[Stml10] [stml10] Brano 4.11 - Drax - Un piano semplice semplice

Silvia Brunati sbrunati a gmail.com
Gio 26 Dic 2019 14:49:42 CET


Eccoci qui con il brano che conclude la missione. E' un pò lungo ma volevo
chiudere un pò di punti in sospeso e svelare qualcosa in più sul segreto
della Erinle.
Spero vi piaccia!
Attendo i commenti!

Silvia
[Capitano Sidzi Drax Ajen]

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*Superficie del pianeta Ansiri Terzo*

*13 novembre 2398, esterno dell’Hotel Sheral, ore 23:30.*

In tutta la sua lunghissima vita il numero di luoghi che Drax aveva
visitato in cui non esisteva una netta distinzione fra giorno e notte (sia
figurativamente che letteralmente), era tale che ormai aveva smesso di
contarli. Questo non voleva dire che ci fosse abituato. Per fortuna, in
qualità di ufficiale della flotta stellare, il primo con cui il simbionte
si fosse unito, il capitano Sidzi Ajen aveva avuto esperienza di cicli
notte/giorno molto variabili ed aveva imparato a dormire in ogni
circostanza, indipendentemente dalla quantità di luce (o buio) a
disposizione. Per questo quando le due squadre si erano divise, Sidzi era
riuscita a riposare per almeno una buona mezz’ora prima che venisse il
momento di muoversi ed ora, accovacciata in un vicolo dietro l’hotel Sheral
attendeva che Naholo e O’Lauglin li facessero entrare.

Il piano era di fatto semplice (e molto simile a quello già attuato con
successo nella prima serata): i due ufficiali si sarebbero presentati come
una coppia in cerca di una stanza ed avrebbero disturbato le registrazioni
sfruttando lo stesso gioiello usato da Draen nella precedente visita
(opportunamente modificato dal capo ingegnere con la collaborazione di
O’Lauglin). Il medaglione avrebbe ingannato le telecamere e i sensori
facendo credere che tutto procedesse per il meglio nella camera. A quel
punto Naholo sarebbe uscito e avrebbe raggiunto la porta secondaria per
farli entrare, mentre O’Lauglin avrebbe mantenuto la copertura per entrambi
nel caso in cui qualcuno si fosse mostrato troppo curioso. Una volta tutti
all’interno dell’hotel, avrebbero raggiunto le cantine e liberato Mor.

Era un piano perfetto, cosa sarebbe potuto andare storto? Drax, che aveva
molta più esperienza del capitano Ajen trattenne a stento una risatina
nervosa. Non era una questione di sfiducia, Naholo e O’Lauglin erano
ufficiali esperti e perfettamente in grado di svolgere la loro missione,
era però insito nel DNA della trill (e in quello tattico del simbionte)
preoccuparsi per i propri uomini. Costantemente. E la sua preoccupazione
era equamente divisa fra tutte le squadre occupate in qualsiasi missione.

“Due minuti,” le fece cenno Foz . Drax annuì fissando l’hotel. Troppe cose
avrebbero potuto andare storte, da Naholo che non riusciva a forzare
l’apertura dall’interno a Draen, Chorate e Koll che non riuscivano a
intervenire prima dell’arrivo dei ferengi. Per non parlare dell’Erinle se
fosse stata scoperta.

Non poteva preoccuparsi di tutti, non poteva evitare di preoccuparsi.

Il consigliere Soraya le aveva consigliato programmi olografici per sfogare
la tensione. “Tiri un bel pugno a qualcosa, o qualcuno, va bene qualsiasi
cosa purché si sfoghi.” Le aveva detto, “e se ne freghi di quel presuntuoso
del suo simbionte che ha già vissuto troppo e pensa di sapere tutto”.

Considerati i dubbi che Drax aveva sulla sincerità di Soraya in merito a
diverse cose, quel consiglio le era sembrato decisamente sensato, al punto
che l’aveva messo in pratica più volte, con discreto successo.

