[Stml11] 08.03 - il vaso di pandora
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Lun 4 Dic 2017 18:17:08 CET
Brano stupendo ^_^ mi piace moltissimo!
Il giorno 3 dicembre 2017 20:50, Albert K Hair <albert.k.hair a lordkap.it>
ha scritto:
> Ma
> Che
> Bello
>
> --
> Tenente Comandante Albert K Hair
> USS Tokugawa - Ingegnere Capo
>
>
> Il 03 dic 2017 19:26, Vanessa Marchetti <hazyel91 a gmail.com> ha scritto:
>
> *****************************************
> Brano: 08-03
> Titolo: Il vaso di Pandora
> *****************************************
>
> *Flash back - Luogo indeterminato - Tempo indeterminato*
>
> Tic.. tic.. tic.. tump.. tic.. tump.. tic
>
> Un rumore sordo, metallico, ripetuto rimbombava in lontananza. Nel buio
> assoluto Carpenter non riusciva a focalizzare la sua attenzione ad altro
> che a quel suono: si sforzava di capire se avesse una serialità, un ritmo
> distintivo o di conosciuto. Fosse stato sulla USS Tokugawa avrebbe potuto
> chiedere aiuto al computer di bordo o a qualcuno dei suoi subordinati, ma
> in quell’ambiente sconosciuto, buio come la pece, sentiva di essere solo ed
> impotente.
>
> Si appigliò alla logica imparata nelle sue lunghe frequentazioni
> accademiche e di studi su Vulcano, ma non aveva abbastanza elementi per
> elaborare una qualsivoglia teoria. Avevano inviato una sonda lungo il
> tunnel al pari della Thyco, ma mentre quella del vascello scientifico non
> era tornata indietro, quella della Tokugawa era rientrata quasi
> immediatamente, danneggiata esternamente quasi da essere inservibile.
>
> Nonostante i pareri contrari dei colletti gialli guidati dalla Alluso e le
> perplessità del Primo Ufficiale, avevano prevalso la curiosità sua e del
> capo ingegnere Hair, avvallate dal Capitano Hesse che aveva dato
> disposizione di scansionare la sonda e di trasportarla a bordo per
> analizzarne il dispositivo di memorizzazione interno.
>
> Gli innumerevoli gradi di scansione avevano dato esiti tranquillizzanti:
> la sonda era integra al suo interno, danneggiata esternamente da corpi
> asteroidali di natura sconosciuta, ma compatibili con la natura instabile
> di un tunnel spaziale di recente o instabile apertura.
>
> Una volta issata a bordo, la sonda pareva inerte anche a scansioni più
> approfondite, tanto che l’allarme a bordo era scemato da rosso a giallo ed
> erano state date disposizioni alle sezioni ingegneria e scientifica di
> procedere ad ulteriori controlli volti all’estrazione dell’eventuale report
> di missione contenuto nei chip di memoria del dispositivo interno della
> sonda.
>
> L’operazione, di norma breve e di facile attuazione, comportò numerose
> strategia volte a forzare un imprevisto innesto di blocco di sicurezza
> della sonda stessa. Una volta aperta, una sorta di elemento volatile nero
> si sprigionò a bordo della USS Tokugawa.. fu come si fosse aperto un vaso..
> c’era una tradizione antichissima sulla Terra che parlava di un vaso da non
> aprire..
>
> *Flash back - Luogo indeterminato – Qualche istante prima*
>
> Pandora! Avevano aperto un dannatissimo vaso di Pandora, proveniente da un
> tunnel sconosciuto, di natura ignota e con effetti difficilmente
> quantificabili. Albert maledì se stesso, il suo desiderio di conoscere e
> l’avventatezza di tutti quanti.
>
> Una vocina nella sua testa non faceva altro che ripetergli che avevano
> preso tutte le contromisure necessarie, che quanto era accaduto era
> imprevedibile, ma il ritrovarsi da solo in quella specie di contenitore
> metallico di dimensioni indefinite, nero come l’inchiostro, privo di odori
> di qualsivoglia genere, e l’idea terrificante di aver messo in pericolo la
> sua Juliette, lo faceva imbufalire ogni secondo di più.
