[Stml17] R: [Xyr del Clan Clos - 08.09] Agli ordini del Capitano

Massimo Gallo keranydd a gmail.com
Lun 13 Nov 2017 09:02:10 CET


Grazie a tutti allora :-)

Il 12 nov 2017 11:17 AM, "Maddalena Duci" <vampitrill a gmail.com> ha scritto:

> Letto anche io, finalmente. Molto molto bello, specialmente l'interazione
> tra i personaggi. Non ci rimane che chiudere, direi.
> ------------------------------
> Da: Massimo Gallo <keranydd a gmail.com>
> Inviato: ‎10/‎11/‎2017 15:23
> A: USS Hope <stml17 a gioco.net>
> Oggetto: [Stml17] [Xyr del Clan Clos - 08.09] Agli ordini del Capitano
>
> Nuwe Berria – Cape Jool – 01/08/2396, Ore 13:40
>
> “Corri, corri, corri. Di qua, forza, forza, forza. Muovetevi. Quella sedia
> non reggerà per molto. Non serve il nostro amico dalle orecchie a punta per
> confermarvelo in percentuale.”
>
> Luna stava guidando il gruppo per dei corridoi desolati e polverosi alla
> ricerca di una via di fuga. Xyr chiudeva la fila cercando di punzecchiare
> Tucci in modo da mantenerlo concentrato e attivo.
>
> La porta alle loro spalle si aprì con un forte colpo.
>
> Chi li stava inseguendo era riuscito a sfondarla.
>
> Luna correndo gettò uno sguardo fuori dalla finestra del corridoio. Erano
> al secondo piano. Circa dieci metri da terra.
>
> Davanti a loro l’unica via di uscita era una rampa di scale. Dal
> pianerottolo sentirono delle voci provenire dal piano di sotto.
>
> “Saliamo!”
>
> Luna saltò due scalini alla volta seguita da Doohan la cui forma fisica
> sembrava sempre al top.
>
> Tucci si bloccò di colpo alla vista delle scale.
>
> “Non ce la posso proprio fare. Sono uno scienziato, io non corro.”
>
> Xyr lo guardò infuriata.
>
> Gli occhi di Tucci si spalancarono sempre di più.
>
> Xyr accennò un sorriso maligno.
>
> Il rossore di Tucci aumentò e per un istante sembrò smettere di respirare.
>
> Si voltò verso le scale che cominciò a fare di corsa superando Doohan e
> Luna. Xyr lo seguì soddisfatta.
>
> Il terzo piano era esattamente come il secondo. Spazi vuoti, polvere,
> scrivanie sottosopra.
>
> Xyr si rese immediatamente conto che il gruppo era finito in un vicolo
> cieco. La parte di muro a 15 metri di fronte a loro era parzialmente
> crollata impedendo l’accesso alle stanze successive. L’unica via di fuga
> sembravano le scale da dove erano appena arrivati.
>
> Passi pesanti e veloci dagli scalini sottostanti chiarivano che da lì non
> si poteva uscire.
>
> Luna si avvicinò di nuovo alle finestre esterne.
>
> Tentò senza fortuna di aprirne una e poi cominciò a picchiare col pugno
> sul vetro.
>
> “Dannazione!”
>
> Tucci si sporse per vedere fuori. Una quindicina di metri li separavano
> dal terreno sottostante.
>
> Un rumore di vetri infranti lo destò attirando la sua attenzione.
>
> Xyr aveva appena sfondato una finestra utilizzando una sedia come ariete e
> ora stava ripulendo veloce i vetri rimanenti attorno al supporto.
>
> Luna la guardò e un ampio sorriso le illuminò il viso.
>
> “Preoccupati....tu mi cominci a piacere.”
>
> Tucci e Doohan le guardarono stupite.
>
> “Ragazzi, non è il momento di fare i gentiluomini e darci la precedenza.
> Saltate, io e Jones vi seguiremo. Se ci perdiamo di vista il rendez-vous è
> al Sacarac Pub. Dobbiamo avvertire Bueller.”
>
> Doohan e Tucci guardarono atterriti fuori dalla finestra.
>
> Il timido ingegnere deglutì e si voltò verso Luna.
>
> “Ecco, non è un discorso di precedenza.... è un discorso di pazzia. Siamo
> al terzo piano. Ci ammazziamo di certo a saltare.”
>
> “Ahhhhhhh....”
>
> La voce terrorizzata di Tucci richiamò l’attenzione di Luna e di James.
>
> Xyr aveva sollevato l’umano di peso e l’aveva appena gettato fuori dalla
> finestra.
>
> Doohan si avvicinò veloce per vedere che fine avesse fatto il suo compagno.
>
> Circa sei metri sotto di loro, la folta chioma di un albero aveva attutito
> la caduta di Tucci.
>
> Xyr l’aveva gettato esattamente dove rami e foglie avrebbero impedito
> all’umano di sfracellarsi a terra.
>
> L’andoriana osservò per un istante Doohan. Il suo viso era tranquillo e lo
> sguardo deciso. Xyr fece un passo verso il giovane ingegnere.
