[Stml17] R: [06.0X] Lon Basta - Qualcosa cui appartenere

Ilenia De Battisti fulmine791 a gmail.com
Mer 15 Mar 2017 13:08:43 CET


^_^
Tranquilli, se Silvia ha già un'idea in testa lascio scrivere lei, anche
perché io ancora non avevo delle idee ben delineate ^_^
:P In effetti sono decisamente curiosa di cosa succederà su questa nave
^___^

Il giorno 15 marzo 2017 13:03, Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha
scritto:

> Io vado con Doohan allora! :D
>
> Silvia
>
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
> ------------------------------------------------------------
> ------------------------------------------------------------
>
> Il giorno 15 marzo 2017 13:01, Massimo Gallo <keranydd a gmail.com> ha
> scritto:
>
>> Chi siamo noi per tarparti le ali ^_^
>> Anche perché ce li stavamo palleggiando Franco e io.
>> Fr: Max fai tu?
>> Max: Ci provo, ma in questi giorni devo lavorare, preparare un paio di
>> cose che sto appunto preparando, salvare il mondo, dimostrare a dei
>> ventenni che posso ancora giocare a pallone con loro, andare al pronto
>> soccorso dopo che i ventenni mi hanno dimostrato che avevo torto, far
>> correre il cane, cucinare, leggere quei 3 libri che ho iniziato, guardare
>> un paio di serie TV, fare corso di spagnolo per capire meglio i pezzi di
>> Silvia ambientati a Cuba e dormire qualche ora...
>> Fr: Se non riesci dillo tranquillamente.
>>
>>
>> Il 15/mar/2017 11:49, "Ilenia De Battisti" <fulmine791 a gmail.com> ha
>> scritto:
>>
>> XD Se volete posso fare un tentativo io ;)
>>
>> Il giorno 15 marzo 2017 12:32, Franco Carretti <francocarretti a mail.com>
>> ha scritto:
>>
>>> Penseremo noi a Doohan e Rodriguez... semprechè qualcuno non voglia
>>> cimentarsi
>>>
>>> *Sent:* Wednesday, March 15, 2017 at 12:23 PM
>>> *From:* "Silvia Bianchini" <ltcomm.sibi a gmail.com>
>>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>>> *Subject:* Re: [Stml17] R: [06.0X] Lon Basta - Qualcosa cui appartenere
>>> Dohaan lo diamo per imbarcato?
>>>
>>> Mi devo essere persa un pezzo...
>>>
>>> =========================
>>> Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
>>> Flight Control Office (CONN)
>>> USS Hope - NCC-25122-A
>>> =========================
>>> "Abbassare il limite di velocità!? Certo... salverebbe delle vite, ma
>>> centinaia di persone arriverebbero in ritardo!"
>>> ______________________________
>>> Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com
>>>
>>>
>>>
>>> Il giorno 14 marzo 2017 21:20, Vanessa Reis Squirtaker <
>>> Vanessa_Reis_Squirtaker a outlook.it> ha scritto:
>>>
>>>> Un brano più bello che l’altro.. complimenti alle due Silvie ed a
>>>> Maddy… mancano Tucci e Bueller XD forza ragazzi!
>>>>
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> ========================
>>>> Guardiamarina Caytlin
>>>> Consigliere
>>>> USS Hope NCC-25122
>>>> ========================
>>>>
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> *Da: *Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com>
>>>> *Inviato: *martedì 14 marzo 2017 13:52
>>>> *A: *USS Hope <stml17 a gioco.net>
>>>> *Oggetto: *[Stml17] [06.0X] Lon Basta - Qualcosa cui appartenere
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> *************************************
>>>>
>>>> Brano: 06.0X
>>>>
>>>> Titolo: Lon Basta – Qualcosa cui appartenere
>>>>
>>>> Autore: Tenente JG Lon Basta (Silvia Br.)
