[Stml17] R: "[08.06] La fuga"

Vane hazyel91 a gmail.com
Mar 3 Ott 2017 00:27:45 CEST


Prima!! Spero!! Ottimo lavoro


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Guardiamarina Caytlin
Consigliere
USS Hope NCC-25122
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Da: Ilenia De Battisti
Inviato: martedì 3 ottobre 2017 00:13
A: USS Hope
Oggetto: [Stml17] "[08.06] La fuga"

Buonasera, 

ho realmente temuto di dovervi far attendere un altro giorno il mio brano ma alla fine sono riuscita a tornare a casa (stasera il traffico era tremendo).

Piccola premessa al brano, credo che vi sia un errore nell'ordine delle date (almeno penso). Mi spiego meglio: quando ho iniziato a scrivere il brano ho notato che dall'originaria data del mio primo pezzo (verso la fine di luglio) siamo passati a fine agosto, mi sembrava parecchio tempo quindi ho ricontrollato i vari brani e ho notato che sul brano di Silvia Br. si passa dal 29/07 al 31 agosto, potrei sbagliarmi ma tempo che in realtà lì non si volesse avanzare di un mese ma di un paio di giorni (e quindi la data giusta sarebbe stata il 31/07). Dato che si tratta di una supposizione io stessa ho fatto tutto il brano con le date di agosto, anche se tempo che sia il mio brano che quello di Vanessa dovrebbe essere avvenuto a luglio, almeno penso.

Comunque buona lettura ^_^ spero vi piaccia 

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Brano: 08.06
Titolo: La fuga
Autore: Ten. Cmd. Rest figlio di Retok (Ilenia)
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Nuwe Berria -  Esi Bhe Della Hospital 
D.T. 31/08/2396 - Ore 17:45 

Il desiderio di fermarsi e leggere quei dati sarebbe stato molto forte per Bueller, c’era una voce dentro di lui che lo spingeva a cercare una spiegazione a tutte le stranezze che stavano capitando, ma dall’altro lato non voleva rischiare un altro scontro armato. Basta dal canto suo non aveva assolutamente alcun dubbio su ciò che era necessario fare, doveva portare Melanne al sicuro, era troppo debole per poter camminare ed un ulteriore scontro a fuoco l’avrebbe vista sicuramente in pericolo: si mosse con sicurezza verso la dottoressa sollevandola di peso.
“Dobbiamo assolutamente andarcene.. ed in fretta, non possiamo rischiare di farci trovare qui”
Di fronte alla possibilità di scappare Rodriguez e Caytlin si mostrarono fin da subito d’accordo, portandosi verso la porta che dava nel corridoio e, sporgendo di poco la testa, osservarono con circospezione l’area “Via libera.. possiamo andare!”
Di diverso avviso era Luna, che imbracciate le armi di una delle due guardie ringhiò in direzione di Basta “Io non intendo scappare di fronte ad una battaglia!”
“Non essere sciocca” la voce di Caytlin era piuttosto indispettita “Qui se rimani non avrai alcuna possibilità per sopravvivere!” 
“Oggi è un buon giorno per morire” la frase uscì spontaneamente dalle labbra di Luna, e benché nessuno di essi avesse memoria di conoscersi da lungo tempo, tutti sentirono che quella risposta era assolutamente normale, non si sarebbero potuti aspettare nulla di diverso.
Rest, senza scomporsi, prese le armi della seconda guardia, ascoltando i vari discorsi per poi alzare lo sguardo su Xyr e Bueller “Il tenente Basta ha ragione, non solo è un’ottima scelta per preservare il nostro già esiguo gruppo, ma la scelta tattica migliore è proprio quella di riorganizzarci in un posto più sicuro di questo, siamo troppo vicini al complesso armato”
Tutti i presenti si voltarono verso Rest stupiti, non capivano il perchè ma sentivano che vedere quel giovane dalle orecchie a punta dar ragione al giovane tenebroso Basta fosse uno spettacolo più unico che raro.
Luna osservò Rest digrignando i denti “È tu credi davvero che le tue parole mi faranno scappare di fronte al nemico? Io voglio combattere!”
Rest si voltò con espressione neutra verso Luna “Noi combatteremo, ma il terreno di scontro lo sceglieremo noi.. non loro”
Bueller annuì rapidamente “Sono tutte bellissime parole, ma esattamente come ce ne dovremmo andare?” indicò con rapidità il corridoio “Pensate di attraversare l’ospedale senza che nessuno ci ponga delle domande?”
Rodriguez si avvicinò ai vari scatoloni sollevando dei camici da medico e sorridendo apertamente “Magari un medico che gira per l’ospedale attirerà meno l’attenzione”
Xyr sbuffò osservando i camici “Si tratta di un piano estemporaneo che non offre alcuna certezza”
Paulo si voltò verso la giovane andoriana “La certezza è data dal fatto che se restiamo qui o finiamo in cella o crivellati di colpi, ed io.. francamente.. fra una possibile fuga ed una certa cattura, preferisco rischiare e sperare in bene”
Rest si avvicinò ad uno dei camici indossandolo “Ritengo che la soluzione prospettata sia idonea ad essere tentata”
Bueller osservò Rest per un attimo “È la percentuale di successo? ..ho la strana sensazione che manchi il calcolo di quante possibilità di riuscita vi siano..”
“No signore, ma ho potuto appurare che gli umanoidi tendono a sentirsi sollevati solo qualora la percentuale superi almeno l’80%, ma di fronte ad una percentuale estremamente  bassa tendete a soffrire di una sorta di sindrome depressiva che rallenta i vostri riflessi di circa il 27%, sarebbe quindi preferibile che in questo caso non vi siano dati tutti i dati richiesti”
Bueller rimase per quasi tutto il discorso di Rest ad osservarlo con le labbra leggermente aperte ed un’espressione perplessa in volto “Se lo lasci dire.. come solleva lei l’animo del prossimo non lo fa nessuno” fece una pausa indossando a sua volta il camice “Direi che è ora di andare..”