>
> James non ci pensò un attimo e si gettò fuori dalla finestra.
>
> Luna sorrise.
>
> “Oh sì, potresti essere esattamente il mio tipo.”
>
> Le voci dalle scale erano molto forti.
>
> Xyr indicò una scrivania.
>
> Luna colse al volo l’idea e in due afferrarono il tavolo e corsero verso
> le scale.
>
> Tre umanoidi armati comparvero sulla soglia della porta e subito vennero
> investiti dalla scrivania che le due donne stavano usando come scudo.
>
> Lo scontro fu parecchio violento e i tre finirono per cadere dalla rampa
> delle scale con la scrivania a seguirli.
>
> Luna e Xyr corsero indietro verso la finestra rotta e senza pensarci
> saltarono fuori.
>
>
>
> Nuwe Berria – Sacarac Pub – 01/08/2396, Ore 15:50
>
> Bueller, Rodriguez e Marquez erano concentrati nello studiare alcune mappe
> di interni e appunti sparsi che Isabella aveva raccolto nell’ultimo periodo.
>
> La ragazza era stata molto scrupolosa nei dettagli.
>
> Tempi delle consegne, quantitativi, descrizioni accurate di diversi
> imballi su cui era riuscita a mettere le mani. C’era materiale a
> sufficienza per farsi un’idea di massima, ma serviva un esperto per poter
> mettere insieme tutti i pezzi.
>
> Doveva presentare Isabella a Tucci e vedere se due menti scientifiche
> potevano arrivare a qualche conclusione.
>
> Nel frattempo Rodriguez lo stava sbalordendo con geniali trovate su come
> entrare e su come ottenere informazioni o agganci.
>
> Era incredibile.
>
> Non erano su Nuwe Berria da molto tempo, eppure Paulo era già riuscito a
> crearsi una rete di informatori da fare impressione.
>
> Bueller si prese una nota mentale di fare qualche verifica appena tornati
> a bordo.
>
> Voleva almeno essere sicuro Rodriguez non si fosse già venduto la Hope in
> qualche mercato nero.... e non era una battuta.
>
> Rest era seduto in terra e sembrava intento a meditare.
>
> Era uscito provato dalla fusione mentale e stava in qualche modo cercando
> di recuperare.
>
> Caytlin stava prendendo in giro Melanne sulla sua ipotetica “conoscenza”
> del Comandante Marquez.
>
> La Dottoressa Graahn era passata da un colorito porpora ad uno cremisi,
> poi ad uno vermiglio, per poi stabilizzarsi su un vivo rosso fuoco.
>
> Persino Basta aveva cominciato a punzecchiarla.
>
> Nonostante non si ricordassero gli uni degli altri sembravano un gruppo
> estremamente affiatato.
>
> Bueller guardò l’ora.
>
> Xyr non aveva ancora fatto sapere nulla. Era passato tempo a sufficienza
> per mandare il segnale alla Hope.
>
> “Marquez!”
>
> D’improvviso la porta dell’appartamento/ufficio si aprì e uno degli uomini
> di Marquez entrò di corsa.
>
> “Vieni sotto. Ci sono dei tizi che chiedono di te, ma sanno anche chi è il
> tizio cui Isabella ha rifatto i connotati.”
>
> Bueller sollevò un sopracciglio.
>
> “Ehi. Nessuno ha fatto caso al fatto che prima mi ha baciato?”
>
> Marquez scattò fuori dalla stanza e Bueller a malincuore lo seguì. Basta
> andò con loro.
>
> Scesero di corsa le scale ed entrarono nel locale.
>
> Ad attenderli c’erano i suoi ufficiali.
>
> Luna e Doohan erano sporchi di fango, foglie e presentavano diverse
> abrasioni superficiali sul viso e sulle mani, ma stavano già guarendo.
>
> Erano piegati con le braccia appoggiate alle ginocchia nell’atto di
> riprendere fiato.
>
> Xyr era in piedi e teneva un corpo inerme a spalle.
>
> Bueller e Basta le si fecero incontro, ma Marquez fece segno a tutti di
> seguirlo.
>
> “Non qui.”
>
> Xyr fece cenno a Bueller che tutto andava bene e li seguì su per le scale.
>
> Appena entrati nella stanza al piano di sopra Bueller aiutò Xyr a
> togliersi di spalle il corpo.
>
> Era Tucci, respirava, ma sembrava svenuto.
>
> “Cosa è successo?”
>
> “Il Centro Comunicazioni è vuoto. Qualcosa non quadra. Abbiamo provato ad
> utilizzare l’antenna, ma quella non è un’antenna. Questo pezzo l’abbiamo
> preso da lì.”
>
> Bueller guardò lo sportello che Xyr teneva in mano. Gli sembrava un grosso
> pezzo di legno ricoperto di resina grigia. Una resina che sembrava
> particolarmente simile ai naniti che scorrevano dentro di loro.
