[Stml17] 01.03 Chiacchiere e Distintivi

Maddalena vampitrill a gmail.com
Sab 21 Feb 2015 12:35:05 CET


Bello, mi è paiciuto, soprattutto la parte su Basta e Tucci.

Maddy
Il 21/02/2015 10:50, Silvia Brunati ha scritto:
> E' breve, ma sono purtroppo settimane intense di lavoro.
> Spero vada bene!
>
> Silvia
>
> **************************************************************
> Brano: 01.03
> Brano Precedente: 01.02 Il Profumo del Lathinum
> Titolo: Chiacchiere e Distintivi
> Autore: Lon Basta
> **************************************************************
> *
> *USS Hope – Hangar Navette – Ore 12:00*
>
> Luna aveva appena finito un noiosissimo turno in plancia con il primo 
> ufficiale Xyr, o meglio, sotto il suo sguardo bruciante e ora fissava 
> corrucciata il suo akesh. Da quando quei poppanti erano svaniti nel 
> nulla, tutti sembravano impegnati a fare qualcosa tranne lei e Luna 
> non amava stare con le mani in mano. Se fosse stata in accademia 
> avrebbe saputo che fare per sfogare la sua frustrazione, qui era tutto 
> decisamente più complicato.
> Il suono di qualcuno che si schiariva la gola alle sue spalle la 
> riportò bruscamente alla realtà.
>
> "Pensi uscire a fare un giro?"
>
> Luna fissò Rodriguez corrucciata, valutando come rispondergli. "Ti 
> piacerebbe vedere come vola?"
>
> "Si e no".
>
> /*Interessante./
>
> "Mettiamo che io abbia ancora solo mezz'ora di tempo per svolgere un 
> incarico e che mi serva parlare con qualcuno," Rodriguez si schiarì la 
> gola, "in tranquillità. Potremmo," occhieggiò l'akesh "farlo con quella?"
>
> *52° Regola, Sezione Scientifica – Ore 23:00
> *
> Lon Basta si godeva il silenzio e si rendeva invisibile. La prima 
> delle due cose non gli capitava spesso, perciò non era così 
> dispiaciuto di essere nuovamente a bordo della 52° Regola; la seconda 
> invece solitamente richiedeva maggior impegno, ma il signor Tucci gli 
> aveva inconsapevolmente semplificato le cose attirando su di se 
> l'attenzione.
>
> Il Daimon Bord non era stato contento di vederli, ma, dopo che Lon gli 
> aveva spiegato che non erano interessati a lui era stato ben felice di 
> consegnarli al suo ufficiale scientifico che, a sua volta, dopo averli 
> parcheggiati davanti ad una consolle aveva addotto ad un lavoro 
> improrogabile e incaricato un suo sottoposto, che aveva cercato 
> inutilmente di svignarsela senza farsi vedere, di assistere il signor 
> Tucci e 'il suo amico'.
>
> Appoggiandosi alla parete a braccia conserte, con la miglior 
> espressione da 'sono qui ma non conto nulla' che conoscesse, Lon aveva 
> subito messo in chiaro il suo ruolo di scorta ed era stato ben presto 
> dimenticato. Cosa che gli aveva permesso di dedicarsi all'ascolto del 
> silenzio mentre l'ufficiale scientifico mentre sprofondava nella mole 
> di dati dei diari della nave Ferengi.
>
> Quella situazione non disturbava affatto il betazoide, le emozioni, 
> l'aveva imparato sulla sua pelle, potevano ingannare. Affidarsi 
> totalmente a loro per capire chi si aveva di fronte era un errore. 
> L'istinto, lo studio di un atteggiamento o il contrarsi di un muscolo 
> potevano dire molto di più di un individuo. Per esempio il signor 
> Tucci era tutto il contrario di quello che uno poteva pensare di lui.
>
> /Blu intenso, delle profondità del mare, tracce di una serenità che si 
> disperde nell'immensità./
>
> Era da un'ora che era in quello stato, da quando aveva iniziato a fare 
> quella ricerca che il signor Rest aveva richiesto; al punto che si 
> sarebbe potuto pensare che stesse perdendo tempo per godersi quel 
> momento di isolamento anche lui. In realtà, però, le sue dita 
> scorrevano rapide sui dati passando dall'uno all'altro quasi seguisse 
> uno schema preciso, gli occhi che tenevano il passo delle mani, e 
> tutto il suo corpo era teso come quello di un segugio dietro una 
> pista. Sorprendentemente calmo quando faceva il suo lavoro, nervoso e 
> impacciato quando interagiva con gli altri.
>
> "E poi c'è Rescjak, quello non fa che cercare modi di farmi sembrare 
> stupido davanti al Daimon, devo sempre stare attento a quello che 
> faccio, come lo faccio, persino a dove nascondo i... non che io 
> nasconda nulla sia chiaro! Se lo facessi non verrei certo a dirlo a te 
> amico mio, ha ha ha..."
> Il ferengi non ci aveva messo molto a perdere interesse nel lavoro del 
> signor Tucci, annoiato e depresso, aveva sbuffato, si era lamentato, 
> aveva provato a fare conversazione con l'ufficiale scientifico 
> ricevendo in cambio solo monosillabi, poi si era rivolto al betazioide 
> cui erano bastate un paio di battute per incoraggiarlo a sfogarsi. Non 
