[Stml17] [8.07 - Non siamo soli - Tenente Jg Catalunya “Luna” Jones della Casata di Klaa - (Si.Bi.)]
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Lun 16 Ott 2017 13:12:08 CEST
Il brano mi piace tantissimo e non mi sento di fare degli appunti perché
per me va benissimo così.
Ammetto che in parte mi sembra la prosecuzione naturale del brano
precedente; anche io avevo in testa la possibilità (fino all'ultima) di
inserire un pezzo di brano per far incontrare ai nostri qualche ufficiale
delle altre due navi che erano state qui ma poi ho lasciato perdere perchè
temevo che il brano diventasse troppo lungo ^_^ Sono felice che nel
proseguo sia stato inserito e non vedo l'ora di vedere come procederà la
storia ^_^
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Il giorno 16 ottobre 2017 11:10, Silvia Bianchini <ltcomm.sibi a gmail.com>
ha scritto:
> *Ciao a tutti!*
> *contavo di andare un po' più avanti con la narrazione, ma mi accontento
> perché per arrivare dove avrei voluto avrei avuto bisogno di un'altra
> settimana...*
> *Spero che vi piaccia, fatemi sapere*
> *baci*
> *Si.Bi.*
>
>
>
> *******************************************
>
> *Brano: 08.07*
>
> *Titolo: Non siamo soli*
>
> *Autore: Tenente Jg Catalunya “Luna” Jones della Casata di Klaa (Si.Bi.)*
>
> *******************************************
>
>
>
> *USS Hope – Prigione di Bordo - D.T. 31/07/2396 - Ore 23:59*
>
>
>
> Strauss entrò con passo di carica seguito dal Tenente Almond della
> sicurezza. La stanza era al buio. Per convenzione nelle celle detentive i
> cicli di luce/buio erano diversi rispetto ai turni sul resto della nave, in
> cui l’unico turno che prevedeva una diffusione luminosa ridotta era il
> gamma che andava dalla mezzanotte ora terrestre standard alle ore 6. Nelle
> celle detentive la luce veniva spenta alle ore 21 e riaccesa alle 6,
> seguendo una antica consuetudine terrestre risalente a oltre 400 anni prima.
>
> “Computer, luci. Sveglia Sveglia!” tuonò Strauss
>
> “Signor Strauss” disse il Bueller-clone alzandosi dalla branda leggermente
> “Cosa ci facciamo in cella?”
>
> “Le domande le faccio io… Chi siete?”
>
> I cloni si guardarono tra loro increduli della domanda
>
> “Come chi siamo, sono il Tenente Ferris Bueller, Flotta Stellare,
> matricola …”
>
> “no, lei non è il Tenente Bueller, come lei non è il Tenente Xyr” disse
> puntando il dito verso il clone andoriano e in rapida successione verso gli
> altri “…e loro non sono chi dicono. Il vostro DNA è diverso, di poco ma
> diverso e sono diversi soprattutto i vostri schemi mentali. Quindi ve lo
> ripeto. Chi siete?”
>
> “Non ho la minima idea di cosa stia parlando…”
>
> “Non volete quindi collaborare?” la domanda di Strauss rimase senza
> risposta “Benissimo… Tenente Almond, proceda agli interrogatori
> individuali. Voglio andare a fondo di questa storia. Qualsiasi informazione
> riesce a ottenere me la comunichi subito”
>
> Un leggero scossone fece subito capire che la nave era passata a impulso e
> quasi contemporaneamente il commbadge del Capitano trillò.
