[Stml17] Rest - 02-01: Del come e del perché ci ritroviamo con una navetta conficcata in Sala Macchine
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Mer 8 Lug 2015 17:47:15 CEST
Ehm, ora mi è arrivata la mail del pezzo, penso quella iniziale.
Silvia
Il giorno 8 luglio 2015 17:44, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha
scritto:
> Ora ho ricevuto quella di Federico, prima solo Franco, Silvia e Vanessa.
>
> Non so come mai. :(
>
> Silvia
>
> Il giorno 8 luglio 2015 16:16, federico pirazzoli <cmdrtkar a gmail.com> ha
> scritto:
>
>> Reinvio il testo...evidenziando che - comunque - la scansione sul corpo
>> non è quella fatta in Sala Macchine ma una successiva, fatta in una scena
>> "non vista" all'interno della navetta...
>>
>> Edit: comunque sono felice di essere riuscito ad infilarci dentro almeno
>> un paio di 47!
>>
>>
>> **************************************************************************
>> *Brano: 02-01*
>> *Titolo: Del come e del perché ci ritroviamo con una navetta conficcata
>> in Sala Macchine*
>> *Autore: Rest figlio di Retok*
>> *Brano precedente: Missione o punizione?*
>> **************************************************************************
>>
>> *U.S.S. Hope – Aula di Formazione nr. 3 - 30 dicembre 2394 - Ore 09:01*
>>
>> Paulo accolse la fine della lezione di meccanica quantistica con
>> malcelata soddisfazione e, con un colpo di reni, si tirò in piedi
>> avviandosi verso l'uscita dell’Aula...aveva cose molto più interessanti,
>> divertenti e potenzialmente redditizie da fare che perdere tempo dietro
>> noiosissime lezioni di Storia della Diplomazia Interplanetaria...
>>
>> 'Giusto Rest potrebbe trovare interessante una lezione del genere...' si
>> disse, notando l'Ufficiale Tattico che, dopo aver digitato tutto il tempo
>> della lezione sul proprio DiPadd, stava ora apprestandosi ad abbandonare a
>> sua volta l'aula per assumere il suo ruolo istituzionale a bordo della Hope.
>>
>> Passando accanto al collega, però, il Capo Operazioni si accorse che
>> neppure il Vulcaniano doveva essere lo studente modello che aveva
>> immaginato. Il suo elaborato digitale, infatti, pareva una stringa di
>> programma olografico e - a giudicare da quel che poteva vedere - doveva
>> trattarsi della simulazione di uno scontro tra astronavi.
>>
>> "Ma come, Rest...anziché prestare attenzione alla lezione e prendere
>> appunti si mette a compilare oloprogrammi di addestramento?" buttò lì senza
>> riuscire a trattenersi. La natura del collega - decisamente in antitesi con
>> la sua - lo spingeva alla sfida con alterni risultati, ma si trattava
>> sempre di scontri piuttosto interessanti!
>>
>> Il Vulcaniano sollevò su di lui uno sguardo infastidito ma per nulla
>> stupito, segno che era conscio della sua presenza nonostante il trambusto
>> generato dai Cadetti che lasciavano l'aula e l'attenzione che pareva dare a
>> ciò su cui stava lavorando "Le assicuro, Comandante, che ho prestato tutta
>> l'attenzione necessaria alla lezione e che l'addestramento mnemonico al
>> quale sono stato sottoposto sin dall'infanzia rende sostanzialmente inutile
>> l'atto di appuntare i dettagli della medesima, specie alla luce del fatto
>> che si tratta di una lezione olografica, il cui contenuto é di immediata
>> consultazione per tutti..."
>>
>> La risposta, nonostante i due si stessero ora fissando, fu data senza
>> smettere di digitare stringhe di codice. Quando fu apparentemente
>> soddisfatto, Rest salvò il lavoro svolto e si alzò, aggiungendo "Ad ogni
>> modo non si tratta di un programma di addestramento, ma della simulazione
>> del test della Kobayashi Maru. Stavo rivedendone la programmazione
>> originale alla ricerca di una modalità di risoluzione..."
>>
>> Tutti gli Ufficiali Superiori della Hope conoscevano quel test perché
>> tutti - in previsione di quella crociera di addestramento - avevano seguito
>> i corsi base di Comando. Si trattava di un test particolare, la cui
>> programmazione presentava uno schema non-vincente al quale i Cadetti
>> dovevano tenere testa mostrando capacità creative nel modificarne i
>> parametri di base per giungere alla vittoria. Ciò premesso, Rodriguez non
>> riusciva a comprendere il senso delle parole del collega, cui disse "Mi
>> scusi, Rest...ma non credo di capire. A quanto so, anche lei ha già
>> superato questo test, no? E allora perché se lo ristudia?"
>>
>> "Lo ho superato modificandone i parametri," affermò il Vulcaniano,
>> dicendo quella che all'altro pareva una ovvietà "ma in realtà trovo di
>> maggiore interesse la modalità di esecuzione iniziale del test.
>> Originariamente, infatti, il test era semplicemente uno schema
>> non-vincente, programmato per formare i Cadetti al fine di trasmettere loro
>> la consapevolezza dell'esistenza di situazioni non vincenti e per studiarne
>> la reazione di fronte ad esse. Solo successivamente é diventato uno
>> strumento di valutazione dell'inventiva dei Cadetti stessi."
>>
>> "Quindi lei sta cercando di vincere lo schema non-vincente iniziale senza
>> barare?" domandò incredulo Paulo, mentre i due imboccavano il medesimo
>> corridoio diretti al più vicino turboascensore.
>>
>> "Nessuno schema é perdente a priori, Comandante..." ribatté Rest, forse
>> piccato dal tono del Capo Operazioni "con il giusto tempo e la giusta
>> preparazione é sempre possibile individuare una strategia vincente. In
>> questo caso specifico, si tratta di un semplice confronto di astuzia
>> strategica tra il candidato e chi ha programmato il test..."
>>
>> "E...come va questa sfida?" domandò Paulo, piuttosto divertito dalla
>> spocchiosità del Vulcaniano e con l'intenzione di fargli abbassare un po'
>> la cresta...dopotutto, se in più di 150 anni nessuno aveva battuto
>> lealmente il test della Kobayashi Maru, cosa faceva credere a Rest di
>> poterci riuscire?
>>
>> "Per il momento rimane... sfidante..." rispose diplomaticamente il
>> Tattico, lasciando che le porte della piccola cabina si chiudessero dietro
>> di loro. Lasciati passare alcuni secondi, però, attivò il comando che
>> bloccava il turboascensore e aggiunse "Comandante...ho notato che il suo
>> rapporto circa gli eventi intercorsi durante la missione di liberazione del
>> Consigliere e degli altri membri dell'equipaggio dal mercato degli schiavi
>> é a tutt'oggi...lacunoso in alcuni punti. Posso avere una stima del tempo
>> necessario a renderlo definitivo?"
>>
>> “Lacunoso?” rispose Paulo, preso in contropiede da quel repentino cambio
>> di argomento “In che senso…”
>>
>> “Ho notato che il suo rapporto non approfondisce la consistenza e la
>> tipologia della totalità dei materiali che ha ritenuto opportuno…requisire
>> da quel luogo…” ribatté con una accurata scelta di parole il Vulcaniano,
>> tenendo gli occhi fissi sul collega delle operazioni alla ricerca di una
>> qualsiasi reazione visibile.
>>
>> Ma Paulo Rodriguez era un uomo dalle mille risorse e dalla faccia di
>> bronzo nota a decine di tavoli da gioco sparsi per il settore terrestre e –
>> dopo quella iniziale reazione di stupore – il suo viso assunse una
>> neutralità emotiva così studiata da renderlo l’orgoglio di un qualsiasi
>> istruttore di Kolinahr mentre rispondeva “Ad essere sincero ho lasciato ai
>> miei uomini la maggior parte delle attività di verifica, ripromettendomi di
>> verificare che tutto fosse in ordine al più presto. Ma sa…questa è una
>> vecchia nave e ci sono sempre mille piccoli problemi. Ad ogni modo, se mi
>> dice cosa ha notato manchi posso fare un controllo al più presto.”
>>
>> “Gliene sarei effettivamente grato…” rispose Rest, apparentemente
>> accettando quella risposta “in particolare sono interessato al rapporto
>> circa quelle quattro testate quantiche che si trovano al momento depositate
>> nella stiva del vascello del Cadetto Jones, in una zona prossima al motore
>> e pesantemente schermata alle emissioni di radiazioni…e sensorie…”
>>
>> A quelle parole, Paulo non riuscì però a reprimere un leggero aumento
>> della sudorazione, come se qualcuno avesse alzato la temperatura in quel
>> dannato ascensore di una decina di gradi “Ah…quelli…” disse solo, mentre la
>> sua mente agiva rapidamente per trovare una risposta soddisfacente, una di
>> quelle che non lo avrebbe fatto finire di fronte ad una corte marziale
>> “effettivamente li ho requisiti perché mi sembrava inappropriato che una
>> simile tecnologia bellica, coperta dal più alto segreto militare, fosse
>> disponibile a chiunque in un posto come quello. Quanto al rapporto, non li
>> ho inseriti perché, da una prima analisi, mi sono parsi falsi…”
>>
>> “Falsi?” domandò l’Ufficiale Tattico, sollevando un sopracciglio
>> interrogativo.
>>
>> “Sì…” convenne Paulo, ora più sicuro di sé, visto che aveva iniziato a
>> trovare la strada giusta “naturalmente non sono un esperto di esplosivi, ma
>> le analisi preliminari della scocca esterna mi hanno lasciato alcune
>> perplessità e ho preferito aspettare ad inserire nel rapporto il
>> ritrovamento di simili armi, se non ero certo che fossero vere. Volevo
>> innanzitutto sottoporre la struttura di quelle testate ad una analisi
>> approfondita ma – come sa – la maggior parte delle risorse di calcolo del
>> computer sono al momento dedicate all’Astronomia, quindi non potrò farlo
>> fino a completamento della missione attuale.”
>>
>> “Capisco…” rispose – apparentemente meditabondo – Rest. Dopo un attimo
>> aggiunse “Sarei comunque più tranquillo se le testate – o presunte tali –
>> venissero trasferite in armeria e poste sotto controllo della sicurezza.
>> Inoltre gradirei assistere alle successive analisi, quando avrà modo di
>> porle in essere. Ho avuto modo di studiare questa tipologia di armi e
>> potrei essere di supporto…”
>>
>> “Naturalmente…” rispose il Capo delle Operazioni, tirando un invisibile
>> sospiro di sollievo quando vide Rest digitare un comando sul controller del
>> Turboascensore e farlo ripartire. Forse avrebbe aggiunto anche
>> qualcos’altro, se dopo aver percorso una decina di metri, la cabina non si
>> fosse nuovamente bloccata con un contraccolpo tale da farlo cadere a terra
>> “Che accidenti…?”
>>
>> Rest, che era riuscito ad appoggiarsi ad una delle pareti curve per
>> sostenersi, si avviò rapidamente ai comandi solo per scoprire che l’energia
>> principale sembrava disattiva. Prima che potesse dire qualcosa, l’ascensore
>> si riavviò, percorse un altro ponte e si bloccò di nuovo, mentre l’intera
>> nave veniva scossa violentemente.
