[Stml11] R: [9.09 – Margret – Una questione di controllo]
Bryn Lwellelyn
bryn.lwellelyn a gmail.com
Gio 17 Gen 2019 13:41:58 CET
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Il giorno mer 16 gen 2019, 20:03 Maddalena <bryn.lwellelyn a gmail.com> ha
scritto:
> La mia idea non era di togliere la motivazione del boliano, ma mi sembrava
> improbabile che potesse mettere in piedi una cosa del genere sull'onda
> dell'odio per un concorrente. Rimane la sua ragione, ma se si fosse messo
> in affari con qualcuno con meno scrupoli e più mezzi forse sarebbe più
> credibile.
>
> Gli altri?
>
> Il 16/01/2019 07:46, Vanessa Marchetti ha scritto:
>
> Uhm.. non so se l’ho letto soltanto io.. bel brano.. non mi ricordo più ma
> forse nel mio si parlava di una vendetta nei confronti dei proprietari del
> cargo gemello della desaparecido.. il capitano Boliano sembrava decisamente
> meno succube, ma più artefice.. nulla vieta che lo sia ancora.. o forse
> bisogna aggiungerci qualcosina
>
>
>
>
> ========================
> Tenente Comandante Francesca Alluso
> Capo SEC/TAT
> USS Tokugawa NCC-51868
> ========================
>
>
>
> *Da: *Maddalena <bryn.lwellelyn a gmail.com>
> *Inviato: *lunedì 14 gennaio 2019 19:18
> *A: *USS Tokugawa <stml11 a gioco.net>
> *Oggetto: *[Stml11] [9.09 – Margret – Una questione di controllo]
>
>
>
> Eccomi qua.
>
> ---------------------------------
>
> *Nave boliana – Ufficio del capitano - 16**/08/2398, ore 15:02*
>
>
>
> “L’esperimento è riuscito?”
>
>
>
> La voce del suo interlocutore era pesantemente contraffatta, tanto da
> suonare quasi più un’eco ronzante che una voce reale. La figura che
> appariva nello schermo del terminale doveva essere più o meno umanoide, ma
> la pesante maschera che le copriva il volto rendeva impossibile percepirne
> le fattezze.
>
> Nonostante ciò, il capitano boliano non ebbe nessun genere di difficoltà a
> comprenderne il tono.
>
> Quella non era gente con cui si potesse scherzare.
>
> O che si potesse deludere.
>
> La missione che gli era stata assegnata non era propriamente fallita, anzi
> si sarebbe potuto dire che aveva raggiunto lo scopo prestabilito. Qualunque
> cosa fosse la cosa che stavano testando, da qualunque parte venisse, aveva
> funzionato come previsto. Esattamente come ci si aspettava. La Desaparecido
> aveva svolto il suo compito e il fatto che fosse stata distrutta durante la
> battaglia non era cosa per cui lui, né tanto meno la gente con cui aveva a
> che fare, avrebbe versato una sola lacrima.
>
> Il problema era il clamore che tutta la faccenda aveva generato. Dal
> momento in cui il virus aveva lasciato Faigah, la situazione era
> progressivamente sfuggita di mano.
>
> Un contro era la quarantena, ma addirittura un combattimento era
> decisamente quel che avrebbe dovuto evitare, anche senza che la nave
> federale a dare battaglia.
>
> Avrebbero dovuto cambiare strategia e far perdere le proprie tracce, forse
> persino liberarsi della nave su cui stavano viaggiando, ormai troppo
> compromessa. Sperava di non dover arrivare a tanto, ma se fosse stato
> necessario, non avrebbe esitato.
>
> Per il momento, era chiaro che la sua stessa vita dipendeva da come
> avrebbe risposto a quella domanda.
>
> Non era mai stato un uomo particolarmente religioso, né particolarmente
> giusto se per quello, ma in quel momento si ritrovò a pregare qualunque
> forza governasse l’universo, di essere tanto bravo a parlare quanto a
> scegliere i propri affari.
>
>
>
> “E’ riuscito. Tutti i soggetti infettati hanno reagito come previsto.
> L’unico problema è risultato con i vulcaniani.”
>
> L’altro non disse nulla e il capitano proseguì. Deglutì con cautela.
