[Stml14] 10.02 - Prime indagini

Silvia Bianchini ltcomm.sibi a gmail.com
Mer 19 Feb 2020 07:54:15 CET


Ottimo brano, molto carino
Unico appunto: si parla di vitigni e coltivazioni di uve e quindi ricordo
che non esiste il Bordeaux che è la regione che da il nome al vino. I
vitigni cambiano a seconda che siano bianchi o rossi e i bordeaux bianchi
sono generalmente a base Sauvignon mentre quelli rossi generalmente a base
Cabernet e Merlot.
Correzione minima 😅

========================
Tenente Atena 'Starscratcher' Prince
Flight Control Office (CONN)
USS Raziel - NCC-79016
========================
"Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno"

______________________________
Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com


Il mer 19 feb 2020, 07:05 Stefano Zaniboni <stezani a me.com> ha scritto:

> Mi associo a Franco, veramente un ottimo lavoro!
>
> Stefano
>
> Inviato da iPad
>
> Il giorno 18 feb 2020, alle ore 21:32, Franco Carretti <
> frank_moses a mail.com> ha scritto:
>
> 
> Direi notevole, le mini avventure di ogni coppia sembrano molto
> interessanti e l'idea che tutto sia sotto il controllo di Jack'Al è una
> bella idea.
> Ottimo
>
>
> *Sent:* Monday, February 17, 2020 at 2:08 PM
> *From:* "Mauro Fenzio" <oxila79 a gmail.com>
> *To:* "USS Raziel" <stml14 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml14] 10.02 - Prime indagini
> Signori ecco a voi il brano. Buona lettura.
> Ps. Un grazie ad Ilenia per l'aiuto
>
>
> *****************************************
>
> Brano: 10.02
>
> Titolo:  Prime indagini
>
> Autore: Ten. Cmd. Wood (Mauro)
>
> *****************************************
>
>
> Colonia terrestre New France - Area di sud-est
>
> Cantieri planetari di Anubrit
>
> 10 dicembre 2399 - ore 13.56
>
> C’era voluta quasi mezz’ora per lasciare l’affollato spazioporto e
> raggiungere finalmente l’area dei vari cantieri. New France era senz’altro
> in piena evoluzione. In ogni punto svariate squadre erano al lavoro per
> procedere alla costruzione di un elevato numero di grattacieli: quel posto
> aveva ben poco a che fare con le lunghe distese di vigneti a cui stava
> pensando Fox, ma la costruzione di edifici in verticale era comunque una
> scelta apprezzabile sotto il profilo del limitare l’impatto umano
> sull’ambiente.
>
> “Come potete osservare la scelta è stata quella di optare per edifici che,
> nella loro essenza, ricordano molto più le case betazoidi che i palazzi di
> Sol III..” il capo cantiere, un benzite di nome Zoffoz, sembrava un bambino
> felice mentre elencava ai nuovi arrivati tutto ciò che erano riusciti a
> costruire sino a quel momento “Le case betazoidi hanno la caratteristica di
> non essere costruite a terra ma sollevate, in modo da lasciare più spazio
> possibile alla natura per trovare modo di crescere.. l’idea di quest’area è
> un po’ la stessa. Certo, resterà comunque un’area piena di grattacieli ma
> con un  occhio anche all’ambiente e all’eco-sostenibilità”
>
> Fox e Malice, assolutamente irriconoscibili nel loro travestimento,
> proseguivano con l’osservazione dei luoghi spacciandosi per la coppia Ebony
> Thompson e Musa Carter. Non si aspettavano di trovarsi a fare un giro
> panoramico per la zona dei cantieri sin dai primi minuti, ma la cosa finiva
> per essere un grande vantaggio.
>
> Di certo avevano puntato moltissimo sull’eco-sostenibilità, ma decisamente
> il loro architetto mancava di fantasia. Tutti i quartieri risultavano l’uno
> la copia dell’altro. Un grosso centro di aggregazione contornato da un
> quadrilatero di enormi grattacieli.
