[Stml17] "[08.06] La fuga"
Silvia Brunati
sbrunati a gmail.com
Mar 3 Ott 2017 09:26:27 CEST
Bello! Complimenti :)
Per quel che riguarda le date, si mi sono sbagliata io direi.
Silvia
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
occupati. Bertolt Brecht
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Il giorno 3 ottobre 2017 00:12, Ilenia De Battisti <fulmine791 a gmail.com>
ha scritto:
> Buonasera,
>
>
> ho realmente temuto di dovervi far attendere un altro giorno il mio brano
> ma alla fine sono riuscita a tornare a casa (stasera il traffico era
> tremendo).
>
>
> Piccola premessa al brano, credo che vi sia un errore nell'ordine delle
> date (almeno penso). Mi spiego meglio: quando ho iniziato a scrivere il
> brano ho notato che dall'originaria data del mio primo pezzo (verso la fine
> di luglio) siamo passati a fine agosto, mi sembrava parecchio tempo quindi
> ho ricontrollato i vari brani e ho notato che sul brano di Silvia Br. si
> passa dal 29/07 al 31 agosto, potrei sbagliarmi ma tempo che in realtà lì
> non si volesse avanzare di un mese ma di un paio di giorni (e quindi la
> data giusta sarebbe stata il 31/07). Dato che si tratta di una supposizione
> io stessa ho fatto tutto il brano con le date di agosto, anche se tempo che
> sia il mio brano che quello di Vanessa dovrebbe essere avvenuto a luglio,
> almeno penso.
>
>
> Comunque buona lettura ^_^ spero vi piaccia
>
>
> *****************************************
>
> Brano: 08.06
>
> Titolo: La fuga
>
> Autore: Ten. Cmd. Rest figlio di Retok (Ilenia)
>
> *****************************************
>
>
>
>
> Nuwe Berria - Esi Bhe Della Hospital
>
> D.T. 31/08/2396 - Ore 17:45
>
> Il desiderio di fermarsi e leggere quei dati sarebbe stato molto forte per
> Bueller, c’era una voce dentro di lui che lo spingeva a cercare una
> spiegazione a tutte le stranezze che stavano capitando, ma dall’altro lato
> non voleva rischiare un altro scontro armato. Basta dal canto suo non aveva
> assolutamente alcun dubbio su ciò che era necessario fare, doveva portare
> Melanne al sicuro, era troppo debole per poter camminare ed un ulteriore
> scontro a fuoco l’avrebbe vista sicuramente in pericolo: si mosse con
> sicurezza verso la dottoressa sollevandola di peso.
>
> “Dobbiamo assolutamente andarcene.. ed in fretta, non possiamo rischiare
> di farci trovare qui”
>
> Di fronte alla possibilità di scappare Rodriguez e Caytlin si mostrarono
> fin da subito d’accordo, portandosi verso la porta che dava nel corridoio
> e, sporgendo di poco la testa, osservarono con circospezione l’area “Via
> libera.. possiamo andare!”
>
> Di diverso avviso era Luna, che imbracciate le armi di una delle due
> guardie ringhiò in direzione di Basta “Io non intendo scappare di fronte ad
> una battaglia!”
>
> “Non essere sciocca” la voce di Caytlin era piuttosto indispettita “Qui se
> rimani non avrai alcuna possibilità per sopravvivere!”
>
> “Oggi è un buon giorno per morire” la frase uscì spontaneamente dalle
> labbra di Luna, e benché nessuno di essi avesse memoria di conoscersi da
> lungo tempo, tutti sentirono che quella risposta era assolutamente normale,
> non si sarebbero potuti aspettare nulla di diverso.
>
> Rest, senza scomporsi, prese le armi della seconda guardia, ascoltando i
> vari discorsi per poi alzare lo sguardo su Xyr e Bueller “Il tenente Basta
> ha ragione, non solo è un’ottima scelta per preservare il nostro già esiguo
> gruppo, ma la scelta tattica migliore è proprio quella di riorganizzarci in
> un posto più sicuro di questo, siamo troppo vicini al complesso armato”
>
> Tutti i presenti si voltarono verso Rest stupiti, non capivano il perchè
> ma sentivano che vedere quel giovane dalle orecchie a punta dar ragione al
> giovane tenebroso Basta fosse uno spettacolo più unico che raro.
>
> Luna osservò Rest digrignando i denti “È tu credi davvero che le tue
> parole mi faranno scappare di fronte al nemico? Io voglio combattere!”
>
> Rest si voltò con espressione neutra verso Luna “Noi combatteremo, ma il
> terreno di scontro lo sceglieremo noi.. non loro”
>
> Bueller annuì rapidamente “Sono tutte bellissime parole, ma esattamente
> come ce ne dovremmo andare?” indicò con rapidità il corridoio “Pensate di
> attraversare l’ospedale senza che nessuno ci ponga delle domande?”