>
> Bueller prese il pezzo dalla mano di Xyr e solo allora si accorse che
> all’andoriana tremava il braccio.
>
> Dalla sua spalla usciva qualcosa. Sembrava un pezzo di legno conficcato.
>
> “Perchè non l’ha tolto? Sta sanguinando? Cosa è successo ai suoi naniti?”
>
> Xyr lo guardò e si massaggiò la spalla sanguinante.
>
> “Dopo che mi hanno sparato ho cominciato a sentirmi strana.”
>
> “Sparato? Ok, ne parliamo dopo. Dottoressa, si prenda cura di lei.”
>
> Una perplessa Graahn lasciò Tucci e aiutò Xyr a distendersi sul divano.
>
> Bueller si avvicinò a Luna che stava bevendo una birra fresca appena presa
> dal frigo.
>
> “Che diavolo è successo?” Chi vi ha sparato?”
>
> Luna prese un’altra birra dal frigo e la porse a Ferris.
>
> “Incredibile! Davvero incredibile! Uno spasso!!!! Ma ci succedono sempre
> cose come questa? Sulla Hope voglio dire?”
>
> Bueller aprì la birra e sospirò.
>
> “Ok, ok. Allora, siamo entrati nel centro comunicazioni. Vuoto, nulla,
> niente, zero. Praticamente deserto. Lo sciupafemmine là dietro ha cercato
> di mandare il segnale unendo pezzi presi un po’ qui e un po’ lì, ma
> booooommmmm, l’antenna è saltata in aria! Uno spettacolo!!!! Poi siamo
> scappati e c’erano questi tizi che ci inseguivano. La tua amica dai capelli
> bianchi è tosta. Ha sfondato una finestra con una sedia, ha gettato Tucci
> fuori dal terzo piano perchè non si decideva a gettarsi da solo e poi
> abbiamo usato una scrivania come ariete per gettare giù dalle scale quelli
> che ci seguivano.”
>
> “Ha gettato Tucci dal terzo piano?” Bueller sembrava shockato.
>
> “Tranquillo, aveva visto che sotto c’erano delle piante che avrebbero
> bloccato la caduta. Poi ci siamo gettate anche noi e siamo atterrate
> davvero male perchè le chiome erano già state distrutte da Tucci e dal
> bellimbusto, ma che volo!!!! Grandioso!”
>
> “È lì che si è ferita e che Tucci si è fatto male?”
> “Ferita? Ci siamo massacrati tutti, ma tanto c’erano i naniti a curarci.
> Poi siamo scappati e abbiamo cercato di venire qui. Ho provato ad
> avvicinarmi al furgone, ma qualcosa l’ha colpito e boooooommmmmm è saltato
> tutto in aria. La bellona coi capelli bianchi si è messa davanti a Tucci
> come per proteggerlo e si è presa lo scoppio in pieno. Abbiamo fatto tutti
> un volo di almeno dieci metri. Sembrava avessimo le ali. Yeaaahh!!!”
>
> Bueller stava ascoltando Luna che raccontava tutto carica a mille.
>
> “Poi siamo saltati in piedi e abbiamo cominciato a scappare di corsa. Lo
> sai che questa zona è piena di alberi e di strapiombi nascosti? Un paio li
> abbiamo visti, ma i nostri inseguitori no, uno invece l’abbiamo preso in
> pieno e siamo rotolati per una scarpata. Sembrava non finisse mai la
> caduta. M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O!!!!!”
>
> “Ah, è così che si sono feriti.”
>
> “No, no. Due tizi ci aspettavano al fondo della scarpata. Non chiedermi
> come fossero lì ma secondo me sono spuntati dagli alberi perchè mi sembrava
> prima fossero dietro. Vabbè. Hanno cominciato a sparare dei raggi verdi da
> quelle strane pistolone. Tucci si è messo a gridare come un matto. *Non
> voglio morire!* *Io sono uno scienziato! Ho i capelli pieni di foglie e
> fango! Io resto qui!* Insomma sembrava una vecchia zitella e non si
> muoveva. Xyr gli è saltata addosso proprio quando stavano per colpirlo e si
> è presa il raggio in pieno. Dovevi vedere che salto. Sembrava un felino.
> Poi il silenzioso figone che dice di essere un ingegnere ha colpito con un
> ramo uno dei due e io ho atterrato l’altro. Una scossa di adrenalina che
> nemmeno quando ero legata a letto con Caytlin.”
>
> “Ok, ora capisco perchè Tucci è svenuto. La botta deve essere stata molto
> forte.”
> “Macchè. Quello ha mille vite. È saltato in piedi urlando che lui è un
> Ufficiale decorato della Flotta Stellare, che la Convenzione di qualcuno o
> qualcosa impedisce di trattare i prigionieri in quel modo, che la Terra è
> rotonda e altre cose simili. Urlava come una sirena. Lo si sentiva a km di
> distanza. Chiaro che ci avrebbero individuato subito. Lo sai cosa ha fatto
> la tizia? Si è alzata, si è sistemata il vestito, si è tolta dei rami che
> le erano finiti tra i capelli, si è avvicinata a Tucci e gli ha sferrato un
> destro da staccargli la testa!!!!! Secco, svenuto, KO. L’ha preso a spalle
> e ci ha fatto segno di seguirla. Abbiamo corso per un’oretta. Il resto è
> storia.”