>>
>> “Maledizione, che sta combinando Doohan in Sala Macchine?” sbottò
>> l’umano, riuscendo finalmente a rialzarsi e ad accedere al computer, appena
>> tornato in funzione. Verificate un paio di cose su di una mini schermata di
>> controllo danni, aggiunse “Non è possibile…qualcosa ha interrotto sia
>> l’energia principale che la secondaria. Adesso stiamo andando a batterie…”
>>
>> Mentre parlava, le porte si aprirono sulla Plancia del vascello,
>> mostrando che – al momento – sembrava non esserci una catena di comando
>> efficiente. Degli otto cadetti presenti, infatti, solo la timoniera Luna
>> Jones pareva avere il pieno controllo di sé, mentre riferiva che il timone
>> pareva rispondere anche se – a causa dell’interruzione dell’energia
>> principale – erano usciti dalla Curvatura. Per contro, l’ufficiale che
>> sedeva sulla Poltrona di Comando– il Tenente Aston – sembrava piuttosto
>> spaesato e sopraffatto dai rapporti che riceveva contemporaneamente da
>> tutte le postazioni.
>>
>> “Signori....” disse con voce greve e forte il Vulcaniano, sovrastando i
>> rapporti confusionari ed attirando l’attenzione di tutto il personale di
>> Plancia, mentre Paulo Rodriguez si dirigeva con un ghigno alla postazione
>> delle Operazioni “credo sia opportuno che interrompiate i vostri rapporti e
>> procediate con ordine di priorità, così da poter efficientemente stabilire
>> l’esatta situazione della nave.”
>>
>> Si trattava di certo di un consiglio sensato, quindi tutti vi si
>> attennero. Purtroppo ognuno degli addetti alle postazioni di Plancia
>> riteneva che le proprie informazioni fossero le più rilevanti, quindi tutti
>> – con l’eccezione dei due nuovi arrivati e di Aston - ricominciarono a
>> parlare contemporaneamente.
>>
>> Rest provò per un secondo l’istinto di estrarre dall’armadietto tattico
>> un Phaser per sparare un colpo di avvertimento nel mezzo di quella mandria
>> di incapaci ma – prima ancora che la sua mente iniziasse ad individuare le
>> migliaia di motivazioni che classificavano questo desiderio come una
>> illogica esternazione di frustrazione – un fischio penetrante interruppe di
>> nuovo il chiacchiericcio, costringendo quasi tutti a zittirsi e tapparsi le
>> orecchie.
>>
>> Il Vulcaniano osservò con un accenno di curiosità Paulo che – toltosi due
>> dita dalla bocca – ricominciava a lavorare come se nulla fosse. Prima che
>> qualcuno potesse ricominciare a parlare, però, aggiunse con tono di voce
>> che non ammetteva repliche “Credo sia opportuno che parliate solo quando
>> siete interpellati, dato che non sembrate in grado di capire da soli il
>> corretto ordine di priorità.”
>>
>> Ottenuto un silenzio di tomba a quelle parole, il Vulcaniano si volse
>> verso l’Ufficiale in Comando, per cedergli la parola. Forse timoroso di
>> sbagliare – o, più probabilmente, temendo di essere ricompreso nel novero
>> degli incapaci – Aston gli fece cenno di proseguire e lui non se lo fece
>> ripetere due volte. Mentre prendeva posto al Tattico, avviando una
>> scansione di prossimità e rivedendo al contempo il diario dei sensori,
>> aggiunse “Tenente Jones, stato della navigazione e dello spazio
>> circostante.”
>>
>> “Siamo stati strappati fuori dalla Curvatura per mancanza di energia alle
>> gondole…” affermò la Mezza-Klingon senza neppure consultare di nuovo i
>> propri strumenti “Fortunatamente sono stata veloce ad accorgermi del calo
>> di potenza e ho potuto compensare, o avremmo subito danni. Ad ogni modo ora
>> siamo in arresto completo e non ci sono altre navi o ostacoli alla
>> navigazione nel raggio dei sensori.”
>>
>> “Confermo dai sensori tattici…” commentò quasi tra sé e sé Rest “Stato
>> della nave, signor Rodriguez?”
>>
>> “Stiamo procedendo con l’energia di emergenza. La reazione del Nucleo è
>> stata soppressa e i reattori ad impulso hanno subito un arresto di
>> emergenza per evitare contraccolpi dovuti al reflusso energetico. Parte
>> della rete EPS nella zona tra la Sala Macchine ed il Punte di Lancio è
>> stata interrotta da qualcosa, ma non rilevo perdite di Plasma rilevanti. Il
>> reflusso energetico ha inoltre causato diversi danni ai sistemi:
>> attualmente abbiamo perso le comunicazioni, la propulsione a Curvature ed i
>> sistemi tattici”
>>
>> “L’Infermeria comunica che abbiamo circa una dozzina di contusi a causa
>> della brusca uscita dalla Curvatura ed un paio di feriti per esplosioni di
>> condotti EPS sui ponti inferiori, ma nulla di grave…” si intromise il
>> Guardiamarina Anister, dalle comunicazioni.
>>
>> Rest fulminò con una occhiataccia la giovane Betazoide, rea di aver
>> parlato senza essere stata interpellata, ma scelse di non dirle nulla
>> verbalmente, mentre aggiungeva “Molto bene, signor Rodriguez, dia la
>> priorità al riavvio dell’energia secondaria ed alla riattivazione dei
>> sistemi tattici. Signor Jones, ho rilevato una zona di materia densa nelle
>> propaggini della nebulosa che stiamo costeggiando. Si diriga a pieno
>> impulso in quella direzione, così che possiamo mantenere un basso profilo
>> finché non avremo ripristinato i sistemi tattici.”
>>
>> “Pensa che ci sia qualcuno che intende attaccarci?” domandò stupito
>> Aston, che nel frattempo si era alzato dalla poltrona centrale della
>> Plancia quasi scottasse “Che quel che è successo fosse un attacco?”
>>
>> “Non ho elementi per rispondere a questa domanda,” affermò semplicemente
>> il Vulcaniano, mentre richiamava a video le letture dei sensori tattici
>> relative ai minuti precedenti, per tentare di capire cosa fosse
>> effettivamente successo “ma non posso neppure escludere tale ipotesi. Ergo,
>> preferisco eccedere in cautela che in avventatezza. Computer, attivare la
>> condizione di Allarme Giallo.”
>>
>>
>> *U.S.S. Hope - Sala Macchine - Contemporaneamente*
>>
>> "Me lo rispieghi..." chiese il Capitano Bueller, osservando con una
>> torsione del collo il muso della navetta sconosciuta che spuntava
>> parzialmente dal soffitto della Sala Macchine. La navetta non sembrava aver
>> sfondato la paratia di separazione tra i ponti della nave, ma essere fusa
>> in essa.
>>
>> Nella stessa posizione del suo ufficiale comandante, il Cadetto James
>> Doohan III, Ingegnere Capo della Hope, aprì la bocca a vuoto un paio di
>> volte, come se non sapesse come iniziare la sua spiegazione. Alla fine
>> disse "Non lo so, signore. Un momento andava tutto bene...poi l'energia
>> principale é saltata e - tra mille cortocircuiti - é iniziata una reazione
>> di riflusso nel Nucleo. Quando siamo riusciti a spegnerlo, ho alzato gli
>> occhi al soffitto e la nave era lì...nessun rumore, nessun detrito
>> caduto...come se si fosse materializzata dal nulla."
>>
>> "Di solito le navette non compaiono dal nulla..." commentò Bueller, senza
>> riuscire a staccare gli occhi dal muso di quel piccolo veicolo spaziale. La
>> forma gli era sconosciuta, ma il modello avrebbe potuto far pensare
>> all'evoluzione di una nave Federale. Nonostante lo scafo nero come la
>> notte, infatti, gli oblò frontali avevano la stessa forma leggermente
>> stondata di quelli di un Runabout ed anche la punta di una gondola, che
>> spuntava dal soffitto sotto la struttura principale, aveva un aspetto che
>> poteva richiamare quelli usati dalla Flotta per i suoi vascelli di piccolo
>> tonnellaggio.
>>
>> Il Capitano si volse allora verso Tucci, che fino a quel momento era
>> rimasto in silenzio dopo la sua iniziale ammissione di colpa. L'Ufficiale
>> Scientifico non parve cogliere l'implicito invito a prendere parte alla
>> conversazione, quindi Bueller si schiarì la gola un paio di volte e -
>> infine - lo richiamò all'ordine dicendo "Tucci, lei che ne pensa?"
>>
>> Il giovane Umano sollevò spaesato lo sguardo dal terminale che stava
>> studiando e disse con voce colpevole “Non so da dove sia venuta, signore…ma
>> ho il tremendo sospetto di sapere perché sia comparsa qui…”
>>
>> “Immagino che centri qualcosa con quanto ha affermato poco fa, ovvero che
>> è colpa sua…” commentò Xyr, che se ne stava immobile a braccia conserte
>> alla destra del Capitano, l’attenzione equamente suddivisa tra le procedure
>> della Sala Macchine, le conversazioni in corso e la navetta che spuntava
>> sulle loro teste.
>>
>> Bueller le lanciò un’occhiataccia ma Edison parve non accorgersi
>> dell’interazione tra i due colletti rossi, rispondendo “Io…forse, signore.
>> Come certamente saprà, io ed il signor Doohan avevamo riscontrato alcune
>> anomalie circa il funzionamento della Gondola di dritta. Negli ultimi
>> giorni avevamo rilevato delle sporadiche perdite di potenza, come se ci
>> fossero fughe di plasma da qualche parte…o come se l’energia venisse
>> drenata da qualcosa…”
>>
>> “Mi pareva di aver autorizzato una ispezione della gondola, no?” chiese
>> Bueller, che ricordava la discussione che aveva dovuto sostenere con Luna,
>> quando la sua amica aveva protestato vivamente per averla costretta per un
>> intero turno a procedere a velocità impulso, togliendole anche quel po’ di
>> gioia datale dalla vibrazione dei motori a curvatura…testuali parole “Mi
>> pare non aveste rilevato nulla.”
>>
>> “Infatti signore, nessuna perdita.” Convenne il Capo Ingegnere, in
>> sostegno al collega della Sezione Scientifica “Per questo abbiamo
>> ipotizzato che il problema potesse essere di natura diversa…che un qualche
>> fenomeno spaziale causasse – a cicli costanti – le perdite che rilevavamo.
>> Poiché però i sistemi non rilevavano nulla, abbiamo pensato che potesse
>> trattarsi di qualcosa nel subspazio.”
>>
>> “Abbiamo quindi pensato di generare una piccola emissione subspaziale…una
>> sorta di impulso di risonanza del Nucleo di Curvatura.” Riprese Tucci
>> “Nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto funzionare come una sorta di sonar
>> subspaziale…se ci fosse stato qualcosa – anche profondamente radicato nel
>> subspazio ed invisibile ai nostri sensori – l’impulso avrebbe dovuto
>> colpirlo e generare una eco…”
>>
>> “E, mi faccia capire,” si intromise di nuovo Xyr “Avete attivato
>> l’impulso e la navetta è comparsa?”
>>
>> “Dopo pochi secondi…” ammise Edison con un cenno del capo “Forse era
>> molto vicina a noi e l’impulso la ha…attirata verso il Nucleo di Curvatura…”
>>
>> Effettivamente quel poco del muso della navetta che si vedeva era
>> perfettamente allineato al Nucleo di Curvatura, quasi vi stesse
>> precipitando contro. Constatato ciò, Bueller disse “Quindi, in sostanza, il
>> vostro impulso ha in qualche modo attirato questa navetta verso il Nucleo
>> ed in qualche modo l’ha costretta a palesarsi. Ma come? Da dove viene?”
>>
>> Nessuno rispose, quindi l’Umano aggiunse una domanda che da un po’ gli
>> ronzava in testa "Potrebbe venire dal futuro?"
