[Stml11] R: [5.09 - Tracey] - Cinquantasei
Maximilien Tracey
cpt.maxtracey a gmail.com
Ven 5 Dic 2014 12:23:54 CET
Bhe, distrutta distrutta no (anche perchè sarebbe un casino a livello
amministrativo ;P) però messa bene non è ;P
In ogni caso grazie ^_^
Il giorno 5 dicembre 2014 10:27, ten.peter.ichbur <
ten.peter.ichbur a gmail.com> ha scritto:
> Sono riuscito a leggerlo solo ora! Bellissimo, complimenti questa volta
> hai superato te stesso!! Ma la nostra povera nave è distrutta ç.ç !
>
>
> Inviato da Samsung Mobile.
>
>
> -------- Messaggio originale --------
> Da: Maximilien Tracey
> Data:03/12/2014 21:40 (GMT+01:00)
> A: USS Tokugawa
> Oggetto: [Stml11] [5.09 - Tracey] - Cinquantasei
>
> Come promesso, ecco il mio pezzo finalmente ... lo ammetto, data la
> situazione avevo pensato di far saltare la Tokugawa ... invece siamo
> semplicemente rimasti "nella cacca" ;P spero vi piaccia
>
> -------------------------------------------------------------
>
> Pianeta Nexar – regione di Qulca, miniere di Gallicite – due anni prima
>
>
>
> “Il Comandante è arrivato!” urlò un giovane ragazzo, probabilmente un
> lavoratore delle miniere, correndo all’impazzata verso l’interno della
> struttura, facendo voltare gli altri al suo passaggio.
>
>
>
> Malgrado ciò, furono necessari dieci minuti buoni prima che un ometto
> segaligno dai lunghissimi capelli rossi e la pelle olivastra fece il suo
> ingresso nella struttura, accompagnato da un ricco entourage di uomini in
> quella che aveva tutta l’aria di essere una divisa militare dagli
> sgargianti colori. Un lavoratore, sporco ed emaciato, con un ampio e
> plastico sorriso stampato sul volto, gli si parò davanti con fare gentile.
>
>
>
> “Comandante Taor! – affermò ad alta voce – l’aspettavamo con ansia! Il
> mio nome è Kilepp e sono a capo …”
>
>
>
> Il Comandante non sembrò dargli eccessivo peso, massaggiandosi le tempie
> con il pollice e l’indice della mano destra con fare irritato.
>
>
>
> “Dov’è il marchingegno?” Tagliò corto in tono acido, producendosi in un’occhiata
> capace di far gelare il sangue. Kilepp si zittì immediatamente,
> deglutendo a fatica.
>
>
>
> “D-da questa parte … - balbettò il minatore, passandosi con fare nervoso
> una mano sporca dapprima sull’ampia fronte sporgente, poi sui pochi e
> untuosi capelli rimasti a coprire il capo squadrato tipico della sua razza,
> prima di indicare la via da percorrere con la stessa mano - … prego …”
>
>
>
> Il folto gruppo di persone iniziò ad addentrarsi nel ventre della terra
> con fare sicuro nel ventre della miniera in religioso silenzio, spezzato
> solamente dal rumore degli attrezzi dei lavoratori impegnati ad estrarre il
> minerale.
>
>
>
> “I rapporti dicono che questo marchingegno è in grado di produrre onde
> Theta ...” affermò Taor, apparentemente senza completare la domanda a cui
> Kilepp rispose comunque con un gesto del capo.
>
>
>
> “Sembrerebbe di si. Fino a ora siamo riusciti ad attivare la macchina
> solo un paio di volte e per brevi periodi … in ogni caso se i materiali
> di cui è composta non avessero interagito con il minerale, probabilmente
> non l'avremmo mai trovata ...”
>
>
>
> “Sappiamo chi l'ha costruita?” domandò Taor, lanciando occhiate
> sospettose ai lavoratori che lasciavano indietro. Kilepp questa volta
> scosse il capo.
>
>
>
> “Non ancora. Ma riteniamo predati il primo insediamento Nexariano
> conosciuto in questa zona di almeno un paio di secoli … - il
> minatore/scienziato sembrò indeciso se esprimere preoccupazione o
> contentezza nel rivelare quell'informazione - … e vicino alla macchina
> sono state ritrovate delle tavole … ma allo stato attuale siamo riusciti
> ad identificare solamente quelle che crediamo essere coordinate spaziali di
> un pianeta molto distante da qui ...”