>
> Rodriguez si avvicinò ai vari scatoloni sollevando dei camici da medico e
> sorridendo apertamente “Magari un medico che gira per l’ospedale attirerà
> meno l’attenzione”
>
> Xyr sbuffò osservando i camici “Si tratta di un piano estemporaneo che non
> offre alcuna certezza”
>
> Paulo si voltò verso la giovane andoriana “La certezza è data dal fatto
> che se restiamo qui o finiamo in cella o crivellati di colpi, ed io..
> francamente.. fra una possibile fuga ed una certa cattura, preferisco
> rischiare e sperare in bene”
>
> Rest si avvicinò ad uno dei camici indossandolo “Ritengo che la soluzione
> prospettata sia idonea ad essere tentata”
>
> Bueller osservò Rest per un attimo “È la percentuale di successo? ..ho la
> strana sensazione che manchi il calcolo di quante possibilità di riuscita
> vi siano..”
>
> “No signore, ma ho potuto appurare che gli umanoidi tendono a sentirsi
> sollevati solo qualora la percentuale superi almeno l’80%, ma di fronte ad
> una percentuale estremamente bassa tendete a soffrire di una sorta di
> sindrome depressiva che rallenta i vostri riflessi di circa il 27%, sarebbe
> quindi preferibile che in questo caso non vi siano dati tutti i dati
> richiesti”
>
> Bueller rimase per quasi tutto il discorso di Rest ad osservarlo con le
> labbra leggermente aperte ed un’espressione perplessa in volto “Se lo lasci
> dire.. come solleva lei l’animo del prossimo non lo fa nessuno” fece una
> pausa indossando a sua volta il camice “Direi che è ora di andare..”
>
> Il gruppo approfittò del corridoio libero da impedimenti fino a tornare
> nel grande androne che portava sino all’entrata del pronto soccorso per poi
> imboccare l’uscita dell’ospedale. Ogni membro della squadra sentiva
> l’adrenalina aumentargli il battito cardiaco, acutizzando ogni loro singolo
> senso: sapevano che la loro fuga era in pericolo, bastava che qualcuno li
> fermasse e per loro sarebbe potuta essere la fine. Basta stringeva a sé il
> corpo di Melanne che, nel mentre, sembrava riprendere a poco a poco i
> sensi, segno che le cure di Caytlin e Rest stavano funzionando.
>
> “Dottore! Dottore aspetti!” quella voce femminile e quella mano che andava
> a toccare la spalla di Basta fece paralizzare tutto il gruppo “Le faccio
> portare una sedia a rotelle, sarà più semplice portare la nostra collega in
> pronto soccorso” l’infermiera si allungò verso la Graahn volendone
> controllare i riflessi pupillari ma non fece in tempo che Paulo l’afferrò
> per il braccio con espressione da cospiratore
>
> “Shhh.. Non urli, non dobbiamo assolutamente attirare l’attenzione” Paulo
> si osservò per un attimo attorno “Dobbiamo portare via questa inetta di
> infermiera prima che venga vista dalla capo reparto… per fortuna non ha
> nulla, una bella dormita e domani starà benissimo” osservò con sguardo
> fintamente schifato Melanne per poi sospirare “Ma dimmi te se una deve
> avere la brillante idea di prendersi un tranquillante durante il lavoro per
> rilassarsi e finire semi addormentata in tale maniera, meglio che la
> portiamo a casa”
>
> “Ma assolutamente no, è giusto che si sappia quello che ha fatto, una
> simile infermiera non deve lavorare qui”
>
> Paulo osservò per un attimo l’infermiera “Sa che le dico? Io la stimo… la
> capo reparto ha già deciso che se troverà un’altra infermiera a far uso dei
> farmaci dell’ospedale cancellerà tutte le libere uscite del personale sino
> a fine anno ma lei, giustamente, preferisce rinunciare alle ferie pur che
> sia fatto ciò che è giusto” mosse le mani verso Basta “Forza.. portiamola
> al pronto soccorso”
>
> Il gruppo parve sorpreso, ma fino un certo punto, dalle ottime capacità
> recitative di Rodriguez, tanto che Basta si voltò fingendo di fare un passo
> verso le porte del reparto di pronto soccorso; nel mentre la giovane
> infermiera iniziò a sudare freddo.
>
> “Mi assicurate che con una dormita tornerà a stare bene?”
