[Stml14] [7.01] Tensioni Interne

Mauro Fenzio oxila79 a gmail.com
Sab 18 Ago 2018 21:11:07 CEST


Bello mi è piaciuto proprio. Le reazioni del mio calzano a pennello.
Complimenti ^_^

<si guarda attorno> oddio sono il primo a commentare....<indossa il saio>La
fine si avvicina pentitevi peccatoriiiii

Il giorno 18 agosto 2018 18:44, Stefano Zaniboni <stezani a me.com> ha
scritto:

> Ciao a tutti e buon Sabato! Perdonate il ritardo ma tra il lavoro e le
> email poco collaborative ho impiegato un po’ più di tempo nel preparare il
> brano. Spero vi piaccia, buona lettura e buon weekend.
>
> Stefano
>
> ######################
>
> USS Razyel - Plancia
> Spazio federale - zona imprecisata
> 23.07.2398 – ore 23.30
>
> Il passaggio della Raziel nel tunnel spaziale non fu rapido ed indolore:
> furono 5 minuti lunghissimi in cui i generatori inerziali spinti al massimo
> della loro potenza non riuscirono a contrastare gli scossoni provocati
> dalla tempesta magnetica che colpiva lo scafo all’interno del tunnel
> provocando sovraccarichi in vari sistemi della nave. Molte console di
> controllo andarono in corto circuito e alcune piastre gravitazionali sui
> ponti più bassi si spensero provocando scintille e facendo volare oggetti
> da tutte le parti. Una volta giunti dall’altra parte molti della sezione
> ingegneria si misero le mani nei proverbiali capelli. Per fortuna nessun
> sistema vitale era gravemente danneggiato e i motori non avevano subito
> alcun danno rilevante. Fon e Tyler si misero al lavoro per rintracciare
> quanto prima la nave generazionale degli Aetos e crearono delle squadre per
> gestire tutti gli altri problemi in giro per la nave.
> Fox e Tyler erano svegli ormai da 3 giorni lavorando ai dati raccolti
> dalla USS Kaduna e ai pochi altri dati a loro disposizione per il tempo di
> permanenza della nave Aetos nel loro quadrante.
>
> “Si chiama Nauvoo. “Disse Skip serafico.
> “ Che dici? “ gli chiese Fox impastato.
> “ Quella maledetta nave… si chiama Nauvoo. Sono riuscito a tradurre queste
> scritte da una delle fotografie scattate da una nave in orbita intorno a
> ZH-XXX”
> “ Almeno adesso abbiamo un nome. Dannazione 3 giorni di lavoro senza sosta
> e neanche un indizio. Senza contare i mesi passati a giocare al gatto con
> il topo.. questa cosa mi manda in bestia! “
>
> Erano rari i momenti fuori controllo per Fox. Solitamente il suo carattere
> appariva mite e gentile e soprattutto era una persona paziente. Ma lo
> stress della situazione stava mettendo alla prova i nervi di tutti e la
> voglia di trovare risposte e indizi minava l’auto controllo di tutti.
> Con uno scatto del braccio Fox fece un movimento a spazzata sul tavolo da
> lavoro rovesciando a terra strumenti e dpadd mettendosi poi chino sul
> tavolo facendo lunghi respiri per calmarsi.
>
> “ Ehi Luc, prendiamoci una pausa. Siamo in piedi da troppe ore. Se
> continuiamo così andrà a finire che demolirai tu stesso la sala macchine. “
> “ Non abbiamo tempo per sollazzarci Skip e lo sai. Potrebbero star
> torturando proprio in questo momento Eliana, Sarah e tutte gli altri
> ufficiali per Dio solo sa per quale orrendo motivo. E sai che odio quando
> mi chiami Luc.“
>
> “ Si lo so ma mi piace punzecchiarti. Comunque non servirà niente studiare
> tutte queste informazioni se non riesci ad elaborarle per la stanchezza.
> Una tazza di caffè e una doccia non chiedo di più. “
>
> “ Mi sembra un giusto compromesso. Massimo 20 minuti però. “ disse Fox.
>
> “ Berrò così in fretta il caffè a costo di bruciarmi la gola. “ disse Skip
> avviandosi verso la porta.