>
>
>
> Taor inarcò un sopracciglio, senza però proferire parola. Arrivarono poi
> alfine ad un breve tunnel chiaramente fresco che si apriva su di un'ampia
> caverna naturale. Al centro di questa caverna troneggiava un grosso
> dispositivo visivamente non dissimile da una bobina di Tesla, su cui di
> tanto in tanto si abbattevano scariche elettriche provenienti dalle pareti
> della caverna. Attorno al marchingegno e a quella che sembrava una consolle
> di comando realizzata in uno stile decisamente alieno, ronzavano un paio di
> tecnici in tuta protettiva.
>
>
>
> “Avvicinarsi oltre senza protezione sarebbe pericoloso … - lo informò
> Kilepp - … ma pensiamo di riuscire, con ulteriori studi, a comprendere
> completamente il funzionamento della macchina ...”
>
>
>
> Per la prima volta dall'inizio di quella spedizione sul volto di Taor si
> dipinse un lieve sorriso. Il Comandante indicò ad un soldato del suo
> entourage di avvicinarsi con un gesto della mano.
>
>
>
> “Sigillate l'ingresso. - bisbiglò all'orecchio del suo sottoposto,
> proseguendo poi con freddezza allucinante – Eliminate chiunque sia
> venuto a conoscenza di questo macchinario.”
>
>
>
> [Flashback] Nave Koraxal, plancia - 8 luglio 2394, ore 00:02
>
>
>
> Xalor vide apparire il proprio Comandante in plancia con la stessa
> irruenza del vento che entra in una finestra aperta in una tempesta.
>
>
>
> “Riportate la nave in orbita … ” ordinò laconico in tono che non lasciava
> spazio a repliche di alcun tipo.
>
>
>
> “Riportare la nave in'orbita? - fece eco il Vice-Comandante, alzandosi
> dalla poltrona su cui era seduto in precedenza - … se non possiamo
> interfacciarci direttamente con il Palazzo della Federazione per
> ampliare la potenza del generatore di onde ...”
>
>
>
> Taor non si voltò nemmeno verso il suo sottoposto, continuando a dare
> ordini mentre si sedeva alla propria postazione.
>
>
>
> “So benissimo cosa accadrà. Ma i Federali ritorneranno … e non
> arrivereanno mai abbastanza vicini a Qumo perché le difese planetarie
> risultino efficaci … dobbiamo occuparcene direttamente ...”
>
>
>
> Xalor non replicò instataneamente, rendendosi conto di come il suo
> superiore si fosse lasciato prendere dalla boria e il suo piano fosse
> pieno di falle. Malgrado fosse un'incrociatore leggero, difficilmente la
> Koraxal sarebbe riuscita a tener testa a ben due navi Federali se avessero
> deciso di attaccare contemporaneamente, anche con il dispositivo ad
> aiutarli.
>
>
>
> “Per permettere al nostro dispositivo di operare gli scudi non possono
> funzionare a piena potenza … - spiegò - … potrebbero essere in grado di
> danneggiarci abbastanza seriamente da ...”
>
>
>
> Taor si voltò verso il suo sottoposto riservandogli un'occhiata capace di
> far gelare il sangue nelle vene ad un Gorn.
>
>
>
> “Allora vedi di impedirlo.”
>
>
>
> USS Excelsius – Plancia
>
>
>
> “Dannazione! Continui a chiamarli!” - affermò il Capitano Frass,
> sferrando un pugno carico di frustrazione sul bracciolo della propria
> poltrona, pochi attimi prima di alzarsi dalla stessa, impossibilitato a
> rimanere composto a causa dell'adrenalina che gli scorreva nelle vene.
>
>
>
> “Un minuto e ventisette secondi alla rottura del nucleo …” replicò
> immediatamente l'ufficiale alla consolle, quasi come se avesse saputo in
> anticipo cosa il proprio Capitano gli avrebbe chiesto.
>
>
>
> “... non possiamo fare nulla per loro …” aggiunse in tono rassegnato il
> Comandante de Icaza.
>
> Il Capitano si volse verso il suo Primo Ufficiale, scambiando con quest’
> ultimo uno sguardo carico di amarezza.
>
>
>
> “Non possiamo nemmeno starcene con le mani in mano … - affermò - … noi
> dobbiamo fare qualcosa per aiutarli!”
