[Stml13] Vita o Morte
Adriano Maggi
a.maggi a live.it
Mer 4 Giu 2014 15:29:16 CEST
Ciao,
bello sì, mi è piaciuto il cambio di scena
e anche l'aumento deciso di pericolosità...
dovrò fare del mio meglio per tirarli fuori di lì...
Adriano
Ten. Bloch
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> Date: Wed, 4 Jun 2014 08:13:08 +0200
> From: mehon.crusade at gmail.com
> To: stml13 at gioco.net
> Subject: Re: [Stml13] Vita o Morte
>
> Ciao bel brano.
> Hai approfondito bene la civiltà Muwai e gli hai anche "redenti"
> speigando che nn sono cattivi ma è il loro sole ad averli ridotti
> così.
> Che particolartà un popolo tradito dal solo stesso sole che gli ha dato la vita.
>
> Bravo!
>
> Ciao
> Marco
>
> Il 02 giugno 2014 22:23, Luigi Fantin <edward.a.jenner at gmail.com> ha scritto:
>> Ciao,
>> alla fine ce l'ho fatta. per fortuna l'avevo già finito prima del weekend
>> quindi adesso l'ho dovuto solo rileggere e via.
>> Naturalmente è breve, ma spero vi piaccia lo stesso.
>>
>> -----------------------------------------------------------------
>>
>> USS Crusader NX 69659
>> Autore: Gigi
>> Personaggio: Tenente Jenner
>> Titolo: Vita o Morte
>> Data creazione: 29/05/2014
>> Ambientazione: Muwai
>> Personaggi principali: Jenner, McAllister
>> Trama principale: Rinchiusi nelle segrete di Muwaii Jenner e McAllister si
>> rendono conto di quale destino attenda loro e il popolo muwaii.
>>
>> Grotte muwaii - 17/01/2394, ore 09:00
>>
>> Nella grotta aleggiava un intenso odore di muschio e umido. Le pareti
>> sembravano di fango ma come ricoperte da uno strato molliccio di chissà
>> quale sostanza. Jenner per l’ultima volta provò a dare un strattone alla
>> gamba, ma niente: non riuscì a muoverla neanche questa volta.
>> “Non credo otterrai nulla in questo modo doc. Quella roba seccata mi sembra
>> più che robusta. E se dopo tutti quei tentativi non sei ancora riuscito a
>> smuoverla non credo che ci riuscirai al prossimo.”
>> Jenner cercò con un certo sforzo di abbassare la testa per guardare cosa gli
>> teneva bloccati i piedi. Non ci riuscì. Era praticamente appeso alla parete
>> dalle braccia. Due enormi catene nere, pendenti dal soffitto, erano chiuse
>> ai polsi con delle manette. Avevano tutta l’aria di essere ben solide e
>> resistenti, nonostante la ruggine abbondante e una strana sostanza verdastra
>> che colava di anello in anello. Per la verità tutta la prigione, anche se
>> era meglio definirla grotta, era piena di quella melma verde. Jenner guardò
>> il suo compagno di sventure che, come lui, pendeva dal soffitto per i polsi
>> sulla parete di fronte. L’illuminazione era scarsa. Due torce illuminavano
>> debolmente la grotta: una vicino al piccolo buco di ingresso sulla destra e
>> una sulla parete di sinistra. McAllister aveva i piedi intrappolati in
>> quello che sembrava fango secco. Veniva su direttamente dal pavimento della
>> cella e sembrava formare un tutt’uno con quello. Erano stati tramortiti e
>> portati lì chissà da quanto tempo, si erano svegliati da almeno mezzora.
>> “Dobbiamo cercare di liberarci e avvertire gli altri che ci hanno scoperti.”
>> Tagliò corto Jenner.
>> “Gli altri chi? Non riesco ancora a ricordare bene e quello che mi hai detto
>> mi sembra ancora un po’ incredibile.” Rispose McAllister.
