[Stml17] R: [06.0X] Lon Basta - Qualcosa cui appartenere
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Mer 15 Mar 2017 13:03:33 CET
Io vado con Doohan allora! :D
Silvia
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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Il giorno 15 marzo 2017 13:01, Massimo Gallo <keranydd a gmail.com> ha
scritto:
> Chi siamo noi per tarparti le ali ^_^
> Anche perché ce li stavamo palleggiando Franco e io.
> Fr: Max fai tu?
> Max: Ci provo, ma in questi giorni devo lavorare, preparare un paio di
> cose che sto appunto preparando, salvare il mondo, dimostrare a dei
> ventenni che posso ancora giocare a pallone con loro, andare al pronto
> soccorso dopo che i ventenni mi hanno dimostrato che avevo torto, far
> correre il cane, cucinare, leggere quei 3 libri che ho iniziato, guardare
> un paio di serie TV, fare corso di spagnolo per capire meglio i pezzi di
> Silvia ambientati a Cuba e dormire qualche ora...
> Fr: Se non riesci dillo tranquillamente.
>
>
> Il 15/mar/2017 11:49, "Ilenia De Battisti" <fulmine791 a gmail.com> ha
> scritto:
>
> XD Se volete posso fare un tentativo io ;)
>
> Il giorno 15 marzo 2017 12:32, Franco Carretti <francocarretti a mail.com>
> ha scritto:
>
>> Penseremo noi a Doohan e Rodriguez... semprechè qualcuno non voglia
>> cimentarsi
>>
>> *Sent:* Wednesday, March 15, 2017 at 12:23 PM
>> *From:* "Silvia Bianchini" <ltcomm.sibi a gmail.com>
>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>> *Subject:* Re: [Stml17] R: [06.0X] Lon Basta - Qualcosa cui appartenere
>> Dohaan lo diamo per imbarcato?
>>
>> Mi devo essere persa un pezzo...
>>
>> =========================
>> Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
>> Flight Control Office (CONN)
>> USS Hope - NCC-25122-A
>> =========================
>> "Abbassare il limite di velocità!? Certo... salverebbe delle vite, ma
>> centinaia di persone arriverebbero in ritardo!"
>> ______________________________
>> Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com
>>
>>
>>
>> Il giorno 14 marzo 2017 21:20, Vanessa Reis Squirtaker <
>> Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it> ha scritto:
>>
>>> Un brano più bello che l’altro.. complimenti alle due Silvie ed a Maddy…
>>> mancano Tucci e Bueller XD forza ragazzi!
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> ========================
>>> Guardiamarina Caytlin
>>> Consigliere
>>> USS Hope NCC-25122
>>> ========================
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> *Da: *Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com>
>>> *Inviato: *martedì 14 marzo 2017 13:52
>>> *A: *USS Hope <stml17 a gioco.net>
>>> *Oggetto: *[Stml17] [06.0X] Lon Basta - Qualcosa cui appartenere
>>>
>>>
>>>
>>> *************************************
>>>
>>> Brano: 06.0X
>>>
>>> Titolo: Lon Basta – Qualcosa cui appartenere
>>>
>>> Autore: Tenente JG Lon Basta (Silvia Br.)
>>>
>>> *************************************************
>>>
>>> *Punto di Imbarco – Cantieri di Utopia Planitia- 20 Novembre 2395 - Ore
>>> 00:00*
>>>
>>> Sapeva che l’avrebbe trovata lì ad osservare la nave che sarebbe potuta
>>> diventare la sua nuova casa, la *loro *nuova casa. Ascoltò il rumore
>>> del mare increspato che erano i sentimenti di lei e per un secondo valutò
>>> l’idea di restare così, semplicemente a guardarla e basta, ma sarebbe stato
>>> da vigliacchi spiare, perciò si avvicinò.
>>>
>>> “Cos’hai intenzione di fare?” Nessuna sorpresa nella voce di lei, come
>>> se si fossero dati un appuntamento. Lon Basta si appoggiò al corrimano
>>> osservando le linee eleganti dell’astronave e strinse le spalle. Era sempre
>>> stato così con l’adesso ‘tenente Junior Grade Melanne Graahn’, se non
>>> sapeva come risponderle, si limitava a stare zitto piuttosto che fingere
>>> sicurezze che non aveva. Non mentiva, non con lei.
>>>
>>> “Tu?”
>>>
>>> Il pugno lo colpì sulla spalla strappandogli un sorriso. “L’ho chiesto
>>> prima io!”
>>>
>>> Lon prese tempo. Aveva sempre dato per scontato che una volta diplomati
>>> avrebbero preso strade diverse, non si era mai concesso il lusso di credere
>>> che sarebbe stato altrimenti ed era rimasto totalmente spiazzato dal
>>> miscuglio di sentimenti che l’aveva investito all’annuncio dell’ammiraglio:
>>> Si girò a guardarla.
