[Stml14] [STML14][10.04] Coperture non propriamente efficaci

Federico Rapuzzi federico.rapuzzi a gmail.com
Lun 6 Apr 2020 08:08:16 CEST


MI associo a Franco. Bello bello... scorrevole, piacevole.

Il giorno dom 5 apr 2020 alle ore 18:00 Franco Carretti <
frank_moses a mail.com> ha scritto:

> Direi notevole, fa molto 007. Bravissimo
>
>
> *Sent:* Wednesday, April 01, 2020 at 4:08 PM
> *From:* "Stefano Zaniboni" <stezani a me.com>
> *To:* "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml14] [STML14][10.04] Coperture non propriamente efficaci
> Buon pomeriggio a tutti!
>
> Perdonate il ritardo, a voi il nuovo brano. Buona lettura!
>
> Stefano
>
>
> *****************************************
> Brano: 10-04
> Titolo: Coperture non propriamente efficaci
> Autore: Tenente Lucius Fox
> (aka Stefano Zaniboni)
> *****************************************
>
>
>
> *Flashback*
>
> *New France – Noleggio veicoli*
>
> *10 Dicembre 2399 – 15.45*
>
> Mentre Fox stava ultimando di caricare i loro bagagli sul mezzo a
> noleggio, Malice era intenta a massaggiarsi le tempie.
>
> Dopo aver ascoltato l’interminabile sproloquio di Zoffoz, si era dovuta
> sorbire l’approccio di Pakiol, un nanetto vestito con una magliettina
> bianca, leggermente sudata, su cui campeggiava la scritta ‘Io amo New
> France’, il quale non faceva altro che fissarla con bramosia.
>
> Quando Fox se n’era accorto, il suo sguardo, evidentemente eloquente,
> aveva fatto spaventare il bavoso assistente che aveva optato per mantenersi
> a distanza di sicurezza e si era limitato a pavoneggiarsi esponendo tutta
> la sua conoscenza sull’architettura eco sostenibile intavolando con il suo
> superiore Zoffoz un’accesa, ma interminabile discussione.
>
> Come velivolo, Fox aveva richiesto un mezzo vintage, una Ford Mustang Mark
> II riconvertita con motore a celle di fusione ad idrogeno. L’auto era
> particolarmente spartana: non aveva sistemi elettronici avanzati né
> computer di bordo ad eccezione del sistema di navigazione.
>
> “Ne ho sentiti di discorsi noiosi in vita mia, ma quello sull’architettura
> green li batte tutti” esclamò Malice aprendo leggermente il finestrino e
> facendo entrare un leggero venticello fresco: il mese di dicembre su New
> France corrispondeva alle temperature di metà settembre sulla Terra.
>
> Fox stava osservando la cartografia della colonia, tramite i suoi occhiali
> da sole con realtà aumentata, per cercare uno spiazzo dove fermarsi lontano
> da occhi indiscreti.
>
> “Avessi avuto la possibilità avrei voluto folgorare quel nanetto che le
> sbavava dietro, come si chiamava? Pak, Pako, gli impiccioni non li sopporto
> proprio”
>
> “Non sarà per caso preso da un attacco di gelosia?” Malice si lasciò
> sfuggire un sorrisetto malizioso, allungando un braccio ed appoggiandolo
> sulla spalliera del sedile di Lucius.
>
>  “No.. beh.. io, è che.. cioè.. insomma.. siamo colleghi.. e quindi.. e
> poi.. la copertura..” Lucius diventò subito rossissimo dall’imbarazzo con
> la lingua che gli si stava annodando.
>
> Malice rise
>
> “Sì.. certo.. la copertura! Guardi non si preoccupi, so badare
> perfettamente a me stessa e ho anche qualche piccolo amico che mi può
> aiutare nel caso di bisogno..” disse lei alzando leggermente la gonna e
> lasciando intravedere una lama affilatissima legata al polpaccio.
>
> Fox tacque per qualche minuto, riprendo il controllo di sé stesso e portò
> la macchina lungo una strada sterrata.
>
> “Perché ci fermiamo?” chiese Malice.
