[Stml11] R: [Capitano D. Hesse - 8.04] In un labirinto

Capitano Demian Hesse tenjr.shnar a gmail.com
Dom 21 Gen 2018 20:21:01 CET


Si ad entrambe le domande.
Per la prima, in effetti anche io ho pensato che una sola infermiera sia
poco per tutta la nave, ma la tokugawa è piccolina alla fine è ho pensato
che fossero solo in due...
Ma se non torna la cosa posso cambiare...


Il 21 gen 2018 19:35, "Vanessa Marchetti" <hazyel91 a gmail.com> ha scritto:

> Due in salvo.. una cosa soltanto non mi torna.. non ci può essere una sola
> infermiera in infermeria.. che se manca De Chirico siamo rovinati.. magari
> ho capito male io il pezzetto, ma forse occorre rimodularlo se lo leggete
> anche voi in questo senso.
>
> Invece domanda a Ileana.. nella task force orbitante attorno al pianeta
> abbiamo la Tokugawa, la Leonardo (unità scientifica avanzata) e la Thyco,
> il vascello scientifico della sonda iniziale.. è corretto?
>
>
>
>
> ========================
> Tenente Comandante Francesca Alluso
> Capo SEC/TAT
> USS Tokugawa NCC-51868
> ========================
>
>
>
> *Da: *Capitano Demian Hesse <tenjr.shnar a gmail.com>
> *Inviato: *domenica 21 gennaio 2018 18:53
> *A: *USS Tokugawa <stml11 a gioco.net>
> *Oggetto: *[Stml11] [Capitano D. Hesse - 8.04] In un labirinto
>
>
>
> Ciao ragazzi, finalmente, dopo varie vicissitudini sono riuscita a
> scrivere il brano!
>
>
>
> Eccolo, spero vi piaccia.
>
>
>
> Ciao e buon fine week end!
>
>
>
> ========================================
>
>
>
> *Luogo imprecisato - 4 Novembre 2397 - Ore 01.00 *
>
> “Qualcuno di voi ha una torcia portatile?” domandò il Capitano prima di
> iniziare la spedizione di recupero.
>
> “Diamine sì!” Rispose Carpenter accendendo la sua torcia portatile
> incredulo del fatto che non avesse pensato prima ad una cosa così ovvia...
> Erano nell'oscurità da non si sa quanto tempo e nessuno aveva avuto ancora
> l'idea di cercare di fare un po di luce. Gli occhi di tutti i presenti si
> chiusero all'improvviso: come degli animali notturni, i loro occhi si erano
> praticamente abituati al buio quasi da trovare fastidiosa quella fioca luce
> che all'improvviso avevano acceso. All'improvviso ebbero la possibilità di
> capire meglio il luogo in cui si trovavano: era una stanza con pareti,
> soffitto e pavimento metallico. Tutto aveva lo stesso colore, un grigio
> scuro assolutamente anonimo. Sembrava quasi una sala ologrammi spenta. La
> stanza era a forma esagonale e su ciascun lato della stessa si trovava una
> porta. Era come la partenza, o l'arrivo, di uno strano labirinto. Margret
> aprì tutte le porte: ciascuna portava in un piccolo corridoio con una
> ulteriore porta alla fine.
>
> “Credo che sia il caso di trovare il modo di segnare tutti i nostri
> spostamenti prima di muoverci... ” disse Margret con l'espressione di chi
> sta dicendo una cosa particolarmente ovvia...
>
> Decisero di segnare i loro spostamenti con un pennarello nero che, non si
> sa per quale motivo, il Capitano Hesse si trovò nella tasca della divisa.
>
> “Bene! - esclamò Carpenter con una ilarità effettivamente fuori luogo –
> pare che questo viaggio parta bene!”
>
> Gli sguardi di tutti gli altri lo fecero subito tornare serio.
>
> “Ok, seguendo il ticchettio di cui parlavamo, dovremmo andare da quella
> parte” disse Hesse indicando una delle sei porte e tutti si incamminarono,
> ben in guardia, verso quella direzione.
>
> Prima di recuperare Hair, anche lui completamente al buio, il gruppo
> dovette aprire, e segnare, ben altre cinque porte.
>
> “Ragazzi, non potete capire come sono felice di vedervi! - Esclamò Albert
> con un sorriso da bambino sugli occhi – Ma sapete per caso dove ci
> troviamo?”
>
> “Negativo - rispose Margret – per il momento siamo venuti a recuperare
> lei. Adesso dobbiamo recuperare De Chirico e Shnar, dopo di che cercheremo
> di capire dove ci troviamo e troveremo un modo per tornare alla nostra
> nave”.
>
> “De Chirico e Shnar si trovano qua vicino, propongo di muoverci” disse
> Hana mentre Carpenter ancora raccontava ad Hair della loro stanza esagonale
> iniziale.
>
> “Direi che sia il caso, facciamolo prima che la torcia ci abbandoni...”
> disse Hesse e tutti si misero di nuovo in cammino seguendo le indicazioni
> di Hana.
>
>
>
> *USS Tokugawa – Laboratorio scientifico - 4 Novembre 2397 - Ore 07.30*
>
> La Tokugawa era stata messa in quarantena, ancora non si era capito cosa
> avesse portato gli ufficiali superiri in quella situazione di stasi.
> L'infermeria, privata dal suo Ufficiale medico capo, brancolava ancora nel
> buio e quello che erano riusciti a fare fino a quel momento era stato solo
> di assicurarsi che le condizioni di vita dei 'malati' rimanessero stabili.
>
> Nel laboratorio invece, era stata adibita una specie di cabina di
