[Stml11] [Tracey - 5.14] - Tutto è bene ciò che finisce bene

Ileana tenjr.shnar a gmail.com
Ven 20 Mar 2015 13:11:39 CET


Ma che figata di finale!!!!! :D
Grande Capitano, davvero molto bello!

Adesso iniziamo a pensare alla copertina???? :D

Ileana

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Tenente JG Shnar
Timoniere USS Tokugawa
======================================
Email: tenjr.shnar a gmail.com
Sype: dolcevoloo
======================================

*** L'unica differenza tra un pazzo e me è che io non sono pazzo ***

Il giorno 19 marzo 2015 23:17, Reis Squiretaker <
vanessa_reis_squirtaker a outlook.it> ha scritto:

>   A me piace molto..
>
>
> ========================
> Tenente Comandante Francesca Alluso
> Capo SEC/TAT
> USS Togukawa NCC-51868
> [CV]:
> http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=114
> ========================
>
>  *From:* Albert K Hair <albert.k.hair a lordkap.it>
> *Sent:* Thursday, March 19, 2015 6:37 PM
> *To:* USS Tokugawa <stml11 a gioco.net>
> *Subject:* Re: [Stml11] [Tracey - 5.14] - Tutto è bene ciò che finisce
> bene
>
> Excelsius!
> Hahaha! Bello, la conclusione m'acchiappa.
>
>
> Maximilien Tracey <cpt.maxtracey a gmail.com> ha scritto:
>
>  Come al solito, mi faccio un programma di lavoro, poi la vita reale mi
> incasina tutto (questa volta si è superata ... 2 funerali, 2 colloqui, 1
> incidente d'auto) ... per questo il brano non è venuto come volevo
> (tutt'altro) e non l'ho manco riletto perchè l'ho terminato giusto ora ...
> però come avevo preannunciato ho terminato la missione (più che altro
> perchè, altrimenti, avrei passato la palla in un bruttissimo punto a
> livello narrativo) ... spero non faccia troppo schifo ...
> Ciao
> --------------------------
>
> Palazzo della Federazione - 8 luglio 2394, ore 11:50
>
> Il mezzosangue betazoide, ancora intento a percorre i corridoi mentali
> della banca dati, improvvisamente avvertì qualcosa. Una strana sensazione
> istintiva più che una vera presa di coscienza,  ma abbastanza forte da
> costringerlo a proseguire le sue ricerche in una determinata  direzione,
> quasi come se fosse un asteroide catturata dalla gravità di un pianeta a
> cui si era incautamente avvicinato troppo.
>
> La mente di Maximilién, geneticamente avvezza alle comunicazioni
> telepatiche malgrado lui non brillasse in materia, aveva lentamente
> iniziato a mascherare le informazioni in ingresso con un “interfaccia”
> volta a rendere l’interazione più semplice e naturale. Ora il vuoto oscuro
> del nulla era stato sostituito da filamenti lattiginosi e fluorescenti che
> delineavano i contorni di corridoi eterei.
>
> Muovendosi  come se si trovasse in una sorta di proiezione astrale, il
> corpo onirico del Capitano fluttuò all’interno di un lungo corridoio,
> fermandosi solamente quando notò una serie di figure parzialmente definite
> al termine dello stesso. Cercò di non dar loro peso,  riprendendo quasi
> immediatamente il suo viaggio e non ci mise molto a riconoscere nei
> lineamenti sfocati delle figure davanti a se varie versioni differenti
> delle uniformi della Flotta. Si rese conto inoltre che, malgrado la sua
> velocità fosse costante, la distanza con quella sorta di “armata eterea”
> non sembrava variare di conseguenza, diminuendo in maniera decisamente
> minore di quanto avrebbe dovuto fare. Non diede però peso neanche a questo,
> notando invece che alcune di queste figure iniziavano ad acquisire maggior
> definizione, mentre altre svanivano in uno sbuffo di vapore luminoso per
> poi rimescolarsi in nuove e diverse forme. Finalmente, iniziò a riconoscere
> i volti di queste figure.  Famigliari, conoscenti, colleghi, amanti,
> perfino persone che aveva incontrato solo un paio di volte. Avvertì un
> pizzicorio alla base del cranio e ciò gli confermò che, qualunque cosa
> stesse accadendo, ora stava interagendo direttamente con la sua psiche.
>
> Poi, dopo quelli che a Maximilén parvero una manciata di secondi, ma che
> potevano essere molti di più, la sua velocità di avvicinamento alle strane
> forme eteree iniziò gradatamente ad aumentare, mentre un numero sempre
> maggiore di queste ultime svanivano nel nulla. Erano rimasti solamente in
> cinque quando lui arrivò ad una decina di metri dalle figure.
>
> I suoi genitori, così come le sue memorie infantili li ricordavano, furono
