[Stml17] [06.XX - Grhaan - Il bivio]
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Mar 14 Mar 2017 19:44:21 CET
Non si sa mai che non sia uno sviluppo interessante, dopotutto siamo
aperti a tutte le possibilità qui ;-)
Il 14/03/2017 15:12, Silvia Bianchini ha scritto:
>
>
> Ehi... Se non ci pensa Basta, ci penso io a farti sentire sicura... La
> tua timoniera ti porterà verso nuovi e più appaganti lidi ;-)
> Luna
>
> -Luna... Non infastidire la dottoressa!
> Ottimo lavoro Maddy XD
>
> Si.bi.
>
> =========================
> Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
> Flight Control Office (CONN)
> USS Hope - NCC-25122-A
> =========================
> "Abbassare il limite di velocità!? Certo... salverebbe delle vite, ma
> centinaia di persone arriverebbero in ritardo!"
> ______________________________
> Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com <mailto:ltcomm.sibi a gmail.com>
>
>
>
>
> Il 14 mar 2017 14:56, "Maddalena" <vampitrill a gmail.com
> <mailto:vampitrill a gmail.com>> ha scritto:
>
> Ok, ce l'ho fatta anche io.
>
>
> ............................................
>
> *Punto di Imbarco – Cantieri di Utopia Planitia- 19 Novembre 2395
> - Ore 23.51*
>
> **
>
> Non sarebbe riuscita a dormire, lo sapeva già.
>
> Non sarebbe nemmeno valsa la pena di provarci. Così, dopo la
> cerimonia delle promozioni e la festa che ne era seguita, aveva
> evitato sia di prendere la navetta che l'avrebbe ricondotta in
> Accademia sia di ritirarsi a dormire nel piccolo alloggio che ad
> ognuno di loro era stato messo a disposizione. Melanne si era
> diretta invece ad una delle ampie finestre panoramiche e aveva
> osservato per un po' la nuova Hope senza realmente vederla.
>
> L'annuncio della Lennox era stato stupefacente per tutti, non era
> necessario essere un telepate per capirlo. Ma non quanto avrebbe
> dovuto, almeno non per lei.
>
> Se le avessero chiesto di prevedere una cosa del genere,
> naturalmente, non ci sarebbe mai riuscita. Ma dopo averlo sentito,
> per un momento, le era parso di averlo sempre saputo.
>
> Il progetto Hope era costato tempo e fatica, nonchè innumerevoli
> mal di testa ai suoi responsabili, e, nonostante tutto, sembrava
> essere riuscito perfettamente. Era difficile giudicarlo
> dall'interno, ma se così non fosse stato dubitava che li avrebbero
> addirittura premiati invece che limitarsi a farli diplomare per
> poi spararli in qualche sperduto avamposto di comunicazione,
> probabilmente privo delle più elementari norme igieniche e di
> qualsivoglia interesse. Alla luce di un tale successo, le sarebbe
> sembrato un po' stupido da parte del comando lasciar cadere i
> risultati positivi ottenuti. Dopotutto, se il paziente risponde
> bene alla cura prosegui con la terapia, non lo dimetti con
> l'indicazione di bere molta acqua e non mettersi nei guai.
>
> Aggrottò la fronte mentre le dita tamburellavano sul corrimano.
> Come le era venuto un simile paragone? Nemmeno i pazienti fossero
> loro...
>
> Scosse leggermente la testa, ricacciando quel pensiero inopportuno
> da dove era venuto. L'esperimento sarebbe proseguito, addirittura
> con loro nei ruoli di ufficiali superiori. Si trattava di
> un'occasione che, ad essere ottimisti, non avrebbero rivisto che
> tra svariati anni.
>
> La domanda, l'unica a contare davvero, era se lei vi avrebbe
> partecipato.
>
> Melanne sospirò appena.
>
> Il tempo che aveva passato a bordo della Hope era stato per lei...
> destabilizzante, ecco. Probabilmente non era il termine che ci si
> sarebbe aspettati, ma lei non possedeva l'allegria e l'irruenza di
> Bueller e Luna, né era completamente estranea alle emozioni come
> sembravano esserlo Xyr, Rest e persino Tucci. Non l'aveva vissuta
> nè come un'avventura meravigliosa, nè unicamente come una
> possibilità di crescita professionale.