>
> “ Sei sempre il solito drammatico. “
>
> Camminando nei corridoi in direzione della sala mensa Lucius e Skip
> incrociarono gli altri membri dell’equipaggio: i visi scavati e le occhiaie
> profonde erano elementi comuni sui visi che incrociavano. Incontrarono
> anche Cippy che, da quando era stato separato dalla sua creatrice si
> aggirava per i corridoi della Raziel fermandosi soltanto nelle sue stazioni
> di ricarica ogni tanto e per quanto non avesse espressioni o movenze umane,
> sembrava risentire pesantemente della mancanza di Sarah: le luci led che
> correvano sulla sua superficie si erano fatte nel corso dei mesi via via
> più flebili e invece di emanare i soliti cinguettii felici ora si limitava
> a pochi suoni cupi.
> Solcate le porte della minuscola sala mensa incontrarono Dave che si stava
> sedendo al tavolo con una tazza di caffè fumante con tanta schiuma che
> saliva verso il bordo della tazza.
> “ ehi ragazzi anche voi qui? “ disse il collega timoniere rivolto agli
> ingegneri.
>
> “ Ciao Dave, ci stiamo prendendo un piccolo break. Se Skip non prende la
> sua solita dose di caffeina mi cala di rendimento. “ disse Lucius cercando
> di sdrammatizzare. “ anche tu piuttosto, ogni volta che ci incontriamo stai
> sempre bevendo qualche intruglio “
>
> “ questo è vero cappuccino, solo per intenditori” disse il timoniere
> portandosi la tazza alla bocca e bevendo un paio di sorsi. Staccatosi dalla
> tazza sulla sua faccia comparvero due baffi bianchi lasciati dalla schiuma
> del latte.
>
> “ come sei bello “ disse Skip in una risata nervosa dettata dalla
> stanchezza. Anche se le circostanze erano tutt’altro che felici, una risata
> poteva comunque giovare al morale.
>
> Il trio non si accorse che Wood dietro di loro era entrato nella mensa e
> stava osservando il siparietto. La barba era leggermente incolta e gli
> occhi erano quelli di una persona che chiaramente non riposava bene da
> settimane.
>
> “ Ah è così quindi? “ disse lui facendo voltare il trio. “ sono il solo
> qui a voler ritrovare le nostre compagne? Tutti qua a ridere e scherzare? “
> si avvicinò con fare litigioso.
>
> “ Amico calmati lo sai che stiamo lavorando duramente per ritrovare
> Elaina, Sarah e tutte le nostre colleghe. Siamo venuti solo a prenderci un
> caffè. Non è quello che sembra “ disse Skip cercando di calmare il collega.
>
> “ Non è quello che sembra? Ah ma smettetela di compatirmi. Lo vedo come mi
> guardate: pensate tutti che sia caduto in chissà quale sorta di depressione
> e che presto o tardi farò qualche colpo di testa ma vi sbagliate, sono
> perfettamente lucido. Perciò smettetela di trattarmi come un idiota. E
> portatemi rispetto per il grado che porto. “
>
> Nella piccola saletta scese un pesante silenzio.
>
> “ Alex, da amico ti dico che ti stai sbagliando. Nessuno vuole prenderti
> in giro. Sappiamo che è un momento difficile, specialmente per te e non
> volevamo darti una brutta impressione. “ disse Lucius appoggiando una mano
> alla spalla del collega.
>
> “ Parli proprio tu da amico? “ disse Alex scostando la mano e dando uno
> spintone al capo ingegnere. “ non credere di essere riuscito ad
> abbindolarmi tu con la tua faccia da ragazzino innocente: ho visto come
> guardi Elaina e non credere che abbia creduto alla frottola delle sedute
> psichiatriche e di tutte quelle cavolaie sul senso di colpa per i tuoi
> amici morti. Sei solo un codardo. Tu vuoi portarmela via e non hai neanche
> il coraggio di affrontarmi! “ gli occhi di Alex si riempirono di lacrime
> dal sapore amaro come solo la cieca rabbia per l’impotenza di poter trovare
> la moglie amata e la stanchezza accumulata sapevano formare.
> Alex si lanciò contro Lucius cercando di afferrarlo per il bavero e
> caricando indietro il pugno.
>
> “ Tu vuoi prenderti il merito di averla trovata! Tu vuoi portarmela via! “
> il crollo di Wood ora era evidente e Skip cercò di fermare il collega ma
> venne respinto con una spallata.
>
> Lucius spostò indietro il suo piede destro facendo leva con tutta la sua
> mole per non arretrare e con la sua protesi meccanica riuscì a fermare il
> pugno di Wood nella sua mano. Non voleva rispondere alla provocazione ma
> involontariamente strinse la mano che afferrava il pugno quel tanto che
> bastava da far provare una fitta di dolore all’ufficiale scientifico e
> metterlo in ginocchio.