Il gruppo approfittò del corridoio libero da impedimenti fino a tornare nel grande androne che portava sino all’entrata del pronto soccorso per poi imboccare l’uscita dell’ospedale. Ogni membro della squadra sentiva l’adrenalina aumentargli il battito cardiaco, acutizzando ogni loro singolo senso: sapevano che la loro fuga era in pericolo, bastava che qualcuno li fermasse e per loro sarebbe potuta essere la fine. Basta stringeva a sé il corpo di Melanne che, nel mentre, sembrava riprendere a poco a poco i sensi, segno che le cure di Caytlin e Rest stavano funzionando.

“Dottore! Dottore aspetti!” quella voce femminile e quella mano che andava a toccare la spalla di Basta fece paralizzare tutto il gruppo “Le faccio portare una sedia a rotelle, sarà più semplice portare la nostra collega in pronto soccorso” l’infermiera si allungò verso la Graahn volendone controllare i riflessi pupillari ma non fece in tempo che Paulo l’afferrò per il braccio con espressione da cospiratore 
“Shhh.. Non urli, non dobbiamo assolutamente attirare l’attenzione” Paulo si osservò per un attimo attorno “Dobbiamo portare via questa inetta di infermiera prima che venga vista dalla capo reparto… per fortuna non ha nulla, una bella dormita e domani starà benissimo” osservò con sguardo fintamente schifato Melanne per poi sospirare “Ma dimmi te se una deve avere la brillante idea di prendersi un tranquillante durante il lavoro per rilassarsi e finire semi addormentata in tale maniera, meglio che la portiamo a casa”
“Ma assolutamente no, è giusto che si sappia quello che ha fatto, una simile infermiera non deve lavorare qui”
Paulo osservò per un attimo l’infermiera “Sa che le dico? Io la stimo… la capo reparto ha già deciso che se troverà un’altra infermiera a far uso dei farmaci dell’ospedale cancellerà tutte le libere uscite del personale sino a fine anno ma lei, giustamente, preferisce rinunciare alle ferie pur che sia fatto ciò che è giusto” mosse le mani verso Basta “Forza.. portiamola al pronto soccorso”
Il gruppo parve sorpreso, ma fino un certo punto, dalle ottime capacità recitative di Rodriguez, tanto che Basta si voltò fingendo di fare un passo verso le porte del reparto di pronto soccorso; nel mentre la giovane infermiera iniziò a sudare freddo.
“Mi assicurate che con una dormita tornerà a stare bene?”
“Perfettamente.. le basterebbe solo una dormitina, ed onestamente non vorrei perdere le vacanze” la voce di Caytlin, unita a quel suo sguardo così seducente fece arrossire l’infermiera “Prometto che la richiamerò io appena si sveglierà, sono certa che non lo farà mai più…”
L’infermiera si ritrovò a fissare le labbra della risiana con il forte desiderio di baciarle, poi scosse un attimo il capo “Andate allora.. sbrigatevi..”
Paulo osservò l’infermiera con sguardo comprensivo “Sicura? Non vorremmo mai turbare la sua coscienza costringendola a fare qualcosa che la possa turbare..”
L’infermiera annuì “Si si..  sicurissima” quindi rientrò al pronto soccorso mentre Rodriguez tirò un sospiro di sollievo “Andata”
Xyr osservò per un attimo il giovane con espressione severa “Sembra davvero esperto nel mentire..”
“Chi? Io?” Rodriguez si indicò il volto con l’indice per poi scuotere il capo “Ma va.. sono un agnellino, candido come la neve! Praticamente un angioletto.. ma adesso è meglio andare!”