>>>>
>>>> *************************************************
>>>>
>>>> *Punto di Imbarco – Cantieri di Utopia Planitia- 20 Novembre 2395 - Ore
>>>> 00:00*
>>>>
>>>> Sapeva che l’avrebbe trovata lì ad osservare la nave che sarebbe potuta
>>>> diventare la sua nuova casa, la *loro *nuova casa. Ascoltò il rumore
>>>> del mare increspato che erano i sentimenti di lei e per un secondo valutò
>>>> l’idea di restare così, semplicemente a guardarla e basta, ma sarebbe stato
>>>> da vigliacchi spiare, perciò si avvicinò.
>>>>
>>>> “Cos’hai intenzione di fare?” Nessuna sorpresa nella voce di lei, come
>>>> se si fossero dati un appuntamento. Lon Basta si appoggiò al corrimano
>>>> osservando le linee eleganti dell’astronave e strinse le spalle. Era sempre
>>>> stato così con l’adesso ‘tenente Junior Grade Melanne Graahn’, se non
>>>> sapeva come risponderle, si limitava a stare zitto piuttosto che fingere
>>>> sicurezze che non aveva. Non mentiva, non con lei.
>>>>
>>>> “Tu?”
>>>>
>>>> Il pugno lo colpì sulla spalla strappandogli un sorriso. “L’ho chiesto
>>>> prima io!”
>>>>
>>>> Lon prese tempo. Aveva sempre dato per scontato che una volta diplomati
>>>> avrebbero preso strade diverse, non si era mai concesso il lusso di credere
>>>> che sarebbe stato altrimenti ed era rimasto totalmente spiazzato dal
>>>> miscuglio di sentimenti che l’aveva investito all’annuncio dell’ammiraglio:
>>>> Si girò a guardarla.
>>>>
>>>> “Non lo so”, rispose onestamente. *Non so cosa farai tu, voglio che tu
>>>> me lo dica così sarà più facile per me scegliere*, aggiunse solo nella
>>>> sua testa.
>>>>
>>>> L’increspatura del mare si trasformò in tanti torrenti che percorrevano
>>>> strade diverse, piene di possibilità, Melanne sospirò fissandosi le mani.
>>>> Lon cercò di non farsi spaventare da quel mare.
>>>>
>>>> “Hai sempre detto di volere un’assegnazione in prima linea”, mormorò
>>>> lei dopo qualche secondo, “la Hope non è certamente quello cui aspiravi”.
>>>>
>>>> “Scherzi? Con Bueller come capitano finiremo nei guai nemmeno un’ora
>>>> dopo aver lasciato il cantiere”.
>>>>
>>>> Melanne sorrise.
>>>>
>>>> “Il problema non è lui”, continuò Lon esitando impercettibilmente prima
>>>> di aggiungere "ma chi altro deciderà di accettare…”
>>>>
>>>> “Intendi Rest?”
>>>>
>>>> *No!* Ma ora che lei l’aveva nominato si rese conto che c’era la
>>>> possibilità che, se avesse scelto la Hope, avrebbe avuto ancora a che fare
>>>> con il vulcaniano. Non aveva dimenticato come Rest l’avesse manipolato e la
>>>> cosa gli bruciava ancora parecchio. Strinse le labbra incupendosi.
>>>>
>>>> “L’universo è pieno di persone ambiziose”, lo sgridò Melanne, “il
>>>> tenente Rest non sarà il primo ne l’ultimo che attraverserà la tua strada”.
>>>>
>>>> Lon rispose con una smorfia infastidita, “posso rimettere al loro posto
>>>> persone come lui, l’ho fatto già molte altre volte”.
>>>>
>>>> “Non puoi sempre usare i pugni”.
>>>>
>>>> “Perché no? Funzionano”.
>>>>
>>>> “Sei un ufficiale adesso”.
>>>>
>>>> “Non significa che io indossi i guanti”.
>>>>
>>>> “Ma rischi molto di più di una reprimenda!”
>>>>
>>>> “Sei preoccupata per me?” Le chiese con un sorrisetto provocatorio.
>>>>
>>>> “No! Certo!”
>>>>
>>>> “Non farò nulla di stupido”.