>
> “ Non passa giorno che non provi rimorso per quello che è successo tanti
> anni fa ai miei compagni, il non esserli riusciti ad aiutare e quando mi
> sembra di aver trovato un po’ di sollievo il mio braccio è sempre qui a
> ricordarmi ogni singolo istante, ogni singolo sguardo vuoto dei volti dei
> miei compagni. Queste per te sono frottole? “
>
> All’improvviso un fischio acutissimo si levò nella sala. Tutti
> impallidirono perché sapevano benissimo di chi si trattava.
>
> Tutti gli ufficiali, Wood compreso, si misero sull’attenti. Ci furono 30
> secondi di silenzio assoluto. I pomi d’Adamo andavano su e giù e le bocche
> di tutti erano secche come deserti.
>
> “ A tutti i presenti ad eccezione dei signori Fox e Wood consiglio
> caldamente di lasciare la sala ORA! “ disse Moses ringhiando. Tutti a parte
> i diretti interpellati seguirono il consiglio del Comandante.
>
> “ CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI? “ chiese Moses alzando la voce.
>
> “ Signore, possiamo spigare. “ si apprestò a dire Lucius ritrovata la
> compostezza.
>
> “ Sará meglio per lei signor Fox. Che diavolo vi succede signori? Siete
> degli ufficiali della flotta stellare diamine! Doveste essere di esempio
> per tutti, ed è questa l’immagine che volete dare? “
>
> “ Signore, io e il signor Fox stavamo solo avendo un leggero scambio di
> idee. “ cercò di minimizzare Wood.
>
> “ Ah si? Un leggero scambio di idee dice? La sua mano non credo sia
> d’accordo con voi signor Wood. Santo cielo mi sembra di avere a che fare
> con i bambini dell’asilo. Mi sembrava di essere stato chiaro quando ci
> siamo conosciuti, signori: cercavo uomini dal sangue freddo, con un minimo
> di fegato. Ma a quanto pare devo essermi sbagliato nel selezionare il capo
> ingegnere e l’ufficiale scientifico! Ditemi signori mi sono sbagliato? “
>
> “ No signore! “ Risposero gli ufficiali all’unisono.
>
> “ Fatemi un altro colpo di testa del genere e vi giuro che non solo vi
> ritroverete senza lavoro ma dovrete trainare voi stessi questa dannata nave
> fuori da questo quadrante fino a casa! “
>
> Per quanto improbabile fosse l’affermazione del Comandante, sapevano però
> come Moses avrebbe reso loro la vita. Si limitarono ad annuire con la testa.
>
> “ Ora andate fuori dalla mia vista! “
>
> Wood e Fox uscirono dalla porta e si diressero ai rispettivi reparti senza
> fiatare.
>
> Nauvoo - Area di sorveglianza
> 24.07.2398 - Ore 09:35
>
> Nimue stava fissando intensamente lo schermo passando da una camera di
> sorveglianza ad un’altra cercando di tenere inquadrata la figura di Elaina.
> Non si accorse nemmeno di star accarezzando lo schermo. Trasalì sentendo le
> porte aprirsi.
>
> “Sorella Nimue, ci sono aggiornamenti? “
>
> “ No fratello capitano. Il monitoraggio dei soggetti è come sempre
> costante e non sembra stiano cercando un modo per fuggire. Il nostro piano
> sta funzionando. Avevamo ragione a soggiogare le loro menti con i vizi
> capitali predominanti, sembra che assopiscano il loro senso di libertà. “
>
> “ Molto bene. E per quanto riguarda la crescita controllata della
> dottoressa Tarev? “
> “ Dagli esami effettuati sembra che lo sviluppo stia avvenendo con
> regolarità e senza complicazioni. Dovremo portare ancora pazienza ma presto
> avremo modo di studiare la creatura sia a livello genetico che
> riproduttivo. “ disse Nimue con tono piatto.
>
> “ Portatemi la dottoressa Tarev nel mio alloggio per cena. Voglio
> conoscere colei che ci condurrà alla vittoria. “
>
> Nauvoo - Area delle donne
> 24.07.2398 - Ore 14.00
>
> “Diciamo che una nave così grande non possa andare ad una velocità di
> curvatura troppo elevata. E da quanto abbiamo visto deve fermarsi e
> scaricare le particelle che non riescono a trasformare dopo la scissione
> dei cristalli di dilitio dopo ogni salto. Approssimativamente potremmo
> essere qua. “ disse Sarah indicando la cartina stilizzata a mano.
>
> “ Avrebbe senso ma se avessimo superato un qualche tunnel spaziale?
