[Stml14] 04.06 - HAZYEL - Nulla è ciò che a ppare

marco.tassinari94 a email.it marco.tassinari94 a email.it
Sab 4 Mar 2017 09:28:30 CET


Come al solito brano davvero bellissimo!!!



--------- Original Message --------

 Da: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>

 To: "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>

 Oggetto: [Stml14] 04.06 - HAZYEL - Nulla è ciÃ&sup2; che
a ppare

 Data: 02/03/17 23:17

 

 

FLASHBACK


USS Raziel


Ponte 1 - Ufficio del Capitano


12 gennaio 2397, ore 12.00


"Comandante Mendel isoli il mio ufficio. Livello di protezione massimo.
Dall'esterno deve risultare vuoto"


=^=Ricevuto Capitano.. un attimo solo.. tre.. due.. uno.. eseguito! Mendel
chiudo!=^=


"Mmpf.. questa sceneggiata serve veramente?"


"No.. forse no, ma è l'unico modo per far sì che mi stia a
sentire prima di partire alla carica direzione Praga.."


"Senti ragazzino, nessuno meglio di te dovrebbe saperlo che se mi toccano la
famiglia o minacciano di farlo non mi ferma niente e nessuno, tanto meno
isolare questo ufficio"


"Ricordo i tuoi pugni Moses, li ricordo molto bene.. ma ti ho giocato quella
volta e ora vorrei evitare che ci prendessero per il naso"


"Mmpf.. hai avuto solo fortuna, lo sappiamo entrambi.."


Di fronte al sorriso divertito ed all'espressione impertinente del Risiano,
Frank avrebbe voluto prenderlo nuovamente a cazzotti.. ma, in fondo, proprio
in fondo, il ragazzino aveva ragione.. quindi Moses si limitò ad un
burbero:


"Va avanti"


"Questa storia puzza di bruciato fin dall'inizio con la minaccia
terroristica della bomba sporca.. con colpevoli serviti su un piatto
d'argento, sia i mandanti sia gli esecutori tanto che lo stesso Gregoy
è stato catturato senza ostacoli da parte delle sue solite coperture
politiche.."


"Sì l'ho notato.. sarò vecchio, ma non rincoglionito ragazzo:
era il classico diversivo per poi colpire il reale obiettivo.. con una fuga
di notizie pilotata hanno dato il pretesto alla convocazione d'emergenza
degli Ammiragli, ove far brillare una bomba per uccidere mia moglie"


"L'Ammiraglio Bates è vulnerabile in molti altri luoghi, senza
movimentare tutto questo gran bailamme"


"Mmpf.. Non credo proprio" borbottò Moses


"Lo so io, lo sa Victoria e lo sa pure lei dei tuoi compari in pensione che
la sorvegliano ovunque vada" 


Frank fulminò il Risiano con uno sguardo di fuoco, ma non disse
nulla.


"Quella bomba era potenzialmente in grado di compiere una strage non solo
nella sala riunioni, ma in tutta quella parte del complesso del Comando. Una
bomba ben congegnata, ma volutamente resa meno letale utilizzando componenti
datati o non sicuri, come a far credere che i terroristi si fossero messi
paura dalle indagini in corso ed avessero deciso all'ultimo di accelerare i
preparativi."


"Magari è stato così e solo per un caso fortuito mia moglie
era con noi e non in quella sala con gli altri. Conoscevo l'Ammiraglio
Frieisian, era un brav'uomo che non meritava quella fine. E non posso
accettare di pensare che ci poteva essere lei al suo posto. Quei tre
bastardi me la pagheranno"


"Se sono stati loro, la pagheranno.. hai la mia parola"


"Ragazzino hai visto il video, è stata quella Bajorana a mettere la
bomba, senza ombra di dubbio"


"Certo, ma nessuno dei tre, in base ai loro precedenti, ha mai avuto a che
fare con bombe. Nessuno dei tre può essere classificato come
dinamitardo o piromane. Nessuno dei tre poteva essere così
morbosamente attratto dall'esito dello scoppio della sua creazione per voler
indugiare ad assistervi."