>>>>
>>>> “Ah!”
>>>>
>>>> I torrenti erano sempre li, ma nel cielo era spuntato il sole.
>>>>
>>>> Lon sorrise divertito, Melanne sbuffò.
>>>>
>>>> “Sarai a bordo della Hope?” Le chiese a bruciapelo
>>>>
>>>> “Tu?”
>>>>
>>>> “L’ho chiesto prima io stavolta”.
>>>>
>>>> “La Hope è una possibilità intrigante, ce ne sono molte altre però”.
>>>>
>>>> Lon nascose la propria irritazione per quella risposta. Non poteva
>>>> costringerla a scegliere, ma sarebbe stato di gran lunga molto più semplice
>>>> per lui se lei l’avesse fatto.
>>>>
>>>> “Vero”, annuì alla fine senza aggiungere altro.
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> *Terra – San Francisco – Complesso Residenziale “Last Hope” - 20
>>>> Novembre 2395 - Ore 03:00*
>>>>
>>>> Nuvole nere minacciose illuminate da lampi improvvisi del colore della
>>>> passione che non rischiarano nulla dando solo un sollievo temporaneo. E poi
>>>> un tuono di una tale potenza da scuotere la terra che si ripercuote nel
>>>> corpo. Uno solo, sufficiente ad affrettare il respiro e a trattenere un
>>>> grugnito di soddisfazione che si conclude con un ansimare soddisfatto.
>>>>
>>>> “E’ stato fantastico”.
>>>>
>>>> Lon aprì gli occhi per fissare incredulo quelli scuri della donna
>>>> seduta a cavalcioni su di lui. Falso, ma era brava a mentire, qualcuno
>>>> diverso da lui ci sarebbe cascato. Girò la testa per evitare le labbra di
>>>> lei e allungò la mano per recuperare il bicchiere. Lei interruppe il gesto
>>>> con una smorfia seccata che scomparve immediatamente quando lui tornò a
>>>> guardarla. Lon sapeva che avrebbe dovuto darle qualcosa di più, ma non era
>>>> nelle sue corde, soprattutto non quella notte. Rimasero perciò così, in
>>>> silenzio, ancora per qualche secondo: il betazoide che beveva lentamente e
>>>> la terrestre che lo fissava accarezzandogli il collo. Le nubi erano
>>>> scomparse lasciando solo il buio della notte in cui non comparivano stelle,
>>>> nemmeno quella di lei, che aveva brillato in maniera accecante quando
>>>> l’aveva vista. Lon le passò due dita sul viso cercando di nuovo quello
>>>> splendore, ma si rese conto che era stata solo un’illusione.
>>>>
>>>> “Devo andare”, con un gesto quasi infastidito si staccò dall’abbraccio
>>>> e la spinse all’indietro.
>>>>
>>>> “Di già?”
>>>>
>>>> “Già”, rispose fingendo di non vedere la delusione sul volto della
>>>> ragazza.
>>>>
>>>> “E’ ancora buio fuori”, protestò lei, “avevi detto di avere tempo fino
>>>> a domani mattina!”
>>>>
>>>> “Non ho fatto alcuna promessa”, ribatté in tono calmo Lon mentre si
>>>> rivestiva ignorando deliberatamente l’improvviso agitarsi della nebbia che
>>>> ora la rappresentava. L’espressione di lei non corrispondeva affatto a
>>>> quello che pensava veramente, nulla di lei, lo faceva. Lon l’aveva capito
>>>> non appena l’aveva vista e gli era andata bene così. Non cercava onestà,
>>>> solo sesso. Con un sorriso cinico le accarezzò nuovamente il viso.
>>>>
>>>> “Troverai di meglio”.
>>>>
>>>> “Non come te”, falso, di nuovo, ma comunque gratificante. Il sorriso di
>>>> Lon si addolcì leggermente, “non siamo andati oltre la cucina”, si lamentò
>>>> lei.
>>>>
>>>> “Non è poi andata così male, in cucina”. Ironizzò lui.
