[Stml11] R: Re: R: [5.09 - Tracey] - Cinquantasei

Ileana tenjr.shnar a gmail.com
Ven 5 Dic 2014 12:50:55 CET


e certo, come se Picard le avesse sempre pagate lui le riparazioni della
Enterprise!! ahahhahaha

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Tenente JG Shnar
Timoniere USS Tokugawa
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Email: tenjr.shnar a gmail.com
Sype: dolcevoloo
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*** L'unica differenza tra un pazzo e me è che io non sono pazzo ***

Il giorno 5 dicembre 2014 12:36, ten.peter.ichbur <
ten.peter.ichbur a gmail.com> ha scritto:

> Poi ti scalano dallo stipendio il costo delle riparazioni però! :P
>
>
> Inviato da Samsung Mobile.
>
>
> -------- Messaggio originale --------
> Da: Maximilien Tracey
> Data:05/12/2014 12:23 (GMT+01:00)
> A: USS Tokugawa
> Oggetto: Re: [Stml11] R: [5.09 - Tracey] - Cinquantasei
>
> Bhe, distrutta distrutta no (anche perchè sarebbe un casino a livello
> amministrativo ;P) però messa bene non è ;P
>
> In ogni caso grazie ^_^
>
> Il giorno 5 dicembre 2014 10:27, ten.peter.ichbur <
> ten.peter.ichbur a gmail.com> ha scritto:
>
>> Sono riuscito a leggerlo solo ora! Bellissimo, complimenti questa volta
>> hai superato te stesso!! Ma la nostra povera nave è distrutta ç.ç  !
>>
>>
>> Inviato da Samsung Mobile.
>>
>>
>> -------- Messaggio originale --------
>> Da: Maximilien Tracey
>> Data:03/12/2014 21:40 (GMT+01:00)
>> A: USS Tokugawa
>> Oggetto: [Stml11] [5.09 - Tracey] - Cinquantasei
>>
>> Come promesso, ecco il mio pezzo finalmente ...  lo ammetto, data la
>> situazione avevo pensato di far saltare la Tokugawa ... invece siamo
>> semplicemente rimasti "nella cacca" ;P spero vi piaccia
>>
>> -------------------------------------------------------------
>>
>> Pianeta Nexar – regione di Qulca, miniere di Gallicite – due anni prima
>>
>>
>>
>> “Il Comandante è arrivato!” urlò un giovane ragazzo, probabilmente un
>> lavoratore delle miniere, correndo all’impazzata verso l’interno della
>> struttura, facendo voltare gli altri al suo passaggio.
>>
>>
>>
>> Malgrado ciò, furono necessari dieci minuti buoni prima che un ometto
>> segaligno dai lunghissimi capelli rossi e la pelle olivastra fece il suo
>> ingresso nella struttura, accompagnato da un ricco entourage di uomini in
>> quella che aveva tutta l’aria di essere una divisa militare dagli
>> sgargianti colori. Un lavoratore, sporco ed emaciato, con un ampio e
>> plastico sorriso stampato sul volto, gli si parò davanti con fare
>> gentile.
>>
>>
>>
>> “Comandante Taor! – affermò ad alta voce – l’aspettavamo con ansia! Il
>> mio nome è Kilepp e sono a capo …”
>>
>>
>>
>> Il Comandante non sembrò dargli eccessivo peso, massaggiandosi le tempie
>> con il pollice e l’indice della mano destra con fare irritato.
>>
>>
>>
>> “Dov’è il marchingegno?” Tagliò corto in tono acido, producendosi in un’occhiata
>> capace di far gelare il sangue. Kilepp si zittì immediatamente,
>> deglutendo a fatica.
>>
>>
>>
>> “D-da questa parte … - balbettò il minatore, passandosi con fare nervoso
>> una mano sporca dapprima sull’ampia fronte sporgente, poi sui pochi e
>> untuosi capelli rimasti a coprire il capo squadrato tipico della sua razza,
>> prima di indicare la via da percorrere con la stessa mano - … prego …”
>>
>>
>>
>> Il folto gruppo di persone iniziò ad addentrarsi nel ventre della terra
>> con fare sicuro nel ventre della miniera in religioso silenzio, spezzato