> “Non so dove abbia vissuto chi ha creato tutto questo, ma qui
> dell’architettura betazoide vedo veramente poco. Molto funzionali, ma non
> ci sono…” Malice sussurrò a Fox mentre ancora guardava fuori dai finestrini
> del mezzo di trasporto “Non c’è l’estro e la creatività Betazoide”
> Fox annuì osservando la collega “Sembrano enormi alveari.
> Ingegneristicamente la scelta migliore. Uno sfruttamento ideale dello
> spazio”
> Zoffoz intanto si faceva sempre più animoso trasportato dalla descrizione
> di tutto ciò che avevano creato. “Questo invece è il quartiere TJ Crios
> intitolato ad un grande magnate del pianeta.”
> I due federali portarono lo sguardo, ormai annoiato, verso la vetrata
> aspettandosi l’ennesimo quartiere fotocopia, ma stavolta lo sguardo di
> entrambi si fece decisamente stupito. Al posto di uno degli enormi
> grattacieli c’era invece quella che a tutti gli effetti sembrava una
> vecchia villa vittoriana terrestre. Quasi all’unisono sia Fox che Malice si
> voltarono verso Zoffoz, ma il primo a prendere la parola fu l’ingegnere
> “Scusi non mi sembra che quella costruzione sia in linea con il resto della
> città. Decisamente curioso”
> Zoffoz a quella domanda parve smontarsi leggermente, trasse un lungo
> respiro per poi annuire. “Purtroppo quella costruzione era già presente
> quando abbiamo iniziato le opere di costruzione e non abbiamo potuto far
> nulla. Comunque non è di vostro interesse, la manutenzione di questo
> quartiere è già stata appaltata quindi non dovrete occuparvene.” Tagliò
> corto il benzite dando l’idea di voler troncare rapidamente il discorso.
>
> Fox e Malice annuirono per poi guardare la villa mentre il tour
> continuava.
>
>
>
> Colonia terrestre New France
>
> Chateau Lee Smith - area di nord-ovest
>
> 10 dicembre 2399 - contemporaneamente
>
> Al contrario dei loro colleghi, per Terr e Stromm l’arrivo su New France
> fu molto tranquillo. Imbarcati sul medesimo cargo come i coniugi Curtis
> Andrews e Niamh Bell erano arrivati sul pianeta e subito portati verso
> l’area più rurale del pianeta tramite una navetta privata.
> Mentre i due nel retro del lussuoso trasporto si stavano gustando
> dell’ottimo cibo e dell’ottima musica i due piloti davanti stavano
> discutendo sui prossimi passi da fare
> “Si ma io non ho ancora capito chi sono questi due” Iniziò il copilota che
> nel frattempo stava sgranocchiando dell’uva passa.
> “Cosa vuoi che ne sappia io. Sono due ricconi che vogliono sperimentare
> l’emozione di lavorare” lasciandosi andare in una risata “E’ la nuova
> idiozia che hanno inventato. Praticamente prendono dei ricconi e li
> spediscono a fare la vendemmia. E questi idioti pagano pure per provare la
> gioia di potersi bere un po’ del vino che loro stessi hanno prodotto. Pensa
> si improvvisano anche grandi intenditori. Se solo sapessero che è l’ultimo
> scarto dei vini replicati” entrambi scoppiarono in una gustosa risata
> totalmente ignari di chi fossero effettivamente i due che stavano
> trasportando.
>
> Sebbene sia Terr che Stromm stessero sprofondati negli ottimi sedili del
> trasporto il viaggio sembrò durare un’eternità. Quando finalmente poterono
> scendere si trovarono davanti ad una magnifica villa contornata da
> splendidi filari di viti.
> Si avvicinò a loro un umano dall’aria altezzosa “Benvenuti a Chateau
> Malidur” si proruppe in un lieve inchino “Permettetemi di farvi fare un
> breve tour della nostra tenuta” fece un lieve cenno e da uno degli edifici
> perimetrali apparve quello che a tutti gli effetti appariva un cameriere
> che portava un vassoio con due calici “E permettetemi di farvi assaggiare i
> vini che voi stessi contribuirete e produrre”
> Preso un calice a testa i due federali chinarono la testa in segno di
> ringraziamento per poi seguire l’umano attraverso i filari di viti, nei
> quali alcuni gruppi di lavoratori si stavano già adoperando alla vendemmia.