Il gruppo seguì Bueller fino al parcheggio dell’ospedale per poi fermarsi per qualche istante, si trovavano in una città e non avevano la più pallida idea di come andarsene da lì. Usare le auto di Bueller o Xyr sarebbe stata una strada facile ma troppo rischiosa, del resto quelle auto erano a loro nome e se qualcuno li avesse cercati sicuramente sarebbe partito proprio dalla ricerca delle loro autovetture, ma d’altra parte l’idea di allontanarsi a piedi era da escludere: erano ricercati, con degli uomini alle calcagna, dovevano allontanarsi in fretta.
“È adesso che si fa?” la domanda di Basta era ciò che ciascuno di loro stava pensando ma non voleva esprimere a parole
“Necessitiamo di un veicolo” Rest si osservò attorno “Un veicolo che non sia riconducibile a voi e…” non fece neppure in tempo a finire la frase che Paulo era riuscito a forzare un veicolo, disattivare l’antifurto e metterlo in moto “..si, quel veicolo può fare al nostro caso”
Bueller osservò l’operato di Rodriguez ridacchiando “Alla faccia dell’angioletto..”



USS Hope -  Infermeria 
D.T. 31/08/2396 - contemporaneamente

Strauss era inquieto, nella sua vita aveva fiutato decine e decine di cospirazioni che in cuor suo continua a ritenere reali ma di cui non aveva mai trovato uno straccio di prova. Era la prima volta che una propria sensazione gli faceva sbattere il muso contro una realtà piuttosto inquietante: quelli non sono i giovani ufficiali che gli erano stati assegnati per portare avanti il progetto Hope. Credeva nelle capacità dei propri uomini, ma il fatto che fossero così giovani ed ancora inesperti, nelle mani di qualcuno che evidentemente era riuscito a mettere in moto un sistema criminoso abbastanza buono da giungere a creare delle copie quasi perfette di quei giovani, lo turbava molto. A ciò si aggiungeva il fatto che si era iniziato ad affezionare ad ognuno di loro e l’idea che forse avrebbero potuto già essere passati a miglior vita lo faceva infuriare: avrebbe potuto fare qualcosa di diverso? Avrebbe potuto accorgersene prima?
Il flusso dei suoi pensieri lo portò ad entrare in infermeria, ad osservare le copie dei suoi ragazzi che dormivano ancora con una leggera bavetta biancastra ai lati delle labbra. Il dottor Eriksen era impegnato nello svolgere alcune analisi ma scattò sull'attenti all’arrivo  del Capitano.