>>>>
>>>> A quella battuta lei storse il naso, “sei incredibilmente irritante per
>>>> essere un betazoide”.
>>>>
>>>> “Sono fatto così”.
>>>>
>>>> Lei sbuffò mentre lui recuperava la giacca da terra. “Prima o poi
>>>> qualcuno ti strapperà dal viso quell’aria da duro”.
>>>>
>>>> “Non mi sembra che ti sia dispiaciuta poi così tanto prima”, ribatté
>>>> Lon afferrandola per la vita.
>>>>
>>>> “Non dovevi andare?” Nella nebbia si accesero deboli luci di speranza,
>>>> ma Lon le scacciò via con un bacio prepotente che sapeva di addio, poi la
>>>> lasciò di botto.
>>>>
>>>> “Esatto”.
>>>>
>>>> Non attese di sentire la porta chiudersi alle sue spalle per
>>>> allontanarsi dal grigiore che minacciava di avvolgerlo e catturarlo, il
>>>> rumore di qualcosa che andava in pezzi portò con se anche un vago senso di
>>>> colpa che lui si affrettò ad allontanare infastidito. Sarebbe stato facile
>>>> per lui nascondersi in quel mare di nebbia che rappresentava le emozioni
>>>> della ragazza e dimenticare chi era ancora per qualche ora; non era la
>>>> prima volta che lo faceva e non sarebbe stata l’ultima. Non era così però
>>>> che avrebbe preso la sua decisione.
>>>>
>>>> Mentre l’ascensore lo portava al piano terra, le luci della città
>>>> disegnarono sul suo viso combinazioni di colori che andarono a fondersi con
>>>> quelli che gli affollavano la testa. Li allontanò con un gesto irritato.
>>>>
>>>> Se Melanne gli avesse risposto invece di batterlo al suo stesso gioco
>>>> non avrebbe vagato per San Francisco in preda alla frustrazione e non
>>>> avrebbe cercato qualcuno con cui sfogarla. Inutilmente. E ora non sarebbe
>>>> stato ancora nell’incertezza.
>>>>
>>>> Aveva sempre saputo che una volta diplomati avrebbero intrapreso strade
>>>> diverse, solo ora si rendeva conto però che avrebbe potuto non vederla per
>>>> mesi, anni, mai più e questo non gli piaceva per nulla. *Idiota*.
>>>>
>>>> Alzando il bavero della giacca si incamminò lungo la strada sotto il
>>>> cielo di un mattino che sapeva ancora di notte.
>>>>
>>>> Melanne era stata la sua prima vera amicizia in accademia, l’unica vera
>>>> amicizia. C’erano state persone con le quali aveva legato, ma senza mai
>>>> arrivare a più di qualche battuta. Lui poneva i confini e lui decideva fino
>>>> a che punto potevano spingersi gli altri. Certe volte pensava che se non ci
>>>> fosse stato quell’incidente durante l’addestramento, se loro due non si
>>>> fossero trovati da soli a dover risolvere una situazione drammatica e lei
>>>> non gli avesse gridato di smettere di fare lo stupido e collaborare con
>>>> lei, non sarebbero mai diventati amici. Sarebbe stata una perdita davvero
>>>> enorme per lui. Enorme.
>>>>
>>>> Poteva continuare senza di lei?
>>>>
>>>> Si fermò in mezzo alla strada improvvisamente nuovamente conscio della
>>>> città attorno a se. Certo che si, concluse seccamente riprendendo a
>>>> camminare e si fermò di nuovo. Certo che no. Ammise. Non come era stato
>>>> finora, si corresse. Inspirò a fondo e chiuse gli occhi lasciando per un
>>>> istante che la tavolozza di colori che era San Francisco lo riempisse di
>>>> nuovo. Sarebbe stato solo.
>>>>
>>>> Certo che no. Aprì gli occhi di scatto sorpreso.
