[Stml11] 08.03 - il vaso di pandora

marco.tassinari94 a email.it marco.tassinari94 a email.it
Mar 5 Dic 2017 08:29:20 CET


Beh che dire... come solito un brano stupendo, e scusi comandante per la
gola! =P



--------- Original Message --------

 Da: "USS Tokugawa" <stml11 a gioco.net>

 To: "USS Tokugawa" <stml11 a gioco.net>

 Oggetto: [Stml11] 08.03 - il vaso di pandora

 Data: 03/12/17 19:26

 

 

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Brano: 08-03

Titolo: Il vaso di Pandora

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Flash back - Luogo indeterminato - Tempo indeterminato


Tic.. tic.. tic.. tump.. tic.. tump.. tic


Un rumore sordo, metallico, ripetuto rimbombava in lontananza. Nel buio
assoluto Carpenter non riusciva a focalizzare la sua attenzione ad altro che
a quel suono: si sforzava di capire se avesse una serialità, un ritmo
distintivo o di conosciuto. Fosse stato sulla USS Tokugawa avrebbe potuto
chiedere aiuto al computer di bordo o a qualcuno dei suoi subordinati, ma in
quell'ambiente sconosciuto, buio come la pece, sentiva di essere solo ed
impotente. 


Si appigliò alla logica imparata nelle sue lunghe frequentazioni
accademiche e di studi su Vulcano, ma non aveva abbastanza elementi per
elaborare una qualsivoglia teoria. Avevano inviato una sonda lungo il tunnel
al pari della Thyco, ma mentre quella del vascello scientifico non era
tornata indietro, quella della Tokugawa era rientrata quasi immediatamente,
danneggiata esternamente quasi da essere inservibile.


Nonostante i pareri contrari dei colletti gialli guidati dalla Alluso e le
perplessità del Primo Ufficiale, avevano prevalso la curiosità
sua e del capo ingegnere Hair, avvallate dal Capitano Hesse che aveva dato
disposizione di scansionare la sonda e di trasportarla a bordo per
analizzarne il dispositivo di memorizzazione interno.


Gli innumerevoli gradi di scansione avevano dato esiti tranquillizzanti: la
sonda era integra al suo interno, danneggiata esternamente da corpi
asteroidali di natura sconosciuta, ma compatibili con la natura instabile di
un tunnel spaziale di recente o instabile apertura.


Una volta issata a bordo, la sonda pareva inerte anche a scansioni
più approfondite, tanto che l'allarme a bordo era scemato da rosso a
giallo ed erano state date disposizioni alle sezioni ingegneria e
scientifica di procedere ad ulteriori controlli volti all'estrazione
dell'eventuale report di missione contenuto nei chip di memoria del
dispositivo interno della sonda.


L'operazione, di norma breve e di facile attuazione, comportò
numerose strategia volte a forzare un imprevisto innesto di blocco di
sicurezza della sonda stessa. Una volta aperta, una sorta di elemento
volatile nero si sprigionò a bordo della USS Tokugawa.. fu come si
fosse aperto un vaso.. c'era una tradizione antichissima sulla Terra che
parlava di un vaso da non aprire..


Flash back - Luogo indeterminato - Qualche istante prima


Pandora! Avevano aperto un dannatissimo vaso di Pandora, proveniente da un
tunnel sconosciuto, di natura ignota e con effetti difficilmente
quantificabili. Albert maledì se stesso, il suo desiderio di
conoscere e l'avventatezza di tutti quanti.


Una vocina nella sua testa non faceva altro che ripetergli che avevano preso
tutte le contromisure necessarie, che quanto era accaduto era imprevedibile,
ma il ritrovarsi da solo in quella specie di contenitore metallico di
dimensioni indefinite, nero come l'inchiostro, privo di odori di
qualsivoglia genere, e l'idea terrificante di aver messo in pericolo la sua
Juliette, lo faceva imbufalire ogni secondo di più.


Non sapeva come, ma si era ritrovato addosso una chiave metallica e
gattonando al buio aveva trovato una parete metallica davanti a sé,
liscia, priva di appigli o segni distintivi, come un'enorme vasca serbatoio.


Per saggiarne la robustezza e lo spessore aveva iniziato a ticchettare
contro la parete incamminandosi lentamente al buio. Il rumore che ne
derivava era indeciso se considerarlo incoraggiante o deprimente: solido, ma
non solidissimo, resistente, ma non indistruttibile.


Il rumore che emanava la sua operazione era sicuramente fastidioso, ma il
boato e l'eco che ne derivava permettevano all'ingegnere capo della USS
Tokugawa di farsi un'idea delle enormi dimensioni del luogo ove si trovava.


Flash back - Luogo indeterminato - Qualche istante dopo


Un rumore improvviso alle sue spalle fece destare Carpenter dai suoi
pensieri. Meccanicamente si portò sulla difensiva: non era mai stato
un combattente corpo a corpo, ma sicuramente avrebbe lottato contro chiunque
gli si fosse parato dinnanzi.


