[Stml11] [Tracey - 5.14] - Tutto è bene ciò che finisce bene
Peter Ichbur
ten.peter.ichbur a gmail.com
Ven 20 Mar 2015 09:37:45 CET
Bel finale!!
Il 19 marzo 2015 23:17, Reis Squiretaker
<vanessa_reis_squirtaker a outlook.it> ha scritto:
> A me piace molto..
>
>
> ========================
> Tenente Comandante Francesca Alluso
> Capo SEC/TAT
> USS Togukawa NCC-51868
> [CV]: http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=114
> ========================
>
> From: Albert K Hair
> Sent: Thursday, March 19, 2015 6:37 PM
> To: USS Tokugawa
> Subject: Re: [Stml11] [Tracey - 5.14] - Tutto è bene ciò che finisce bene
>
> Excelsius!
> Hahaha! Bello, la conclusione m'acchiappa.
>
>
> Maximilien Tracey <cpt.maxtracey a gmail.com> ha scritto:
>
> Come al solito, mi faccio un programma di lavoro, poi la vita reale mi
> incasina tutto (questa volta si è superata ... 2 funerali, 2 colloqui, 1
> incidente d'auto) ... per questo il brano non è venuto come volevo
> (tutt'altro) e non l'ho manco riletto perchè l'ho terminato giusto ora ...
> però come avevo preannunciato ho terminato la missione (più che altro
> perchè, altrimenti, avrei passato la palla in un bruttissimo punto a livello
> narrativo) ... spero non faccia troppo schifo ...
> Ciao
> --------------------------
>
> Palazzo della Federazione - 8 luglio 2394, ore 11:50
>
> Il mezzosangue betazoide, ancora intento a percorre i corridoi mentali della
> banca dati, improvvisamente avvertì qualcosa. Una strana sensazione
> istintiva più che una vera presa di coscienza, ma abbastanza forte da
> costringerlo a proseguire le sue ricerche in una determinata direzione,
> quasi come se fosse un asteroide catturata dalla gravità di un pianeta a cui
> si era incautamente avvicinato troppo.
>
> La mente di Maximilién, geneticamente avvezza alle comunicazioni telepatiche
> malgrado lui non brillasse in materia, aveva lentamente iniziato a
> mascherare le informazioni in ingresso con un “interfaccia” volta a rendere
> l’interazione più semplice e naturale. Ora il vuoto oscuro del nulla era
> stato sostituito da filamenti lattiginosi e fluorescenti che delineavano i
> contorni di corridoi eterei.
>
> Muovendosi come se si trovasse in una sorta di proiezione astrale, il corpo
> onirico del Capitano fluttuò all’interno di un lungo corridoio, fermandosi
> solamente quando notò una serie di figure parzialmente definite al termine
> dello stesso. Cercò di non dar loro peso, riprendendo quasi immediatamente
> il suo viaggio e non ci mise molto a riconoscere nei lineamenti sfocati
> delle figure davanti a se varie versioni differenti delle uniformi della
> Flotta. Si rese conto inoltre che, malgrado la sua velocità fosse costante,
> la distanza con quella sorta di “armata eterea” non sembrava variare di
> conseguenza, diminuendo in maniera decisamente minore di quanto avrebbe
> dovuto fare. Non diede però peso neanche a questo, notando invece che alcune
> di queste figure iniziavano ad acquisire maggior definizione, mentre altre
> svanivano in uno sbuffo di vapore luminoso per poi rimescolarsi in nuove e
> diverse forme. Finalmente, iniziò a riconoscere i volti di queste figure.
> Famigliari, conoscenti, colleghi, amanti, perfino persone che aveva
> incontrato solo un paio di volte. Avvertì un pizzicorio alla base del cranio
> e ciò gli confermò che, qualunque cosa stesse accadendo, ora stava
> interagendo direttamente con la sua psiche.
>
> Poi, dopo quelli che a Maximilén parvero una manciata di secondi, ma che
> potevano essere molti di più, la sua velocità di avvicinamento alle strane
> forme eteree iniziò gradatamente ad aumentare, mentre un numero sempre
> maggiore di queste ultime svanivano nel nulla. Erano rimasti solamente in
> cinque quando lui arrivò ad una decina di metri dalle figure.
>
> I suoi genitori, così come le sue memorie infantili li ricordavano, furono i
> primi a svanire, seguiti pochi attimi dopo dalla figura del fratello Damién.
> La figlia, nella sua uniforme dalla livrea color senape coi lunghi capelli
> ordinati in un elegante chignon, così come la ricordava dall’holofilmato che
> Sarin gli aveva inviato in occasione della promozione a Tenente qualche
> settimana prima, rimase qualche attimo in più, ma svanì a sua volta poco
> tempo dopo.