>
> “Voglio prendere una precauzione: ho chiesto alla Mendel di scaricare i
> piani aziendali della Tecno Space Rent e, prima di partire, ne ho
> approfittato per dargli un’occhiata e studiare un modo per aggirare la loro
> centralina di controllo remoto dei veicoli”
>
> Fox si allungò sul sedile posteriore, aprendo il trolley ed estraendo uno
> zainetto, rosa con la faccia di un gattino sopra, da cui estrasse quella
> che sembrava una confezione di metallo con il logo di pastiglie alla menta.
>
> “Questo dispositivo si connette alle porte seriali delle loro centraline e
> crea un campo elettrico che disturba il loro sistema di geolocalizzazione,
> creando dei percorsi virtuali ogni volta che ci spostiamo.. in questo modo
> la macchina risulta comunque in movimento, ma in un’altra zona
> completamente diversa da quella che stiamo realmente percorrendo.”
>
> Fox scese dall’auto e tramite il micro trapano del suo braccio riuscì a
> forzare il cofano e, dopo aver armeggiato all’interno del motore, risalì in
> macchina.
>
>
>
> *Flashback*
>
> *New France – Hotel Princess Caroline – Area sud-est*
>
> *10 Dicembre 2399 – 17.45*
>
> “Benvenuti all’Hotel Princess Caroline! Io sono Pegorn, al vostro
> servizio. I signori sono?”
>
> Il panciuto Denobulano accolse i coniugi Thompson con un sorriso stirato
> in viso, tipico della sua specie.
>
> “Abbiamo una prenotazione a nome Thompson, io sono Ebony e lei è la mia
> dolce metà Musa” disse Lucius, sfoderando il suo sorriso migliore ed
> allungando una mano, cingendo in vita la collega.
>
> “Benissimo! Ah.. avete scelto un ottimo momento per venire qui a New
> France, con la vendemmia l’aria si riempie di profumi e la sera posso
> garantirvi che ci si diverte in allegria gustando i prodotti locali”
>
> Fu il turno di Malice a prendere la parola: “a tal proposito, prima con
> mio marito parlavamo proprio di volerci divertire un po’ questa sera.. sa
> il tempo libero, che avremo dal lavoro, sarà poco e vogliamo spendere la
> nostra permanenza nel migliore dei modi”
>
> Pegorn, alla richiesta della ragazza, prese a digitare sulla console
> mostrando diversi eventi di degustazione localizzati in punti turistici di
> New France
>
> “Posso allora consigliarvi un cocktail in uno dei locali più alla moda
> della colonia seguito da una sofisticata degustazione di cibi” Fox alzò la
> mano per interromperlo.
>
> “Intendevamo qualcosa di più, come dire, energico. Venendo in qua abbiamo
> notato qualche pubblicità di locali più o meno in questa zona… “ disse lui
> indicando sulla mappa la zona dove avevano visto la villa in stile
> vittoriano.
>
> Pegorn sembrò quasi deluso dal rifiuto della coppia di gustare le
> specialità autoctone
>
> “Fatemi controllare.. sì effettivamente.. siete fortunati, c’è una
> discoteca all’aperto sopraelevata su una collina che domina tutta la zona
> chiamata Omega che, per tre serate, avrà come ospiti diversi importanti Dj
> set.. sono convenzionati anche con la nostra catena se desiderate
> partecipare alle serate. Ma.. se posso consigliarvi.. io andrei altrove, la
> zona è in riqualificazione e…” non fece in tempo a finire la frase che la
> coppia si era già avviata verso gli ascensori
>
> “Non si preoccupi.. per una serata di puro divertimento andrà bene così..
> sarà grandioso!” esclamò Fox facendo un saluto con un cenno del braccio.
>
> Superato il primo ostacolo, una volta arrivati finalmente in camera,
> Lucius e Malice la esaminarono palmo a palmo per essere sicuri che fosse
> sterile e lontana da occhi e orecchie indiscrete.
>
> Terminata l’ispezione, posizionarono al centro della medesima uno dei
> tavolini dell’arredamento e sopra vi posero quella che sembrava una piccola
> piantina di cactus ma che, in realtà, mascherava uno dei gadget, creati
> dalla sezione ingegneria in collaborazione con gli incursori, che
> permetteva di creare un campo di disturbo in modo da evitare che potessero
> captare le loro conversazioni dall’esterno con microfoni parabolici.