>
> Luna guardò Ferris e la sua bottiglia di birra.
>
> “Non la bevi quella? Ok, la finisco io.”
>
> Bueller porse la bottiglia a Luna e si voltò verso Xyr.
>
>
>
> USS Hope – Plancia – 01/08/2396, Ore 16:20
>
> Strauss stava aspettando impaziente il resoconto.
>
> Avevano escluso diverse possibilità ormai e si erano concentrati su un
> ipotetico campo di smorzamento.
>
> Qualcosa stava interferendo coi sensori, ma dalla sezione scientifica non
> ne venivano a capo.
>
> Sembrava chiaramente che le informazioni che i sensori ricevevano fossero
> create ad hoc.
>
> “Capitano. Ho trovato qualcosa.”
>
> Strauss si alzò e si avvicinò alla postazione scientifica.
>
> “Qualche ora fa abbiamo captato un picco di energia a queste specifiche
> coordinate. Per un paio di minuti c’è stato come una mancanza di risposta
> alla scansione che stiamo facendo. Era come se i sensori non captassero più
> nulla in un’area specifica. Poi di colpo il picco di energia come a
> compensare una perdita.”
>
> Strauss sembrava curioso. “Cosa può significare?”
>
> “Stiamo ipotizzando che sul pianeta esista una griglia di trasmettitori
> che ci invia un segnale falsato. Di solito i sensori ci rimandano delle
> immagini in tempo reale, ma quel ritardo sulla risposta ci ha incuriosito.
> Il nostro sensore rileva una trasmissione di energia tra due punti. Se
> questa trasmissione viene, diciamo, indotta, noi riceviamo un segnale
> diverso dalla realtà.”
>
> Strauss si massaggiò il mento.
>
> “Mi sta dicendo che stiamo vedendo un’immagine molto elaborata del pianeta
> creata per noi?”
>
> “Esatto signore. Partendo dal picco di energia abbiamo allineato l’onda di
> emissione dei sensori con il campo elettromagnetico del pianeta e questa
> griglia di trasmettitori è apparsa. Sono loro a mandare l’immagine che dal
> pianeta vogliono farci vedere. Come dicevo qualche ora fa uno di questi
> trasmettitori si è spento e dal pianeta hanno dovuto ricalibrare la
> griglia.”
>
> Strauss incrociò le mani dietro la schiena.
>
> “Qualcuno dal pianeta potrebbe aver sabotato un trasmettitore?”
> Il guardiamarina apparve dubbioso.
>
> “Beh Capitano, è una possibilità.”
>
> Strauss confidava fosse stato il gruppo di Bueller a creare il disguido.
> Era un buon punto di partenza per riuscire a trovarli.
>
> “Possiamo vedere la reale situazione sul pianeta?”
>
> “Certamente Capitano. Non siamo ancora riusciti a filtrare del tutto il
> segnale, ma questa che le sto mostrando è un’immagine per il 78% accurata.”
>
> L’immagine era quella di un pianeta spoglio e arido.
>
> Non vi era traccia dei due terzi di acqua risultati dalla prima scansione
> fatta al loro arrivo.
>
> Solo diverse piccole aree di poche migliaia di km2 completamente
> ricoperte di alberi.
>
> Li c’era acqua a sufficienza e delle strutture che potevano essere centri
> abitati.
>
> “Guardiamarina, riesce a darmi informazioni su qualche essere vivente?”
>
> “Mi spiace signore. I sensori non riescono ad essere così precisi. Ci
> stiamo lavorando.”
>
> Strauss tornò alla postazione del Capitano.
>
> *Ragazzi, dove siete finiti?*
>
>
>
> Nuwe Berria – Sacarac Pub – 01/08/2396, Ore 18:00
>
> Bueller aveva riunito il suo equipaggio e stava tirando le conclusioni di
> tutti i dati che avevano raccolto.
>
> “Bene, ricapitoliamo un po’. Allora, abbiamo un gruppo di Ufficiali della
> Flotta qui presenti e probabilmente anche non Federali, intrappolati in
> versioni diverse della loro vita precedente che girano per la città. Poi?”
>
> Basta stava osservando una delle mappe sul tavolo.
>
> “Abbiamo un centro di controllo sicuramente posizionato nei sotterranei
> dell’Ospedale. Non vedo edifici nelle vicinanze che potrebbero supportare
> tutti i corridoi che abbiamo percorso durante la fuga mia e del Signor
> Rest.”
>
> Bueller annuì.
>
> “Aggiungiamoci anche che la maggior parte degli edifici che credevamo
> nevralgici si sono rivelati specchietti per le allodole. Come il Centro
> Comunicazioni.”
>
> Bueller cercò di assumere, senza riuscirci, un’aria seria e professionale.