>
> Non sapeva come, ma si era ritrovato addosso una chiave metallica e
> gattonando al buio aveva trovato una parete metallica davanti a sé, liscia,
> priva di appigli o segni distintivi, come un’enorme vasca serbatoio.
>
> Per saggiarne la robustezza e lo spessore aveva iniziato a ticchettare
> contro la parete incamminandosi lentamente al buio. Il rumore che ne
> derivava era indeciso se considerarlo incoraggiante o deprimente: solido,
> ma non solidissimo, resistente, ma non indistruttibile.
>
> Il rumore che emanava la sua operazione era sicuramente fastidioso, ma il
> boato e l’eco che ne derivava permettevano all’ingegnere capo della USS
> Tokugawa di farsi un’idea delle enormi dimensioni del luogo ove si trovava.
>
> *Flash back - Luogo indeterminato – Qualche istante dopo*
>
> Un rumore improvviso alle sue spalle fece destare Carpenter dai suoi
> pensieri. Meccanicamente si portò sulla difensiva: non era mai stato un
> combattente corpo a corpo, ma sicuramente avrebbe lottato contro chiunque
> gli si fosse parato dinnanzi.
>
> La determinazione era ferrea, ma John si accorse che il resto del corpo
> stentava a voler seguire i dettami della sua forza di volontà: le gambe gli
> tremavano e le mani non erano per niente ferme, sudava freddo ed il suo
> senso di sopravvivenza gli urlava in petto di scappare.
>
> Fu questione di pochi istanti ed anche le sinapsi neurali si accodarono al
> senso di sopravvivenza e John si ritrovò a rinculare, prima lentamente, poi
> con celerità, in una goffa ritirata precipitosa all’indietro.
>
> Non sentendo più niente davanti a sé tranne il tintinnio in lontananza
> alle sue spalle, Carpenter stava per emettere un sospiro di sollievo quando
> si trovò, suo malgrado, ad inciampare in qualcosa di duro, ma allo stesso
> morbido steso a terra.
>
> Non ebbe il tempo di fermarsi che, perso l’equilibrio, si trovò col sedere
> a terra.
>
> Un secondo dopo sentì una massa non indifferente buttarsi su di sé,
> palpandolo in maniera confusa, ma selvaggia fino a sentire due mani attorno
> al collo.
>
> John tentò di rifilare un paio di pugni al misterioso aggressore, ma con
> scarso successo: le mani si stringevano sempre di più attorno al suo collo.
>
> Cercando di trovare un appiglio ove colpire il suo assalitore, Carpenter
> trovò un distintivo conosciuto: al tatto sembrava quello della Flotta
> Stellare.
>
> Mentre cercava di identificarsi al suo aguzzino con un briciolo di fiato e
> mentre un’oscurità diversa stava per avvolgersi su di lui, sentì la voce
> del Capitano Hesse:
>
> “Carpenter e Glaskow!! FERMI!”
>
> Le mani del Responsabile delle Operazioni immediatamente mollarono la
> presa dal collo dell’Ufficiale Scientifico Capo della USS Tokugawa.
>
> Sentì un confuso tentativo di scusarsi da parte dell’aggressore, suo
> malgrado, mentre una domanda stava letteralmente scoppiando all’interno di
> entrambi gli uomini:
>
> “Come lo sapeva Capitano?? Come ci ha trovati?”
>
> “Merito del nostro nuovo Consigliere, ha percepito le vostre auree, così
> come ha rintracciato me ed il Comandante Margret”
>
> “Vi devo la vita Comandante Hana, la ringrazio! Ancora un po’ ed il nostro
> ragazzone qua mi mandava ad incontrare il Creatore.. o almeno uno dei tanti”
>
> “Dovere, Comandante Carpenter, dovere”
>
> “Bando alla ciance signori, siamo al buio, isolati dalla nostra nave e dai
> nostri uomini! Cerchiamo di restare uniti, vivi e con le celluline grigie
> di tutti al massimo dell’efficienza per uscire da questa maledetta
> trappola!”