>
> Dopo aver allestito l’attrezzatura, mentre Fox era intento ad armeggiare
> con una serie di strumenti e circuiti stampati sul divanetto della stanza,
> Malice aveva iniziato a preparare il vestito da sera e gli accessori che
> avrebbe indossato, tra cui le dotazioni, personalizzate, preparate dal Capo
> Ingegnere e dal suo team per l’infiltrazione e consegnate a tutte le
> squadre inviate in missione.
>
> La collana, con microcamera per il riconoscimento facciale e mascherata da
> rubino rosso fuoco, risplendeva sul comodino, toccata dagli ultimi raggi
> del giorno, insieme alla fede nuziale a vibrazione ultrasonica per
> distruggere le superfici di vetro.
>
> L’incursore aveva poi approfittato del momento di pausa, prima di entrare
> in azione, per farsi una doccia calda e stava avvolgendosi nel grande
> asciugamano fornito dall’hotel per tamponare il vapore acqueo sulla sua
> pelle.
>
> “Ha avuto una bella idea, infiltrarci alla festa e magari dare un’occhiata
> preliminare alla villa. Non dovremmo destare troppi sospetti con tutta la
> gente che ci sarà al dj set” disse Malice mentre entrava in stanza a piedi
> nudi e si tamponava i capelli, guardando il collega intento ad armeggiare
> con l’attrezzatura mentre.
>
>  “Grazie..” disse a malapena Fox, dandole le spalle, concentrato com’era a
> ricollegare i fili della scheda che aveva in mano.
>
> “Ma.. posso chiederti.. non la smetti mai di giocare con i tuoi arnesi?”
> domandò lei prendendo il vestito sul letto e andandosi a cambiare dietro al
> separé.
>
> “Questa scheda che ho preparato sfrutta un vecchio sistema a onde
> convogliate particolarmente efficace per inviare e ricevere dati tramite
> l’elettricità. Potrebbe esserci utile..” rispose lui girandosi e rimanendo
> basito vedendo Malice nel suo vestito rosa con spalline di brillantini.
>
> “Mi stai guardando con l’occhio da pesce lesso.. proprio come quello là..
> lo sai?” disse lei riferendosi all’assistente di Zoffoz e facendosi
> scappare una risata.
>
> “Ehm.. stai benissimo..” ammise lui.
>
> “Anche tu sei niente male. E poi, secondo me, lo smoking ti dona” disse
> lei avvicinandosi.
>
> Per Lucius era incredibile che la ragazza di fronte a lui potesse essere
> così ammaliante e, allo stesso tempo, un incursore esperta in grado di
> ucciderlo in un battibaleno.
>
> All’improvviso, la voce di Moses risuonò nell’orecchio di Fox facendolo
> trasalire.
>
> =^=Squadra uno, qualche risultato?=^=
>
> Lucius fu pronto a rispondere: =^=Confermo, individuato edificio
> sospetto=^=
>
> Pochi istanti dopo proruppe il Capitano:
>
> =^=Hazyel a tutte le Squadre. Prestate la massima attenzione. Sospettiamo
> che ognuno di voi sia in un edificio sotto il controllo di Jak'Al e che
> l'intera colonia sia compromessa. Limitate le comunicazioni con la nave e
> tra di voi ed ogni interazione, soprattutto con il personale indigeno, allo
> stretto necessario. Mantenete un profilo basso fino a nuovo ordine. Chiedo
> conferma di avvenuta ricezione=^=
>
> Questa volta fu Malice a rispondere: =^=Ricevuto. Rimaniamo in attesa=^=
>
> I due colleghi rimasero a fissarsi in piedi uno di fronte all’altro
> guardandosi negli occhi.
>
> “Dicevi di queste onde convogliate?”
>
>
>
> *Uss Raziel*
>
> *Ponte 1 – Plancia*
>
> *10 Dicembre 2399 – 18.47*
>
> Erano passati trenta minuti da quando la Raziel era passata in modalità
> allarme grigio.
>
> La tensione era palpabile: Hazyel non riusciva a stare seduto sulla sua
> poltrona e stava in piedi ad osservare lo schermo principale in attesa che
> le navi sconosciute facessero la loro mossa. Una partita a scacchi nel
> vuoto dello spazio in cui al minimo errore poteva significare essere
> scoperti e mandare all’aria la copertura.
>
> Sulla scacchiera erano almeno quattro contro uno. Forse più..
>
> Avrebbe vinto il più furbo.. o il più fortunato..