"Ma l'hanno fatto!"


"Mah.. un dinamitardo sarebbe rimasto in zona: l'eccitazione sarebbe stata
maggiore! Loro invece sono scappati sulla nave e rimasti in orbita alta
attorno a SOL VII e sono rimasti lì fino a quando?"


"Mpff.. fino a quando i canali di informazioni non hanno dato la notizia,
interrompendo le ordinarie trasmissioni.. dopo di che hanno immediatamente
tagliato la corda, senza nemmeno sapere chi avessero ucciso"


"E questo ha permesso la fin troppo facile identificazione della loro nave
in allontanamento da Urano. Debbono essere stati pagati per compiere una
strage, allettati dal potersi vendicare dell'Ammiraglio Bates. Quando si
sono accorti di aver fallito, sono scappati per paura di ritorsioni da parte
del mandante"


"Mmpf.. se così fosse ci vengono fornite troppe piste e troppi
indizi. Anche Praga dovrebbe essere una trappola.."


"Esatto chiunque tiri le fila di questo gioco ci sta muovendo tutti come
burattini.. l'altra sera ho beccato due agenti della Homeland Security che
mi stavano pedinando.. ed anche stamattina quando ero all'ospedale per
parlare con gli Ammiragli ero sorvegliato. Non a caso dopo poco è
arrivato come una furia quel deficiente borioso di McWilliams.. stanno
cercando uno scontro e stanno offrendo noi in pasto agli investigatori
civili che ci seguiranno ovunque ci spostiamo". 


"Mmm.. abbiamo ricevuto l'ordine di tornare alla base, ma so già che
scelta compiere per farci rimanere bloccati qui senza alimentare particolari
sospetti.. il problema sarà Praga"


"Non credo Moses, per Praga ho già un piano"


 


FLASHBACK


SOL III (Terra)


San Francisco - Comando di Flotta


12 gennaio 2397, ore 12.10


"Comunicazione dalla USS Raziel, Ammiraglio"


"Dica loro che non posso ora.."


"Hanno insistito, Signora.. questione di pochi minuti"


Bernadette inspirò pesantemente, prima di rivolgersi al suo
interlocutore: l'agente speciale Griffin Dowd.


A differenza del collega McWilliams, questi sembrava algido come un
ghiacciaio: gli occhi piccoli e stretti sembravano essere in grado di
squarciare qualsiasi velo posto a protezione dei propri segreti e quegli
occhialini portati quasi sulla punta del naso fungevano da scaltro
specchietto per le allodole, conferendogli una mite aura da passacarte.


Anche senza la soffiata dell'Ammiraglio Rexen, Bernadette aveva intuito chi
realmente guidava le indagini della Homeland Security.


Sotto la sua aria gentile, Dowd riceveva continuamente aggiornamenti tramite
auricolare e freneticamente digitava sul suo dpadd con espressione
impassibile.


L'interrogatorio, perché così si poteva chiamare, era in corso
da più di un paio d'ore: inframmezzate da decine di domande di
routine o prive di reale significato, Dowd infilava, simulando assoluto
disinteresse, questioni di primaria importanza per le indagini, non
tralasciando di insinuare sospetti, di lanciare provocazioni e frecciatine o
a millantare conoscenze di fatti ancora da accertare.


Nella sua strategia, Dowd aveva già formulato varie ipotesi sul
perché la Bates non fosse stata presente alla riunione, pur essendo
convocata.


Dalla semplice abitudinarietà al ritardo, aveva vagliato in
successione: un'indisposizione dovuta a non meglio definite esigenze di
coppia, un'impossibilità dovuta ad una liaison col fin troppo giovane
ufficiale comandante della USS Raziel, un'incapacità nel cogliere
l'importanza della minaccia terroristica oggetto della riunione, fino ad
arrivare ad insinuare che la Bates non fosse presente alla riunione
perché a conoscenza dell'attentato che ne sarebbe seguito. 


