[Stml17] 2.10 - “Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.”

Reis Squiretaker vanessa_reis_squirtaker a outlook.it
Lun 2 Nov 2015 14:05:29 CET


Datemi un phaser!! Ottimo e concordo con le osservazioni precedenti.. Certo abbiamo scampato i ferengi l’11 dicembre ed il 31 abbiamo duecento romulani all’attacco a bordo.. questo 2394 finirà in maniera epica XD


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Guardiamarina Caitlyn
Consigliere
USS Hope NCC-25122
[CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=169
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From: federico pirazzoli 
Sent: Monday, November 02, 2015 12:19 PM
To: USS Hope 
Subject: Re: [Stml17]2.10 - “Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.”

pezzo eccezionale, con un ritmo in crescendo continuo nonostante l'inizio già di per sé molto action! 

ottimo lavoro


PS accolgo la sfida sulla lunghezza dei pezzi! :-)

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Da: Comandante del sommergibile Sea Tiger
A: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
Tramite: Comando Forze Subacquee.
Oggetto: Carta igienica.
#1. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150 rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta annullata."
#2. Il Comandante del sommergibile Sea Tiger non può fare a meno di domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente noto a questo Comando. 

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Il giorno 2 novembre 2015 12:09, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha scritto:

  Mi è piaciuto molto!

  In un paio di occasioni mi sa che ti è sfuggita la prima persona però. :)


  Silvia


  Il giorno 2 novembre 2015 11:41, Massimo Gallo <keranydd a gmail.com> ha scritto:

    Scusate come sempre il ritardo. 
    Ho cercato di sistemare qualcosina e di proseguire sull'onda narrativa creata da Franco.
    Spero possa piacervi.
    Mi sono perso qualcosa di certo. Adeguerò volentieri.
    Il titolo è una citazione di Sun Tzu, se serve lo cambio o lo abbrevio.


    **********************************

    USS Hope – Sala Macchine - 31 dicembre 2394 - Ore 04:05




    La scarica di phaser annerì la paratia dietro la testa di Xyr.

    Accanto a lei Doohan era ancora privo di sensi. Un paio di cadetti gli stavano sistemando la gamba ferita in attesa di un improbabile arrivo da parte del team medico.

    La sala macchine era un inferno. Probabilmente anche il resto della nave. Le comunicazioni interne si erano interrotte. Quasi certamente sabotate dai nostri sgraditi ospiti.

    Xyr si protese dietro il bancone e scaricò un paio di colpi giusto per tenere impegnati gli avversari. Dall'altro lato della sala macchine qualche altro cadetto stava seguendo il suo esempio cercando di chiudere gli invasori in un angolo. La situazione era in una fase di stallo. Erano bloccati qui da quasi 8 ore, senza dormire, senza mangiare, senza informazioni sul resto dell'equipaggio. Ogni tentativo di mediazione era fallito in partenza. Le porte erano bloccate, i condotti inutilizzabili o decisamente troppo stretti.

    Ormai anche l’energia del campo di contenimento che ci separava dallo spazio profondo dove la navetta aveva danneggiato la paratia stava per esaurirsi. Doohan era riuscito a deviare il flusso di energia per un tentativo di fuga, ma alla fine l’unica cosa che ne avevano ricavato era l’ingegnere steso a terra con una gamba danneggiata da un colpo diretto.

    La sala inoltre sembrava irreale. Lo spazio lasciato vuoto dal nucleo di curvatura era un colpo tremendo per le flebili speranze di sopravvivenza della Hope e del suo equipaggio.

    *Flebili speranze su una nave che si chiamava Speranza*. L’andoriana non riuscì a trattenere un sorriso amaro.

    Purtroppo stavolta non poteva nemmeno dare la colpa a Bueller.

    Certo, tecnicamente parlando il piano era del Capitano ed era un piano assurdamente rischioso, ma la situazione richiedeva una certa dose di rischio.

