[Stml17] Brano 02-11 - La strategia dei pugni
Massimo Gallo
keranydd a gmail.com
Lun 23 Nov 2015 14:58:54 CET
Scusate il ritardo ma ho letto il MERAVIGLIOSO brano solo ora....
Devo aggiungere altro?
Ah sì, perfetta gestione del rapporto Rest/Xyr. Approvo tutto senza riserva
alcuna, anzi.
Massimo
Il giorno 23 novembre 2015 09:59, Silvia Bianchini <ltcomm.sibi a gmail.com>
ha scritto:
> Bellissimo!!! Ottimo lavoro!
> S.
>
> =========================
> Cadetto Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
> Flight Control Office (CONN)
> USS Hope - NCC-25122
> =========================
> "Abbassare il limite di velocità!? Certo... salverebbe delle vite, ma
> centinaia di persone arriverebbero in ritardo!"
> ______________________________
> Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com
> Il 22/nov/2015 21:57, "Franco Carretti" <ferris.bueller a mail.com> ha
> scritto:
>
>> Volevo commentare appena letta l'anteprima ma poi pareva brutto perchè
>> vi sciupavo la sorpresa... il mio OMMIODIOCHEFIGATA! vi poteva rovinare il
>> gusto di scoprire che il pezzo è grandioso :D
>>
>> Ci sono un sacco di spunti bravissimo!
>>
>>
>> *Sent:* Sunday, November 22, 2015 at 6:30 PM
>> *From:* "federico pirazzoli" <cmdrtkar a gmail.com>
>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>> *Subject:* [Stml17] Brano 02-11 - La strategia dei pugni
>>
>> Ok gente, ecco il mio pezzo. Ho raccolto l'invito a chiudere la missione
>> e - anche se non sono del tutto soddisfatto - qualcosa ho prodotto. Il
>> problema principale é stato giustificare otto ore di scontri tra un
>> gruppo di prigionieri disarmati e i loro carcerieri, armati e dotati del
>> controllo dell'astronave.
>> Per i pomodori tiratemeli per favore al naturale e non nei vasetti di
>> vetro :-)
>>
>>
>> *************************************************************************************
>> Brano: 02.11
>> Titolo: La strategia dei pugni
>> Autore: Rest figlio di Retok
>> Brano precedente: Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò
>> che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.
>>
>> *************************************************************************************
>>
>> Accademia della Flotta Stellare - ufficio del Consigliere Cond -
>> Flashback
>>
>> "Posso fare qualcosa per te, Lon?" domandò il Consigliere, porgendo una
>> tazza di tisana aromatica al Betazoide, che la fissò intensamente per
>> diversi secondi senza neppure sfiorarla.
>> Si trattava di una specie di sfida silenziosa tra il Cadetto ed il suo
>> terapista che - sin dal loro primo incontro - cercava di scoprire quale
>> tipo di bevanda potesse piacere al ragazzo, offrendogliene una diversa ad
>> ogni incontro senza mai chiedergli nulla.
>> Grazie alle sue capacità di deduzione, Lon aveva capito che si trattava
>> di una sorta di mossa di apertura. L'Umano non chiedeva delucidazioni sui
>> suoi gusti perché attendeva che fosse Lon ad aprirsi a lui, rivelandogli
>> cosa gli piacesse. Ma il Betazoide, che pure aveva trovato giovamento da
>> diversi dei consigli ricevuti da quell'Umano, non si sentiva ancora
>> pronto ad aprirsi realmente con lui.
>> Era seduto sul divanetto, l’ultimo traguardo di un lungo percorso che
>> era iniziato con il rimanere in piedi vicino alla porta, passando per due
>> diverse poltroncine ed il pavimento. Non aveva la minima idea di cosa
>> pensasse il consigliere in quel momento, il Tenente Cond era un muro
>> bianco sul quale non si disegnava alcuna emozione. Era stato così fin
>> dall’inizio e così sarebbe rimasto fra loro fino a quando non fosse stato
>> Lon a cambiare idea. “Credi forse di essere l’unico a non sopportare
>> l’eccessiva intimità betazoide?” aveva osservato il Consigliere con un
>> sorriso durante il loro primo colloquio.
>> "É stato lei a convocarmi, Consigliere..." decise quindi di rispondere.
>> Un'apertura cauta e neutrale, che non causò significative variazioni nel
>> muro di bianco emozionale del suo interlocutore "Il nostro incontro
>> periodico era fissato per mercoledì prossimo."
>> "Hai ragione..." ammise sorridendo il Consigliere che, in tanti anni di
>> servizio, aveva appreso la difficile arte della pazienza coi suoi
>> assistiti "permettimi di riformulare la domanda...c'é nulla di cui
>> vorresti parlarmi?" leggerissimo picco emotivo di colore
>> pastello...divertimento? "O di cui ritieni di dovermi parlare?"
>> Così formulata, la domanda non poteva più essere elusa. Anche se non
>> voleva parlarne, come Cadetto aveva il dovere di farlo "Ho colpito il
>> Cadetto Bueller durante la simulazione della Kobayashi Maru..."
>> "Interessante..." rispose il Consigliere, neutrale empaticamente quanto
>> nel tono della voce "ed é stato...soddisfacente?"
>> "É stato necessario." ribatté Basta, un po' disorientato. In effetti si
>> aspettava una domanda sui motivi che lo avevano spinto a colpire Bueller.
>> Con questa domanda Cond aveva spiazzato il discorso che si era preparato.
>> Ciononostante poteva tentare di riportare la discussione sui giusti
>> binari "era il metodo più efficiente per raggiungere l'evacuazione della
>> nave."
>> "E lui condivide questa tua idea?" gli chiese l'Umano "ne avete parlato?"
>> "É venuto da me a mensa. Si é seduto non invitato..." riferì Lon,
>> ritenendo che - con ogni probabilità - il Consigliere già lo sapesse
>> “Bueller mi guardava come se volesse restituirmi il pugno, nonostante
>> sorridesse."
>> Sotto lo sguardo incuriosito del tenente, Lon annusò la bevanda che
>> aveva sotto il naso, senza però accennare a toccarla, quindi continuò “Il
>> cadetto Graahn mi ha impedito con una gomitata di invitarlo a farlo," una
>> smorfia seccata si disegnò sul suo volto mentre inconsciamente si
>> massaggiava il fianco, e la sua amica del cuore ci guardava fra il deluso
>> e il sorpreso."
>> “E com’è finita?” chiese con aspettativa appena accennata il
>> Consigliere, forse sperando che questa parte del discorso lo portasse ad
>> esternare qualche sentimento.
>> “Bueller ci ha offerto da bere, ho rifiutato... Jones si è offerta di
>> andare a prendere le bevande ed ha portato con se il cadetto Graahn.”
>> Silenzio. Evidentemente Cond non riteneva fosse soddisfacente e
>> attendeva un proseguo. Per esperienza, Lon sapeva che lo avrebbe tenuto
>> lì a lungo, anche a costo di rinviare gli appuntamenti successivi.
>> “A quel punto il cadetto si è massaggiato il mento ed io ho commentato
>> che se l’era meritato. Lui ha risposto con un‘è vero, ed è finita lì.”
>> Concluse rapidamente Lon, cercando di dare un tono definitivo alla cosa.
>> Non era finita davvero lì, ma il resto della discussione era troppo
>> assurdo e spiazzante per riferirlo.
>> “Descrivi i tuoi compagni con la tecnica che abbiamo iniziato ad usare.”
>> Chiese Cond, apparentemente credendo alla messinscena del Betazoide.
>> Basta sbuffò, poi socchiuse gli occhi riflettendo. “Bueller è talmente
>> accecante che non capisci cosa c’è dietro, probabilmente nulla. Jones è
>> una fiamma, arde costantemente, leale, incosciente. Graahn è l’azzurro
>> dell’acqua, la pioggia che porta la quiete, ma che se si trasforma in
>> tempesta ti schiaccia.” la mano tornò di nuovo al costato.
>> “E tu come ti descriveresti?”
>> “Io sono nero,” rispose senza esitazione “non c’è nulla in me.”
>> Il Consigliere rimase silenzioso a quella risposta, dopodiché sorrise
>> sornione e disse "Molto bene, Lon... lavoreremo ancora su questa cosa,
>> finché non troveremo un colore migliore che ti descriva. Intanto...
>> perché non rifletti su quello che realmente ti ha detto Bueller a mensa?
>> Quando vorrai, poi, lo riferirai anche a me."
>>
>> Solo nella sua stanza in Accademia, Lon fissò il soffitto pensieroso.
>> Con Cond aveva fatto bellamente finta di nulla, ma a sé stesso non poteva
>> mentire. Bueller aveva detto altro, qualcosa di inaspettato e
>> difficilmente credibile.
>> "Penso che sappia che stanno selezionando Cadetti per il Progetto
>> Hope..." aveva detto con un ghigno divertito, mentre la sua luce
>> diventava ancora più brillante "Spero che non lo farà ancora quando sarà
>> il mio Capo della Sicurezza ed io il suo Capitano...."
>> *Sta scherzando...* si disse allora il Betazoide, e anche in quel
>> momento lo pensava. Lui lo aveva preso a pugni e Bueller gli offriva di
>> fargli da Ufficiale Superiore, se avesse avuto il comando? "Certo che lo
>> rifarei, a parità di situazione..." aveva risposto.
>> "Vedremo..." aveva risposto Bueller.
>>
>> U.S.S. Hope - Corridoi antistanti l'Hangar Navette Principale - 31
>> dicembre 2394 - Ore 04:05
>>
>> "Dobbiamo ripiegare, la nostra posizione diventerà presto
>> insostenibile!" gridò Basta, per farsi sentire al di sopra del suono dei
>> raggi Phaser che saettavano ed impattavano ovunque.
>> "Non mi sembra ce la stiamo cavando tanto male!" rispose di rimando il
>> Capitano Bueller, sollevandosi per sparare un colpo alla cieca verso
>> quanto restava di una porta di duranio, dietro la quale erano barricati
>> un numero imprecisato di Romulani.
>> Si trattava di una spacconata, e lo sapevano entrambi. Erano rimasti in
>> sette ed avevano almeno altrettanti feriti, mentre la maggior parte dei
>> Romulani era ammassata oltre l'angolo, trattenuta solo dal numero
>> limitato di armi a particelle delle quali erano riusciti ad impadronirsi
>> Lon fu tentato di sferrare nuovamente un destro al mento di Bueller, ma
>> si trattenne. Se avesse stordito il Capitano non sarebbero stati in
>> numero sufficiente a portare con loro tutti i feriti, e non era
>> accettabile lasciare prigionieri ai Romulani. Inoltre Luna, che era china
>> accanto a loro con un fucile Phaser tra le mani ed una Bath'Leth legata
>> alle spalle, probabilmente non avrebbe approvato, finendo per opporsi e
>> peggiorare ulteriormente la loro situazione tattica.
>> "Senza rinforzi avranno comunque la meglio..." disse il Capo della
>> Sicurezza, chiudendo la mente alle fiamme furiose che erano le emozioni
>> dei due membri della Sezione Comando e ricominciando a sparare "meglio
>> retrocedere ora che abbiamo copertura, evacuare i feriti e barricarci in
>> una posizione più difendibile."
>> "I rinforzi arriveranno presto..." rispose sicuro Bueller, a voce
>> abbastanza alta da farsi sentire dagli altri, rincuorandoli "non
>> permetteremo a quei bastardi dei Romulani di prendere l'hangar e
>> filarsela con le nostre navette!"
>> Ma ora le sue fiamme erano velate di dubbio, un dubbio che Basta
>> condivideva *Dove accidenti sono i nostri rinforzi?*
>>
>> U.S.S. Hope - Plancia - 31 dicembre 2394 - Contemporaneamente
>>
>> L'atmosfera sulla Plancia della Hope era estremamente tesa e la
>> stanchezza di numerose ore di scontri stava logorando i cadetti assegnati
>> alle varie postazioni. Solo Rest - che pur essendo stato investito del
>> comando non si era spostato dalla consolle tattica - pareva
>> imperturbabile nell'osservare una riproduzione tridimensionale della
>> nave, dove numerosi segni rappresentavano gli scontri in corso.
