[Stml14] 00.05 Chi ben cominicia
Stefano Zaniboni
stezani a me.com
Mer 6 Gen 2016 17:56:16 CET
Quindi il nostro nuovo amico Tenente Wood sarà oggetto di scherzi nei tubi di jeffries e l'alloggio sarà un ritrovo per primati antropomorfi. A parte gli scherzi, ottimo brano!
Stefano aka CEO Fox
Inviato da iPhone
> Il giorno 06 gen 2016, alle ore 17:22, Mauro Fenzio <oxila79 a gmail.com> ha scritto:
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> *****************************************
> Brano: 00.05
> Titolo: Chi ben comincia...
> Autore: Ten. Cmd. Wood(Mauro)
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> Pianeta Sol III - Ufficio dell’Ammiraglio Darion
> D.T. 30/03/2393 - Ore 10.45 - D.S. 70242.32
>
> L’ammiraglio Jonathan Darion se ne stava accomodato piuttosto mollemente sulla propria poltroncina, intento a leggere una serie di rapporti arrivatigli da poco dal Comando di Flotta: il suo compito era controllare ogni rapporto per verificare se vi era una possibile minaccia per la flotta, ma nella maggior parte dei casi le situazioni si risolvevano in meno di cinque minuti e venivano catalogate come le classiche bolle di sapone. Il suo sguardo esprimeva tutta la monotonia di quel lavoro oramai fin troppo abitudinario. Lentamente passò al padd successivo, ma qui la sua attenzione venne catturata dal testo che aveva di fronte agli occhi. Restò per qualche minuto indeciso sul da farsi, poi sfiorò il proprio comunicatore per chiamare il proprio attendente.
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> “Tenente, gentilmente, mi metta in contatto con l’ammiraglio Steven Often. Desidero comunicare con lui su canale protetto.”
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> =^= Subito ammiraglio =^=
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> L’ammiraglio Darion sorrise, ammirando molto la celerità del proprio attendente, poi attivò il terminale attendendo di veder apparire il volto del suo collega, ma rimase stupito nel vederlo così tanto invecchiato. Non ricordava quanto tempo fosse passato dall’ultima volta che lo aveva visto, ma non pensava fossero passati così tanti anni.
>
> “Steven? Sei tu? Sembri tuo nonno, il tempo non è certo stato clemente con te!”
> “Certo, ha parlato il cugino simpatico di Babbo Natale! Almeno io la barba me la sono fatta! E comunque, so già perchè mi hai chiamato; ho letto anche io il rapporto della USS Thunderchild.”
> “Non possiamo permettere che l’esistenza di una forma di vita simile possa essere di dominio pubblico. Potrebbe essere utilizzata per creare scompiglio su ogni nave della Flotta”
> “O ancor perggio su ogni nave della Federazione, vascelli civili compresi. Non sei l’unico ammiraglio che ha preso sul serio questa minaccia.”
> “Ritengo che tutto l’accaduto debba essere posto sotto seclar 8. Questo tipo di questioni devono assolutamente essere trattate dall’intelligence, non possiamo permetterci che certe informazioni arrivino ad orecchie sbagliate”
> “Si, sono d’accordo. Contatterò personalmente il Capitano della USS Thunderchild.”
> “No Steven, grazie. Mi farò organizzare un trasferimento sulla USS Thunderchild, così approfitterò della situazione per fare quattro chiacchere con questo Tenente Wood, voglio capire che persona ho di fronte”
> “Si John, ma prima fatti la barba, a presto!”
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> L’ammiraglio Darion stava per rispondere ma la comunicazione si chiuse, quindi fece un leggero sorriso e si alzò portandosi ai finestroni con aria pensierosa.
>
>
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> USS Thunderchild - Sala conferenze
> D.T. 02/04/2393 - Ore 15.15 - D.S. 70251.06
>
> Alexander stava presenziando alla cerimonia di promozione in seguito all’ultima missione, con espressione annoiata. Era appoggiato ad una paratia nell’angolo più in fondo della sala e cercava di rendere la sua presenza il più anonima possibile, in modo da poter continuare a mandare messaggi ad Elaina senza rischiare di essere scoperto. Un messaggio un po’ più spiritoso gli fece sfuggire una risatina e alcuni dei presenti si voltarono ad osservarlo ma lui finse di non notarlo continuando a scrivere.