>
>
>
> Malgrado quelle parole però, de Icaza aveva ragione. La sola idea gli
> faceva rodere il fegato e torcere le budella,ma non c'era nulla che
> potessero fare per aiutare l'equipaggio della Tokugawa. Quantomeno non in
> poco più di un minuto.
>
> Il Capitano digrignò i denti con rabbia, cercando di tirare fuori dal
> cilindro una soluzione impossibile, quasi fosse un novello Kirk o Picard,
> ma non ci riuscì. La Tokugawa era condannata così come aveva detto il suo
> Primo Ufficiale.
>
>
>
> “Quarantacinque secondi alla rottura del nucleo …” rese noto l'addetto ai
> sensori, poi un suono attirò la sua attenzione, costringendolo a far
> danzare nuovamente le dita sulla consolle.
>
>
>
> USS Tokugawa – Sala Macchine - Pochi attimi prima
>
>
>
> Albert aprì leggermente gli occhi, cercando di mettere a fuoco le
> immagini distorte che gli si paravano davanti, senza venir accecato dalla
> luce soffusa che permeava la sala. Intravide quella che gli sembrò la
> sagoma di sua moglie, riversa all’indietro sulla poltrona, in mezzo ai
> fumi multicolore che avevano invaso la sala macchine. La chiamò,
> iniziando a strisciare lentamente e con fatica verso la sua direzione, ma l
> ’unica risposta che ricevette fu l’ovattato rumore di una scarica del
> sistema EPS mista alla sirena dell’allarme rosso. La chiamò nuovamente,
> mentre un lampo di memoria gli attraversava la mente. Deglutì a fatica,
> puntellandosi poi al terreno con le braccia cercando di riguadagnare la
> posizione eretta, senza riuscirci completamente, incespicando un paio di
> passi più in là. Biascicò un paio di parole confuse, di riflesso pressoché
> involontario, a cui il computer sembrò rispondere. Chiamò nuovamente la
> moglie, compiendo una serie di passi incerti, mentre il computer iniziava a
> contare all’indietro e la sua mente cercava progressivamente di tornare
> nell’oblio.
>
> Finalmente arrivò al fianco della moglie, ma incespicando nuovamente nel
> nulla le rovinò sgraziatamente fra le braccia, ricevendo un gemito di
> rimando. Si volse allora verso la vicina consolle dove, benché le
> immagini stessero nuovamente perdendo il fuoco, intravide sulla stessa un
> grosso comando lampeggiante. Allungò con fatica la mano mentre il
> computer imperterrito continuava il suo crudele conteggio, ma il comando
> era troppo lontano e la sua mente ancora troppo confusa. Sbagliò una, due
> volte poi, proprio quando sembrava che la sua coscienza scivolasse
> definitivamente nell’oblio, riuscì nell’impresa. Solamente una manciata
> di parole arrivò alle sue orecchie prima di perdere i sensi.
>
>
>
> =^=Nucleo di Curvatura espulso con successo.=^=
>
>
>
> USS Excelsius – Plancia - Contemporaneamente
>
>
>
> “Signore … - affermò l’addetto ai sensori - … la Tokugawa ha appena
> espulso il nucleo di curvatura!”
>
>
>
> Il Capitano Frass e il suo Primo Ufficiale si scambiarono una fugace
> occhiata di intesa, carica di speranze non espresse, come se entrambi non
> avessero aspettato altro.
>
>
>
> “Quando esploderà il nucleo sarà ancora troppo vicino alla Tokugawa! –
> affermò de Icaza, alzandosi in piedi a sua volta compiendo un passo verso
> il suo Superiore – La nave sicuramente verrà danneggiata in maniera
> piuttosto seria dall’esplosione, chiedo il permesso di approntare una
> squadra di soccorso!”
>
>
>
> Il Capitano incrociò lo sguardo in quello del suo secondo. De Icaza aveva
> passato più di metà della sua carriera fra nuclei di curvatura e condotti
> EPS, perciò si fidava della sua valutazione tecnica, ma sapeva che se si
> fosse avvicinato troppo al pianeta il messicano sarebbe nuovamente caduto
> vittima delle onde Theta provenienti dal Pianeta. Mosse le labbra, ma prima
> che qualsiasi suono potesse uscire dalla sua bocca fu interrotto
> dall'Ufficiale addetto ai sensori .
>
>
>
> “Signore … la Tokugawa ha iniziato a muoversi a velocità d'impulso
> allontanandosi dal nucleo! ”
>
>
>
> Frass si voltò sorpreso verso l'addetto ai sensori, il quale però continuò
> imperterrito a snocciolare dati.