“Comodo, ha scoperto qualcosa di importante?”
“Signore, non so se quanto scoperto possa essere importante ma.. ritengo che questa serie di copie siano state create in tempi relativamente recenti ma prima dello sbarco dei nostri uomini su quel pianeta”
“Cosa intende dire?”
“La creazione di questi cloni è avvenuta all’incirca fra i cinque ed i sei mesi fa..”
Strauss strinse la mascella “Avevano già scelto il loro obiettivo è noi ci siamo finiti in trappola come mosche sul miele, maledizione!” lo sguardo sorridente dell’uomo aveva lasciato spazio ad un'espressione seria e determinata che mise sul chi vive Eriksen
“No signore, è strano ma ritengo che non sia così..” Eriksen fece un colpetto di tosse “Credo che siano riusciti a ricreare delle sorta di gusci vuoti.. in cui il dna viene inserito solo in seguito, realizzando una copia non del tutto perfetta, ma abbastanza buona per poterli rendere credibili”
“Ma come diavolo sarebbe possibile?” la voce di Strauss era sorpresa
Eriksen scosse il capo “Non glielo so dire con precisione ma ritengo che abbiano sviluppato un sistema di creazione di esseri biologici attraverso un’evoluzione dei naniti borg.. mi rendo conto che la mia spiegazione non è abbastanza accurata, ma le analisi sono ancora in corso.. le posso dire che ho rilevato tracce di naniti all’interno delle ossa lunghe del corpo di tutti i.. finti ufficiali”
“Voglio interrogarli il prima possibile” la voce di Strauss era forte ed autoritaria “Si dovrebbero risvegliare fra tre ore, giusto?”
“Si signore, ma…” Eriksen appariva dubbioso sulla possibilità di continuare o meno ad esprimere il proprio pensiero “C’è la possibilità che tali copie siano state impostate per credere realmente di essere le persone che hanno sostituito.. potrebbero non sapere assolutamente nulla della reale situazione in cui ci troviamo”
Strauss annuì “Lo so, ma vale la pena tentare..”
=^= Plancia a Capitano Strauss: Signore, una chiamata dal Comando di Flotta, massimo seclar =^=
Strauss sospirò sfiorando il comunicatore “Me lo aspettavo, la inoltri nell’ufficio del Capitano” quindi si voltò verso Eriksen “Prosegua i suoi studi e mi chiami appena saranno svegli” detto questo uscì a passo rapido.



USS Hope -  Ufficio del Capitano 
D.T. 31/08/2396 - Ore 17:59

Strauss si accomodò con espressione tesa alla scrivania per poi attivare il terminale con una certa fretta, osservando lo sguardo teso e preoccupato dell’Ammiraglio Lennox.

“Ammiraglio, la situazione è seria.. stiamo viaggiando al massimo della velocità ma nonostante tutto raggiungeremo il pianeta fra sei ore, temo che i nostri ufficiali possano essere in pericolo”
Lennox annuì brevemente dallo schermo =^= Lo temo anche io.. ma la situazione è nettamente peggiore di quanto lei possa immaginare =^=
Strauss sospirò per poi digrignare quasi i denti “Non me lo dire, non siamo la prima nave?” scosse il capo “È da quando abbiamo appurato che i nostri uomini sono stati sostituiti da dei sosia che continuo a ritenere che tutto ciò possa far parte di un complotto di più alta scala..”
L’ammiraglio Lennox manteneva sempre lo stesso sguardo teso =^= Solitamente ti direi di smettere di vedere complotti ovunque ma.. sarò onesta, al momento abbiamo scoperto dei sosia su altre due navi federali, la USS Sabina e la USS Etnea. Entrambe le navi si erano fermate su quel pianeta, alcuni membri dell’equipaggio erano scesi e risaliti.. nessuno si era accorto dello scambio. Solo tu sei riuscito a capirlo =^=
Strauss scosse il capo furioso “Avrei dovuto capirlo prima, vedere Xyr fare i complimenti per l’ottimo lavoro a Ferris doveva per forza farmi scattare prima, è solo che…”
=^= Volevi essere certo di quanto avevi percepito, hai fatto ciò che era più corretto fare, non fartene una colpa =^=
“Avrei dovuto fare di più” Strauss corrugò la fronte per poi tornare a fissare lo schermo “Avete interrogato i sosia?”
L’ammiraglio Lennox annuì =^= Ovviamente, ma è stato del tutto inutile, loro sono assolutamente certi di essere gli originali, sono sinceri quando affermano la loro identità e non hanno nessuna idea di scambi di persona =^=
Strauss sferrò un pugno al bracciolo della poltrona “Quindi interrogare i belli addormentati in infermeria sarà del tutto inutile”
=^= Vale la pena provare, ma se fossi in te non mi aspetterei grandi risultati. La USS Sabina e la USS Etnea stanno tornando a loro volta verso il sistema stellare ma sono decisamente più distanti rispetto a voi, vi raggiungeranno con qualche ora di ritardo. Ti aggiornerò il prima possibile =^= l’ammiraglio fece una pausa osservando avanti a sé =^= Li ritroveremo, abbi fede =^= quindi chiuse la comunicazione. 
Strauss rimase qualche istante ad osservare il terminale per poi alzarsi andando al finestrone “Stiamo arrivando ragazzi, tenete duro.. Credo in voi..” mormorò fra sè e sè fissando le stelle.