    Ovviamente il piano aveva funzionato. Quella che li aveva messi in questa situazione erano le variabili che Bueller si era scordato di considerare mentre si pavoneggiava gagliardo e distratto prima con Caytlin, poi con un paio di cadette presenti in Plancia. Era quello che odiava di più di Bueller? Il suo essere sempre fortunato e carismatico contro ogni regola o il fatto di non essere stata considerata degna di interesse in quel contesto? Questo pensiero la incupì più del dovuto.

    Un urlo di dolore riattirò la sua attenzione allo scontro.

    Qualcuno era stato colpito. Sperò fosse uno di loro e non un cadetto.

    Diverse scariche elettrostatiche facevano da coreografia allo scontro e non preannunciavano nulla di buono.

    Sperava di poter contare su una buona dose di fortuna e che nulla le esplodesse accanto.

    Nemmeno il tempo di abituarsi a quel pensiero.

    Un’enorme scarica chiamata in causa certamente da una divinità dispettosa e irrispettosa delle richieste di Xyr fece saltare in aria il condotto di energia nascosto dietro il pannello al suo fianco.

    L’esplosione fu violenta. Lei era la più vicina e l’impatto con il metallo della paratia le tolse il fiato sollevandola da terra.

    La vista le si annebbiò per un istante mentre la mente tornava indietro a come erano finiti tutti in quella situazione.

    Bueller e le sue brillanti idee....



    Parecchie ore prima

    USS Hope, Turbolift - 30 dicembre 2394 - Ore 18.40



    *Adesso non ci rimane che far scattare la trappola. Faremo venire il Comandante Lahkath in plancia così che possa far arrivare l'altro Falco da Guerra. Useremo la Tal Shi'ar e la Sezione 31 per attirare le navette allo scoperto e al momento giusto colpiremo con l'arma ideata da Doohan.*

    Xyr rifletteva sulle parole di Bueller.

    Erano entrambi nel turbolift che li avrebbe condotti alla stiva.

    Prima di lasciare la sala tattica avevano concordato come muoversi.

    Lei avrebbe parlato con Smith per capire come e quando si sarebbe palesata la nave della sezione segreta inesistente, Bueller avrebbe cercato di convincere Lahkath che non erano in grado di affrontare quelle navette da soli e che potevano scendere a compromessi con la Tal Shi’ar.

    Doohan con l’aiuto di Tucci avrebbe perfezionato il dispositivo per ridurre all’impotenza la forza d’impatto degli avversari. Semplice, lineare, pulito.

    Proseguirono in silenzio lungo tutto il tragitto.

    Il turbolift si fermò e li lasciò nella zona di detenzione provvisoria. Bueller uscì per primo e la salutò con un gesto della testa. Lei osservò per un attimo il Capitano allontanarsi. Buona parte del piano si basava sulla faccia tosta di Bueller e sulla sua capacità di mentire con il comandante romulano.

    Fece finalmente un passo fuori dall’ascensore ammirando l’area. Come Basta, con il supporto di Rodriguez, fosse riuscito a creare tante celle era fonte di orgoglio per lei. Efficienza allo stato puro. Ora doveva solo trovare dove avevano sbattuto Smith....



    USS Hope, Sala provvisoria interrogatorio - 30 dicembre 2394 - Ore 19.25




    “Bene. Direi che abbiamo un accordo?”

    Lahkath osservò sorridendo il giovane Capitano. Forse l’aveva sopravvalutato. L’iniziale baldanza dimostrata durante il precedente interrogatorio era di certo frutto dell’adrenalina accumulata nell’aver distrutto il suo Falco da Guerra. In fondo questi ragazzi avevano fatto quello che molte altre Navi Federali non erano mai riuscite a fare.

    Era stato certamente un colpo di fortuna e forse Bueller se ne stava rendendo conto. Era tornato da lui con la coda fra le gambe cercando un accordo che potesse salvare la sua nave e il suo equipaggio. Aveva anche capito che l’unica merce di scambio era la navetta che dovevano aver parcheggiato in qualche area dell’hangar e l’aiuto dell’altro Falco da Guerra.