Dowd ignorava che la Bates rientrasse nella Commissione dei Nove.. del resto
sarebbe parso anomalo il contrario, essendo una struttura rigidamente
segretata e protetta ad ogni livello all'interno del Comando di Flotta. 


Ignorava, pertanto, di avere di fronte una controparte addestrata, ma era un
osso duro e Bernadette non voleva commettere un passo falso, neppure minimo.


La serpe che aveva di fronte se ne sarebbe accorta ed avrebbe utilizzato
quella informazione a proprio vantaggio.


Quella richiesta di comunicazioni da parte della Raziel rischiava di giocare
a tutto vantaggio dell'agente speciale della Homeland Security.


Se fosse stata interrogata da McWilliams, Bernadette era certa di riuscire
ad ingannarlo senza problemi. Con ogni probabilità le avrebbe
impedito di ricevere la trasmissione e dalla nave avrebbero intuito ed agito
di conseguenza.


Dowd era diverso e Bernadette sapeva che non le avrebbe fatto quel favore.
Aveva tentato di convincere il suo attendente che non era il momento
più adatto, ma il Vulcaniano Terel aveva insistito, non tanto
verbalmente, ma con lo sguardo.


Una persistenza non da lui. Erano ormai parecchi anni che era al suo fianco
e, a parte la rigidità tipica della sua specie, era un ottimo
consigliere: efficiente e puntuale, a volte bastava un mero battito di
ciglia da parte sua affinché fosse consapevole di cosa lei voleva.


In quel caso, non aveva capito o non aveva voluto capire; non essendo Terel
uno sprovveduto, Bernadette aveva optato per la seconda opzione: dalla
Raziel dovevano comunicarle qualcosa di importante.


Il problema era farlo senza che Dowd se ne accorgesse.


"Capitano Hazyel spero sia urgente, ha interrotto una riunione importante"
esclamò Bernadette con un tono leggermente infastidito.


 


FLASHBACK


SOL III (Terra)


Montreal - Stanza 404


12 gennaio 2397, ore 21.41


Il cicalino alla porta si era fatto insistente. Troppo.


Eliza Cassan era appena rientrata da un'estenuante maratona in diretta ed
era semplicemente disfatta. Aveva chiesto di non essere disturbata, ma a
quanto pare qualcuno era riuscito ad eludere lo zelante custode del
complesso ove abitava.


Al primo trillo, aveva fatto finta di nulla.. idem al secondo.. al terzo..
ma ogni suo sforzo era stato vano. Il fastidioso ospite non atteso e
sgradito aveva deciso di tormentarla.


Eliza si tirò su dal divano, prese una bomboletta spray al
peperoncino che teneva sempre vicino alla porta e sbirciò fuori dallo
spioncino.


L'ospite, chiunque fosse, le stava dando le spalle osservandosi indietro
furtivamente, mentre trafficava per aprire la serratura.


Ad Eliza si gelò il sangue addosso. Avrebbe dovuto chiedere aiuto, ma
era come paralizzata.


Per fortuna, la porta che la divideva dallo scocciatore era stata blindata e
rinforzata di recente per difendere la sua privacy da fans troppo esagitati.
Non avrebbe ceduto facilmente. 


All'improvviso, dalla penombra vicino agli ascensori brillò la luce
di un phaser. Un secondo dopo, lo scocciatore era riverso a terra. 


Istintivamente Eliza aveva controllato le chiusure aggiuntive interne e
tutte erano al loro posto: era al sicuro.. eppure la curiosità era
troppo forte in lei e continuò a sbirciare attraverso lo spioncino il
lungo corridoio che portava alla sua porta. 


Pur osservandolo da lontano, il nuovo arrivato aveva un non so che di
familiare, anche se poteva sbagliarsi.. un energumeno di circa due metri..
poteva capire come mai dabbasso avevano finto di non vedere, meglio evitare
guai.. anche lei con la sua misera bomboletta avrebbe potuto far poco.


Eppure.. eppure sì, sembrava sorriderle nella penombra, mentre si
avvicinava al corpo dello scocciatore.