>
> “Dal punto di vista umano, cosa sappiamo? Caytlin, immagino che non sia
> semplicissimo per te visto che non ricordi chi sei, ma sono sicuro che il
> tuo sesto senso possa aiutarci lo stesso. Hai notato qualcosa di
> particolare nelle persone che hai incontrato in quest’ultimo periodo?”
>
> La risiana fece una smorfia e aggrottò maliziosamente le labbra. Gesto che
> fece saltare un paio di battiti al cuore di Bueller.
>
> “Beh, devo dire che nell’ultimo periodo ho notato diverse persone che non
> mi sono sembrate mentalmente presenti. Ora se ci ripenso posso vedere
> notevoli differenze tra noi e le persone che prendevano i mezzi di
> trasporto la mattina con me. Sempre le stesse persone ci sta, ma sempre gli
> stessi movimenti meno. Oppure una buona parte degli insegnanti della scuola
> dove ho insegnato.”
>
> Caytlin si mise una mano sulla tempia come per attenuare un dolore.
>
> “A pensarci bene non ricordo di aver mai insegnato realmente a degli
> allievi. Mi sembravano tutte delle comparse in una storia in cui ero
> protagonista.”
>
> Isabella prese dal tavolo il pannello vegetale che avevano tolto
> dall’antenna.
>
> “Abbiamo anche dentro di noi degli strani naniti curatori che a prima
> vista mi sembravano naniti borg, poi ora li troviamo in versione vegetale
> anche su dei pannelli.”
> Bueller annuì di nuovo.
> “Naniti disattivati in Xyr.”
> Tutti si voltarono verso Melanne, ma fu Rodriguez a parlare per primo.
>
> “In che senso?”
>
> “Nel senso che mi sono stupita del fatto che le sue ferite non guarivano.
> Ho preso un piccolo campione del mio sangue e confrontato con quello di
> Xyr. I miei naniti sono vivi, i suoi decisamente morti. Si vede a occhio
> nudo senza la necessità di usare strumenti. Quello che mi preoccupa è che
> il suo fisico non sta reagendo bene a questa cosa. Sembra stia avendo
> sintomi di avvelenamento.”
>
> “Buone notizie mai, vero? Qualche idea del motivo?”
>
> “Il raggio che mi ha colpita.”
> L’andoriana era appoggiata ad una parete. Non sembrava del tutto in forma,
> ma non voleva mollare.
>
> “Da quel momento ho cominciato a sentirmi infastidita. Come se il mio
> sangue fosse pesante. È una sensazione molto strana e fastidiosa.”
>
> Bueller alzò gli occhi al cielo.
>
> “Senza sembrare insensibile. Qualche idea sul perchè non l’abbiano uccisa,
> ma abbiano solo disattivato i naniti?”
>
> Il silenzio scese nella stanza.
>
> “92,12% perchè vogliono renderla inoffensiva, ma non rovinare l’involucro.
> Mi stupisce anche non abbiamo ancora utilizzato i naniti per identificare
> dove siamo.”
>
> Rest guardò Bueller come ad aspettarsi una successiva domanda da parte del
> Capitano. Bueller stranamente non la fece.
>
> Poggiò le mani sul tavolo e chiuse un istante gli occhi.
>
> “Non credo sia facile trovare cavie come noi. Siamo materiale genetico di
> grande valore. Ucciderci vorrebbe dire dover aspettare altri carichi dallo
> spazio per colmare le perdite e in questo settore non sono tante le navi
> che transitano e che possono cascare nella loro rete. Ho sempre immaginato
> potessero sapere dove siamo. Curioso non ci abbiano già fatto visita. Rest,
> potrebbero non avere le risorse per farlo?”
>
> Il vulcaniano annuì leggermente.
>
> Isabella osservò incuriosita il giovane Capitano della Hope che proseguì
> nel suo intervento.
>
> “Sfruttiamo questa cosa. Rodriguez, si coordini con Rest e Basta. Con le
> informazioni in vostro possesso trovi un piano di accesso all’Ospedale.
> Qualcosa che ci permetta di entrare vivi e di uscirne altrettanto vivi. Su
> quest’ultima parte gradirei parecchia attenzione.”
> Paulo fece un gesto come di offesa, ma poi si mise in un angolo a
> parlottare con Rest e Basta.
>
> Bueller proseguì.
>
> “Dottoressa, Comandante Marquez sarebbe possibile trovare un modo per
> inibire volontariamente i naniti su qualcuno di noi? Vorrei poter sfruttare
> un po’ di privacy quando entreremo in quell’Ospedale, ma ovviamente
> evitando di suicidarci.”
>
> Marquez sorrise a Graahn e la invitò a uscire con lui dalla stanza.
>
> Bueller si avvicinò a Tucci e Doohan. Gli posò le mani sulle spalle.
>
> “Ho un compito importantissimo per voi. Dobbiamo trovare i mezzi con cui
> siamo scesi su questo pianeta e renderli pronti per ripartire. Capisco che
> non vi ricordiate cosa possa essere una navetta spaziale, ma confido nel
> fatto che appena la vedrete sarete in grado di sapere cosa fare. Luna e
> Caytlin verranno con voi e vi aiuteranno.”