>> solamente dal rumore degli attrezzi dei lavoratori impegnati ad estrarre il
>> minerale.
>>
>>
>>
>> “I rapporti dicono che questo marchingegno è in grado di produrre onde
>> Theta ...” affermò Taor, apparentemente senza completare la domanda a
>> cui Kilepp rispose comunque con un gesto del capo.
>>
>>
>>
>> “Sembrerebbe di si. Fino a ora siamo riusciti ad attivare la macchina
>> solo un paio di volte e per brevi periodi … in ogni caso se i materiali
>> di cui è composta non avessero interagito con il minerale, probabilmente
>> non l'avremmo mai trovata ...”
>>
>>
>>
>> “Sappiamo chi l'ha costruita?” domandò Taor, lanciando occhiate
>> sospettose ai lavoratori che lasciavano indietro. Kilepp questa volta
>> scosse il capo.
>>
>>
>>
>> “Non ancora. Ma riteniamo predati il primo insediamento Nexariano
>> conosciuto in questa zona di almeno un paio di secoli … - il
>> minatore/scienziato sembrò indeciso se esprimere preoccupazione o
>> contentezza nel rivelare quell'informazione - … e vicino alla macchina
>> sono state ritrovate delle tavole … ma allo stato attuale siamo riusciti
>> ad identificare solamente quelle che crediamo essere coordinate spaziali di
>> un pianeta molto distante da qui ...”
>>
>>
>>
>> Taor inarcò un sopracciglio, senza però proferire parola. Arrivarono poi
>> alfine ad un breve tunnel chiaramente fresco che si apriva su di un'ampia
>> caverna naturale. Al centro di questa caverna troneggiava un grosso
>> dispositivo visivamente non dissimile da una bobina di Tesla, su cui di
>> tanto in tanto si abbattevano scariche elettriche provenienti dalle pareti
>> della caverna. Attorno al marchingegno e a quella che sembrava una consolle
>> di comando realizzata in uno stile decisamente alieno, ronzavano un paio di
>> tecnici in tuta protettiva.
>>
>>
>>
>> “Avvicinarsi oltre senza protezione sarebbe pericoloso … - lo informò
>> Kilepp - … ma pensiamo di riuscire, con ulteriori studi, a comprendere
>> completamente il funzionamento della macchina ...”
>>
>>
>>
>> Per la prima volta dall'inizio di quella spedizione sul volto di Taor si
>> dipinse un lieve sorriso. Il Comandante indicò ad un soldato del suo
>> entourage di avvicinarsi con un gesto della mano.
>>
>>
>>
>> “Sigillate l'ingresso. - bisbiglò all'orecchio del suo sottoposto,
>> proseguendo poi con freddezza allucinante –  Eliminate chiunque sia
>> venuto a conoscenza di questo macchinario.”
>>
>>
>>
>> [Flashback] Nave Koraxal, plancia - 8 luglio 2394, ore 00:02
>>
>>
>>
>> Xalor vide apparire il proprio Comandante in plancia con la stessa
>> irruenza del vento che entra in una finestra aperta in una tempesta.
>>
>>
>>
>> “Riportate la nave in orbita … ” ordinò laconico in tono che non
>> lasciava spazio a repliche di alcun tipo.
>>
>>
>>
>> “Riportare la nave in'orbita? - fece eco il Vice-Comandante, alzandosi
>> dalla poltrona su cui era seduto in precedenza - … se non possiamo
>> interfacciarci direttamente con il Palazzo della  Federazione per
>> ampliare la potenza del generatore di onde ...”
>>
>>
>>
>> Taor non si voltò nemmeno verso il suo sottoposto, continuando a dare
>> ordini mentre si sedeva alla propria postazione.
>>
>>
>>
>> “So benissimo cosa accadrà. Ma i Federali ritorneranno … e non
>> arrivereanno mai abbastanza vicini a Qumo perché le difese planetarie
>> risultino efficaci … dobbiamo occuparcene direttamente ...”
>>
>>
>>
>> Xalor non replicò instataneamente, rendendosi conto di come il suo
>> superiore si fosse lasciato  prendere dalla boria e il suo piano fosse
