[Stml11] [8.00 - Margret - Dall'altra parte dell'universo]
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Gio 2 Nov 2017 19:53:45 CET
Non mi ricordavo più di questa cosa. Mea culpa.
Il 02/11/2017 19:44, Albert K Hair ha scritto:
> Sì ma in generale quando si inizia una missione si riporta tutto alla
> data corrispondente nella realtà + 380 anni.
>
> --
> Tenente Comandante Albert K Hair
> USS Tokugawa - Ingegnere Capo
>
>
> Il 02 nov 2017 19:33, Maddalena <vampitrill a gmail.com> ha scritto:
>
> Possibilissimo che abbia sbagliato io, eh. Ma l'ultima non finiva
> a maggio del '96?
>
> Il 02/11/2017 14:30, Albert K Hair ha scritto:
>
> A dire il vero secondo me la data dovrebbe effettivamente
> essere quella del 2397.
>
> --
> Tenente Comandante Albert K Hair
> USS Tokugawa - Ingegnere Capo
>
>
> Il 02 nov 2017 14:20, Ilenia De Battisti
> <fulmine791 a gmail.com> <mailto:fulmine791 a gmail.com> ha scritto:
>
> Il brano è stupendo, mi piace tantissimo. ^^
> Unico problema, che riguarda più l'arrivo della mia
> consigliera che altro: nella biografia lei riceve
> l'incarico nel 2397, ma sulla base del brano salirebbe a
> bordo a inizio novembre 2396.. o cambio la biografia per
> dire che sale a bordo alla fine del 2396 o non saprei come
> giustificare che l'attribuzione qui avviene adesso e nel
> curriculum vitae l'anno successivo.
>
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail>
> Mail priva di virus. www.avast.com
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail>
>
>
>
> Il giorno 2 novembre 2017 13:32, Maddalena
> <vampitrill a gmail.com <mailto:vampitrill a gmail.com>> ha
> scritto:
>
> Non è che avessi tutte queste grandi idee all'inizio,
> onestamente, per cui spero vi piaccia.
>
> Maddy
>
> ----------------------------------
>
> *Luogo indefinito – Tempo indefinito*
>
> **
>
> “Svegliati. Avanti, svegliati.”
>
> “Cosa?”
>
> “Ti devi svegliare. Avanti, svegliati.”
>
> Il buio era completo, tanto che Margret si chiese se
> aveva davvero aperto gli occhi. La voce di Hesse,
> tuttavia, le arrivò chiarissima. Avvertiva la sua
> presenza accanto a sé e il braccio di lui le sollevò
> le spalle, aiutandola a mettersi seduta.
>
> “Dove… che sta succedendo? Non vedo nulla.”
>
> “Nemmeno io. Stai bene?”
>
> “Sì, credo di sì. Tu?”
>
> “Sì.”
>
> “Dove siamo? Dov’è l’equipaggio?”
>
> “Non lo so.”
>
> “Che cosa è successo?”
>
> “Non lo so. Non so nemmeno quanto tempo è passato. So
> solo che non è la Tokugawa. E che siamo soli.”
>
> No, di certo non era la Tolugawa. Margret tese le
> antenne, tentando di percepire qualcosa oltre al buio
> opprimente e al silenzio. Non avvertì nulla, se non un
> lieve pizzicore, lo stesso che si prova quando la
> polvere sospesa fa bruciare gli occhi. L’aria era
> secca, fredda e… neutra, priva di qualunque odore
> particolare. Si mosse, avvertendo il braccio di Hesse
> accanto a lei e un pavimento metallico, duro e freddo,
> sotto di loro. Le loro voci avevano rimbombato
> leggermente come tra pareti metalliche estremamente
> lontane.
>
> Sentì Hesse mettersi in piedi con cautela accanto a
> lei e accettò la mano che le offriva, alzandosi a sua
> volta.
>
> “Che cosa facciamo ore?” chiese la donna. “Dobbiamo
> cercare di capire dove siamo.