> Dai capi di abbigliamento tutt’altro che dozzinali e dagli impeccabili
> guanti bianchi utilizzati per la raccolta Terr e Stromm non tardarono a
> capire si trattasse di ricconi che, come la loro copertura, erano lì per
> quelle specie di vacanze.
> “Il nostro orgoglio è di esser riusciti a coltivare su questo pianeta dei
> vitigni che si pensavano presenti solo su alcuni pianeti” L’uomo camminava
> sicuro per i vari filari indicando ogni tanto alcune piante “Solo in questo
> appezzamento abbiamo del Bordeaux terrestre, Vak’lar vulcaniano e Rarinr
> romulano” mentre camminavano l’attenzione di Terr venne attratta da dei
> coltivatori nel vigneto di fianco al loro; rimase ad osservarli per qualche
> secondo il che indusse Stromm a seguire lo sguardo del collega
> focalizzandosi anche lei sui lavoratori.
> “Molto bene ora immagino sarete stanchi possiamo tornare all’appartamento
> a voi dedicato” l’umano si incamminò verso Chateau Malidur “Troverete il
> vostro alloggio caratteristico nel pieno dell’esperienza che state
> provando, ma avrete ogni confort che confà a gente del vostro calibro”
> Rientrati finalmente nel loro appartamento Terr estrasse da tasca un
> piccolo oggetto quadrato che appoggiò sul comodino attivandolo “Il
> disturbatore che ci ha dato il Tenente Mendel è in azione ora nessuno potrà
> sentirci” osservando poi Stromm “Qualcosa non mi torna nel campo qui
> vicino. La vite è una pianta molto delicata e stavano decisamente
> esagerando con quel concime. O per lo meno esagerando per avere dei
> grappoli così belli”
> Stromm si stese sul letto guardandolo portando le mani dietro la testa “Si
> decisamente tanto più se consideri i phaser che portavano sotto la giacca.
> Qualcosa non torna, di certo dovremo indagare”
>
>
> Colonia terrestre New France
>
> Hotel Casinò Sanders - area di sud-ovest
>
> 10 dicembre 2399 - ore 14.18
>
> L’ingresso di Moses al casinò fu tutto fuorché minimalista. Indossava uno
> sfarzoso soprabito di pelliccia con intarsiate in oro le iniziali OF sulla
> schiena. Era preceduto da una scorta di cinque facchini che portavano
> altrettante valigie ornate da inserti in pelliccia e con le medesime
> iniziali ben stampigliate sul lato. Fece un cenno ai facchini che si
> fermarono mentre lui avanzava baldanzoso verso la reception. Giunto davanti
> alla receptionist allungò una mano premendo il sensore numerose volte come
> a voler per forza attirare l’attenzione
> “Sono Owen Frazier sono qui per alloggiare nella stanza numero 12”
> proruppe ignorando chi al momento si trovava in fila alla reception.
>
> La risiana sollevò lo sguardo quasi inviperita per poi sentire il nome
> della copertura di Moses e si alzò in piedi “Certamente Signor Fraizer
> siamo lieti che lei abbia scelto proprio il Sanders per alloggiare.”
> sorrise tornando poi alla miniconsole olografica “Le abbiamo riservato la
> suite Excelsior occupa interamente l’ultimo……” ma il parlare della donna
> venne interrotto da Moses che premette nuovamente il sensore “No, non ci
> siamo capiti! Io voglio la stanza numero 12 e non m’importa nulla della
> vostra suite Excelsior”
> La risiana osservò l’uomo spalancando gli occhi “Ma signore la suite
> Excelsior è la migliore stanza di tutta New France”
> Moses scosse la testa “Allora non ci siamo capiti. Io vengo qui a giocare
> ogni anno, ogni anno vinco e ogni anno alloggio nella stanza numero 12” si
> allungò fissando la donna “Vuoi veramente che la sorte mi sia avversa?
> Potrei diventare decisamente scontroso e tu, dolce musino, non vuoi che lo
> diventi, vero?”