>
> Solamente T’Laria, la sua ex-moglie, vestita solamente di una camicia capace
> di lasciar ben poco all’immaginazione, rimase ad attenderlo.
>
> “Configurazione della matrice di interfaccia completata. – affermò la donna,
> prendendo di sorpresa il mezzosangue – Sono in attesa di ordini.”
>
> “Tilly? – replicò lui, lasciandosi andare ad un commento sarcastico pochi
> attimi dopo – Sembra quasi che tu ci stia prendendo gusto … ”
>
> La donna osservò il Capitano per una manciata di secondi, forse indecisa su
> cosa replicare, poi riprese la parola.
>
> “ La forma del Comandante T’Laria è stata scelta come interfaccia in base
> alle preferenze dell’utente utilizzatore. – Maximilién inarcò un
> sopracciglio – Questa rappresentazione sembra essere quella che suscita
> maggiori reazioni emotive nell’utente utilizzatore …”
>
> USS Tokugawa, Plancia – Contemporaneamente
>
> =^= Come le ho già detto, le onde emesse dal marchingegno avvolgono l’intero
> pianeta in maniera irregolare … – Frass, il cui volto campeggiava sullo
> schermo della plancia, lasciò il posto ad un immagine di una sezione del
> pianeta, contornato da cerchi e ellissi – Ma riescono comunque a saturare la
> termosfera nel loro punto più basso … allo stato attuale dubito seriamente
> che possiamo essere in grado di fare qualcosa … =^=
>
> Hair soppesò attentamente ogni mesta parola proferita dal Capitano della
> Excelsior, sospirando. In quei venti minuti scarsi intercorsi dalla
> ‘Deflagrazione Theta’ lui e i colleghi dell’altra nave non avevano fatto
> altro che sbattere la testa contro il muro, elaborando ipotesi su ipotesi
> per aiutare la squadra a terra e, magari, mettere nel sacco Taor allo stesso
> tempo, ma le simulazioni avevano dato tutte risultati pessimi. Innanzitutto,
> la nuova modulazione delle onde li aveva costretti a gettare alle ortiche
> parecchi dei calcoli eseguiti per le frequenze precedenti e, come se ciò non
> fosse stato abbastanza, la quantità di onde prodotte era aumentata
> esponenzialmente. Tutto ciò che erano in grado di fare era limitato a
> deflettere quelle poche onde che arrivavano fino a loro.
>
> “Dobbiamo continuare a cercare un modo …”
>
> =^= Lo so … =^=
>
> Palazzo della Federazione - 8 luglio 2394, ore 12:00
>
> Maximilién aveva passato gli ultimi minuti a discutere con quella
> sottospecie di intelligenza artificiale che gestiva la banca dati, imparando
> molte cose. Benchè il dispositivo fosse rimasto perlopiù integro, il
> terremoto di qualche secolo prima aveva danneggiato parte del sistema di
> controllo, inibendone le funzioni ad alto livello. Era però stato solamente
> quando lo smorzatore era andato a farsi friggere che il dispositivo aveva
> iniziato le procedure di ripristino, identificando gli utenti principali e
> utilizzando alcuni parametri presi direttamente dal suo subconscio. Perciò,
> per lui, aveva scelto di utilizzare l’aspetto della ex-moglie. L’apparecchio
> doveva essersi comunque danneggiata più di quanto dicesse, dato che aveva
> scelto tra le migliaia di possibilità, personalizzate per ogni utente, il
> volto dell’ex-moglie adducendo inoltre una motivazione decisamente
> insensata. Probabilmente.
>
> “E’ possibile disattivare la trasmissione delle onde Theta?” domandò alfine
> Maximilién, cercando di tagliare definitivamente la testa al toro. La
> risposta dell’intelligenza artificiale però, non si fece attendere.
>
> “No. – rispose laconicamente in tono freddo, argomentando il tutto solamente
> qualche tempo dopo – Il trasmettitore è integrato in uno dei moduli che
> contengono i circuiti principali. E’ impossibile disattivarlo senza
> distruggere i dati contenuti all’interno della memoria.”
>
> Maximilién cercò di pensare ad una domanda, ma l’interfaccia, ancora
> collegata al suo subconscio, sembrò captarla ben prima della sua
> formulazione, iniziando ad argomentare.
>
> “E’ possibile disattivare il trasmettitore. Ma per farlo è necessario
> trasferire temporaneamente alcune funzioni di controllo in un apparato
> secondario, il quale è attualmente mal funzionante a causa di un anomalia di
> origine esterna”
>
> Maximilién comprese immediatamente cosa l’interfaccia intendesse. Il
> dispositivo di Taor.