In quel momento, sommersa dall’olezzo del vicolo dietro l’albergo, doveva
ammettere che non le sarebbe dispiaciuto non poco dare un bel pugno a
qualcuno.



*Superficie del pianeta Ansiri Terzo*

*13 Novembre 2398, spazioporto, contemporaneamente*

Il magazzino in cui era nascosto il tantalio non era poi così diverso dagli
altri nella zona che circondavano lo spazioporto di Ansiri. L’unica
differenza stava nel sistema di sorveglianza che qualcuno, probabilmente
gli orioniani, aveva sostituito con una versione migliore e più avanzata
del resto. Draen, Koll e Chorate l’avevano scoperto solo per un colpo di
fortuna. Le letture dei sensori erano sembrate a Chorate troppo perfette e,
insieme a Draen le avevano studiate per una buona mezz’ora prima di capire
che non erano affidabili. Ulteriori indagini, aiutate da una lunga
chiacchierata del dottor Koll con uno degli impiegati dello spazioporto
(incredibile quello che può fare un possano fare un pò di cameratismo e
tanto alcool), avevano permesso loro di scoprire che la sicurezza del
magazzino era stata rafforzata nel corso del giorno.

“Che abbiano saputo che eravamo sulle loro tracce?” Chiese Chorate
studiando i risultati sul tricorder. Si erano rifugiati in un locale poco
distante in cerca di idee su come portare a termine la missione.

“O qualcuno li ha informati dei ferengi…” Rispose Koll sorseggiando la sua
bevanda.

“O è semplice precauzione,” commentò Draen spiando il tricorder di Chorate,
“anche io se avessi un carico di tantalio mi assicurerei che nessuno si
faccia strane idee.”

Restarono in silenzio per alcuni minuti, ognuno preso nei propri pensieri.

“Ci pensiamo io ed il dottore;” dichiarò con sicurezza Draen sbattendo il
palmo della mano sul tavolino e sorprendendo gli altri due..

“Ah si?” Chiese Koll sgranando gli occhi.

“Andiamo dottore, so che l’dea le piace,” gli disse Draen con un sorriso,
“betazoide”, si indicò come se quello bastasse a spiegare tutto. Koll la
fissò senza parole per qualche secondo, poi le lanciò un’occhiataccia. “Il
sonnifero è per le guardie, ma ne ho abbastanza per lei, tenente”.

Per tutta risposta Draen sorrise. L’espressione del medico si fece ancora
più minacciosa.

Chorate si schiarì la gola. “Magazzino, tantalio, ferengi, guardie…”
Ricordò loro spostando lo sguardo dall’una all’altro.

“Si, giusto, si,” le rispose Draen senza distogliere lo sguardo da Koll,
“andiamo.”

Nonostante Chorate fosse sicura che non fosse umanamente possibile,
l’espressione del medico si incupì ulteriormente.







*Superficie del pianeta Ansiri Terzo*

*13 novembre 2398, esterno dell’Hotel Sheral, ore 24:00.*

Ci mancava solo la guardia, pensò Naholo serrando le labbra spiando il
nausicaano che, a braccia conserte sul petto enorme, era appoggiato alla
porta posteriore dell’hotel. La prima parte del piano era andata come
previsto, lui e O’Lauglin avevano ottenuto senza problemi la camera dal
proprietario e il dispositivo si era agganciato sistema di sorveglianza
facendo il suo lavoro. Oraralan gli era sembrato decisamente meno cordiale
di come glielo aveva descritto Draen, evidentemente ancora arrabbiato per
quanto accaduto in precedenza, ma era diventato tutto sorrisi quando
Shinead gli aveva fatto vedere i soldi.

Una volta soli avevano preparato la messa in scena e attivato il
dispositivo e Robert era uscito dopo che O’Lauglin aveva dato il via
libera. Naholo cercò di non pensare all’effetto che gli aveva fatto vedere
l’ufficiale scientifico per la prima volta in abiti succinti, era così
abituato a vederla in uniforme che l’aveva fissata a bocca aperta per un
bel po’ prima che lei gli ricordasse che il capitano ed il resto della
squadra lo aspettavano nel vicolo.

