[Stml10] Caccia alla Volpe
LordMax _
lordmax a gmail.com
Dom 17 Giu 2018 18:30:19 CEST
Ottimo, diamo fuoco alla santabarbara
...
spè
...
Hai lasciato a me la battaglia???
gh
On Sun, 17 Jun 2018 at 15:32, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> wrote:
> Eccomi!
> Scusate per il ritardo!
> Ho portato avanti un bel pò la storia.
> Spero vi piaccia.
>
> Silvia
> ==============================
> Capitano Sidzi Drax Ajen
> U.S.S. Erinle
> =============================
>
> **************************************************************
> *BRANO 3.13*
> *BRANO PRECEDENTE: se vuoi ingannare il tuo nemico inganna prima il tuo
> amico o il tuo capitano.*
> *TITOLO: Caccia alla Volpe*
> *AUTORE: Sidzi Drax*
> ***************************************************************
> *USS Erinle – Ufficio del Medico Capo, 15 settembre 2397 ore 02:00*
> Il tenente Koll disattivò finalmente il terminale e si preparò a lasciare
> l’ufficio. Era sinceramente combattuto fra fare un salto al bar, dove una
> certa guardiamarina gli aveva fatto intendere sarebbe stata lì per
> quell’ora, e l’andare direttamente a dormire. Il problema era che se fosse
> andato a bere qualcosa, Ailia sarebbe stata con lui e se, invece, si fosse
> ritirato nella sua cabina, lei sarebbe stata comunque li, ad aspettarlo. Si
> afferrò con il pollice e l’indice la radice del naso cercando di
> allontanare il mal di testa che lo perseguitava da ore. Era la prima volta
> che si sentiva così vicino ad una persona senza averle nemmeno veramente
> parlato. Cosa le avrebbe detto quando si fosse svegliata? Come avrebbe
> reagito lei a quest’invasione della sua privacy? Probabilmente con un
> pugno, si ritrovò a sorridere. Decisamente con un pugno.
> “E se lo meriterebbe eccome.”
> Koll sollevò di scatto la testa alla voce del capitano che però non era
> lì. Si alzò lentamente per affacciarsi alla porta e vide Sidzi Drax seduta
> accanto al letto dove era distesa Ailia. La trill era china in avanti, le
> mani congiunte e i gomiti posati sulle cosce. Dalla sua posizione Koll non
> riusciva a vederne l’espressione, perché il capitano gli dava le spalle, ma
> il tono della voce e tutto l’atteggiamento del corpo, teso in avanti come
> se si stesse trattenendo, tradivano una tensione che sembrava sul punto di
> esplodere.
> “Si meriterebbe un riconoscimento,” proseguì la trill rivolta
> all’andoriana priva di conoscenza, “per le informazioni che ci ha portato,
> ma anche una lavata di capo. Il problema, tenente, è che grazie alle sue
> informazioni fermeremo quelle navi, ma non chi sta dietro a tutto questo.
> Non per molto tempo almeno,” si corresse, “e nonostante, glielo dico non
> per rimproverarla sia chiaro, lei ha agito come riteneva più opportuno, io
> sia altrettanto convinta che cattureremo l’equipaggio di quelle navi, o
> almeno ci proveremo, non credo sia stata una buona idea lasciare la
> posizione in cui l’avevamo messa. Lei non ha portato a termine il suo
> compito e nel tempo che impiegheremo ad arrivare nel luogo dove si trovano
> i veri responsabili di questo attacco, saranno già spariti. Ha sbagliato e
> d è una cosa con la quale dovrà convivere.”
> “Lo sa,” incapace di trattenersi Koll avanzò nell’infermeria sotto lo
> sguardo del capitano che si era girata verso di lui non appena aveva
> parlato, “il tenente Ailia Moshe sa benissimo di aver agito d’impulso e se
> ne pente.” Fissò la linea sottile che era la bocca della trill, “ma questo
> non è sufficiente.” realizzò sospirando.
> “No, tenente Koll, non è sufficiente,” rispose il capitano Drax tornando a
> guardare l’andoriana, “sa cosa facevo prima che mi assegnassero il mio
> primo comando?”