>> Davanti alla postazione vi erano tre cadetti i quali - a seguito
>> dell'interruzione delle comunicazioni interne e della disattivazione dei
>> sensori - fungevano da portaordini muovendosi attraverso i Tubi di
>> Jeffries, riferendo in continuazione l'andamento degli scontri e portando
>> alle varie cellule Federali gli ordini del Vulcaniano.
>> "E siamo stati costretti ad abbandonare la Sezione 11 del Ponte 5..."
>> riferì il Cadetto Paulson, del Laboratorio Botanico "I Romulani si sono
>> piazzati nella Palestra e hanno installato lì un punto di comando.
>> Abbiamo avuto nove feriti, di cui tre gravi...il signor Topper li ha
>> stabilizzati ma..."
>> "Quindi ora la Sezione 9 é libera da forze ostili?" domandò l'Ufficiale
>> Tattico, che pareva più interessato ad aggiornare il proprio schema
>> tattico che al conteggio delle perdite.
>> "Io...non saprei, signore..." ammise il Cadetto, spiazzato "stavamo
>> indietreggiando verso le Sezioni 12 e 13...non abbiamo..."
>> "Verificate e riferite." ordinò Rest, con tono definitivo che non
>> ammetteva repliche. Quindi, quasi con un ripensamento, aggiunse "quanto
>> al resto del gruppo...data la conformazione del Ponte dovreste riuscire
>> nella prossima ora a contenere i Romulani nella Sezione 11. Se dovessero
>> ricevere rinforzi siete autorizzati ad utilizzare i Tubi di Jeffries per
>> ripiegare sul Ponte 4."
>> Detto ciò il Vulcaniano si disinteressò completamente del proprio
>> interlocutore, concentrandosi invece sul Guardiamarina Esteban, uno degli
>> uomini della Sicurezza. Esteban era un Umano di origini sudamericane, in
>> quel momento incapacitato al servizio attivo a causa di una brutta ferita
>> alla spalla destra rimediata in uno degli ultimi scontri, cosa che gli
>> impediva di tenere un'arma ma non di fare da messaggero "Mi dica,
>> Guardiamarina..."
>> "Signore, la situazione presso l'Hangar principale é insostenibile. Per
>> mantenere la posizione necessitiamo di almeno altre dieci unità
>> armate...." riferì l'uomo della Sicurezza, palesemente irritato per
>> essere stato costretto ad attendere che Rest ricevesse prima gli altri
>> rapporti.
>> Dal canto suo, il Tattico non rispose immediatamente, preferendo
>> studiare prima il suo schema della nave, come se in quei diagrammi e
>> simboli vi fossero le risposte che cercava. Dopo circa trenta secondi
>> disse "Al momento non è possibile stanziare altre unità presso l'Hangar.
>> Se non riuscite a sostenere l'impatto nemico ritiratevi."
>> "Col dovuto rispetto, signore..." rispose Esteban, evidentemente vicino
>> a perdere la pazienza "anche il signor Basta ha proposto questa linea di
>> azione, ma il Capitano non intende cedere ulteriori posizioni al nemico,
>> ritenendo che non sia opportuno consegnare ai Romulani le nostre navette."
>> "In tal caso il Capitano dovrà difendere l'Hangar con gli uomini a sua
>> disposizione." ribatté secco Rest, prima di tornare a concentrarsi sui
>> suoi schemi, completamente dimentico di tutto il resto.
>> Il volto di Esteban si fece rosso, mentre l'ira montava evidentemente in
>> lui. Stava per ribattere stizzito, quando il Consigliere lo avvicinò
>> poggiandogli una mano sulla spalla e dicendogli gentilmente
>> "Guardiamarina... Sul Ponte 2 é stata allestita una infermeria di
>> emergenza...perché non va a vedere lì se qualcuno dei feriti meno gravi é
>> in grado di darvi supporto?"
>> "Farò così, signore...grazie..." rispose l'uomo della Sicurezza,
>> lanciando a Rest un'ultima occhiata di fuoco prima di andarsene.
>> "Signor Rest, possiamo parlare un momento?" chiese poi la giovane
>> Risiana, indicando al Vulcaniano l'Ufficio del Capitano.
>>
>> U.S.S. Hope - Infermeria - 31 dicembre 2394 - Contemporaneamente
>>
>> "Mi pare nervosa, Dottoressa..." commentò laconico Smith, osservando la
>> responsabile dell'Infermeria mentre si muoveva tra i pazienti, alcuni
>> stesi sui bioletti ed altri a terra, in brande di fortuna.
>> "E lei mi pare sin troppo tranquillo, signor Smith!" ribatté la giovane
>> donna, lanciandogli un'occhiata stizzita "In fondo non ha più il suo
>> travestimento e - se i Romulani dovessero giungere sin qui - lei sarebbe
>> un bersaglio tra i tanti. Forse addirittura un bersaglio prioritario,
>> visto che é più vecchio e ragionevolmente più esperto di noi."
>> "Ma i Romulani non arriveranno qui..." rispose semplicemente la presunta
>> spia "i suoi colleghi sono stati estremamente efficienti nell'isolare
>> questa zona..."
>> *Forse anche troppo..." pensò, e lo sguardo le cadde sulle doppie porte
>> d'accesso, al momento bloccate. Dietro di esse, Melanne lo sapeva, i
>> corridoi della Sezione erano stati decompressi su ordine della Plancia,
>> creando una situazione di vuoto in tutto il Ponte.
>> La Dottoressa ripensò a quanto accaduto circa otto ore prima, e non poté
>> che rabbrividire nuovamente.
>>
>> U.S.S. Hope - Infermeria - 31 dicembre 2394 - Otto ore prima (Flashback)
>>
>> Melanne stava riflettendo su quello che lo schermo del suo terminale le
>> mostrava, ma in realtà i suoi pensieri erano focalizzati su due persone:
>> il Capo della Sicurezza e l'Ufficiale Tattico Capo.
>> *Ma con tutto quello che é successo, come accidenti gli é saltato in
>> mente di perdere tempo a scrivere questa roba?* si domandò l'Umana,
>> picchiettando con l'affusolato indice della mano destra lo schermo, sul
>> quale era aperta una notifica di proposta di Nota di Demerito.
>> L'autore della proposta - il Vulcaniano Rest - aveva trasmesso la nota a
>> tutti gli interessati, oltre che al Capitano e al Primo Ufficiale. In
>> pratica, il Capo della Sezione Tattica richiedeva che i vertici della
>> nave emettessero Nota di Demerito verso lui stesso e gli altri tre
>> Ufficiali presenti durante l'interrogatorio del signor Smith, con la
>> motivazione che nessuno di loro era stato in grado di prevedere o
>> prevenire il suicidio - meglio, il falso suicidio - del sospettato.
>> *E il bello é che ha pure ragione...* si disse la Dottoressa, chiudendo
>> la nota. Non poteva infatti contestare la veridicità delle motivazioni
>> addotte da Rest, anche se non riusciva a capire come diavolo la cosa
>> fosse venuta in mente a quel Vulcaniano asociale in quel momento, quando
>> era estremamente probabile che tutti loro venissero spazzati via a minuti
>> dalla faccia dell'Universo.
>> *Probabilmente dipende dalla struttura mentale Vulcaniana, che nel suo
>> essere estremamente logica tende a compartimentare le problematiche,
>> finendo per non far caso a tali...sciocchezze.. *
>> Ci sarebbe stato da riderci sopra, se Lon non avesse preso la cosa
>> mortalmente sul serio, mollando lì ciò che stava facendo per andare a
>> chiarire la faccenda con il collega. Melanne aveva cercato di
>> impedirglielo, ma non c'era stato verso. Tra Lon e Rest esisteva una
>> incompatibilità di fondo, data da due caratteri diametralmente opposti.
>> *E il fatto che non sia stata stabilita una catena gerarchica all'interno
>> dei vertici della loro Sezione non aiuta di certo...*
>> Forse avrebbe dovuto parlarne a Caytlin...
>> "Ma non ora!" si ritrovò a ringhiare la donna, mentre la nave veniva
>> violentemente scossa da quello che pareva un colpo diretto. Subito tutti
>> gli allarmi si accesero e l'infermeria si animò di medici ed infermieri
>> che - al suo comando - avrebbero dovuto gestire eventuali feriti in
>> arrivo.
>> Ed i feriti arrivarono. Inizialmente si trattava di contusioni da urto o
>> ferite da esplosione di condotti EPS, nulla che non potessero gestire..
>> poi le cose precipitarono.
>> Quando dalla Sala Macchine giunse notizia di numerosi feriti per
>> un’importante esplosione, la Dottoressa Graahn ordinò di teletrasportarli
>> direttamente in Infermeria ma - poiché le procedure di emergenza parevano
>> non funzionare - inviò circa due terzi dei suoi uomini verso il luogo
>> dell'incidente con barelle antigravitazionali e kit di emergenza.
>> I medici e gli Infermieri non erano ancora arrivati in Sala Macchine che
>> - inizialmente dalle zone detentive di emergenza e dopo anche dalle
>> Sezioni e dai Ponti limitrofi - cominciarono ad arrivare feriti con
>> bruciature di Phaser. Inizialmente stupita, Melanne aveva rapidamente
>> scoperto che i Romulani erano fuggiti e si era rimboccata le maniche per
>> organizzare il lavoro dell'Infermeria.
>> E di organizzazione avevano avuto rapidamente bisogno, perché i feriti
>> avevano cominciato a giungere numerosi - alcuni anche in gravi condizioni
>> - e si era subito dimostrato necessario inviare sui luoghi degli scontri
>> personale medico e paramedico per garantire i primi soccorsi.
>> In Infermeria erano pertanto rimasti la Dottoressa, il MOE e due
>> infermieri quando i rumori degli scontri a fuoco si erano fatti vicini,
>> parecchio vicini. Subito dopo un paio di Cadetti erano entrati di corsa,
>> avevano barricato l'infermiera con un campo di forza che di norma veniva
>> utilizzato per contenere pericolose epidemie e avevano chiamato la
>> Plancia, annunciando che il Ponte era perduto.
>> Con sorpresa della Graahn, però, a rispondere non furono né il Capitano
>> Bueller né il Comandante Xyr, ma Rest. Il Vulcaniano parve più irritato
>> che dispiaciuto della notizia e, dopo un paio di domande, comunicò loro
>> che sarebbero rimasti isolati in fino a fine emergenza e - senza
>> ulteriori preavvisi - decompresse il Ponte, eliminando le forze ostili
>> presenti e isolando collateralmente l'Infermeria.
>> La Dottoressa pensava che il Ponte sarebbe stato ricompresso in tempi
>> brevi, ma poco dopo le comunicazioni cessarono e l'Infermeria rimase
>> completamente isolata, senza più notizie di ciò che accadeva nel resto
>> della nave.
>>
>> U.S.S. Hope - Corridoi antistanti l'Hangar Navette Principale - 31
>> dicembre 2394 - Ore 04:10
>>
>> "Quello P'tak!" ringhiò Luna, facendo per alzarsi in piedi indignata, ma
>> finendo per doversi riabbassare in malo modo, mentre tre scariche di
>> Phaser impattavano dove un momento prima c'era la sua testa.
>> "Non capisco...perché Rest non vuole mandarci rinforzi per difendere
>> l'Hangar?" chiese di rimando Bueller, guardando Basta come se avesse la
>> risposta.
>> "Perché questa posizione é indifendibile, a meno di avere davvero molti
>> uomini..." rispose di malavoglia il Betazoide, che al solo sentir parlare
>> dell'Ufficiale Tattico Capo aveva il nervoso, ma che non poteva in cuor
>> suo negare la valutazione del collega "il corridoio é troppo largo e
>> povero di intersezioni dalla nostra parte, mentre i Romulani possono
>> sfruttare i magazzini di stoccaggio dei pezzi di ricambio - nonché i
>> pezzi di ricambio più grossi - come coperture...."