> i primi a svanire, seguiti pochi attimi dopo dalla figura del fratello
> Damién. La figlia, nella sua uniforme dalla livrea color senape coi lunghi
> capelli ordinati in un elegante chignon, così come la ricordava
> dall’holofilmato che Sarin gli aveva inviato in occasione della promozione
> a Tenente  qualche settimana prima, rimase qualche attimo in più, ma
> svanì a sua volta poco tempo dopo.
>
> Solamente T’Laria, la sua ex-moglie, vestita solamente di una camicia
> capace di lasciar ben poco all’immaginazione, rimase ad attenderlo.
>
> “Configurazione della matrice di interfaccia completata. – affermò la
> donna, prendendo di sorpresa il mezzosangue – Sono in attesa di ordini.”
>
>  “Tilly? – replicò lui, lasciandosi andare ad un commento sarcastico
> pochi attimi dopo – Sembra quasi che tu ci stia prendendo gusto … ”
>
> La donna osservò il Capitano per una manciata di secondi, forse indecisa
> su cosa replicare, poi riprese la parola.
>
> “ La forma del Comandante T’Laria è stata scelta come interfaccia in base
> alle preferenze dell’utente utilizzatore. – Maximilién inarcò un
> sopracciglio – Questa rappresentazione sembra essere quella che suscita
> maggiori reazioni emotive nell’utente utilizzatore …”
>
> USS Tokugawa, Plancia – Contemporaneamente
>
> =^= Come le ho già detto, le onde emesse dal marchingegno avvolgono
> l’intero pianeta in maniera irregolare … – Frass, il cui volto campeggiava
> sullo schermo della plancia, lasciò il posto ad un immagine di una sezione
> del pianeta, contornato da cerchi e ellissi – Ma riescono comunque a
> saturare la termosfera nel loro punto più basso … allo stato attuale dubito
> seriamente che possiamo essere in grado di fare qualcosa … =^=
>
> Hair soppesò attentamente ogni mesta parola proferita dal Capitano della
> Excelsior, sospirando. In quei venti minuti scarsi intercorsi dalla
> ‘Deflagrazione Theta’  lui e i colleghi dell’altra nave non avevano fatto
> altro che sbattere la testa contro il muro, elaborando ipotesi su ipotesi
> per aiutare la squadra a terra e, magari, mettere nel sacco Taor allo
> stesso tempo, ma le simulazioni avevano dato tutte risultati pessimi.
> Innanzitutto, la nuova modulazione delle onde li aveva costretti a gettare
> alle ortiche parecchi dei calcoli eseguiti per le frequenze precedenti e,
> come se ciò non fosse stato abbastanza, la quantità di onde prodotte era
> aumentata esponenzialmente. Tutto ciò che erano in grado di fare era
> limitato a deflettere quelle poche onde che arrivavano fino a loro.
>
> “Dobbiamo continuare a cercare un modo …”
>
> =^= Lo so … =^=
>
> Palazzo della Federazione - 8 luglio 2394, ore 12:00
>
> Maximilién aveva passato gli ultimi minuti a discutere con quella
> sottospecie di intelligenza artificiale che gestiva la banca dati,
> imparando molte cose. Benchè il dispositivo fosse rimasto perlopiù integro,
> il terremoto di qualche secolo prima aveva danneggiato parte del sistema di
> controllo, inibendone le funzioni ad alto livello. Era però stato solamente
> quando lo smorzatore era andato a farsi friggere che il dispositivo aveva
> iniziato le procedure di ripristino, identificando gli utenti principali e
> utilizzando alcuni parametri presi direttamente dal suo subconscio.  Perciò,
> per lui, aveva scelto di utilizzare l’aspetto della ex-moglie.
> L’apparecchio doveva essersi comunque danneggiata più di quanto dicesse,
> dato che aveva scelto tra le migliaia di possibilità, personalizzate per
> ogni utente,  il volto dell’ex-moglie  adducendo inoltre una motivazione
> decisamente insensata. Probabilmente.
>
> “E’ possibile disattivare la trasmissione delle onde Theta?” domandò
> alfine Maximilién, cercando di tagliare definitivamente la testa al toro.
> La risposta dell’intelligenza artificiale però, non si fece attendere.
>
> “No. – rispose laconicamente in tono freddo, argomentando il tutto
> solamente qualche tempo dopo – Il trasmettitore è integrato in uno dei
> moduli che contengono i circuiti principali. E’ impossibile disattivarlo
> senza distruggere i dati contenuti all’interno della memoria.”
>
> Maximilién cercò di pensare ad una domanda, ma l’interfaccia, ancora
> collegata al suo subconscio, sembrò captarla ben prima della sua
> formulazione, iniziando ad argomentare.
>