Nuwe Berria -  abitacolo dell’auto rubata  
D.T. 31/08/2396 - Ore 18:38

Paulo stava pilotando quel povero veicolo su stradicciole di periferia, strette e piuttosto malmesse, ma nessuno si stava lamentando del viaggio poco confortevole. Nel mentre le condizioni di Melanne miglioravano con una tale rapidità da poter sembrare quasi una sorta di miracolo. Tutti erano in silenzio, non sapevano esattamente dove andare ma tutti loro erano giunti alla medesima conclusione: la città era troppo pericolosa, la soluzione era senz’altro uscire dal centro e dirigersi verso un’area scarsamente popolata o, ancor meglio, sulle montagne a nord ovest. Bueller sembrava curioso, i nuovi giunti sentiva di conoscerli, sentiva che non erano perfetti estranei, eppure non aveva in mente il momento in cui li avesse conosciuti.
Basta, ora che Melanne si era ripresa, era decisamente più rilassato, tanto da dedicare qualche minuto a studiare Tucci: erano diventati grandi amici sulla nave, abbastanza perchè Lon ne comprendesse piuttosto bene sia i suoi problemi di socializzazione sia quella piccola vena di pazzia che lo portavano ad estraniarsi dal resto del mondo quando iniziava a cercare di risolvere qualche problema. In quel momento, tanto per cambiare, lo scienziato era completamente silenzioso, concentrato in qualche meditazione che evidentemente lo stava impegnando più del solito.

“Ehi, sei ancora fra noi?” Lon cercò di riportare l’amico alla realtà ma il semplice parlare non servì a nulla
Doohan scrollò leggermente le spalle “Non so dirle perchè ma è come se sapessi che tutto questo è assolutamente normale” cennò con il capo verso Tucci e sorrise “Lui è fatto semplicemente così, gli piace ragionare standosene nel suo mondo” 
Lon annui a Doohan “Si, lo so” quindi allungò una mano a toccargli la spalla  lo scienziato quasi sussultò “Va tutto bene?”
“Cosa? ..ah, si si. Stavo solo riflettendo su quell’insieme di coincidenze che ci hanno portato ad essere qui, su questo veicolo.. sento che il mio essere in questo gruppo è normale, anzi.. mi sento quasi a casa, ma in verità non ho pienamente idea di chi voi siate.. conosco alcuni di voi da ben poco tempo ed altri li ho visti solo poche ore fa.. eppure la mia mente continua a dirmi che voi siete qualcosa di più che semplici estranei..”
“In effetti delle presentazioni sarebbero d’obbligo” la voce di Paulo era concentrata, mentre controllava la strada e nel frattempo era alle prese con il sistema di telecomunicazione installato nel veicolo “Ammetto che non mi dispiacerebbe sapere chi ho il piacere di scarrozzare fuori città”
Lon e Rest si guardarono per un attimo negli occhi, entrambi avevano avuto il dubbio che la riprogrammazione avesse attecchito sui propri compagni, ma ora dovevano accettare il fatto che i loro dubbi fossero divenuti realtà. 
Bueller osservò Xyr “Ferris Bueller.. io e la mia collega, Xyr, siamo dirigenti della Spolecnost Company, non credo che vi sia molto da dire sul nostro lavoro” quindi cennò con il capo verso Doohan “Lui è James Doohan, un ingegnere civile..” quindi fece un sorriso osservando Tucci “Mentre lui è Edison Tucci, un astronomo.. ed infine..” indicò la Graahn “La signorina Melanne Graahn e la dot... ehm, un’infermiera che abbiamo incontrato all’ospedale”
Caytlin osservò il gruppo “Oh, io sono Caytlin e sono una semplice insegnante d’asilo..”
Rodriguez era ancora intento ad armeggiare con le manopole “Paulo Rodriguez un onesto mercante” 
“Se voi siete un insegnante d’asilo ed un onesto mercante io sono l’imperatrice del pianeta” Luna osservò i due con un ghigno sul volto di collera, segno che l’essere stata imbrogliata dai due ancora le desse parecchio fastidio “Siete due truffatori, avete fatto di tutto per raggiungere i corridoi sotterranei di quell’ospedale, e cosa avete ottenuto?” scosse il capo per poi presentarsi a sua volta “Catalunya Jones, futura top gun.. o meglio, sarei stata una futura top gun se non mi fosse stato rubato il badge e non fossi fuggita con una manica di ricercati”
“A questo punto credo che ognuno di noi si possa anche scordare le vite che hanno avuto sino ad ora” concluse Xyr tornando a guardare fuori dal finestrino
Lon e Rest tornarono a guardarsi prima che quest’ultimo prendesse la parola “Interessante..”
“Che cosa di tutto questo dovrebbe essere interessante?” chiese Caytlin
“La riprogrammazione..” intervenne Basta “Vi hanno dato una nuova identità ma sulla base delle conoscenze che avete appreso nella vostra vita reale” 
“Non credo di seguirti..” intervenne Bueller voltandosi verso Basta “La riprogrammazione?” 
“E’ una lunga.. lunghissima storia” rispose pacato Lon osservando ognuno dei presenti 
“Ah, se è per questo non si preoccupi, abbiamo tutto il tempo che vuole.. se non ci catturano prima” rispose Bueller mettendosi comodo ed attendendo che il suo ufficiale alla sicurezza iniziasse a parlare.