Rischiò una rapida occhiata per studiare il nausicaano i cui muscoli
sembravano fatti di granito.

Non era impossibile batterlo, considerò, ma farlo senza attirare
l’attenzione? Naholo scosse la testa guardandosi attorno. Doveva trovare
un’altra soluzione, rapidamente.

Qualche minuto dopo, il nausicaano vide spuntare dall’angolo un umano mezzo
nudo che sembrava faticare a reggersi in piedi.

“Arrivo subito dolcezza,” disse rivolto a qualcuno che il nausicaano non
vedeva, “tu resta lì, così come sei, in tutto il tuo splendore!” E si piegò
in avanti per lanciare un bacio con la mano evitando per un pelo di cadere
per terra.

La guardia lo fissò procedere nella sua direzione barcollando. “Ehi!”
apostrofò l’umano quando questi per poco non vomitò sul pavimento a poca
distanza da lui, “non puoi stare qui! Ritornate nella tua stanza!”

L’uomo sollevò una mano come per dirgli di aspettare e, stavolta, vomitò
copiosamente, “scusa?” Gli chiese poi sollevandosi mentre si puliva la
bocca con una mano, mentre con l’altra cercava di tenere il lenzuolo che
gli copriva parte del corpo.

“Ho detto che non si può stare qui!” Ripeté il nausicaano avanzando di un
passo minaccioso.

“Ah,” rispose l’uomo fissandolo con un sorriso da ubriaco, “mi pareva fosse
quello,” gli disse agitando un dito nella sua direzione come per
riprenderlo e perdendo subito dopo l’equilibrio in avanti. Senza pensarci
il nausicaano si spostò di lato per evitare che gli cadesse in avanti e si
trovò di fronte al raggio del phaser di O’Lauglin che lo colpì in pieno
petto.

“Le telecamere,” le disse subito Naholo afferrando la guardia per le
ascelle mentre cadeva a terra.

“Ci sta pensando il dispositivo,” gli rispose Shinead tenendo d’occhio il
corridoio alle loro spalle, “dobbiamo fare in fretta, prima o poi qualcuno
si accorgerà che non siamo più in stanza.”

Annuendo Robert si dedicò alla porta. La piccola Sharil aveva detto loro
che la chiusura era facile da forzare, Oraralan non voleva perdere tempo
con complicate combinazioni numeriche in caso di fuga. “Avrei dovuto
occuparmi io di lui,” borbottò mentre lavorava.

“Si era spostato e avevo la linea libera per colpirlo,” ribatté Shinead
mentre legava il nausicaano con strisce del lenzuolo di cui Naholo non
aveva più bisogno. Robert non perse tempo a rispondere perché con un click
la porta si aprì e pochi secondi dopo il capitano e gli altri uomini della
squadra erano all’interno.

“Abbiamo poco tempo, signore,” le disse l’ufficiale della sicurezza, “c’è
stato un cambiamento di programma.”

“Lo vedo,” rispose Drax dopo una rapida occhiata al nausicaano privo di
sensi, “muoviamoci.”

Il gruppo si mosse rapidamente lungo il corridoio in direzione delle
cantine.

Sharil aveva descritto accuratamente loro l’albergo e sapevano che Mor non
era sorvegliato dato che dalla cantina l’unica via di fuga era bloccata da
una pesante porta di metallo. Non era la prima volta che qualche ospite di
Oraralan scompariva in misteriose circostanze, soprattutto se qualcuno lo
pagava bene perché accadesse.

Con Foz ed un altro tattico di guardia alle scale, Naholo, Drax e O’Lauglin
studiarono i comandi che tenevano chiusa la porta.

“Odio i paranoici,” commentò dopo un istante O’Lauglin scuotendo la testa.