> Comunque non sapremmo in quale quadrante ci stanno portando…” disse Fonzal.
>
> “ e forse i nostri non ci stanno nemmeno cercando nel posto giusto. Siamo
> condannate. “
>
> “ Guardiamarina dov’è finito lo spirito ottimista? “ disse Elaina
> accarezzandosi il pancione.
>
> “ Ha ragione dottoressa mi scusi… È che questa gabbia dorata mi sta
> facendo impazzire…” Disse la boliana portandosi le mani al viso.
>
> La conversazione fu interrotta dall’arrivo di Nimue.
>
> “ Buonasera signore. Dottoressa Tarev il capitano Bagtar desidera la sua
> compagnia questa sera a cena nella sua cabina. “ disse la giovane Aetos
> porgendole una scatola contenente un abito da sera fatto su misura per lei.
>
> “ Non ho molta fame. Dica al suo capitano che rifiuto l’invito. “ rispose
> Elaina secca.
>
> “ Mi scusi, forse mi sono espressa male. Non era un invito. “
>
> Nave degli Aetos - Area delle donne
> 24.07.2398 - Ore 19.45
>
> Elaina nel suo semplice vestito da sera scuro stava ammirando la
> mastodontica mole della nave Aetos: dall’interno dell’ascensore in vetro
> notava chiaramente la forma cilindrica della nave. Gli Aetos per quanto
> avanzati in molti campi, come quello dell’occultamento, in altri erano
> indietro rispetto alla flotta stellare. Non impiegavano piastre
> gravitazionali per simulare la gravità sui vari ponti della nave ma al
> contrario utilizzavano un sistema di rotazione continuo dell’enorme corpo
> cilindrico dell’astronave.
>
> “ La rotazione è assicurata dalla spinta dei nostri motori” diceva Nimue
> distratta.
>
> Ma Elaina era distratta dall’ambiente circostante e la voce di Nimue era
> lontana. Pensava alle circostanze, a quanto sarebbe stato bello ammirare
> insieme ad Alex l’imponenza di quella struttura, ascoltare le storie dei
> membri dell’equipaggio. In quel momento si sentì terribilmente sola.
>
> Le porte dell’ascensore si aprirono: di fronte alle due ragazze e alle
> guardie di scorta per la sicurezza vi era la lunga scala che conduceva al
> ponte di comando e all’ufficio del capitano. Vi era gente che saliva e
> scendeva di fretta per presentare i rapporti delle varie sezioni della
> nave. Lungo la scala vi erano monitor con immagini che ruotavano mostrando
> l’immensità del vuoto dello spazio e successivamente il riepilogo dello
> stato dei sistemi principali. Per un attimo riuscì a scorgere lo stato
> della rotta su uno dei monitor ed erano circa a metà della linea
> tratteggiata sulla cartina.
> Arrivati in cima alla scalinata il ponte si presentò come una grande
> stanza circolare dove al centro vi era un livello leggermente rialzato con
> un tavolo quadrato con schermi oleografici per visualizzare il flusso di
> informazioni proveniente dai reparti della nave. Quando Elaina entrò per un
> momento si ritrovò con una dozzina di occhi puntati su di lei.
>
> “ Dottoressa Tarev! Quale onore! Sono il capitano Bagtar, molto onorato.
> Grazie per aver accettato il mio invito. “ disse Bagtar baciandole la mano.
>
> “ non avevo molta scelta… “ disse lei ritraendo il braccio.
>
> “ Temevo non avrebbe accettato di incontrarmi. La prego mi segua,
> mangeremo lontani da occhi indiscreti nel mio ufficio. “
>
> L’ufficio di Bagtar era ricco di soprammobili di vario tipo. Al centro
> della stanza vi era un tavolo apparecchiato per due persone e i camerieri
> erano in piedi sull’attenti in attesa che i commensali si accomodassero.
>
> Il capitano scostò la sedia per permettere ad Elaina di sedersi. Subito un
> cameriere le mise nel piatto un enorme bistecca con quella che sembrava
> verdura di vario tipo.
>
> “ Come dite voi? Apprezzate il vostro pasto? “ Chiese Bagtar curioso.
>
> “ Veramente è solo buon appetito ma in questo caso credo che non sarà
> tanto piacevole. “ disse ElaIna freddamente.
>
> “ Ci dispiace per i nostri modi ma appena si è presentata l’opportunità
> abbiamo dovuto agire. Immagino lei abbia molte domande. “ disse Bagtar
> porgendosi in avanti e incrociando le mani.