> La donna scosse la testa numerose volte “No, decisamente no” tornando a
> digitare freneticamente sulla console “Ecco assegnata la stanza numero 12”
> alzandosi prendendo una chiave magnetica “Le ho fatto trasferire tutti gli
> extra della suite” per poi sorride maliziosa mentre consegnava la chiave
> “Se ha bisogno di qualche svago mi chiami pure. Sarà mia premura personale
> soddisfarla”
> Moses portò lo sguardo negli occhi della donna facendo un lieve sorriso
> per poi farle scivolare una striscia di latinum tra le mani “Questo per
> ringraziarti della premura” poi si avviò verso la stanza dove aveva
> pianificato di alloggiare.
> Appena entrato lasciò che i facchini disponessero le valigie dispensando
> mance a tutti. Quando fu sicuro di esser solo si lasciò andare ad un
> sospiro liberatorio “Seriamente come diavolo fanno a vivere con sta cosa
> addosso” liberandosi dal soprabito peloso per poi aprire una delle valigie
> recuperando un emettitore olografico attivando una minimappa dell’albergo
> “Ok, da questa stanza potrò uscire senza esser visto in ogni momento”
> Riuscì a stendersi per qualche momento. Riusciva a stanare pericolosi
> criminali psicopatici senza sentire il benché minimo sforzo, ma fare il
> riccone piacione consumava ogni sua energia.
> Cercò di rilassarsi, senza riuscirci a pieno, per una buona oretta, poi la
> sua copertura necessitava di essere rafforzata. Con una spinta saltò in
> piedi rimettendosi lo sfarzoso soprabito per poi uscire dalla stanza
> diretto al bar annesso all’hotel.
> Camminava lentamente come una star che si beava degli sguardi altrui fino
> a raggiungere il bancone al quale appoggiò la schiena. “Dammi un whisky”
> poi si voltò fissando il barista “E stai molto attento che i cubetti di
> ghiaccio siano esattamente cinque” prese il bicchiere per poi voltarsi
> osservando chi affollava quel luogo.
> *Assassino professionista, trafficante d’armi, trafficante di schiavi e
> qualche truffatore di bassa leva* continuò a guardarsi attorno finché la
> sua attenzione venne attirata da un tellarita nell’angolo della sala.
> Conosceva bene Pulmar, uno dei più squallidi doppiogiochisti che l’universo
> avesse mai partorito; se c’era lui era praticamente certo che qualcosa
> stava per succedere. Moses strinse il bicchiere tra le dita fino a farsi
> sbiancare le nocche, quanto avrebbe pagato per avere adesso una squadra di
> marine e arrestare tutta questa marmaglia, ma la missione imponeva
> riservatezza, o nel suo caso grande sfarzo.
> Prese due barre di latinum e le appoggiò sul bancone “Questi sono per il
> whisky… e per il bicchiere. D’ora in poi questo è il solo bicchiere in cui
> berrò per tutta la durata del torneo” detto questo tornò nella sua camera.
>
>
>
>
> Colonia terrestre New France
>
> Missione dei frati “Oasi felice” - zona nord-est
>
> 10 dicembre 2399 - ore 16.31
>
> Il viaggio era stato più lungo di quanto Elaina potesse mai immaginare,
> Alexander era stato silenzioso per quasi tutto il tempo e non sembrava
> apprezzare particolarmente la loro copertura. Tarev non sapeva cosa il
> compagno avesse contro il matrimonio e, in effetti, la cosa non le aveva
> mai interessato: nella cultura betazoide il rito dell’unione ha una grande
> importanza, segna l’inizio della monogamia della coppia, ma era cresciuta
> in una famiglia differente e questo l’aveva portata a togliere qualsiasi
> valore alla celebrazione dell’unione.
>
> La betazoide osservò per qualche attimo il compagno umano, poi rinunciò e
> si mise a guardare le altre coppie con un occhio fortemente critico: un
> paio di esse non avrebbero retto più di sei mesi, un  altro paio avrebbero
> potuto provocare un attacco diabetico a chiunque avesse avuto l’ardire di
> osservarli per più di cinque minuti, un paio di esse erano ad un passo
> dall’insegnare a tutti quali fossero le loro posizioni erotiche preferite e
> l’ultima coppia aveva qualcosa di strano. Si osservavano, parlottavano fra
> di loro, sorridevano felici ma empaticamente erano piatti, vuoti, senza
> sentimento.