>
> A rompere il silenzio fu la Mendel: “Capitano, non sono sicura al 100% di
> queste letture, ma abbiamo perso il ping di rilevamento di due navi. Le
> distorsioni gravimetriche dovute al vento solare si stanno intensificando.
> Un momento..” disse lei iniziando a digitare velocemente sullo schermo di
> fronte a lei.
>
> “Che succede Comandante?”
>
> “Le due navi rimaste stanno emettendo ondate di muoni dai loro deflettori
> come a voler scandagliare l’area intorno a loro.”
>
> “Se il loro campo generato ci colpisce, riusciranno ad individuarci?”
> chiese Hazyel.
>
> “Avranno un ping di ritorno e, sicuramente, verranno a controllare, ma non
> saranno certi di cosa hanno colpito fino a che non ridurranno la distanza
> di almeno centomila chilometri”
>
> “I segugi stanno spingendoci verso i cacciatori..” disse Hazyel pensieroso
> “Datemi una visione della nostra posizione e delle due navi in base alla
> cintura di asteroidi”.
>
> Sullo schermo principale comparve lo schema delle posizioni: la Raziel era
> a meno di cinquecentomila chilometri dalla cintura mentre le due lentamente
> stavano avvicinandosi.
>
> “Comandante Mendel riesce a darmi approssimativamente la composizione
> degli asteroidi?”
>
> “Direi che per la maggior parte si tratta di metalli comuni tranne in
> questa particolare zona dove rilevo importanti concentrazioni di Etherium e
> Litio. La zona è densa di detriti e fitta di asteroidi di varie dimensioni.”
>
> * Il colpo di fortuna che ci serviva * pensò Hazyel.
>
> “Trovatemi un asteroide abbastanza grande. Athena pensa di riuscire a
> manovrare in quel punto?” chiese Hazyel sedendosi alla poltrona.
>
> Athena si girò verso il suo Capitano annuendo poi si rivolse alla sua
> console e, dopo aver richiamato le schermate con i dati di rotta, lo fissò
> intensamente per qualche secondo eseguendo una serie di calcoli a mente:
> “Certo Signore.”
>
> “Molto bene, allora impostate la rotta. Che velocità dobbiamo tenere per
> non farci scoprire?”
>
> “Al massimo mezzo impulso, arriveremo in circa venticinque minuti”
>
> “Molto bene, utilizzeremo questo tempo per cercare un asteroide abbastanza
> grande su cui appollaiarci e mascherare la nostra presenza sfruttando la
> densità dei detriti e speriamo che l’elevata concentrazione di metalli
> possa confondere i loro sensori tanto da farli desistere dal cercarci.
> Attivare!” disse Hazyel congiungendo le mani al mento.
>
>
>
> *New France *
>
> *Circle Highway *
>
> *10 Dicembre 2399 – 19:45*
>
> Dopo aver ricevuto il brevissimo messaggio dalla Raziel, la coppia di
> ufficiali della sicurezza si era adoperata per mettersi in azione e dare
> supporto alla squadra tre.
>
> Non avevano potuto mettersi subito in viaggio o adottare comportamenti
> sospetti: l’ordine era di tenere un basso profilo e limitare al massimo le
> comunicazioni.
>
> Qualcosa non andava e non potevano rischiare di peggiorare le cose.
>
> Avevano domandato allo Chateau, ma non davano a noleggio nessun tipo di
> veicolo e richiedere un servizio taxi avrebbe impiegato troppo tempo.
>
> Per loro fortuna, uno degli ospiti, un Benzite di mezza età, aveva
> attaccato molto presto con la degustazione dei vini, ma, non trovandoli di
> suo particolare gradimento, aveva iniziato ad attingere dalla sua riserva
> personale a stomaco totalmente vuoto.
>
> Nemmeno a metà serata, era già particolarmente alticcio e se ne andava
> barcollando per tutta la sala del rinfresco, blaterando a vanvera di tante
> cose: donne, vini, affari e.. dell’auto di lusso che si era portato dietro
> perché era così bella che non se ne sarebbe mai potuto separare.
>
> Non appena si diresse verso il bagno, Terr lo seguì mettendolo
> definitivamente al tappeto.
>
> Tastandolo brevemente, individuò il chip di apertura della macchina e
> glielo sfilò dalla tasca interna del vestito da sera.