> Koll scosse la testa e lei dovette interpretare il suo silenzio come una
> negazione perché nonostante non lo avesse visto scuotere la testa,
> proseguì. “Sono stata un agente operativo per anni, non è un segreto
> questo,” agitò la mano come per tranquillizzarlo. C’era un debole sorriso
> ora sul suo viso, ma l’espressione restava dura, “le missioni e le
> decisioni che ho preso mentre le svolgevo lo sono però.” Fissò ancora per
> un momento Ailia prima di spostare lo sguardo su di lui. “Ho passato molte
> vite,” stavolta il sorriso non sembrava nemmeno suo, “a domandarmi se
> quelle scelte fossero giuste, e questa, a chiedermi se non avessi dovuto
> farne altre. Ho dato il permesso al comandante Toran di usare il tenente
> per questa missione perché ero convinta fosse pronta, ma un agente
> operativo, signor Koll, sa valutare il peso di un’informazione e quella che
> ci ha dato Ailia, tramite lei, non è sufficientemente importante da
> richiedere che lei abbandonasse la missione quando dall’interno avrebbe
> potuto esserci molto più utile. Perciò o il comandante Toran si è
> sbagliato, e così io a fidarmi del suo giudizio, o il tenente Ailia Moshe
> ha scoperto qualcosa di più importante di chi è a capo di questi
> aggressori.” Lo fissava come se lui avesse tutte le risposte, cosa che Koll
> non poteva avere. Di sicuro. “Dato che il comandante Toran non è uno
> stupido,” proseguì il capitano in un tono pacato che sembrava in realtà un
> urlo, “c’è qualcosa che dobbiamo ancora scoprire.”
> Koll deglutì e arretrò di un passo quando la trill si alzò. “Cos’è che
> ancora non sappiamo?” Gli chiese fissandolo con occhi così scuri che
> facevano quasi spavento.
> Il medico sentì un brivido freddo scorrergli lungo la schiena, come se
> qualcosa nella sua mente spingesse per uscire ma, nello stesso tempo, non
> ci riuscisse. “Io, non lo so,” sbottò sollevando le mani al cielo
> esaperato. “È lì, so che è lì capitano, mi creda, glielo direi se potessi,
> ma non riesco ad estrarlo. È come se la sua coscienza l’avesse seppellito
> così a fondo che nemmeno lei stessa sarebbe in grado di tirarlo fuori.”
> “Lei però non è Ailia,” insistette Drax.
> “Non lo sono è vero, ma questi sono i suoi ricordi e non è come se uno
> vedesse un olo-film, non posso scorrerli con l’avanti veloce. Devo
> attendere che prendano forma che si aprano alla mia mente.”
> “Capisco.”
> Drax spostò lo sguardo alle sue spalle e fu allora che Koll si rese conto
> che non erano soli. Il consigliere Soraya era appoggiata ad una parete, a
> braccia conserte.
> “Non lo so capitano, posso provarci ma se, come dice il dottore, quel
> ricordo è seppellito così a fondo, ci vorrà del tempo.” Commentò con un
> sospiro.
> “Pensa di riuscire a lavorare durante lo scontro?”
> Soraya sorrise. “Posso lavorare in qualsiasi condizione capitano”.
> “Ailia può essere svegliata?” Chiese ancora Drax rivolgendosi a lui.
> Koll scosse la testa con convinzione a quella domanda, chiedendosi dove
> Drax stesse andando a parare. “È troppo presto.”
> “D’accordo. Tenente Koll,” il tono ora era formale, “lei è temporaneamente
> sollevato dal suo incarico e affidato al consigliere Soraya.” Ignorando la
> protesta del medico si incamminò verso la donna dai capelli bianchi.
> “Consigliere, mi aspetto di avere dei risultati nei tempi brevi, ci sono
> delle vite a rischio”.
> “Si signore,” rispose in tono deciso l’altra. Drax lanciò una rapida
> occhiata a Koll prima di tornare su Soraya.
> “È tutto suo.” E se ne andò.
>
>
>
> *USS Erinle – Hangar Navette, 15 settembre 2397 ore 04:00*
> Il tenente Robert Naholo fissava la simulazione sul terminale scuotendo la
> testa. “Non può funzionare,” esclamò alla fine freddamente, “non sono un
> ingegnere e non è una critica al vostro lavoro,” aggiunse subito dopo allo
> sguardo offeso del capo Morrow, “ma conosco le regole del combattimento
> navale e so cosa succederà non appena capiranno di essere in trappola:
> fuggiranno o peggio.”
> “Non potranno farlo,” obiettò Sinclair mandando avanti la simulazione con
> due colpi delle dita, l’eccitazione per la battaglia imminente gli faceva
> brillare gli occhi, “se io ed il comandante Toran riusciamo a colpire le
> loro navi esattamente come abbiamo previsto, non avranno scampo.”
> “È questo che mi preoccupa,” ribatté Naholo massaggiandosi il mento.
> “Non capisco,” intervenne Shinead O’Lauglin riportando la simulazione
> all’inizio e fermandola al punto in cui si attivavano gli ologrammi, “cosa
> ha paura che succeda?”