“Per fortuna è un paranoico non abbastanza in gamba da proteggere i codici
di apertura dalla curiosità di una ragazzina,” commentò Drax accennando con
il mento al tricorder che l’ufficiale scientifico teneva in mano.

“Esatto,” annuì Shinead digitando sul pannello e sorridendo quando la porta
si aprì con uno sbuffo. “Mor?” chiamò poi nel buio della cantina.

Un grugnito le rispose poco dopo seguito da uno stupito, “Shi? Hanno
catturato anche te?”

In quel momento, alle loro spalle scoppiò il finimondo.







*Superficie del pianeta Ansiri Terzo*

*13 Novembre 2398, spazioporto, 00:30*

“E questa sarebbe l’idea brillante?” Ripeté a voce bassa Koll per
l’ennesima volta mentre lui e Draen si dirigevano verso l’ingresso al
magazzino.

“Quelli sono professionisti e non cascherebbero in un trucchetto.”

“E strisciare per un condotto per prenderli alle spalle funzionerà secondo
lei?” Ribatté Koll.

“Se ce la giochiamo bene si,” ribatté Draen, “devo vedere da vicino quel
sistema di sorveglianza per poterlo disattivare per il tempo che ci serve a
piazzare il sistema di tracciatura.”

“Se sono professionisti, sarà poco probabile che addormentarli non li getti
in allarme non appena si risveglieranno,” obiettò ancora Koll mentre si
accovacciavano dietro delle casse.

“E’ per questo che useremo il sonnifero come ultima risorsa, se va tutto
come previsto non si accorgeranno nemmeno che siamo entrati.”

=^= Ho una buona ed una cattiva notizia per voi, =^= la voce di Chorate
giunse come un sussurro nelle loro orecchie. =^= Quale volete per prima? =^=

Koll e Draen si fissarono incerti, “La buona prima, così ci addolcisce la
cattiva.” Rispose Draen.

=^= Non dovremmo usare il sonnifero perché non le guardie sono già fuori
gioco, =^= disse la boliana.

“Questa è una grandissima notizia!” Esclamò Draen.

=^= I ferengi sono già dentro. =^=

Le imprecazioni del dottor Koll si sentirono fino alla Erinle.



Draen e Koll correvano verso il muro del magazzino. Come avevano fatto i
ferengi ad entrare? Quanto tempo avevano per agire? Era troppo tardi?

“Devono aver trovato un modo di disattivare l’allarme,” commentò Draen
quando arrivarono alla porta d’ingresso.

“O l’hanno fatto scattare,” ribatté Koll, “intendono rubare il tantalio,
non andare per sottigliezze.”

“Giusto, meglio non perdere tempo allora,” rispose Draen provando a forzare
l’apertura della porta, “dobbiamo assolutamente aiutarli a rubarlo prima
che arrivi la sicurezza”.

Pochi secondi dopo ascoltavano il gruppo di ferengi discutere vicino ad un
gruppo di casse su chi avesse il merito di aver trovato il tantalio.

“Sono troppo vicini al carico,” commentò seccato Koll.

“Posso creare una diversione,” suggerì Draen.

“Basta che non li spaventi e li faccia teletrasportare via,” ribatté Koll
preparando il tracciatore.

“Si fidi di me,” sussurrò con un sorriso la betazoide per poi muoversi.

“E’ proprio questo che mi preoccupa,” mormorò Koll preparandosi ad agire.



La discussione era piuttosto animata e non sembrava che nessuno dei ferengi
coinvolti, tranne quello che cercava disperatamente di attirare la loro
attenzione, si rendesse conto del tempo che passava. Koll si era mosso con
cautela avvicinandosi più che poteva al carico, ma aveva bisogno di
piazzare il tracciatore direttamente sul tantalio, altrimenti non avrebbe
funzionato.

“La regola 67982 dice che chi è a capo della missione ha tutti i diritti di
reclamare il merito della missione!” Stava sibilando uno dei ferengi rosso
in viso per la rabbia.