>
> =/\=Plancia a Capitano Strauss, siamo entrati nel sistema H7.25. Tra
> mezz’ora entreremo nell’Orbita di Nuwe Berria=/\=
>
> =/\=Arrivo subito=/\=
>
>
>
> *Nuwe Berria – Cascina Abbandonata - D.T. 01/08/2396 - Ore 00:29*
>
>
>
> Dalle finestre distrutte entrava una leggera brezza che leniva solo in
> parte il caldo che saliva dal terreno. La tensione per gli eventi della
> giornata e la fuga precipitosa stavano facendo pagare il loro prezzo al
> gruppo tanto che quasi tutti si erano in breve addormentati. Basta, Bueller
> e Luna erano gli unici che non riuscivano a dormire. Lon, perfettamente
> immobile e seduto, sorvegliava discretamente con gli occhi semichiusi il
> sonno di Melanne, la cui testa era appoggiata sulla sua gamba. Bueller e
> Luna invece erano appoggiati su alcuni vecchi mobili e conversavano
> sottovoce mantenendo una perfetta visuale della strada pur usufruendo della
> copertura del bosco. Per Luna parlare con quel giovane era sembrata la cosa
> più naturale del mondo, non sapeva bene perché ma avrebbe fatto qualsiasi
> cosa per lui. Le poche luci delle autovetture li rendevano abbastanza
> tranquilli che per il momento la loro fuga aveva successo.
>
> “Così ci conosciamo tutti?” sussurrò Luna allegramente “E io sono il
> pilota di una nave stellare? Che va nello spazio per davvero?! E va veloce?
> Che domande ovvio che vada veloce altrimenti verrebbe risucchiata dalla
> gravità… ma quanto veloce?”
>
> “è incredibile che di tutta questa situazione queste siano le tue sole
> preoccupazioni…” rispose Bueller
>
> “Perché di cosa dovrei preoccuparmi? Di questo?” Catalunya appoggiò il
> dito su un pezzo di vetro della finestra tagliandosi leggermente e quasi
> istantaneamente un rivolo argenteo le riparò la ferita “o di essere
> inseguita da tutta Nuwe Berria? Era da un sacco che non mi divertivo così
> tanto. E ora che si fa?”
>
> “Non possiamo stare qui per sempre… e vorrei anche sapere che fine ha
> fatto la Hope. Se noi siamo qui e non ci hanno cercati allora potrebbe
> essere stata anche distrutta ed è la volta che l’Ammiraglio Lennox mi
> ammazza. Altrimenti potrebbero essere anche loro bloccati con le idee
> confuse su questo pianeta… oppure potrebbero aver fatto delle nostre copie
> o … un’altra mezza dozzina di alternative”
>
> “Beh quei due” disse Luna indicando Caytlin e Rodriguez “mi hanno fregata
> per conto di qualcuno che voleva entrare nel cuore della struttura da cui
> siamo scappati”
>
> “L’ospedale?”
>
> “È evidentemente molto più di quello, non credi? Comunque credo che
> dovremmo incontrare questa gente… se c’è una via di uscita da tutta questa
> storia quasi sicuramente passa dai sotterranei del Esi Bhe Della Hospital…”
>
> “Dai dormiamoci su, domattina faremo il punto della situazione. Trovati un
> angolo per dormire”
>
> “Trovalo tu… io non riesco a dormire…” disse Luna con gli occhi brillanti
> prima di sedersi su un mobile che le concedeva una piena visuale del bosco
> e della strada “…a che velocità hai detto che va la Hope?”
>
>
>
> *USS Hope – Plancia - D.T. 01/08/2396 - Ore 00:31*
>
>
>
> La Hope era entrata in orbita da pochi minuti. Il pianeta sotto di loro
> sembrava bello e placidamente costellato di blu.