>
> Un idea iniziò quindi a formarsi nella mente del mezzosangue betazoide.
>
> USS Tokugawa, plancia - 8 luglio 2394, ore 12:12
>
> Hair e il resto dell’equipaggio avevano appena dato il via a l’ultima di una
> serie di innumerevoli quanto fallaci simulazioni. Nel tempo trascorso, gli
> equipaggi delle due navi federali avevano cercato di realizzare un
> dispositivo portatile, basato sugli studi che avevano effettuato sugli scudi
> delle navi, capace di generare un campo in grado di tenere alla larga le
> onde theta in modo di permettere ad una squadra di recarsi sul pianeta e
> mettere fine alla faccenda. Era un progetto a cui, in realtà, entrambi gli
> equipaggi, lavoravano dall’inizio della missione, ma non erano ancora
> riusciti a cavare un ragno dal buco.
>
> Il dispositivo funzionava, si, ma i risultati erano decisamente poco
> incoraggianti, in quanto gli scudi funzionavano effettivamente come filtro
> solamente quando l’intensità delle onde era minima. Se si fossero avvicinati
> al pianeta, le onde avrebbero attraversato gli scudi come un coltello che
> affonda nel burro.
>
> Seduto sulla poltrona del comando, Albert non aveva mai smesso di osservare
> i dati della simulazione che scorrevano sul grande visore dall’inizio della
> stessa, ma dovette farlo quando sentì la testa iniziare ad appesantirsi.
> Qualcosa stava cambiando, probabilmente in peggio. Fece per dare un nuovo
> ordine, ma prima che potesse farlo, una voce lo fermò. La voce del Capitano
> Tracey.
>
> “Hair … Albert, riesce a sentirmi?”
>
> Subconscio di Taor – Poco dopo
>
> “Dannazione!” ruggì mentalmente il Nexariano, la cui coscienza, al contrario
> di Tracey, si trovava ancora sospesa in quel primitivo nulla cosmico. Da
> quando era caduto sotto l’influsso della deflagrazione theta, Taor aveva
> disperatamente cercato di controllare l’emissione di onde, come aveva già
> fatto in precedenza, ma i suoi tentativi erano caduti miseramente nel vuoto.
> L’apparecchio, semplicemente, non rispondeva ai suoi comandi e lui,
> semplicemente, si limitava a maledirlo in tutti i modi che conosceva.
>
> Qualcosa era successo nel mondo esterno, qualcosa che aveva fatto che si che
> anche lui si ritrovasse vittima delle proprie macchinazioni. Era decisamente
> improbabile che i Federali fossero riusciti a comprendere come utilizzare il
> dispositivo, ma era l’unica idea che gli passava per la mente e sapeva che
> doveva fermarli prima che riuscissero a mandare all’aria il suo piano.
>
> “Taor … - in maniera quasi profetica, la voce del Capitano Tracey squarciò
> il nulla. Il nexariano strinse i pugni e digrignò i denti - … so che mi
> senti.”
>
> “Non so come abbia fatto, Capitano … - sentenziò con rabbia l’alieno - … ma
> non mi arrenderò mai!”
>
> Tracey non replicò immediatamente, ma quando lo fece, non fu difficile
> notare una nota di marcato disgusto nella voce del mezzosangue betazoide.
>
> “Taor, tu … - il Capitano Federale si fermò per una frazione di secondo,
> tenendo faticosamente a freno la lingua - … tu ora sei solo un prigioniero,
> come lo siamo noi …”
>
> Il nexariano si produsse in malizioso sorriso. Le parole del Capitano gli
> avevano fatto capire che egli non era in grado, perlomeno non ancora, di
> esercitare pienamente controllo sul dispositivo. Certo, come aveva fatto
> lui, il Capitano sarebbe stato probabilmente in grado di controllare appieno
> il dispositivo dopo qualche tempo, ma lui non gliel’avrebbe permesso.
>
> USS Tokugawa, plancia - 8 luglio 2394, ore 12:32
>
> =^= E lei ha acconsentito?!? – Il volto del Capitano Frass sul visore,
> mostrava in maniera decisamente eloquente il suo più totale stupore - … mi
> scusi per la franchezza, ma sia lei che il suo Capitano siete dei pazzi
> incoscienti! =^=
>
> “Se il piano del Capitano funziona ci saremo liberati delle onde theta e di
> Taor con una sola manovra …”
>
> =^= Ma se non funziona avremo regalato ad un dittatore un’arma in grado di
> …=^=
>
> “Chi non risica, non rosica …” affermò sottovoce Albert. Una nozione che,
> servendo sotto il Capitano Tracey, famoso per i suoi arditi colpi di testa,
> aveva imparato bene.