>
> “Aye Aye Capitano” a John parve una frase più tipicamente da Tracey che
> dal Capitano Hesse, ma in fondo non conosceva abbastanza a lungo il secondo
> rispetto agli anni passati in servizio col primo. Quello che contava è che
> aveva ragione e come stimolo era abbastanza
>
> Margret, che fino ad allora era rimasta silenziosa, cercò di
> tranquillizzare il suo amico e superiore con un leggero tocco alla spalla:
> avrebbe potuto dire, te l’avevo detto, ma sapeva benissimo che Dem lo
> sapeva già e probabilmente era una delle cose che gli scocciavano di più.
>
> “La nostra nuova collega ha detto che riesce a percepire le auree anche
> degli altri nostri colleghi, e grazie a lei sappiamo che in questa
> situazione siamo solo noi ufficiali superiori: dobbiamo recuperare De
> Chirico, Hair, Shnar e la Alluso per formulare un piano d’azione concordato”
>
> “Hair è facile! Niente mi toglie dalla mente che sia lui a martellare le
> paratie di questo posto” esclamò Glaskow, in un impeto fin troppo
> entusiastico visto la situazione in cui si trovavano
>
> “Plausibile..” si limitò ad affermare la Consigliera Hana
>
> “Quindi la mia emicrania la debbo a lui, oltre al nostro Mark lo
> Strangolatore” sbottò Carpenter “quando lo troviamo me lo strangoli per
> favore per qualche secondo, così impara a far tutto sto baccano”
>
> “In effetti non aiuta la mia concentrazione, ma ha una sua logica”
>
> “Lo so che ha una logica, ho vissuto abbastanza su Vulcano per comprendere
> il tentativo del nostro collega, ma la mia non conoscenza pregressa di
> questa attività del nostro ingegnere capo ha causato in me le problematiche
> emozionali che lei avrà ben percepito mia cara Asami.. ora per non
> sembrarle sgarbato dopo che le debbo la vita, potrebbe aiutarci a
> rintracciarlo il prima possibile ed a farlo fermare un attimo con questo
> suo ticchettio infernale?”
>
> “Ci posso provare, anche se credo avrebbe più senso raggiungere prima il
> dottor De Chirico ed il nostro Timoniere Shnar che stanno gattonando in
> direzione opposta alla nostra ed a quella di Hair”
>
> “Come fa a dire cosa stanno facendo?”
>
> “Deduzione, suppongo, percepisco le loro auree, la loro preoccupazione e
> la loro felicità di essersi trovati vicini.. oltre alla loro speranza di
> trovare una via di fuga allontanandosi dalla fonte del ticchettio metallico”
>
> “Non potremmo provare ad urlar loro di fermarsi?”
>
> “No signor Glaskow, voi avete percepito la mia voce solo quando eravamo
> così vicini da potervi quasi toccare, qualcosa ostacola la diffusione
> vocale..”
>
> “Sarà ma quel ticchettio invece?”
>
> “Io credo si propaghi sotto forma di una serie plurima di eco e ciò
> permette a parte di questi di raggiungerci.. non so se ha molto senso, ma è
> una spiegazione plausibile, almeno suppongo data la conoscenza attuale
> della nostra situazione”
>
> “Può darsi, Hair è raggiungibile seguendo il ticchettio, in un modo o
> nell’altro, quindi signori si va a cercare De Chirico e Shnar, ognuno
> afferri la mano o il polso di un collega, avanzando piano e circospetti..”
>
> “Agli ordini Capitano, ma scusi ed il Comandante Alluso?”
>
> “Comandante Hana vuole rispondere lei?”