>>
>> "Io...non saprei..." affermò l'ingegnere, uscendo dal suo stato di
>> confusione e cercando un tricoder, che subito accese "Ma questo possiamo
>> verificarlo.” Dopo alcuni secondi di scansione, durante i quali il Primo
>> Ufficiale si era avvicinata al Capo Ingegnere per vedere per prima i
>> risultati, aggiunse “Non rilevo tracce di radiazione cronotonica, quindi
>> penso di no...non dovrebbe essere giunta attraverso uno spostamento
>> temporale"
>>
>> "Però a bordo c'é una forma di vita..." fece notare Xyr, quasi strappando
>> di mano l'analizzatore all'Umano. La bella Andoriana digitò alcuni comandi
>> con le lunghe ed affusolate dita blu. In risposta, l'analisi avviata
>> dall'Ingegnere Capo venne messa in secondo piano ed il piccolo schermo
>> evidenziò un diagramma d'onda che prima compariva solo come un piccolo
>> simbolo di sfondo "non riesco ad avere una lettura chiara sulla specie, ma
>> c'è..."
>>
>> "Allora muoviamoci a tirarlo fuori!" ordinò Bueller, come attraversato da
>> una scarica elettrica, mentre la mano dirigeva al Comunicatore " Dottoressa
>> Grahan...a rapporto immediatamente in Sala Macchine!" quindi, voltandosi
>> verso i presenti, aggiunse "Signor Doohan, Signor Tucci…trovate un modo di
>> entrare in quell'affare, a costo di portare qui una scala e sfondare l'oblò
>> frontale... Basta, prenda uno dei suoi e lo copra!"
>>
>>
>> *U.S.S. Hope - Ponte di Lancio – 30 dicembre 2394 - Ore 9:25*
>>
>> "Molto bene Rest, tenga sott'occhio la situazione esterna e mi avverta di
>> qualsiasi cambiamento. Fino a diverso ordine mantenga tutti i sistemi in
>> Allarme Giallo."
>>
>> Dopo un veloce scambio di informazioni con l'Ufficiale Tattico, che gli
>> pareva avesse messo sotto controllo la situazione in Plancia, Bueller si
>> concentrò su quanto stavano facendo i suoi uomini, non riuscendo però a
>> trattenersi dallo sbuffare, alla vista della parte posteriore della navetta
>> sconosciuta che spuntava - inclinata di una quarantina di gradi - dalla
>> superficie liscia del suo Ponte di Lancio.
>>
>> Xyr, che aveva passato gli ultimi minuti ad interrogare gli addetti al
>> Ponte di Volo sull'accaduto si avvicinò a Bueller e, senza staccare a sua
>> volta gli occhi dal portello attorno al quale stavano trafficando Doohan e
>> Tucci, riferí "Anche gli addetti al Ponte confermano quanto già
>> sapevamo...c'é stato un primo breve Black Out e subito dopo é comparsa la
>> nave, già incastrata nello scafo. Quando si é materializzata c'é stata la
>> seconda perdita di potenza e la nave é uscita dalla Curvatura, causando lo
>> scossone..."
>>
>> "Bene..." commentò il Capitano, anche se non pensava affatto fosse un
>> bene. Certo, la loro missione era improvvisamente diventata molto più
>> interessante ed eccitante, ma quella navetta comparsa dal nulla aveva
>> causato parecchi danni alla nave...alla SUA nave. E questo non era
>> accettabile! "Ora non ci resta che capire da dove diavolo si é
>> materializzata e come. Ho parlato con Rest. Lui e Paulo sono in Plancia e
>> stanno ricontrollando tutte le letture dei sensori. A quanto pare non c'é
>> nulla di visibile nel raggio di analisi e anche le letture dei momenti
>> dell'incidente non mostrano la presenza di altre navi, anomalie o altro..."
>>
>> "In tal caso, immagino che troveremo le nostre risposte lì dentro..."
>> commentò l'Andoriana, mentre le antenne sulla sommità della sua fronte si
>> tendevano verso il portello della navetta misteriosa, che Tucci e Doohan
>> erano finalmente riusciti a forzare.
>>
>> Lon Basta, armato di un Phaser Tipo II, entrò rapidamente, seguito da un
>> secondo membro della Sicurezza e, contemporaneamente, l'Ufficiale
>> Scientifico Capo ed il Capo Ingegnere iniziarono a scansionare l'interno
>> del veicolo.
>>
>> Bueller e Xyr li raggiunsero a rapide falcate e, prima che qualcuno
>> potesse dire nulla, la voce di Basta richiese l'intervento della Dottoressa
>> Grahan, che si era fino a quel momento tenuta a distanza per non
>> intralciare le operazioni.
>>
>> Al richiamo del Capo della Sicurezza tutti gli ufficiali presenti si
>> precipitarono nell’angusto spazio della navetta, così che la Dottoressa
>> dovette spintonare Capitano e Primo Ufficiale per adempiere ai suoi doveri.
>> Naturalmente, se avesse saputo che ciò che la aspettava era il corpo di un
>> uomo che emergeva parzialmente da una paratia – all’interno della quale
>> doveva essersi materializzato quando la navetta aveva riacquistato
>> consistenza – probabilmente si sarebbe data meno da fare.
>>
>> Lon Basta percepì chiaramente lo shock della donna come un alone verde
>> che si stendeva come un velo sui suoi pensieri ma, poiché il suo intervento
>> era necessario, attirò l’attenzione dell’amica sul secondo passeggero
>> “Dottoressa, non credo possa fare più nulla per quell’uomo…questo, d’altro
>> canto, è ancora vivo.”
>>
>> A quelle parole la Dottoressa Grahan si riscosse e, staccati gli occhi da
>> quel volto dall’espressione distorta dal dolore per quella morte così
>> improvvisa, si trovò ad osservare un secondo corpo, disteso a terra accanto
>> ad una consolle che non era in grado di identificare. Quasi automaticamente
>> il braccio si sollevò puntando il Tricoder verso il ferito e, quando vide
>> un segno vitale instabile ma ancora percepibile, ordinò “Presto, serve un
>> teletrasporto di emergenza in Infermeria!”
>>
>> “La struttura della navetta rende impossibile il teletrasporto
>> dall’esterno…” disse subito Tucci, ma il Capo della Sicurezza doveva averlo
>> già compreso dai suoi pensieri o dalle scansioni efettuate perché, con un
>> rapido cenno, si era fatto affiancare dal sottoposto ed insieme avevano
>> cominciato a spostare il ferito, cercando di farlo nel modo più sicuro
>> possibile.
>>
>> Con uno sbuffo Melanne si accostò all’amico e gli mostrò il giusto modo
>> di sostenere il collo del paziente quindi, quando i due membri della
>> sicurezza lo ebbero portato fuori, disse solo “Io vado, Capitano…le farò
>> sapere al più presto…”
>>
>> Quindi, dopo essersi messa accanto al ferito – ora sdraiato sul ponte di
>> decollo – sfiorò il comunicatore e disse “Grahan a Sala Teletrasporto 1.
>> Emergenza Medica, due da teletrasportare in Infermeria.”
>>
>> Rimasti soli all’interno della Navetta, Bueller, Xyr, Tucci e Doohan si
>> guardarono per un momento, quindi fu l’Ufficiale scientifico a domandare,
>> quasi timidamente “Hem…nessuno ha notato che i due passeggeri erano
>> Romulani?”
>>
>>
>> *U.S.S. Hope – Sala Riunioni – 30 dicembre 2394 - Ore 12:30*
>>
>> Diario del Capitano: Supplemento. Sono tre ore che le riparazioni sono
>> state avviate, ma ancora metà dei sistemi automatizzati non rispondono. Al
>> momento le avarie più gravi riguardano i Motori a Curvatura ed il sistema
>> delle Comunicazioni. Per quanto riguarda le Comunicazioni, la Sala Macchine
>> ha riferito che il sovraccarico energetico subito dal nucleo ha bruciato
>> l’Antenna Subspaziale, pertanto sarà necessario organizzare una
>> sostituzione della stessa, cosa che dovrà essere fatta con attività
>> extraveicolare.
>>
>> Per quanto concerne la Curvatura, invece, il signor Doohan ha affermato
>> che i motori sono in buone condizioni, ma che non sarà possibile alimentare
>> la Gondola di sinistra fintanto che non avremo rimosso la navetta
>> sconosciuta dal soffitto della Sala Macchine, dato che pare si sia
>> incastrata esattamente all’interno di uno dei giunti EPS principali.
>>
>> Attualmente abbiamo ripristinato l’Energia Secondaria e – su
>> suggerimento del signor Rest – siamo nascosti all’interno di una zona
>> particolarmente densa della Nebulosa che stavamo analizzando. Ciò dovrebbe
>> proteggerci dal rischio di individuazione da parte di amici dei due
>> Romulani che abbiamo trovato nella navetta, per lo meno fin quando non
>> avremo ripristinato le comunicazioni con il Comando di Flotta.
>>
>> Diario personale: chiunque sia il genio che ha stilato la lista dele
>> priorità negli interventi di riparazione non ha la più pallida idea di
>> quanto possa essere intrattabile Luna quando si ritrova costretta a
>> mangiare razioni di emergenza e a bere caffè liofilizzato…devo
>> assolutamente trovare una buona scusa per convincere Xyr a mettere i
>> replicatori alimentari in cima alla lista delle riparazioni…
>>
>> Il Capitano Bueller finì di registrare l’aggiornamento sulla situazione
>> e, in attesa dell’arrivo dei colleghi inviati alla riunione, si mise ad
>> osservare la nebulosa al di fuori degli oblò di osservazione. Si trattava
>> di uno spettacolo impressionante, visto da così vicino, ma Ferris aveva ben
>> altro per la testa. Aveva a bordo due ufficiali Romulani su una navetta
>> sconosciuta, ma di fattura non Romulana. Uno era certamente morto, mentre
>> l’altro pareva ferito gravemente. La nave aveva subito avarie ai sistemi
>> principali e – anche se si trattava di riparazioni facili – lo impensieriva
>> avere a che fare con i Romulani ed essere tagliato fuori dal Comando di
>> Flotta.
>>
>> ‘Dovrei inviare una sonda, con un rapporto sulla situazione…’ si disse.
>> Ma sapeva perché ancora non lo aveva fatto. Quella era la loro seconda
>> missione ed erano già riusciti a ficcarsi in un mare di guai entrambe le
>> volte. Questa volta sarebbe stato il caso di comunicare all’Ammiraglio
>> Lennox qualcosa di più di un <<Non stavamo facendo niente di male, ma una
>> navetta Romulana ci è comparsa in Sala Macchine scassando un po’ tutto…ah,
>> abbiamo anche un cadavere Romulano in obitorio, o almeno qualche suo
>> pezzo…>>
>>
>> Decisamente…
>>
>> “Invierò la sonda dopo la riunione.” Borbottò, alzandosi in piedi e
>> sistemandosi la parte superiore dell’uniforme. Quella era la soluzione
>> migliore, si disse. I ragazzi avevano di certo scoperto qualcosa di utile
>> in quelle tre ore che aveva concesso loro ed un rapporto con informazioni
>> più utili sarebbe certo stato meglio accolto dal Comando.
>>
>> Come se fossero stati convocati da un suo comando mentale, i <<ragazzi>>
>> entrarono a piccoli gruppi in Sala Riunioni, salutandolo e poi andando a
>> prendere posto. Per primi – esattamente all’ora convenuta – entrarono Xyr e
>> Rest, seguiti in rapida successione dagli altri, che parvero giungere in
>> gruppetti in base alle amicizie che si erano strette durante i precedenti
>> anni di Accademia.