>> Non era nulla di nuovo, loro stessi avevano usato quelle stesse
>> coperture prima di venire costretti a ripiegare dalla superiorità
>> numerica nemica, ma sembrava che Bueller non volesse - o non potesse -
>> accettarlo. Per questo controbatté "Se gli lasciamo l'hangar, però,
>> potranno prendere le navette per lasciare la Hope...e potrebbero anche
>> distruggerla, se sparassero sul Nucleo di Curvatura!"
>> "Evidentemente Rest ritiene che non abbiamo speranze di difendere
>> l'Hangar e ha deciso di farlo in maniera più decisa, magari decomprimendo
>> il Ponte, come ha fatto per l'Infermeria e la Sala Macchine." commentò il
>> Cadetto Jones poi, riflettendoci, aggiunse "Ma non funzionerebbe...in
>> quei magazzini ci sono diverse tute EVA..."
>> "Beh, anche se Rest non crede che potremo tenere la posizione, io dico
>> che ce la faremo. Non dimenticate che dobbiamo tenere duro solo fino
>> all'arrivo della nave appoggio della Sezione 31..." affermò deciso
>> Bueller "sentite cosa faremo..."
>> Lon avrebbe voluto protestare contro la follia di continuare a cercare
>> di tenere una posizione indifendibile, ma ciò che suggerì dopo il
>> Capitano lo obbligò a tacere. Non era una cosa folle, o impossibile. Era
>> una cosa folle E impossibile. E molto altro.
>>
>> U.S.S. Hope - Plancia - 31 dicembre 2394 – Contemporaneamente
>>
>> Il Consigliere Caytlin prese un lungo respiro prima di parlare. Anche in
>> una condizione normale era estremamente difficile rapportarsi ad una
>> persona con il carattere chiuso e sostanzialmente autoreferenziale come
>> Rest ma - in quella particolare situazione - ciò rasentava l’impossibile.
>> Il Vulcaniano aveva accettato di malavoglia di seguirla in Sala Tattica
>> e - non appena le doppie porte si erano chiuse alle loro spalle - si era
>> messo in piedi in una posizione formale di riposo e l’aveva trapassata
>> con lo sguardo. Il suo “Mi dica pure, Consigliere…”, benché detto con
>> formale cortesia, era suonato alle orecchie della Risiana come un
>> “Sbrigati a dire la stupidaggine che stai pensando, piccola rompiscatole
>> ignorante, che ho da fare cose più importanti che dar retta a te ed ai
>> tuoi piagnistei…”…”
>> Ma - e Caytlin non poteva che ammetterlo - si trattava solo di una sua
>> impressione dettata dall’irritazione che si era generata in lei quando
>> aveva scoperto che il Vulcaniano l’aveva inclusa nel novero di persone
>> meritevoli di Nota di Demerito a seguito degli eventi riguardanti il
>> prigioniero in Infermeria.
>> “Signor Rest, credo che dovrebbe riconsiderare la sua decisione di non
>> inviare rinforzi al Capitano Bueller.” Affermò, diretta e decisa. Con i
>> caratteri come quello del Capo della Sezione Tattica, infatti, gli
>> approcci indiretti ed i giri di parole tendevano a generare solo
>> irritazione crescente e assenza di stimolo ad intavolare una
>> comunicazione costruttiva.
>> Ad oggi modo– come c’era da aspettarsi– il Vulcaniano non ebbe nessuna
>> reazione evidente alla frase del Consigliere, se non un leggero
>> inarcamento del sopracciglio sinistro, troppo lieve per capire se si
>> trattasse di una dimostrazione di divertimento, irritazione o curiosità.
>> “Interessante.” Disse dopo un po’ "Evidentemente ritiene che la mia
>> gestione strategica delle risorse della nave non sia efficiente. E mi
>> dica, come crede che il distogliere personale dalle aree critiche del
>> conflitto per dislocarlo in uno scontro inutile e destinato alla
>> sconfitta migliorerebbe la nostra soluzione globale?”
>> Nonostante la costante cortesia ed il tono discorsivo, Caytlin sentì la
>> temperatura ambientale abbassarsi di parecchi gradi e non poté non
>> mordersi la lingua. Nel suo voler essere diretta per attrarre
>> l’attenzione del collega sul suo punto di vista, aveva inavvertitamente
>> toccato un qualche filo invisibile, che lo aveva fatto sentire messo in
>> discussione in quello stesso campo in cui si considerava - a ragione,
>> stando alle esperienze curricolari - un maestro.
>> “Temo che mi abbia frainteso, Rest…” corse ai ripari la ragazza “io non
>> capisco nulla di strategia e non ho idea delle strategie che sta
>> applicando. Personalmente posso non capire perché abbia isolato la Sala
>> Macchine o l’Infermeria, ma so una cosa: il Capitano non abbandonerà
>> l’Hangar, se ha deciso che è importante difenderlo. Ed è suo dovere
>> aiutarlo.”
>> "Mi perdoni, Consigliere. Fino a questo momento ho ritenuto che mio
>> dovere fosse neutralizzare la minaccia Romulana e riprendere il controllo
>> della Hope, riducendo al minimo le perdite in termini di vite, con
>> riguardo prioritario per quelle dell'equipaggio. Se ritiene che non sia
>> così, provvederò a ridefinire le mie strategie in funzione degli obiettivi
>> attesi."
>> La Risiana si sentì formicolare la mano, come se l'arto stesso la
>> implorasse di essere lasciato libero di impattare sulla faccia di Rest.
>> Ma lei era una professionista, benché priva di chissà quali esperienze, e
>> capiva perfettamente che il Vulcaniano la stava provocando. Così gli
>> sorrise e -con tono innocente - domandò "E non sarebbe possibile
>> raggiungere sia l'obiettivo generale che quello stabilito dal Capitano?"
>> "Non senza una inutile perdita di vite." rispose il Vulcaniano, ora
>> mortalmente serio "La strategia generale prevede che i Romulani, una
>> volta individuata la possibilità di prendere l'Hangar, dirottino verso
>> tale obiettivo un maggior quantitativo di risorse, riducendo per forza di
>> cose la pressione su determinate aree per noi prioritarie."
>> "E cosa le fa pensare che lasceranno sguarnite proprio le aree che vuole
>> lei?" chiese a questo punto il Consigliere, quasi intimorita da quel tono
>> di certezza matematica nella voce di Rest. Lo aveva sentito spesso negli
>> scienziati Vulcaniani, quando parlavano di complesse formule matematiche
>> o algoritmi atti a descrivere fenomeni scientifici anche complessi ma -
>> applicato ad un campo così aleatorio come le strategie belliche - le dava
>> i brividi ed una strana impressione di follia maniacale.
>> “Venga, Consigliere” le rispose compiaciuto il Vulcaniano “Mi permetta
>> di introdurla nell’affascinante mondo della guerra strategica.”
>> I due ufficiali si spostarono alla Postazione Tattica di Plancia, dove
>> Rest avviò una sorta di simulazione, in cui diversi segnalini di unità si
>> spostavano in maniera quasi contemporanea.
>> "Come può vedere..." spiegò il Vulcaniano, indicando una serie di punti
>> dove erano stanziati numerosi gruppi di Cadetti "Questi passaggi sono ben
>> protetti. Ciò lascia alle forze Romulane questo percorso specifico, dato
>> che il Ponte dell'Infermeria é isolato."
>> Caytlin osservò la cosa per un po', ma per lei aveva scarso significato.
>> Lei vedeva decine di altri possibili percorsi e lo fece notare al collega
>> "E se passassero da qui?"
>> Ma le probabilità che scoprisse così, a prima vista, una falla nel piano
>> che Rest aveva così accuratamente studiato erano poche, e lo sapeva. Per
>> questo non si stupì quando il collega dalla divisa ocra rispose "No,
>> Consigliere. Lei dimentica una cosa importante: uno degli elementi più
>> rilevanti in una operazione tattica é il tempismo. I nostri avversari non
>> sceglieranno vie traverse che non conoscono, quando hanno un percorso già
>> sotto il loro controllo. Ed é lo stesso motivo per cui in queste ore non
>> hanno sfruttato i Tubi di Jeffries...non hanno dimestichezza con la nave
>> e con le sue planimetrie e rischierebbero di venire sopraffatti in
>> imboscate."
>> "Ma se prendessero l'hangar potrebbero andarsene con le navette, no?"
>> chiese la ragazza, sentendosi sempre più frustrata da quella
>> conversazione.
>> "Sì Consigliere, ma non immediatamente. Le navette sono state bloccate
>> con un codice crittografato a trenta cifre. I Romulani impiegheranno ore
>> a decifrarlo..."
>> "E che succederà quando lo avranno decifrato?" chiese la Risiana, anche
>> se credeva di aver già intuito la risposta dall'atteggiamento tronfio del
>> Capo Tattico.
>> "Il conflitto sarà risolto molto prima, Consigliere..." rivelò Rest,
>> mentre uno scintillio da predatore - forse la prima vera emozione che
>> Caytlin gli avesse mai visto esternare - si accendeva per un istante nei
>> suoi occhi "secondo i miei calcoli riavremo il controllo della nave nei
>> prossimi quaranta minuti."
>>
>> U.S.S. Hope – Bar di Prora - 31 dicembre 2394 – Ore 21:05
>>
>> “E, ovviamente, non ha ritenuto necessario dirti come aveva intenzione
>> di concludere gli scontri…” affermò Melanne, sorseggiando un bicchiere
>> d’acqua come fosse una specie di cocktail. Le riparazioni erano ancora in
>> corso e – con i Replicatori fuori uso – si sarebbero dovuti accontentare
>> di razioni di emergenza standard per qualche giorno.
>> “In effetti non glielo ho neppure domandato…” rispose il Consigliere,
>> muovendosi leggermente a disagio sulla sedia e lasciando perdere la
>> razione che stava intaccando con la forchetta “Il mio primo pensiero è
>> stato quello di correre ad avvertire il Capitano e Lon che l’Hangar
>> andava abbandonato al più presto.
>> “Non credo te lo avrebbe detto comunque…” rispose la Dottoressa “quel
>> ragazzo è incomprensibile…”
>> “Non è incomprensibile, è solo completamente asociale…” rispose il
>> Consigliere “E credo che viva tutta la sua esistenza come una continua
>> partita a scacchi, con mosse e contromosse… a volte mi verrebbe voglia di
>> dargli una sberla per riportarlo alla realtà, anche se non è molto
>> professionale.”
>> “No, non funziona…” rispose secco Lon, parlando per la prima volta da
>> quando si era seduto a tavola con le due donne. Il suo tono era cupo e
>> deciso, ed il fatto che si stesse osservando le nocche della mano destra
>> non sfuggì a nessuno.
>> "Cosa hai combinato, Lon?" chiese Melanne,
>>
>> U.S.S. Hope - Corridoi antistanti l'Hangar Navette Principale - 31
>> dicembre 2394 - Ore 04:20
>>
>> Il Consigliere Caytlin giunse di corsa all'intersezione dove era
>> asserragliato il personale Federale, massaggiandosi con vigore gli
>> avambracci, rimasti scorticati durante il passaggio a gattoni in un Tubo
>> di Jeffries.
>> Giunta a destinazione, la ragazza trovò quasi tutti i Cadetti - compresi
>> i feriti che lei stessa aveva suggerito di inviare lì - intenti a
>> mantenere un pesante fuoco di sbarramento contro le postazioni Romulane,
>> mentre Bueller, Basta e Jones stavano armeggiando con alcuni pannelli che
>> coprivano dei condotti ODN.
>> "Consigliere, come mai da queste parti?" domandò Ferris, simulando
>> un'allegria che non sentiva da circa otto ore "Le mancavo?"
>> "Capitano, deve evacuare i suoi uomini entro la prossima mezz'ora..."