>>>>
>>>> Nel momento stesso in cui aveva legato, seppur in modo strano, con
>>>> Tucci; quando aveva coperto Rodriguez proprio all’imbarco sulla Hope;
>>>> ammirato silenziosamente l’abilità e la spavalderia di Luna; continuato a
>>>> sfuggire all’attenzione del consigliere Caytlin, pur tenendola
>>>> d’occhio quando si lanciava nelle sue intuizioni. Quando si era stupito per
>>>> le capacità di Doohan ed aveva imparato a rispettare la serietà e la forza
>>>> di Xy; persino nell’accettare i folli piani di Bueller, aveva di fatto
>>>> smesso di essere solo.
>>>>
>>>> In quell’anno a bordo della Hope aveva, volontariamente o meno, ammesso
>>>> altre persone nella sua cerchia ristretta, che loro lo sapessero o meno. Il
>>>> suo baricentro si era semplicemente spostato da se stesso alla nave.
>>>>
>>>> *La nave.*
>>>>
>>>> Si accigliò.
>>>>
>>>> No, non sarebbe stato solo se avesse scelto di tornare sulla Hope, non
>>>> del tutto almeno. Certo, c’era anche la possibilità che nessuno degli altri
>>>> avrebbe accettato l’offerta dell’ammiraglio. Un sorriso scettico gli si
>>>> disegnò sul viso: figuriamoci se Bueller avrebbe rinunciato ad un’occasione
>>>> del genere, fresco d’accademia e già capitano. No, lui era quasi una
>>>> certezza, come probabilmente Luna. Riprese a camminare.
>>>>
>>>> Il punto non era se avrebbe ritrovato le stesse persone, ma se avrebbe
>>>> sentito lo stesso senso di appartenenza su un’altra nave. Anche se,
>>>> concluse con una smorfia mentre accelerava il passo, se almeno avesse avuto
>>>> la certezza che Melanne sarebbe stata a bordo, la sua decisione sarebbe
>>>> stata molto molto più facile.
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> *Terra – Accademia Flotta Stellare - Ufficio Ammiraglio Evelin Lennox -
>>>> 20 Novembre 2395 - Ore 09:00*
>>>>
>>>> Lon Basta fissava l’ammiraglio Lennox cercando di farsi largo fra i
>>>> rami che formavano intrecci impossibili nella sua mente. Erano solo le nove
>>>> del mattino e già era a quel livello di concentrazione? Si chiese stupito
>>>> cercando di mantenere la sua espressione impassibile.
>>>>
>>>> “Signor Basta, si accomodi”.
>>>>
>>>> Lon obbedì, suo malgrado intrigato, continuando ad osservala mentre lei
>>>> posava il padd che aveva tenuto in mano e gli sorrideva. Quello sguardo gli
>>>> parlò all’improvviso di Betazed, silenzi, parole non dette, unione, casa,
>>>> ma fu un attimo poi il complesso intreccio di rami tornò quello che era e
>>>> lui si ritrovò nuovamente davanti ad un superiore con un’improvvisa
>>>> nostalgia.
>>>>
>>>> “La sua decisione?” Gli chiese l’ammiraglio senza preamboli.
>>>>
>>>> “Accetto l’incarico”, rispose lui altrettanto rapidamente.
>>>>
>>>> L’ammiraglio annuì senza dire altro. Non serviva, entrambi sapevano che
>>>> se lui avesse voluto aggiungere qualcosa l’avrebbe fatto e che se lei
>>>> avesse voluto sapere qualcosa di più non avrebbe dovuto che chiederlo. “Può
>>>> andare tenente”.
>>>>
>>>> “Grazie signore”, Lon si alzò andando verso l’uscita.
>>>>
>>>> “Tenente?”
>>>>
>>>> “Si ammiraglio?”
>>>>
>>>> “Chiami i suoi parenti ogni tanto”.
>>>>
>>>> Basta fece per dire qualcosa, poi chiuse di scatto la bocca ed uscì.
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> ========================
>>>> Tenente J.G. Lon Basta
>>>> Capo Sicurezza
>>>> USS Hope NCC 25122-A
>>>> ========================
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>>>> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
>>>> occupati. Bertolt Brecht
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