>>
>> ‘Proprio come un gruppetto di studenti…’ si disse il Capitano Bueller,
>> prima di prendere la parola affermando senza troppi preamboli “Molto bene,
>> signori…abbiamo un rapporto da inviare all’Ammiraglio Lennox, quindi voglio
>> solo un paio di risposte semplici e chiare: chi cavolo sono quei romulani,
>> perché si trovavano così vicini alla Hope e come accidenti hanno fatto a
>> materializzarsi nel soffitto della nostra Sala Macchine?”
>>
>> “Beh…innanzitutto non sono Romulani…” affermò leggermente turbata la
>> Dottoressa Grahan, arrossendo quasi immediatamente alle occhiate sorprese
>> lanciategli da tre quarti dell’equipaggio. Tutti i presenti avevano visto
>> quei corpi – o quantomeno le riprese effettuate dalle olocamere di
>> sorveglianza mentre venivano portati via – ma solo Rest, da bravo
>> Vulcaniano, riuscì a nascondere lo stupore a quelle parole. Lui e Lon
>> Basta, anche se forse il Telepate era già stato messo al corrente della
>> cosa, dato che era arrivato insieme alla dottoressa.
>>
>> “Non sono Romulani?” domandò invece Xyr, piuttosto stupita dalla cosa.
>> Aveva scansionato lei stessa il corpo del ferito trovato all’interno della
>> navetta ed il tricoder aveva confermato di trovarsi di fronte ad un essere
>> proveniente dal pianeta Romulus “Beh…ci assomigliavano molto…”
>>
>> “Erano alterati chirurgicamente per sembrarlo…” spiegò la Dottoressa,
>> tirando fuori dalle tasche del camice da medico un piccolo contenitore
>> sterile al cui interno vi era un piccolo circuito nero “inoltre… ognuno di
>> loro aveva uno di questi, innestato della parte superiore della colonna
>> vertebrale. Emette un falso segnale che integra le bioemissioni del corpo,
>> creando una falsa traccia. I nostri analizzatori li leggevano come
>> Romulani, ma i due appartengono a specie Federali. Quello sopravvissuto è
>> un Umano, mentre l’altro era un Betazoide.” La donna fece una pausa, prima
>> di aggiungere “Inutile che vi dica che non avevo mai visto un apparecchio
>> del genere prima. Una cosa simile può essere fatta con un Tricoder, ma per
>> breve tempo ed è facilmente identificabile. Il segnale di quest’affare è
>> praticamente perfetto. Se non avessi operato uno dei due e fatto l’autopsia
>> all’altro, probabilmente, non me ne sarei accorta pur avendoli su di un
>> bioletto dell’Infermeria.”
>>
>> “Li ha identificati?” domandò semplicemente Rest, mentre i colleghi
>> ancora stavano rimuginando sulle implicazioni di quel che era stato loro
>> rivelato.
>>
>> “L’Umano si chiama John Smith, un contadino del Kansas…” affermò la
>> Grahan con il tono di chi è incredulo circa ciò che sta riferendo “mentre
>> il Betazoide si chiamava Alari Sten, un bibliotecario di Medela III.”
>>
>> “I nomi sono evidentemente fasulli,” affermò Rest, senza neppure alzare
>> lo sguardo sui colleghi “si tratta di nomi e cognomi comuni estremamente
>> diffusi su entrambi i pianeti, di conseguenza – tenendo conto delle
>> circostanze - le probabilità che si tratti di identità di copertura sono
>> del 91,47%”
>>
>> Bueller fece cenno di essere d’accordo con la testa, quindi osservò gli
>> altri e disse “E della navetta che mi dite? Di chi è? Che ci faceva qui e,
>> soprattutto, come ci è comparsa dentro la nave?”
>>
>> “La navetta risulta essere uno yacht da diporto appartenente ad un tale
>> Myelos, un Boliano residente in Atarsis, un mondo extrafederale ai confini
>> con lo spazio Ferengi.” Riferì Lon Basta, che aveva usato i codici del
>> radiofaro (spento) della navetta per cercare indizi sulla sua origine “Ma,
>> devo ammettere, per essere una navetta civile è stata pesantemente
>> modificata.”
>>
>> “Navetta civile un accidenti!” Esclamò Paulo Rodriguez, che aveva passato
>> le ultime tre ore a studiare i sistemi di quella navetta, o perlomeno
>> quella parte di sistemi che non erano diventati parte integrante del loro
>> Ponte di Volo “schermatura antisensoriale, dispositivo di occultamento,
>> sensori attivi e passivi ad altissima definizione, reattore Antimateria in
>> grado di produrre una quantità di energia sufficiente ad alimentare una
>> nave tre volte più grande. E questo è solo quello che sono riuscito a
>> studiare. C’è anche un altro apparecchio – quello accanto a cui era
>> accasciato il falso Romulano sopravvissuto – che non ho idea di cosa
>> faccia, ma sembra avere un output di energia enorme. Tutto ciò che posso
>> dire che non è parte della dotazione standard della navetta, ma pare essere
>> stato aggiunto in un secondo momento, collegandolo direttamente ad un
>> condotto del Plasma dopo aver scavato una sorta di nicchia nel pavimento.”
>>
>> “Potrei sbagliare…” azzardò Tucci, apparentemente perso dietro mille
>> pensieri “ma credo di aver già visto qualcosa di simile, anche se solo su
>> un progetto che credevo non fosse mai stato realizzato…”
>>
>> Bueller dovette resistere alla tentazione di strappare a forza le parole
>> dall’Ufficiale Scientifico per un intero minuto, prima che aggiungesse
>> “Quello assomiglia davvero tanto ad uno sincronizzatore di fase…se così
>> fosse, la navetta ci sarebbe potuta finire dentro perché era “fuori fase”
>> rispetto a noi…”
>>
>> Questa volta neppure Rest riuscì a nascondere completamente una
>> espressione di stupore, anche se la mascherò con consumata abilità in una
>> alzata di sopracciglio decisamente tipica della sua razza. Fu comunque Xyr
>> a chiedere “Fuori fase? Cioè quella nave ci sarebbe potuta passare
>> attraverso senza difficoltà? Ho studiato qualcosa al riguardo…mi pare fosse
>> un corso sugli armamenti di razze del Quadrante Delta…”
>>
>> “Non serve spingersi così lontani…” rispose lo scienziato, che dopo aver
>> avanzato la propria ipotesi aveva effettuato anche alcune ricerche “il
>> fatto che la Federazione non abbia mai ritenuto opportuno studiare questa
>> tecnologia – peraltro considerata a tutti gli effetti un dispositivo di
>> occultamento e quindi vietata dal Trattato di Algeron – non significa che
>> non l’abbia mai incontrata. Dai miei studi ho scoperto che proprio i
>> Romulani avevano sviluppato un prototipo che la sfruttasse, ma pare che non
>> sia andata bene e abbia quasi distrutto la nave che lo montava…”
>>
>> “Umh…quindi abbiamo due membri della Federazione camuffati
>> chirurgicamente per sembrare Romulani, una navetta ipertecnolgica che
>> dovrebbe essere un semplice yacht da diporto e una specie di dispositivo di
>> occultamento ultratecnologico, la cui tecnologia sappiamo essere stata
>> studiata dai Romulani e da loro sviluppata almeno fino a livello di
>> sperimentazione…” riepilogò Bueller, contando sulle dita della mano destra
>> i fatti man mano che li elencava “solo a me questa cosa puzza di Servizi
>> Segreti lontano anni luce?”
>>
>> Prima che qualcuno potesse rispondere, le luci si abbassarono e vennero
>> rapidamente sostituite da quelle dell’Allarme Rosso, mentre la relativa
>> sirena richiamava tutti i membri dell’equipaggio di Cadetti alle relative
>> postazioni di emergenza.
>>
>>
>> *U.S.S. Hope – Plancia – quarantasette secondi dopo*
>>
>> La Plancia della Hope distava dalla sala riunioni circa due minuti, ma
>> Bueller ed il suo seguito di giovani Ufficiali impiegarono meno della metà
>> del tempo per raggiungerla. Per ognuno di quegli interminabili cinquanta
>> secondi, il Capitano della Hope si chiese che accidenti d’altro potesse
>> essere successo.
>>
>> Luna, che in quel momento era stata messa al comando delle operazioni di
>> Plancia, gli aveva solo riferito di “muovere quel dannato sedere e
>> raggiungerla”, quindi Ferris non aveva molti indizi su cosa stesse
>> capitando.
>>
>> Quando le doppie porte della Plancia si aprirono, i suoi uomini si
>> lanciarono alle rispettive postazioni e l’Umano chiese solo “Che accidenti
>> sta succedendo?”, ma non ebbe bisogno di alcun chiarimento, quando vide
>> sullo schermo visore la massiccia ed inconfondibile sagoma di un Falco da
>> Guerra Romulano di Classe D’Deridex stagliarsi sullo sfondo dello spazio
>> circostante, al di fuori dell’ampia coltre di materiale gassoso e detritico
>> della Nebulosa che – si sperava – li nascondesse alla immensa nave da
>> guerra della Marina Imperiale.
>>
>> “Oh…porca…” disse una voce alle sue spalle, ma Bueller non si chiese
>> neppure chi fosse stato a parlare. Di chiunque si trattasse, aveva quasi
>> certamente dato voce al pensiero di tutti in quella sala.
>>
>> **********************************
>> *END TRANSMISSION*
>> **********************************
>>
>>
>>
>> *_________________________________________________________________________*
>> *Da*: Comandante del sommergibile *Sea Tiger*
>> *A*: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
>> *Tramite*: Comando Forze Subacquee.
>> *Oggetto*: Carta igienica.
>> *#1*. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150
>> rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata
>> restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta
>> annullata."
>> *#2*. Il Comandante del sommergibile *Sea Tiger* non può fare a meno di
>> domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in
>> sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente noto
>> a questo Comando.
>> _________________________________________________________________________
>>
>> Il giorno 8 luglio 2015 15:46, Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com>
>> ha scritto:
>>
>>> Santoddio che pezzone! Fantastico!
>>>
>>> C'è solo un punto strano:
>>>
>>> *"Però a bordo c'é una forma di vita..." fece notare Xyr, quasi
>>> strappando di mano l'analizzatore all'Umano. La bella Andoriana digitò
>>> alcuni comandi con le lunghe ed affusolate dita blu. In risposta, l'analisi
>>> avviata dall'Ingegnere Capo venne messa in secondo piano ed il piccolo
>>> schermo evidenziò un diagramma d'onda che prima compariva solo come un
>>> piccolo simbolo di sfondo "si direbbe un Betazoide..."*
>>>
>>> Quindi Xyr aveva visto che era betazoide, ma poi in sala riunioni:
>>>
>>> *“Non sono Romulani?” domandò invece Xyr, piuttosto stupita dalla cosa.
>>> Aveva scansionato lei stessa il corpo del ferito trovato all’interno della
>>> navetta ed il tricoder aveva confermato di trovarsi di fronte ad un essere
>>> proveniente dal pianeta Romulus “Beh…ci assomigliavano molto…”*
>>>
>>>
>>> Quindi c'è qualcosa che non va probabilmente a causa del bagno del
>>> cellulare :)
>>>
>>> Comunque è una gran figata!
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> *Sent:* Wednesday, July 08, 2015 at 2:06 PM
>>> *From:* "federico pirazzoli" <cmdrtkar a gmail.com>
>>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>>> *Subject:* [Stml17] Rest - 02-01: Del come e del perché ci ritroviamo
>>> con una navetta conficcata in Sala Macchine
>>> Ok signori, ecco il mio pezzo...innanzitutto mi scuso per il ritardo e
>>> per l'ultima parte, forse un po' tirata via...