>
> Uscendo dal bagno, con faccia debitamente allarmata, aveva allertato lo
> staff dello Chateau di prestare soccorso all’uomo che, evidentemente troppo
> ubriaco, era scivolato e non sembrava dare segni di vita.
>
> Avevano cosi avuto l’occasione di dileguarsi senza destare troppi sospetti.
>
> Mentre Terr sul sedile del passeggero controllava i phaser e il resto
> delle dotazioni Stromm osservava lo specchietto retrovisore con nervosismo
>
> “Capo, navetta verde scuro. Ci segue da quando abbiamo lasciato lo
> Chateau”.
>
> Terr si sporse verso lo specchietto: non sembrava personale dello Chateau
> e nessuno poteva aver notato il furto del mezzo. Chi diavolo poteva essere?
> Richiamò la mappa del sistema di navigazione della loro zona e tracciò un
> percorso senza senso che passava dal centro per vie affollate e riprendeva
> poi le strade principali.
>
> “Prendi la prossima uscita e vediamo se riusciamo a scrollarceli di dosso “
>
>
>
> *New France*
>
> *Missione dei Frati “Oasi Felice”*
>
> *10 Dicembre 2399 – 20:30*
>
> Dopo aver sorbito Fratello Stephen parlare dell’amore e delle sue
> sfumature rosa tanto mielose da far cariare i denti, Elaina e Alexander
> erano riusciti finalmente a dileguarsi per una doccia ed a scendere a cena.
> Non prima però di aver fatto la consueta preghiera con i monaci e le altre
> coppie.
>
> “Se ci fanno dire un’altra preghiera giuro che mi alzo e azzanno il
> braccio di qualche monaco” disse Alexander bisbigliando.
>
> “Shhh! Vuoi che ci ammoniscano ancora?” disse Elaina pestandogli un piede.
>
> “E ora fratelli e sorelle congiungete le vostre mani con quelle del vostro
> amore e dichiarate il vostro affetto!”
>
> Le peggiori frasi da film o da carta dei cioccolatini proruppero dai
> presenti in sala.
>
> “Tranquillo Alex, so che non e’ il tuo forte, so quello che provi per me e
> che la fame ti non aiuta di certo”
>
> “Ti amo” disse lui con gli occhi luccicanti.
>
> Uno dei monaci arrivò al tavolo porgendo alla coppia un piatto contenente
> un brodo, ben poco invitante, dal colore verdognolo.
>
> “Questa sera abbiamo preparato per voi una zuppa di alghe di Karamina,
> oltre a rafforzare i vostri sistemi immunitari ed a permettervi un dolce
> sonno dicono sia un potente afrodisiaco per ritrovare la pace dei sensi e
> connettervi al vostro partner!” disse Padre Stephen raggiungendo la coppia
> al tavolo.
>
> * Oh no ancora lui! E’ peggio di una cozza!* pensò Alex.
>
> “ Vi prego di scusarmi signori, ma avremmo bisogno di voi per una
> questione urgente di carattere amministrativo. Potete seguirci? Non ci
> metteremo molto… “
>
> Elaina percepì che qualcosa non andava e toccò il ginocchio di Wood che,
> vedendo la sua faccia, intuì subito.
>
> “Ma Padre Stephen, é stata una giornata lunga, magari vi raggiungiamo
> finita la cena?” disse Wood.
>
> Stephen appoggiò le mani al tavolo e altri due frati si avvicinarono al
> loro tavolo destando l’attenzione degli altri commensali.
>
> “Mi dispiace, è proprio urgente, vi chiedo la cortesia di seguirmi” disse
> lui quasi ringhiando.
>
>
>
> *New France *
>
> *Da qualche parte fuori dalla Circle Highway*
>
> *10 Dicembre 2399 – 20:45*
>
> “Niente da fare.. qualunque giro io faccia.. per quante deviazioni io
> prenda, fermate, soste eccetera, i nostri continuano a seguirci”
>
> “Riesci a seminarli?”
>
> “Ci provo”
>
> “Dobbiamo avvisare gli altri, forse eravamo già bruciati ancora prima di
> arrivare. Mi puzza di trappola” disse Terr mentre la Stromm svoltava
> aumentando di velocità.
>
> All’improvviso, davanti a loro, si piazzò un furgone verde scuro identico
> a quello che precedevano tentando di costringendoli a rallentare.
>
> Malin sterzò bruscamente a sinistra, pigiando sull’acceleratore del mezzo
> ed invadendo la corsia veloce, guadagnandosi urla ed imprecazioni.