>
> “Signore! – il giovane ufficiale che sostituiva Carpenter alla consolle
> scientifica interruppe la conversazione – le onde theta stanno collassando!”
>
> Palazzo della Federazione – pochi secondi prima
>
> “Trasferimento delle funzioni di controllo al dispositivo secondario in
> corso …” affermò l’interfaccia iniziando a perdere coesione e trasformandosi
> in un indistinta figura luminosa.
>
> Maximilién sperava di aver preso la decisione giusta. L’interfaccia della
> banca dati l’aveva informato che l’apparato in possesso di Taor non sarebbe
> stato in grado di sostenere la potenza di entrambi i dispositivi
> contemporaneamente e che, se utilizzato, probabilmente si sarebbe
> sovraccaricato e autodistrutto. Per questo aveva gettato l’esca a Taor,
> facendogli sapere ciò avrebbe fatto e facendola passare come una sorta di
> resa dovuta all’empasse che si era venuto a creare. Sperava solo che, come
> sospettava, il nexariano fosse abbastanza paranoico da riattivare
> immediatamente il dispositivo.
>
> “Trasferimento delle funzioni di controllo completato. – affermò la T’Laria
> virtuale sfarfallando per un paio di secondi prima di scomparire. Al
> capitano parve di udire un sussurro prima di tornare alla realtà. - … buona
> fortuna …”
>
> Tempio nexariano - 8 luglio 2394 – poco dopo
>
> Taor fu il primo a riprendersi fra coloro che si trovavano all’interno del
> tempio. Con un sorriso a dir poco maligno attivo il proprio comunicatore,
> urlando poi immediatamente l’ordine di riportarlo sulla nave…
>
> Palazzo della Federazione – 11 luglio 2394 – Ore 08:00
>
> Tracey, Frass e i rispettivi entourage fecero il loro ingresso all’interno
> della stanza dove il prefetto Resco e i suoi colleghi li stavano attendendo
> sfoggiando uno stanco sorriso.
>
> “Capitano Tracey! - affermò il prefetto, alzandosi dalla propria sedia ed
> avvicinandosi al Capitano con la mano tesa. – è un onore averla con noi … “
>
> Maximilien si limitò ad un gesto del capo, prendendo posto all’enorme tavolo
> rotondo assieme ai colleghi.
>
> “Come procedono le trattative coi nexariani?” il prefetto sospirò
> mestamente, scuotendo la testa prima di rispondere.
>
> “Lentamente, molto lentamente. Non intendono ammettere nulla, ma la maggior
> parte di loro temeva Taor e ci sono grati per averglielo tolto dai piedi …
> ma confidiamo in una soluzione positiva …”
>
> Come aveva previsto, Taor aveva tentato di attivare immediatamente il
> proprio dispositivo, sovraccaricandolo e bruciandone alcuni componenti,
> rendendolo di fatto inutilizzabile. Comprendendo di essere stato in qualche
> modo giocato, il nexariano aveva poi perso definitivamente il lume della
> ragione ed aveva iniziato a massacrare membri del proprio equipaggio fino a
> che uno dei pochi ufficiali superiori ancora rimasti in vita non era
> riuscito a fermarlo con un colpo di phaser ben assestato. Non avevano
> nemmeno tentato di ribellarsi quando le squadre di sicurezza dell’Excelsior
> e della Tokugawa avevano abbordato la nave.
>
> Subito dopo i Qumani avevano cercato risposte dai Nexariani, senza però
> ottenere granchè. Ora divenuti inutilizzabile a causa della mancanza di
> interfaccia, i Qumani non potevano provare che la banca dati fosse realmente
> quello che sostenevano, però non sembravano nemmeno così aggressivi come era
> stato Taor. Probabilmente, in modo, diverso, anche loro erano state vittime
> di Taor.
>
> “Tutto è bene ciò che finisce bene …” affermò alfine il Capitano Frass. Dopo
> aver scambiato con un lui una rapida occhiata, il mezzosangue betazoide gli
> fece eco in un tono privo di convinzione.
>
> “Già … Tutto è bene ciò che finisce bene …”
>
>
>
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> Cpt. Maximilien Tracey
> Commanding Officer
> USS Tokugawa - nx 51868
> Commbadge(mail): cpt.maxtracey a gmail.com
> Commbadge(msn) : tamiel a email.it
> Commbadge(ICQ) : 166168538
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> "E se per caso incontra un pullman di monache e le frigge col laser, come li
> vedete i titoli sui giornali di domani?" "... Fritto Mistico ..." - Howard
> Marner & Ben Jabituya, Corto Circuito.
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