>
> “Esattamente quello che pensavo,” rispose lui, avviandosi.
>
> **
>
> *Flashback*
>
> *USS Tokugawa – Sala Mensa – 1 Novembre 2396 – Ore 00.35*
>
> La sala mensa era sempre quasi completamente vuota a
> quell’ora. Troppo tardi per chi staccava dal turno
> gamma e ancora presto per chi si apprestava al delta,
> al massimo poteva contare su qualche ritardatario che
> amava le ore piccole o su qualche membro del personale
> nel mezzo di una notte insonne.
>
> Era un orario che a Margret piaceva particolarmente.
> Le piacevano i rumori sommessi tipici del ciclo
> notturno della nave, le piaceva la calma che si
> respirava, come se la Tokugawa stessa dormisse.
> Persino i dolcetti al cocco sembravano avere un sapore
> migliore a quell’ora.
>
> Sopra ogni cosa , però, le piaceva la completa e
> sicura mancanza di disturbatori che…
>
> “Ehi, di nuovo le ore piccole? Vedo che non hai perso
> l’abitudine…”
>
> Hesse prese posto allegramente nella sedia vuota di
> fronte a lei. Si prese anche un dolcetto al cocco,
> ficcandoselo in bocca con gusto. Le antenne di Margret
> si afflosciarono leggermente.
>
> “Fai pure.”
>
> “Ah-ah.”
>
> L’andoriana sospirò, si appoggiò allo schienale e
> allontanò da sé il piatto ormai quasi vuoto.
>
> “Nemmeno tu hai perso l’abitudine di sederti senza
> permesso.”
>
> “Sono il capitano. Si potrebbe dire che l’unico a
> concedere permessi da queste parti sono io.”
>
> “E te la godi da morire, vero?”
>
> “Da morire,” confermò lui con un ampio sorriso e
> un’alzata di sopracciglia. “Comunque… sapevo di
> trovarti qui. So che quando mangi non vuoi essere
> disturbata...”
>
> “Dunque lo fai per puro spirito di contraddizione?” lo
> interruppe la donna, poggiando i gomiti sul tavolo e
> tendendo le antenne verso di lui.
>
> Non avrebbe mai sorriso apertamente, ma Hesse sapeva
> che quel sorriso era lì, nascosto sotto la superficie.
> Dopotutto, da tempi della Fox, quel gioco fra loro era
> sempre uguale.
>
> “Anche per quello. Di solito, almeno.”
>
> “Non questa volta?” La donna aggrottò leggermente le
> sopracciglia. Oltre al sorriso, ora, c’era anche
> curiosità sotto la superficie. Hesse pareva di un
> disgustoso buon umore decisamente non giustificato
> dall’ora, dal luogo o dai dolcetti al cocco.
>
> “No, non questa volta.”
>
> Il capitano posò sul piano del tavolo un piccolo padd
> e lo fece scivolare verso la donna. Le dita di lei
> scorsero quanto vi era riportato, quindi il primo
> ufficiale alzò occhi e antenne sull’amico.
>
> “Non è possibile.”
>
> “Non è probabile.”
>
> “E’ stato accertato?”
>
> “Non ancora. Andiamo là proprio per questo.”
>
> “Quando?”
>
> “Ho già fatto modificare la rotta. Informerò gli
> ufficiali superiori domani mattina al briefing. Beh,
> questa mattina ormai,” aggiunse con uno sguardo all’ora.
>
> “Le implicazioni sarebbero…”
>
> “Già.”
>
> “E’… è incredibile…”
>
> “Già,” rispose lui soddisfatto, mangiando l’ultimo
> dolcetto. Margret quasi non se ne accorse.