>
> “Sei riuscita a vedere quanti sono?” chiese Terr prendendo il tricorder.
>
> “No tutti i vetri sono oscurati… comunque non sono semplici furgoni, sono
> a tavoletta e non riesco a distaccarli”
>
> “Squadra Uno, probabile bruciatura squadra due e tre. Guardatevi intorno e
> fate attenzione! ” disse Terr al comunicatore.
>
> Solo statiche.. nessuna risposta.
>
> “Devono aver attivato un disturbatore di segnale, non riesco a
> rintracciare le altre squadre e nemmeno il Comandante Moses… dobbiamo
> scrollarceli di dosso”
>
> All’improvviso uno dei furgoni accelerò di colpo, come se avesse attivato
> una sorta di turbo, arrivando a speronare il veicolo di Terr e Stromm che
> cercò di mantenere in carreggiata, ma, al secondo speronamento, li fece
> finire fuori strada capovolgendo l’auto.
>
>
>
>
>
> *New France - Area sud-est*
>
> *– Night Club Omega –*
>
> *10 Dicembre 2399 – 22:00*
>
> I coniugi Thompson, impersonati da Lucius e Malice, erano saliti sul loro
> mezzo in direzione di uno spiazzo poco distante al limitare di una radura
> incrociando le coppiette che stavano andando a godersi il romantico cielo
> stellato.
>
> Quando parcheggiarono la Mark II, la musica proveniente dalla pista da
> ballo invadeva tutta la collina il quale, come annunciato da Pegorn,
> dominava l’intero quartiere e offriva un’ottima vista sulla villa sospetta.
>
> Dallo zainetto di Lucius, Malice prese una scatola delle dimensioni di un
> piccolo portagioie che fece cadere con nonchalance mentre scendeva
> dall’auto. Vi erano talmente tanti veicoli parcheggiati che nessuno vi
> avrebbe fatto caso.
>
> Grazie ai biglietti acquistati all’hotel riuscirono a superare l’entrata
> senza problemi ed entrarono sulla pista da ballo.
>
> Malice attivò il motore di riconoscimento facciale inserito nel suo
> pendente con una leggera pressione del pollice e Fox, tramite i suoi
> occhiali, attivò il portagioie: il piccolo drone entrò in modalità
> ricognizione e si librò silenziosamente in volo.
>
> “Perfetto sta trasmettendo. Dovremmo riuscire a raccogliere un bel po’ di
> dati” affermò Fox appoggiandosi al bancone del bar sorseggiando un Mojito.
>
> “Beh.. che fai lì?” chiese Malice interrogativa. Le luci strobo della
> pista da ballo facevano scintillare il vestito di lei facendola sembrare un
> angelo.
>
> “Ehm.. ecco… controllo che non vi siano errori nella trasmissione dati..”
> rispose lui imbarazzato.
>
> “Non mi dirai che hai paura di ballare? Siamo qui, tanto vale divertirsi,
> no?” fece lei prendendo la mano del collega e trascinandolo in pista.
>
> Il dj, un Risiano alto e muscoloso, prese la parola al microfono: “ Bella
> gente, io sono Solomon e questa è la mia band! I Ruka robotics!” disse lui
> indicando tre robot industriali riconvertiti a suonare diversi strumenti
> musicali.
>
> “Hai visto? Quelli sono dei Ruka modello 6000! Che spreco…” disse Fox con
> una punta di dispiacere.
>
> Malice prese le mani del collega per riportarlo all’attenzione e presero a
> ballare insieme al centro della pista. Lei si muoveva agile e veloce
> tutt’intorno a lui. La musica aumentava di ritmo e di intensità fino a che
> Lucius finalmente riuscì a lasciarsi andare ed a seguire la collega. I loro
> corpi si intrecciavano nella danza seguendo i colpi di batteria.
>
> “Cambio Mix! Questo è dedicato a tutte le coppie in pista!” la musica si
> fece improvvisamente lenta e la techno lasciò spazio ad un pianoforte.
>
> I vari partner si avvicinarono e si strinsero in un abbraccio: Malice
> appoggiò la testa sul petto di Lucius il quale le cinse i fianchi e i loro
> movimenti si fecero lenti e fluidi. Lei sentiva chiaramente il cuore di Fox
> battere forte nel suo petto.