>>>
>>> “Non lo so”, rispose onestamente. *Non so cosa farai tu, voglio che tu
>>> me lo dica così sarà più facile per me scegliere*, aggiunse solo nella
>>> sua testa.
>>>
>>> L’increspatura del mare si trasformò in tanti torrenti che percorrevano
>>> strade diverse, piene di possibilità, Melanne sospirò fissandosi le mani.
>>> Lon cercò di non farsi spaventare da quel mare.
>>>
>>> “Hai sempre detto di volere un’assegnazione in prima linea”, mormorò lei
>>> dopo qualche secondo, “la Hope non è certamente quello cui aspiravi”.
>>>
>>> “Scherzi? Con Bueller come capitano finiremo nei guai nemmeno un’ora
>>> dopo aver lasciato il cantiere”.
>>>
>>> Melanne sorrise.
>>>
>>> “Il problema non è lui”, continuò Lon esitando impercettibilmente prima
>>> di aggiungere "ma chi altro deciderà di accettare…”
>>>
>>> “Intendi Rest?”
>>>
>>> *No!* Ma ora che lei l’aveva nominato si rese conto che c’era la
>>> possibilità che, se avesse scelto la Hope, avrebbe avuto ancora a che fare
>>> con il vulcaniano. Non aveva dimenticato come Rest l’avesse manipolato e la
>>> cosa gli bruciava ancora parecchio. Strinse le labbra incupendosi.
>>>
>>> “L’universo è pieno di persone ambiziose”, lo sgridò Melanne, “il
>>> tenente Rest non sarà il primo ne l’ultimo che attraverserà la tua strada”.
>>>
>>> Lon rispose con una smorfia infastidita, “posso rimettere al loro posto
>>> persone come lui, l’ho fatto già molte altre volte”.
>>>
>>> “Non puoi sempre usare i pugni”.
>>>
>>> “Perché no? Funzionano”.
>>>
>>> “Sei un ufficiale adesso”.
>>>
>>> “Non significa che io indossi i guanti”.
>>>
>>> “Ma rischi molto di più di una reprimenda!”
>>>
>>> “Sei preoccupata per me?” Le chiese con un sorrisetto provocatorio.
>>>
>>> “No! Certo!”
>>>
>>> “Non farò nulla di stupido”.
>>>
>>> “Ah!”
>>>
>>> I torrenti erano sempre li, ma nel cielo era spuntato il sole.
>>>
>>> Lon sorrise divertito, Melanne sbuffò.
>>>
>>> “Sarai a bordo della Hope?” Le chiese a bruciapelo
>>>
>>> “Tu?”
>>>
>>> “L’ho chiesto prima io stavolta”.
>>>
>>> “La Hope è una possibilità intrigante, ce ne sono molte altre però”.
>>>
>>> Lon nascose la propria irritazione per quella risposta. Non poteva
>>> costringerla a scegliere, ma sarebbe stato di gran lunga molto più semplice
>>> per lui se lei l’avesse fatto.
>>>
>>> “Vero”, annuì alla fine senza aggiungere altro.
>>>
>>>
>>>
>>> *Terra – San Francisco – Complesso Residenziale “Last Hope” - 20
>>> Novembre 2395 - Ore 03:00*
>>>
>>> Nuvole nere minacciose illuminate da lampi improvvisi del colore della
>>> passione che non rischiarano nulla dando solo un sollievo temporaneo. E poi
>>> un tuono di una tale potenza da scuotere la terra che si ripercuote nel
>>> corpo. Uno solo, sufficiente ad affrettare il respiro e a trattenere un
>>> grugnito di soddisfazione che si conclude con un ansimare soddisfatto.
>>>
>>> “E’ stato fantastico”.
>>>
>>> Lon aprì gli occhi per fissare incredulo quelli scuri della donna seduta
>>> a cavalcioni su di lui. Falso, ma era brava a mentire, qualcuno diverso da
>>> lui ci sarebbe cascato. Girò la testa per evitare le labbra di lei e
>>> allungò la mano per recuperare il bicchiere. Lei interruppe il gesto con
>>> una smorfia seccata che scomparve immediatamente quando lui tornò a
>>> guardarla. Lon sapeva che avrebbe dovuto darle qualcosa di più, ma non era
>>> nelle sue corde, soprattutto non quella notte. Rimasero perciò così, in
>>> silenzio, ancora per qualche secondo: il betazoide che beveva lentamente e
>>> la terrestre che lo fissava accarezzandogli il collo. Le nubi erano
>>> scomparse lasciando solo il buio della notte in cui non comparivano stelle,
>>> nemmeno quella di lei, che aveva brillato in maniera accecante quando
>>> l’aveva vista. Lon le passò due dita sul viso cercando di nuovo quello
>>> splendore, ma si rese conto che era stata solo un’illusione.