>
> La verità era che lei aveva avuto paura.
>
> Sempre, in ogni singolo istante, ogni volta che era risuonato un
> allarme, che il ponte dell'infermeria le era tremato sotto i
> piedi, che avevano rischiato di morire. Fece un rapido calcolo
> mentale sul numero di situazioni del genere in cui erano incappati
> e sospirò depressa. Praticamente sempre.
>
> E in ogni occasione lei non aveva avvertito l'eccitazione del
> rischio, più che altro un'insopprimibile voglia di vomitare e
> rintanarsi in qualche angolino.
>
> Ma naturalmente, non l'aveva fatto. Dopotutto, aveva ricevuto il
> migliore degli addestramenti e aveva imparato nel corso del tempo
> ad essere preparata per ogni eventualità con un piano A, un piano
> B e spesso un piano F. Aveva sempre reagito e svolto bene il suo
> compito, non di meno era stata spesso terrorizzata.
>
> A darle sicurezza era stato il pensiero che, se fossero
> sopravvissuti, la sua prossima assegnazione l'avrebbe portata
> sotto il comando di personale anziano ed esperto, che avrebbe
> potuto insegnarle ciò che a lei ancora mancava oltre alla pura
> competenza professionale. La loro esperienza sulla Hope era stata
> una specie di rischiosissima gita scolastica. Ma imparare con
> degli insegnanti a guidarti è diverso che farlo in una classe
> abbandonata a sè stessa.
>
> Era stato quel pensiero a sostenerla. Quello e la presenza di Lon.
>
> Nemmeno i suoi pensieri l'avessero evocato, sentì dei passi e capì
> che era lui. Chi altri avrebbe potuto raggiungerla lì, dopotutto,
> invece che rimanere a festeggiare? Non si voltò.
>
> “Cos’hai intenzione di fare?” gli chiese subito. Era inutile
> girarci intorno. Era chiaro che anche lui ci stava pensando, tutti
> loro lo stavano facendo, e nel loro rapporto i giri di parole
> erano sempre stati inutili.
>
> Lon scrollò le spalle, senza rispondere. Forse era persino più
> preoccupato di quel che lei aveva pensato.“Tu?” le chiese di rimando..
>
> *Eh, no, non puoi girare la cosa in questo modo. /Devi/ dirmi cosa
> vuoi fare!*
>
> Nei suoi pensieri la frase assunse un che di lievemente isterico,
> ma esternamente si limitò a mollargli un pugno sul braccio,
> strappandogli un sorriso. “L’ho chiesto prima io!”
>
> Lon non rispose subito, rimanendo in apparente riflessione. In
> cuor suo Melanne temeva che avesse già deciso. Deciso di lasciare
> la Hope. Di lasciare /lei/.
>
> Tra loro non c'era mai stato niente di romantico, nè mai ci
> sarebbe stato. La loro amicizia funzionava proprio dietro a quel
> limite e nessuno dei due aveva mai pensato di oltrepassarlo, tanto
> che entrambi avevano sempre assecondato le proprie necessità con
> altre persone. Lei non aveva mai nemmeno pensato alla possibilità
> di ottenere un'assegnazione comune, rassegnandosi al fatto che
> probabilmente non si sarebbero rivisti per anni. Ma ora che la
> possibilità era stata ventilata, qualcosa era cambiato: era
> inutile far finta di niente, se lui avesse deciso di restare lo
> avrebbe fatto anche lei. E tanti saluti agli esperti ufficiali
> superiori che aveva sempre sognato.
>
> Passò qualche attimo di assorto silenzio.
>
> “Non lo so”, rispose lui infine.
>
> Melanne sospirò fissandosi le mani. *Sì, che lo sai.* Lo pensò ma
> non lo disse, limitandosi ad affermare ciò di cui tutti e due
> erano già a conoscenza.“Hai sempre detto di voler un’assegnazione
> in prima linea. La Hope non è certamente quello cui aspiravi”.
>
> “Scherzi? Con Bueller come capitano finiremo nei guai nemmeno
> un’ora dopo aver lasciato il cantiere”.
>
> Melanne sorrise.
>
> “Il problema non è lui”, continuò Lon esitando impercettibilmente
> prima di aggiungere "ma chi altro deciderà di accettare…”
>
> “Intendi Rest?”