>
> “Analisi del pianeta, trovate il nostro away team”
>
> “è impossibile Capitano, le interferenze della nana bianca che impedivano
> il teletrasporto confondono i sensori”
>
> “Vorrà dire che scenderemo al di sotto della ionosfera per sondare il
> pianeta. Anche palmo a palmo se necessario. Aprite un canale con la
> colonia” disse Strauss alzandosi in piedi
>
> “Canale aperto”
>
> “Sono il Capitano Nicholas Strauss della USS Hope. Pretendo l’immediata
> restituzione del mio equipaggio”
>
> Il volto sorridente del Governatore della colonia, Sakuko, apparve sullo
> schermo
>
> “Buongiorno, Capitano. Non capiamo la vostra richiesta. Il suo equipaggio
> è risalito a bordo della USS Hope poco più di sei giorni fa”
>
> “Quelli che sono saliti a bordo erano cloni o qualche altra strana copia”
>
> “Cloni? Questa è una colonia di villeggiatura, non un centro ricerche. Vi
> state sicuramente sbagliando”
>
> “Non ci stiamo sbagliando e le assicuro che non ce ne andremo di qui
> finché non li avremo trovati” poi Strauss fece un segno all’addetto alle
> comunicazioni e interruppe bruscamente la comunicazione.
>
> “Abbassiamoci di quota. Scansioni ad ampio spettro. Trovate i nostri
> ragazzi”
>
>
>
> *Nuwe Berria – Cascina Abbandonata - D.T. 01/08/2396 - Ore 06:11*
>
>
>
> Il primo sole del giorno cominciava a fare capolino e la luce del giorno
> svegliò tutti.
>
> “Buongiorno dormiglioni!” squillo Luna offrendo delle tazze di caffè e
> dolcetti xantariani ai suoi nuovi e allo stesso tempo vecchi amici
>
> “E questi da dove vengono?” disse Ferris
>
> “Dal paesino a un chilometro da qui oltre il ponte” rispose Luna
> tranquillamente
>
> “E sei andata fin la!? È pericoloso!”
>
> “Naaa”
>
> “Non sottovaluterei la questione, ha preso un grosso rischio e ha
> minacciato la sopravvivenza di tutti noi” aggiunse Xyr “non avrà mica
> pagato con le carte crediti?”
>
> “Mi ha preso per scema… certo che no… diciamo che li ho presi a credito”
> rispose luna pucciando il dolcetto nel caffè
>
> “Intende dire che li ha rubati’?” rispose Xyr stringendo gli occhi in
> riprovazione
>
> “Rubati, presi… non è questo il problema direi” si intromise Rodriguez “Il
> problema è che abbiamo la polizia alle calcagna e non possiamo permetterci
> passi falsi. Come vogliamo procedere?”
>
> “Ho saputo che lei e Caytlin avete un giro pericoloso che voleva entrare
> nei sotterranei dell’ospedale, giusto?” disse Ferris
>
> Rodriguez occhieggiò Luna che di rimando gli mostrò i denti facendolo
> sobbalzare leggermente “Ehm.. sì.. ma è gente veramente pericolosa”
>
> “Come entrate in contatto?”
>
> “lascio una banconota da 10 segnata a pagamento di un bicchiere di scotch
> ‘472 nel pub “Sacarac”. Il giorno dopo ricevo un messaggio con
> l’indicazione di un luogo e una data. All’appuntamento mi vedo con un tipo
> alto e robusto che non si fa tanti problemi a eliminare chi vuole e una
> ragazza bionda molto carina che di solito è quella che parla.”
>
> Nella mente di Ferris si era acceso qualcosa che non riusciva però a
> capire, quel genere di prurito che doveva per forza grattare.
>
> “Sai i loro nomi?”
>
> “Michael e qualcosa tipo Belle, o Bella, mi sembra…non è un nome comune da
> queste parti”
>
> “Isabella?”
>
> “Ecco sì! La conosce?”
>
> “Credo proprio di sì…” rispose Bueller ignorando gli sguardi interrogativi
> dei presenti “Comunque non abbiamo tempo per questi giochi… pensa di
> riuscire a mettersi in contatto più velocemente?”