> Era talmente concentrato sul proprio padd che rialzò il capo solo dopo che tutti gli ufficiali vicino a lui inziarono a tirargli delle gomitate via via più forti: parecchio infastidito da quel continuo bersagliamento, Alex sollevò gli occhi dal padd rendendosi conto che tutti i presenti in sala lo stavano guardando. Era una situazione del tutto anomala per il giovane tenente,che non potè far altro che osservare di rimando i colleghi con aria interrogativa.
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> *Tutto questo mi ricorda tanto il sogno in cui mi trovavo nudo in accademia*
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> Tutto rimase congelato per qualche istante, ma poi la voce profonda del Capitano Rosenburg, ufficiale in comando della USS Thunderchild, prese la parola, apostrofando con un certo fastidio il giovane Wood.
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> “Tenente Wood staremmo aspettando lei, se non le dispiace gradirei si sbrigasse a raggiungermi”
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> Dato lo sguardo piuttosto arcigno degli ufficiali superiori, Alex non potè far altro che infilare in fretta e furia il proprio padd in tasca, facendo ricevere ad Elaina un’accozzaglia di lettere totalmente prive di signiicato, e scattare in piedi camminando con una certa velocità, rosso in volto per la pessima figura.
>
> “Si signore, certo. Mi scusi.”
> “Tenente visti l’impegno, la dedizione e soprattutto la celerità.. - osservò il tenente mal celando un sorriso - che ha dimostrato, sono fiero di promuoverla al grado di tenente comandante. Complimenti, la attendo tra mezz’ora nel mio ufficio per festeggiare la promozione. In libertà!”
>
>
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> USS Thunderchild - Ufficio del Capitano Rosenburg
> D.T. 02/04/2393 - Ore 16.02 - D.S. 70251.14
> Alexander si avviò verso l’ufficio del capitano, ancora un po’ imbarazzato per la figura barbina fatta alla propria promozione. Arrivato davanti alla porta fece scattare il sensore aspettando di sentire l’avanti e poi entrare.
>
> “Signore, davvero. Vorrei porgerle le mie scuse. Mi sono distratto solo per un attimo ma posso garantirgli che non acca..”
>
> Le parole del neo Comandante Wood gli morirono in bocca quando si accorse che alla poltrona del capitano vi era un’altra persona: di fronte a lui si ergeva un ammiraglio dalla fluente barba bianca e decisamente un po’ troppo grasso in vita, segno che la vita sedentaria aveva lasciato il suo marchio inconfondibile. Istintivamente scattò sugli attenti schiarendosi la voce.
>
> “Mi scusi ammiraglio, pensavo che vi fosse il Capitano Rosenburg”
> “Riposo Tenente Comandante, sono pienamente consapevole di chi si aspettasse di trovare qui e avrà modo di fare le sue scuse più tardi, assieme alla pulizia dei tubi di jeffries per le prossime due settimane. Si accomodi, e mi perdoni se le ho interrotto i suoi festeggiamenti, ma avevo bisogno di parlarle senza che lo sapessero in troppi”
>
> Alexander alla vista dell’ammiraglio portò una mano a lisciarsi l’uniforme, pentendosi amaramente non averla curata a sufficienza. poi si sedette alla poltroncina eroso dalla curiosità. L’ammiraglio, dal canto suo, continuò ad osservare lo scienziato studiandolo in silenzio per qualche minuto.
>
> “Innanzi tutto voglio sapere se quella forma di vita sia ancora un problema per le navi della Flotta Stellare”
> “No ammiraglio, quella forma di vita era solamente una cucciola che necessitava di cibo e noi eravamo la fonte di energia disponibile a lei più vicina; al momento si sta alimentando da una nebulosa, e direi che ha energia per i prossimi due o tremila anni, anche se le analisi sono ancora in corso per conoscere qualcosa di più sul suo ciclo vitale”
> “Proprio di questo sono venuto a parlarle, comandante. La informo ufficiosamente, almeno per ora, che le analisi verranno interrotte e sarà un team diretto dall’intelligence ad occuparsene.”
