[Stml17] Fwd: Re: [8.07 - Non siamo soli - Tenente Jg Catalunya “Luna” Jones della Casata di Klaa - (Si.Bi.)]

Maddalena vampitrill a gmail.com
Lun 16 Ott 2017 18:43:28 CEST


Rimando la mail, scusate. Non mi fa più rispondere alla lista e continuo 
a sbagliarmi.

-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: 	Re: [Stml17] [8.07 - Non siamo soli - Tenente Jg Catalunya 
“Luna” Jones della Casata di Klaa - (Si.Bi.)]
Data: 	Mon, 16 Oct 2017 18:42:19 +0200
Mittente: 	Maddalena <vampitrill a gmail.com>
A: 	Silvia Bianchini <ltcomm.sibi a gmail.com>



Bellissimo. Mi piace che abbiano incontrato gli altri ufficiali rapiti. 
Brava!

Il 16/10/2017 11:10, Silvia Bianchini ha scritto:
> *Ciao a tutti!*
> *contavo di andare un po' più avanti con la narrazione, ma mi 
> accontento perché per arrivare dove avrei voluto avrei avuto bisogno 
> di un'altra settimana...*
> *Spero che vi piaccia, fatemi sapere*
> *baci*
> *Si.Bi.*
> **
> **
> **
> *******************************************
>
> *Brano: 08.07*
>
> *Titolo: Non siamo soli*
>
> *Autore: Tenente Jg Catalunya “Luna” Jones della Casata di Klaa (Si.Bi.)*
>
> *******************************************
>
> *USS Hope – Prigione di Bordo - D.T. 31/07/2396 - Ore 23:59*
>
> Strauss entrò con passo di carica seguito dal Tenente Almond della 
> sicurezza. La stanza era al buio. Per convenzione nelle celle 
> detentive i cicli di luce/buio erano diversi rispetto ai turni sul 
> resto della nave, in cui l’unico turno che prevedeva una diffusione 
> luminosa ridotta era il gamma che andava dalla mezzanotte ora 
> terrestre standard alle ore 6. Nelle celle detentive la luce veniva 
> spenta alle ore 21 e riaccesa alle 6, seguendo una antica consuetudine 
> terrestre risalente a oltre 400 anni prima.
>
> “Computer, luci. Sveglia Sveglia!” tuonò Strauss
>
> “Signor Strauss” disse il Bueller-clone alzandosi dalla branda 
> leggermente “Cosa ci facciamo in cella?”
>
> “Le domande le faccio io… Chi siete?”
>
> I cloni si guardarono tra loro increduli della domanda
>
> “Come chi siamo, sono il Tenente Ferris Bueller, Flotta Stellare, 
> matricola …”
>
> “no, lei non è il Tenente Bueller, come lei non è il Tenente Xyr” 
> disse puntando il dito verso il clone andoriano e in rapida 
> successione verso gli altri “…e loro non sono chi dicono. Il vostro 
> DNA è diverso, di poco ma diverso e sono diversi soprattutto i vostri 
> schemi mentali. Quindi ve lo ripeto. Chi siete?”
>
> “Non ho la minima idea di cosa stia parlando…”
>
> “Non volete quindi collaborare?” la domanda di Strauss rimase senza 
> risposta “Benissimo… Tenente Almond, proceda agli interrogatori 
> individuali. Voglio andare a fondo di questa storia. Qualsiasi 
> informazione riesce a ottenere me la comunichi subito”
>
> Un leggero scossone fece subito capire che la nave era passata a 
> impulso e quasi contemporaneamente il commbadge del Capitano trillò.
>
> =/\=Plancia a Capitano Strauss, siamo entrati nel sistema H7.25. Tra 
> mezz’ora entreremo nell’Orbita di Nuwe Berria=/\=
>
> =/\=Arrivo subito=/\=
>
> *Nuwe Berria – Cascina Abbandonata - D.T. 01/08/2396 - Ore 00:29*
>
> Dalle finestre distrutte entrava una leggera brezza che leniva solo in 
> parte il caldo che saliva dal terreno. La tensione per gli eventi 
> della giornata e la fuga precipitosa stavano facendo pagare il loro 
> prezzo al gruppo tanto che quasi tutti si erano in breve addormentati. 
> Basta, Bueller e Luna erano gli unici che non riuscivano a dormire. 
> Lon, perfettamente immobile e seduto, sorvegliava discretamente con 
> gli occhi semichiusi il sonno di Melanne, la cui testa era appoggiata 