>
> “Perfettamente.. le basterebbe solo una dormitina, ed onestamente non
> vorrei perdere le vacanze” la voce di Caytlin, unita a quel suo sguardo
> così seducente fece arrossire l’infermiera “Prometto che la richiamerò io
> appena si sveglierà, sono certa che non lo farà mai più…”
>
> L’infermiera si ritrovò a fissare le labbra della risiana con il forte
> desiderio di baciarle, poi scosse un attimo il capo “Andate allora..
> sbrigatevi..”
>
> Paulo osservò l’infermiera con sguardo comprensivo “Sicura? Non vorremmo
> mai turbare la sua coscienza costringendola a fare qualcosa che la possa
> turbare..”
>
> L’infermiera annuì “Si si.. sicurissima” quindi rientrò al pronto
> soccorso mentre Rodriguez tirò un sospiro di sollievo “Andata”
>
> Xyr osservò per un attimo il giovane con espressione severa “Sembra
> davvero esperto nel mentire..”
>
> “Chi? Io?” Rodriguez si indicò il volto con l’indice per poi scuotere il
> capo “Ma va.. sono un agnellino, candido come la neve! Praticamente un
> angioletto.. ma adesso è meglio andare!”
>
> Il gruppo seguì Bueller fino al parcheggio dell’ospedale per poi fermarsi
> per qualche istante, si trovavano in una città e non avevano la più pallida
> idea di come andarsene da lì. Usare le auto di Bueller o Xyr sarebbe stata
> una strada facile ma troppo rischiosa, del resto quelle auto erano a loro
> nome e se qualcuno li avesse cercati sicuramente sarebbe partito proprio
> dalla ricerca delle loro autovetture, ma d’altra parte l’idea di
> allontanarsi a piedi era da escludere: erano ricercati, con degli uomini
> alle calcagna, dovevano allontanarsi in fretta.
>
> “È adesso che si fa?” la domanda di Basta era ciò che ciascuno di loro
> stava pensando ma non voleva esprimere a parole
>
> “Necessitiamo di un veicolo” Rest si osservò attorno “Un veicolo che non
> sia riconducibile a voi e…” non fece neppure in tempo a finire la frase che
> Paulo era riuscito a forzare un veicolo, disattivare l’antifurto e metterlo
> in moto “..si, quel veicolo può fare al nostro caso”
>
> Bueller osservò l’operato di Rodriguez ridacchiando “Alla faccia
> dell’angioletto..”
>
>
>
>
> USS Hope - Infermeria
>
> D.T. 31/08/2396 - contemporaneamente
>
> Strauss era inquieto, nella sua vita aveva fiutato decine e decine di
> cospirazioni che in cuor suo continua a ritenere reali ma di cui non aveva
> mai trovato uno straccio di prova. Era la prima volta che una propria
> sensazione gli faceva sbattere il muso contro una realtà piuttosto
> inquietante: quelli non sono i giovani ufficiali che gli erano stati
> assegnati per portare avanti il progetto Hope. Credeva nelle capacità dei
> propri uomini, ma il fatto che fossero così giovani ed ancora inesperti,
> nelle mani di qualcuno che evidentemente era riuscito a mettere in moto un
> sistema criminoso abbastanza buono da giungere a creare delle copie quasi
> perfette di quei giovani, lo turbava molto. A ciò si aggiungeva il fatto
> che si era iniziato ad affezionare ad ognuno di loro e l’idea che forse
> avrebbero potuto già essere passati a miglior vita lo faceva infuriare:
> avrebbe potuto fare qualcosa di diverso? Avrebbe potuto accorgersene prima?
>
> Il flusso dei suoi pensieri lo portò ad entrare in infermeria, ad
> osservare le copie dei suoi ragazzi che dormivano ancora con una leggera
> bavetta biancastra ai lati delle labbra. Il dottor Eriksen era impegnato
> nello svolgere alcune analisi ma scattò sull'attenti all’arrivo del
> Capitano.
>
> “Comodo, ha scoperto qualcosa di importante?”
>
> “Signore, non so se quanto scoperto possa essere importante ma.. ritengo
> che questa serie di copie siano state create in tempi relativamente recenti
> ma prima dello sbarco dei nostri uomini su quel pianeta”
>
> “Cosa intende dire?”
>
> “La creazione di questi cloni è avvenuta all’incirca fra i cinque ed i sei
> mesi fa..”