>
> “Ho difficoltà a percepire costantemente la sua aurea e non sto parlando
> della nostra attuale situazione, ero sicura di averla percepita assieme a
> tutte quelle degli ufficiali superiori, ma dopo un po’ è come scomparsa,
> non ho percepito sensazioni di pericolo, solo un leggero offuscamento in
> qualcuno dei grigi attorno a noi”
>
> “Grigi?? E ora chi diavolo sono questi grigi?” esclamò Glaskow
>
>
>
> *USS Tokugawa – Infermeria – 4 Novembre 2397 - Ore 00.49*
>
> Un trillo di allarme risuonava all’interno delle pareti della sala medica
> principale della nave. Lì erano stati allestiti, preparati e messi sotto
> osservazione nove bio lettini posti in verticale ed inseriti in liquido
> criogenico di stasi. In ognuno di essi era stato introdotto il corpo di
> ognuno degli ufficiali superiori.
>
> Juliette Lindt era davanti a quello del marito, quando uno sbalzo di
> valori preannunciò un movimento improvviso da parte della componente del
> bio lettino accanto a quello di Hair.
>
> Non fece in tempo a dare l’allarme che una serie di sirene si era
> subitamente messa in funzione e l’intero apparato medico della nave si era
> attivato in soccorso: Juliette si sentì spostare a lato abbastanza
> garbatamente per quanto in maniera rude.
>
> Il biolettino fu svuotato dal liquido, una serie di tricorder furono
> applicati alla paziente che veniva istantaneamente coperta con una tuta
> riscaldante riabilitativa.
>
> Ci vollero quasi una ventina di minuti, prima che Juliette riuscisse a
> farsi largo.
>
> “Francesca.. ehm.. Comandante Alluso come sta?”
>
> La donna squadrò l’amica con uno sguardo strano, prima di riacquisire la
> consueta lucidità:
>
> “Bene amica mia bene.. hanno cercato di entrarmi nella testa, almeno
> credo, ma il casino che hanno trovato credo li abbia convinti a rinunciare
> e a ributtarmi indietro.. non credo abbiano cattive intenzioni dopo tutto”
>
> “Come fai a dirlo?”
>
> “Non mi hanno uccisa, no? C’è del buono in questo”
>
> “Hai notizie di Alb.. degli altri?”
>
> “No nessuna, ma credo fossimo tutti assieme, dove non lo so.. ma..”
>
> L’improvvisa apparsa del Klingon Tanas con quel modo tutto suo di
> preoccuparsi per la sua responsabile di sezione, distrasse momentaneamente
> la Alluso dai problemi dei suoi colleghi, concedendole l’opportunità di
> focalizzarsi sulla Tokugawa
>
> “Ci sono state perdite? Che è successo alla nave?”
>
> “Siamo in allarme rosso Comand.. anzi facente Funzioni di Capitano dovrei
> dire.. siamo stati messi in quarantena dalle altre unità della task force..
> in attesa di istruzioni dal Comando di Flotta” esordì Tanas “bentornata a
> bordo signora”
>
> “Grazie caro il mio bestione, ma se trovo un graffietto di troppo alla
> nave me la paghi lo sai? Juliette comunica agli altri Capitani che assumo
> temporaneamente il comando della USS Tokugawa, seppur sotto stretta
> osservanza medica.. avete autorizzazione a sedarmi se dovessi assumere
> atteggiamenti non consoni alla mia funzione ed alle mie peculiarità
> mentali. Entrambi mi conoscete da anni, quindi sarete testimoni autorizzati
> in questo.. per il momento ho freddo e voglio riposare, domattina penseremo
> al da farsi! Ora amici miei lasciatemi al doc ed agli psicologi che sarà
> una ancora lunga notte per me”
>
>
>
>
>
>
> ========================
> Tenente Comandante Francesca Alluso
> Capo SEC/TAT
> USS Tokugawa NCC-51868
> ========================
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>
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> priva di virus. www.avast.com
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
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