>
> “Beh dovremmo andare al Sacarac, ma il nostro gruppetto attira troppo
> l’attenzione”
>
> “Ha ragione… dovremo dividerci ci servirà una navetta per scappare”
>
> “Navetta? Intende un autobus?” disse Xyr perplessa
>
> “No, intendo uno piccolo veicolo spaziale per lasciare la superficie”
>
> “Non abbiamo oggetti del genere su Nuwe Berria, lo sa benissimo. La nostra
> società ha l’appalto per tutti i progetti spaziali, stiamo però costruendo
> un vero space shuttle… dovrebbe saperlo visto che ha firmato metà degli
> ordini” la voce di Xyr era piccata per la scarsa, come al solito,
> professionalità del suo superiore
>
> “Sì e se ben ricordo non sappiamo neanche se funzioni, però… al centro di
> Cape Jool c’è un’enorme antenna… potremmo provare a comunicare con la Hope…
> Allora… io andrò con Rodriguez e Caytlin a vedere di incontrare queste
> persone. Sig. Basta se la sente di venire con noi?”
>
> Il braccio di Basta sulle spalle di Melanne era un chiaro segno che dove
> fosse andato uno sarebbe andata anche l’altra. Melanne annuì
> impercettibilmente
>
> “Anche lei ovviamente dottoressa, le assicuro che non avremo problemi…
> Rest, lei invece porterà Doohan e Tucci, insieme a Xyr e Luna…”
>
> “Luna? Mi piace!” disse la giovane pilota sorpresa di sentirsi chiamare
> con un diminutivo del proprio nome interrompendo Ferris “Oh! Scusa…”
>
> “dicevo, voi andate al Centro Comunicazioni di Cape Jool e provate a
> entrare”
>
> “Potrei provare a chiedere un favore ad un’amica che lavora li per farci
> entrare” disse Luna
>
> “Evitiamo contatti con le persone il più possibile non sappiamo di chi
> possiamo fidarci” si intromise Rodriguez
>
> “Sono d’accordo” disse Xyr sentendosi subito stranita “Non sembra strano
> anche a voi quello che ho appena detto?”
>
> “Molto strano in effetti.. comunque il vostro scopo è ottenere una linea
> di comunicazione e lanciare un SOS”
>
> “Sarà fatto, Capitano” disse Rest
>
> “Allora muoviamoci… Rodriguez… ci serviranno due mezzi. Vada con Luna, noi
> vi aspetteremo sul ciglio della strada nascosti dagli alberi”
>
>
>
> *USS Hope – Plancia - D.T. 01/08/2396 - Ore 7:15*
>
>
>
> “Novità?”
>
> “Nessuna, Capitano. Abbiamo scansionato la superficie senza successo,
> spiagge, centri divertimenti e niente altro… solo che…”
>
> “Cosa?”
>
> “Niente è che registriamo dei rallentamenti nel segnale di ritorno”
>
> “Rallentamenti?”
>
> “Probabilmente dipende dall’interferenza della nana bianca, ma ad ogni
> scansione il tempo di risposta si allunga di un microsecondo e dobbiamo
> continuamente compensare”
>
> “Cosa altro potrebbe causare una condizione del genere?” disse Strauss con
> la mente pronta a rilevare ogni minima irregolarità
>
> “Un campo di smorzamento ad esempio, qualcosa di occultato o uno
> sfasamento spaziotemporale”
>
> “investigate sulla questione e risolvete”
>
>
>
> *Nuwe Berria – Cape Jool - D.T. 01/08/2396 - Ore 11:07*
>
>
>
> Un vecchio furgoncino a sette posti ammaccato si fermò poco distante
> dall’accesso principale del centro di lancio spaziale. Nonostante fosse a
> tutti gli effetti un’area militare si potevano veder non più di una mezza
> dozzina di soldati a presidiare il cancello e la torretta di controllo.
>
> “Ve l’avevo detto che saremmo arrivati in meno di due ore” disse Luna
> spegnendo il motore
>
> “E io le avevo detto che non era necessario… guida sempre così?” rispose
> Xyr aggrappata alla maniglia del passeggero. Nei sedili dietro i volti di
> Doohan e Tucci sfioravano i toni del verde. Solo Rest manteneva un solido
> controllo facciale.