>>>
>>> “Devo andare”, con un gesto quasi infastidito si staccò dall’abbraccio e
>>> la spinse all’indietro.
>>>
>>> “Di già?”
>>>
>>> “Già”, rispose fingendo di non vedere la delusione sul volto della
>>> ragazza.
>>>
>>> “E’ ancora buio fuori”, protestò lei, “avevi detto di avere tempo fino a
>>> domani mattina!”
>>>
>>> “Non ho fatto alcuna promessa”, ribatté in tono calmo Lon mentre si
>>> rivestiva ignorando deliberatamente l’improvviso agitarsi della nebbia che
>>> ora la rappresentava. L’espressione di lei non corrispondeva affatto a
>>> quello che pensava veramente, nulla di lei, lo faceva. Lon l’aveva capito
>>> non appena l’aveva vista e gli era andata bene così. Non cercava onestà,
>>> solo sesso. Con un sorriso cinico le accarezzò nuovamente il viso.
>>>
>>> “Troverai di meglio”.
>>>
>>> “Non come te”, falso, di nuovo, ma comunque gratificante. Il sorriso di
>>> Lon si addolcì leggermente, “non siamo andati oltre la cucina”, si lamentò
>>> lei.
>>>
>>> “Non è poi andata così male, in cucina”. Ironizzò lui.
>>>
>>> A quella battuta lei storse il naso, “sei incredibilmente irritante per
>>> essere un betazoide”.
>>>
>>> “Sono fatto così”.
>>>
>>> Lei sbuffò mentre lui recuperava la giacca da terra. “Prima o poi
>>> qualcuno ti strapperà dal viso quell’aria da duro”.
>>>
>>> “Non mi sembra che ti sia dispiaciuta poi così tanto prima”, ribatté Lon
>>> afferrandola per la vita.
>>>
>>> “Non dovevi andare?” Nella nebbia si accesero deboli luci di speranza,
>>> ma Lon le scacciò via con un bacio prepotente che sapeva di addio, poi la
>>> lasciò di botto.
>>>
>>> “Esatto”.
>>>
>>> Non attese di sentire la porta chiudersi alle sue spalle per
>>> allontanarsi dal grigiore che minacciava di avvolgerlo e catturarlo, il
>>> rumore di qualcosa che andava in pezzi portò con se anche un vago senso di
>>> colpa che lui si affrettò ad allontanare infastidito. Sarebbe stato facile
>>> per lui nascondersi in quel mare di nebbia che rappresentava le emozioni
>>> della ragazza e dimenticare chi era ancora per qualche ora; non era la
>>> prima volta che lo faceva e non sarebbe stata l’ultima. Non era così però
>>> che avrebbe preso la sua decisione.
>>>
>>> Mentre l’ascensore lo portava al piano terra, le luci della città
>>> disegnarono sul suo viso combinazioni di colori che andarono a fondersi con
>>> quelli che gli affollavano la testa. Li allontanò con un gesto irritato.
>>>
>>> Se Melanne gli avesse risposto invece di batterlo al suo stesso gioco
>>> non avrebbe vagato per San Francisco in preda alla frustrazione e non
>>> avrebbe cercato qualcuno con cui sfogarla. Inutilmente. E ora non sarebbe
>>> stato ancora nell’incertezza.
>>>
>>> Aveva sempre saputo che una volta diplomati avrebbero intrapreso strade
>>> diverse, solo ora si rendeva conto però che avrebbe potuto non vederla per
>>> mesi, anni, mai più e questo non gli piaceva per nulla. *Idiota*.
>>>
>>> Alzando il bavero della giacca si incamminò lungo la strada sotto il
>>> cielo di un mattino che sapeva ancora di notte.
>>>
>>> Melanne era stata la sua prima vera amicizia in accademia, l’unica vera
>>> amicizia. C’erano state persone con le quali aveva legato, ma senza mai
>>> arrivare a più di qualche battuta. Lui poneva i confini e lui decideva fino
>>> a che punto potevano spingersi gli altri. Certe volte pensava che se non ci
>>> fosse stato quell’incidente durante l’addestramento, se loro due non si
>>> fossero trovati da soli a dover risolvere una situazione drammatica e lei
>>> non gli avesse gridato di smettere di fare lo stupido e collaborare con
>>> lei, non sarebbero mai diventati amici. Sarebbe stata una perdita davvero
>>> enorme per lui. Enorme.