“Ma il comma 22 sostiene che se la riuscita della missione è dipesa
dall’assoluto contributo di uno della squadra, quello ha diritto ad essere
ricompensato per quello!” Rispondeva l’altro.

“Non abbiamo tempo per le discussioni,” cerco di intervenire il terzo
continuando a controllare l’ora.

Cercando di far meno rumore possibile, Koll iniziò a strisciare verso le
casse, con la coda dell’occhio vide Draen dall’altra parte salire su un
gruppo di container. Qualunque cosa volesse fare sarebbe stato meglio la
facesse subito perché se per caso uno dei due litiganti si fosse girato
nella sua direzione o il terzo avesse sollevato lo sguardo, lo avrebbero
scoperto.

La betazoide sollevò la mano tenendo tre dita ben dritte ed iniziò ad
abbassarle una alla volta. Con lo sguardo fisso su di lei, il medico si
preparò a correre. Quando l’ultimo dito si abbassò, Draen colpì con il
phaser una delle luci in distanza facendola esplodere.

Tutti e tre si girarono verso il rumore.

“Sono arrivati!” Esclamò agitato il ferengi che teneva d’occhio il tempo.

Koll raggiunse una delle casse e iniziò ad aprirla.

Un’altra esplosione poco più in là fece reagire i ferengi che arretrarono
verso le casse. Uno di loro portò la mano sul comunicatore che aveva al
polso.

Notando i gesti disperati di Draen, Koll sollevò il coperchio mentre i
primi segni dell’azione del teletrasporto iniziavano a farsi vedere.







*USS Erinle *

*Plancia*

*13 Novembre 2398 Ore 00:30*

“Signore ci chiamano da Ansiri!”

In tensione fino a quel momento Toran, si raddrizzò di scatto. Finalmente
un po’ d’azione!

“Sullo schermo!” Ordinò.

“Chi per primo?”

Preso in contropiede il primo ufficiale della Erinle fissò l’addetto alle
comunicazioni allibito. “Prego?”

“Il capitano o il tenente Draen?”

Prima che Toran potesse rispondere Sinclair esclamò dalla sua postazione,
“il sistema di tracciatura è attivo! I ferengi con il carico di tantalio si
stanno muovendo!”

L’ornariano spostò lo sguardo dal pilota all’addetto alle comunicazioni,
entrambi lo fissavano in attesa di ordini.

“Tenga d’occhio quel carico!” Ordinò a Sinclair, “preparatevi a
teletrasportarlo non appena sarà nel raggio d’azione,” si rivolse poi
all’addetto, “prima il capitano, c’è un civile da salvare, poi il tenente,
quale dei due che sia. Abbiamo sei sale teletrasporto, attivatele tutte.
Muovetevi.”





*USS Erinle *

*Sala Teletrasporto 1*

*13 Novembre 2398, ore 00:35*

Non appena Drax comparve sulla pedana del teletrasporto aprì la
comunicazione con la plancia incamminandosi verso l’uscita. Alle sue Naholo
che reggeva Foz con una brutta ferita alla spalla chiamò l’infermeria,
mentre l’altro tattico aiutava Shinead con Mor. Il tellarite non sembrava
ferito, solo un po’ stordito. L’ufficiale scientifico stava facendolo
sedere a terra, quando Toran fece il suo ingresso evitando per un pelo lo
scontro con Drax.

“Tenente!” Esclamò il primo ufficiale guardando Naholo, “dov’è finita la
parte sopra della sua uniforme?” E prima che questi potesse rispondergli si
rivolse al capitano, “abbiamo il carico e anche l’altra squadra signore.”

“Sarà meglio muoversi allora,” gli disse Drax riprendendo il cammino verso
la plancia, “leviamoci di qui.”









*USS Erinle *

*Ufficio del capitano*

*14 Novembre 2398, ore 15:25*

Sidzi Drax Ajen chiuse la conversazione con l’ammiraglio e si girò a
guardare Toran.