> era stato ordinato loro di "fare amicizia" con i ferengi, dato però 
> che il suo compito era quello di fare da scorta a Tucci, per farlo al 
> meglio doveva conoscere l'ambiente in cui si trovava e quindi scoprire 
> il più possibile sulla situazione a bordo della 52° Regola.
>
> /Giallo tenue che si fa largo nella profondità del blu, appena una 
> striscia di eccitazione accennata che svaniva però nell'immensità 
> dell'oceano per perdersi nuovamente./
>
> Tucci fissò il vuoto mormorando fra se poi tornò ai suoi dati, non era 
> la prima volta che lo faceva da quando si era messo al lavoro. 
> Sembrava aver trovato qualcosa e poi lo perdeva e riprendeva la sua 
> ricerca.
> "E quella fissazione per sapere cosa facciamo, quando lo facciamo, con 
> chi parliamo! Secondo Sergin ha attivato i sensori ovunque sulla nave 
> e ci spia, per questo lui si è preso uno di quegli aggeggi in grado di 
> ingannare le registrazioni, quelli che ti fanno vedere cose che non ci 
> sono. Hai capito che intendo?"
> "No".
> "Ma come no? Quei cosi che vendono per alterare le immagini! Sergin 
> dice che funziona che una meraviglia e che, opportunamente modificato 
> è in grado di alterare anche i dati," il ferengi teneva la voce bassa, 
> guardandosi attorno e ogni tanto alzando lo sguardo verso l'alto. Lon, 
> che ne aveva seguito lo sguardo senza notare nulla di particolare, si 
> prese qualche secondo per studiarne l'espressione, stava prendendolo 
> in giro per indurlo a parlare o, se era vero che il Daimon Bord 
> registrava tutto, stava tradendo il suo collega?
> "Mi piacerebbe proprio avere uno di questi congegni," buttò li per 
> dargli corda, "come se l'è procurato il tuo amico?"
> "Pfuff! Amico! Non mi ha ancora restituito il latinum che gli ho 
> prestato due giorni fa! Dice che l'ha perso! Ah! Comunque credo 
> gliel'abbia venduto un mercante in una base dove ci siamo fermati per 
> rifornimento, un tizio nuovo".
>
> /Il blu intenso si era schiarito all'improvviso, perdendo la serenità 
> all'inseguimento di una luce più intensa ora, eccitante, in aumento.
> /
> "Non avrebbe mai potuto permetterselo comprandolo, sai, legalmente," 
> il ferengi sogghignò alzando nuovamente gli occhi verso l'alto, "ci 
> credi? Che ci spiano? E' un'assurdità! Di certo non ti racconterei 
> queste cose se ci credessi! Andrei direttamente dal Daimon a 
> dirglielo". Aumentò il tono della voce di un pò alle ultime parole.
> "A meno che il Daimon non l'abbia già scoperto," commentò con un 
> sorriso complice Lon cercando di tenere l'attenzione del ferengi su di 
> se. Tucci non aveva cambiato posizione, ma il viso si era 
> improvvisamente animato e il borbottio del suo ragionamento si era 
> fatto più deciso. Il ferengi sgranò esageratamente gli occhi.
> "Dici che lo sa già?! Come avrebbe mai potuto saperlo? Io non gliel'ho 
> certo detto!" L'espressione del suo viso era un'opera d'arte di finta 
> sorpresa e incredulità.
>
> /Giallo che all'improvviso soppianta il blu, non ancora accecante, ma 
> inesorabilmente alla conquista della tranquillità./
>
> Una rapida occhiata verso l'umano convinse immediatamente Lon che 
> stavolta non era un falso allarme, doveva liberarsi del ferengi.
> "E' un peccato perché se l'avesse saputo da te magari ti avrebbe 
> ricompensato". Commentò con aria saputa.
> "Oh".
> "Già".
> "Ma guarda tu com'è tardi! Il mio turno è iniziato da tre minuti! Devo 
> proprio andare!"
> "Davvero?" Lon si finse dispiaciuto.
> "Assolutamente! Mi spiace, bella conversazione, ripetiamola!"
>
> /Giallo accecante, forse orgoglio, soddisfazione, ma soprattutto 
> eccitazione. Troppo forte.
> /
> Non appena le porte si chiusero alle spalle del ferengi Lon si prese 
> qualche secondo di tempo poi si avvicinò a Tucci. L'ufficiale 
> scientifico sollevò di scatto lo sguardo vedendolo e, 
> sorprendentemente gli sorrise.
> "No".
> Il sorriso scomparve all'istante.
> "No cosa?"
> "Non ora".
> "Eh?"
> Lon sbuffò, non era fatto per parlare, né per spiegare.
> "Raccolga i suoi risultati e torniamo a bordo".
> "Ma ho appena iniziato a..."
> "Signor Tucci, il Daimon Bord vorrà sapere cosa ha scoperto, non lo 
> conosco a sufficienza da sapere se una volta saputolo cercherà di 
> coprire tutto o se invece collaborerà con noi. Non so nemmeno se," 
> istintivamente alzò gli occhi verso l'alto come aveva fatto il ferengi 
> prima, "sta ascoltando questa conversazione, so per certo però che 
> sarà ostacolato per qualche minuto. Preferisce trattare con lui qui, o 
> al sicuro a bordo della Hope?"
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