Nuwe Berria - Sala controllo b12  
D.T. 31/08/2396 - contemporaneamente

Un addetto dal camice bianco teneva gli occhi incollati al monitor che inquadrava le registrazioni delle telecamere di sicurezza poste all’ingresso principale dell’ospedale “Sono usciti in questo momento.” il giovane si voltò ad osservare il responsabile del progetto “Indossavano dei camici, per questo non hanno dato troppo nell’occhio” 
Il responsabile si alzò dalla poltrona arrivando dietro le spalle dell’addetto “E poi che fine hanno fatto?” 
L’addetto scosse la testa “Hanno rubato un’auto nel parcheggio e se ne sono andati, tuttavia all’esterno del perimetro dell’ospedale non abbiamo telecamere, ed inoltre sono stati così dannatamente furbi da non usare le auto che noi gli avevamo dato.. avremmo potuto sfruttare i localizzatori che avevamo messo sui veicoli di Bueller e Xyr ed invece..” lasciò cadere il discorso e poi osservò il superiore “Dobbiamo ipotizzare che non siano più sotto il nostro controllo” 
Il responsabile scosse la testa osservando le schede della squadra dell’equipaggio della USS Hope “L’esperimento 03 è fallito. Attivate la procedura di eliminazione..” andando poi a sedersi sulla poltroncina “Dovremo ricominciare da capo! Informate del problema la squadra di localizzazione dei bersagli, ditegli che ci occorre altro materiale per i nostri esperimenti..” 