>
>
>
> “Quindici secondi alla rottura del nucleo, ancora nessuna risposta dalla
> Tokugawa …” la voce dell’addetto ai sensori riportò l’attenzione del
> Capitano sul monitor centrale, su cui si stagliava la sagoma inerte della
> piccola Steamrunner e poco più in là il nucleo che si allontanava
> pigramente.
>
>
>
> “Vada! Permesso accordato! – replicò il Capitano, accompagnando alle
> parole un gesto della mano. La zazzera castana del messicano già schizzò
> verso il turbo ascensore - … Rafael … - aggiunse in tono quasi paterno - …
> faccia il possibile, ma non corra rischi inutili...”
>
>
>
> Il Comandante de Icaza si limitò a un cenno affermativo del capo, mentre
> entrava all’interno del turbo ascensore sfiorandosi il comunicatore.
>
>
>
> “… cinque, quattro, tre, due …”
>
>
>
> La plancia della USS Excelsius fu invasa da una bomba di luce.
>
>
>
> [Flashback] USS Tokugawa – Plancia – Qualche attimo prima
>
>
>
> =^= … a U-U-U-USS Tokugawa … ci ricevete? =^=
>
>
>
> Shnar aprì gli occhi quando quella voce distorta e appena udibile sopra
> alla fastidiosa sirena dell'allarme rosso arrivarò a lambire la sua
> coscienza. Sollevò lentamente il corpo dolorante dalla consolle su cui
> era riverso, dandosi una rapida occhiata intorno a se.
>
>
>
> =^= Tokugawa, ci ri-ri-ricevete? - il suono proveniente dagli altoparlanti
> subì una distorsione decisa, producendo un rumore metallico di difficile
> interpretazione prima di riguadagnare intellegibilità mutando nella
> familiare voce del Computer di Bordo - … quarantadue secondi alla rottura
> del nucleo … =^=
>
>
>
> =^= Excelsius … - affermò debolmente dopo aver cercato di aprire un
> canale - … qui è … =^=
>
>
>
> L'andoriano fu però interrottò dalla sua consolle che si produsse in una
> serie di scoppi e scintille da cui cercò di pararsi maldestramente con le
> mani, provocandosi un paio di leggere ustioni. Riacquistando
> progressivamente lucidità si rese conto della situazione e del fatto che,
> probabilmente, le comunicazioni erano inutilizzabili, al contrario della
> navigazione. Fu allora che la voce distorta del computer lo informò di un
> inaspettata novità.
>
>
>
> =^= Nucleo di Curvatura espulso con successo. =^=
>
>
>
> Nave Koraxal - 8 luglio 2394, ore 07:40
>
>
>
> Taor era furente. In pochi sarebbero stati capaci di vedere in quei freddi
> occhi cerulei qualsiasi tipo di sentimento, ma Xalor conosceva il suo
> Comandante meglio di chiunque altro a bordo della Koraxal.
>
>
>
> “Non c’era niente che potessimo fare … - accennò, cercando di
> giustificare l’ordine che erano stati costretti ad eseguire pochi minuti
> prima - … dovevamo allontanarci altrimenti …”
>
> Taor lo zittì prontamente senza proferire alcuna parola, semplicemente
> alzando una mano e spostando lo sguardo sul suo sottoposto.
>
>
>
> *Te l’ho già detto caro il mio Comandante … - pensò Koraxal, scuotendo
> lievemente la testa una volta libero dallo sguardo del superiore - …
> benché tu pensi il contrario, sei ben lungi dall’essere onnipotente …*
>
>
>
> “Quanto tempo prima di poter ritornare a Qumo?” domandò Taor con
> freddezza.
>
>
>
> “Sono riusciti a colpire i generatori primari di poppa, perciò
> necessiteremo …”
>
>
>
> Taor si voltò nuovamente verso il suo sottoposto, riservandogli la stessa
> occhiata che aveva usato in precedenza, prima di riprendere la parola.
>
>
>
> “Quanto. Tempo.” Affermò, accentuando in tono rabbioso ogni parola.
>
>
>
> “Almeno un paio d'ore … probabilmente di più.” replicò l’altro, mentre
> Taor si volgeva nuovamente verso lo schermo centrale, espirando sonoramente
> attraverso l’ampio naso schiacciato tipico della sua razza, quasi fosse
> un toro infuriato. Sapeva che senza l'emettitore presente sulla nave la
> popolazione Qumana sarebbe ben presto ritornata libera.