> “Ammiraglio non lo ritengo corretto, ci siamo occupati noi della questione fino ad ora e mi sembra che i risultati siano stati decisamente ottimi!”
> “Comandante, la mia non è una richiesta, è un semplice dato di fatto: ritenga ultimato il suo lavoro su quella creatura. Ad ogni modo, non sono qui solo per quello, o mi sarei limitato a inviarle un messaggio sub-spaziale. Voglio che sappia che è gia da tempo che la teniamo sotto osservazione: una risorsa come lei ci farebbe comodo in un nostro di un team di ricerca, che ne pensa?”
> Alexander osservò l’ammiraglio stringendo i pugni per la sottrazione della sua ricerca, ma subito dopo si rilassò decisamente stupito dalle parole dell’ammiraglio.
>
> “Signore le sue parole mi lusingano, ed ammetto che sarebbe un onore poter lavorare per l’intelligence, ma in tutta onestà non posso accettare. Sto cercando un’assegnazione che possa darmi la possibilità di operare con il Tenente Tarev e non credo che sarei abbastanza lucido da poter condurre un team di ricerca con il pensiero di non poter condividere quello che scopro con il tenente”
> “Credo di capire, ma purtroppo tutte le ricerche da lei svolte dovranno esser poste sotto seclar 8, quindi non potrà farne parola con nessuno. Allo stesso modo non dovrà far parola neppure di questa conversazione. Non c’è altro tenente vada pure, in libertà.”
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> Alexander annuì alle parole dell’ammiraglio e poi si alzò salutandolo formalmente ed uscendo ancora pensieroso. L’ammiraglio attese che Alexander fosse uscito e poi si alzò a sua volta, chiamando via comunicatore il proprio assistente.
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> “Tenente Reinar, voglio trovare il ruolino operativo del Tenente Tarev sulla mia scrivania non appena sarò rientrato su Sol III”
> =^= Si ammiraglio, lo consideri già fatto.=^=
>
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> Pianeta Handari IV - Superficie Planetaria
> D.T. 14/10/2395 - Ore 09.17 - D.S. 72784.62
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> Alexander era intento con la squadra di sbarco a raccogliere alcuni campioni di flora e fauna del pianeta. Dopo l’avventura con la strana forma di vita aliena la USS Thunderchild stava vivendo un periodo di tranquillità totale fatta di ricerche scientifiche e qualche riunione di scarso interesse che Alex cercava di evitare come la peste. La sua ultima missione era l’analisi della superficie pianetaria di Handari IV, pianeta di classe M preso in considerazione per divenire la casa di una nuova colonia federale.
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> “Bene signori dobbiamo raccogliere ancora alcuni campioni da quella parte, i sensori della nave registravano qualcosa di non molto chiaro e dobbiamo controllare, probabilmente qualcosa disturbava i sensori. Tenente Saler si occupi delle analisi geologiche, Tenente Koan reuperi dei campioni vegetali, li analizzeremo appena rientrati, e lei, Tenente Osaja, si occupi delle analisi batteriologiche, il pianeta risultava sicuro ma un controllo in più non ci sta male”
>
> Mentre la squadra si incamminava una noce di cocco colpì alla testa uno degli ufficiali e, mentre gli altri controllavano il malcapitato, una seconda noce colpì un altro ufficiale e poi una terza in breve la squadra era bersagliata da noci in ogni direzione.
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> “Comandante, qualcosa ci sta colpendo con queste specie di noci di cocco!
> “Ma che diavolo.. signori, posizione di difesa, voglio capire che accidenti sta succedendo!”
> Alle parole dell’ufficiale tutta al squadra imbracciò i phaser colpendo le nocidi cocco, che esplosero letteralmente in aria. Fu in quel momento che, forse spaventati dalla reazione, la squadra potè vedere delle scimmie antropomorfe che balzavano da un ramo all’altro alla ricerca di una via di fuga.
>
> “Maledizione a loro, e poi Elaina mi viene a chiedere come faccio ad odiare le scimmie! E per fortuna che le analisi rilevavano solo forme di vita paragonabili ad una marmotta. Meglio tornare a bordo prima che ci utilizzino nuovamente come bersagli mobili! Wood a USS Thunderchild siamo pronti a tornare, abbiamo alcuni feriti lievi, allertate le squadre mediche”
> =^= Procediamo subito comandante=^=
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> Di li a poco lo scintillio del teletrasporto avvolse i presenti teletrasportandoli sulla nave.