> contenimento, in cui si stava studiando la sonda che era stata mandata nel
> tunnel spaziale. La Alluso aveva dato ordine preciso di non entrare
> assolutamente in contatto con questa ma di trovare comunque il modo di
> continuarla a studiare... e fu esattamente quello che gli ufficiali
> scientifici stavano alacremente facendo. Non avevano trovato ancora nulla
> di interessante, tranne per il fatto che fosse avvolta da una specie di
> polvere stellare di colore grigio scuro composta da una sorta di lega
> metallica sconosciuta. Non avevano ancora scoperto nulla, ma l'attenzione e
> la velocità con cui allestirono tutto faceva presumere che presto avrebbero
> avuto delle novità. Inoltre, avevano la possibilità di avvalersi delle
> strumentazioni più avanzate di una nave Scientifica della Flotta richiamata
> sul posto per studiare quello stesso tunnel spaziale. Il Capitano della USS
> Leonardo avrebbe voluto studiare direttamente a bordo della sua nave quello
> strano composto rientrato con la sonda, ma le condizioni di quarantena
> della Tokugawa impedivano qualunque tipo di contatto tra equipaggi. Furono
> così costretti a mandare attrverso il teletrasporto, uno spettrografo di
> massa ed altre strumentazioni più avanzate di cui la Tokugawa non
> disponeva.
>
>
>
> *USS Tokugawa – Infermeria - 4 Novembre 2397 - Contemporaneamente*
>
> Anche in infermeria si lavorava alacremente per cercare di capire come
> svegliare i corpi degli ufficiali. Al momento avevano provato con diverse
> misture di farmaci, ma senza alcun risultato. Il dottore così lasciò
> perdere qualunque tipo di somministrazione.
>
> All'improvviso, la capsula del dottor de Chirico iniziò ad emettere gli
> stessi suoni di allarme che erano stati emessi qualche ora prima da quella
> della Alluso. L'infermiera corse a controllare cosa stesse succedendo e
> trovò il suo capo, sveglio, quasi affogato nel liquido di contenimento.
> Velocemente impartì il comando di apertura così che il medico,
> miracolosamente sveglio, capitobolò a terra in preda agli spasmi per il
> rischio appena corso di soffocamento.
>
> “Sto bene, sto bene...” disse questo quando si rese conto che la sua
> infermiera era spaventatissima e questa tirò un sospiro di sollievo,
> finalmente non era più da sola a gestire quella situazione.
>
> *Luogo imprecisato – 4 Novembre 2397 – Pochi istanti prima*
>
> De Chirico e Shnar erano appena usciti dal piccolo tunnel in cui si erano
> ritrovati all'improvviso. Strisciando erano riusciti ad arrivare in una
> stanza un po più grande. Non vedevano comunque nulla, ma da come
> rimbombavano le loro voci avevano capito di non trovarsi in uno stanzone ma
> neanche erano più in un angusto cunicolo.
>
> All'improvviso sentirono come una porta aprirsi, entrambi scattarono in
> piedi alla velocità della luce e si misero in guardia. Nessuno dei due era
> mai stato un combattente, sicuramente de Chirico non aveva neanche mai
> studiato nessun tipo di arte da combattimento, ma l'adrenalina ti fa fare
> cose strane, così entrambi i due amici si trovarono spalla a spalla e
> pronti a combattere. Certo Shnar era un andoriano, per cui magari di
> carattere poteva essere un po più sveglio ed atletico del suo amico
> dottore, ma alla fine il timoniere aveva la passione per la musica, anche
> lui non aveva quasi mai fatto male ad una mosca...
>
> Dalla porta intraviderò una luce fioca che si avvicinava, non riuscirono a
> vedere nulla di quello che c'era dietro la luce, visto che i loro occhi
> rimasero abbagliati ma Hesse fu più veloce di loro a parlare, calmandoli
> entrambi: “Siamo noi, tranquilli.” Mai come in quel momento la voce del
> loro Capitano fu così rassicurante per i due...
>
> “O mio dio non potete capire quanto siamo contenti di vedervi tutti!”
> esclamò de Chirico e iniziò ad abbracciare tutti. Tranne il Capitano, si
> intende, lui era sempre molto restio ai contatti e continuò ad esserlo
> anche in quella circostanza. Hair si era avvicinato ai due per salutarli:
> abbracciato Shnar stava per fare la stessa cosa con il dottore quando
> l'immagine di questo iniziò a sfarfallare. Il suo corpo iniziò ad essere
> sempre più incorporeo. Hair aveva avuto come l'impressione di abbracciare
> un fantasma, alla fine de Chirico sparì nel nulla.
>
> “Lui non è più qua con noi, non lo avverto più” disse Hana dopo un attimo
> di sgomento generale.
>
> Hesse diede un pugno di frustrazione alla parete della stanza facendosi
> anche male alle nocche.
>
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>
> Capitano Demian Hesse
>
> USS Tokugawa
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> Sype: dolcevoloo
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> *** L'unica differenza tra un pazzo e me è che io non sono pazzo ***
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