Come faceva a sapere che era lì? Che continuava ad essere attaccata
allo spioncino come una vecchia pettegola? E poi quel sorriso chi le
ricordava?


L'energumeno rimase nella penombra delle luci soffuse del corridoio fino
quasi alla sua porta.


Eliza era quasi ipnotizzata dalla curiosità e paralizzata dalla
paura.


Ad un tratto lo vide e le tremarono le gambe, mentre una sfilza di palpiti
le scuotevano il corpo.


 


FLASHBACK


SOL III (Terra)


Montreal - Stanza 404


12 gennaio 2397, ore 00.08


=^=Ho fatto quanto richiesto, Capitano=^=


"Molto bene signor Wood, ha accettato?"


=^=Sì ho convinto mio fratello ad anticipare la partenza per la sua
tournée in Europa ed a darmi un passaggio.. ufficialmente sarò
a casa dei nostri genitori a Las Vegas.. anche se francamente non so quanto
possa durare questa farsa, Signore=^=


"Quarantottore almeno durerà.. ed è il tempo che ci serve.
Attui il piano concordato con la Mendel non appena tutta la squadra
sarà a Praga, ma prima dell'arrivo di DiNardo"


=^=Ricevuto=^=


"Hazyel chiudo"


Il rumore della doccia sonica si era interrotto.. segno che Eliza aveva
finito di lavarsi: meglio non farsi trovare con le mani nella marmellata.


Decise di aspettarla appoggiato allo stipite dell'antibagno, anche per non
darle troppo tempo di riflettere sulla sua visita.


Si conoscevano da anni, da quando lei era una timida inviata su Risa, ma di
tempo ne era passato. 


L'aveva trovata più scaltra e spregiudicata, non a caso era riuscita
in breve tempo a diventare anchorman della sua emittente scalzando vecchi
mostri sacri del giornalismo.


La grande grinta e determinazione nel lavoro l'avevano trasformata anche a
letto: prima era decisamente più succube, ora pareva voler lei a
condurre le danze.


Hazyel l'aveva lasciata fare, piacevolmente stupito.


Gli aveva giusto concesso il tempo materiale per impacchettare lo stalker
per poi saltargli addosso. Non si ricordava di averle mai fatto
quell'effetto, ma era cambiata. Prima si lasciava corteggiare prima di
cedere alle avance. Ora si prendeva quello che voleva. E a quanto pare,
quella sera, cercava un po' di divertimento dopo tanto stress.


Lui l'aveva accontentata.. ora toccava a lei: do ut des.


Lei lo sapeva anche se cercava di dissimulare, mentre si passava la matita
nera attorno agli occhi. Era un vezzo che aveva sempre avuto: amava
evidenziare il suo sguardo. 


Non ne aveva mai avuto bisogno veramente: gli occhi verde acqua sembravano
incastonati in un viso quasi perfetto, con naso allungato ma fine, due
labbra sottili il tutto incorniciato da un taglio a caschetto che sembrava
fatto su misura per rendere quel volto una piccola opera d'arte.


Anche in quel momento, vestita con quella buffa vestaglia nera dall'ampio
collo ondulato color pesca, annodata al collo da una fascetta nera e
sorretta a vita da una cintura allacciata appena, Eliza era irresistibile. 


Lei lo sapeva e giocava su questo apposta mentre con fare ammiccante
sbirciava il torso nudo del Risiano, fingendo indifferenza.


Lui le andò dietro e l'abbracciò baciandole dolcemente il
collo.


"Di cosa hai bisogno muscoli d'oro?" fece lei canzonatoria


"Io? Tratti sempre così le tue fonti d'informazione? Sarebbe da
essere gelosi"


"Geloso tu? Quando mai.."


La risata colse entrambi all'unisono e rimasero abbracciati così per
quasi un minuto.


Alla fine, Eliza decise di prendere l'iniziativa:


"Voglio uno scoop!"


"Tu vuoi tante cose tesoro. Mi hai voluto prima, mi vuoi ora e pretendi pure
uno scoop.. la celebrità ti ha fatto diventare esigente, sai?"