>>> purtroppo il mio cellulare ha ben pensato di farsi un tuffo nella
>>> ciotola dell'acqua del cane e di autodistruggersi di conseguenza...ergo ho
>>> perso parte del lavorato ed un mucchio di tempo, ma tant'è...
>>>
>>> Alla fine qualcosa ho prodotto, ispirandomi principalmente ai seguenti
>>> episodi:
>>>
>>> TNG 5x24: The Next Phase - Un’altra dimensione
>>> TNG 7x12: The Pegasus - La Pegasus
>>> ENT 4x22: These Are The Voyages - Questi sono i viaggi...
>>>
>>> Spero che l'idea sia di vostro gradimento!
>>>
>>>
>>> ***************************************************************************************************************
>>> *Brano: 02-01*
>>> *Titolo: Del come e del perché ci ritroviamo con una navetta conficcata
>>> in Sala Macchine*
>>> *Autore: Rest figlio di Retok*
>>> *Brano precedente: Missione o punizione?*
>>>
>>> ****************************************************************************************************************
>>>
>>> *U.S.S. Hope – Aula di Formazione nr. 3 - 30 dicembre 2394 - Ore 09:01*
>>>
>>> Paulo accolse la fine della lezione di meccanica quantistica con
>>> malcelata soddisfazione e, con un colpo di reni, si tirò in piedi
>>> avviandosi verso l'uscita dell’Aula...aveva cose molto più interessanti,
>>> divertenti e potenzialmente redditizie da fare che perdere tempo dietro
>>> noiosissime lezioni di Storia della Diplomazia Interplanetaria...
>>>
>>> 'Giusto Rest potrebbe trovare interessante una lezione del genere...' si
>>> disse, notando l'Ufficiale Tattico che, dopo aver digitato tutto il tempo
>>> della lezione sul proprio DiPadd, stava ora apprestandosi ad abbandonare a
>>> sua volta l'aula per assumere il suo ruolo istituzionale a bordo della Hope.
>>>
>>> Passando accanto al collega, però, il Capo Operazioni si accorse che
>>> neppure il Vulcaniano doveva essere lo studente modello che aveva
>>> immaginato. Il suo elaborato digitale, infatti, pareva una stringa di
>>> programma olografico e - a giudicare da quel che poteva vedere - doveva
>>> trattarsi della simulazione di uno scontro tra astronavi.
>>>
>>> "Ma come, Rest...anziché prestare attenzione alla lezione e prendere
>>> appunti si mette a compilare oloprogrammi di addestramento?" buttò lì senza
>>> riuscire a trattenersi. La natura del collega - decisamente in antitesi con
>>> la sua - lo spingeva alla sfida con alterni risultati, ma si trattava
>>> sempre di scontri piuttosto interessanti!
>>>
>>> Il Vulcaniano sollevò su di lui uno sguardo infastidito ma per nulla
>>> stupito, segno che era conscio della sua presenza nonostante il trambusto
>>> generato dai Cadetti che lasciavano l'aula e l'attenzione che pareva dare a
>>> ciò su cui stava lavorando "Le assicuro, Comandante, che ho prestato tutta
>>> l'attenzione necessaria alla lezione e che l'addestramento mnemonico al
>>> quale sono stato sottoposto sin dall'infanzia rende sostanzialmente inutile
>>> l'atto di appuntare i dettagli della medesima, specie alla luce del fatto
>>> che si tratta di una lezione olografica, il cui contenuto é di immediata
>>> consultazione per tutti..."
>>>
>>> La risposta, nonostante i due si stessero ora fissando, fu data senza
>>> smettere di digitare stringhe di codice. Quando fu apparentemente
>>> soddisfatto, Rest salvò il lavoro svolto e si alzò, aggiungendo "Ad ogni
>>> modo non si tratta di un programma di addestramento, ma della simulazione
>>> del test della Kobayashi Maru. Stavo rivedendone la programmazione
>>> originale alla ricerca di una modalità di risoluzione..."
>>>
>>> Tutti gli Ufficiali Superiori della Hope conoscevano quel test perché
>>> tutti - in previsione di quella crociera di addestramento - avevano seguito
>>> i corsi base di Comando. Si trattava di un test particolare, la cui
>>> programmazione presentava uno schema non-vincente al quale i Cadetti
>>> dovevano tenere testa mostrando capacità creative nel modificarne i
>>> parametri di base per giungere alla vittoria. Ciò premesso, Rodriguez non
>>> riusciva a comprendere il senso delle parole del collega, cui disse "Mi
>>> scusi, Rest...ma non credo di capire. A quanto so, anche lei ha già
>>> superato questo test, no? E allora perché se lo ristudia?"
>>>
>>> "Lo ho superato modificandone i parametri," affermò il Vulcaniano,
>>> dicendo quella che all'altro pareva una ovvietà "ma in realtà trovo di
>>> maggiore interesse la modalità di esecuzione iniziale del test.
>>> Originariamente, infatti, il test era semplicemente uno schema
>>> non-vincente, programmato per formare i Cadetti al fine di trasmettere loro
>>> la consapevolezza dell'esistenza di situazioni non vincenti e per studiarne
>>> la reazione di fronte ad esse. Solo successivamente é diventato uno
>>> strumento di valutazione dell'inventiva dei Cadetti stessi."
>>>
>>> "Quindi lei sta cercando di vincere lo schema non-vincente iniziale
>>> senza barare?" domandò incredulo Paulo, mentre i due imboccavano il
>>> medesimo corridoio diretti al più vicino turboascensore.
>>>
>>> "Nessuno schema é perdente a priori, Comandante..." ribatté Rest, forse
>>> piccato dal tono del Capo Operazioni "con il giusto tempo e la giusta
>>> preparazione é sempre possibile individuare una strategia vincente. In
>>> questo caso specifico, si tratta di un semplice confronto di astuzia
>>> strategica tra il candidato e chi ha programmato il test..."
>>>
>>> "E...come va questa sfida?" domandò Paulo, piuttosto divertito dalla
>>> spocchiosità del Vulcaniano e con l'intenzione di fargli abbassare un po'
>>> la cresta...dopotutto, se in più di 150 anni nessuno aveva battuto
>>> lealmente il test della Kobayashi Maru, cosa faceva credere a Rest di
>>> poterci riuscire?
>>>
>>> "Per il momento rimane... sfidante..." rispose diplomaticamente il
>>> Tattico, lasciando che le porte della piccola cabina si chiudessero dietro
>>> di loro. Lasciati passare alcuni secondi, però, attivò il comando che
>>> bloccava il turboascensore e aggiunse "Comandante...ho notato che il suo
>>> rapporto circa gli eventi intercorsi durante la missione di liberazione del
>>> Consigliere e degli altri membri dell'equipaggio dal mercato degli schiavi
>>> é a tutt'oggi...lacunoso in alcuni punti. Posso avere una stima del tempo
>>> necessario a renderlo definitivo?"
>>>
>>> “Lacunoso?” rispose Paulo, preso in contropiede da quel repentino cambio
>>> di argomento “In che senso…”
>>>
>>> “Ho notato che il suo rapporto non approfondisce la consistenza e la
>>> tipologia della totalità dei materiali che ha ritenuto opportuno…requisire
>>> da quel luogo…” ribatté con una accurata scelta di parole il Vulcaniano,
>>> tenendo gli occhi fissi sul collega delle operazioni alla ricerca di una
>>> qualsiasi reazione visibile.
>>>
>>> Ma Paulo Rodriguez era un uomo dalle mille risorse e dalla faccia di
>>> bronzo nota a decine di tavoli da gioco sparsi per il settore terrestre e –
>>> dopo quella iniziale reazione di stupore – il suo viso assunse una
>>> neutralità emotiva così studiata da renderlo l’orgoglio di un qualsiasi
>>> istruttore di Kolinahr mentre rispondeva “Ad essere sincero ho lasciato ai
>>> miei uomini la maggior parte delle attività di verifica, ripromettendomi di
>>> verificare che tutto fosse in ordine al più presto. Ma sa…questa è una
>>> vecchia nave e ci sono sempre mille piccoli problemi. Ad ogni modo, se mi
>>> dice cosa ha notato manchi posso fare un controllo al più presto.”
>>>
>>> “Gliene sarei effettivamente grato…” rispose Rest, apparentemente
>>> accettando quella risposta “in particolare sono interessato al rapporto
>>> circa quelle quattro testate quantiche che si trovano al momento depositate
>>> nella stiva del vascello del Cadetto Jones, in una zona prossima al motore
>>> e pesantemente schermata alle emissioni di radiazioni…e sensorie…”
>>>
>>> A quelle parole, Paulo non riuscì però a reprimere un leggero aumento
>>> della sudorazione, come se qualcuno avesse alzato la temperatura in quel
>>> dannato ascensore di una decina di gradi “Ah…quelli…” disse solo, mentre la
>>> sua mente agiva rapidamente per trovare una risposta soddisfacente, una di
>>> quelle che non lo avrebbe fatto finire di fronte ad una corte marziale
>>> “effettivamente li ho requisiti perché mi sembrava inappropriato che una
>>> simile tecnologia bellica, coperta dal più alto segreto militare, fosse
>>> disponibile a chiunque in un posto come quello. Quanto al rapporto, non li
>>> ho inseriti perché, da una prima analisi, mi sono parsi falsi…”
>>>
>>> “Falsi?” domandò l’Ufficiale Tattico, sollevando un sopracciglio
>>> interrogativo.
>>>
>>> “Sì…” convenne Paulo, ora più sicuro di sé, visto che aveva iniziato a
>>> trovare la strada giusta “naturalmente non sono un esperto di esplosivi, ma
>>> le analisi preliminari della scocca esterna mi hanno lasciato alcune
>>> perplessità e ho preferito aspettare ad inserire nel rapporto il
>>> ritrovamento di simili armi, se non ero certo che fossero vere. Volevo
>>> innanzitutto sottoporre la struttura di quelle testate ad una analisi
>>> approfondita ma – come sa – la maggior parte delle risorse di calcolo del
>>> computer sono al momento dedicate all’Astronomia, quindi non potrò farlo
>>> fino a completamento della missione attuale.”
>>>
>>> “Capisco…” rispose – apparentemente meditabondo – Rest. Dopo un attimo
>>> aggiunse “Sarei comunque più tranquillo se le testate – o presunte tali –
>>> venissero trasferite in armeria e poste sotto controllo della sicurezza.
>>> Inoltre gradirei assistere alle successive analisi, quando avrà modo di
>>> porle in essere. Ho avuto modo di studiare questa tipologia di armi e
>>> potrei essere di supporto…”
>>>
>>> “Naturalmente…” rispose il Capo delle Operazioni, tirando un invisibile
>>> sospiro di sollievo quando vide Rest digitare un comando sul controller del
>>> Turboascensore e farlo ripartire. Forse avrebbe aggiunto anche
>>> qualcos’altro, se dopo aver percorso una decina di metri, la cabina non si
>>> fosse nuovamente bloccata con un contraccolpo tale da farlo cadere a terra
>>> “Che accidenti…?”
>>>
>>> Rest, che era riuscito ad appoggiarsi ad una delle pareti curve per
>>> sostenersi, si avviò rapidamente ai comandi solo per scoprire che l’energia
>>> principale sembrava disattiva. Prima che potesse dire qualcosa, l’ascensore
>>> si riavviò, percorse un altro ponte e si bloccò di nuovo, mentre l’intera
>>> nave veniva scossa violentemente.