>> avvertì la Risiana, con tono leggermente isterico, ignorando il tentativo
>> di umorismo fuori luogo di Bueller. Per quanto avesse preso parte agi
>> addestramenti dell'Accademia, infatti, nulla l'aveva preparata
>> all'effetto che fanno i raggi Phaser quando ti si schiantano a meno di
>> mezzo metro dalla testa.
>> Colpiti dal tono di urgenza nella voce della ragazza, Bueller e Luna
>> poggiarono a terra la sezione di paratia smontata e la fissarono con
>> intensità "Perché, che succederà tra mezz'ora?" chiese l'Umano.
>> "Non ho capito bene tutti i dettagli..." iniziò il Consigliere,
>> imponendosi respiri profondi per recuperare il controllo della
>> respirazione e - indirettamente - del proprio piano emotivo "ma Rest ha
>> imbastito una strategia per recuperare alcune aree chiave della nave e -
>> secondo le sue previsioni - entro quel termine si concentreranno qui
>> almeno un terzo dei Romulani presenti a bordo. Se non vi ritirate sarà
>> una carneficina!"
>> A quelle parole Bueller si fece meditabondo, lanciando rapide occhiate
>> in sequenza a Luna e al condotto dati scoperto, mentre istintivamente
>> cominciava a mordersi il labbro inferiore.
>> Sentendosi chiamata in causa da quegli sguardi, Luna gonfiò il petto
>> prima di aggiungere "Ha ragione, devi far ritirare i nostri. Il piano
>> possiamo farlo funzionare anche senza supporto qui fuori..."
>> "Avrete molto meno tempo..." fece notare l'amico.
>> "Ce lo faremo bastare." replicò secca Luna. Quindi, voltandosi verso
>> Basta, chiese "Siamo pronti?"
>> Il Betazoide, che si era infilato strisciando nello spazio sottostante
>> il condotto ODN, rispose "sì, lo spazio é sufficiente."
>> "Sentito?" domandò Luna, scoprendo i denti come se già assaporasse la
>> battaglia "Noi andiamo, voi chiudete il pannello e ritiratevi!"
>> Quindi sgattaiolò dietro il Capo della Sicurezza, scomparendo nella
>> spessa paratia dell'Hangar. Quando entrambi i piedi furono scomparsi
>> all'interno, Bueller fece un sospiro e afferrò il pannello che avevano
>> rimosso quindi, armato di cacciavite sonico, si voltò verso Caytlin e
>> disse "Forza Consigliere...mi aiuti a richiudere questa paratia!"
>> Quindi, abbandonato l'atteggiamento dimesso, assunse una postura più
>> dritta ed un tono deciso e disse ai sui uomini "Coraggio ragazzi,
>> dobbiamo resistere solo pochi altri minuti. Preparatevi a ripiegare!"
>>
>> U.S.S. Hope - Magazzino componenti informatiche nr.3 - 31 dicembre 2394
>> - Ore 04:22
>>
>> I membri della squadra speciale comandata dal Comandante Rodriguez si
>> guardarono intorno, rabbrividendo alla vista dei segni dello scontro
>> appena conclusosi che - in quel corridoio - era stato particolarmente
>> brutale e violento.
>> Prigionieri e feriti potevano anche essere già stati rimossi, ma gli
>> sfregi sulle paratie e le chiazze di sangue sarebbero rimaste per molto
>> tempo, per lo meno nelle loro menti.
>> "C...cavolo..." esclamò il Tenente Mexe, il responsabile del Laboratorio
>> Informatico, entrando nell'angusto magazzino con un DiPadd in mano "tutto
>> quel caos per riprenderci un semplice magazzino di parti di ricambio?"
>> "Concentrati sul trovare quei pezzi..." lo rimbrottò il Capo OPS, che
>> già si era chinato accanto ad una cassa e l'aveva aperta, prelevando
>> alcune componenti "Hai sentito Rest, abbiamo meno di quindici minuti per
>> farci trovare fuori da qui..."
>> “A me pare una follia…” commentò il Cadetto Mayers, del Laboratorio di
>> Intelligenza Artificiale, mentre infilava diversi cavi e componenti in
>> una sacca. Tutti e tre avevano ricevuto istruzioni precise da Rest su
>> cosa il Vulcaniano si aspettava facessero e con che tempistiche, ma dei
>> tre solo Paulo aveva realmente compreso l’obiettivo di quel piano.
>> “Ok, abbiamo tutto, muoviamoci!” esclamò poco dopo Paulo, stringendo in
>> mano una torcia al Plasma per la lavorazione degli scafi, una sorta di
>> proiettore lungo due metri ed in grado di generare un getto di energia a
>> temperatura tale da intaccare il Duranio.
>> I tre Cadetti, accompagnati da un uomo della Sicurezza armato di Fucile
>> Phaser, abbandonarono rapidamente il Magazzino e - seguiti dagli scontri
>> che si stavano nuovamente avvicinando a quella Sezione del Ponte -
>> procedettero per circa una quarantina di metri, fermandosi davanti al
>> punto di accesso di un Tubo di Jeffries. Mentre il membro della Sicurezza
>> controllava il corridoio, Paulo si chinò a terra e rimosse rapidamente la
>> copertura del condotto, facendo subito cenno ai due colleghi della
>> Scientifica di entrarvi.
>> I due colletti blu obbedirono rapidamente e, dopo essersi chinati,
>> cominciarono a gattonare nel condotto che si dipanava davanti a loro.
>> Quando ebbero lasciato spazio sufficiente per passare, anche il membro
>> della Sicurezza si infilò dentro e - spostatosi indietro di circa un
>> metro - puntò il fucile verso l’esterno. Rapidamente Rodriguez lo
>> raggiunse e, sfruttando una maniglia magnetica, riposizionò la copertura
>> del Tubo di Jeffries al suo posto, dopodiché fece cenno a tutti di
>> avviarsi.
>> Dalla relativa sicurezza del condotto i quattro Cadetti sentirono lo
>> scontro raggiungere la posizione dove ormai si trovavano, ma se ne
>> allontanarono senza emettere un fiato e procedettero tanto rapidamente
>> quanto gli spazi angusti consentissero loro, verificando periodicamente
>> la direzione con l’ausilio dei Tricoder sui quali era stata caricata
>> l’intera mappatura dei passaggi di manutenzione.
>> “Qui!” disse il Capo delle Operazioni, indicando una paratia
>> all’apparenza identica alle altre, ovvero solida e liscia “Mexe,
>> Myers…isolate i condotti del Plasma ed i condotti dati in questo
>> segmento!””
>> I due scienziati - benché non particolarmente avvezzi a questo tipo di
>> attività - si diedero da fare mentre Paulo installò a terra una specie di
>> treppiedi, sul quale montò la pesante Torcia al Plasma. Una volta certo
>> che le sue azioni non avrebbero generato una fuga di gas incandescenti,
>> Rodriguez fece allontanare la sua squadra ed attivò la Torcia, scavando
>> il metallo della parete del condotto con movimento circolare, sino a
>> creare un buco largo poco più di un metro.
>> Non appena la parete metallica fu abbastanza fredda, il Cadetto della
>> Sicurezza vi si avvicinò e - con un calcio ben piazzato - la fece cadere
>> a terra, seguendola subito dopo col fucile spianato.
>> “Ok, venite pure…” disse dopo un po’, dando anche agli altri tre il
>> permesso ad accedere all’angusta sala in cui erano sbucati, prima di
>> portarsi vicino alla sola porta d’accesso, puntandovi contro il fucile
>> Phaser.
>> “Secondo Rest non dovrebbe esserci più nessuno lì fuori, ma preferisco
>> che lei tenga comunque la posizione, Sanders…” approvò Rodriguez, per poi
>> voltarsi verso il loro obiettivo, un piccolo nucleo di memoria del
>> computer, isolato rispetto ai tre nuclei principali della nave.
>> Mexe fu il primo a fare la sua parte, collegando il proprio Tricoder
>> all’interfaccia del computer e dicendo “E’ come aveva detto il signor
>> Rest…i Romulani non si sono presi la briga di disabilitare questo Nucleo
>> come hanno fatto con il Computer Principale…””
>> “Probabilmente neppure sapevano che ci fosse un nucleo di memoria
>> aggiuntivo dedicato alla sola gestione del Medico Olografico di
>> Emergenza…” ragionò Myers, mentre utilizzava i condotti dati che aveva
>> recuperato dal magazzino per effettuare una serie di collegamenti di
>> emergenza con la rete ODN principale della nave, lì dove l’avevano
>> isolata prima di tagliare la paratia "In fondo é stata una aggiunta
>> recente, pensata per garantire il supporto di un M.O.E. alle navi più
>> vecchie..."
>> “Ma non capisco cosa voglia farsene…” continuò Mexe, mentre richiamava
>> rapidamente le subroutines del M.O.E. “questo Computer dispone di spazio
>> di memoria e capacità di calcolo ottimizzate per la gestione del solo
>> programma del Medico Olografico di Emergenza… non è possibile usarlo per
>> fare altro…”
>> “Infatti, prima dovremo fare un po’ di spazio…” affermò con un ghigno
>> Rodriguez, prendendogli di mano il Tricoder e collegandovi una unità di
>> memoria esterna. Quindi, quando Myers gli ebbe fatto cenno di aver
>> completato i collegamenti fisici alla rete ODN, avviò il programma che si
>> trovava sulla memoria installata “ecco, così!”
>> “Ma… signore, sta decompilando il programma!" esclamò stupito e un po'
>> scioccato Mexe "Non abbiamo un backup del M.O.E. a bordo!"
>> "Pazienza, ce ne installeranno uno nuovo alla prima Base Stellare..."
>> rispose Paulo, con una chiara alzata di spalle. Quindi, quando vide che
>> la decompilazione era terminata, avviò un secondo programma "Mi serviva
>> spazio per questo..."
>> "Una copia di backup del computer di bordo?" domandò Myers, verificando
>> a sua volta col tricoder delle stringhe a campione di ciò che stava
>> venendo installato "Non pensavo che il Computer che gestisce il M.O.E.
>> avesse la capacità di calcolo necessaria..."
>> "Infatti non ce l'ha..." affermò Rodriguez "questa é una versione più
>> leggera, limitata alle funzioni dei sensori interni, delle comunicazioni
>> e dei sistemi di sicurezza. Non gestisce né la navigazione, né le armi e
>> tantomeno gli apparati scientifici."
>> Quindi, finita l'installazione, si sfiorò il comunicatore e disse
>> "Rodriguez a Rest...computer di emergenza in linea..."
>>
>> U.S.S. Hope - Corridoi antistanti l'Hangar Navette Principale - 31
>> dicembre 2394 - Ore 04:32
>>
>> Dopo aver respinto le residue forze Federali, i soldati Romulani,
>> guidati dal Subcomandante Rover, si ammassarono davanti alle grandi porte
>> dell'Hangar navette.
>> Per prendere quella struttura avevano dovuto abbandonare numerose
>> postazioni conquistate nelle ore precedenti, ma ciò non era importante.
>> Quei ragazzini con cui si stavano battendo erano stati bravi a sufficienza
>> da impedire loro di conquistare la Sala Macchine - e con essa la nave -
>> isolando l'intero ponte, ma non erano riusciti a contrastarli su questo
>> obiettivo.
>> "Decurione Milok, apra queste porte!" ordinò all'Ingegnere Capo, che
>> rapidamente si avvicinò alle porte di sicurezza e - dopo aver asportato
>> quei pannelli removibili che nelle ultime otto ore aveva imparato a
>> conoscere così bene - cominciò a trafficare sui comandi.
>> Ci vollero circa cinque minuti prima che le porte si sbloccassero e
>> anche così - senza l'ausilio dei computer, che avevano disabilitato come
>> primo obiettivo per impedire ai federali di usare teletrasporti, sensori
>> e campi di forza - dieci soldati dovettero mettersi di buona lena per
>> riuscire ad aprirle.