>
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> USS Thunderchild - Sala teletrasporto 02
> D.T. 14/10/2395 - Ore 09.28 - D.S. 72784.64
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> Giunti in sala teletrasporto Alexander consegnò i campioni raccolti raccomandandosi di portarli presso il laboratorio e salutò i suoi colleghi feriti, osservandoli mentre si dirigevano in infermeria.
> * Io odio le scimmie*
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> Era ancora perso nei suoi pensieri, quando una giovane scienziata lo raggiunse di corsa, con espressione un po’ preoccupata.
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> “Comandante! Cosa è successo? La aspettavamo solo fra un paio di ore!”
> “Si, ma delle simpatiche scimmie hanno pensato bene di prenderci come bersagli mobili e tirarci dietro tante pesanti noci di cocco. E poi, dai, non dirmi che non ti dispiace che sia risalito prima!”
> “Si, avrei preferito una di quelle scimmie tira noci di cocco! Ma almeno avete preso i miei campioni biologici? Non posso fare il mio rapporto senza!”
> “Vedi, Sophia, è per queto tuo adorabile caratterino da klingon che non trovi uno straccio di compagno”
> “Comandante non mi provochi, ho pur sempre un phaser e lo so usare. Piuttosto, ha ricevuto una chiamata mentre era sul pianeta, mi hanno detto di informala che le lasciavano l’appunto in ufficio: vogliono essere ricontattati immediatamente”
> “Sarà l’ennesima anima ambientalista che si oppone all’idea di una nuova colonia per non turbare l’habitat di questo pianeta. Li ricontatterò quando lo riterrò opportuno”
> “Ma è sicuro che non sia nulla di importante, Comandante?”
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> Alexander estrasse il padd per controllare che non ci fosse una qualche notizia da parte di Elaina ma non vedendone osservò la ragazza.
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> “Sicurissimo Sophia, sicurissimo!”
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> USS Thunderchild - Sala ologrammi 04
> D.T. 14/10/2395 - Ore 09.43 - D.S. 72784.67
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> In cammino verso l’alloggio Alexander si autoconvinse che nessun essere vivente sarebbe stato contento di avere un colloquio con un ufficiale di ritorno da una missione, stressato e nervoso come un targ a cui hanno predetto che sarà il piatto forte della cena successiva, e con un’incredibile desiderio di strozzare qualche primate. Col desiderio di riprendere un po’ di lucidità, si avviò verso la sala ologrammi dove replicò una piscina e vi si immerse per scaricare un po i nervi. L’acqua alla temperatura perfetta e l’assenza di stimoli esterni fecero su di lui l’effetto di una dose doppia di tranquillanti e ben presto Alexander stava galleggiando mollemente sulla piscina olografica
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> “Computer disattivare la simulazione”
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> Queste parole giunsero alle orecchie di Alexander pochi secondi prima che la simulazione scomparisse e che lui facesse il morto sul pavimento della sala olografica.
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> “Cosa diavo..”
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> Le parole gli morirono in gola osservando il drappello di tre persone davanti a lui e la sfilza di pin che portavano, cosa che gli fece riflettere sulla possibilità che non fosse stato l’ennesimo ecologista ad averlo contattato. La prima a parlare fu l’ammiraglio Bates, con una espressione seria e autoritaria che, tuttavia, tradiva tutto lo sforzo che stava compiendo per non scoppiare a ridere.
>
> “Tenente comandante Wood non sapevo che nel concetto di massima priorità ci fosse insita la possibilità di andarsi a distendere in sala ologrammi prima di assolvere ad un compito decisamente semplice, o forse mi sbaglio?”
>
>
> Il Comandante Wood spalancò gli occhi imbarazzato osservando l’ammiraglio deglutendo per poi cercare di mettersi sugli attenti, rosso in volto. Dal canto suo, l’ammiraglio Bates faceva sempre più sforzi per restare perfettamente seria, mentre il Capitano Rosenburg nel frattempo aveva alzato gli occhi al cielo e stava scuotendo mestamente la testa.