>>>
>>> “Maledizione, che sta combinando Doohan in Sala Macchine?” sbottò
>>> l’umano, riuscendo finalmente a rialzarsi e ad accedere al computer, appena
>>> tornato in funzione. Verificate un paio di cose su di una mini schermata di
>>> controllo danni, aggiunse “Non è possibile…qualcosa ha interrotto sia
>>> l’energia principale che la secondaria. Adesso stiamo andando a batterie…”
>>>
>>> Mentre parlava, le porte si aprirono sulla Plancia del vascello,
>>> mostrando che – al momento – sembrava non esserci una catena di comando
>>> efficiente. Degli otto cadetti presenti, infatti, solo la timoniera Luna
>>> Jones pareva avere il pieno controllo di sé, mentre riferiva che il timone
>>> pareva rispondere anche se – a causa dell’interruzione dell’energia
>>> principale – erano usciti dalla Curvatura. Per contro, l’ufficiale che
>>> sedeva sulla Poltrona di Comando– il Tenente Aston – sembrava piuttosto
>>> spaesato e sopraffatto dai rapporti che riceveva contemporaneamente da
>>> tutte le postazioni.
>>>
>>> “Signori....” disse con voce greve e forte il Vulcaniano, sovrastando i
>>> rapporti confusionari ed attirando l’attenzione di tutto il personale di
>>> Plancia, mentre Paulo Rodriguez si dirigeva con un ghigno alla postazione
>>> delle Operazioni “credo sia opportuno che interrompiate i vostri rapporti e
>>> procediate con ordine di priorità, così da poter efficientemente stabilire
>>> l’esatta situazione della nave.”
>>>
>>> Si trattava di certo di un consiglio sensato, quindi tutti vi si
>>> attennero. Purtroppo ognuno degli addetti alle postazioni di Plancia
>>> riteneva che le proprie informazioni fossero le più rilevanti, quindi tutti
>>> – con l’eccezione dei due nuovi arrivati e di Aston - ricominciarono a
>>> parlare contemporaneamente.
>>>
>>> Rest provò per un secondo l’istinto di estrarre dall’armadietto tattico
>>> un Phaser per sparare un colpo di avvertimento nel mezzo di quella mandria
>>> di incapaci ma – prima ancora che la sua mente iniziasse ad individuare le
>>> migliaia di motivazioni che classificavano questo desiderio come una
>>> illogica esternazione di frustrazione – un fischio penetrante interruppe di
>>> nuovo il chiacchiericcio, costringendo quasi tutti a zittirsi e tapparsi le
>>> orecchie.
>>>
>>> Il Vulcaniano osservò con un accenno di curiosità Paulo che – toltosi
>>> due dita dalla bocca – ricominciava a lavorare come se nulla fosse. Prima
>>> che qualcuno potesse ricominciare a parlare, però, aggiunse con tono di
>>> voce che non ammetteva repliche “Credo sia opportuno che parliate solo
>>> quando siete interpellati, dato che non sembrate in grado di capire da soli
>>> il corretto ordine di priorità.”
>>>
>>> Ottenuto un silenzio di tomba a quelle parole, il Vulcaniano si volse
>>> verso l’Ufficiale in Comando, per cedergli la parola. Forse timoroso di
>>> sbagliare – o, più probabilmente, temendo di essere ricompreso nel novero
>>> degli incapaci – Aston gli fece cenno di proseguire e lui non se lo fece
>>> ripetere due volte. Mentre prendeva posto al Tattico, avviando una
>>> scansione di prossimità e rivedendo al contempo il diario dei sensori,
>>> aggiunse “Tenente Jones, stato della navigazione e dello spazio
>>> circostante.”
>>>
>>> “Siamo stati strappati fuori dalla Curvatura per mancanza di energia
>>> alle gondole…” affermò la Mezza-Klingon senza neppure consultare di nuovo i
>>> propri strumenti “Fortunatamente sono stata veloce ad accorgermi del calo
>>> di potenza e ho potuto compensare, o avremmo subito danni. Ad ogni modo ora
>>> siamo in arresto completo e non ci sono altre navi o ostacoli alla
>>> navigazione nel raggio dei sensori.”
>>>
>>> “Confermo dai sensori tattici…” commentò quasi tra sé e sé Rest “Stato
>>> della nave, signor Rodriguez?”
>>>
>>> “Stiamo procedendo con l’energia di emergenza. La reazione del Nucleo è
>>> stata soppressa e i reattori ad impulso hanno subito un arresto di
>>> emergenza per evitare contraccolpi dovuti al reflusso energetico. Parte
>>> della rete EPS nella zona tra la Sala Macchine ed il Punte di Lancio è
>>> stata interrotta da qualcosa, ma non rilevo perdite di Plasma rilevanti. Il
>>> reflusso energetico ha inoltre causato diversi danni ai sistemi:
>>> attualmente abbiamo perso le comunicazioni, la propulsione a Curvature ed i
>>> sistemi tattici”
>>>
>>> “L’Infermeria comunica che abbiamo circa una dozzina di contusi a causa
>>> della brusca uscita dalla Curvatura ed un paio di feriti per esplosioni di
>>> condotti EPS sui ponti inferiori, ma nulla di grave…” si intromise il
>>> Guardiamarina Anister, dalle comunicazioni.
>>>
>>> Rest fulminò con una occhiataccia la giovane Betazoide, rea di aver
>>> parlato senza essere stata interpellata, ma scelse di non dirle nulla
>>> verbalmente, mentre aggiungeva “Molto bene, signor Rodriguez, dia la
>>> priorità al riavvio dell’energia secondaria ed alla riattivazione dei
>>> sistemi tattici. Signor Jones, ho rilevato una zona di materia densa nelle
>>> propaggini della nebulosa che stiamo costeggiando. Si diriga a pieno
>>> impulso in quella direzione, così che possiamo mantenere un basso profilo
>>> finché non avremo ripristinato i sistemi tattici.”
>>>
>>> “Pensa che ci sia qualcuno che intende attaccarci?” domandò stupito
>>> Aston, che nel frattempo si era alzato dalla poltrona centrale della
>>> Plancia quasi scottasse “Che quel che è successo fosse un attacco?”
>>>
>>> “Non ho elementi per rispondere a questa domanda,” affermò semplicemente
>>> il Vulcaniano, mentre richiamava a video le letture dei sensori tattici
>>> relative ai minuti precedenti, per tentare di capire cosa fosse
>>> effettivamente successo “ma non posso neppure escludere tale ipotesi. Ergo,
>>> preferisco eccedere in cautela che in avventatezza. Computer, attivare la
>>> condizione di Allarme Giallo.”
>>>
>>>
>>> *U.S.S. Hope - Sala Macchine - Contemporaneamente*
>>>
>>> "Me lo rispieghi..." chiese il Capitano Bueller, osservando con una
>>> torsione del collo il muso della navetta sconosciuta che spuntava
>>> parzialmente dal soffitto della Sala Macchine. La navetta non sembrava aver
>>> sfondato la paratia di separazione tra i ponti della nave, ma essere fusa
>>> in essa.
>>>
>>> Nella stessa posizione del suo ufficiale comandante, il Cadetto James
>>> Doohan III, Ingegnere Capo della Hope, aprì la bocca a vuoto un paio di
>>> volte, come se non sapesse come iniziare la sua spiegazione. Alla fine
>>> disse "Non lo so, signore. Un momento andava tutto bene...poi l'energia
>>> principale é saltata e - tra mille cortocircuiti - é iniziata una reazione
>>> di riflusso nel Nucleo. Quando siamo riusciti a spegnerlo, ho alzato gli
>>> occhi al soffitto e la nave era lì...nessun rumore, nessun detrito
>>> caduto...come se si fosse materializzata dal nulla."
>>>
>>> "Di solito le navette non compaiono dal nulla..." commentò Bueller,
>>> senza riuscire a staccare gli occhi dal muso di quel piccolo veicolo
>>> spaziale. La forma gli era sconosciuta, ma il modello avrebbe potuto far
>>> pensare all'evoluzione di una nave Federale. Nonostante lo scafo nero come
>>> la notte, infatti, gli oblò frontali avevano la stessa forma leggermente
>>> stondata di quelli di un Runabout ed anche la punta di una gondola, che
>>> spuntava dal soffitto sotto la struttura principale, aveva un aspetto che
>>> poteva richiamare quelli usati dalla Flotta per i suoi vascelli di piccolo
>>> tonnellaggio.
>>>
>>> Il Capitano si volse allora verso Tucci, che fino a quel momento era
>>> rimasto in silenzio dopo la sua iniziale ammissione di colpa. L'Ufficiale
>>> Scientifico non parve cogliere l'implicito invito a prendere parte alla
>>> conversazione, quindi Bueller si schiarì la gola un paio di volte e -
>>> infine - lo richiamò all'ordine dicendo "Tucci, lei che ne pensa?"
>>>
>>> Il giovane Umano sollevò spaesato lo sguardo dal terminale che stava
>>> studiando e disse con voce colpevole “Non so da dove sia venuta, signore…ma
>>> ho il tremendo sospetto di sapere perché sia comparsa qui…”
>>>
>>> “Immagino che centri qualcosa con quanto ha affermato poco fa, ovvero
>>> che è colpa sua…” commentò Xyr, che se ne stava immobile a braccia conserte
>>> alla destra del Capitano, l’attenzione equamente suddivisa tra le procedure
>>> della Sala Macchine, le conversazioni in corso e la navetta che spuntava
>>> sulle loro teste.
>>>
>>> Bueller le lanciò un’occhiataccia ma Edison parve non accorgersi
>>> dell’interazione tra i due colletti rossi, rispondendo “Io…forse, signore.
>>> Come certamente saprà, io ed il signor Doohan avevamo riscontrato alcune
>>> anomalie circa il funzionamento della Gondola di dritta. Negli ultimi
>>> giorni avevamo rilevato delle sporadiche perdite di potenza, come se ci
>>> fossero fughe di plasma da qualche parte…o come se l’energia venisse
>>> drenata da qualcosa…”
>>>
>>> “Mi pareva di aver autorizzato una ispezione della gondola, no?” chiese
>>> Bueller, che ricordava la discussione che aveva dovuto sostenere con Luna,
>>> quando la sua amica aveva protestato vivamente per averla costretta per un
>>> intero turno a procedere a velocità impulso, togliendole anche quel po’ di
>>> gioia datale dalla vibrazione dei motori a curvatura…testuali parole “Mi
>>> pare non aveste rilevato nulla.”
>>>
>>> “Infatti signore, nessuna perdita.” Convenne il Capo Ingegnere, in
>>> sostegno al collega della Sezione Scientifica “Per questo abbiamo
>>> ipotizzato che il problema potesse essere di natura diversa…che un qualche
>>> fenomeno spaziale causasse – a cicli costanti – le perdite che rilevavamo.
>>> Poiché però i sistemi non rilevavano nulla, abbiamo pensato che potesse
>>> trattarsi di qualcosa nel subspazio.”
>>>
>>> “Abbiamo quindi pensato di generare una piccola emissione
>>> subspaziale…una sorta di impulso di risonanza del Nucleo di Curvatura.”
>>> Riprese Tucci “Nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto funzionare come una
>>> sorta di sonar subspaziale…se ci fosse stato qualcosa – anche profondamente
>>> radicato nel subspazio ed invisibile ai nostri sensori – l’impulso avrebbe
>>> dovuto colpirlo e generare una eco…”
>>>
>>> “E, mi faccia capire,” si intromise di nuovo Xyr “Avete attivato
>>> l’impulso e la navetta è comparsa?”