>> Non appena lo spazio fu sufficiente, Rover inviò i suoi uomini
>> nell'Hangar con l'ordine di stanare ed eliminare rapidamente i Federali.
>> Purtroppo i suoi non disponevano di disgregatori ma solo di Phaser
>> sottratti ai federali caduti. Queste armi, oltre che più difficili da
>> impugnare, avevano pesanti limitazioni nel loro uso, limitazioni
>> preprogrammate che riducevano l'output di danno al solo stordimento o -
>> al più - ad un raggio a bassa intensità fatto apposta per non danneggiare
>> gli scafi.
>> *Ciononostante riusciremo ad andarcene e a tornare vincitori....* pensò
>> il Subcomandante, vedendo che l'hangar ospitava - oltre alle navette
>> Federali - anche la parte anteriore di una delle navette aliene che
>> avevano il compito di recuperare ed un caccia Klingon *Certo, il Riov é
>> stato fatto prigioniero, ma tanto aveva perso la nave, quindi sarebbe
>> stato ugualmente giustiziato...*
>> Perso in questi pensieri, il Romulano non si accorse di un dettaglio
>> all'apparenza strano. Tutte le navette erano infatti disposte nell'hangar
>> con i musi rivolti verso i portelloni esterni, per facilitarne il
>> decollo...tutte meno una.
>> D'altro canto, il Subcomandante Rover non poteva sapere che - circa 10
>> minuti prima - i Cadetti Jones e Basta erano entrati nell'hangar
>> strisciando all'interno delle paratie e, con l'aiuto di un Forklift
>> antigravitazionale, avevano girato la Navetta Archer prima di
>> intrufolarvisi all’interno.
>> Se lo avesse saputo, probabilmente, sarebbe stato più cauto nel disporre
>> i quaranta uomini che lo avevano seguito…ed il piano del Capitano Bueller
>> non avrebbe avuto successo.
>> “Ho finito di disabilitare il blocco crittografato…” annunciò invece
>> Luna, dentro la navetta. Sia lei che Basta erano accucciati sotto i
>> comandi, così che non risultassero visibili dall’esterno attraverso lo
>> schermo di plastiacciaio trasparente che fungeva da finestrone anteriore.
>> “Computer in linea…” confermò Basta, che faceva un po’ ridere chinato e
>> quasi accartocciato tra il sedile del copilota e la consolle “ed appena
>> in tempo, direi…”
>> “Avanti!” lo incitò il Cadetto Jones con un ghigno decisamente Klingon
>> “Facciamo vedere a questi bastardi dal sangue verde chi comanda qui!”
>> Ciò detto, i due si misero rapidamente a sedere e – prima che i Romulani
>> riuscissero a disperdersi, Luna attivò i propulsori ventrali della
>> navetta, sollevandola di circa mezzo metro da terra e facendo cadere
>> proni gli avversari più vicini.
>> “Scudi alzati…” annunciò Lon, mentre i più reattivi tra i Romulani
>> cominciavano a sparare inutilmente contro la navetta biposto ed i più
>> svegli – invece – si dedicavano ad una rapida fuga “procedo a
>> neutralizzare gli avversari!”
>> Al di fuori della Federazione non tutti conoscono le esatte capacità dei
>> Phaser montati dalle navi della Flotta Stellare. Ovvero, molte razze
>> conoscono i loro output massimi di danno e la loro mortale precisione, ma
>> in pochi conoscono quanto questa arma possa essere flessibile nel suo uso.
>> Nel caso specifico Basta aveva – su ordine del Capitano – ridotto al
>> minimo la potenza dei Phaser della navetta, aumentandone al massimo la
>> dispersione. Quando i due emettitori fecero fuoco, quindi, non
>> scaturirono i normali raggi cremisi, ma dei ventagli di energia di circa
>> 30° di angolo, a potenza tale da stordire chiunque si trovasse nel loro
>> raggio d’azione e buttare a terra tutti coloro che vi fossero vicini,
>> senza però danneggiare le strutture della nave.
>> Subito i Romulani tentarono di disperdersi ma Luna, con una manovra
>> estremamente azzardata in uno spazio così ridotto ed affollato come
>> quello dell’Hangar, spostò la navetta davanti all’ingresso e – tenendola
>> alzata quasi al livello del soffitto – diede modo a Basta di mirare
>> accuratamente i suoi bersagli.
>> In pochi minuti quella che doveva essere una importante conquista per le
>> forze Romulane si trasformò in una caccia al topo, che si concluse con
>> ventitré Romulani a terra ed il resto della forza d’assalto in fuga.
>>
>> U.S.S. Hope - Plancia - 31 dicembre 2394 - Ore 04:35
>>
>> Bueller entrò in Plancia come un ciclone subitò seguito da Caytlin e –
>> immediatamente – si avvicinò alla consolle Tattica, dove Rest stava
>> aggiornando lo stato delle forze amiche e nemiche a seguito dei rapporti
>> di un gruppo di Cadetti messaggeri che erano ancora sugli attenti di
>> fronte a lui.
>> “Che diavolo sta succedendo Rest?” chiese il Capitano, evidentemente
>> agitato “perché ha fatto convergere buona parte delle forze Romulane
>> verso l’Hangar?”
>> “Per garantire la sicurezza della nave e facilitare il loro
>> contenimento, signore…” rispose il Vulcaniano, mettendosi sugli attenti
>> ed assumendo una posa – se possibile – ancor più stoica “Secondo le mie
>> stime, tra quattro punto tre minuti standard il signor Roriguez terminerà
>> il suo compito, rendendoci un controllo parziale della nave e
>> permettendoci di ottenere la supremazia tattica in questo scontro.”
>> Bueller parve tentennare un momento a quella risposta. Per quanto il
>> curriculum di Rest fosse ineccepibile e lo indicasse come uno dei più
>> promettenti giovani strateghi della Federazione, infatti, lui lo aveva
>> sempre trovato troppo astratto e…asettico, per potersi fidare ciecamente
>> delle sue valutazioni. D’altro canto il fatto che l’imprevedibile – ma
>> innegabilmente pieno di risorse – Rodriguez fosse uno egli attori del
>> piano aumentava di molto la qualità dello stesso agli occhi del Capitano.
>> Con un sospiro, Ferris si mise alle spalle del Vulcaniano e disse
>> “Cinque minuti, eh Rest? Molto bene…intanto ha il tempo di aggiornarmi
>> sullo stato degli scontri…”
>> I cinque minuti seguenti trascorsero rapidamente, con Rest che indicava
>> al suo ufficiale comandante lo stato delle varie truppe, riportando per
>> ognuno dei contingenti federali anche il numero e la gravità dei feriti,
>> cosa che un po’ stupì il Consigliere visto che – nel tempo in cui lo
>> aveva osservato coordinare gli scontri – non era mai parso realmente
>> interessato a questo tipo di informazioni se non per il numero di unità
>> residue ancora in grado di combattere *Non devo mai dimenticare che questi
>> dannati Vulcaniani hanno una memoria quasi fotografica e sono in grado di
>> ricordare anche informazioni sentite una volta sola…* si rimproverò la
>> Risiana.
>> Lo stato delle valutazioni era giunto alla Sala Macchine – la sola vera
>> incognita, visto che il locale era stato isolato dal resto della nave con
>> all’interno due contingenti di numero pressoché equivalente – quando la
>> voce di Rodriguez emerse dai comunicatori, che fino a quel momento erano
>> rimasti muti a seguito della disattivazione dei computer di bordo
>> =^=Rodriguez a Rest...computer di emergenza in linea...=^=
>> Appena udì quelle parole, Rest si spostò verso la consolle della
>> Sicurezza, di norma gestita da Basta in caso di emergenza, e la accese.
>> Ci vollero alcuni minuti prima che la consolle tornasse operativa, ma
>> quando ebbe accesso ai sensori interni, l’Ufficiale Tattico rispose,
>> attraverso il proprio comunicatore “Qui Rest…confermo il funzionamento
>> del sistema di emergenza. Rimanete a presidiare il tutto, tenendo
>> d’occhio con particolare attenzione il collegamento ODN provvisorio…”
>> Quindi, voltandosi verso Bueller “Capitano, abbiamo in linea i sensori
>> interni, i campi di forza e le comunicazioni intra nave. Non appena avrò
>> finito di inserire i parametri di identificazione amico/nemico potremo
>> disabilitare i Phaser sottratti dalle forze Romulane.”
>> A Bueller Rest non piaceva, ma ciò che il Vulcaniano disse gli strappò
>> comunque il primo vero sorriso da otto ore a quella parte “Ottimo lavoro,
>> signor Rest…proceda, che sono impaziente di spiegare ai nostri ospiti chi
>> comanda!”
>>
>> U.S.S. Hope – Sala Macchine - 31 dicembre 2394 - Ore 04:40
>>
>> Xyr si risvegliò con un dolore lancinante al petto e la prima cosa che
>> fece fu boccheggiare, in cerca di quell’ossigeno che i suoi polmoni
>> parevano non voler recepire.
>> “Cerchi di respirare lentamente, Comandante…” le intimò la voce del
>> Dottor Sanchez, al momento poco più di una macchia scura nel suo campo
>> visivo annebbiato dalla carenza di ossigeno “Ha diverse costole rotte e
>> non posso sistemargliele qui, quindi il meglio che può fare sono piccoli
>> respiri, cercando di controllare l’espansione dei polmoni. Questo la
>> aiuterà…”
>> La giovane Andoriana sentì il rumore di un Hypospray e – quasi subito –
>> il mondo tornò a fuoco mentre il dolore andava scemando, sostituito da
>> una sensazione ovattata piuttosto piacevole “Antidolorifico…?” domandò
>> con voce ancora un po’ confusa, mentre attorno a lei il mondo riassumeva
>> un aspetto comprensibile.
>> Si trovava nell’Ufficio dell’Ingegnere Capo, in Sala Macchine. Il locale
>> relativamente piccolo era stracolmo di gente, visto che ospitava
>> accucciati a terra quasi dieci Cadetti della Flotta Stellare – fra i
>> quali Xyr riconobbe un ancora svenuto Doohan.
>> “Dove…sono gli altri…?” chiese, mentre le tornava la lucidità e
>> ricordava che – prima di svenire – in Sala Macchine erano in venti
>> federali e più o meno altrettanti aggressori.
>> “Fuori, a tentare di respingere i Romulani…” rispose il secondo della
>> Dottoressa Graahn con voce seria “ma non credo ce la faremo ancora a
>> lungo…i Romulani hanno preso il piano superiore della Sala Macchine ed
>> hanno una posizione di vantaggio incontestabile…noi siamo asserragliati
>> qui dentro e dietro le postazioni di controllo del Nucleo di Curvatura…”
>> *Nucleo di Curvatura che – fortunatamente – è stato espulso, o il fuoco
>> di Phaser ci avrebbe già fatti saltare tutti per aria…* pensò cinicamente
>> il Primo Ufficiale della Hope. Ma la verità era che il dottore aveva
>> ragione, se i Romulani avevano ottenuto una posizione rialzata e loro
>> erano stati schiacciati contro una delle pareti della Sala Macchine senza
>> vie di fuga, avevano perso…*e presto dovrò arrendermi…* pensò, sentendo
>> l’amaro sapore della bile salirle alla gola.