>
> Strauss strinse la mascella “Avevano già scelto il loro obiettivo è noi ci
> siamo finiti in trappola come mosche sul miele, maledizione!” lo sguardo
> sorridente dell’uomo aveva lasciato spazio ad un'espressione seria e
> determinata che mise sul chi vive Eriksen
>
> “No signore, è strano ma ritengo che non sia così..” Eriksen fece un
> colpetto di tosse “Credo che siano riusciti a ricreare delle sorta di gusci
> vuoti.. in cui il dna viene inserito solo in seguito, realizzando una copia
> non del tutto perfetta, ma abbastanza buona per poterli rendere credibili”
>
> “Ma come diavolo sarebbe possibile?” la voce di Strauss era sorpresa
>
> Eriksen scosse il capo “Non glielo so dire con precisione ma ritengo che
> abbiano sviluppato un sistema di creazione di esseri biologici attraverso
> un’evoluzione dei naniti borg.. mi rendo conto che la mia spiegazione non è
> abbastanza accurata, ma le analisi sono ancora in corso.. le posso dire che
> ho rilevato tracce di naniti all’interno delle ossa lunghe del corpo di
> tutti i.. finti ufficiali”
>
> “Voglio interrogarli il prima possibile” la voce di Strauss era forte ed
> autoritaria “Si dovrebbero risvegliare fra tre ore, giusto?”
>
> “Si signore, ma…” Eriksen appariva dubbioso sulla possibilità di
> continuare o meno ad esprimere il proprio pensiero “C’è la possibilità che
> tali copie siano state impostate per credere realmente di essere le persone
> che hanno sostituito.. potrebbero non sapere assolutamente nulla della
> reale situazione in cui ci troviamo”
>
> Strauss annuì “Lo so, ma vale la pena tentare..”
>
> =^= Plancia a Capitano Strauss: Signore, una chiamata dal Comando di
> Flotta, massimo seclar =^=
>
> Strauss sospirò sfiorando il comunicatore “Me lo aspettavo, la inoltri
> nell’ufficio del Capitano” quindi si voltò verso Eriksen “Prosegua i suoi
> studi e mi chiami appena saranno svegli” detto questo uscì a passo rapido.
>
>
>
>
> USS Hope - Ufficio del Capitano
>
> D.T. 31/08/2396 - Ore 17:59
>
> Strauss si accomodò con espressione tesa alla scrivania per poi attivare
> il terminale con una certa fretta, osservando lo sguardo teso e preoccupato
> dell’Ammiraglio Lennox.
>
> “Ammiraglio, la situazione è seria.. stiamo viaggiando al massimo della
> velocità ma nonostante tutto raggiungeremo il pianeta fra sei ore, temo che
> i nostri ufficiali possano essere in pericolo”
>
> Lennox annuì brevemente dallo schermo =^= Lo temo anche io.. ma la
> situazione è nettamente peggiore di quanto lei possa immaginare =^=
>
> Strauss sospirò per poi digrignare quasi i denti “Non me lo dire, non
> siamo la prima nave?” scosse il capo “È da quando abbiamo appurato che i
> nostri uomini sono stati sostituiti da dei sosia che continuo a ritenere
> che tutto ciò possa far parte di un complotto di più alta scala..”
>
> L’ammiraglio Lennox manteneva sempre lo stesso sguardo teso =^=
> Solitamente ti direi di smettere di vedere complotti ovunque ma.. sarò
> onesta, al momento abbiamo scoperto dei sosia su altre due navi federali,
> la USS Sabina e la USS Etnea. Entrambe le navi si erano fermate su quel
> pianeta, alcuni membri dell’equipaggio erano scesi e risaliti.. nessuno si
> era accorto dello scambio. Solo tu sei riuscito a capirlo =^=
>
> Strauss scosse il capo furioso “Avrei dovuto capirlo prima, vedere Xyr
> fare i complimenti per l’ottimo lavoro a Ferris doveva per forza farmi
> scattare prima, è solo che…”
>
> =^= Volevi essere certo di quanto avevi percepito, hai fatto ciò che era
> più corretto fare, non fartene una colpa =^=
>
> “Avrei dovuto fare di più” Strauss corrugò la fronte per poi tornare a
> fissare lo schermo “Avete interrogato i sosia?”
>
> L’ammiraglio Lennox annuì =^= Ovviamente, ma è stato del tutto inutile,
> loro sono assolutamente certi di essere gli originali, sono sinceri quando
> affermano la loro identità e non hanno nessuna idea di scambi di persona =^=
>
> Strauss sferrò un pugno al bracciolo della poltrona “Quindi interrogare i
> belli addormentati in infermeria sarà del tutto inutile”
>
> =^= Vale la pena provare, ma se fossi in te non mi aspetterei grandi
> risultati. La USS Sabina e la USS Etnea stanno tornando a loro volta verso
> il sistema stellare ma sono decisamente più distanti rispetto a voi, vi
> raggiungeranno con qualche ora di ritardo. Ti aggiornerò il prima possibile
> =^= l’ammiraglio fece una pausa osservando avanti a sé =^= Li ritroveremo,
> abbi fede =^= quindi chiuse la comunicazione.
