[Stml17] 01.03 Chiacchiere e Distintivi

Silvia Brunati sbrunati a gmail.com
Sab 21 Feb 2015 10:50:27 CET


E' breve, ma sono purtroppo settimane intense di lavoro.
Spero vada bene!

Silvia

*





*************************************************************Brano:
01.03Brano Precedente: 01.02 Il Profumo del LathinumTitolo: Chiacchiere e
DistintiviAutore: Lon
Basta***************************************************************
*USS Hope – Hangar Navette – Ore 12:00*

Luna aveva appena finito un noiosissimo turno in plancia con il primo
ufficiale Xyr, o meglio, sotto il suo sguardo bruciante e ora fissava
corrucciata il suo akesh. Da quando quei poppanti erano svaniti nel nulla,
tutti sembravano impegnati a fare qualcosa tranne lei e Luna non amava
stare con le mani in mano. Se fosse stata in accademia avrebbe saputo che
fare per sfogare la sua frustrazione, qui era tutto decisamente più
complicato.
Il suono di qualcuno che si schiariva la gola alle sue spalle la riportò
bruscamente alla realtà.

"Pensi uscire a fare un giro?"

Luna fissò Rodriguez corrucciata, valutando come rispondergli. "Ti
piacerebbe vedere come vola?"

"Si e no".

**Interessante.*

"Mettiamo che io abbia ancora solo mezz'ora di tempo per svolgere un
incarico e che mi serva parlare con qualcuno," Rodriguez si schiarì la
gola, "in tranquillità. Potremmo," occhieggiò l'akesh "farlo con quella?"


*52° Regola, Sezione Scientifica – Ore 23:00*
Lon Basta si godeva il silenzio e si rendeva invisibile. La prima delle due
cose non gli capitava spesso, perciò non era così dispiaciuto di essere
nuovamente a bordo della 52° Regola; la seconda invece solitamente
richiedeva maggior impegno, ma il signor Tucci gli aveva inconsapevolmente
semplificato le cose attirando su di se l'attenzione.

Il Daimon Bord non era stato contento di vederli, ma, dopo che Lon gli
aveva spiegato che non erano interessati a lui era stato ben felice di
consegnarli al suo ufficiale scientifico che, a sua volta, dopo averli
parcheggiati davanti ad una consolle aveva addotto ad un lavoro
improrogabile e incaricato un suo sottoposto, che aveva cercato inutilmente
di svignarsela senza farsi vedere, di assistere il signor Tucci e 'il suo
amico'.

Appoggiandosi alla parete a braccia conserte, con la miglior espressione da
'sono qui ma non conto nulla' che conoscesse, Lon aveva subito messo in
chiaro il suo ruolo di scorta ed era stato ben presto dimenticato. Cosa che
gli aveva permesso di dedicarsi all'ascolto del silenzio mentre l'ufficiale
scientifico mentre sprofondava nella mole di dati dei diari della nave
Ferengi.

Quella situazione non disturbava affatto il betazoide, le emozioni, l'aveva
imparato sulla sua pelle, potevano ingannare. Affidarsi totalmente a loro
per capire chi si aveva di fronte era un errore. L'istinto, lo studio di un
atteggiamento o il contrarsi di un muscolo potevano dire molto di più di un
individuo. Per esempio il signor Tucci era tutto il contrario di quello che
uno poteva pensare di lui.

*Blu intenso, delle profondità del mare, tracce di una serenità che si
disperde nell'immensità.*

Era da un'ora che era in quello stato, da quando aveva iniziato a fare
quella ricerca che il signor Rest aveva richiesto; al punto che si sarebbe
potuto pensare che stesse perdendo tempo per godersi quel momento di
isolamento anche lui. In realtà, però, le sue dita scorrevano rapide sui
dati passando dall'uno all'altro quasi seguisse uno schema preciso, gli
occhi che tenevano il passo delle mani, e tutto il suo corpo era teso come
quello di un segugio dietro una pista. Sorprendentemente calmo quando
faceva il suo lavoro, nervoso e impacciato quando interagiva con gli altri.

"E poi c'è Rescjak, quello non fa che cercare modi di farmi sembrare
stupido davanti al Daimon, devo sempre stare attento a quello che faccio,
come lo faccio, persino a dove nascondo i... non che io nasconda nulla sia
chiaro! Se lo facessi non verrei certo a dirlo a te amico mio, ha ha ha..."
Il ferengi non ci aveva messo molto a perdere interesse nel lavoro del
signor Tucci, annoiato e depresso, aveva sbuffato, si era lamentato, aveva
provato a fare conversazione con l'ufficiale scientifico ricevendo in
cambio solo monosillabi, poi si era rivolto al betazioide cui erano bastate
un paio di battute per incoraggiarlo a sfogarsi. Non era stato ordinato
loro di "fare amicizia" con i ferengi, dato però che il suo compito era
quello di fare da scorta a Tucci, per farlo al meglio doveva conoscere
l'ambiente in cui si trovava e quindi scoprire il più possibile sulla
situazione a bordo della 52° Regola.