>
> Il trasporto si fermò di colpo, facendo sballottare un po’ tutti
> all’interno dell’abitacolo. Il silenzio venne interrotto dall’apertura del
> portello e dalla voce di un sacerdote che invitava tutti a scendere.
>
> “Venite fratelli, venite..” il monaco era vestito con una tunica
> arancione, la testa pelata ed una lunga barba bianca “Che la pace sia con
> voi. Benvenuti nella nostra umile missione, qui avrete modo di conoscere
> quanto vi occorrerà per univi nel sacro vincolo del matrimonio”
>
> Tutti i partecipanti iniziarono ad applaudire ma senza particolare enfasi,
> per poi interrompersi quando il monaco riprese a parlare “Il percorso che
> state intraprendendo è lungo e complesso, vi accompagnerà per tutta la vita
> unendo insieme le vostre anime finché morte non vi separerà.. non si tratta
> di qualcosa da prendere alla leggera ma in modo serio e consapevole. Ogni
> coppia sarà seguita costantemente nella propria crescita spirituale da un
> mio fratello, che risponderà a tutte le vostre domande e vi seguirà per
> prepararvi alla vostra nuova vita di coppia. Ed ora, iniziamo con le
> presentazioni..”
>
> Le prime coppie si presentarono senza destare particolare interesse nei
> due federali, ma Elaina attendeva la presentazione della penultima coppia
> con un interesse che celava sfruttando la sua migliore faccia da poker. Ci
> volle quasi mezz’ora ma alla fine il momento era arrivato. Il monaco aveva
> salutato la coppia precedente lasciandola libera di andare e riprese fra le
> mani la lista “I signori Jon Wellner e Jorja Fox”
>
> La strana coppia fece qualche passo avanti sorridendo, raggiungendo mano
> nella mano il monaco. Tarev dovette ammetterlo, erano davvero degli ottimi
> attori: sembravano davvero una coppia affiatata, se solo non fosse per la
> loro empatia del tutto apatica che ne rivelava l’assoluto disinteresse che
> provavano l’uno per l’altro.
>
> Il monaco pose le mano sulla fronte di entrambi i giovani per poi chiamare
> con la mano un giovane monaco “Voi sarete affidati alle cure del mio
> giovane Fratello Mathi, avrete modo di conoscerlo e apprezzarne l’animo
> puro. Sarà una buona guida per la vostra crescita spirituale”
>
> Animo puro? Guida spirituale? Dal primo momento che era scesa dal
> furgoncino quell’uomo aveva trasmesso empaticamente tanto desiderio
> sessuale che avrebbe potuto mettere incinta un telepate anche solo con la
> forza dei suoi pensieri.. altro che animo puro, quello era un porco. La
> coppia ed il monaco si presentarono in modo molto pacato, ma ecco un altra
> stonatura.. si impegnarono davvero tanto per non darlo a vedere ma Elaina
> lo sentì subito, quei tre si conoscevano da tempo ed erano lì proprio per
> incontrarsi.. ma incontrarsi per cosa?
>
> “Ed ora l’ultima coppia che ci accompagnerà in questo percorso spirituale,
> i Signori Jonathan Williams e la sua compagna Emilia Walker”
>
> La voce del monaco fece muovere i due sotto lo sguardo di tutti gli altri
> presenti. Alexander nascose molto bene il suo desiderio di andarsene il
> prima possibile da quel luogo ma ovviamente Elaina lo percepì. Il monaco,
> pose la propria mano sulla fronte della coppia per poi procedere “Voi siete
> stati scelti da fratello Stephen, che vi guiderà nel vostro percorso di
> unione.. che la pace e l’armonia vi accompagni in questo viaggio. Ora siete
> tutti liberi di seguire i fratelli a voi assegnati per iniziare il vostro
> viaggio alla ricerca della fede, ci rivedremo questa sera per riunirci
> attorno alla tavola”
>
> Elaina osservò la coppia dei “futuri coniugi” Wellner allontanarsi e
> iniziò a studiare un modo per seguirli, ma quale? Di fronte a lei e
> Alexander il monaco Stephen sembrava non aver intenzione di perdere tempo e
> questo era davvero un problema.