> “Nulla, è questo che non va,” rispose il tattico poi, vedendo le loro
> espressioni perse, scosse la testa. “Se è vero quanto ci ha detto il
> tenente Ailia Moshe attraverso il dottore, avremmo davanti
> un’organizzazione formata da fanatici e cosa fanno i fanatici quando sono
> messi alle strette?”
> “Azioni disperate,” Toran si unì a loro annuendo, “e se non pensiamo ad un
> modo di impedirlo, ci ritroveremo con un bel niente in mano.”
> “Intende dire che…”
> “Sentendosi in trappola e senza vie di fuga, potrebbero innescare
> l’autodistruzione,” proseguì Toran finendo la frase di Sinclair, “o
> uccidersi. E noi non vogliamo che accada. Ha ragione tenente,” fissò
> Naholo, “dobbiamo trovare una soluzione anche a questo problema.” Shinead
> sollevò le mani al cielo esasperata, “ci mancavano solo gli aspiranti
> suicidi! Che facciamo ora?”
> Naholo fissò Sinclair, “quanto pensa ci metterete a disattivare gli scudi
> e i motori?”
> Il pilota strinse le spalle, “se tutto va come previsto, pochi minuti.”
> Naholo annuì e fissò l’ingegnere, “quanto prima che si facciano esplodere,
> se volessero?”
> Morrow si passò le mani nella folta barba, “un minuto per l’ordine, due,
> massimo tre per l’autodistruzione.”
> Il tattico annuì di nuovo, “tenente Shinead sarebbe in grado di
> disattivare eventuali emissioni di gas o veleni se per caso usassero quelli
> invece dell’autodistruzione?”
> La donna sgranò gli occhi, “si, se Cho, cioè il tenente Chorate, mi mette
> in grado di entrare nel loro sistema.”
> “Troppo tempo,” obiettò Morrow, “non c’è abbastanza tempo per entrare nel
> loro sistema e disattivarlo dalla Erinle”.
> Naholo sorrise, “non se il tenente O’Lauglin è a bordo della nave, noi ci
> occuperemo dell’autodistruzione, lei del resto”.
> L’espressione dell’ufficiale scientifico si illuminò.
> “C’è un solo problema al suo piano, tenente,” intervenne Toran dopo
> essersi schiarito la voce per attirare l’attenzione, “abbiamo a che fare
> con due navi.”
> “Formiamo due squadre,” ribatté Naholo senza farsi scoraggiare, “l’altra
> la guiderà lei.”
> Toran aprì la bocca e la richiuse di scatto, il suo sguardo andò alle
> navette appena finite di modificare dagli ingegneri ed un’espressione
> carica di rimpianto gli si dipinse per un istante sul viso.
> “Ne devo parlare al capitano,” dichiarò alla fine tornando a fissarli,
> “iniziate a pianificare l’azione. Ah,” aggiunse prima di muoversi, “questo
> significa che l’attacco sarà responsabilità sua tenente Sinclair.”
> Fu la volta del timoniere spalancare la bocca stupito.
> “Ti ci entra una mosca lì dentro se non fai attenzione.” Gli disse Shinead
> con un sorrisetto divertito.
>
>
>
> *USS Erinle – Plancia, tre ore dopo*
> Il capitano Drax sedeva sulla sua poltrona con espressione indecifrabile,
> al suo interno però la discussione ribolliva. Il simbionte aveva avanzato
> obiezioni continue al piano che stavano per attuare, ma lei aveva deciso di
> ignorarle. Come aveva detto al dottor Koll nemmeno cinque ore prima, la sua
> vita era fatta di decisioni sulle quali avrebbe rimuginato per gli anni a
> venire, e per le vite che si sarebbero susseguite. Il piano aveva le sue
> pecche, tutto poteva andare storto, ma non c’erano soluzioni semplici o più
> sicure né il tempo per cercarle.
> “Comandante Toran, Tenente Naholo, qui è il capitano Drax, siete pronti?”
> =^= Qui Toran, capitano, siamo pronti=^=
> Drax annuì e fissò lo schermo dover si riflettevano milioni di stelle.
> “Tenente Sinclair, come va la fuori?”
> =^=Tutto bene signore, i motori sono caldi.=^=
> Drax sorrise alla palese eccitazione nel tono del timoniere, poi inspirò a
> fondo.
> “Bene signori, tutti alle vostre postazioni, il tenente Chorate ed il
> comandante Toran hanno fatto in modo che trapelasse l’informazione negli
> opportuni canali, non deludiamo i nostri assalitori.” Il suo sguardo cadde
> sul tenente Trelor, “tenente, diamo il via all’esperimento.”