>
> *Flashback*
>
> *USS Tokugawa – Sala Tattica - 1 Novembre 2396 – Ore
> 7.58*
>
> Quando Hesse entrò in sala tattica, lo staff di
> comando era già tutto presente. Lasciò scorrere
> rapidamente lo sguardo intorno al tavolo, sui volti
> dei suoi ufficiali in piedi a metà per il saluto
> formale, abitudine che non avevano ancora perso
> nonostante i suoi incoraggiamenti in tal senso. Fece
> cenno a tutti di rimanere comodi, quindi si avviò
> verso il posto a capotavola. Alla sua destra Margret
> era già seduta, un padd e una tazza di caffè posati
> sul piano di fronte a lei, la schiena e le antenne
> dritte, in attesa.
>
> Il capitano prese posto.
>
> “Buongiorno a tutti. Immagino che abbiate notato che
> abbiamo cambiato rotta durante la notte,” disse,
> saltando a piè pari i preamboli.
>
> Una serie di cenni affermativi arrivò dai presenti.
> Glasgow, Hair e Carpenter, allineati alla sua
> sinistra, sembravano incuriositi ma non
> particolarmente colpiti dal cambio di rotta. Più che
> altro in attesa di conoscere la natura della loro
> nuova missione. D’altra parte, non si raggiungono
> certe posizioni all’interno della Flotta senza una
> buona dose di elasticità mentale. La Alluso, seduta
> accanto al primo ufficiale, i lunghi capelli raccolti
> dietro la testa, pareva invece vagamente allarmata,
> espressione che Hesse aveva imparato ad attribuire ad
> ogni capo della sicurezza che si rispetti di fronte a
> repentini cambi di programma.
>
> “Non siamo più diretti alla base 210, quindi,” disse
> la donna. Più che una domanda, si trattò di una
> constatazione. “Il randez vous con la Norway è annullato?”
>
> Le teste di tutti si voltarono dal capo della
> sicurezza al capitano, in palese attesa della
> risposta. Demian di certo non voleva deluderli. A dir
> la verità, quasi non vedeva l’ora.
>
> “No, Comandante. Siamo invece diretti su Forshan,”
>
> “Forshan?” domandò Hair, piegandosi leggermente in
> avanti e poggiando i gomiti sul piano.
>
> “E’ un protettorato federale, dico bene?” si inserì
> Cartpenter.
>
> Hesse annuì. “Piccolo, abbastanza remoto e di recente
> creazione. Non mi stupisce che alcuni di voi non ne
> abbiano mai sentito parlare. La Federazione l’ha
> annesso qualche mese fa a solo un anno dal primo
> contatto, ma, data la scarsa importanza strategica e
> il fatto che la popolazione nativa abbia da poco
> scoperto la curvatura e quindi non sia
> tecnologicamente al nostro livello, i servizi di
> informazione hanno dedicato alla notizia scarsa
> risonanza.”
>
> “Un anno? Come mai così rapidamente?” domandò Glasgow.
>
> “Il governo Forshan era già planetario prima del loro
> debutto sulla scena galattica e ha avanzato la
> richiesta di annessione solo poche settimane dopo il
> primo contatto. Il consiglio della Federazione ha
> ritenuto, come altre volte in passato, di aver bisogno
> di ogni alleato disponibile. Tuttavia,” continuò
> Hesse, “il motivo per cui andiamo lì è di tutt’altra
> natura.”
>
> La Alluso si mosse appena sulla poltroncina. “C’è
> stato qualche problema?”
>
> “Non esattamente.”
>
> “Non ancora, almeno,” commentò Margret.
>
> Hesse le gettò uno sguardo obliquo. “La settimana
> scorsa il governo Forshan ha richiesto supporto
> tecnico e scientifico alla Federazione a seguito di
> una scoperta alquanto… inaspettata.” L’uomo si fermò
> per un istante, assaporando la curiosità che
> impregnava letteralmente l’aria della sala tattica.
> “Pare che una delle loro navi impegnata in un collaudo
> sia incappata in uno strano fenomeno che si è rivelato
> poco dopo essere l’ingresso di un tunnel spaziale.”