Nuwe Berria -  abitacolo dell’auto rubata  
D.T. 31/08/2396 - Ore 21:38

Il fruscio del sistema di telecomunicazione presente nel veicolo venne presto sostituito dalla voce forse un po’ gracidante di una donna intenta a condurre un piccolo notiziario locale.
=^= Ancora alta l’allerta per i pericolosi criminali evasi oggi pomeriggio da un’area di massima sicurezza dell’ospedale Esi Bhe Della Hospital. Alcune informazioni farebbero credere che una serie di detenuti, fingendo un malore, abbiano approfittato del ricovero in ospedale per darsi alla fuga su di un’auto rubata. La polizia invita tutta la popolazione che dovesse vedere un veicolo della Maarleen Company con codice identificativo WM5R66 di  informare immediatamente il più vicino distretto di polizia della zona.. ed ora, le notizie sportive.. =^= la voce proseguì a parlare ma nell’abitacolo nessuno le prestava più alcuna attenzione 
“Non abbiamo altra scelta, dobbiamo assolutamente sbarazzarci di questo veicolo” Paulo fu il primo a parlare, gli altri si limitarono semplicemente ad annuire “Appena sarete scesi nasconderò al meglio delle mie possibilità il veicolo in mezzo a quel boschetto, ma prima o poi lo localizzeranno”
“Per allora spero che saremo già lontani” proruppe Bueller scendendo insieme agli altri prima di osservarsi attorno “Siamo in un’area poco abitata, a ridosso delle montagne, probabilmente queste strade non sono molto battute”
“Si tratta probabilmente della via di fuga più ovvia” intervenne Xyr “Quasi certamente ci cercheranno anche qui, anzi.. probabilmente inizieranno proprio dalle stradicciole che portano all’esterno del centro città” 
Bueller sospirò annuendo a Xyr, del resto sapeva che quell’andoriana aveva perfettamente ragione, ma nonostante tutto la sua mente cercava di trovare una soluzione “Sono solo un dirigente di azienda.. non ho mai studiato una fuga rocambolesca dalla polizia! Infondo io faccio solo un lavoro di ufficio!” 
La squadra si ritrovò improvvisamente allo sbando, dentro di loro sentivano l’impulso che dovevano fare qualcosa, qualcosa che un tempo avrebbero saputo fare ma che ora, quasi inspiegabilmente, non riuscivano a ricordare. 
“Magari nell’auto c’è qualcosa che potrebbe esserci utile?” propose senza grande convinzione Doohan osservando il gruppo
“Buona idea..” rispose immediatamente Caytlin “Direi che dovremmo temporaneamente dividerci, io ed il signor Doohan potremmo raggiungere Paulo e recuperare quanto ci potrebbe essere utile per questa fuga”
“Si, sono d’accordo.. ma dovremmo anche cercare di capire in che direzione ci conviene muoverci, si sta facendo buio in fretta, presto non saremo più in grado di spostarci e avremo bisogno di un riparo” la voce di Xyr era un po’ tesa
“All’incirca un chilometro fa, guardando fuori dal finestrino ho visto una cascina semidiroccata, potrebbe fare al caso nostro” Graahn intervenne osservando il gruppo “Almeno per la notte, e poi alle prime luci dell’alba potremmo riprendere a muoverci” 
Basta annuì alle parole di Melanne “Si, è una buona soluzione, ma credo sia il caso che qualcuno vada in avanscoperta per non rischiare sorprese. Vado io.” Lon portò lo sguardo su Rest che si limitò ad annuire, quindi si mise in viaggio seguito ad una certa distanza da Xyr, la dottoressa Graahn, il signor Tucci e Luna. Viceversa Caytlin e Doohan si diressero nella direzione opposta per raggiungere il luogo in cui Rodriguez era intento a nascondere, per quello che poteva, la vettura utilizzata per la fuga. 

Bueller non si era mosso, aveva incrociato le braccia al petto e stava studiando Rest, non sapeva bene neppure lui da dove gli venisse tanta sicurezza, ma sapeva che quel vulcaniano voleva parlare con lui “Avanti, sputa il rospo”
Rest arcuò il sopracciglio alle parole del Capitano per poi rispondere con il suo tono calmo  del tutto distaccato “Le garantisco di non ospitare alcun anfibio nella mia bocca, mi è del tutto impossibile adempiere ad un simile ordine”
Bueller sospirò “Ovviamente..” fece una pausa “Voleva parlarmi, l’ho percepito, che cosa vuole da me?”
“Necessitiamo del nostro Capitano, abbiamo bisogno di una guida che sappia unire il gruppo e dettare le direttive. Il Comando di Flotta ha ritenuto lei la persona in grado di adempiere a tale compito, quindi abbiamo bisogno che lei torni in sé” Rest aveva sempre il suo tono del tutto impersonale “La percentuale di probabilità di riuscire a fuggire da questa situazione si ferma intorno al 6,34%, mentre le possibilità di riuscire a celare la nostra presenza quel tanto che basta per essere salvati.. sempre che qualcuno ci stia effettivamente cercando.. salgono ad un 21,45%.. almeno, queste sono le probabilità senza di lei. In questi anni ho capito che lei non segue le vie convenzionali e questo potrebbe portare ad un aumento medio delle nostre probabilità del 14,23%”
“Mm.. ma di solito a me piace veramente sentirmi dire tutte queste percentuali?” Bueller lo osservò perplesso 
“No, nell’89,96% dei casi lei tenta di chiudere il discorso prima che io abbia finito di elencare tutti i miei calcoli statistici”
“Mm.. lo presupponevo, e lei che cosa fa?” Bueller continua a guardare il vulcaniano con le braccia incrociate al petto
“Esplico il mio lavoro esponendo fino infondo i calcoli statistici effettuati in modo da metterla a conoscenza di quanto da me statisticamente appurato”
“Capisco, un modo come un'altro per dire che io la strozzerei un giorno si e un giorno no.. capisco” Bueller scosse il capo “Anche facendo finta di volerle dare ragione, io non ho idea di dove sia il Capitano di cui mi avete raccontato tu ed il tuo amico! Io sono un dirigente, è vero che effettivamente di tanto in tanto ho delle sensazioni strane.. ricordo di volti che non dovrei conoscere.. la storia che mi avete raccontato non mi è sembrata del tutto estranea, ma tutto qui. Io non posso aiutarvi.”
“Lei è il nostro Capitano, quelle strane sensazioni di cui parla mi portano a credere con una approssimazione del 97,89% di probabilità che i suoi vecchi ricordi non siano stati cancellati, ma semplicemente repressi, in modo da lasciare lo spazio ai finti ricordi” Rest osservava con espressione neutra Bueller eppure, seppur per un centesimo di secondo, Ferris ebbe la strana sensazione di veder apparire un’emozione sul viso di quel vulcaniano, il dubbio.
“E questo dovrebbe aiutarci?” lo incalzò Bueller
“Signore, appena terminerà questa missione rassegnerò le mie dimissioni dalla Flotta per quanto le sto per fare ma, arrivati a questo punto credo che l’unica soluzione praticabile sia che io violi la sua intimità” Rest fece alcuni passi verso Bueller “Mi rendo conto che per lei è un’esperienza del tutto nuova, le garantisco che potrebbe percepire un po’ di dolore solo all’inizio ma il tutto non durerà che qualche minuto” 
Bueller osservò il vulcaniano per qualche secondo inarcando il sopracciglio facendo qualche passo indietro per mantenere la medesima distanza “Ehm..  signor Rest io non so come sia il Bueller che lei ha conosciuto, ma le assicuro che non permetterò a nessun uomo di violare la mia…. intimità” mettendosi sulla difensiva  