>>>
>>> Poteva continuare senza di lei?
>>>
>>> Si fermò in mezzo alla strada improvvisamente nuovamente conscio della
>>> città attorno a se. Certo che si, concluse seccamente riprendendo a
>>> camminare e si fermò di nuovo. Certo che no. Ammise. Non come era stato
>>> finora, si corresse. Inspirò a fondo e chiuse gli occhi lasciando per un
>>> istante che la tavolozza di colori che era San Francisco lo riempisse di
>>> nuovo. Sarebbe stato solo.
>>>
>>> Certo che no. Aprì gli occhi di scatto sorpreso.
>>>
>>> Nel momento stesso in cui aveva legato, seppur in modo strano, con
>>> Tucci; quando aveva coperto Rodriguez proprio all’imbarco sulla Hope;
>>> ammirato silenziosamente l’abilità e la spavalderia di Luna; continuato a
>>> sfuggire all’attenzione del consigliere Caytlin, pur tenendola d’occhio
>>> quando si lanciava nelle sue intuizioni. Quando si era stupito per le
>>> capacità di Doohan ed aveva imparato a rispettare la serietà e la forza di
>>> Xy; persino nell’accettare i folli piani di Bueller, aveva di fatto smesso
>>> di essere solo.
>>>
>>> In quell’anno a bordo della Hope aveva, volontariamente o meno, ammesso
>>> altre persone nella sua cerchia ristretta, che loro lo sapessero o meno. Il
>>> suo baricentro si era semplicemente spostato da se stesso alla nave.
>>>
>>> *La nave.*
>>>
>>> Si accigliò.
>>>
>>> No, non sarebbe stato solo se avesse scelto di tornare sulla Hope, non
>>> del tutto almeno. Certo, c’era anche la possibilità che nessuno degli altri
>>> avrebbe accettato l’offerta dell’ammiraglio. Un sorriso scettico gli si
>>> disegnò sul viso: figuriamoci se Bueller avrebbe rinunciato ad un’occasione
>>> del genere, fresco d’accademia e già capitano. No, lui era quasi una
>>> certezza, come probabilmente Luna. Riprese a camminare.
>>>
>>> Il punto non era se avrebbe ritrovato le stesse persone, ma se avrebbe
>>> sentito lo stesso senso di appartenenza su un’altra nave. Anche se,
>>> concluse con una smorfia mentre accelerava il passo, se almeno avesse avuto
>>> la certezza che Melanne sarebbe stata a bordo, la sua decisione sarebbe
>>> stata molto molto più facile.
>>>
>>>
>>>
>>> *Terra – Accademia Flotta Stellare - Ufficio Ammiraglio Evelin Lennox -
>>> 20 Novembre 2395 - Ore 09:00*
>>>
>>> Lon Basta fissava l’ammiraglio Lennox cercando di farsi largo fra i rami
>>> che formavano intrecci impossibili nella sua mente. Erano solo le nove del
>>> mattino e già era a quel livello di concentrazione? Si chiese stupito
>>> cercando di mantenere la sua espressione impassibile.
>>>
>>> “Signor Basta, si accomodi”.
>>>
>>> Lon obbedì, suo malgrado intrigato, continuando ad osservala mentre lei
>>> posava il padd che aveva tenuto in mano e gli sorrideva. Quello sguardo gli
>>> parlò all’improvviso di Betazed, silenzi, parole non dette, unione, casa,
>>> ma fu un attimo poi il complesso intreccio di rami tornò quello che era e
>>> lui si ritrovò nuovamente davanti ad un superiore con un’improvvisa
>>> nostalgia.
>>>
>>> “La sua decisione?” Gli chiese l’ammiraglio senza preamboli.
>>>
>>> “Accetto l’incarico”, rispose lui altrettanto rapidamente.
>>>
>>> L’ammiraglio annuì senza dire altro. Non serviva, entrambi sapevano che
>>> se lui avesse voluto aggiungere qualcosa l’avrebbe fatto e che se lei
>>> avesse voluto sapere qualcosa di più non avrebbe dovuto che chiederlo. “Può
>>> andare tenente”.
>>>
>>> “Grazie signore”, Lon si alzò andando verso l’uscita.
>>>
>>> “Tenente?”
>>>
>>> “Si ammiraglio?”
>>>
>>> “Chiami i suoi parenti ogni tanto”.
>>>
>>> Basta fece per dire qualcosa, poi chiuse di scatto la bocca ed uscì.
>>>
>>>
>>>
>>> ========================
>>> Tenente J.G. Lon Basta
>>> Capo Sicurezza
>>> USS Hope NCC 25122-A
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>>> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
>>> occupati. Bertolt Brecht
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