>
> “Un tunnel spaziale?” domandò Carpenter, lanciando
> un’occhiata intorno. “Non c’è mai stata traccia di
> alcun fenomeno del genere in quella zona.”
>
> “Infatti. Pare che il tunnel non sia mai stato
> scoperto prima.”
>
> “Un di nuova formazione?” chiese Hair.
>
> L’ufficiale scientifico scosse appena il capo. “Beh,
> non necessariamente. Potrebbe trattarsi di un fenomeno
> periodico. Se il periodo fosse, diciamo, di qualche
> secolo, sarebbe la prima volta che qualcuno da quelle
> parti ha la capacità di rilevarlo.”
>
> “Pare che i tunnel spaziali vadano di gran moda in
> quest’ultimo secolo,” commentò distrattamente Glasgow.
>
> “E non è sempre stato un bene,” aggiunge la Alluso.
> “Se fosse vero, potrebbe essere una scoperta di enorme
> importanza strategica e di conseguenza attirare guai.”
>
> “Per non parlare della rilevanza scientifica,”
> interloquì Carpenter.
>
> “E delle possibilità che aprirebbe. Hanno già scoperto
> dove porta?” domandò Glasgow.
>
> “Proprio per questo hanno richiesto il nostro aiuto,”
> rispose Margret intrecciando le dita sul piano. “Non
> hanno la tecnologia per inviare una nave in sicurezza,
> così si sono limitati ad una sonda. Ma non appena è
> arrivata dall’altra parte, si sono persi tutti i
> contatti. Niente comunicazioni né telemetria. Lo
> stesso è accaduto alla sonda della Thyco, il vascello
> scientifico inviato sul posto dalla flotta.”
>
> “Il che sembrerebbe suggerire che la distanza sia
> notevole. Sempre che le analisi non abbiano rilevato
> qualche problema strutturale…” riflettè l’ufficiale
> scientifico. “Sono certi che la sonda sia arrivata
> dall’altra parte intera?”
>
> “Le scansioni non hanno rilevato alcun genere di
> anomalia, almeno per il momento. Tutto indica che il
> passaggio sia sicuro. La sonda della Thyco era
> programmata per rientrare nel tunnel e tornare
> indietro immediatamente. E così ha fatto. Per questo
> stiamo andando là.”
>
> Hesse annuì. “Faremo parte di una taskforce il cui
> compito sarà supportare il governo Forshan durante le
> analisi.”
>
> “Immagino vogliano anche evitare problemi,” aggiunse
> la Alluso.
>
> Il capitano annuì. “Ufficiosamente, sì. Vista la
> vicinanza al confine, la Flotta vuole essere sicura
> che non ci siano imprevisti. Arriveremo là per le
> 18.00 di domani, dopo una breve sosta alla base 312
> dove imbarcheremo il nostro nuovo consigliere, il
> tenente comandante Hana.”
>
> Vari cenni di assenso corsero intorno al tavolo, poi
> Carpenter si sporse leggermente ponendo la domanda
> logicamente successiva. Hesse era stupido che nessuno
> l’avesse chiesto prima.
>
> “Signore, la sonda della Thyco ha rivelato dove porta
> il tunnel?”
>
> Demian annuì. “Pare di sì. Naturalmente i dati
> dovranno essere confermati, ma pare proprio che il
> punto di uscita si trovi al di fuori della nostra
> galassia.”
>
>
>
>
> _______________________________________________
> Stml11 mailing list
> Stml11 a gioco.net <mailto:Stml11 a gioco.net>
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml11
> <http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml11>
>
>
>
>
>
> _______________________________________________
> Stml11 mailing list
> Stml11 a gioco.net <mailto:Stml11 a gioco.net>
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml11
>
>
>
>
>
> _______________________________________________
> Stml11 mailing list
> Stml11 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml11
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://gioco.net/pipermail/stml11/attachments/20171102/634df97d/attachment-0001.html>
Maggiori informazioni sulla lista
Stml11