>
> Strauss rimase qualche istante ad osservare il terminale per poi alzarsi
> andando al finestrone “Stiamo arrivando ragazzi, tenete duro.. Credo in
> voi..” mormorò fra sè e sè fissando le stelle.
>
>
>
>
> Nuwe Berria - abitacolo dell’auto rubata
>
> D.T. 31/08/2396 - Ore 18:38
>
> Paulo stava pilotando quel povero veicolo su stradicciole di periferia,
> strette e piuttosto malmesse, ma nessuno si stava lamentando del viaggio
> poco confortevole. Nel mentre le condizioni di Melanne miglioravano con una
> tale rapidità da poter sembrare quasi una sorta di miracolo. Tutti erano in
> silenzio, non sapevano esattamente dove andare ma tutti loro erano giunti
> alla medesima conclusione: la città era troppo pericolosa, la soluzione era
> senz’altro uscire dal centro e dirigersi verso un’area scarsamente popolata
> o, ancor meglio, sulle montagne a nord ovest. Bueller sembrava curioso, i
> nuovi giunti sentiva di conoscerli, sentiva che non erano perfetti
> estranei, eppure non aveva in mente il momento in cui li avesse conosciuti.
>
> Basta, ora che Melanne si era ripresa, era decisamente più rilassato,
> tanto da dedicare qualche minuto a studiare Tucci: erano diventati grandi
> amici sulla nave, abbastanza perchè Lon ne comprendesse piuttosto bene sia
> i suoi problemi di socializzazione sia quella piccola vena di pazzia che lo
> portavano ad estraniarsi dal resto del mondo quando iniziava a cercare di
> risolvere qualche problema. In quel momento, tanto per cambiare, lo
> scienziato era completamente silenzioso, concentrato in qualche meditazione
> che evidentemente lo stava impegnando più del solito.
>
> “Ehi, sei ancora fra noi?” Lon cercò di riportare l’amico alla realtà ma
> il semplice parlare non servì a nulla
>
> Doohan scrollò leggermente le spalle “Non so dirle perchè ma è come se
> sapessi che tutto questo è assolutamente normale” cennò con il capo verso
> Tucci e sorrise “Lui è fatto semplicemente così, gli piace ragionare
> standosene nel suo mondo”
>
> Lon annui a Doohan “Si, lo so” quindi allungò una mano a toccargli la
> spalla lo scienziato quasi sussultò “Va tutto bene?”
>
> “Cosa? ..ah, si si. Stavo solo riflettendo su quell’insieme di coincidenze
> che ci hanno portato ad essere qui, su questo veicolo.. sento che il mio
> essere in questo gruppo è normale, anzi.. mi sento quasi a casa, ma in
> verità non ho pienamente idea di chi voi siate.. conosco alcuni di voi da
> ben poco tempo ed altri li ho visti solo poche ore fa.. eppure la mia mente
> continua a dirmi che voi siete qualcosa di più che semplici estranei..”
>
> “In effetti delle presentazioni sarebbero d’obbligo” la voce di Paulo era
> concentrata, mentre controllava la strada e nel frattempo era alle prese
> con il sistema di telecomunicazione installato nel veicolo “Ammetto che non
> mi dispiacerebbe sapere chi ho il piacere di scarrozzare fuori città”
>
> Lon e Rest si guardarono per un attimo negli occhi, entrambi avevano avuto
> il dubbio che la riprogrammazione avesse attecchito sui propri compagni, ma
> ora dovevano accettare il fatto che i loro dubbi fossero divenuti realtà.
>
> Bueller osservò Xyr “Ferris Bueller.. io e la mia collega, Xyr, siamo
> dirigenti della Spolecnost Company, non credo che vi sia molto da dire sul
> nostro lavoro” quindi cennò con il capo verso Doohan “Lui è James Doohan,
> un ingegnere civile..” quindi fece un sorriso osservando Tucci “Mentre
> lui è Edison Tucci, un astronomo.. ed infine..” indicò la Graahn “La
> signorina Melanne Graahn e la dot... ehm, un’infermiera che abbiamo
> incontrato all’ospedale”
>
> Caytlin osservò il gruppo “Oh, io sono Caytlin e sono una semplice
> insegnante d’asilo..”