>>>
>>> “Dopo pochi secondi…” ammise Edison con un cenno del capo “Forse era
>>> molto vicina a noi e l’impulso la ha…attirata verso il Nucleo di Curvatura…”
>>>
>>> Effettivamente quel poco del muso della navetta che si vedeva era
>>> perfettamente allineato al Nucleo di Curvatura, quasi vi stesse
>>> precipitando contro. Constatato ciò, Bueller disse “Quindi, in sostanza, il
>>> vostro impulso ha in qualche modo attirato questa navetta verso il Nucleo
>>> ed in qualche modo l’ha costretta a palesarsi. Ma come? Da dove viene?”
>>>
>>> Nessuno rispose, quindi l’Umano aggiunse una domanda che da un po’ gli
>>> ronzava in testa "Potrebbe venire dal futuro?"
>>>
>>> "Io...non saprei..." affermò l'ingegnere, uscendo dal suo stato di
>>> confusione e cercando un tricoder, che subito accese "Ma questo possiamo
>>> verificarlo.” Dopo alcuni secondi di scansione, durante i quali il Primo
>>> Ufficiale si era avvicinata al Capo Ingegnere per vedere per prima i
>>> risultati, aggiunse “Non rilevo tracce di radiazione cronotonica, quindi
>>> penso di no...non dovrebbe essere giunta attraverso uno spostamento
>>> temporale"
>>>
>>> "Però a bordo c'é una forma di vita..." fece notare Xyr, quasi
>>> strappando di mano l'analizzatore all'Umano. La bella Andoriana digitò
>>> alcuni comandi con le lunghe ed affusolate dita blu. In risposta, l'analisi
>>> avviata dall'Ingegnere Capo venne messa in secondo piano ed il piccolo
>>> schermo evidenziò un diagramma d'onda che prima compariva solo come un
>>> piccolo simbolo di sfondo "si direbbe un Betazoide..."
>>>
>>> "Allora muoviamoci a tirarlo fuori!" ordinò Bueller, come attraversato
>>> da una scarica elettrica, mentre la mano dirigeva al Comunicatore "
>>> Dottoressa Grahan...a rapporto immediatamente in Sala Macchine!" quindi,
>>> voltandosi verso i presenti, aggiunse "Signor Doohan, Signor Tucci…trovate
>>> un modo di entrare in quell'affare, a costo di portare qui una scala e
>>> sfondare l'oblò frontale... Basta, prenda uno dei suoi e lo copra!"
>>>
>>>
>>> *U.S.S. Hope - Ponte di Lancio – 30 dicembre 2394 - Ore 9:25*
>>>
>>> "Molto bene Rest, tenga sott'occhio la situazione esterna e mi avverta
>>> di qualsiasi cambiamento. Fino a diverso ordine mantenga tutti i sistemi in
>>> Allarme Giallo."
>>>
>>> Dopo un veloce scambio di informazioni con l'Ufficiale Tattico, che gli
>>> pareva avesse messo sotto controllo la situazione in Plancia, Bueller si
>>> concentrò su quanto stavano facendo i suoi uomini, non riuscendo però a
>>> trattenersi dallo sbuffare, alla vista della parte posteriore della navetta
>>> sconosciuta che spuntava - inclinata di una quarantina di gradi - dalla
>>> superficie liscia del suo Ponte di Lancio.
>>>
>>> Xyr, che aveva passato gli ultimi minuti ad interrogare gli addetti al
>>> Ponte di Volo sull'accaduto si avvicinò a Bueller e, senza staccare a sua
>>> volta gli occhi dal portello attorno al quale stavano trafficando Doohan e
>>> Tucci, riferí "Anche gli addetti al Ponte confermano quanto già
>>> sapevamo...c'é stato un primo breve Black Out e subito dopo é comparsa la
>>> nave, già incastrata nello scafo. Quando si é materializzata c'é stata la
>>> seconda perdita di potenza e la nave é uscita dalla Curvatura, causando lo
>>> scossone..."
>>>
>>> "Bene..." commentò il Capitano, anche se non pensava affatto fosse un
>>> bene. Certo, la loro missione era improvvisamente diventata molto più
>>> interessante ed eccitante, ma quella navetta comparsa dal nulla aveva
>>> causato parecchi danni alla nave...alla SUA nave. E questo non era
>>> accettabile! "Ora non ci resta che capire da dove diavolo si é
>>> materializzata e come. Ho parlato con Rest. Lui e Paulo sono in Plancia e
>>> stanno ricontrollando tutte le letture dei sensori. A quanto pare non c'é
>>> nulla di visibile nel raggio di analisi e anche le letture dei momenti
>>> dell'incidente non mostrano la presenza di altre navi, anomalie o altro..."
>>>
>>> "In tal caso, immagino che troveremo le nostre risposte lì dentro..."
>>> commentò l'Andoriana, mentre le antenne sulla sommità della sua fronte si
>>> tendevano verso il portello della navetta misteriosa, che Tucci e Doohan
>>> erano finalmente riusciti a forzare.
>>>
>>> Lon Basta, armato di un Phaser Tipo II, entrò rapidamente, seguito da un
>>> secondo membro della Sicurezza e, contemporaneamente, l'Ufficiale
>>> Scientifico Capo ed il Capo Ingegnere iniziarono a scansionare l'interno
>>> del veicolo.
>>>
>>> Bueller e Xyr li raggiunsero a rapide falcate e, prima che qualcuno
>>> potesse dire nulla, la voce di Basta richiese l'intervento della Dottoressa
>>> Grahan, che si era fino a quel momento tenuta a distanza per non
>>> intralciare le operazioni.
>>>
>>> Al richiamo del Capo della Sicurezza tutti gli ufficiali presenti si
>>> precipitarono nell’angusto spazio della navetta, così che la Dottoressa
>>> dovette spintonare Capitano e Primo Ufficiale per adempiere ai suoi doveri.
>>> Naturalmente, se avesse saputo che ciò che la aspettava era il corpo di un
>>> uomo che emergeva parzialmente da una paratia – all’interno della quale
>>> doveva essersi materializzato quando la navetta aveva riacquistato
>>> consistenza – probabilmente si sarebbe data meno da fare.
>>>
>>> Lon Basta percepì chiaramente lo shock della donna come un alone verde
>>> che si stendeva come un velo sui suoi pensieri ma, poiché il suo intervento
>>> era necessario, attirò l’attenzione dell’amica sul secondo passeggero
>>> “Dottoressa, non credo possa fare più nulla per quell’uomo…questo, d’altro
>>> canto, è ancora vivo.”
>>>
>>> A quelle parole la Dottoressa Grahan si riscosse e, staccati gli occhi
>>> da quel volto dall’espressione distorta dal dolore per quella morte così
>>> improvvisa, si trovò ad osservare un secondo corpo, disteso a terra accanto
>>> ad una consolle che non era in grado di identificare. Quasi automaticamente
>>> il braccio si sollevò puntando il Tricoder verso il ferito e, quando vide
>>> un segno vitale instabile ma ancora percepibile, ordinò “Presto, serve un
>>> teletrasporto di emergenza in Infermeria!”
>>>
>>> “La struttura della navetta rende impossibile il teletrasporto
>>> dall’esterno…” disse subito Tucci, ma il Capo della Sicurezza doveva averlo
>>> già compreso dai suoi pensieri o dalle scansioni efettuate perché, con un
>>> rapido cenno, si era fatto affiancare dal sottoposto ed insieme avevano
>>> cominciato a spostare il ferito, cercando di farlo nel modo più sicuro
>>> possibile.
>>>
>>> Con uno sbuffo Melanne si accostò all’amico e gli mostrò il giusto modo
>>> di sostenere il collo del paziente quindi, quando i due membri della
>>> sicurezza lo ebbero portato fuori, disse solo “Io vado, Capitano…le farò
>>> sapere al più presto…”
>>>
>>> Quindi, dopo essersi messa accanto al ferito – ora sdraiato sul ponte di
>>> decollo – sfiorò il comunicatore e disse “Grahan a Sala Teletrasporto 1.
>>> Emergenza Medica, due da teletrasportare in Infermeria.”
>>>
>>> Rimasti soli all’interno della Navetta, Bueller, Xyr, Tucci e Doohan si
>>> guardarono per un momento, quindi fu l’Ufficiale scientifico a domandare,
>>> quasi timidamente “Hem…nessuno ha notato che i due passeggeri erano
>>> Romulani?”
>>>
>>>
>>> *U.S.S. Hope – Sala Riunioni – 30 dicembre 2394 - Ore 12:30*
>>>
>>> Diario del Capitano: Supplemento. Sono tre ore che le riparazioni sono
>>> state avviate, ma ancora metà dei sistemi automatizzati non rispondono. Al
>>> momento le avarie più gravi riguardano i Motori a Curvatura ed il sistema
>>> delle Comunicazioni. Per quanto riguarda le Comunicazioni, la Sala Macchine
>>> ha riferito che il sovraccarico energetico subito dal nucleo ha bruciato
>>> l’Antenna Subspaziale, pertanto sarà necessario organizzare una
>>> sostituzione della stessa, cosa che dovrà essere fatta con attività
>>> extraveicolare.
>>>
>>> Per quanto concerne la Curvatura, invece, il signor Doohan ha affermato
>>> che i motori sono in buone condizioni, ma che non sarà possibile alimentare
>>> la Gondola di sinistra fintanto che non avremo rimosso la navetta
>>> sconosciuta dal soffitto della Sala Macchine, dato che pare si sia
>>> incastrata esattamente all’interno di uno dei giunti EPS principali.
>>>
>>> Attualmente abbiamo ripristinato l’Energia Secondaria e – su
>>> suggerimento del signor Rest – siamo nascosti all’interno di una zona
>>> particolarmente densa della Nebulosa che stavamo analizzando. Ciò dovrebbe
>>> proteggerci dal rischio di individuazione da parte di amici dei due
>>> Romulani che abbiamo trovato nella navetta, per lo meno fin quando non
>>> avremo ripristinato le comunicazioni con il Comando di Flotta.
>>>
>>> Diario personale: chiunque sia il genio che ha stilato la lista dele
>>> priorità negli interventi di riparazione non ha la più pallida idea di
>>> quanto possa essere intrattabile Luna quando si ritrova costretta a
>>> mangiare razioni di emergenza e a bere caffè liofilizzato…devo
>>> assolutamente trovare una buona scusa per convincere Xyr a mettere i
>>> replicatori alimentari in cima alla lista delle riparazioni…
>>>
>>> Il Capitano Bueller finì di registrare l’aggiornamento sulla situazione
>>> e, in attesa dell’arrivo dei colleghi inviati alla riunione, si mise ad
>>> osservare la nebulosa al di fuori degli oblò di osservazione. Si trattava
>>> di uno spettacolo impressionante, visto da così vicino, ma Ferris aveva ben
>>> altro per la testa. Aveva a bordo due ufficiali Romulani su una navetta
>>> sconosciuta, ma di fattura non Romulana. Uno era certamente morto, mentre
>>> l’altro pareva ferito gravemente. La nave aveva subito avarie ai sistemi
>>> principali e – anche se si trattava di riparazioni facili – lo impensieriva
>>> avere a che fare con i Romulani ed essere tagliato fuori dal Comando di
>>> Flotta.
>>>
>>> ‘Dovrei inviare una sonda, con un rapporto sulla situazione…’ si disse.