    Aveva posto alcune condizioni che Lahkath riteneva trascurabili. In realtà non le aveva nemmeno ascoltate. Appena recuperata la navetta e fatto risalire sul Falco il suo equipaggio avrebbe “inavvertitamente” approfittato della situazione per far sparire scomodi testimoni a colpi di siluro.

    “Certamente Capitano, abbiamo un accordo. Si renderà conto tuttavia che non posso darle i codici di chiamata del nostro Falco. Gradirei poterli contattare direttamente io. Come avrà immaginato noi Romulani siamo un po’ restii a fidarci....”

    Bueller sembrò titubante per qualche istante.

    “Mi suggerisca Lahkath, come posso fare per alleviare questi suoi dubbi?”

    Lo sguardo del Romulano passò dal divertito al superbo.

    “Innanzitutto mi faccia uscire da qui. Credo che il mio posto ora sia in Plancia dove mi farà contattare la mia gente e dove il Comandante dell’altro Falco potrà ammirare la mia sagacia tattica e non abbia dubbi sulle mie capacità di comando.... e sulla vostra palese inferiorità. A quel punto le potrò insegnare qualche trucco sul comando.”

    Bueller si avvicinò al campo di forza che limitava l’area di detenzione facendo segno alla sicurezza di farli uscire.

    *Io questo lo getto fuori con il lanciasiluri. Su Ferris, buon viso a cattivo gioco. Appena il Falco si palesa, prendiamo tempo, aspettiamo che le navette compaiano e facciano il culo alla grossa e pericolosa nave romulana, attiviamo l’arma di Doohan, rendiamo inutilizzabili le piccole e bastardissime navette appena menzionate, ci dilettiamo a irridere Lahkath cascato come un topo nella trappola, aspettiamo la nave della Sezione 31, gli facciamo vedere che le navette non servono a nulla, gli regaliamo un bel Falco Romulano in modo da farne quello che vogliono e ci leviamo da questo stramaledetto ammasso di  stelle. Promemoria personale, la prossima volta questa scenetta pietosa da povero ragazzino incapace ed indifeso la recita Xyr!!!*



    USS Hope, Sala detenzione - 30 dicembre 2394 - Ore 19.30




    “Cosa vuol dire che non sa quando la nave appoggio arriverà? Ha detto di averla contattata. Non è credibile lei non sappia la sua posizione.”

    Xyr cominciava a spazientirsi. Quella nave serviva come supporto nel caso qualcosa nel piano di Bueller non fosse andato nel verso giusto..... ok, ci serviva assolutamente. Qualcosa nel piano di Bueller sarebbe sicuramente andato male.

    “Comandante, vorrei tanto poterla aiutare, ma capirà anche lei che non potevo mandare un segnale diretto alla nave appoggio senza illuminare la Hope come una stella agli occhi e ai sensori dei nostri nemici comuni. Ho dovuto utilizzare un piccolo trucco che garantisce un certo anonimato e una certa discrezione. Diciamo che saranno loro a trovare noi. Poi suvvia, non recitiamo come da copione. Se lei è qui vuol dire che il suo Capitano sta parlando con il nostro caro Lahkath per mettere in piedi quello che avete discusso qualche minuto fa in sala tattica. Non capisco come pensiate di poterci riuscire, ma rimango comunque molto curioso.”

    Le antenne dell’andoriana si drizzarono di scatto. Lo sguardo allibito che le si era dipinto in volto strappò un sorriso divertito a Smith.

    “Come fa a sapere quello che è successo in sala tattica?”

    “Mia cara.... ovviamente io non so nulla. In fondo non dovrei neppure esistere, giusto?”

    Xyr ringraziò mentalmente il colore naturale della sua pelle che celava il rossore sulle guance. Colore che certamente sarebbe stato più palese in un umano.

    La rabbia che provava in quel momento rischiava di offuscarle i pensieri.