>
> “ Non molte, solo una: perché? “
>
> “ Perché da popolo Pacifico quale siamo vi abbiamo traditi in questo modo?
> Perché vi abbiamo rapito? Perché solo voi donne? Mi sarei aspettato una
> domanda più mirata. “ disse lui con una punta di delusione alzandosi e
> andando a guardare un oggetto sopra ad una grande credenza. Elaina stava
> osservando il piatto di fronte a lei e prese il coltello dalla punta
> rotonda e lo strinse nel suo tovagliolo.
>
> “ questo è un manufatto che la nostra nave, la grande Nauvoo, ha
> recuperato durante il suo lungo viaggio. È stato trovato alle pendici di un
> vulcano attivo. È materiale durissimo ma allo stesso tempo possiede delle
> caratteristiche uniche, sopporta perfettamente il calore, più del carbonio.
> I miei scienziati credono si tratti di una fusione di due tipi di materiali
> presenti in quella zona vulcanica. Notevole vero?”
>
> Elaina rimase impassibile.
>
> “ Vede dottoressa la razza degli Aetos è molto antica… e come tutte le
> razze antiche quando ha cominciato a muovere i primi passi nel grande
> universo che circonda noi tutti abbiamo commesso tanti errori, imparando da
> alcuni e pagandone il prezzo. Ma certi prezzi sono troppo alti…
> Molto tempo fa dopo una sanguinosissima guerra che aveva tirato fuori il
> peggio di noi, i migliori di noi che ne uscirono decisero che mai più
> dovesse ripetersi una tale barbarie. Si dedicarono quindi alla ricerca
> della cooperazione tra le varie etnie Aetos unificandole sotto un’unica
> bandiera. Inutile dire che per quanto il pensiero fosse audace e carico di
> buone intenzioni non durò a lungo. Eravamo troppo diversi e le nostre
> differenze ci divisero ogni giorno sempre più. Inventammo modi terribili
> per combatterci fino a compiere il più tragico degli omicidi: infantile.
> Sul nostro pianeta Natale vennero sparsi virus genetici che attaccavano
> solo persone corrispondenti ad una certa fascia di età, fino a quando
> rimasero solo i vecchi. “
>
> I pensieri carichi di tristezza che Elaina percepiva le fecero portare
> istintivamente le mani sul suo ventre è un nodo le si strinse in gola.
>
> “ non potendo generare nuovi soldati per perorare le nostre cause
> decidemmo quindi di intraprendere una strada che poi ci avrebbe portato
> alla rovina: la clonazione. Eravamo sufficientemente progrediti è
> sufficientemente arrabbiati per sperimentare vari tipi di combinazioni
> genetiche sfornando eserciti di gusci su cui potevamo scaricare le nostre
> coscienze a nostro piacimento. Ogni volta che creavamo un nuovo tipo di
> soldato più forte o più veloce un pezzo della nostra anima veniva spazzato
> via. Ci stavamo sostituendo a Madre natura. “
>
> Il capitano fece una breve pausa
>
> “ eravamo convinti di aver ottenuto l’immortalità quando scoprimmo come
> clonarci in maniera efficiente. Ma il processo non era esente da difetti.
> L’eccessivo utilizzo della clonazione causò un forte danneggiamento e
> degradazione del genoma Aetos. Con il tempo le nuove generazioni di cloni
> hanno perso la capacità di riprodursi in maniera normale, perdendo tutti i
> piaceri derivanti l’innamorarsi e fare figli. Ma cosa ben più peggiore i
> nostri gusci stanno perdendo efficacia e il loro ciclo vitale è sempre più
> breve. Solo questo l’ho sostituito meno di 10 giorni fa. “
>
> “ Noi vi serviamo come incubatori per i vostri esperimenti. “ disse Elaina
> con ansia crescente.
>
> “ Non solo, crediamo che nel suo gene betazioide umano vi sia la chiave
> per poter stabilizzare e ricercare il nostro gene analizzando le catene
> proteiniche nel dna nelle prime settimane di vita. “
>
> “ Avete intenzione di rendere mio figlio una cavia per i vostri pazzi
> esperimenti? “ disse Elaina alzandosi in piedi e alzando la voce.
>
> “ Pazzi? Se il voler vincere una guerra e porre fine ad un massacro e al
> contempo salvare la nostra razza è pazzia, allora si sono colpevole! Ma
> ormai non importa più… tuo figlio è la chiave per il futuro degli Aetos e
> finalmente potremo eliminare coloro che ostacolano la grandezza degli Aetos!
>
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