>
> “La creazione di una famiglia è un gesto d’amore che non riguarda solo la
> coppia ma anche la società e Dio stesso, è un impegno quotidiano che una
> coppia prende nei confronti dell’Altissimo..”
>
> Elaina ascoltava una frase su tre di quanto il monaco diceva, Alexander
> probabilmente anche meno. Urgeva trovare un modo per liberarsi di quella
> palla al piede e andare a ficcanasare indisturbati, ma quale?
>
> “..il percorso che avete scelto non è facile, spesso potreste tentennare e
> avere dei dubbi..”
>
> Le ultime parole fecero scattare qualcosa in Elaina, forse un modo per
> scappare in fondo c’era; guardò per un attimo Alexander, consapevole che
> probabilmente il compagno si sarebbe infuriato ma era sempre stata brava a
> farsi perdonare con lui, quindi partì alla carica.
>
> “Giusto Padre! Parliamo di dubbi, perché davvero io non so cosa siamo
> venuti a fare qui!!”
>
> La strana uscita di Elaina fece zittire il monaco e spalancare di scatto
> gli occhi di Alexander, preso del tutto alla sprovvista “Ehm.. ma amore, tu
> lo sai perché siamo qui.. come tutte le coppie, no?”
>
> “A si? Siamo qui come tutte le altre coppie per uno scopo? Allora guardami
> in faccia e dimmi che voi sposarmi!”
>
> Alexander osservò la compagna con il serio dubbio che Elaina fosse
> effettivamente impazzita e fosse giusto giusto pronta a una camicia di
> forza “Beh.. insomma, non saremmo qui altrimenti.. no?”
>
> “Lo stai chiedendo a me?!” Elaina tornò a guardare verso il monaco che,
> imbarazzato, seguitava a guardare la coppia “Lei ha sentito che abbia detto
> di volermi sposare? Io non l’ho sentito! E guardandolo negli occhi lo
> riterrebbe un uomo convinto di quanto vuole? Io non penso!!”
>
> Alexander non riusciva a capire dove volesse andare a parare Elaina ma
> sentiva che lo stava incastrando “Non ho mai neppure detto il contrario,
> no? Glielo dica anche lei!!”
>
> Wood osservò il monaco sperando in un po’ di supporto e Stephan, preso del
> tutto in contropiedi, sembrava non saper bene come fare “Io, credo che per
> voi questo percorso sarà molto impegnativo e forse dovremmo iniziarlo con
> un po’ più di calma.. ecco. Faremo così, io e Jonathan adesso parleremo un
> po’ da soli dei dubbi che gli rendono tanto difficile capire se è davvero
> pronto per il grande passo. Questo permetterà a lei, Emilia, di calmarsi..
> fra un’oretta parleremo tutti e tre insieme dell’importanza di una
> comunicazione franca e tranquilla nel rapporto di coppia”
>
> Solo allora Alexander capì il piano di Elaina ma era tardi per fermarla.
> Tarev scattò come una molla, gongolando dentro di sé per essere riuscita a
> liberarsi del monaco “Perfetto! Anche perché ho bisogno di andarmene un po’
> lontano da lui!!” non si fermò a guardarsi indietro e se ne andò
>
> Alexander non potè far altro che guardare Elaina allontanarsi *Quando la
> ripesco la strozzo* anche se, del tutto inconsciamente, un sorriso gli era
> nato sul viso. In fondo era quasi fiero di come quella ragazza era in grado
> di incastrarlo… questo non le avrebbe evitato la sua vendetta, ma ne era
> fiero.
>
> Lasciato il compagno ed il monaco, finalmente Elaina iniziò a girare per
> la tenuta di quella strana missione di monaci. Camminava per l’immenso
> giardino che circondava degli edifici posti sopra una collina ma quel luogo
> gli dava ben poche sensazioni di effettiva spiritualità: il monastero,
> molto dei monaci, gli edifici.. tutto sembrava perfettamente a posto,
> eppure le empatie che percepiva non erano quelle corrette.