"Due cose su tre le vuoi pure te muscoli d'oro.. cosa vuoi in cambio di uno
scoop?"


"Oh una cosuccia da niente.."


Le sussurrò qualcosa nell'orecchio, gli occhi della giovane donna si
spalancarono dallo stupore, ma alla fine acconsentì:


"D'accordo furbacchione, però ti devi impegnare ancora un po'
stasera, lo sai? Specie se non potrò usare l'esclusiva di tutta
questa faccenda.. A che ora parti per Parigi?"


"Fra quattro ore"


"Oh abbiamo così tanto tempo ancora? Ottimo.."


Hazyel sorrise prima di venir travolto dal bacio prolungato di Eliza.


 


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SOL III (Terra)


Parigi - Hotel Napoleon


13 gennaio 2397, ore 10.23


=^=Jaz e Jonson in posizione Capitano=^=


"Molto bene" rispose Hazyel massaggiandosi il lobo dell'orecchio destro,
mentre col braccio sinistro abbracciava la dottoressa Tarev nell'ampia hall
del resort


=^=Dai dati inviati dal Comandante Mendel, alla serata di gala di stasera ci
saranno almeno una ventina di agenti della Homeland Security oltre al
normale servizio d'ordine=^=


"Faremo in modo che continuino a seguirci allora. Signor Jonson, al momento
opportuno, dovrà iniziare di nuovo ad impersonarmi affiancando il
Comandante Tarev, come avete fatto nella giornata di ieri. L'avevo avvertita
che le sue ottime imitazioni l'avrebbero cacciata nei guai, prima o poi"


=^=Ehm.. grazie Capitano=^=


"Signor Jaz, a lei il compito di garantire le vie di fuga e preservare
l'incolumità del Comandante Tarev.. nessun rischio inutile o ne
risponderete personalmente. Siete due incursori esperti, eseguite alla
lettera il piano e poi evacuate senza lasciare traccia"


=^=Roger=^=


 


FLASHBACK


SOL III (Terra)


Reims - Galà d'Ouverture


13 gennaio 2397, ore 21.08


Non era la miglior serata per organizzare un ricevimento in grande stile, a
così breve tempo dall'attentato che aveva scosso San Francisco.


Ciononostante nessuno aveva declinato l'invito ed anzi c'erano state
numerose aggiunte dell'ultimo minuto.


Fra queste, grazie alla solerte opera di Lorraine Du Plessis, c'era
l'inedita coppia formata dal Capitano Hazyel e da un'incantevole Elaina
Tarev. Il primo indossava uno smoking color blu, in tessuto finemente
lavorato, la seconda portava invece un lungo abito da sera nero senza
scollatura, ma con la schiena scoperta. 


Nel pomeriggio, non appena glielo avevano portato da provare, Elaina si era
dimostrata riluttante all'idea di indossare un vestito così lontano
dal suo modo di essere, specialmente se abbinato a quel paio di tacchi per
lei così alti da apparire quasi vertiginosi. 


C'era voluta tutta l'abilità diplomatica di Lorraine per convincerla
che era uno schianto. 


Elaina aveva mantenuto la sua contrarietà fino a quando, poco dopo le
diciannove e trenta, non si era vista con l'acconciatura ed il trucco
pronti, adeguatamente abbinati con sapiente maestri all'abito indossato.


Di lì a poco avrebbe fatto girare la testa a molti.. ed è
quello che doveva fingere di fare: avrebbe dovuto accettare di danzare con
tutti coloro che fossero stati così galanti da offrirle un ballo,
alternando quelli con il Capitano Hazyel.


Dalle frecciatine della Du Plessis, il Risiano non sapeva ballare
granché bene: probabilmente la sua stazza comprometteva la grazia
necessaria per essere un buon ballerino.


Le decine di leggeri pestoni da lei ricevuti in un paio di giri di danza
confermavano quel dato, ma nonostante la goffaggine fosse abbastanza
evidente, al Capitano non stavano mancando inviti a ballare: mogli, figlie e
persino madri di dignitari si facevano in quattro per farsi notare. 