>> “Dobbiamo avvertire il Capitano Shaitan e quelli della Diplomacy. Saasha e
>> Nazja faranno catturare quelli di noi che hanno già iniziato a ricordare e
>> li sbatteranno in cella come hanno fatto con noi.”
>> “Credo che Nazja non centri nulla. Non può volermi rinchiudere in questo
>> posto: siamo compagni. Credo che Saasha stia agendo per conto suo.”
>> Intervenne McAllister.
>> “Credi quello che vuoi. Io non mi fido di questa gente: che siano uomini o
>> serpenti. Ci hanno mentito e costretto a lavorare per loro come schiavi. E
>> la tua 'compagna' è il capo qui sotto, se non mi sbaglio.”
>> “Arriva qualcuno…”
>> Con un lieve fruscio una figura in tunica variopinta entrò nella stanza
>> strisciando attraverso il piccolo buco che faceva da entrata.
>> McAllister subito lo apostrofò: “Perché ci hai rinchiuso in questo posto.
>> Non abbiamo fatto nulla!”
>> “Non ancora umano.” Rispose calmo Saasha. “ e non posso permettere che
>> interferiate con il rito sacro dell’accoppiamento. E’ troppo importante, la
>> sopravvivenza di tutta Muwai dipende da esso.”
>> “La regina si arrabbierà se non mi troverà più. Io ero il suo compagno.”
>> “Nazja troverà qualcun altro, Muwai dal canto suo è un dio flessibile e
>> accondiscendente. Il rito avverrà comunque.”
>> “I vostri riti non ci interessano Saasha. Perché ci avete cancellato la
>> memoria e ci state usando come schiavi?” intervenne il dottore.
>> “Lei, che è medico, più di tutti deve capire l’importanza della vita. La
>> nostra specie è ormai sterile da generazioni. I maschi Muwai si contano
>> sulla punta delle dita e gli ibridi, come me, sono infecondi. I brillamenti
>> della nostra stella ci hanno alterato il dna condannandoci ad una morte
>> lunga e triste. L’unica soluzione è accoppiarsi con altre specie con cui è
>> possibile procreare.”
>> “Gli umani per esempio!”
>> “Per esempio. Mio padre era umano e mia madre muwaii. I figli maschi nascono
>> prevalentemente ibridi con sembianze umane, mentre le femmine ereditano
>> tutto dalla madre e sono muwaii quasi al cento per cento.”
>> “Ma perché cancellarci la memoria? E farci credere di essere come voi.”
>> Intervenne mcAllister
>> “Avresti accettato di seguire la tua compagna se il rito prevedesse la
>> vostra morte?”
>> “Morte? Non hai detto che è un rito per la vita?”
>> “Durante l’accoppiamento le femmine perdono la ragione e, spinte
>> dall'istinto, divorano i loro partner. Poi si isolano in caverne come questa
>> e qui creano un bozzolo dove depongono le larve. Quando le larve sono
>> abbastanza mature divorano tutto ciò che trovano tra queste grotte,
>> compresa, come ultima risorsa, la propria madre. Quando poi raggiungono uno
>> stadio più adulto escono dalle grotte, se ce la fanno, e si uniscono a noi.”
>> Jenner che per canto suo aveva capito, non riusciva ad essere disgustato dal
>> racconto di Saasha. Era in gioco la sopravvivenza di una specie, che aveva
>> avuto l’unica colpa di trovarsi sul pianeta sbagliato.
>> “La nostra esistenza dipende da quanti stranieri riusciamo a catturare e a
>> sacrificare nel grande rito. Io ho giurato di proteggere Muwai: la sua
>> gente, le sue tradizioni e il suo Dio. Ora sapete. Adesso però vi devo
>> lasciare. Addio, possiate nutrire le figlie di Muwaii. Vi siamo debitori.” E
>> come era venuto se ne andò con un sibilo.