>
> Certo, non aveva valutato l'idea di Rest. Melanne non era sicura
> che il vulcaniano avrebbe accettato, ma se lo avesse fatto la sua
> ambizione li avrebbe portati a scontrarsi ancora. E una guerra
> sotterranea fra ufficiali superiori del tutto inesperti non è il
> massimo a bordo di una nave stellare in servizio attivo, per
> nessuno di quelli coinvolti. Tuttavia...
>
> “L’universo è pieno di persone ambiziose”, cominciò lentamente,
> “il tenente Rest non sarà il primo ne l’ultimo che attraverserà la
> tua strada”.
>
> Lon rispose con una smorfia infastidita, “posso rimettere al loro
> posto persone come lui, l’ho fatto già molte altre volte”.
>
> “Non puoi sempre usare i pugni”.
>
> “Perché no? Funzionano”.
>
> “Sei un ufficiale adesso”.
>
> “Non significa che io indossi i guanti”.
>
> “Ma rischi molto di più di una reprimenda!”
>
> “Sei preoccupata per me?” Le chiese con un sorrisetto provocatorio.
>
> La risposta sincera era /sì/, ma lei non lo disse. “No! Certo!"
> protestò invece.
>
> “Non farò nulla di stupido”.
>
> “Ah!” *Questa l'ho già sentita...* aggiunse tra sè e sè con un
> sorrisetto mentale. *Come quando hai dato un pugno a Bueller,
> immagino...* La sincerità tuttavia non le sembrò la politica
> migliore in quel momento. Si limitò a sbuffare. Lon sorrise.
>
> “Sarai a bordo della Hope?” Le chiese a bruciapelo.
>
> Melanne non voleva rispondere. Se gli avesse detto che sarebbe
> rimasta, se gli avesse detto di rimanere, lo avrebbe influenzato
> indebitamente, forse verso una scelta che avrebbe rimpianto e che
> avrebbe finito per compromettere la sua carriera. "Tu?"
>
> “L’ho chiesto prima io stavolta”.
>
> “La Hope è una possibilità intrigante, ce ne sono molte altre,
> però”. Una risposta scontata e vaga, l'unica che lei potesse
> permettersi di dargli.
>
> “Vero”, annuì alla fine Lon senza aggiungere altro e sembrando
> vagamente contrariato.
>
> Qualunque sarebbe stata la loro decisione, entrambi avrebbero
> dovuto prenderla da soli. Tutti e due lo sapevano. Dopo qualche
> istante Lon se ne andò. Lei riportò lo sguardo sulla finestra
> davanti a loro sulla nuove Hope al di là di essa.
>
> **
>
> *Terra – Accademia Flotta Stellare - Ufficio Ammiraglio Evelin
> Lennox - 20 Novembre 2395 - Ore 14:18*
>
> **
>
> Aveva dodici minuti di anticipo rispetto all'appuntamento fissato
> con la Lennox, ma il gigantesco boliano che le faceva da
> assistente la fece passare comunque.
>
> Fece il suo ingresso in ufficio a passo lievemente rigido, salutò
> come dovuto e accettò di prendere posto in una delle due
> poltroncine di fronte alla scrivania.
>
> L'ammiraglio le sorrise.
>
> "Allora, dottoressa, ha preso una decisione?"
>
> Melanne annuì. "Sì, Signora."
>
> La Lennox battè appena le palpebre. "Posso sapere qual è?"
>
> L'altra fece scivolare il padd sul piano della scrivania verso di lei.
>
> Non ci furono discussioni, nè richieste di consigli.
>
> L'ammiraglio lesse quanto riportato sul dispositivo e annuì.
> "Capisco. Ha altro da comunicarmi?"
>
> "No, nient'altro."
>
> "Allora può andare."
>
> Melanne annuì e la Lennox la osservò alzarsi e lasciare la stanza.
>
> *E due...* pensò.
>
>
>
> _______________________________________________
> Stml17 mailing list
> Stml17 a gioco.net <mailto:Stml17 a gioco.net>
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17
> <http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17>
>
>
>
>
> _______________________________________________
> Stml17 mailing list
> Stml17 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml17
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://gioco.net/pipermail/stml17/attachments/20170314/2b2dc597/attachment-0001.html>
Maggiori informazioni sulla lista
Stml17