>
> Luna stava sorseggiando l’ennesima birra ascoltando la discussione da
> distante.
>
> “Hai anche idea di dove possiamo cominciare a cercare una serie di mezzi
> volanti? Non ho visto cartelli che indicassero qui c’è una nave spaziale,
> prego accorrete numerosi!”
>
> Bueller sorrise alla sua amica.
>
> “Luna, sicura tu non abbia mai pilotato un razzo spaziale? Nemmeno in una
> simulazione?”
>
> “Diavolo! Alla Fightertown Base! Mi sono sempre chiesta perchè i comandi
> su cui mi esercitavo mi fossero così familiari. Sembravo l’unica a capire
> come usarli. Vuoi dire che ho fatto test su vere navette?”
> Bueller prese una piantina dal tavolo.
>
> “Beh, considerando che la Base è l’unico edificio con un hangar qui
> attorno, che ti sei fatta le ossa pilotando mezzi strani, che per entrare
> là dentro serve un’autorizzazione di altissimo livello, direi di farci una
> visita con un occhio diverso da quello che abbiamo utilizzato fino ad ora.”
>
> Luna saltò in piedi.
>
> “Figo. Forza team, troviamo un mezzo per tornare a casa!”
>
> Caytlin si avvicinò per sussurrare qualche parola nell’orecchio a Ferris.
>
> “Perchè mi hai mandato con quei tre?”
>
> Bueller avvicinò le labbra all’orecchio della ragazza.
>
> “Ti mando con loro perchè tu impedisca a Luna di uccidere Tucci e forzi
> Doohan a concentrarsi sul lavoro. In più sarai utilissima per aiutarli ad
> entrare nella Base.”
>
> Xyr si era nel frattempo avvicinata al duo.
>
> Caytlin le sorrise poggiando dolcemente una mano sul suo braccio.
>
> “Vi lascio soli a complottare contro il sistema.”
>
> Allontanandosi, la risiana fece scorrere la sua mano lungo l’avambraccio
> di Xyr fino alla mano dell’andoriana. Le dita si sfiorarono e Xyr sentì un
> brivido, ma si ricompose immediatamente.
>
> Bueller guardò la scena.
>
> “Questa è nuova... Comunque, Xyr come si sente? Ce la fa a darmi una mano
> ad uscire da questo casino? Non vorrei essermi perso qualcosa.”
>
> “Mi sembra lei abbia tutto sotto controllo.... e sinceramente sono un po’
> stupita dalla cosa. È una situazione normale tra noi?”
>
> Bueller sembrò colpito dalla frase.
>
> “Assolutamente, siamo sempre d’accordo su tutto noi due e mi ha spesso
> elogiato pubblicamente per le mie capacità. Ovviamente preferisco mantenere
> un basso profilo, capisce, un po’ per un discorso di modestia, un po’ per
> il ruolo.”
>
> L’andoriana sollevò un sopracciglio titubante.
>
> “Controllerò al nostro ritorno sulla Hope.”
>
>
>
> USS Hope – Plancia – 01/08/2396, Ore 21:20
>
> Strauss stava aspettando pensieroso nella sala tattica.
>
> Ormai la sezione scientifica gli aveva dato tutte le informazioni che gli
> servivano tranne una. L’esatta posizione dei ragazzi.
>
> L’interferenza geomagnetica che impediva il teletrasporto creava
> interferenze anche sulla reale posizione delle persone.
>
> I sensori non riuscivano a distinguere dove fosse l’equipaggio della Hope,
> tuttavia erano stati in grado di escludere gran parte del pianeta. Alcune
> zone erano addirittura sovrappopolate.
>
> Una tempesta elettromagnetica stava affliggendo la zona compresa tra la
> termosfera e l’exosfera del pianeta impedendo a qualsiasi navetta di
> potersi avvicinare.
>
> Doveva aspettare che la tempesta finisse e poi far scendere un paio di
> navette a cercare Bueller e gli altri.
>
> Odiava questa situazione.
>
>
>
> Nuwe Berria – Esi Bhe Della Hospital – 02/08/2396, Ore 07:58
>
> Bueller e Xyr erano seduti scomodamente dentro un carrello dei vestiti che
> Basta stava spingendo dentro la lavanderia dell’ospedale.
>
> Ferris si era sottoposto al trattamento per disattivare i naniti
> sintetizzato dalla Dottoressa Graahn e dal Comandante Marquez.
>
> Nel piano escogitato da Rodriguez per permettere di entrare nei
> sotterranei, c’erano delle parti lasciate all’improvvisazione. Questo non
> aveva comunque fermato il team.
>
> C’era stato decisamente poco tempo per imbastire un piano a prova di
> errore e i dati che avevano erano davvero pochi.
>
> La base del piano comunque era semplice.
>
> Attirare l’attenzione sfruttando l’ovvia possibilità che i naniti
> funzionassero da tracciatore per i loro carcerieri.