>> “Debitori un corno! Viscido serpente dal sangue verde.” Gli urlò contro
>> McAllister.
>> “Credo che per lui possa essere considerato un complimento.” Osservò Jenner
>> che intanto stava iniziando ad intuire l’origine della melma verdastra che
>> ricopriva la grotta. “Non credo possano continuare con questo inganno ancora
>> per molto. Già adesso, noi e la Diplomacy sappiamo qualcosa. Questa gente
>> ha le spalle al muro. Sono destinati all’estinzione.”
>> “Su questo pianeta. Ma se riuscissimo ad andarcene?” disse una voce
>> proveniente dall’entrata.
>> Entrambi gli uomini sussultarono non essendosi accorti che qualcuno era
>> scivolato dentro la grotta.
>> “Io ti conosco. Tu sei Mandrita, l’ancella di Nazja.” Disse McAllister.
>> “Guardia del corpo e amante, umano.” Replico la donna serpente.
>> “Perché ho la sensazione che tu non sia venuta per liberarci?” chiese
>> Jenner.
>> “Non ho niente contro di voi umani e forse possiamo collaborare per
>> andarcene da questo pianeta.”
>> “Andarvene? Come mai volete andare via dal vostro pianeta natale?” disse
>> McAllister.
>> “Per sfuggire al nostro destino e sopravvivere. Sappiamo bene cosa succede
>> alle femmine che partoriscono. Non è sempre stato così. Prima che l’Urlo di
>> Muwai iniziasse a investire il nostro pianeta, la nostra specie viveva sulla
>> superficie e dava alla luce piccoli sani che crescevano senza dover lottare
>> per la propria sopravvivenza. Dopo le prime manifestazioni dell’urlo le
>> nostre larve morivano inspiegabilmente e scoprimmo che proteggendole sotto
>> terra riuscivano a crescere abbastanza per sopravvivere. Poi cominciammo a
>> non poter vivere nemmeno noi in superficie e ci creammo questo mondo
>> sotterraneo dove siamo confinati oggi. I nostri piccoli, mutati dalle
>> radiazioni e dall’ibridazione con le altre razze, divennero sempre più
>> aggressivi e voraci. Forse se ce ne andassimo via la vostra razza potrebbe
>> curare le nostre ferite genetiche e permetterci di tornare normali come un
>> tempo.”
>> “E perché non ve ne siete mai andati?” chiese Jenner.
>> “I Guardiani di Muwai non ce lo permettono. Detengono la conoscenza del volo
>> spaziale e controllano la popolazione con la forza e la paura.”
>> “Saasha…” disse a dentri stretti McAllister.
>> “Saasha e quelli della sua stirpe. Dicono di servire il Grande Serpente, ma
>> quello che fanno è solo mantenere il potere nelle loro mani e confinarci
>> tutta la vita rinchiusi in queste grotte. Se sarete disposti ad aiutarci
>> libereremo voi e i vostri compagni.”
>> “Dobbiamo avvertire il Capitano Shaitan prima che venga catturato dagli
>> uomini di Saasha. Lui saprà cosa fare. Liberaci e vi aiuteremo.” Tagliò
>> corto Jenner.
>> Proprio in quel momento dal tunnel che conduceva nella cella cominciarono a
>> sentirsi dei rumori. Qualcuno si stava avvicinando.
>> “Questa grotta è più battuta del bar di prora in orario di punta.” Sbottò
>> Jenner.
>> In quel momento un grosso bruco verdastro, grande la metà di un uomo,
>> scivolò all’interno della cella seguito da un’altra mezza dozzina di suoi
>> simili che per la foga si accalcavano gli uni sugli altri. Alcuni
>> spingevano, altri mordevano, tutti cercavano di entrare per primi: avevano
>> sentito l’odore di carne fresca.
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>> un saluto
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>> Tenente Edward Anthony Jenner
>> Ufficiale Medico Capo
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>> Email: edward.a.jenner at gmail.com
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