>>> Ma sapeva perché ancora non lo aveva fatto. Quella era la loro seconda
>>> missione ed erano già riusciti a ficcarsi in un mare di guai entrambe le
>>> volte. Questa volta sarebbe stato il caso di comunicare all’Ammiraglio
>>> Lennox qualcosa di più di un <<Non stavamo facendo niente di male, ma una
>>> navetta Romulana ci è comparsa in Sala Macchine scassando un po’ tutto…ah,
>>> abbiamo anche un cadavere Romulano in obitorio, o almeno qualche suo
>>> pezzo…>>
>>>
>>> Decisamente…
>>>
>>> “Invierò la sonda dopo la riunione.” Borbottò, alzandosi in piedi e
>>> sistemandosi la parte superiore dell’uniforme. Quella era la soluzione
>>> migliore, si disse. I ragazzi avevano di certo scoperto qualcosa di utile
>>> in quelle tre ore che aveva concesso loro ed un rapporto con informazioni
>>> più utili sarebbe certo stato meglio accolto dal Comando.
>>>
>>> Come se fossero stati convocati da un suo comando mentale, i <<ragazzi>>
>>> entrarono a piccoli gruppi in Sala Riunioni, salutandolo e poi andando a
>>> prendere posto. Per primi – esattamente all’ora convenuta – entrarono Xyr e
>>> Rest, seguiti in rapida successione dagli altri, che parvero giungere in
>>> gruppetti in base alle amicizie che si erano strette durante i precedenti
>>> anni di Accademia.
>>>
>>> ‘Proprio come un gruppetto di studenti…’ si disse il Capitano Bueller,
>>> prima di prendere la parola affermando senza troppi preamboli “Molto bene,
>>> signori…abbiamo un rapporto da inviare all’Ammiraglio Lennox, quindi voglio
>>> solo un paio di risposte semplici e chiare: chi cavolo sono quei Romulani,
>>> perché si trovavano così vicini alla Hope e come accidenti hanno fatto a
>>> materializzarsi nel soffitto della nostra Sala Macchine?”
>>>
>>> “Beh…innanzitutto non sono Romulani…” affermò leggermente turbata la
>>> Dottoressa Grahan, arrossendo quasi immediatamente alle occhiate sorprese
>>> lanciategli da tre quarti dell’equipaggio. Tutti i presenti avevano visto
>>> quei corpi – o quantomeno le riprese effettuate dalle olocamere di
>>> sorveglianza mentre venivano portati via – ma solo Rest, da bravo
>>> Vulcaniano, riuscì a nascondere lo stupore a quelle parole. Lui e Lon
>>> Basta, anche se forse il Telepate era già stato messo al corrente della
>>> cosa, dato che era arrivato insieme alla dottoressa.
>>>
>>> “Non sono Romulani?” domandò invece Xyr, piuttosto stupita dalla cosa.
>>> Aveva scansionato lei stessa il corpo del ferito trovato all’interno della
>>> navetta ed il tricoder aveva confermato di trovarsi di fronte ad un essere
>>> proveniente dal pianeta Romulus “Beh…ci assomigliavano molto…”
>>>
>>> “Erano alterati chirurgicamente per sembrarlo…” spiegò la Dottoressa,
>>> tirando fuori dalle tasche del camice da medico un piccolo contenitore
>>> sterile al cui interno vi era un piccolo circuito nero “inoltre… ognuno di
>>> loro aveva uno di questi, innestato della parte superiore della colonna
>>> vertebrale. Emette un falso segnale che integra le bioemissioni del corpo,
>>> creando una falsa traccia. I nostri analizzatori li leggevano come
>>> Romulani, ma i due appartengono a specie Federali. Quello sopravvissuto è
>>> un Umano, mentre l’altro era un Betazoide.” La donna fece una pausa, prima
>>> di aggiungere “Inutile che vi dica che non avevo mai visto un apparecchio
>>> del genere prima. Una cosa simile può essere fatta con un Tricoder, ma per
>>> breve tempo ed è facilmente identificabile. Il segnale di quest’affare è
>>> praticamente perfetto. Se non avessi operato uno dei due e fatto l’autopsia
>>> all’altro, probabilmente, non me ne sarei accorta pur avendoli su di un
>>> bioletto dell’Infermeria.”
>>>
>>> “Li ha identificati?” domandò semplicemente Rest, mentre i colleghi
>>> ancora stavano rimuginando sulle implicazioni di quel che era stato loro
>>> rivelato.
>>>
>>> “L’Umano si chiama John Smith, un contadino del Kansas…” affermò la
>>> Grahan con il tono di chi è incredulo circa ciò che sta riferendo “mentre
>>> il Betazoide si chiamava Alari Sten, un bibliotecario di Medela III.”
>>>
>>> “I nomi sono evidentemente fasulli,” affermò Rest, senza neppure alzare
>>> lo sguardo sui colleghi “si tratta di nomi e cognomi comuni estremamente
>>> diffusi su entrambi i pianeti, di conseguenza – tenendo conto delle
>>> circostanze - le probabilità che si tratti di identità di copertura sono
>>> del 91,36%”
>>>
>>> Bueller fece cenno di essere d’accordo con la testa, quindi osservò gli
>>> altri e disse “E della navetta che mi dite? Di chi è? Che ci faceva qui e,
>>> soprattutto, come ci è comparsa dentro la nave?”
>>>
>>> “La navetta risulta essere uno yacht da diporto appartenente ad un tale
>>> Myelos, un Boliano residente in Atarsis, un mondo extrafederale ai confini
>>> con lo spazio Ferengi.” Riferì Lon Basta, che aveva usato i codici del
>>> radiofaro (spento) della navetta per cercare indizi sulla sua origine “Ma,
>>> devo ammettere, per essere una navetta civile è stata pesantemente
>>> modificata.”
>>>
>>> “Navetta civile un accidenti!” Esclamò Paulo Rodriguez, che aveva
>>> passato le ultime tre ore a studiare i sistemi di quella navetta, o
>>> perlomeno quella parte di sistemi che non erano diventati parte integrante
>>> del loro Ponte di Volo “schermatura antisensoriale, dispositivo di
>>> occultamento, sensori attivi e passivi ad altissima definizione, reattore
>>> Antimateria in grado di produrre una quantità di energia sufficiente ad
>>> alimentare una nave tre volte più grande. E questo è solo quello che sono
>>> riuscito a studiare. C’è anche un altro apparecchio – quello accanto a cui
>>> era accasciato il falso Romulano sopravvissuto – che non ho idea di cosa
>>> faccia, ma sembra avere un output di energia enorme. Tutto ciò che posso
>>> dire che non è parte della dotazione standard della navetta, ma pare essere
>>> stato aggiunto in un secondo momento, collegandolo direttamente ad un
>>> condotto del Plasma dopo aver scavato una sorta di nicchia nel pavimento.”
>>>
>>> “Potrei sbagliare…” azzardò Tucci, apparentemente perso dietro mille
>>> pensieri “ma credo di aver già visto qualcosa di simile, anche se solo su
>>> un progetto che credevo non fosse mai stato realizzato…”
>>>
>>> Bueller dovette resistere alla tentazione di strappare a forza le parole
>>> dall’Ufficiale Scientifico per un intero minuto, prima che aggiungesse
>>> “Quello assomiglia davvero tanto ad uno sincronizzatore di fase…se così
>>> fosse, la navetta ci sarebbe potuta finire dentro perché era “fuori fase”
>>> rispetto a noi…”
>>>
>>> Questa volta neppure Rest riuscì a nascondere completamente una
>>> espressione di stupore, anche se la mascherò con consumata abilità in una
>>> alzata di sopracciglio decisamente tipica della sua razza. Fu comunque Xyr
>>> a chiedere “Fuori fase? Cioè quella nave ci sarebbe potuta passare
>>> attraverso senza difficoltà? Ho studiato qualcosa al riguardo…mi pare fosse
>>> un corso sugli armamenti di razze del Quadrante Delta…”
>>>
>>> “Non serve spingersi così lontani…” rispose lo scienziato, che dopo aver
>>> avanzato la propria ipotesi aveva effettuato anche alcune ricerche “il
>>> fatto che la Federazione non abbia mai ritenuto opportuno studiare questa
>>> tecnologia – peraltro considerata a tutti gli effetti un dispositivo di
>>> occultamento e quindi vietata dal Trattato di Algeron – non significa che
>>> non l’abbia mai incontrata. Dai miei studi ho scoperto che proprio i
>>> Romulani avevano sviluppato un prototipo che la sfruttasse, ma pare che non
>>> sia andata bene e abbia quasi distrutto la nave che lo montava…”
>>>
>>> “Umh…quindi abbiamo due membri della Federazione camuffati
>>> chirurgicamente per sembrare Romulani, una navetta ipertecnolgica che
>>> dovrebbe essere un semplice yacht da diporto e una specie di dispositivo di
>>> occultamento ultratecnologico, la cui tecnologia sappiamo essere stata
>>> studiata dai Romulani e da loro sviluppata almeno fino a livello di
>>> sperimentazione…” riepilogò Bueller, contando sulle dita della mano destra
>>> i fatti man mano che li elencava “solo a me questa cosa puzza di Servizi
>>> Segreti lontano anni luce?”
>>>
>>> Prima che qualcuno potesse rispondere, le luci si abbassarono e vennero
>>> rapidamente sostituite da quelle dell’Allarme Rosso, mentre la relativa
>>> sirena richiamava tutti i membri dell’equipaggio di Cadetti alle relative
>>> postazioni di emergenza.
>>>
>>>
>>> *U.S.S. Hope – Plancia – quarantasette secondi dopo*
>>>
>>> La Plancia della Hope distava dalla sala riunioni circa due minuti, ma
>>> Bueller ed il suo seguito di giovani Ufficiali impiegarono meno della metà
>>> del tempo per raggiungerla. Per ognuno di quegli interminabili cinquanta
>>> secondi, il Capitano della Hope si chiese che accidenti d’altro potesse
>>> essere successo.
>>>
>>> Luna, che in quel momento era stata messa al comando delle operazioni di
>>> Plancia, gli aveva solo riferito di “muovere quel dannato sedere e
>>> raggiungerla”, quindi Ferris non aveva molti indizi su cosa stesse
>>> capitando.
>>>
>>> Quando le doppie porte della Plancia si aprirono, i suoi uomini si
>>> lanciarono alle rispettive postazioni e l’Umano chiese solo “Che accidenti
>>> sta succedendo?”, ma non ebbe bisogno di alcun chiarimento, quando vide
>>> sullo schermo visore la massiccia ed inconfondibile sagoma di un Falco da
>>> Guerra Romulano di Classe D’Deridex stagliarsi sullo sfondo dello spazio
>>> circostante, al di fuori dell’ampia coltre di materiale gassoso e detritico
>>> della Nebulosa che – si sperava – li nascondesse alla immensa nave da
>>> guerra della Marina Imperiale.
>>>
>>> “Oh…porca…” disse una voce alle sue spalle, ma Bueller non si chiese
>>> neppure chi fosse stato a parlare. Di chiunque si trattasse, aveva quasi
>>> certamente dato voce al pensiero di tutti in quella sala.
>>>
>>> **********************************
>>> *END TRANSMISSION*
>>> **********************************
>>>
>>> *_________________________________________________________________________*
>>> *Da*: Comandante del sommergibile *Sea Tiger*
>>> *A*: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
>>> *Tramite*: Comando Forze Subacquee.
>>> *Oggetto*: Carta igienica.
>>> *#1*. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150
>>> rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata
>>> restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta
>>> annullata."
>>> *#2*. Il Comandante del sommergibile *Sea Tiger* non può fare a meno di
>>> domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in
>>> sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente noto
>>> a questo Comando.
>>> _________________________________________________________________________
>>> _______________________________________________ Stml17 mailing list
>>> Stml17 a gioco.net http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17
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>>> Capitano Ferris Bueller
>>> USS Hope - NCC-25122
>>> Skype Combadge: Silente69
>>> Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
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>>> La vita scappa via in fretta. Se uno non si ferma e non si guarda
>>> attorno, rischia di sprecarla.
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> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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