    *Smith ha appena detto che... non ci posso credere. Non può aver fatto tutto da solo.*

    L’andoriana chiese alla sicurezza di abbassare il campo di forza e uscì dalla stanza senza guardare il prigioniero. Ci fosse stata una porta l’avrebbe sbattuta dietro di sè.

    “Xyr a Graahn.”

    =^=Mi dica Comandante. Come posso aiutarla?=^=

    “Ho bisogno che lei esegua qualche altro test sul nostro prigioniero morto e risorto.”

    =^=...è successo qualcosa che dovrei sapere?=^=

    Un breve accenno di esitazione nella voce della dottoressa ricordò a Xyr alcune note che aveva preso sulla Trill. *Palese insicurezza in alcune decisioni a fronte di una cultura e di una capacità di molto sopra la media.* Prese mentalmente nota di metterla più spesso sotto pressione per vedere come si comportava. Una sua decisione poteva voler dire vita o morte di qualcuno. Non voleva avere altre persone sulla sua nave... ok, sulla nave di Bueller.... che non fossero al 100% affidabili.

    “Mi serve lei lo scansioni fino a livello subatomico se necessario. Può anche farlo a pezzi se le serve, se poi lo rimonta come prima.....”

    =^=Comandante?=^=

    La rabbia accumulata nella stanza dell’interrogatorio stava davvero offuscandole il giudizio.

    “Mi scusi Dottoressa, ovviamente non intendevo sezionarlo.”

    In realtà il pensiero le era passato realmente per la mente.

    “Si faccia aiutare da Tucci se serve. Voglio essere sicura non nasconda qualche altro dispositivo stranamente non rilevabile in qualche innesto sottocutaneo o in qualche anfratto dove non batte il sole. Cerchi qualcosa che stia emettendo un qualche tipo di segnale. Grazie.”

    *Devo avvertire Bueller e chiedere l’aiuto di Strauss. Smith non può davvero aver fatto tutto da solo. Abbiamo una talpa sulla nave e non ce ne siamo mai accorti.*



    USS Hope, Sala Macchine - 30 dicembre 2394 - Ore 19.35



    Doohan stava guardando curioso un cavo che gli era rimasto nella mano destra e un compressore di stasi che si trovava nella sua mano sinistra.

    *Eppure ero sicuro di doverli usare.*

    Di fronte a sè un’elegante accozzaglia di cavi, led, display, bobine di interfase, connessioni Ruther-Voghs, e diverse bobine di carico e filtri che modulavano energia direttamente dal nucleo di curvatura della HOPE.

    Gli addetti alla sala macchine avevano allestito un’area dedicata per il trasmettitore d’onda che Bueller aveva solo definito “l’arma”.

    Gli sguardi dei cadetti non denotavano la minima sicurezza. Doohan non sembrava curarsene.

    Aveva cercato di ricreare la stessa condizione che aveva interferito casualmente con la navetta costringendola ad incastrarsi nella Hope. La differenza la faceva il "casualmente". Quello che aveva ideato avrebbe funzionato a comando. O almeno era quello che sperava. La gondola di sinistra avrebbe funzionato come un'antenna. Gli unici suoi dubbi erano potenza e soprattutto raggio di azione. Non era sicuro di quale fosse la distanza cui dovevano trovarsi le navette. Beh, "molto vicino" sarebbe stata un'ottima stima. *Speriamo a Bueller piaccia come risposta.....*



    USS Hope,  Stiva - 30 dicembre 2394 - Ore 19.50



    Xyr aveva fatto una deviazione per parlare con Rodriguez.

    Il capo operazioni doveva garantire un ulteriore supporto al piano di Bueller e avrebbe quasi sicuramente dovuto improvvisare. Sulla Hope Rodriguez era il cadetto che più la preoccupava. Sull'efficienza non si POTEVA discutere, sui metodi si DOVEVA farlo. Era assolutamente inadatto per la Flotta Stellare. Era convinta avrebbe venduto la Hope con tutto l'equipaggio se ne avesse ricavato un profitto degno di nota. Forse aveva sangue Ferengi nelle vene.