>> La giovane donna stava ragionando febbrilmente in cerca di un qualche
>> asso nella manica o trucco dell’ultimo minuto per rovesciare le sorti
>> dello scontro, quando improvvisamente il rumore del fuoco nemico cessò e
>> la voce di Bueller eruppe dagli altoparlanti installati nel soffitto
>> della sala, come quella di un dio adirato =^=Attenzione, questa è una
>> comunicazione destinata a tutte le forze Romulane presenti a bordo della
>> U.S.S. Hope. Sono il Capitano Bueller e vi ordino la resa immediata ed
>> incondizionata. Abbiamo disabilitato tutte le armi in vostro possesso
>> attraverso campi di soppressione tarati sulla vostra fisiologia
>> specifica. Qualsiasi arma da fuoco impugnerete non funzionerà. I miei
>> uomini hanno l’ordine di catturarvi e condurvi a qualsiasi costo nella
>> Stiva di Carico 1. Se getterete le armi e metterete le mani dietro la
>> testa ciò avverrà senza ulteriori spargimenti di sangue, viceversa i miei
>> uomini hanno l’autorizzazione ad utilizzare tutta la forza necessaria
>> affinché ciò venga fatto. Non ci saranno ulteriori comunicazioni in
>> proposito. Bueller chiude!=^=
>> “Avete sentito il Capitano?” disse allora Xyr in tono duro,
>> costringendosi ad assumere una posizione eretta nonostante il dolore al
>> petto “Andiamo a prendere i nostri ospiti, volenti o nolenti!”
>>
>> U.S.S. Hope - Infermeria - 31 dicembre 2394 - Ore 04:40
>>
>> Nonostante non stessero correndo alcun rischio immediato – se non quello
>> che i Romulani prendessero la nave e la distruggessero o li uccidessero
>> tutti – la Dottoressa Graahn non riusciva a stare ferma per più di dieci
>> minuti.
>> Ormai lei, il M.O.E. ed il personale medico e paramedico presente si
>> erano occupati di tutti i feriti e – visto che le comunicazioni ed il
>> computer principale erano morti – non potevano fare altro che contare il
>> tempo che passava. L’unico che pareva immune a tutto questo era Smith,
>> che anzi si sforzava di chiacchierare con chiunque gli capitasse a tiro,
>> finendo per ricevere principalmente occhiatacce dai presenti.
>> La donna avrebbe voluto infilarlo su di un bioletto ed analizzarlo dalla
>> testa ai piedi come chiestole dal Primo Ufficiale – se non altro per
>> farlo stare zitto – ma i bioletti erano tutti occupati da feriti gravi e
>> gli analizzatori, eccetto quelli manuali (che non avevano comunque una
>> risoluzione sufficiente) erano tutti fuori uso. Melanne stava comunque
>> pensando di provarci, sempre allo scopo di zittire l’indesiderato ospite,
>> quando la voce del Medico Olografico di Emergenza attirò la sua
>> attenzione con una frase decisamente strana.
>> “Curioso…” affermò il M.O.E. osservando il proprio Tricoder con evidente
>> meraviglia “temo di non ricordare come si attivi questo… strumento…”
>> “Dottore, va tutto bene?” domandò l’Infermiera Mawari, avvicinandosi
>> all’Ologramma. Per quanto non molto utilizzato, infatti, il M.O.E. Tipo V
>> aveva una personalità piuttosto piacevole e a volte il personale
>> dell’Infermeria ci interagiva, anche solo per avere una rapida via di
>> accesso allo spropositato database medico che conteneva.
>> “Salve…infermiera…” rispose titubante l’ologramma, mentre il viso ben
>> proporzionato di un uomo di mezza età dallo sguardo gentile esprimeva un
>> certo grado di dubbio e frustrazione “In effetti temo di avere un
>> malfunzionamento…sembra che alcune delle mie memorie non siano più
>> accessibili…lei, ad esempio…è una femmina, giusto? Credo di sì, stando
>> alla sua cartella clinica, ma non rammento più quali elementi anatomici
>> siano distintivi nella sua razza…”
>> La Boliana si voltò stupita verso la Dottoressa, forse in cerca di
>> consiglio, ma Melanne non sapeva cosa dire. Sotto i suoi occhi, infatti,
>> il M.O.E. smise di parlare e – dopo pochi secondi – smise anche di
>> muoversi. Non passò più di un minuto, prima che la sua figura diventasse
>> meno definita, come un ologramma appena abbozzato nella mente di un
>> oloprogrammatore.
>> “Ma che diavolo…?” si chiese il Cadetto Graahn, maledicendo per
>> l’ennesima volta il totale isolamento a cui era sottoposta l’Infermeria.
>> Prima che potesse aggiungere altro, però, la voce di Bueller emerse
>> dall’apparato delle comunicazioni, segno che stavano lentamente
>> riprendendo il controllo della nave =^=Attenzione, questa è una
>> comunicazione destinata a tutte le forze Romulane presenti a bordo della
>> U.S.S. Hope. Sono il Capitano Bueller e vi ordino la resa immediata ed
>> incondizionata. Abbiamo disabilitato tutte le armi in vostro possesso
>> attraverso campi di soppressione tarati sulla vostra fisiologia
>> specifica. Qualsiasi arma da fuoco impugnerete non funzionerà. I miei
>> uomini hanno l’ordine di catturarvi e condurvi a qualsiasi costo nella
>> Stiva di Carico 1. Se getterete le armi e metterete le mani dietro la
>> testa ciò avverrà senza ulteriori spargimenti di sangue, viceversa i miei
>> uomini hanno l’autorizzazione ad utilizzare tutta la forza necessaria
>> affinché ciò venga fatto. Non ci saranno ulteriori comunicazioni in
>> proposito. Bueller chiude!=^=
>> “Beh…sembra proprio che siate sulla via giusta per risolvere il vostro
>> problema…” commentò Smith con un sorriso strano, che non piacque per
>> nulla alla Dottoressa Graahn. L’uomo si sfiorò appena il dorso della mano.
>> Ciò detto l’uomo rimase silenziosamente seduto al suo posto e questo
>> comportamento – in apparente contrasto con quello ciarliero tenuto fino a
>> quel momento – allarmò la Dottoressa. La giovane donna si stava giusto
>> arroventando su quali potessero essere le motivazioni di tale cambio di
>> comportamento quando Smith, dopo aver piegato per un momento la testa di
>> lato come se stesse tentando di sentire un suono estremamente basso, si
>> alzò in piedi e aggiunse “Bene Dottoressa, è stato un piacere…non credo
>> abbiate più bisogno di me, quindi addio…” e – nello sfavillio di luce
>> azzurra di un Teletrasporto – scomparve.
>> “Graahn a Plancia…” chiamò subito Melanne, quasi per riflesso automatico
>> “Smith è appena stato teletrasportato via!”
>>
>> U.S.S. Hope - Plancia - 31 dicembre 2394 - Ore 04:55
>>
>> Bueller era estremamente fiero del suo discorso, che di certo avrebbe
>> demoralizzato i Romulani ora disarmati, spingendoli ad una resa che
>> avrebbe facilitato il ritorno alla normalità a bordo della nave.
>> Rodriguez li aveva raggiunti e stava lavorando a riattivare i campi di
>> forza delle celle commutando la loro alimentazione sui Reattori ad
>> Impulso e la voce di Rest stava già riferendo i rapporti delle prime
>> Sezioni sotto controllo Federale – quelle dove i Romulani erano stati
>> così furbi da arrendersi dopo aver capito di essere stati disarmati –
>> quando la chiamata dell’Infermeria lo riscosse.
>>
>> =^=Graahn a Plancia…Smith è appena stato teletrasportato via!=^= riferì
>> l’Ufficiale Medico Capo con voce piuttosto agitata.
>> “Maledizione!” esclamò il Capitano, voltandosi verso Rodriguez e Rest,
>> che avevano contemporaneamente interrotto ciò che stavano facendo per
>> mettersi a lavorare ai loro sistemi “Ci sono navi lì fuori?”
>> “I sensori a corto raggio non sono al momento attivi…” riferì Rest, ben
>> conscio che le limitate capacità del computer che stavano utilizzando per
>> far funzionare i sistemi della nave non avevano consentito di includere
>> anche i sistemi di analisi tra quelli riattivabili.
>> “Sto attivando le telecamere esterne…” riferì Rodriguez, mentre vagliava
>> sul suo terminale le immagini di diversi punti di raccolta immagini
>> “Ecco…purtroppo non c’è la correzione visiva del computer, quindi non
>> posso zoomare o migliorare l’immagine…”
>> Sullo schermo visore apparve un’immagine offuscata e molto poco
>> dettagliata ma – anche così – era possibile riconoscere una nave di
>> colore bianco che - dopo essersi allontanata dalla Hope - stava attivando
>> quello che pareva essere un raggio trattore azzurro.
>> “Credo stia recuperando le navette da assalto…” ipotizzò Rest, stimando
>> dalla distanza e dalla dimensione presunta del raggio che lo stesso
>> stesse agganciando oggetti lunghi non più di 15-20 metri “immagino si
>> tratti della nave appoggio che stavamo attendendo…forse è appena
>> arrivata.”
>> “Sì, ma non possiamo lasciar loro le navette…” rifletté Bueller “anche
>> se l’arma di Doohan le ha danneggiate, la loro tecnologia non deve cadere
>> in mano alla Sezione 31…”
>> “Temo che non abbiamo modo di impedirlo…” riferì però Rest “non abbiamo
>> il controllo sulle armi, né su altri sistemi di emissione con i quali
>> potremmo disturbare il loro Raggio Traente.”
>> Ferris rimase silenzioso un momento, poi ebbe un’idea. Rapidamente si
>> sfiorò il comunicatore, quindi disse “Ferris a Jones e Basta…Luna, potete
>> decollare con la navetta che avete riattivato?”
>> “Sì, ma perché…” provò a chiedere il Timoniere della Hope, ma il suo
>> amico la interruppe “La nave appoggio di Smith si sta rubando le navette,
>> dovete fermarla!”
>> “Capitano…questa è una navetta di Tipo 9…” intervenne Basta “i nostri
>> armamenti sono estremamente limitati…”
>> “Ci inventeremo qualcosa…” rispose Bueller “ora andate e teneteli
>> impegnati!”
>> Pochi secondi dopo, una navetta apparve sullo schermo e cominciò a
>> ronzare attorno alla nave più grande, che fu costretta ad interrompere
>> l’utilizzo del Raggio Traente per alzare gli scudi. La telecamera che
>> stavano usando non aveva una qualità di immagine tale da permettere di
>> cogliere cosa stesse effettivamente succedendo, ma presto i lampi
>> divennero di due distinti colori, segno che anche la nave della Sezione
>> 31 stava rispondendo al fuoco.
>> “Qualche idea, signori?” chiese Ferris, stringendo con forza i braccioli
>> della poltrona per via dell’impotenza che quella situazione gli generava
>> “Non abbiamo armi, ma dobbiamo aiutare Luna e Basta, nonché impedire a
>> Smith e ai suoi di prendere quelle navette…”
>> A proporre qualcosa fu il Consigliere Caytlin che, con la sua voce
>> dolce, disse “Non dimentichiamo che non abbiamo bisogno di danneggiare la
>> nave appoggio…ci basterebbe distruggere le navette. Non potremmo
>> teletrasportare dei siluri fotonici innescati al loro interno e farli
>> detonare?”
>> “Non abbiamo scanner di puntamento…” disse subito Rodriguez, che pareva
>> ritenere quella ipotesi fattibile “ma le navette sono ferme. Se Luna e
>> Lon ci dessero le coordinate esatte con i loro sensori, potremmo farlo…”
>> “Il problema è che la Santabarbara è stata sigillata a seguito
>> dell’avvio dello stato di emergenza…” riferì Rest “Ed è pesantemente
>> schermata. Per e consentire il teletrasporto dei siluri sarebbe
>> necessario sbloccarla e spostare manualmente i siluri all’esterno…ma il
>> computer che stiamo utilizzando non è programmato per interagire con i
>> sistemi tattici della nave.”
>> “Non voglio altri problemi, signori…voglio soluzioni!” ringhiò Bueller
>> alzandosi in piedi. Subito Caytlin si alzò a sua volta, mettendogli una
>> mano sull’avambraccio e ciò parve placarlo almeno un po’ “Abbiamo due
>> compagni in pericolo lì fuori ed una tecnologia che non deve finire in
>> mani sbagliate…”
>> Rodriguez e Rest si fissarono per diversi secondi, ognuno dei quali –
>> probabilmente – sperando che fosse l’altro a trovare una soluzione a quel
>> problema all’apparenza irrisolvibile. Si fissarono talmente tanto che,
>> quando la proverbiale lampadina si accese, si accese nella mente di
>> entrambi “i siluri Quantici!” affermarono, praticamente all’unisono, prima
>> di mettersi al lavoro come se si fossero parlati per coordinarsi.