>
> Maniaci, pervertiti, psicopatici, sociopatici.. non c’era che dire, un
> gran bel posto se fosse stato un manicomio e quelli dei pazienti
> ingabbiati. Fu solo allora che percepì nuovamente fra i presenti le empatie
> di quella coppia e del monaco a loro assegnato, tentò di seguirli ma i tre
> entrarono in un’area riservata controllata all’esterno da due grossi
> energumeni vestiti da monaci. Perchè mai ci sarebbe dovuta essere un’area
> sorvegliata in un posto come quello? E perché quei due gorilla sembravano
> più delle guardie armate che dei miti monaci? Troppe domande, troppe cose
> non tornavano.. Elaina decise che per il momento aveva rischiato fin troppo
> e, senza attendere altro, ritornò sui suoi passi per raggiungere nuovamente
> Alexander.
>
>
> Colonia terrestre New France
>
> Hotel Casinò Sanders (stanza 012) - area di sud-ovest
>
> 10 dicembre 2399 - ore 17.48
>
> Moses era riuscito a farsi una doccia e lavarsi un po' il viso, non aveva
> avuto modo di avere alcuna informazione dalle squadre di sbarco e la cosa
> lo impensieriva: più che altro era preoccupato per la coppia Wood e Tarev.
> Fox era in compagnia di Malice, un agente dell'intelligence di grande
> esperienza, mentre Terr e Stromm erano ufficiali della sicurezza che
> avevano già operato sotto copertura.. loro erano a posto. Elaina e
> Alexander, invece, li aveva allenati lui in persona ma erano pur sempre un
> medico ed uno scienziato, avrebbe voluto che con loro ci fosse anche
> qualcuno a guardargli le spalle.
>
> Si asciugò i capelli con l'asciugamano per poi sfiorare il lobo
> dell'orecchio destro chiamando a rapporto le varie squadre, nella mente si
> stava già disegnando uno scenario che non gli piaceva ma aveva bisogno di
> conferme.
>
> "Squadra uno, qualche risultato?"
>
> La risposta di Fox non sorprese più di tanto il vecchio orso "Confermo,
> individuato edificio sospetto"
>
> Moses emise un grugnito "Proseguite con attenzione, tenetemi informato di
> qualsiasi novità" non attese alcuna risposta e passò a chiamare i
> successivi "Squadra due, rapporto"
>
> Anche la risposta di Terr non si fece attendere "Confermo, individuato
> edificio sospetto"
>
> Moses annuì "Immaginavo.. Proseguite con attenzione, tenetemi informato di
> qualsiasi novità" anche in questo caso non attese la risposta passando
> all'ultima squadra "Squadra tre, rapporto.. individuato edificio sospetto?"
>
> Alexander sembrò preso alla sprovvista "Si, esatto.. qui c'è qualcosa che
> non va, cosa facciamo?"
>
> "Proseguite con attenzione, tenetemi informato di qualsiasi novità e
> cercate di restare in coppia"
>
> Moses grugnì pesantemente lanciando l'asciugamano sulla poltrona e
> iniziando a rivestirsi prima di chiamare la nave "Moses a Hazyel, abbiamo
> un problema"
>
> "Qui Hazyel, nessuna pista al momento?"
>
> "No, il problema è l'esatto opposto. Penso di aver capito dove si trovi la
> base di Jak'Al su questo pianeta.."
>
> "Avete già individuato la base? Splendido, e in quale area si trova?"
>
> "La base di Jack'Al è l'intera colonia.. credo che sia riuscito ad
> infiltrarsi ad un tale punto su New France da avere diversi edifici che si
> estendono su tutta la colonia"
> _______________________________________________ Stml14 mailing list
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> Ten. Cmdr. Francis Moses
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> [CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=139
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> "La tecnologia migliora ogni giorno e va bene, ma di solito basta un pezzo
> di gomma da masticare, un coltellino e un sorriso." Spy game
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