> “E’ possibile disattivare il trasmettitore. Ma per farlo è necessario
> trasferire temporaneamente alcune funzioni  di controllo in un apparato
> secondario, il quale è attualmente mal funzionante a causa di un anomalia
> di origine esterna”
>
> Maximilién comprese immediatamente cosa l’interfaccia intendesse. Il
> dispositivo di Taor.
>
> Un idea iniziò quindi a formarsi nella mente del mezzosangue betazoide.
>
> USS Tokugawa, plancia - 8 luglio 2394, ore 12:12
>
> Hair e il resto dell’equipaggio avevano appena dato il via a l’ultima di
> una serie di innumerevoli quanto fallaci simulazioni.  Nel tempo
> trascorso, gli equipaggi delle due navi federali avevano cercato di
> realizzare un dispositivo portatile, basato sugli studi che avevano
> effettuato sugli scudi delle navi, capace di generare un campo in grado di
> tenere alla larga le onde theta in modo di permettere ad una squadra di
> recarsi sul pianeta e mettere fine alla faccenda. Era un progetto a cui, in
> realtà, entrambi gli equipaggi, lavoravano dall’inizio della missione, ma
> non erano ancora riusciti a cavare un ragno dal buco.
>
> Il dispositivo funzionava, si, ma i risultati erano decisamente poco
> incoraggianti, in quanto gli scudi funzionavano effettivamente come filtro
> solamente quando l’intensità delle onde era minima. Se si fossero
> avvicinati al pianeta, le onde avrebbero attraversato gli scudi come un
> coltello che affonda nel burro.
>
> Seduto sulla poltrona del comando, Albert non aveva mai smesso di
> osservare i dati della simulazione che scorrevano sul grande visore
> dall’inizio della stessa, ma dovette farlo quando sentì la testa iniziare
> ad appesantirsi. Qualcosa stava cambiando, probabilmente in peggio. Fece
> per dare un nuovo ordine, ma prima che potesse farlo, una voce lo fermò. La
> voce del Capitano Tracey.
>
> “Hair … Albert, riesce a sentirmi?”
>
> Subconscio di Taor – Poco dopo
>
> “Dannazione!” ruggì mentalmente il Nexariano, la cui coscienza, al
> contrario di Tracey, si trovava ancora sospesa in quel primitivo nulla
> cosmico. Da quando era caduto sotto l’influsso della deflagrazione theta,
> Taor aveva disperatamente cercato di controllare l’emissione di onde, come
> aveva già fatto in precedenza, ma i suoi tentativi erano caduti miseramente
> nel vuoto. L’apparecchio, semplicemente, non rispondeva ai suoi comandi e
> lui, semplicemente, si limitava a maledirlo in tutti i modi che conosceva.
>
> Qualcosa era successo nel mondo esterno, qualcosa che aveva fatto che si
> che anche lui si ritrovasse vittima delle proprie macchinazioni. Era
> decisamente improbabile che i Federali fossero riusciti a comprendere come
> utilizzare il dispositivo, ma era l’unica idea che gli passava per la mente
> e sapeva che doveva fermarli prima che riuscissero a mandare all’aria il
> suo piano.
>
> “Taor … - in maniera quasi profetica, la voce del Capitano Tracey squarciò
> il nulla. Il nexariano strinse i pugni e digrignò i denti - … so che mi
> senti.”
>
> “Non so come abbia fatto, Capitano … - sentenziò con rabbia l’alieno - …
> ma non mi arrenderò mai!”
>
> Tracey non replicò immediatamente, ma quando lo fece, non fu difficile
> notare una nota di marcato disgusto nella voce del mezzosangue betazoide.
>
> “Taor, tu … - il Capitano Federale si fermò per una frazione di secondo,
> tenendo faticosamente a freno la lingua - … tu ora sei solo un prigioniero,
> come lo siamo noi …”
>
> Il nexariano si produsse in malizioso sorriso. Le parole del Capitano gli
> avevano fatto capire che egli non era in grado, perlomeno non ancora, di
> esercitare pienamente controllo sul dispositivo. Certo, come aveva fatto
> lui, il Capitano sarebbe stato probabilmente in grado di controllare
> appieno il dispositivo dopo qualche tempo, ma lui non gliel’avrebbe
> permesso.
>
>  USS Tokugawa, plancia - 8 luglio 2394, ore 12:32
>
> =^= E lei ha acconsentito?!? – Il volto del Capitano Frass sul visore,
> mostrava in maniera decisamente eloquente il suo più totale stupore - … mi
> scusi per la franchezza, ma sia lei che il suo Capitano siete dei pazzi
> incoscienti! =^=
>
> “Se il piano del Capitano funziona ci saremo liberati delle onde theta e
> di Taor con una sola manovra …”
>
> =^= Ma se non funziona avremo regalato ad un dittatore un’arma in grado di
> …=^=
>
> “Chi non risica, non rosica …”  affermò sottovoce Albert. Una nozione