>
> “Quante storie… bisogna sempre provare testare i limiti del mezzo che si
> guida” rispose Luna scendendo allegramente di macchina e andando verso un
> boschetto incolto mentre il gruppetto si riprendeva con una boccata d’aria.
>
> “Se non ricordo male ci deve essere un accesso segreto dietro quel campo…
> è da li che Sonja mi faceva passare quando voleva divertirsi un po’…Il
> belloccio qui sa di quello che parlo, vero?” Commentò Luna dando una pacca
> col dorso della mano sugli addominali di Doohan.
>
> “Sì..ehm.ecco…” le orecchie di James dopo aver superato i toni del
> vermiglio puntavano dritte dritte verso il porpora.
>
> “Esattamente! Lo sapevo che lui è uno che ci sa fare e che ha la giusta
> parlantina” ironizzò Luna
>
> “Mi sembra che lei ne abbia anche per lui” disse Xyr serrando le labbra
>
> “Eh già… sono fatta così… ah! Eccolo qui” Luna si diresse verso un albero
> e ne stacco un pezzo di corteccia rivelando un pannello di accesso. Digitò
> una sequenza di numeri e una botola fino a quel momento invisibile si aprì
> li vicino
>
> “Vogliamo entrare?”
>
>
>
> *Nuwe Berria – Sacarac Pub - D.T. 01/08/2396 - Ore 12:24*
>
>
>
> “Bel locale…” disse Ferris entrando in quella che poteva essere definita
> nel modo più gentile possibile una bettola. Sedie di legno la cui laccatura
> si era persa da tempo immemore oltre ad aver subito numerose riparazioni a
> seguito di altrettanto numerose scazzottate, pavimento talmente sporco e
> appiccicoso che non era possibile poggiare il piede direttamente sul tek
> originale, bicchieri sbeccati e sporchi, ambiente fumoso e polveroso, tutto
> dava l’aspetto di un posto lasciato cadere in rovina, ma nonostante questo
> cerano già diversi avventori seduti sugli sgabelli al bancone o che stavano
> giocando a biliardo bevendo birra.
>
> “Ehi… dolcezze… era da tanto che due pasticcini come voi non entravano in
> questo locale… lasciate questi pivelli e venite a giocare con noi” disse un
> omaccione poggiando la stecca sulla spalla e avvicinandosi verso Caytlin e
> Melanne.
>
> Il pugno di Basta allo stomaco e la manata di taglio sulla nuca di Ferris
> lo mandarono in 3 secondi per terra.
>
> “Bel modo per attirare l’attenzione” commentò Rodriguez alzando le mani
> verso gli altri avventori che si erano subito alzati minacciosamente dopo
> aver visto cosa era successo al loro amico “Calma ragazzi… piano, non siamo
> qui per creare problemi… vogliamo solo parlare… ho qui una banconota da 10
> e voglio uno scotch 472… c’è qualcuno che ci può aiutare?”
>
> Il gruppo di avventori si avvicinò sempre più minacciosamente, ma prima
> che si scatenasse la rissa una voce profonda fermò tutti
>
> “Cosa volete ragazzini? Non dovete fare casino nel mio pub”
>
> Il gruppo si allargò per far passare un bell’uomo di origini sudamericane
>
> “Allora?” li incitò
>
> “Siamo qui perché so che qualcuno voleva trovare le chiavi di accesso dei
> sotterranei del Esi Bhe Della Hospital” riprese Rodriguez
>
> Melanne, che fino a quel momento era stata zitta, si trovò un immagine in
> testa qualcosa che non sapeva di sapere e che eppure era li e si trovò a
> spostare Basta e Rodriguez per mettersi davanti al nuovo arrivato
>
> “Io… io la conosco…. Lei è…” si portò la mano alla fronte per sopprimere
> una fitta di dolore “Comandante Marquez della USS Sabina…” Melanne si girò
> verso i suoi giovani compagni che la osservavano stupiti e aggiunse in
> imbarazzo e arrossendo “sono stata ad una sua conferenza…”
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