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> “Le chiedo scusa ammiraglio ma sinceramente ero in condizioni indegne dopo la missione sul pianeta e pensavo che non sarebbe stato consono presentarmi a lei”
> “Strana spiegazione,Comandante. Ad ogni modo la attendo tra cinque minuti precisi nell’ufficio del capitano, si muova. E questa volta non faccia altre pause in giro.”
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> Detto questo l’Ammiraglio prese la via dell’uscita e sparì nei corridoi della nave, lasciando il Comandante Wood nelle grinfie del Capitano Rosenburg, decisamente furioso dopo la pessima figura fatta con un ammiraglio di tale calibro.
>
> “Tenente Wood ringrazi il cielo che era presente l’Ammiraglio altrimenti l’avrei pelata e messo sotto sale. Le sembra il comportamento adatto ad un ufficiale superiore della Flotta? La contattano dal comando e lei cosa fa? un bagnetto? E non mi venga a raccontare quella panzana di non ero presentabile, non ci ha creduto nessuno! Per le prossime due settimane lei si scorda il lavoro di laboratorio! Esigo che tutti i tubi di jeffries di questa nave vengano tirati a lucido come se fosse uscita ieri dai cantieri! E ora si muova, avanti!!“
> “Si, signore agli ordini signore”
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> Il comandante Wood scattò sugli attenti di fronte al capitano e poi uscì quasi di corsa per fiondarsi nel primo turbolift aperto, con il cuore in gola per la preoccupazione di quale possa essere la reazione dell’ammiraglio dopo la sua clamorosa svista.
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> *io odio fortemente le scimmie*
>
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> USS Thunderchild - Ufficio del Capitano Rosenburg
> D.T. 14/10/2395 - Ore 09.47 - D.S. 72784.68
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> Alexander uscì di corsa dalle porte del turbolift con l’uniforme sgualcita e con qualche piccola chiazza di fango, segno che per la foga di raggiungere l’ufficio del capitano non è passato in alloggio a cambiarsi. Arrivò davanti alla porta del capitano con il fiatone e portò la mano al sensore; ricevuto il via libera entrò in ufficio scattando subito sugli attenti, tirato come una corda di violino, ancora rosso in faccia per l’accaduto, ed osservò l’ammiraglio che si era accomodata alla scrivania.
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> “Tenente Comandante Wood a rapporto signore, le rinnovo ancora le mie scuse per l’increscioso incidente”
> “Sono certa che sarà di certo un’altra persona ad occuparsene e a far si che non se lo scordi in futuro. Io l’ho chiamata per una questione molto più importante, la prego di accomodarsi.”
> “Si, ammiraglio.”
> “Come certamente può immaginare se un ammiraglio è disposto a spostarsi dalla sua poltrona qualcosa sotto c’è! Lei aveva espresso l’interesse per lavorare nell’intelligence già all’ammiraglio Darion, e io sono qui per proporle un nuovo progetto. Sono alla ricerca di un equipaggio di persone in grado di operare nella segretezza senza creare troppi problemi. Al momento non le è dato di sapere chi farà parte di questo equipaggio ma sono certo che sarà molto soddisfatto dell’ufficiale medico capo.”
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> Alex si sedette alla poltroncina osservando l’ammiraglio con aria seria e concentrata curioso di sapere dove volesse andare a parare visto che aveva già espresso precedentemente il suo interesse per quella sezione, ma altrettanto aveva specificato il motivo che lo faceva rifiutare. All’ultima frase della donna quasi ha un sussulto e un sorriso gli si dipinse sulle labbra
>
> “Mhh, si, credo di capire. E, ipoteticamente parlando, questo ufficiale medico capo ha già accettato tale incarico, giusto?”
> “Comandante non pensi che si tratti di un’assegnazione semplice. L’incarico che questo equipaggio sarà tenuto a svolgere sarà il più duro che lei possa immaginare: sarete impegnati su una base scientifica che di scientifico avrà solo l’aspetto esteriore tutte le operazioni che seguirete saranno strettamente segrete e nessuno, all’infuori dei suoi colleghi dovrà minimamente immaginare quello che fate. Si sente pronto per questo?”
> “Si ammiraglio, capisco perfettamente. Quando si comincia?”