>
> Nel frattempo Xyr, Bueller e Basta si sarebbero introdotti “occultati”
> all’interno dei sotterranei per carpire tutte le informazioni del caso.
>
> Si erano quindi divisi in 4 gruppi.
>
> Uno composto da Rodriguez, Graahn e Rest che doveva aggirarsi per la città
> attirando il più possibile l’attenzione.
>
> Un altro con Isabella e Marquez che doveva far saltare un po’ di scrivanie
> negli uffici della Spolecnost Company.
>
> Tucci con Doohan, Luna e Caytlin avrebbero cercato un mezzo per lasciare
> il pianeta nella Fightertown base.
>
> Poi c’erano appunto Bueller, Xyr e Basta.
>
> Ad ogni saltello sul pavimento i due occupanti il carrello si ritrovavano
> sempre più scomodi.
>
> “Scusi Xyr. Se sposta un po’ la gamba riesco a far riprendere la
> circolazione al braccio. Così grazie.... Idea proprio geniale questa di
> Rodriguez. Poi perchè quest’odore terribile? Proprio sporchi dovevano
> essere gli abiti?”
> “Ssssttt. Fate silenzio lì dentro. Stiamo per entrare. Quando ve lo dico
> saltate fuori da sotto e nascondetevi. Tre metri alla vostra destra
> troverete una delle porte individuate da Rodriguez per entrare.”
>
> Basta spinse il carrello dentro una stanza dove altri due inservienti
> stavano trasferendo gli indumenti sporchi prelevati dall’ospedale.
>
> “Buongiorno. Questi dove li metto?”
> Il betazoide nel rivolgersi agli inservienti estrasse dal carrello due
> camici verdi palesemente macchiati e dall’odore disgustoso.
>
> Gli inservienti indicarono schifati una zona al fondo della stanza.
>
> Basta spinse lì il carrello.
>
> “Ora....”
>
> Bueller e Xyr uscirono goffamente e si nascosero dietro un armadio.
>
> Lentamente Xyr forzò la porta che li avrebbe condotti ai sotterranei. La
> aprirono ed entrarono.
>
>
>
> Nuwe Berria – Fightertown Base – 02/08/2396, Ore 08:08
>
> Luna passò il suo badge sul display della porta di servizio all’ingresso
> est.
>
> Come previsto non funzionò.
>
> Dovevano passare la recinzione per poter accedere all’hangar e scavalcare
> non era un’opzione praticabile specie con Tucci.
>
> Si voltò per cercare il gruppo, ma non li vide.
>
> “Che fai, aspetti fuori?”
>
> La voce di Caytlin arrivò dall’interno della recinzione.
>
> “Come....”
> Il sorriso disarmante della risiana si accompagnò allo sventolio di un
> badge.
>
> “Un gentilissimo guardiano mi ha fatto entrare dall’ingresso principale e
> voleva anche accompagnarmi per un breve tour della base. Ho declinato il
> tour e Doohan mi ha aiutata a metterlo a nanna. Però il badge me lo sono
> tenuto.”
>
> Luna scosse la testa contrariata e camminò fino all’ingresso principale
> tenuto aperto da Tucci.
>
>
>
> Nuwe Berria – Esi Bhe Della Hospital – 02/08/2396, Ore 08:20
>
> Bueller e Xyr stavano girando da diversi minuti nei corridoi sotterranei.
> Avevano incontrato numerose pattuglie. Come aveva fatto notare Bueller, la
> maggior parte delle guardie armate avevano tutte una stranissima
> somiglianza tra di loro. Come se fossero stati fatti con lo stesso stampo
> genetico.
>
> Le mappe create con l’aiuto di Rest erano pressochè perfette. Il
> vulcaniano aveva memorizzato ogni corridoio durante la loro fuga e aveva
> aiutato Rodriguez a riprodurre su carta il tutto.
>
> Senza grossi problemi avevano escluso zone non interessanti ed evitato
> diverse ronde.
>
> Si erano concentrati su un paio di aree a sentire Rest di particolare
> interesse. Il vulcaniano aveva seguito diversi condotti di energia e
> valutato dove la richiesta poteva essere maggiore.
>
> Bueller si fermò a guardare da dietro un angolo del muro.
>
> “Secondo Rest ci sono il 65% di possibilità che questo corridoio porti ad
> una sala molto interessante.”
>
> “64,36%”
>
> Il Capitano alzò gli occhi al cielo.
>
> “Ora mi comincia anche a correggere su queste cose? Lasciamo perdere.
> Piuttosto, ci sono due di guardia all’ingresso. Idee su come passare senza
> farci troppo notare?”
>
> Xyr si guardò intorno.
>
> “Forse ho un’idea. Sopra i condotti di energia c’è dello spazio. Potremmo
> cercare di arrampicarci e seguendoli piomberemmo quasi sulla testa dei due.
> Dovremmo essere silenziosi e non lamentarci ad ogni metro.”