>
>
>
> “Sbrigatevi.- ringhiò, lasciando la plancia. - Sapete che non possiamo
> lasciare il pianeta prima di aver completato la nostra missione.”
>
>
>
> USS Tokugawa – Plancia – 8 luglio 2394, ore 07:55
>
>
>
> Erano arrivati sulla Tokugawa da un paio di minuti, ma erano bastati
> solamente pochi secondi alla squadra della Excelsius per rendersi conto
> della criticità della situazione.
>
> Ampie falle apertesi nella sezione dorsale continuavano a rilasciare
> materiale nello spazio circostante come ferite purulente.Su quattro dei
> nove ponti le zone prive di atmosfera si espandevano a macchia d'olio. La
> gondola di destra era oramai un lontano ricordo e quella di sinistra era
> praticamente inutilizzabile. Sarebbe bastato un granello di polvere per
> mandare definitivamente in frantumi la piccola Steamrunner e de Icaza ne
> era ben conscio.
>
> Fortunatamente, gran parte dei sopravvissuti stavano lentamente
> riprendendo conoscenza e ciò facilitava enormemente le operazioni di
> soccorso. Nel giro di quattro minuti infatti, avevano evaquato la totalità
> della plancia e ciò che rimaneva della sala macchine, ora rimaneva la
> parte più ardua. Cercare ponte per ponte e conteggiare i caduti.
>
>
>
> USS Excelsius – Plancia – 8 luglio 2394, ore 08:45
>
>
>
> Il Capitano Tracey arrivò in plancia come una furia, sbraitando e
> gesticolando con enfasi, mentre dribblava con sorprendente abilità due
> uomini della sicurezza che cercarono di fermarlo. Il Capitano Frass, si
> rese immediatamente conto che nessun impedimento fisico, dalla vistosa
> ferita sulla tempia al doloroso ematoma sul fianco, avrebbe fermato Tracey
> in quel momento. Fece un cenno con la mano ai suoi uomini, in modo da
> lasciarlo passare.
>
>
>
> “Capitano Tracey … - affermò avvicinandosi al suo parigrado di un paio di
> passi, porgendogli un padd - … abbiamo delle novità …”
>
>
>
> “Poul …- lo interruppe in tono mesto Maximilién - … non girarci attorno,
> quanti uomini abbiamo perso?”
>
>
>
> Il Capitano Frass aveva previsto una domanda così diretta, malgrado ciò
> non era riuscito ad elaborare una risposta abbastanza soddisfacente.
>
>
>
> “Il team di De Icaza non ha ancora terminato l’ispezione dei ponti
> inferiori … - Frass tentò di prenderla alla larga, notando però
> immediatamente lo sguardo negli occhi di Tracey - … cinquantasei, tra
> morti e dispersi …”
>
>
>
> Maximilién chiuse gli occhi, espirando profondamente mentre si
> stropicciava il volto con entrambe le mani.
>
>
>
> “Un quarto dell’equipaggio …” si lasciò sfuggire in un tono frustrato e
> rabbioso, a metà tra un ringhio e un lamento.
>
>
>
> “So che è un momento difficile … - replicò Poul, poggiando una mano sulla
> spalla del collega - … ma ci sono stati degli sviluppi. I Qumani ci hanno
> dato una mano … - continuò porgendo un padd al parigrado - … durante lo
> scontro abbiamo recuperato una sonda … non abbiamo finito di esaminarla,
> ma a quanto sembra contenere dati sulla nave Nexariana e su come essa sia
> in grado di utilizzare il Palazzo della Federazione come amplificatore di
> segnale … “ il Capitano Frass si accorse di aver perso l’attenzione di
> Maximilién, rapito dall’immagine proiettata dallo schermo centrale. L’immagine
> della sua piccola Steamrunner ferita e mutilata come mai prima.
>
>
>
> “ … la pagheranno … ”
>
> --
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> Cpt. Maximilien Tracey
> Commanding Officer
> USS Tokugawa - nx 51868
> Commbadge(mail): cpt.maxtracey a gmail.com
> Commbadge(msn) : tamiel a email.it
> Commbadge(ICQ) : 166168538
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> "E se per caso incontra un pullman di monache e le frigge col laser, come
> li vedete i titoli sui giornali di domani?" "... Fritto Mistico ..." -
> Howard Marner & Ben Jabituya, Corto Circuito.
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Cpt. Maximilien Tracey
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