>
> Rodriguez era ancora intento ad armeggiare con le manopole “Paulo
> Rodriguez un onesto mercante”
>
> “Se voi siete un insegnante d’asilo ed un onesto mercante io sono
> l’imperatrice del pianeta” Luna osservò i due con un ghigno sul volto di
> collera, segno che l’essere stata imbrogliata dai due ancora le desse
> parecchio fastidio “Siete due truffatori, avete fatto di tutto per
> raggiungere i corridoi sotterranei di quell’ospedale, e cosa avete
> ottenuto?” scosse il capo per poi presentarsi a sua volta “Catalunya Jones,
> futura top gun.. o meglio, sarei stata una futura top gun se non mi fosse
> stato rubato il badge e non fossi fuggita con una manica di ricercati”
>
> “A questo punto credo che ognuno di noi si possa anche scordare le vite
> che hanno avuto sino ad ora” concluse Xyr tornando a guardare fuori dal
> finestrino
>
> Lon e Rest tornarono a guardarsi prima che quest’ultimo prendesse la
> parola “Interessante..”
>
> “Che cosa di tutto questo dovrebbe essere interessante?” chiese Caytlin
>
> “La riprogrammazione..” intervenne Basta “Vi hanno dato una nuova identità
> ma sulla base delle conoscenze che avete appreso nella vostra vita reale”
>
> “Non credo di seguirti..” intervenne Bueller voltandosi verso Basta “La
> riprogrammazione?”
>
> “E’ una lunga.. lunghissima storia” rispose pacato Lon osservando ognuno
> dei presenti
>
> “Ah, se è per questo non si preoccupi, abbiamo tutto il tempo che vuole..
> se non ci catturano prima” rispose Bueller mettendosi comodo ed attendendo
> che il suo ufficiale alla sicurezza iniziasse a parlare.
>
>
>
>
> Nuwe Berria - Sala controllo b12
>
> D.T. 31/08/2396 - contemporaneamente
>
> Un addetto dal camice bianco teneva gli occhi incollati al monitor che
> inquadrava le registrazioni delle telecamere di sicurezza poste
> all’ingresso principale dell’ospedale “Sono usciti in questo momento.” il
> giovane si voltò ad osservare il responsabile del progetto “Indossavano dei
> camici, per questo non hanno dato troppo nell’occhio”
> Il responsabile si alzò dalla poltrona arrivando dietro le spalle
> dell’addetto “E poi che fine hanno fatto?”
> L’addetto scosse la testa “Hanno rubato un’auto nel parcheggio e se ne
> sono andati, tuttavia all’esterno del perimetro dell’ospedale non abbiamo
> telecamere, ed inoltre sono stati così dannatamente furbi da non usare le
> auto che noi gli avevamo dato.. avremmo potuto sfruttare i localizzatori
> che avevamo messo sui veicoli di Bueller e Xyr ed invece..” lasciò cadere
> il discorso e poi osservò il superiore “Dobbiamo ipotizzare che non siano
> più sotto il nostro controllo”
>
> Il responsabile scosse la testa osservando le schede della squadra
> dell’equipaggio della USS Hope “L’esperimento 03 è fallito. Attivate la
> procedura di eliminazione..” andando poi a sedersi sulla poltroncina
> “Dovremo ricominciare da capo! Informate del problema la squadra di
> localizzazione dei bersagli, ditegli che ci occorre altro materiale per i
> nostri esperimenti..”
>
>
>
>
> Nuwe Berria - abitacolo dell’auto rubata
>
> D.T. 31/08/2396 - Ore 21:38
>
> Il fruscio del sistema di telecomunicazione presente nel veicolo venne
> presto sostituito dalla voce forse un po’ gracidante di una donna intenta a
> condurre un piccolo notiziario locale.
>
> =^= Ancora alta l’allerta per i pericolosi criminali evasi oggi pomeriggio
> da un’area di massima sicurezza dell’ospedale Esi Bhe Della Hospital.
> Alcune informazioni farebbero credere che una serie di detenuti, fingendo
> un malore, abbiano approfittato del ricovero in ospedale per darsi alla
> fuga su di un’auto rubata. La polizia invita tutta la popolazione che
> dovesse vedere un veicolo della Maarleen Company con codice identificativo
> WM5R66 di informare immediatamente il più vicino distretto di polizia
> della zona.. ed ora, le notizie sportive.. =^= la voce proseguì a parlare
> ma nell’abitacolo nessuno le prestava più alcuna attenzione
>
> “Non abbiamo altra scelta, dobbiamo assolutamente sbarazzarci di questo
> veicolo” Paulo fu il primo a parlare, gli altri si limitarono semplicemente
> ad annuire “Appena sarete scesi nasconderò al meglio delle mie possibilità
> il veicolo in mezzo a quel boschetto, ma prima o poi lo localizzeranno”
>
> “Per allora spero che saremo già lontani” proruppe Bueller scendendo
> insieme agli altri prima di osservarsi attorno “Siamo in un’area poco
> abitata, a ridosso delle montagne, probabilmente queste strade non sono
> molto battute”
>
> “Si tratta probabilmente della via di fuga più ovvia” intervenne Xyr
> “Quasi certamente ci cercheranno anche qui, anzi.. probabilmente
> inizieranno proprio dalle stradicciole che portano all’esterno del centro
> città”
>
> Bueller sospirò annuendo a Xyr, del resto sapeva che quell’andoriana aveva
> perfettamente ragione, ma nonostante tutto la sua mente cercava di trovare
> una soluzione “Sono solo un dirigente di azienda.. non ho mai studiato una
> fuga rocambolesca dalla polizia! Infondo io faccio solo un lavoro di
> ufficio!”