>
> “Non sono uno scienziato, ma credo che l’uso specifico contro i vulcaniani
> dovrà essere messo a punto. Hanno mostrato una resistenza che non ci
> aspettavamo. E non si sono piegati.”
>
> “Questi sono dettagli di poco conto,” rispose la voce in tono
> monocorde.”La Desaparecido è dovuta intervenire.”
>
> Non era una domanda, quanto un’affermazione lievemente minacciosa. “Sì.”
>
> “E?”
>
> “E’ stata distrutta. La nave federale ha dato battaglia, sono riusciti a
> sganciarsi dalla base e…”
>
> “Le altre navi in quarantena?” lo interruppe la voce.
>
> “Distrutte. Tutte.”
>
> “La base?”
>
> “In pessime condizioni e… e comunque credo sia la nave la minaccia
> maggiore. Sulla base ho i miei contatti e laggiù brancolano nel buio.”
>
> “Allora è della nave federale che devi occuparti. Mi hai capito?”
>
> Il capitano si affrettò ad annuire.
>
> “Ne sarai in grado?”
>
> “Io… sì, sì certo.”
>
> “Lo spero per te.”
>
>
>
> La comunicazione si chiuse, e il boliano si appoggiò allo schienale della
> poltroncina, trattenendo a stento un sospiro di sollievo. Ora non aveva
> altra scelta che occuparsi di quella dannata nave.
>
> Non era sopravvissuto tanto a lungo in quell’ambiente senza essere
> costantemente preparato ad ogni evenienza. Per questo aveva sfruttato
> l’evacuazione delle navi distrutte per infiltrare uno dei suoi a bordo
> della Tokugawa.
>
>
>
> *USS Tokugawa – Ufficio del capitano - 16/08/2398, ore 16:12*
>
>
>
> Se l’erano persa.
>
> Com’era possibile che se la fossero persa in quesl modo? Non aveva idea di
> come quella nave boliana c’entrasse con tutta la faccenda, ma in qualche
> modo c’entrava e forse era la loro miglior occasione di ottenere delle
> risposte. Eppure se l’erano persa.
>
> Margret si appoggiò allo schienale della poltroncina di Hesse e sospirò,
> agitando nervosamente le antenne. Quella situazione non le piaceva.
>
> Non le piaceva ciò che era accaduto a bordo della base, non le piaceva che
> la nave boliana fosse fuggita, non le piaceva che la Desaparecido fosse
> saltata in aria – almeno, pensò acidamente, non le piaceva che l’avesse
> fatto senza il loro contributo – e certamente non le piaceva stare seduta
> sulla poltroncina di Hesse, mentre lui era ancora confinato nel suo
> alloggio in attesa di riprendersi.
>
> Aveva deciso di inseguire la nave boliana, ma in qualche modo questa aveva
> fatto perdere le sue tracce. Erano state rallentati da una serie di
> esplosioni sulla base, certamente, ma il fatto che quella nave fosse
> riuscita a scappare e a disperdere così rapidamente la propria traccia di
> curvatura lasciava pensare che la Desaparecido non fosse l’unica a montare
> parti di tecnologia non propriamente di serie.
>
> La storia del piccolo cargo la incuriosiva. Non c’era dubbio ormai che
> questo maledetto doppio virus, o meglio la sua componente sconosciuta,
> facesse parte di un piano più grande, in cui in qualche modo erano compresi
> anche il sistema Faigah, la nave boliana e la Desaparecido. Ma il cargo era
> scomparso trent’anni prima. Possibile che il tutto risalisse già ad allora?
> Non era più probabile che il cargo fosse sparito per altri motivi e poi
> fosse stato riutilizzato in tempi recenti?
>
> Non ne aveva idea.
>
> Dopo aver perso le tracce della nave boliana, erano tornati indietro a
> controllare lo stato della stazione. I danni erano ingenti, sia la nave
> andoriana che quella vulcaniana erano rimaste distrutte, ma la situazione
> era stabile. La stazione se la sarebbe cavata e, con essa, tutta la gente a
> bordo, parte della quale era stata teletrasportata dai vascelli in via di
> esplosione.
