetto, che fino a quel momento si era
sforzata di scacciare che ci fosse qualcosa di strano in quella serata, si
fece decisamente più concreto. Shinead aveva scritto troppe trame per
programmi olografici per non pensare che ci fosse qualcosa di sospetto in
quella serata.

“Credo che il comandante stia tramando qualcosa,” commentò Chorate come se
le avesse letto nella mente, la sua voce era così bassa che nella
confusione Shinead riuscì a mala pena a sentirla, “qualcosa che ha a che
fare con quello che abbiamo scoperto prima di arrivare qui.”

Si scambiarono un’occhiata di intesa, “e non ci ha detto nulla,” commentò a
sua volta Shinead, “ci ha inviate qui con una scusa e non ci ha detto
nulla.” Seccata lanciò un’occhiata al comandante che aveva ripreso a tenere
banco, “e ci toccherà pure dargli una mano”. “Quella serata non era più
divertente come prima.







*Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore 24:05*

Approfittando della confusione, Robert Naholo si era allontanato dal gruppo
e da circa mezz’ora attendeva in fondo al locale fingendo di aspettare che
il bagno si liberasse. Nel frattempo rimuginava sulle parole che il
comandante gli aveva sussurrato all’orecchio quando l’aveva abbracciato.

“Alle 24:10 arriverà un messaggero, la sua parola di riconoscimento sarà
Kwar. Lo porti fuori di qui.” Per esperienza Robert sapeva che un ordine
simile sottintendeva le parole ‘vivo’ e ‘illeso’ e che quindi il suo
compito era proteggere questo messaggero a costo della vita. Si chiese, non
per la prima volta, se questo Kwar fosse collegato all’assalto delle navi
Xinti o se riguardasse l’improvvisa licenza che una certa tenente aveva
richiesto, ed ottenuto, prima che arrivassero a Deep Space 5. Alla prima
occasione avrebbe preteso chiarimenti in merito a Toran perché se c’era una
cosa che non sopportava era essere tenuto all’oscuro, soprattutto se si
trattava di cose che rientravano nelle sue competenze, o, se non lo
facevano, ci andavano molto vicine. Per il momento avrebbe fatto quello che
gli era stato chiesto ed avrebbe tenuto occhi ed orecchie aperte per questo
Kwar.

La porta del bagno si aprì per fare uscire un’andoriana malferma sui piedi,
come se avesse bevuto troppo. Robert le lanciò una rapida occhiata
valutandola. Sembrava brilla, su questo non c’erano dubbi, ma non così
tanto da non riuscire a camminare. L’andoriana fece un passo in avanti,
inciampò su una sedia e cadde dritta fra le braccia di Robert che
istintivamente l’afferrò.

Fece appena in tempo a sentire la parola ‘Kwar’ prima che lei lo baciasse.







*Navetta “Felix” – Spazio attorno a Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore
24:10*

Sinclair lanciava diagnostiche dalla navetta in direzione della Erinle
fingendo di effettuare i controlli che nessuno gli aveva ordinato di fare.
Erano tutti programmi che avrebbe potuto interrompere immediatamente,
qualora fosse arrivata la chiamata del misterioso Kwar. Nessuno, né
sull’Erinle, né da Deep Space 5 aveva obiettato alla sua richiesta di
permesso di uscire nello spazio con la navetta. Il capitano in persona,
dalla plancia, si era raccomandata che facesse il suo lavoro con
attenzione. Segno che Sidzi Drax sapeva il perché Sinclair doveva uscire
nello spazio, segno che non si era sbagliato ad interpretare gli ordini del
comandante Toran, segno che se questi ordini non gli erano stati dati
direttamente e apertamente, c’era qualcosa sotto.

Tenendo a stendo a bada l’impazienza, Sinclair riprese a tamburellare con
le dita sulla console.







*Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 –
Contemporaneamente*

Toran svuotò il suo bicchiere e rispose ad una battuta di uno dei suoi
nuovi amici strappando altre risate. Avrebbe potuto continuare all’infinito
se necessario, ma sapeva che non avrebbe potuto tirare troppo la corda e
stava finendo l’inventiva. Naholo aveva una finestra di tempo molto piccola
in cui tutto sarebbe potuto andare bene o terribilmente male, si augurò che
Alia ce la facesse a mettersi in contatto con lui. Per come era la
situazione ora lui non poteva fare altro che continuare ad attirare
l’attenzione. Più le persone si fossero concentrate su di lui, meno
avrebbero notato quello che succedeva in un altro punto del locale.

“Se pensate che le sue storie siano divertenti, aspettate di sentire quelle
che riguardano come lo abbiamo conosciuto!” La voce di Shinead si levò
sopra le altre approfittando di un momento di silenzio. Toran lanciò
un’occhiata sorpresa alla donna che, salita su una sedia, con una bottiglia
di sidro in mano, si lanciava in un racconto totalmente inventato su come
lei e Chorate l’avessero incontrato due anni prima. La boliana incorporava
e ingigantiva il racconto dell’ufficiale scientifico con una serie di
particolari che rendevano la storia decisamente più interessante delle
sue. *Grazie
al cielo! *Pensò sollevato l’ornariano approfittando dell’inaspettata pausa
che le due gli stavano regalando.

Con la coda dell’occhio, dietro al loro gruppo, gli sembrò di intravedere
Naholo, ma lo spiraglio fra le persone che gli aveva permesso di vederlo si
chiuse troppo presto perché potesse verificare se avesse preso contato con
Alia.





*Navetta “Felix” – Spazio attorno a Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore
24:15*

=^= Koll a Sinclair, mi sente tenente?=^=

“Forte e chiaro dottore, cosa posso fare per lei?” La voce del dottore
sembrava preoccupata.

=^= Il capitano mi ha ordinato di tenermi pronto per un trasporto di
emergenza proveniente dalla sua navetta, ha detto, precise parole, ‘che
potrebbe esserci bisogno del mio aiuto. Ora io odio le frasi criptiche, lei
può dirmi qualcosa di più?=^=

“Magari…” mormorò Sinclar prima di rispondere un più diplomatico, “ne so
quanto lei signore”.







*Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Pochi
secondi dopo*

Se una bella andoriana ti si getta fra le braccia e ti bacia, chi sei tu
per rifiutare? Se quella stessa andoriana sussurra la parolina magica che
stavi aspettando, cos’altro puoi fare se non stringerla fra le tua braccia
e ricambiare quel bacio e continuarlo mentre ti sposti verso l’uscita
portandola con te? Diamine, quante volte ti capiterà un’altra occasione
simile? Staccandosi solo un’istante per riprendere fiato e valutare quanto
mancava all’uscita, Robert fu colto totalmente di sorpresa quando lei gli
saltò in braccio stringendo le gambe dietro la sua schiena e afferrando con
entrambe le mani il suo volto. “Hai una stanza?”

“Tutte quelle che vuoi.” Ribatté lui osservando affascinato le antenne
azzurre che si tendevano verso di lui come due secondi occhi per poi
reclamare nuovamente le labbra dell’andoriana, “tutte quelle che vuoi.”
Ripeté fra un bacio e l’altro portandola di peso con se verso l’uscita.

“Ehi!” Una mano si posò pesantemente sulla sua spalla rischiando di far
cadere entrambi. Robert si girò verso l’energumeno che aveva interrotto il
suo cammino.

“Che palle, Tov,” protestò l’andoriana, “mi sto divertendo!”

“Il capo ha detto di non allontanarsi.” Ribatté ringhiando l’altro.

“Eri tu quello che voleva farsi un goccetto e che ha proposto di venire
qui! ” Gli gridò lei allungando un pugno chiuso verso il suo volto, Robert
cercò di non perdere l’equilibrio mentre lei si piegava in avanti. “Ora
lasciami divertire!”