>
> La squadra si ritrovò improvvisamente allo sbando, dentro di loro
> sentivano l’impulso che dovevano fare qualcosa, qualcosa che un tempo
> avrebbero saputo fare ma che ora, quasi inspiegabilmente, non riuscivano a
> ricordare.
>
> “Magari nell’auto c’è qualcosa che potrebbe esserci utile?” propose senza
> grande convinzione Doohan osservando il gruppo
>
> “Buona idea..” rispose immediatamente Caytlin “Direi che dovremmo
> temporaneamente dividerci, io ed il signor Doohan potremmo raggiungere
> Paulo e recuperare quanto ci potrebbe essere utile per questa fuga”
>
> “Si, sono d’accordo.. ma dovremmo anche cercare di capire in che direzione
> ci conviene muoverci, si sta facendo buio in fretta, presto non saremo più
> in grado di spostarci e avremo bisogno di un riparo” la voce di Xyr era un
> po’ tesa
>
> “All’incirca un chilometro fa, guardando fuori dal finestrino ho visto una
> cascina semidiroccata, potrebbe fare al caso nostro” Graahn intervenne
> osservando il gruppo “Almeno per la notte, e poi alle prime luci dell’alba
> potremmo riprendere a muoverci”
>
> Basta annuì alle parole di Melanne “Si, è una buona soluzione, ma credo
> sia il caso che qualcuno vada in avanscoperta per non rischiare sorprese.
> Vado io.” Lon portò lo sguardo su Rest che si limitò ad annuire, quindi si
> mise in viaggio seguito ad una certa distanza da Xyr, la dottoressa Graahn,
> il signor Tucci e Luna. Viceversa Caytlin e Doohan si diressero nella
> direzione opposta per raggiungere il luogo in cui Rodriguez era intento a
> nascondere, per quello che poteva, la vettura utilizzata per la fuga.
>
> Bueller non si era mosso, aveva incrociato le braccia al petto e stava
> studiando Rest, non sapeva bene neppure lui da dove gli venisse tanta
> sicurezza, ma sapeva che quel vulcaniano voleva parlare con lui “Avanti,
> sputa il rospo”
>
> Rest arcuò il sopracciglio alle parole del Capitano per poi rispondere con
> il suo tono calmo del tutto distaccato “Le garantisco di non ospitare
> alcun anfibio nella mia bocca, mi è del tutto impossibile adempiere ad un
> simile ordine”
>
> Bueller sospirò “Ovviamente..” fece una pausa “Voleva parlarmi, l’ho
> percepito, che cosa vuole da me?”
>
> “Necessitiamo del nostro Capitano, abbiamo bisogno di una guida che sappia
> unire il gruppo e dettare le direttive. Il Comando di Flotta ha ritenuto
> lei la persona in grado di adempiere a tale compito, quindi abbiamo bisogno
> che lei torni in sé” Rest aveva sempre il suo tono del tutto impersonale
> “La percentuale di probabilità di riuscire a fuggire da questa situazione
> si ferma intorno al 6,34%, mentre le possibilità di riuscire a celare la
> nostra presenza quel tanto che basta per essere salvati.. sempre che
> qualcuno ci stia effettivamente cercando.. salgono ad un 21,45%.. almeno,
> queste sono le probabilità senza di lei. In questi anni ho capito che lei
> non segue le vie convenzionali e questo potrebbe portare ad un aumento
> medio delle nostre probabilità del 14,23%”
>
> “Mm.. ma di solito a me piace veramente sentirmi dire tutte queste
> percentuali?” Bueller lo osservò perplesso
>
> “No, nell’89,96% dei casi lei tenta di chiudere il discorso prima che io
> abbia finito di elencare tutti i miei calcoli statistici”
>
> “Mm.. lo presupponevo, e lei che cosa fa?” Bueller continua a guardare il
> vulcaniano con le braccia incrociate al petto
>
> “Esplico il mio lavoro esponendo fino infondo i calcoli statistici
> effettuati in modo da metterla a conoscenza di quanto da me statisticamente
> appurato”
>
> “Capisco, un modo come un'altro per dire che io la strozzerei un giorno si
> e un giorno no.. capisco” Bueller scosse il capo “Anche facendo finta di
> volerle dare ragione, io non ho idea di dove sia il Capitano di cui mi
> avete raccontato tu ed il tuo amico! Io sono un dirigente, è vero che
> effettivamente di tanto in tanto ho delle sensazioni strane.. ricordo di
> volti che non dovrei conoscere.. la storia che mi avete raccontato non mi è
> sembrata del tutto estranea, ma tutto qui. Io non posso aiutarvi.”