Certo non era il solo: erano una mezza dozzina i cavalieri giovani e di
bell'aspetto che venivano maggiormente sollecitati a ballare dal gentil
sesso, ma a differenza del Risiano, gli altri ne erano anche capaci.


Dal canto suo, Elaina stava richiamando parecchie simpatie e tutto giocava a
suo favore: più cavalieri cambiava, più poteva percepire le
emozioni più disparate.


Il Risiano poteva carpire qualche confidenza rivelata con troppa fretta da
qualche invitata, ma spettava alla Betazoide scrutare le aure emotive dai
vari partecipanti al ricevimento.


Certo non era brava come sua madre Dhania e l'enormità del numero di
invitati le avrebbe causato roboanti mal di testa, ma voleva ripagare la
fiducia riposta in lei dal Capitano.


Sapeva cosa cercare e l'avrebbe trovato o in quel ricevimento o più
probabilmente in quello della serata successiva.


Non appena il piano della squadra a Praga si fosse attuato, infatti,
qualcuno avrebbe emanato un'aurea dal colore sfumato fra il violaceo ed il
verdastro, il colore delle ecchimosi, legato ad un mix di collera, paura,
rabbia ed invidia.


Lei se ne sarebbe accorta e sarebbero stati guai.


 


SOL III (Terra)


Praga - Distretto di Cista


14 gennaio 2397, ore 18.27


Il sole era tramontato da quasi due ore ed una spessa coltre di bruma era
scesa sulla città. 


Le strade si stavano lentamente svuotando: il freddo pungente aveva dissuaso
dal compiere passeggiate inutili. 


C'era poca gente in giro: era un buon segno, ma quella relativa quiete dava
i brividi a Chase. 


Aveva tentato di richiamare alla mente alcune delle tecniche Vulcaniane di
rilassamento che aveva imparato nel corso degli anni, ma quella sensazione
di gelo che gli penetrava fino alle ossa, non gli consentiva di
concentrarsi. Batteva i piedi e si sfregava le mani, cercando di dare il
meno possibile nell'occhio.


All'improvviso un rumore metallico lo fece sobbalzare prima ed appiattire
poi contro il muro. Una coppia di mezz'età era uscita dalla porta sul
retro del Casinò gestito da Botkoveli. Chiaramente ubriachi e su di
giri per la vittoria appena ottenuta, barcollavano e ridevano in maniera
sguaiatamente fastidiosa, almeno per Dave che invece era costretto a battere
i denti da oltre un'ora.


Moses aveva dato ordine a DiNardo di imbucarsi in quel Casinò aperto
ventiquattrore su ventiquattro e, grazie al mini apparato fornito dalla
Mendel, ora tutta la squadra aveva ben chiara la fisionomia del padrone di
casa: sulla sessantina, con folte sopracciglia modellate per conferirgli
un'aria più truce a degli occhi marroni sennò fin troppo
vacui, coi capelli già molto imbiancati ai lati, mentre sulla fronte
ancora orgogliosamente neri. 


Dall'ispezione fatta da Naidoo, erano riusciti a scoprire, senza particolari
difficoltà, che quotidianamente Botkoveli svolgeva tre visite di
controllo al suo Casinò, alternando le vie d'uscita, ma prediligendo
quella sul retro, ove un'auto a levitazione magnetica ed un solo autista,
scelto fra un ristretto elenco, ma mai lo stesso, erano pronti ad
aspettarlo.


Abbastanza banale, ma la protezione della famiglia dei Dvali doveva essere
sufficiente per quel losco figuro se non prendeva altre precauzioni.


Il compito di Chase era particolarmente elementare, almeno secondo Moses..
doveva semplicemente sostituirsi all'autista e rapire Botkoveli. Il fatto
che la sua abilità nel corpo a corpo fosse arrugginita e che non
sapesse in quale momento agire erano per il Comandante del tutto
ininfluenti. Alle sue obiezioni, si era limitato a rispondere che avrebbe
capito facilmente quando entrare in azione.