>> pieno di falle. Malgrado fosse un'incrociatore leggero, difficilmente la
>> Koraxal sarebbe riuscita a tener testa a ben due navi Federali se avessero
>> deciso di attaccare contemporaneamente, anche con il dispositivo ad
>> aiutarli.
>>
>>
>>
>> “Per permettere al nostro dispositivo di operare gli scudi non possono
>> funzionare a piena potenza … - spiegò - … potrebbero essere in grado di
>> danneggiarci abbastanza seriamente da ...”
>>
>>
>>
>> Taor si voltò verso il suo sottoposto riservandogli un'occhiata capace
>> di far gelare il sangue nelle vene ad un Gorn.
>>
>>
>>
>> “Allora vedi di impedirlo.”
>>
>>
>>
>> USS Excelsius – Plancia
>>
>>
>>
>> “Dannazione! Continui a chiamarli!” - affermò il Capitano Frass,
>> sferrando un pugno carico di frustrazione sul bracciolo della propria
>> poltrona, pochi attimi prima di alzarsi dalla stessa, impossibilitato a
>> rimanere composto a causa dell'adrenalina che gli scorreva nelle vene.
>>
>>
>>
>> “Un minuto e ventisette secondi alla rottura del nucleo …” replicò
>> immediatamente l'ufficiale alla consolle, quasi come se avesse saputo in
>> anticipo cosa il proprio Capitano gli avrebbe chiesto.
>>
>>
>>
>> “... non possiamo fare nulla per loro …” aggiunse in tono rassegnato il
>> Comandante de Icaza.
>>
>> Il Capitano si volse verso il suo Primo Ufficiale, scambiando con quest’
>> ultimo uno sguardo carico di amarezza.
>>
>>
>>
>> “Non possiamo nemmeno starcene con le mani in mano … - affermò - … noi
>> dobbiamo fare qualcosa per aiutarli!”
>>
>>
>>
>> Malgrado quelle parole però, de Icaza aveva ragione. La sola idea gli
>> faceva rodere il fegato e torcere le budella,ma non c'era nulla che
>> potessero fare per aiutare l'equipaggio della Tokugawa. Quantomeno non in
>> poco più di un minuto.
>>
>> Il Capitano digrignò i denti con rabbia, cercando di tirare fuori dal
>> cilindro una soluzione impossibile, quasi fosse un novello Kirk o Picard,
>> ma non ci riuscì. La Tokugawa era condannata così come aveva detto il
>> suo Primo Ufficiale.
>>
>>
>>
>> “Quarantacinque secondi alla rottura del nucleo …” rese noto l'addetto
>> ai sensori, poi un suono attirò la sua attenzione, costringendolo a far
>> danzare nuovamente le dita sulla consolle.
>>
>>
>>
>> USS Tokugawa – Sala Macchine - Pochi attimi prima
>>
>>
>>
>> Albert aprì leggermente gli occhi, cercando di mettere a fuoco le
>> immagini distorte che gli si paravano davanti, senza venir accecato dalla
>> luce soffusa che permeava la sala. Intravide quella che gli sembrò la
>> sagoma di sua moglie, riversa all’indietro sulla poltrona, in mezzo ai
>> fumi multicolore che avevano invaso la sala macchine. La chiamò,
>> iniziando a strisciare lentamente e con fatica verso la sua direzione, ma l
>> ’unica risposta che ricevette fu l’ovattato rumore di una scarica del
>> sistema EPS mista alla sirena dell’allarme rosso. La chiamò nuovamente,
>> mentre un lampo di memoria gli attraversava la mente. Deglutì a fatica,
>> puntellandosi poi al terreno con le braccia cercando di riguadagnare la
>> posizione eretta, senza riuscirci completamente, incespicando un paio di
>> passi più in là. Biascicò un paio di parole confuse, di riflesso pressoch
>> é involontario, a cui il computer sembrò rispondere. Chiamò nuovamente
>> la moglie, compiendo una serie di passi incerti, mentre il computer
>> iniziava a contare all’indietro e la sua mente cercava progressivamente
>> di tornare nell
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