“Giusto,” intervenne lui tirandola nuovamente verso di lui, “lasciaci
divertire…”

L’andoriana gli rivolse un sorriso da ubriaca e tornò ad avvicinare il viso
al suo, mentre il tizio di nome Tov li fissava torvo. Probabilmente non era
così che si era aspettato che finisse la serata quando l’aveva invitata a
uscire. “Tornatene al tavolo con gli altri,” lo invitò l’andoriana e,
mentre quello sembrava combattuto sul da farsi, Robert valutò distanza
dall’uscita, dimensioni di Tov, tempo necessario a stenderlo e fuggire con
la ragazza.

La soluzione al problema venne risolta dall’improvviso scoppiare di risate
alle loro spalle che distrasse Tov e permise a lui di coprire gli ultimi
metri che li separavano dall’uscita.

Quando furono all’aperto, Kwar o chiunque fosse l’andoriana, smise di
stringerlo e saltò a terra.

“Andiamo,” le disse Robert afferrandola per la mano e dirigendosi a passo
veloce verso uno dei turboascendori.

“Molo d’attracco 6,” ribatté lei mentre dietro di loro cominciavano a
levarsi voci agitate.







*Bar “La Stazione Stellare” – Deep Space 5 – 4 settembre 2397 –
Contemporaneamente*

Chorate si era seduta sul tavolo, non perché non ci fosse altro posto dove
sedersi, ma perché in questo modo avrebbe avuto una visuale migliore del
locale. Certo non era come quella di Shinead che, in piedi sulla sedia,
superava le teste di quelli che li circondavano, ma comunque riusciva a
vedere qualcosa di più di prima.

“…così,” stava dicendo l’ufficiale scientifico, “mentre noi due cercavamo
di far capire a questo testone, che no non eravamo interessate a quello che
offriva..”

“Lo baciammo..”

“Lo bac…cosa?” Shinead guardò sorpresa Chorate che gli fece freneticamente
cenno di continuare mentre cercava di non perdere di vista il tenente
Naholo.

“Lo baciammo sulle guance,” riprese a parlare Shinead, dopo un secondo,
mentre poco distante Toran seguiva lo sguardo della boliana e con una scusa
si allontanava in quella direzione. “Perché alla fine quando mai ti capita
un’occasione del genere?”

“E che uomo! Così grande e possente!” Aggiunse Chorate vedendo Toran
avvicinare un tizio che era grosso il doppio di lui.

“..non direi proprio così grosso,” la corresse Shinead perplessa cercando
di continuare la storia e nello stesso tempo vedere cosa stesse succedendo,
“era solo…”

“Molto, ma molto muscoloso e arrabbiato…”  offrì Chorate.

“Arrabbiato , si giusto, così arrabbiato che noi non gli prestassimo la
dovuta attenzione che ci sentimmo in dovere di..”

“Picchiarlo.”

“Picchiarlo! Picchiarlo?”

Il suono di qualcosa di pesante che cadeva sopra un tavolo mandandolo in
pezzi, coprì l’esclamazione di Shinead che aveva visto il volo del
comandante Toran in direzione dello sfortunato tavolino.

“Credo sia venuto il momento di andare via!” Esclamò Chorate afferrando
l’umana per un braccio. Shinead saltò a terra senza farselo dire due volte
ed insieme cercarono di farsi largo fra la folla per raggiungere Toran.

“Ci dovranno delle spiegazioni.” Mugugnò la boliana.

“Un sacco di spiegazioni”, annuì Shinead.







*Navetta “Felix” – Spazio attorno a Deep Space 5 – 4 settembre 2397 – Ore
24:30*

“=^= Kwar! Kwar! =^=

Era la voce di Naholo quella? Sinclair si raddrizzò di colpo sul sedile-e
si affrettò a rispondere.

“Qui navetta Felix! Vi ricevo!”

=^= Molo d’attracco 6, tenente, si muova! =^=

Digitando rapidamente i comandi, Sinclair mosse la navetta verso la
direzione indicata.

“Arrivo previsto fra un minuto, devo attaccare o…”

=^= Non credo sarà necessario =^=

Fu in quel momento che i sensori della navetta segnalarono la presenza di
due forme di vita che galleggiavano nello spazio.
-------------- parte successiva --------------
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