>
> La musica incalzava sempre più: Lucius si staccò dall’abbraccio
> continuando ad oscillare per cercare lo sguardo di Malice. Gli occhi verdi
> di lei luccicavano riflettendo le luci tutt’intorno. Un sorriso fece
> capolino sulle sue labbra rosso fuoco. Fox portò le mani sui lati del viso
> di Malice accarezzandole le guance e lei socchiuse leggermente gli occhi
> stringendo a se Lucius. Lentamente i loro visi si avvicinarono e Lucius
> socchiuse gli occhi in attesa che le loro labbra si toccassero.
>
> Il respiro caldo di lei avvolse la pelle del volto di Fox che inclinò la
> testa di lato quando all’ultimo Malice si fermò sussurrando con una punta
> di delusione “Aspetta… Due tizi ci stanno fissando. Sembrano guardie” disse
> lei appoggiando la guancia su quella del Capo ingegnere.
>
> Fox si ridestò e sollevò lo sguardo: due tizi in giacca scura stavano
> parlando con uno dei buttafuori che di pronta risposta li indicò.
>
> “Dobbiamo andarcene.. senza fretta e senza dare nell’occhio” disse lei.
>
> “Ehm.. ok.. tanto il drone ha terminato la ricognizione.. dobbiamo trovare
> il modo di uscire”
>
> Il dj diede loro l’occasione che cercavano.
>
> “Uff.. che noia! Diamo un po’ di brio!” e la musica si fece nuovamente
> veloce richiamando le persone in pista che, in pochi secondi, si fece
> gremita.
>
> I due gorilla si ritrovarono in mezzo alla calca di persone che saltavano
> e urlavano dando il tempo alla coppia di allontanarsi dalla pista.
>
> Saliti in auto partirono sgommando lasciandosi dietro una nuvola di
> polvere.
>
> “Perché cercavano proprio noi?” disse Fox.
>
> “Non lo so, ma di certo sapevano esattamente le nostre facce” disse Malice.
>
> All’improvviso si portò una mano all’orecchio: il suo auricolare iniziò ad
> emettere della statica e, tra le interferenze, gli parve di sentire la voce
> di Terr.
>
> “Qualcosa non va” disse lei serafica.
>
>
>
> *New France - Area sud-est*
>
> *– Hotel Princess Caroline –*
>
> *10 Dicembre 2399 – 22.30*
>
> Malice, dopo aver captato il frammento di messaggio da Terr stava cercando
> di mettersi in contatto con le altre squadre:
>
> “Qui Squadra Uno, confermate ricezione “.
>
> “Ancora niente vero? Deve essere successo qualcosa, a giudicare dalla
> statica devono aver attivato un Jammer e bloccato le comunicazioni. Ma ho
> un rimedio!” disse Fox
>
> Parcheggiando in una zona fuori da occhi indiscreti, Fox aprì il
> bagagliaio della Mark II da cui prese un borsone e tirò fuori un treppiedi
> che poggiò sul tetto dell’auto il quale aprendosi rivelò una piccola
> parabola orientabile e un cavo di connessione che Fox fece entrare dal
> finestrino.
>
> Risalendo in auto prese lo zainetto rosa e, tirando una delle cerniere,
> rivelò uno scomparto segreto che conteneva un piccolo display e diverse
> manopole. Il cavo che entrava dal finestrino lo inserì in una delle porte
> seriali del dispositivo.
>
> “Ricordi quel dispositivo che ho installato in hotel? Questo è un nodo di
> trasmissione per le comunicazioni che, tramite la piccola parabola che ho
> posto sul tetto, cattura le onde convogliate e, tramite i micro impulsi che
> stiamo generando sulla rete elettrica di New France, dovrebbe agganciare i
> trasmettitori degli altri e permetterci di comunicare. Dobbiamo, però,
> usarlo con parsimonia: non so se controllano anche queste frequenze sulla
> banda 2.4ghz. Prova ora”
>
> “A tutte le squadre qui Squadra Uno, confermate ricezione” ripeté Malice.
>
> “Niente” dagli auricolari usciva solo statica.
>
> “Continua a provare” disse Fox girando lentamente i potenziometri.
>
> All’improvviso tra la statica risuonò nelle loro orecchie la voce di
> Stromm: =^=Qui squadra due, vi riceviamo squadra uno. Status?=^=
>
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