>
> “Lei è il nostro Capitano, quelle strane sensazioni di cui parla mi
> portano a credere con una approssimazione del 97,89% di probabilità che i
> suoi vecchi ricordi non siano stati cancellati, ma semplicemente repressi,
> in modo da lasciare lo spazio ai finti ricordi” Rest osservava con
> espressione neutra Bueller eppure, seppur per un centesimo di secondo,
> Ferris ebbe la strana sensazione di veder apparire un’emozione sul viso di
> quel vulcaniano, il dubbio.
>
> “E questo dovrebbe aiutarci?” lo incalzò Bueller
>
> “Signore, appena terminerà questa missione rassegnerò le mie dimissioni
> dalla Flotta per quanto le sto per fare ma, arrivati a questo punto credo
> che l’unica soluzione praticabile sia che io violi la sua intimità” Rest
> fece alcuni passi verso Bueller “Mi rendo conto che per lei è un’esperienza
> del tutto nuova, le garantisco che potrebbe percepire un po’ di dolore solo
> all’inizio ma il tutto non durerà che qualche minuto”
>
> Bueller osservò il vulcaniano per qualche secondo inarcando il
> sopracciglio facendo qualche passo indietro per mantenere la medesima
> distanza “Ehm.. signor Rest io non so come sia il Bueller che lei ha
> conosciuto, ma le assicuro che non permetterò a nessun uomo di violare la
> mia…. intimità” mettendosi sulla difensiva
>
>
> Rest si fermò per un attimo, in realtà anche lui non era così convinto di
> voler fare ciò che aveva in mente ma nonostante tutto fece uno scatto
> avanti portando le mani sul volto di Ferris che, improvvisamente, si sentì
> quasi pietrificato. Rest iniziò a concentrarsi, sapeva che se avesse voluto
> raggiungere il capitano si sarebbe dovuto spingere molto all’interno della
> sua psiche, in una connessione tanto profonda che sarebbe riuscito a
> raggiungere solo con il contatto fisico, d’altro canto sapeva anche che una
> simile connessione avrebbe non solo permesso a lui di entrare nell’intimo
> dei pensieri del Capitano ma anche viceversa: quella fusione avrebbe
> permesso ad entrambi di avere accesso alla coscienza dell’altro, non lo
> avrebbe potuto evitare, ma era convinto che quella fosse la sua unica
> strada.
>
> “La sua mente è la mia mente.. i suoi pensieri sono i miei pensieri..”
> Rest dovette faticare un po’ per riuscire ad entrare nella mente del
> Capitano, ma una volta fuso con lui iniziò a sentirne la presenta “Ora, io
> e lei torneremo indietro.. da quando l’ho conosciuta”
>
> Ferris rimase bloccato per tutto il tempo, nella sua mente immagini di una
> vita che sentiva solo in parte sua gli scorsero davanti come una sorta di
> film: si rivide da cadetto, mentre seguiva le lezioni e correva dietro alle
> giovani studentesse, poi venne la Hope, le responsabilità, i difficili
> rapporti con alcuni membri dell’equipaggio e poi.. d’un tratto sentì
> riaffiorare qualcosa dentro la propria mente, i ricordi di un’intera vita
> si rifecero nitidi e reali. Era il tenente Ferris Bueller, facente funzione
> di Capitano della USS Hope e doveva salvare i suoi uomini, costi quel che
> costi. Riaprì gli occhi, Rest si era staccato da lui ed ora si teneva le
> tempie fortemente affaticato dall’esperienza; lui stesso si sentiva
> esausto, le gambe gli tremarono ed ebbe la sgradevole sensazione di essere
> sul punto di cadere a terra.
> “Capitano?” chiese con un filo di voce Rest
>
> “Si, sono io…” rispose con tono affaticato Bueller “Ma in futuro evitiamo
> tanta intimità.. mi scoppia la testa”
> I due si sedettero per qualche istante a terra per riprendere le forze,
> attendendo il ritorno del gruppetto formato da Paulo, Caytlin e James, poi
> si fecero forza e li seguirono verso il cascinale.
>
>
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