    Però adesso era fondamentale per la loro sopravvivenza e Xyr lo sapeva.

    "Signor Rodriguez, mi servono due cose. Spazio per 3 navette che potremmo dover caricare e altre celle di contenimento per un imprecisato numero di nuovi ospiti. Entro i prossimi 30 minuti tutto deve essere pronto. Ha qualche domanda?"

    Paulo guardò il Primo Ufficiale con gli occhi sbarrati.

    L'aveva sempre considerata una grandissima gelida stronza. Si doveva ricredere? Stava sviluppando un innato senso dell'umorismo? Perché quello che aveva appena detto doveva essere una battuta e anche una battuta molto buona.

    "Molto divertente Xyr, davvero molto divertente. Ora seriamente, come posso essere d'aiuto? "

    L'andoriana mosse lentamente le antenne dirigendole verso Rodriguez senza parlare. Un lungo silenzio riempì l'area. 

    Il sorriso del Capo Operazioni si spense man mano.

    "Era seria?"

    Un lungo passo in avanti mise Xyr a qualche centimetro dal viso di Rodriguez. L'andoriana era più alta del terrestre e questo accentuò la sensazione opprimente.

    "3 piccole precisazioni. Primo: le restano 27 minuti. Secondo: per lei non sono solo Xyr, ma un suo superiore che pretende di essere interpellata con grado o ruolo consoni. Terzo: sarà mia premura aggiungere questo suo atteggiamento al suo già notevolmente ricco fascicolo."

    Xyr indietreggiò lentamente sempre guardando Rodriguez negli occhi e voltandosi lasciò la stanza.

    *Confermo. Grandissima stronza."



    USS Hope, Plancia - 30 dicembre 2394 - Ore 20.00



    La porta del turbolift si aprì sulla Plancia e Xyr rimase per un attimo attonita per la scena di fronte a lei, ma si riprese immediatamente. Seduto sulla poltrona del Capitano c'era Lahkath, alla sua destra un altro Romulano e alla sua sinistra Bueller. Un terzo Romulano la stava osservando in piedi vicino la postazione del tattico.

    Sullo schermo principale si stava disoccultando un Falco da Guerra.

    Bueller la guardò per qualche istante, poi le fece cenno di raggiungerlo.

    Lahkath da parte sua fece un gesto allo schermo come per indicare di contattare direttamente il Falco.

    Xyr e Bueller durante la riunione in sala tattica avevano avuto qualche remora a permettere questo genere di comunicazioni tra la Hope e i Romulani. Persino il probabile messaggio subspaziale che Lahkath avrebbe dovuto usare per contattare il Falco, avrebbe esposto la Hope facendole saltare la copertura ottenuta imponendo il silenzio radio.

    Il rischio era che le navette potessero trovare appetibile la nave federale magari come antipasto prima di eliminare i Romulani. Era un rischio da correre.

    Vedere la nave romulana sullo schermo senza aver subito ancora alcun attacco tranquillizzò Xyr. Fu però una tranquillità passeggera.

    3 colpi diretti scossero gli scudi della Hope e altrettanti fasci luminosi illuminarono il Falco.

    Lahkath si tenne stretto ai braccioli della poltrona e si rivolse furioso verso Bueller. 

    "Umano! Il mio segnale era schermato. Come hanno fatto ad individuarci?"

    Bueller non rispose ma ringraziò con un gesto il responsabile delle Comunicazioni per il segnale subspaziale inviato sulla stessa banda schermata usata da Lahkath. Segnale ben chiaro e luminoso come concordato. Un piccolo faro nel buio dello spazio.

    "Luna, manovra diversiva. Portaci nel mezzo prima che non resti nulla della nave da spostare. Situazione?"

    "Scudi al 45% dopo solo 3 colpi. Danni alle sezioni dalla 3 alla 6. Passaggio temporaneo all’energia di riserva nell’hangar navette. Il Falco da Guerra sta meglio ma non sorriderei troppo fossi in loro."