>> “Siluri…Quantici?” domandò Ferris, colto alla sprovvista. Aveva dovuto
>> litigare per settimane con l’Ammiraglio Lennox per far assegnare alla
>> Hope una piccola scorta di Siluri Fotonici standard…da dove cavolo erano
>> saltati fuori addirittura dei Siluri Quantici???
>> “Ho attivato un’interfaccia con i sensori della navetta…” riferì il Capo
>> Operazioni, ignorando bellamente la domanda e spingendo un comando che –
>> come effetto collaterale – ebbe anche quello di migliorare l’immagine
>> sullo schermo visore grazie alla ricezione delle letture sensoriali della
>> navetta “I Bersagli sono agganciati.”
>> “Siluri armati ed agganciati…” riferì Rest che – attraverso i sensori
>> interni – aveva triangolato le esatte posizioni dei siluri ancora stivati
>> nello Sparviero di Luna e aveva provveduto anche ad armarli a distanza
>> “pronti al trasferimento.” Quindi, poiché una simile operazione doveva
>> essere ordinata per forza dal Capitano, spiegò concisamente “Come avrebbe
>> potuto leggere dalla relazione Protocollo 1723.5, durante la precedente
>> missione sulla Luna degli schiavisti il Comandante Rodriguez
>> ha…sequestrato un totale di quattro testate belliche federali ad
>> inversione quantica. Le stesse si trovano nella stiva del vascello del
>> Cadetto Jones, in attesa di poter verificare se si tratta di testate
>> autentiche contrabbandate in qualche modo o di falsi…al momento sarebbe
>> possibile teletrasportare queste testate nelle navette, distruggendole.”
>> *La Lennox mi ammazzerà…* si disse Bueller, ma non era qusto
>> l’importante. Aveva domandato ai suoi uomini una soluzione ad una
>> situazione senza soluzioni e loro gliene avevano trovata una…non era il
>> caso di fare gli schizzinosi “Molto bene, trasferitele subito e inviate la
>> quarta a 1 km dalla nave della Sezione 31…il botto dovrebbe disabilitarli
>> senza distruggerli.”
>> “Sto avvertendo il Cadetto Jones di ritirarsi…” informò Rest, mentre
>> Rodriguez avviava il Teletrasporto.
>> Per un momento non successe nulla, se non un piccolo lampo lì dove la
>> quarta testata si rimaterializzava nello spazio. Poi, mentre la navetta
>> della Hope si allontanava a pieno Impulso dal proprio avversario, quattro
>> soli azzurri esplosero trasformando per qualche momento lo schermo visore
>> in una unica macchia bianca.
>> Nonostante la considerevole distanza dalle esplosioni la Hope venne
>> scossa per diversi secondi poi, quando tutto tornò alla normalità, sullo
>> schermo fu visibile solo la nave della Sezione 31, il cui scafo appariva
>> in più punti annerito e danneggiato. Delle tre navette non vi era più
>> alcuna traccia, se non qualche frammento di Duranio contorto e bruciato.
>> “Entrano in Curvatura…” riferì Rest, un istante dopo, mentre la nave
>> sullo schermo si allungava per poi scomparire in un lampo di luce e –
>> contemporaneamente - in Plancia la tensione si alleggeriva in un istante
>> “apparentemente hanno ritenuto di non avere più nulla da fare qui…”
>> “Direi che possiamo ritenerci fortunati di questo…” rispose Bueller,
>> ritrovando la propria baldanzosità “forse hanno temuto avessimo altri di
>> quei confetti…”
>> “O magari non avevano intenzione di nuocerci comunque…” gli fece notare
>> Caytlin “se si tratta davvero della Sezione 31, anche se in un modo
>> contorto il loro scopo è quello di difendere la Federazione e noi ne
>> facciamo parte.”
>> “Sia come sia…” ribatté il Capitano facendo spallucce “Adesso
>> muoviamoci, abbiamo ancora un equipaggio Romulano da finire di domare…”
>>
>> U.S.S. Hope – Bar di Prora - 31 dicembre 2394 – Ore 21:05
>>
>> “Beh…alla fine è irrilevante che ti abbia spiegato o meno il suo piano.
>> Ha funzionato ed è finito bene. Abbiamo ripreso il controllo della nave e
>> siamo riusciti a riattivare i computer. Appena il Nucleo di Curvatura si
>> sarà stabilizzato potremo recuperarlo e andarcene, sempre che non arrivi
>> prima una nave appoggio.” Cercò di cambiare argomento Basta, producendosi
>> così nella frase più lunga ed articolata che il Consigliere Caytlin gli
>> avesse mai sentito dire.
>> “Non cambiare argomento.” Rispose freddamente la Dottoressa Graahn,
>> lanciando un’occhiataccia all’amico. Un’occhiataccia screziata da
>> emozioni rosse di irritazione e verdi di preoccupazione agli occhi della
>> mente del telepate.
>> Sbuffando, Lon si appoggiò sullo schienale della sedia e si chiuse nel
>> suo solito mutismo, incrociando le braccia al petto in una posizione
>> difensiva. E sarebbe rimasto in quella posizione anche a lungo, se
>> Melanne non avesse cambiato strategia, scoccandogli un’occhiata ferita
>> che travolse tutta la sua determinazione a tacere ad ogni costo.
>> Capitolando, il Capo della Sicurezza ammise “Sono andato da lui per
>> affrontarlo sulla faccenda della Nota di Demerito. Mi ha provocato e l'ho
>> colpito…”
>>
>> U.S.S. Hope – Sezione tattica – Ufficio del Caosezione – 25 ore prima
>> (Flashback)
>>
>> Lon Basta era furioso. Il Consigliere Cond sarebbe stato fiero di
>> lui…ora non era più nero, era di un bel rosso acceso, tanto caldo da
>> sciogliere il Duranio.
>> *Che diavolo è passato per la testa a Rest?* si stava chiedendo la parte
>> più razionale del suo cervello, mentre quella più istintiva bramava di
>> ottenere un chiarimento dal Vulcaniano, con la forza se necessario *In
>> questo momento, poi…*
>> Il Capo della Sicurezza entrò nell’Ufficio del suo parigrado con piglio
>> deciso e – anche se esteriormente non lasciava trasparire alcuna emozione
>> – esse ribollivano sotto la sua superficie con intensità tale da
>> risultare certamente percepibili dalle capacità telepatiche del collega.
>> Dal canto suo Rest era la riproduzione fatta emozione del nulla, un
>> grigio costante ed indistinto, tenuto sotto controllo da una volontà
>> ferrea che non gli fece alzare gli occhi dallo schermo, nonostante fosse
>> per lui impossibile non accorgersi della presenza dell’altro.
>> “Vorrei dei chiarimenti…” disse infine Basta, quando ebbe trovato
>> l’autocontrollo necessario a parlare senza lasciar trapelare alcuna
>> emozione dalla voce “sulla nota di demerito a nostro carico.”
>> “Chiarimenti?” domandò in risposta l’Ufficiale Tattico Capo, sollevando
>> finalmente lo sguardo sul collega ed alzandosi in una forma di saluto
>> certamente non sentito “Le motivazioni formali riportate nella nota non
>> sono sufficientemente chiare?”
>> “Perché ha tirato in mezzo anche me, il Consigliere e la Dottoressa?”
>> chiese di rimando Basta, che in realtà non aveva neppure letto le due
>> pagine di motivazioni formali che il Vulcaniano aveva allegato alla
>> propria richiesta “Era lei che stava portando avanti l’interrogatorio. Se
>> ritiene di aver sbagliato, perché coinvolgere anche M…noi?”
>> Il grigiume emotivo di Rest ebbe un breve guizzo di curiosità di colore
>> arancione, ma nulla trapelò sul suo volto mentre rispondeva “Mi pare
>> evidente. Per quando stessi parlando io, l’interrogatorio era gestito da
>> tutti e quattro. Il Consigliere si sarebbe dovuta accorgere della
>> reazione emotiva – o presunta tale del signor Smith. Lei, in quanto
>> telepate, avrebbe potuto prevedere il tentativo dell’uomo ed avvisarci ed
>> infine la Dottoressa Graahn avrebbe dovuto trovare la capsula di veleno
>> prima che vi fosse occasione di utilizzarla. Non le paiono motivazioni
>> sufficienti?”
>> “Io credo stia solo cercando di alleggerire la sua posizione…” affermò
>> Basta, ancora più irritato dal tono condiscendente di Rest “e ha tirato
>> in ballo anche noi prima che qualcuno avviasse un provvedimento
>> disciplinare solo nei suoi confronti.”
>> “Illogico…” sentenziò semplicemente il Vulcaniano “ed inutile. Illogico
>> perché la responsabilità era certamente nostra come gruppo incaricato
>> dell’operazione. Inutile perché il Capitano Bueller non avrebbe mai
>> avviato un simile procedimento, col rischio di coinvolgere il Consigliere
>> Caytlin.”
>> “E allora…perché…?” si chiese basta, prima di notare un certo
>> autocompiacimento nel grigume emotivo di Rest…una poco gradevole
>> sfumatura violetta quasi indistinguibile dalla bruma grigia che erano le
>> sue emozioni “Per fare bella figura?”
>> Rest non disse nulla ed il Betazoide continuò “In questo modo lei appare
>> come quello dotato di autocritica che ammette di aver fatto un errore e
>> costringe il Capitano a scusarla ufficialmente…e lei ne esce pulito!”
>> “Non sono neppure toccato da simili insinuazioni…” ribatté seccamente
>> Rest, facendo per rimettersi a sedere. Come a dire che il tempo per
>> l’udienza che gli concedeva era finito.
>> Una simile arroganza fece imbufalire ancor di più Lon…Rest – in una
>> situazione come quella in cui si trovavano – aveva perso tempo ad
>> orchestrare tutta quella pantomima per mettersi in buona luce, rischiando
>> di danneggiare anche lui, il Consigliere e Melanne, quando – se avesse
>> semplicemente ignorato la cosa – la stessa non sarebbe mai venuta a galla.
>> Una simile consapevolezza mandò nuovamente su tutte le furie Basta che
>> stavolta non si trattenne ed urlò “Non si azzardi ad ignorarmi, Rest!”
>> Ma il Vulcaniano intendeva fare esattamente questo e continuò nel suo
>> gesto di sedersi, per lo meno finché un pugno non lo centrò sulla
>> guancia, mandandolo a terra. Apparentemente per nulla stupito del gesto,
>> Rest si risollevò con movimenti lenti e si mise in piedi di fronte al
>> collega, affermando con voce gelida “Se non ha altro da aggiungere,
>> Comandante…può andare.”
>> Ciò detto gli afferrò il polso in una specie di morsa di carne e – con
>> forza decisamente superiore a quella di un Umano o di un Betazoide – lo
>> condusse oltre la porta, prima di chiudergliela in faccia. L’ultima cosa
>> che Lon vide, fu una evidente sfumatura di soddisfazione che andava a
>> colorare le emozioni di norma controllate del Vulcaniano.
>>
>> U.S.S. Hope – Bar di Prora - 31 dicembre 2394 – Ore 21:05
>>
>> “Come accidenti ti è venuto in mente di colpirlo?” protestò Melanne,
>> quando Basta ebbe finito di raccontare ciò che era accaduto tra lui e
>> Rest poco prima del combattimento con le navette dello Specchio e con i
>> Romulani.
>> “Non gli è venuto in mente…è stato Rest a spingerlo in quella
>> direzione.” Osservò piattamente il Consigliere Caytlin, spegnendo sul
>> nascere i bollenti spiriti della Dottoressa e attirandosi una occhiata
>> incuriosita dallo stesso Lon.