Ancora non si erano quietati del tutto gli echi delle risate della coppia di
ubriachi che con un rombo stava aumentando di potenza: segno inequivocabile
dell'arrivo dell'auto a levitazione di Botkoveli. Nel giro di un'ora, non ne
erano passate altre così a bassa quota.


Chase strinse i denti, rimpiangendo di non avere in aiuto almeno il Tenente
Naidoo, ma anche lui a quanto pare era indisponibile.


 


SOL III (Terra)


Parigi - Gran Galà


14 gennaio 2397, ore 20.27


La notizia arrivò in sala come un uragano inaspettato e
inarrestabile.


Si dipanò e moltiplicò nei vari comunicatori con trilli e
cicalii, assumendo caratteri sempre più imponenti in un'iperbole di
emozioni.


Sgomento, rabbia, angoscia, turbamento, tristezza, terrore, sdegno,
inquietudine, commozione, costernazione regnavano sovrane mentre la notizia
veniva riportata su ogni bollettino d'informazione dei mass media:


"Attentato a Praga!" era la scritta che campeggiava ovunque "Dopo San
Francisco, tocca a Praga, l'onda del terrore non accenna a fermarsi"


"Ci sono delle vittime!"


"Nuovamente colpiti membri della Flotta Stellare, massimo riserbo da parte
delle autorità, ma ci sono delle perdite.. fonti non confermate
rivelano che sono stati colpiti ufficiali di varie unità in libera
uscita in differenti aree della città"


"Un'esplosione pare aver interessato un mezzo a levitazione magnetica che
trasportava appartenenti della Flotta, che ha perso quota inabissandosi
nelle acque del Danubio"


"Testimoni narrano anche di un successivo ed intenso scontro a fuoco attorno
ad uno dei ponti sul fiume.. pare ci sia stato un cruento scambio di colpi
phaser.. nuovamente colpiti membri della Flotta Stellare, probabilmente
accorsi a soccorrere i colleghi ed attaccati da ignoti terroristi"


"Sangue è stato ritrovato sul ponte e segni di trascinamento..
è plausibile che per mettersi in salvo, gli ufficiali si siano
buttati nelle gelide acque del Danubio? Rischiare il congelamento pur di
rimanere in vita?"


Elaina aveva la testa che scoppiava, in quel turbinio caotico di emozioni in
libertà.. cercava di isolarsi dal contesto limitandosi a percepire le
sensazioni attorno a sé, ma era dannatamente ben più difficile
di quello che si aspettava.


Ogni tanto le pareva di percepire un brillante arancione, ma non riusciva a
mettere a fuoco chi emanasse così tanta e piena soddisfazione per il
risultato raggiunto.


"Testimoni oculari parlano di un altro intenso combattimento all'esterno di
un noto Casinò nella zona di Cista, quartiere di Praga, non lontano
dai recenti tragici avvenimenti.. su questi fatti però mancano ancora
conferme"


"Attenzione, ultime notizie: risultano coinvolti anche agenti della Homeland
Security.. alcuni residenti della zona affermano con forza di aver notato
individui armati.. e da essi essere stati fatti allontanare in maniera
brutale poco prima degli attentati ai danni di ufficiali in libera uscita
della Flotta Stellare".


"Una domanda ci poniamo tutti con angoscia: avrebbero potuto aiutare le
vittime? O sono loro stessi cagione di quanto successo? Rimanete sui nostri
schermi! Presto altri aggiornamenti con in studio Eliza Cassan"


L'aurea arancione brillante era sparita. Al suo posto ce n'era una dal
colore sfumato fra il violaceo ed il verdastro. Non ci fu bisogno che Elaina
lo indicasse fra la folla: l'enorme mole del Capitano Hazyel stava
già muovendosi con determinazione al suo inseguimento.


Il piano era compiuto. 


 


 


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 Capitano Hazyel

 Ufficiale in Comando

 USS Raziel NCC-79016

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