    "Bueller!!!"

    Lahkath era scattato minaccioso in piedi verso Bueller seguito dal romulano al suo fianco. Xyr non esitò e sfruttando la sua maggior velocità lo anticipò colpendo il comandante romulano al plesso solare mentre sollevando la gamba disegnò uno stretto arco in aria che portò il tacco del suo stivale a fare la conoscenza della mandibola del secondo romulano. Il colpo gli fece picchiare il capo contro la struttura di sostegno della postazione di comando. Il rumore sordo del collo indicò una frattura mortale. Bueller approfittò della situazione sferrando un diretto al viso di un Lahkath barcollante. Basta nel frattempo aveva neutralizzato il terzo ospite senza nessuna fatica.

    La Hope fu scossa da un nuovo colpo per fortuna non diretto. Luna aveva dato un nuovo significato al concetto di manovrabilità. Come la nave potesse muoversi in quel modo restando integra era qualcosa che Xyr faceva fatica a concepire. Anche il suo stomaco concordava.

    La Hope si trovò incastrata tra il fuoco di 3 navette iperarmate e di un Falco da Guerra che tuttavia risultava già notevolmente danneggiato.

    Come a confermare quel pensiero una sezione della nave romulana esplose immobilizzandola alla deriva nello spazio.

    Bueller aveva avuto ragione di nuovo, le navette si erano concentrate sulla nave più pericolosa ingaggiando la Hope solo per danneggiarla e rallentarla in attesa di finirla dopo.

    "Bueller a Doohan. È ora!"

    =^=Capitano qui siamo un po' occupati a tenere la nave integra. Cosa le serve?=^=

    Xyr sgranò gli occhi in direzione di Bueller che di rimando sollevò una mano e se la mise sul volto.

    "L'arma Doohan, l'arma, adesso!!!!!"

    =^=......ah quello.=^=

    Un leggero tremore investì la nave. Persino Luna fu sorpresa e la Hope perse l'assetto per un attimo. Ben di peggio capitò alle navette che si spensero come per incanto e proseguirono la loro corsa solo per l'inerzia accumulata.

    Un altro scossone smosse la nave e Luna fu costretta a compensare per poi rallentare.

    Tutti volarono in terra dove rimasero per un attimo in silenzio. Fu Bueller il primo a parlare.

    "Sullo schermo principale."

    La situazione aveva un qualcosa di epico. Le 3 navette galleggiavano nello spazio, mentre il Falco era avvolto da diverse piccole esplosioni di luci. La Hope sembrava integra e l'unica in grado di proseguire. Ce l'avevano fatta!!!

    Una serie di urli di gioia riempì la plancia. Bueller euforico afferrò Caytlin per i fianchi e sollevandola la fece ruotare di 360 gradi. Poi posandola a terra abbracciò sempre più euforico Luna ringraziandola per l'ennesimo salvataggio. La lasciò per passare al cadetto Broyde, la bionda addetta alle comunicazioni. La guardò per qualche istante ricambiato.

    “Ma che diavolo.”.

    Poi la tirò a sé baciandola appassionatamente sulle labbra.

    Un forte sovraccarico investì la postazione scientifica riportandolo coi piedi per terra. Le luci della plancia si spensero di colpo.

    =^=Capitano Bueller. Qui Doohan. Abbiamo un serio problema. Il nucleo di curvatura. È in sovraccarico. Qui sta esplodendo tutto. Dobbiamo espellerlo!!!=^=

    =^=Capitano Bueller. Qui Rodriguez. Emergenza. Le celle di contenimento per i romulani. È saltato tutto. Non c'è energia. Sono liberi!=^=

    *Qualcosa che vada per il verso giusto. Almeno una volta. Chiedo troppo?*

    "Xyr. In sala macchine. Basta con me da Rodriguez. Rest, a lei la plancia. Cerchi di coordinare le operazioni da qui. Mi tenga aggiornato anche sulla situazione qui fuori. Muoviamoci.”


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