>
> La Tokugawa stessa aveva accolto alcuni membri dell’equipaggio delle due
> navi che, almeno per il momento, sarebbero rimasti a bordo. Allo stato
> attuale rimaneva solo un’opzione ed era quella che stavano seguendo:
> tornare al sistema Faigah.
>
> Margret si augurava che fosse la scelta giusta.
>
>
>
> Il corso dei suoi pensieri fu interrotto dal cicalino della porta.
>
> “Avanti.”
>
> Allo scorrere dei battenti fecero il proprio ingresso il consigliere Hana,
> il dottor de Chirico e il comandante Mouri. Margret si raddrizzò. “Signori,
> prego.” Fece cenno verso le due poltroncine. Entrambi gli uomini lasciarono
> galantemente il posto ad Asami, poi anche De Chirico si sedette.
>
> “I nostri ospiti sono stati tutti alloggiati?”
>
> Mouri annuì una volta. “Alloggiati e visitati.”
>
> “Direi che stanno piuttosto bene. C’è stato qualche ferito lieve ma nulla
> di preoccupante,” aggiunse il medico. “Inoltre, ho visitato il capitano e
> credo che potrà tornare operativo entro qualche ora. Se il decorso del
> virus procede come abbiamo osservato finora, cosa di cui sono fiducioso.”
>
> Margret annuì, le antenne leggermente ripiegate come se stesse tirando un
> sospiro di sollievo.
>
> “Molto bene.”
>
> “C’è un’altra cosa,” aggiunse il consigliere. “Io, il dottore e il
> comandante abbiamo rivisto alcuni risultati della analisi sul virus e sui
> pazienti alla luce di quello che è accaduto con la Desaparecido e con la
> nave boliana.”
>
> Il primo ufficiale inclinò leggermente il capo, in ascolto.
>
> “Ci siamo chiesti per quale motivo qualcuno dovrebbe progettare una cosa
> del genere. Non solo per la sua pericolosità, ma anche per il modo in cui
> agisce.”
>
> “Si riferisce al fatto del triangolo amoroso?”
>
> Asami annuì. “Sì. Sembrerebbe non avere senso. Perché mai si vorrebbe
> indurre qualcuno a comportarsi in quel modo? Che vantaggio se ne potrebbe
> ottenere?”
>
> La domanda era chiaramente retorica e nessuno si prese la briga di
> rispondere.
>
> Hana lanciò un’occhiata ai due colleghi, quindi riprese. “Noi crediamo che
> lo scopo non sia tanto quello di indurre gelosia, quanto quello di indurre
> qualcosa. Qualunque cosa.”
>
> Margret la osservò perplessa per qualche istante. “Non credo di seguirla.”
>
> “Crediamo sia possibile che lo scopo del virus sia quello di esercitare un
> qualche tipo di controllo mentale,” si inserì Mouri dalla sua posizione in
> piedi alle spalle delle due poltroncine. “Quello di indurre le vittime a
> comportarsi in un modo predeterminato per un periodo limitato di tempo.”
>
> “Ma perché indurli ad essere gelosi?”
>
> “La gelosia è un sentimento passionale, che ha poco a che fare con la
> razionalità,” spiegò il consigliere. “Prende dalla parte più animalesca,
> passatemi il termine, della sfera emozionale. Perciò è facile da
> risvegliare.”
>
> “Se questo fosse un esperimento di qualche tipo,” riprese De Chirico, “e
> se il virus potesse essere modificato per alterare diversi percorsi neurali
> in base alla necessità, i comportamenti indotti potrebbero essere
> differenti. Ma la gelosia sarebbe un eccellente terreno di prova.”
>
> Margret si appoggiò allo schienale della poltroncina. Ora l’intera
> faccenda le piaceva ancora meno.
>
> “Ma chi potrebbe fare una cosa del genere? Ne vedo le motivazioni e non
> dubito che ci sia molta gente disposta ad attuare un piano del genere, ma
> chi ne avrebbe le capacità? Si tratta di un piano decisamente complesso, mi
> pare.”
>
> “Credo che questa sia esattamente la domanda che ora dobbiamo porci,”
> rispose Asami.
>
>
>
>
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient> Mail
> priva di virus. www.avast.com
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
> <#m_9172402427021500840_DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
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