“Che ne dice?”

“Il tantalio recuperato, un colpo di stato sventato, un accordo commerciale
sicuro per il tantalio, direi che possiamo ritenerci soddisfatti, signore.”
Come sempre, quando si trattava di riunioni come quelli, l’ornariano e la
trill adottavano toni formali.

“Già,” rispose Drax andando verso il replicatore. “E dell’altra decisione?”

“E’ un’ottima scelta capitano,” rispose il primo ufficiale con approvazione.

“Non è stato difficile convincerlo considerando quello che hanno fatto alla
sua nave,” commentò Drax ordinando da bere.

“Sono sicuro che Mor si rivelerà molto utile.”

“Sono d’accordo,” annuì la trill tornando verso di lui, “gli ha spiegato
quello di cui abbiamo bisogno?”

“Con dovizia di particolari,” gli rispose Toran accettando il bicchiere che
il capitano gli porgeva, “mentre noi useremo i canali ufficiali, lui
arriverà dove noi non possiamo. E’ così arrabbiato che ho quasi paura per
quella orionana.”

Drax sorrise alla battuta del primo ufficiale, poi si fece seria, “la
dobbiamo trovare Toran, non amo lasciare le cose a metà.”

“La troveremo,” rispose in tono deciso il primo ufficiale.

Drax annuì. “Riguardo quell’altro problema?” Gli chiese poi bevendo un
sorso dal suo bicchiere.

A quella domanda Toran sollevò lo sguardo dalla proprio bevanda per
fissarla. “Il consigliere Soraya ha tenuto un comportamento irreprensibile
in questi ultimi mesi…” Iniziò a dire poi esitò.

“Tuttavia?” Lo incoraggiò Drax.

“Tuttavia,” continuò Toran in tono cauto, “ho studiato i trasferimenti da e
sulla Erinle negli ultimi mesi e non ho potuto fare a meno di notare uno
schema.”

“Si spieghi,” Drax si raddrizzò sulla poltroncina posando il bicchiere sul
tavolo.

“E’ solo un sospetto, sia chiaro,” specificò Toran, “non una certezza.”

“Certo,” annuì attenta Drax.

“Sembra che gli ultimi trasferimenti abbiano portato a bordo un numero di
agenti operativi che è superiore a quello che normalmente dovrebbe esserci.”

“La Erinle è un incrociatore, comandante.” Obiettò Drax.

“E’ stata costituita come sorta di nave da riposo per ufficiali stressati,
capitano, me lo ha detto lei.” Ribatté Toran. A quelle parole Drax si prese
qualche momento per riflettere.

“Che percentuale?”

“Diciamo che abbiamo a bordo un numero di agenti operativi che farebbe
della Erinle una nave adatta a missioni ad alto rischio.”

“E non è la nostra assegnazione,” commentò Drax.

“Non è la nostra assegnazione,” confermò Toran, “non ufficialmente.”
Aggiunse fissandola.

“Nemmeno ufficiosamente che io sappia,” rispose il capitano con una smorfia
infastidita. “Dobbiamo scoprire di cosa si tratta e non possiamo farlo da
soli.”

“A chi pensa?”

“Naholo, O’Lauglin per cominciare,” rispose subito in tono sicuro Drax,
“pensi ad altri nomi e me li sottoponga.”

Toran annuì alzandosi. “Andiamo sottocopertura sulla nostra stessa nave
allora?”

Drax annuì e sorrise.

“Dovremmo trovare un nome adatto a questa missione allora,” rispose il
primo ufficiale sorridendo a sua volta come un predatore che si sta per
mettere in caccia.

“Che ne dice di Operazione Cuore Aperto? Il cuore aperto dell’Erinle?”
“Un po’ letterale, ma per ora andrà bene,” acconsentì Toran per poi
salutare il capitano e lasciare l’ufficio.

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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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-------------- parte successiva --------------
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