La determinazione era ferrea, ma John si accorse che il resto del corpo
stentava a voler seguire i dettami della sua forza di volontà: le
gambe gli tremavano e le mani non erano per niente ferme, sudava freddo ed
il suo senso di sopravvivenza gli urlava in petto di scappare.


Fu questione di pochi istanti ed anche le sinapsi neurali si accodarono al
senso di sopravvivenza e John si ritrovò a rinculare, prima
lentamente, poi con celerità, in una goffa ritirata precipitosa
all'indietro.


Non sentendo più niente davanti a sé tranne il tintinnio in
lontananza alle sue spalle, Carpenter stava per emettere un sospiro di
sollievo quando si trovò, suo malgrado, ad inciampare in qualcosa di
duro, ma allo stesso morbido steso a terra.


Non ebbe il tempo di fermarsi che, perso l'equilibrio, si trovò col
sedere a terra.


Un secondo dopo sentì una massa non indifferente buttarsi su di
sé, palpandolo in maniera confusa, ma selvaggia fino a sentire due
mani attorno al collo. 


John tentò di rifilare un paio di pugni al misterioso aggressore, ma
con scarso successo: le mani si stringevano sempre di più attorno al
suo collo.


Cercando di trovare un appiglio ove colpire il suo assalitore, Carpenter
trovò un distintivo conosciuto: al tatto sembrava quello della Flotta
Stellare. 


Mentre cercava di identificarsi al suo aguzzino con un briciolo di fiato e
mentre un'oscurità diversa stava per avvolgersi su di lui,
sentì la voce del Capitano Hesse:


"Carpenter e Glaskow!! FERMI!"


Le mani del Responsabile delle Operazioni immediatamente mollarono la presa
dal collo dell'Ufficiale Scientifico Capo della USS Tokugawa.


Sentì un confuso tentativo di scusarsi da parte dell'aggressore, suo
malgrado, mentre una domanda stava letteralmente scoppiando all'interno di
entrambi gli uomini:


"Come lo sapeva Capitano?? Come ci ha trovati?"


"Merito del nostro nuovo Consigliere, ha percepito le vostre auree,
così come ha rintracciato me ed il Comandante Margret"


"Vi devo la vita Comandante Hana, la ringrazio! Ancora un po' ed il nostro
ragazzone qua mi mandava ad incontrare il Creatore.. o almeno uno dei tanti"


"Dovere, Comandante Carpenter, dovere"


"Bando alla ciance signori, siamo al buio, isolati dalla nostra nave e dai
nostri uomini! Cerchiamo di restare uniti, vivi e con le celluline grigie di
tutti al massimo dell'efficienza per uscire da questa maledetta trappola!"


"Aye Aye Capitano" a John parve una frase più tipicamente da Tracey
che dal Capitano Hesse, ma in fondo non conosceva abbastanza a lungo il
secondo rispetto agli anni passati in servizio col primo. Quello che contava
è che aveva ragione e come stimolo era abbastanza


Margret, che fino ad allora era rimasta silenziosa, cercò di
tranquillizzare il suo amico e superiore con un leggero tocco alla spalla:
avrebbe potuto dire, te l'avevo detto, ma sapeva benissimo che Dem lo sapeva
già e probabilmente era una delle cose che gli scocciavano di
più.


"La nostra nuova collega ha detto che riesce a percepire le auree anche
degli altri nostri colleghi, e grazie a lei sappiamo che in questa
situazione siamo solo noi ufficiali superiori: dobbiamo recuperare De
Chirico, Hair, Shnar e la Alluso per formulare un piano d'azione concordato"


"Hair è facile! Niente mi toglie dalla mente che sia lui a martellare
le paratie di questo posto" esclamò Glaskow, in un impeto fin troppo
entusiastico visto la situazione in cui si trovavano


"Plausibile.." si limitò ad affermare la Consigliera Hana


"Quindi la mia emicrania la debbo a lui, oltre al nostro Mark lo
Strangolatore" sbottò Carpenter "quando lo troviamo me lo strangoli
per favore per qualche secondo, così impara a far tutto sto baccano"


"In effetti non aiuta la mia concentrazione, ma ha una sua logica"


"Lo so che ha una logica, ho vissuto abbastanza su Vulcano per comprendere
il tentativo del nostro collega, ma la mia non conoscenza pregressa di
questa attività del nostro ingegnere capo ha causato in me le
problematiche emozionali che lei avrà ben percepito mia cara Asami..
ora per non sembrarle sgarbato dopo che le debbo la vita, potrebbe aiutarci
a rintracciarlo il prima possibile ed a farlo fermare un attimo con questo
suo ticchettio infernale?"