> “La informerò a tempo debito della sua nuova assegnazione, intanto potrà occuparsi della pulizia dei tubi di jeffries della nave, non si preoccupi.”
>
> Alexander aveva dimenticato quel piccolo particolare, o più che altro cercava con tutte le sue forze di dimenticarlo, ma le parole della donna lo fecero schiantare nella realtà, lasciandolo a bocca aperta per lo stupore.
>
> “Scusi ammiraglio, lei come fa a saperlo?”
> “Conosco il capitano Rosemburg, appartiene alla vecchia scuola e quindi sono certa che non l’avrebbe passata liscia. Non c’è altro, in libertà “
>
>
>
>
>
> Starbase K-4 - Passeggiata
> D.T. 04/01/2396 - Ore 10.42 - D.S. 73009.44
>
> Alexander camminava accanto ad un ufficiale della sicurezza cercando di non perdersi per i vari corridoi della base: era appena sbarcato e ancora non aveva finito di sistemarsi, tanto che la sua migliore uniforme era ancora nella sacca che teneva sulla spalla sinistra.
>
> “Comandante siamo arrivati sul ponte corretto, l’ufficio del consigliere è proprio in fondo a questo corridoio. Se lo desidera li potrà trovare un posto tranquillo dove potersi cambiare.”
> “La ringrazio tenente”
>
> In quel preciso momento il Tenente Comandante Tarev stava percorrendo il medesimo ponte per tornare in alloggio, aveva finito da dopo il colloquio con il consigliere e rimase piacevolmente sorpresa nel vedere per prima Alexander. Si appoggiò alla paratia e cercò di richiamare l’attenzione del giovane cammuffando un po’ la propria voce.
>
> “Tenente Comandante Alexander Wood le sembra il modo di presentarsi al suo primo giorno d’imbarco?”
> “Mi scusi sign..”
>
> Alexander si girò pronto all’ennesima lavata di capo, ma rimase a bocca aperta nell’osservare la giovane Elaina, la ragazza che per tanto tempo aveva cercato di incontrare. Colto dall’emozione le corse incontro stringendola e sollevandola di peso.
>
> “Elaina!”
> “Alex, Alex basta! Su, anche io sono contenta di vederti, ma siamo su una base un po’ di contegno! Mettimi giù e ti accompagnerò io dal consigliere!”
> “Non posso andare dal consigliere vestito così, ho l’uniforme sgualcita!”
> “E vestirti in modo decente prima di arrivare alla base? Non ti sembrava la soluzione migliore?”
> “Non ci ho pensato, infondo è solo un uniforme! Non è l’uniforme a fare l’ufficiale!”
> “Sarà, ma come presentazione non è il massimo!”
> “Suvvia Elaina, volevano il miglior ufficiale scientifico della flotta, non un esperto di moda!”
> “Volevano il migliore scienziato? E come mai alla fine hanno preso te?”
>
> Alexander osservò per un attimo Elaina sul punto di rispondergli, ma la risata cristallina della giovane lo fece desistere. Stavano ancora parlando dell’uniforme del comandante Wood quando furono interrotti da una voce femminile.
>
> “Comandante Tarev, già di ritorno nel mio ufficio?”
> “No Comandante, ho solo accompagnato qui il Comandante Wood, anche lui dovrebbe fare un colloquio con lei”
> “In questo caso la ringrazio, prometto che glielo riconsegnerò tutto intero fra poco”
> “Grazie Comandante. Alex, ci vediamo più tardi”
>
> Elaina salutò formalmente per poi allontanarsi, lasciando Alexander sotto lo sguardo curioso e divertito della giovane consigliera,che rimase per un po’ lì sulla porta a studiarlo.
>
> “Piacere, sono il Comandante Wood”
> “Comandante Victoria Winslow, il piacere è tutto mio. Ho visto interessanti rapporti sul suo conto, lei è l’esperto in pulizia dei tubi di jeffries. Sia sereno, la base ne è piena! Prego, si accomodi nell’ufficio.”
> Alex aveva sfoggiato il suo miglior sorriso per fare una buona prima impressione, ma il sorriso gli si spense piano piano alla frase del consigliere e si accomodò all’interno dell’ufficio sospirando brevemente.
>
> *Cominciamo bene! Cominciamo proprio bene!*
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