Rest si fermò per un attimo, in realtà anche lui non era così convinto di voler fare ciò che aveva in mente ma nonostante tutto fece uno scatto avanti portando le mani sul volto di Ferris che, improvvisamente, si sentì quasi pietrificato. Rest iniziò a concentrarsi, sapeva che se avesse voluto raggiungere il capitano si sarebbe dovuto spingere molto all’interno della sua psiche, in una connessione tanto profonda che sarebbe riuscito a raggiungere solo con il contatto fisico, d’altro canto sapeva anche che una simile connessione avrebbe non solo permesso a lui di entrare nell’intimo dei pensieri del Capitano ma anche viceversa: quella fusione avrebbe permesso ad entrambi di avere accesso alla coscienza dell’altro, non lo avrebbe potuto evitare, ma era convinto che quella fosse la sua unica strada.

“La sua mente è la mia mente.. i suoi pensieri sono i miei pensieri..” Rest dovette faticare un po’ per riuscire ad entrare nella mente del Capitano, ma una volta fuso con lui iniziò a sentirne la presenta “Ora, io e lei torneremo indietro.. da quando l’ho conosciuta”
Ferris rimase bloccato per tutto il tempo, nella sua mente immagini di una vita che sentiva solo in parte sua gli scorsero davanti come una sorta di film: si rivide da cadetto, mentre seguiva le lezioni e correva dietro alle giovani studentesse, poi venne la Hope, le responsabilità, i difficili rapporti con alcuni membri dell’equipaggio e poi.. d’un tratto sentì riaffiorare qualcosa dentro la propria mente, i ricordi di un’intera vita si rifecero nitidi e reali. Era il tenente Ferris Bueller, facente funzione di Capitano della USS Hope e doveva salvare i suoi uomini, costi quel che costi. Riaprì gli occhi, Rest si era staccato da lui ed ora si teneva le tempie fortemente affaticato dall’esperienza; lui stesso si sentiva esausto, le gambe gli tremarono ed ebbe la sgradevole sensazione di essere sul punto di cadere a terra.
“Capitano?” chiese con un filo di voce Rest
“Si, sono io…” rispose con tono affaticato Bueller “Ma in futuro evitiamo tanta intimità.. mi scoppia la testa” 
I due si sedettero per qualche istante a terra per riprendere le forze, attendendo il ritorno del gruppetto formato da Paulo, Caytlin e James, poi si fecero forza e li seguirono verso il cascinale.


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