"Ci posso provare, anche se credo avrebbe più senso raggiungere prima
il dottor De Chirico ed il nostro Timoniere Shnar che stanno gattonando in
direzione opposta alla nostra ed a quella di Hair"


"Come fa a dire cosa stanno facendo?"


"Deduzione, suppongo, percepisco le loro auree, la loro preoccupazione e la
loro felicità di essersi trovati vicini.. oltre alla loro speranza di
trovare una via di fuga allontanandosi dalla fonte del ticchettio metallico"


"Non potremmo provare ad urlar loro di fermarsi?"


"No signor Glaskow, voi avete percepito  la mia voce solo quando
eravamo così vicini da potervi quasi toccare, qualcosa ostacola la
diffusione vocale.."


"Sarà ma quel ticchettio invece?"


"Io credo si propaghi sotto forma di una serie plurima di eco e ciò
permette a parte di questi di raggiungerci.. non so se ha molto senso, ma
è una spiegazione plausibile, almeno suppongo data la conoscenza
attuale della nostra situazione"


"Può darsi, Hair è raggiungibile seguendo il ticchettio, in un
modo o nell'altro, quindi signori si va a cercare De Chirico e Shnar, ognuno
afferri la mano o il polso di un collega, avanzando piano e circospetti.."


"Agli ordini Capitano, ma scusi ed il Comandante Alluso?"


"Comandante Hana vuole rispondere lei?"


"Ho difficoltà a percepire costantemente la sua aurea e non sto
parlando della nostra attuale situazione, ero sicura di averla percepita
assieme a tutte quelle degli ufficiali superiori, ma dopo un po' è
come scomparsa, non ho percepito sensazioni di pericolo, solo un leggero
offuscamento in qualcuno dei grigi attorno a noi"


"Grigi?? E ora chi diavolo sono questi grigi?" esclamò Glaskow


 


USS Tokugawa - Infermeria - 4 Novembre 2397 - Ore 00.49


Un trillo di allarme risuonava all'interno delle pareti della sala medica
principale della nave. Lì erano stati allestiti, preparati e messi
sotto osservazione nove bio lettini posti in verticale ed inseriti in
liquido criogenico di stasi. In ognuno di essi era stato introdotto il corpo
di ognuno degli ufficiali superiori.


Juliette Lindt era davanti a quello del marito, quando uno sbalzo di valori
preannunciò un movimento improvviso da parte della componente del bio
lettino accanto a quello di Hair.


Non fece in tempo a dare l'allarme che una serie di sirene si era
subitamente messa in funzione e l'intero apparato medico della nave si era
attivato in soccorso: Juliette si sentì spostare a lato abbastanza
garbatamente per quanto in maniera rude.


Il biolettino fu svuotato dal liquido, una serie di tricorder furono
applicati alla paziente che veniva istantaneamente coperta con una tuta
riscaldante riabilitativa.


Ci vollero quasi una ventina di minuti, prima che Juliette riuscisse a farsi
largo.


"Francesca.. ehm.. Comandante Alluso come sta?"


La donna squadrò l'amica con uno sguardo strano, prima di riacquisire
la consueta lucidità:


"Bene amica mia bene.. hanno cercato di entrarmi nella testa, almeno credo,
ma il casino che hanno trovato credo li abbia convinti a rinunciare e a
ributtarmi indietro.. non credo abbiano cattive intenzioni dopo tutto"


"Come fai a dirlo?"


"Non mi hanno uccisa, no? C'è del buono in questo"


"Hai notizie di Alb.. degli altri?"


"No nessuna, ma credo fossimo tutti assieme, dove non lo so.. ma.."


L'improvvisa apparsa del Klingon Tanas con quel modo tutto suo di
preoccuparsi per la sua responsabile di sezione, distrasse momentaneamente
la Alluso dai problemi dei suoi colleghi, concedendole l'opportunità
di focalizzarsi sulla Tokugawa


"Ci sono state perdite? Che è successo alla nave?"


"Siamo in allarme rosso Comand.. anzi facente Funzioni di Capitano dovrei
dire.. siamo stati messi in quarantena dalle altre unità della task
force.. in attesa di istruzioni dal Comando di Flotta" esordì Tanas
"bentornata a bordo signora"


"Grazie caro il mio bestione, ma se trovo un graffietto di troppo alla nave
me la paghi lo sai? Juliette comunica agli altri Capitani che assumo
temporaneamente il comando della USS Tokugawa, seppur sotto stretta
osservanza medica.. avete autorizzazione a sedarmi se dovessi assumere
atteggiamenti non consoni alla mia funzione ed alle mie peculiarità
mentali. Entrambi mi conoscete da anni, quindi sarete testimoni autorizzati
in questo.. per il momento ho freddo e voglio riposare, domattina penseremo
al da farsi! Ora amici miei lasciatemi al doc ed agli psicologi che
sarà una ancora lunga notte per me"


 


 




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Tenente Comandante Francesca Alluso

Capo SEC/TAT

USS Tokugawa NCC-51868

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