>> Vedendo che i due la osservavano in attesa di chiarimenti, la Risiana
>> aggiunse “E’ come vi ho detto prima. Rest vede il mondo in una sequenza
>> di mosse di scacchi. Azioni e reazioni che possono essere pianificate. In
>> quest’ottica probabilmente Lon aveva ragione, la sua proposta di Nota di
>> Demerito per tutti e quattro era finalizzata a trasformare l’evento
>> negativo dell’interrogatorio in qualcosa che potesse metterlo in buona
>> luce, anche se non saprei con chi, visto che di certo il Capitano l’avrà
>> considerata al più una puntigliosità o una seccatura…mentre il fatto di
>> farsi colpire anche se poteva con ogni probabilità evitare o parare il
>> colpo è stata una precisa forma di autotutela. Lon avrebbe potuto rivelare
>> questa sua manipolazione e fargli fare una brutta figura. Ora, invece,
>> non può più, perché se lo facesse verrebbe fuori la faccenda del pugno e
>> ci sarebbe il legittimo dubbio che anche il nostro buon Betazoide stesse
>> tentando di fare la stessa cosa. Anzi, peggio, perché in teoria era
>> dovere di Rest fare rapporto come ha fatto, mentre il pugno di Lon è
>> contrario ai regolamenti e non è neppure la prima volta che lo fa…”
>> Entrambi rimasero silenziosi per un po’, cercando di comprendere il
>> ragionamento del Consigliere o di confutarlo…ma sembrava calzare alla
>> perfezione al contorto modo di pensare del loro Ufficiale Tattico Capo.
>> Fu comunque Melanne a dire “Ma perché avrebbe dovuto farlo? Per cosa si
>> sta mettendo in luce? Forse per il posto di responsabile della Sezione
>> Tattica/Sicurezza?”
>> “Non credo…” rispose perplessa Caytlin “quella è una decisione che
>> spetta a Bueller e – come ho già detto – lui non credo abbia colto le
>> sfumature di questa faccenda, o al massimo le ha considerate un elemento
>> di irritazione che ha subito accantonato…”
>> Ed il discorso morì così, visto che nessuno aveva ulteriori elementi per
>> approfondirlo.
>>
>> U.S.S. Hope – Alloggio del Cadetto Rest - 31 dicembre 2394 – Ore 23:45
>>
>> Quando le porte scorrevoli dell’alloggio si aprirono, Xyr si trovò di
>> fronte Rest che – con indosso un abbigliamento civile di fattura
>> tipicamente Vulcaniana – la squadrò per un secondo. Subito l’espressione
>> arcigna dell’Ufficiale Tattico Capo parve rilassarsi leggermente mentre,
>> scostandosi dalla porta, diceva “Prego, Comandante, si accomodi…”
>> L’Andoriana avanzò nello spartano alloggio dell’amico e fu subito
>> investita dall’odore penetrante dell’incenso da meditazione. Diverse
>> candele ardevano nella stanza e fungevano anche da sola fonte di luce,
>> visto che quella artificiale era stata completamente disattivata.
>> “Disturbo forse?” domandò, avvicinandosi nel frattempo alla scacchiera
>> tridimensionale di cristallo che svettava su di un tavolino, unica
>> concessione al lusso in quella stanza, che ospitava anche un tavolo da
>> Stratagema ed una collezione di altri giochi da tavolo di strategia,
>> seppure di minor pregio.
>> “Assolutamente no, Xyr…” rispose Rest, passando ad un tono più
>> colloquiale, frutto di anni di amicizia difficoltosamente coltivata tra i
>> due “sono solo stupito di vederti in piedi, avevo sentito dire che la
>> Dottoressa Graahn ti aveva ordinato riposo assoluto sino a completa
>> guarigione.”
>> “Ho qualche costola rotta e risaldata, ma trenta metri tra i nostri
>> alloggi credo di poterli fare…” ribatté la giovane donna, sfiorando con
>> le lunghe dita affusolate un cavallo di cristallo opaco, senza però
>> toccarlo, visto che la scacchiera sembrava ospitare una partita in corso
>> *Chissà tra Rest e chi?* si trovò distrattamente a chiedersi.
>> “Accomodati, ti prego…lascia che ti prepari un po’ di tè…” glissò il
>> Vulcaniano, voltandosi verso un armadietto dal quale estrasse due tazze
>> di ceramica dall’aria antica ed un barattolo metallico con tappo a vuoto
>> pneumatico.
>> "Credevo che i replicatori fossero ancora fuori uso..." commentò il
>> Primo Ufficiale, accomodandosi sul divano, che risultò essere
>> piacevolmente duro sotto la schiena, non come quelli in dotazione
>> standard negli alloggi. Chissà Rest come se lo era procurato, visto che
>> la fornitura di mobili e arredi era di competenza di Rodriguez ed i due
>> non parevano andare poi così d'accordo?
>> "Gli Zarkdon sono un popolo deludente sotto molti aspetti..." rispose il
>> Vulcaniano, apparentemente cambiando argomento. Xyr però sapeva che
>> l'amico aveva trascorso un periodo della sua esistenza - e della sua
>> formazione - su quel mondo, non ricavandone una impressione favorevole.
>> Ignaro delle elucubrazioni dell'amica, Rest continuò "uno di questi é la
>> ridicola convinzione che impedire ogni forma di ristorazione non
>> collettiva all'interno delle loro forze armate migliori il rendimento e
>> la coordinazione dei suoi membri."
>> "Si chiama Spirito di Corpo, Rest..." lo rimproverò bonariamente Xyr,
>> prima di ridere divertita, cosa che le fece ricadere parte dei bianchi e
>> setosi capelli davanti agli occhi "quindi...fammi capire...gli Zarkdon
>> sono deludenti perché non consentono ai cadetti delle loro scuole
>> militari di mangiare da soli?"
>> Il Vulcaniano non colse la provocazione, estraendo invece dalla stessa
>> dispensa quello che aveva l'aspetto di un antico bollitore, salvo per un
>> piccolo schermo abilmente occultato nel coperchio. Disse invece
>> "Purtroppo questa deprecabile convinzione aveva - come conseguenza - che
>> gli alloggi dei Cadetti erano privi di replicatori alimentari o di altre
>> tecnologie atte a cucinare cibo. Ciò comportava - tra l'altro -
>> l'impossibilità di preparare del té..."
>> "E quindi ti sei procurato quell'aggeggio?" domandò l'Andoriana,
>> indicando l'oggetto che Rest aveva nel frattempo acceso. La cosa non la
>> stupiva...per quanto Rest potesse negarlo affermando con sdegno che si
>> trattava di una emozione, il suo amico era un patito del té.
>> "Un replicatore di acqua bollente..." confermò il Tattico, mentre un
>> fischio annunciava che l'acqua aveva raggiunto la temperatura ideale. Con
>> movimenti sicuri e precisi Rest aprí il contenitore ermetico,
>> prelevandone due identiche quantità di foglie triturate che pose in
>> eleganti contenitori d'argento traforati. Dopodiché pose gli infusori
>> nelle tazze e vi versò sopra acqua bollente dal bollitore.
>> Preparato il tutto, portò le due tazze verso il divano e le pose su un
>> tavolino basso situato vicino a dove era seduta Xyr, prima di sedersi a
>> sua volta su di una poltrona posta ad una distanza tale dal divano da
>> dare un'impressione di vicinanza pur senza andare ad intaccare lo spazio
>> vitale dell'ospite.
>> "Grazie..." disse l'Andoriana, accettando il té ed afferrandone la tazza
>> a due mani, così da potersela portare vicino al viso ed annusarne
>> l'aroma. Per quanto non apprezzasse le bevande troppo calde - come buona
>> parte della sua gente, peraltro - il té di Rest era un gusto acquisito,
>> del quale ora faticava a fare a meno "volevo dirti che il Capitano ha
>> deciso di non mandare avanti la tua proposta di Nota di Demerito..."
>> "Supponevo l'avrebbe respinta..." convenne Rest, che ancora non aveva
>> toccato il suo bicchiere. Da anni, ormai, attendeva esattamente 97
>> secondi prima di iniziare a sorseggiare il té "Ciononostante ho ritenuto
>> fosse mio dovere inviare la segnalazione motivandola. Le scelte del
>> Capitano sono oltre la mia capacità di influenza."
>> "Perlomeno l'ho costretto a respingere formalmente la risposta, anziché
>> cestinarla e basta..." commentò la giovane donna. Dopodiché vi fu un
>> momento di silenzio a seguito del quale aggiunse "Oggi hai fatto un
>> ottimo lavoro, anche se hai corso parecchi rischi. Abbiamo avuto diversi
>> feriti gravi e, senza l'Infermeria...beh, é un miracolo che non abbiamo
>> perso nessuno!"
>> "Si é trattato di rischi calcolati..." spiegò l'Ufficiale Tattico "con
>> le impostazioni di sicurezza dei Phaser attivate, é possibile far fuoco
>> unicamente con settaggio pari o inferiore a 4, ovvero in modalità
>> stordimento o ferimento leggero. In questa seconda modalità il raggio
>> phaser é perforante ma non attiva una disgregazione molecolare. In
>> quest'ottica, anche considerato che il raggio stesso cauterizza le ferite
>> che provoca, solo un colpo portato alla testa o al cuore risulta letale.
>> Combinando questo fatto con una strategia che prevedesse ampi spazi di
>> ripiego si ottiene una percentuale di sopravvivenza teorica nelle truppe
>> del 97,3%. Ho ritenuto fosse preferibile tale percentuale alla matematica
>> certezza di perdere l'Infermeria, lasciando agli avversari la possibilità
>> di curarsi e di accedere a veleni ed altre modalità di guerra
>> batteriologica."
>> "Beh...alla fine, come dicevo, é andata bene...abbiamo avuto solo 15
>> feriti gravi." commentò il Primo Ufficiale, decisamente lieta del fatto
>> che non avessero perso nessuno.
>> "Dei quali sette a causa dell'ostinazione del Capitano a voler mantenere
>> la posizione presso l'Hangar anziché seguire la strategia generale..." ci
>> tenne a precisare il Vulcaniano, ancora piccato per l'incoerenza e la
>> mancanza di disciplina del suo Capitano, che prima lo aveva investito
>> della responsibilità di organizzare la difesa della nave e poi aveva
>> rifiutato di seguire le sue indicazioni strategiche.
>> "Bueller é una primadonna.. " commentò Xyr con una risata cristallina
>> che ebbe l'effetto di alleviare lievemente il cipiglio dell'amico "non
>> aspettarti che segua i suggerimenti...se vuoi che faccia bene le cose,
>> manipolalo in modo che pensi sia farina del suo sacco..."
>> "Ciò é altamente illogico..." protestò Rest, anche se - in cuor suo -
>> sapeva che l'Andoriana aveva ragione "tra le sue scelte azzardate e le
>> sue mancanze rispetto a regolamenti e protocolli, é inconcepibile che sia
>> ancora lui il Capitano."
>> "Lo so, é per questo che invio regolari rapporti su tutto questo..."
>> confermò la ragazza, facendosi seria "e Strauss mi ha confermato che
>> l'Ammiraglio Lennox li riceve e li tiene in debito conto."
>> "A che contatore é giunto oggi?" domandò Rest, con una punta di
>> interesse - o forse di divertimento - nel tono della voce.
>> "47, mi pare..." rispose Xyr divertita "Ma devo ammettere che, avendo
>> passato buona parte della giornata in Infermeria, non ho avuto modo di
>> controllare tutto..."
>> Mentre lo diceva si mosse leggermente a disagio sul divano. Era la terza
>> volta che lo faceva e Rest ritenne - con una probabilità del 93.7% - che
>> ciò dipendesse da stanchezza e dal dolore alle costole. Pertanto affermò
>> "A tal proposito, per quanto le tue visite siano per me sempre fonte di
>> piacere, ritengo sia giunto il momento che ti ritiri nel tuo alloggio."
>>
>> _______________________________________________
>> Stml17 mailing list
>> Stml17 a gioco.net
>> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17
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>> ...
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