> Il caldoniano, che aveva sussultato sentendosi chiamare, si affrettò ad
> avviare la simulazione.
> “E così si va…” mormorò Drax mentre il suo terminale si riempiva di mille
> dati, tutti assolutamente falsi.
>
> *Caccia Firefox – 15 settembre 2397, 08:00*
> Sinclair attendeva, mordicandosi il labbro inferiore e tamburellando
> nervosamente con le dita sulla consolle. La simulazione approntata dal
> tenente O’Lauglin era partita da un’ora, poteva vederne i risultati sul suo
> monitor e, se non avesse saputo che non era vero, sarebbe rimasto
> affascinato dalla bellezza e dalla perfezione di quei risultati.
> L’ufficiale scientifico si era fatta aiutare dal capo ingegnere Morrow per
> ottenere risultati credibili e dati che sembrassero realistici ad una prima
> occhiata.
> “Se li verificassero scoppieranno subito come tante bolle di sapone,”
> aveva commentato ridacchiando Morrow, “ma non avranno il tempo di farlo.”
> In attesa, sul suo caccia modificato, Sinclair sperò che l’ingegnere
> avesse ragione, il piano che avevano approntato si basava sul fatto che i
> loro avversari si sarebbero precipitati lì, convinti di sorprenderli e
> poter rubare così la loro tecnologia. Il tenente Chorate aveva costruito le
> informazioni ad arte, facendo trapelare la notizia che la Erinle era stata
> scelta per l’esperimento proprio perché non la flotta stellare non voleva
> attirare l’attenzione sul nuovo incredibile motore. Per questo motivo non
> era difesa da nient’altro che un paio di navi, non troppo potenti che
> avevano il compito di seguire e registrare l’esperimento.
> =^= Tenente Sinclair, pronto all’avvio del motore =^=
> Il capitano gli stava comunicando che la Erinle aveva rilevato qualcosa in
> avvicinamento, l’eccitazione lo fece sorridere, avevano abboccato!
> Inviò agli altri caccia l’ordine di tenersi pronti, avevano concordato il
> silenzio radio, se non per poche frasi credibili che aveva senso che le tre
> navi si scambiassero.
> “Qui Sinclair, capitano, ho avvertito il comandante che siete pronti”,
> rispose. Questo avrebbe detto al capitano e a tutta la squadra che erano
> pronti. Ma dove erano gli attaccanti?
> Sul suo monitor non compariva ancora nulla, strinse le labbra mentre la
> tensione cresceva. “Andiamo… andiamo… andiamo…” mormorò mentre la Erinle
> dava il via alla simulazione del tentativo di accensione del motore.
> Secondo i loro calcoli non l’avrebbero mai acceso del tutto, perché
> sarebbero stati attaccati prima. Ma dov’erano?
> Fu in quel momento che la sua consolle impazzì. Una nave enorme, formata
> da un’accozzaglia delle tecnologie più disparate comparve all’improvviso a
> poca distanza dalla Erinle.
> =^= Squadriglia uno, ora!=^= Gridò Sinclair, osservando i caccia nascosti
> dietro l’Erinle lanciarsi all’attacco della nave nemica mentre i suoi
> sensori li identificavano come le due navi poste a protezione della Erinle.
> Dalla sua postazione Sinclair non poté non ammirare la bravura del tenente
> O’Lauglin, ma non aveva tempo per quello, doveva trovare l’altra nave.
> Quella che compariva all’ultimo per dare il colpo di grazia.
> Cercò nello spazio usando i programmi di calcolo che avevano sviluppato
> durante le varie simulazioni, mentre la Erinle scartava di lato per evitare
> l’attacco della nave pirata e due caccia si lanciavano nel vuoto sparando
> verso i motori dell’assalitrice.
> Avviò scansioni della zona circostante, per registrare scostamenti nella
> temperatura, riflessi di luce fuori scala, qualsiasi cosa, mentre la
> squadriglia uno e la Erinle ingaggiavano il nemico sorprendendolo nel
> prevedere ogni sua mossa, grazie al programma che l’ufficiale scientifico
> ed il tenente Naholo avevano messo a punto.
> Sudò freddo quando il timoniere della Erinle, che l’aveva sostituito, non
> riuscì ad evitare un colpo allo scafo che gli scudi fermarono. Lui non
> avrebbe fatto quell’errore, no.
> Poi, finalmente, la vide. Da dietro una luna, sbucò disoccultandosi la
> seconda nave. Fu allora che sorrise e diede il via alle danze.
>
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> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
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