> che, servendo sotto il Capitano Tracey, famoso per i suoi arditi colpi di
> testa, aveva imparato bene.
>
> “Signore! – il giovane ufficiale che sostituiva Carpenter alla consolle
> scientifica interruppe la conversazione – le onde theta stanno collassando!”
>
> Palazzo della Federazione – pochi secondi prima
>
> “Trasferimento delle funzioni di controllo al dispositivo secondario in
> corso …” affermò l’interfaccia iniziando a perdere coesione e
> trasformandosi in un indistinta figura luminosa.
>
> Maximilién sperava di aver preso la decisione giusta.  L’interfaccia
> della banca dati l’aveva informato che l’apparato in possesso di Taor non
> sarebbe stato in grado di sostenere la potenza di entrambi i dispositivi
> contemporaneamente e che, se utilizzato, probabilmente si sarebbe
> sovraccaricato e autodistrutto. Per questo aveva gettato l’esca a Taor,
> facendogli sapere ciò avrebbe fatto e facendola passare come una sorta di
> resa dovuta all’empasse che si era venuto a creare. Sperava solo che, come
> sospettava, il nexariano fosse abbastanza paranoico da riattivare
> immediatamente il dispositivo.
>
> “Trasferimento delle funzioni di controllo completato. – affermò la
> T’Laria virtuale sfarfallando per un paio di secondi prima di scomparire.
> Al capitano parve di udire un sussurro prima di tornare alla realtà. - …
> buona fortuna …”
>
> Tempio nexariano - 8 luglio 2394 – poco dopo
>
> Taor fu il primo a riprendersi fra coloro che si trovavano all’interno del
> tempio. Con un sorriso a dir poco maligno attivo il proprio comunicatore,
> urlando poi immediatamente l’ordine di riportarlo sulla nave…
>
> Palazzo della Federazione – 11 luglio 2394 – Ore 08:00
>
> Tracey, Frass e i rispettivi entourage fecero il loro ingresso all’interno
> della stanza dove il prefetto Resco e i suoi colleghi li stavano attendendo
> sfoggiando uno stanco sorriso.
>
> “Capitano Tracey! - affermò il prefetto, alzandosi dalla propria sedia ed
> avvicinandosi al Capitano con la mano tesa. – è un onore averla con noi … “
>
> Maximilien si limitò ad un gesto del capo, prendendo posto all’enorme
> tavolo rotondo assieme ai colleghi.
>
> “Come procedono le trattative coi nexariani?” il prefetto sospirò
> mestamente, scuotendo la testa prima di  rispondere.
>
> “Lentamente, molto lentamente. Non intendono ammettere nulla, ma la
> maggior parte di loro temeva Taor e ci sono grati per averglielo tolto dai
> piedi … ma confidiamo in una soluzione positiva …”
>
> Come aveva previsto, Taor aveva tentato di attivare immediatamente il
> proprio dispositivo, sovraccaricandolo e bruciandone alcuni componenti,
> rendendolo di fatto inutilizzabile. Comprendendo di essere stato in qualche
> modo giocato, il nexariano aveva poi perso definitivamente il lume della
> ragione ed aveva iniziato a massacrare membri del proprio equipaggio fino a
> che uno dei pochi ufficiali superiori ancora rimasti in vita non era
> riuscito a fermarlo con un colpo di phaser ben assestato.  Non avevano
> nemmeno tentato di ribellarsi quando le squadre di sicurezza dell’Excelsior
> e della Tokugawa avevano abbordato la nave.
>
> Subito dopo i Qumani avevano cercato risposte dai Nexariani, senza però
> ottenere granchè. Ora divenuti inutilizzabile a causa della mancanza di
> interfaccia, i Qumani non potevano provare che la banca dati fosse
> realmente quello che sostenevano, però non sembravano nemmeno così
> aggressivi come era stato Taor. Probabilmente, in modo, diverso, anche loro
> erano state vittime di Taor.
>
> “Tutto è bene ciò che finisce bene …” affermò alfine il Capitano Frass.
> Dopo aver scambiato con un lui una rapida occhiata, il mezzosangue
> betazoide gli fece eco in un tono privo di convinzione.
>
> “Già … Tutto è bene ciò che finisce bene …”
>
>
> --
> -----------------------
> Cpt. Maximilien Tracey
> Commanding Officer
> USS Tokugawa - nx 51868
> Commbadge(mail): cpt.maxtracey a gmail.com
> Commbadge(msn) : tamiel a email.it
> Commbadge(ICQ) : 166168538
> ------------------------
> "E se per caso incontra un pullman di monache e le frigge col laser, come
> li vedete i titoli sui giornali di domani?" "... Fritto Mistico ..." -
> Howard Marner & Ben Jabituya, Corto Circuito.
>
> ------------------------------
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