>
> Ferris guardò verso l’alto. A tre metri da terra dei tubi rossastri
> seguivano il muro fino a dentro la stanza in fondo al corridoio.
> Effettivamente sopra i tubi c’era dello spazio per poterci strisciare sopra.
>
> “Lei non se ne ricorda, ma sulla Hope sono famoso per la mia agilità,
> oltre che per la mia gestione delle situazioni difficili. L’ammiraglio
> Lennox mi ha scelto a guidare la Hope proprio per la mia integrità e per la
> mia capacità nel gestire simili azioni.”
>
> Xyr lo guardò con aria quasi compassionevole.
>
> “Allora dovrò aggiungere queste sue doti nei file che mando giornalmente
> all’Ammiraglio.”
>
> “Beh quei files sono in effetti da riveder.... si ricorda dei files?”
>
> Xyr stava già cercando un appiglio per raggiungere i condotti sul soffitto
> e rispose a Bueller senza guardarlo direttamente.
>
> “Ho riacquistato la memoria stanotte. Penso che la disattivazione dei
> naniti, la febbre che mi ha colpito in seguito alla ferita e la coscienza
> di non essere chi credevo di essere, abbiano sbloccato la situazione. Non
> ho ancora il 100% dei ricordi, ma ci sto lavorando.”
>
> Bueller la rimproverò.
>
> “Quando aveva intenzione di dirmelo?”
>
> “Volevo scoprire fino a che punto potesse rendersi ridicolo.... Capitano.”
>
> Xyr poggiò un piede su una sporgenza e con uno slancio riuscì ad
> appendersi ad uno dei condotti e ad issarcisi sopra.
>
> Bueller la seguì.
>
> Silenziosamente riuscirono a portarsi quasi sopra i due guardiani.
>
> I due ufficiali si fissarono per un istante e in contemporanea piombarono
> in terra.
>
> La sorpresa giocò a loro favore ed ebbero immediatamente la meglio sulle
> guardie.
>
> Il badge di uno dei due malcapitati li fece entrare.
>
> Lo spettacolo che li accolse li lasciò senza fiato.
>
> La stanza dava l’impressione di una grande serra, molto più grande di
> quello che si erano immaginati.
>
> Dal soffitto scendevano centinaia di cavi. Ad uno sguardo più attento
> capirono che quei cavi erano radici.
>
> Si nascosero dietro una paratia per osservare meglio.
>
> Ad una ventina di metri dall’ingresso la maggior parte dei cavi confluiva
> verso una strana struttura metallica.
>
> Bueller fece cenno a Xyr di seguirlo.
>
> Si avvicinarono, sempre di nascosto, alla struttura.
>
> “Cosa le ricorda?”
>
> Xyr lo osservò attentamente.
>
> “Una navetta borg.....”
>
> “Infatti. E quelle radici entrano direttamente nella navetta. Guardi quei
> contenitori. A me sembra sia lo stesso liquido grigiastro che ci scorre
> nelle vene.”
>
> L’andoriana seguì lo sguardo di Bueller.
>
> “Cosa ci sarà al di là di quei due portoni?”
>
> “Saliamo là sopra. Avremo una visione migliore.”
>
> I due si mossero silenziosi.
>
> Attorno alla navetta Xyr notò muoversi due figure. Sembravano analizzare
> qualcosa. Rallentò per un istante.
>
> I corpi erano ricoperti da qualcosa di rigido.
>
> “Capitano. Laggiù.”
>
> Bueller si voltò lentamente ad osservare.
>
> “Sembrano ricoperti di corteccia. Un incrocio tra una pianta ed un essere
> umano. Mai visto nulla di simile. Proseguiamo. Di qua.”
>
> I due ragazzi si trovarono presto sopra una passerella da cui osservare
> l’impianto per intero.
>
> “Fiuuuu.”
>
> Xyr guardò sorpresa Bueller.
>
> “È la sua dettagliata valutazione tecnica?”
>
> Il grosso complesso si estendeva in profondità per diversi piani.
>
> La struttura principale era collegata alla navetta borg. Dal soffitto
> scendevano migliaia di radici, molte più di quelle che erano riusciti a
> vedere dall’ingresso.
>
> Container di naniti modificati occupavano un’intera parete a est della
> struttura.
>
> La parete a nord sembrava invece dedicata allo stoccaggio di qualcosa di
> strano. Sembravano celle di contenimento con dei corpi inermi all’interno.
>
> A ovest invece c’erano dei laboratori e delle sale operatorie. Da lassù
> era difficilissimo capire bene di cosa si trattasse.
>
> A presidiare l’area c’erano una trentina di quegli strani esseri.
>
> Xyr fece cenno a Bueller di seguirlo.
>
> Aveva notato una consolle e voleva cercare di capire se era possibile
> accedere a qualche dato.
>
> “La tecnologia non mi sembra troppo avanzata. È più un qualcosa di
> vegetale che di artificiale, ma i dati sembrano accessibili.”
>
> Bueller le proteggeva le spalle.
>
> “Riesce a copiare qualcosa?”
>
>
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