*Giallo tenue che si fa largo nella profondità del blu, appena una striscia
di eccitazione accennata che svaniva però nell'immensità dell'oceano per
perdersi nuovamente.*

Tucci fissò il vuoto mormorando fra se poi tornò ai suoi dati, non era la
prima volta che lo faceva da quando si era messo al lavoro. Sembrava aver
trovato qualcosa e poi lo perdeva e riprendeva la sua ricerca.
"E quella fissazione per sapere cosa facciamo, quando lo facciamo, con chi
parliamo! Secondo Sergin ha attivato i sensori ovunque sulla nave e ci
spia, per questo lui si è preso uno di quegli aggeggi in grado di ingannare
le registrazioni, quelli che ti fanno vedere cose che non ci sono. Hai
capito che intendo?"
"No".
"Ma come no? Quei cosi che vendono per alterare le immagini! Sergin dice
che funziona che una meraviglia e che, opportunamente modificato è in grado
di alterare anche i dati," il ferengi teneva la voce bassa, guardandosi
attorno e ogni tanto alzando lo sguardo verso l'alto. Lon, che ne aveva
seguito lo sguardo senza notare nulla di particolare, si prese qualche
secondo per studiarne l'espressione, stava prendendolo in giro per indurlo
a parlare o, se era vero che il Daimon Bord registrava tutto, stava
tradendo il suo collega?
"Mi piacerebbe proprio avere uno di questi congegni," buttò li per dargli
corda, "come se l'è procurato il tuo amico?"
"Pfuff! Amico! Non mi ha ancora restituito il latinum che gli ho prestato
due giorni fa! Dice che l'ha perso! Ah! Comunque credo gliel'abbia venduto
un mercante in una base dove ci siamo fermati per rifornimento, un tizio
nuovo".


*Il blu intenso si era schiarito all'improvviso, perdendo la serenità
all'inseguimento di una luce più intensa ora, eccitante, in aumento.*
"Non avrebbe mai potuto permetterselo comprandolo, sai, legalmente," il
ferengi sogghignò alzando nuovamente gli occhi verso l'alto, "ci credi? Che
ci spiano? E' un'assurdità! Di certo non ti racconterei queste cose se ci
credessi! Andrei direttamente dal Daimon a dirglielo". Aumentò il tono
della voce di un pò alle ultime parole.
"A meno che il Daimon non l'abbia già scoperto," commentò con un sorriso
complice Lon cercando di tenere l'attenzione del ferengi su di se. Tucci
non aveva cambiato posizione, ma il viso si era improvvisamente animato e
il borbottio del suo ragionamento si era fatto più deciso. Il ferengi
sgranò esageratamente gli occhi.
"Dici che lo sa già?! Come avrebbe mai potuto saperlo? Io non gliel'ho
certo detto!" L'espressione del suo viso era un'opera d'arte di finta
sorpresa e incredulità.

*Giallo che all'improvviso soppianta il blu, non ancora accecante, ma
inesorabilmente alla conquista della tranquillità.*

Una rapida occhiata verso l'umano convinse immediatamente Lon che stavolta
non era un falso allarme, doveva liberarsi del ferengi.
"E' un peccato perché se l'avesse saputo da te magari ti avrebbe
ricompensato". Commentò con aria saputa.
"Oh".
"Già".
"Ma guarda tu com'è tardi! Il mio turno è iniziato da tre minuti! Devo
proprio andare!"
"Davvero?" Lon si finse dispiaciuto.
"Assolutamente! Mi spiace, bella conversazione, ripetiamola!"


*Giallo accecante, forse orgoglio, soddisfazione, ma soprattutto
eccitazione. Troppo forte.*
Non appena le porte si chiusero alle spalle del ferengi Lon si prese
qualche secondo di tempo poi si avvicinò a Tucci. L'ufficiale scientifico
sollevò di scatto lo sguardo vedendolo e, sorprendentemente gli sorrise.
"No".
Il sorriso scomparve all'istante.
"No cosa?"
"Non ora".
"Eh?"
Lon sbuffò, non era fatto per parlare, né per spiegare.
"Raccolga i suoi risultati e torniamo a bordo".
"Ma ho appena iniziato a..."
"Signor Tucci, il Daimon Bord vorrà sapere cosa ha scoperto, non lo conosco
a sufficienza da sapere se una volta saputolo cercherà di coprire tutto o
se invece collaborerà con noi. Non so nemmeno se," istintivamente alzò gli
occhi verso l'alto come aveva fatto il ferengi prima, "sta ascoltando
questa conversazione, so per certo però che sarà ostacolato per qualche
minuto. Preferisce trattare con lui qui, o al sicuro a bordo della Hope?"

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