> sulla sua gamba. Bueller e Luna invece erano appoggiati su alcuni 
> vecchi mobili e conversavano sottovoce mantenendo una perfetta visuale 
> della strada pur usufruendo della copertura del bosco. Per Luna 
> parlare con quel giovane era sembrata la cosa più naturale del mondo, 
> non sapeva bene perché ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui. Le 
> poche luci delle autovetture li rendevano abbastanza tranquilli che 
> per il momento la loro fuga aveva successo.
>
> “Così ci conosciamo tutti?” sussurrò Luna allegramente “E io sono il 
> pilota di una nave stellare? Che va nello spazio per davvero?! E va 
> veloce? Che domande ovvio che vada veloce altrimenti verrebbe 
> risucchiata dalla gravità… ma quanto veloce?”
>
> “è incredibile che di tutta questa situazione queste siano le tue sole 
> preoccupazioni…” rispose Bueller
>
> “Perché di cosa dovrei preoccuparmi? Di questo?” Catalunya appoggiò il 
> dito su un pezzo di vetro della finestra tagliandosi leggermente e 
> quasi istantaneamente un rivolo argenteo le riparò la ferita “o di 
> essere inseguita da tutta Nuwe Berria? Era da un sacco che non mi 
> divertivo così tanto. E ora che si fa?”
>
> “Non possiamo stare qui per sempre… e vorrei anche sapere che fine ha 
> fatto la Hope. Se noi siamo qui e non ci hanno cercati allora potrebbe 
> essere stata anche distrutta ed è la volta che l’Ammiraglio Lennox mi 
> ammazza. Altrimenti potrebbero essere anche loro bloccati con le idee 
> confuse su questo pianeta… oppure potrebbero aver fatto delle nostre 
> copie o … un’altra mezza dozzina di alternative”
>
> “Beh quei due” disse Luna indicando Caytlin e Rodriguez “mi hanno 
> fregata per conto di qualcuno che voleva entrare nel cuore della 
> struttura da cui siamo scappati”
>
> “L’ospedale?”
>
> “È evidentemente molto più di quello, non credi? Comunque credo che 
> dovremmo incontrare questa gente… se c’è una via di uscita da tutta 
> questa storia quasi sicuramente passa dai sotterranei del Esi Bhe 
> Della Hospital…”
>
> “Dai dormiamoci su, domattina faremo il punto della situazione. 
> Trovati un angolo per dormire”
>
> “Trovalo tu… io non riesco a dormire…” disse Luna con gli occhi 
> brillanti prima di sedersi su un mobile che le concedeva una piena 
> visuale del bosco e della strada “…a che velocità hai detto che va la 
> Hope?”
>
> *USS Hope – Plancia - D.T. 01/08/2396 - Ore 00:31*
>
> La Hope era entrata in orbita da pochi minuti. Il pianeta sotto di 
> loro sembrava bello e placidamente costellato di blu.
>
> “Analisi del pianeta, trovate il nostro away team”
>
> “è impossibile Capitano, le interferenze della nana bianca che 
> impedivano il teletrasporto confondono i sensori”
>
> “Vorrà dire che scenderemo al di sotto della ionosfera per sondare il 
> pianeta. Anche palmo a palmo se necessario. Aprite un canale con la 
> colonia” disse Strauss alzandosi in piedi
>
> “Canale aperto”
>
> “Sono il Capitano Nicholas Strauss della USS Hope. Pretendo 
> l’immediata restituzione del mio equipaggio”
>
> Il volto sorridente del Governatore della colonia, Sakuko, apparve 
> sullo schermo
>
> “Buongiorno, Capitano. Non capiamo la vostra richiesta. Il suo 
> equipaggio è risalito a bordo della USS Hope poco più di sei giorni fa”
>
> “Quelli che sono saliti a bordo erano cloni o qualche altra strana copia”
>
> “Cloni? Questa è una colonia di villeggiatura, non un centro ricerche. 
> Vi state sicuramente sbagliando”
>
> “Non ci stiamo sbagliando e le assicuro che non ce ne andremo di qui 
> finché non li avremo trovati” poi Strauss fece un segno all’addetto 
> alle comunicazioni e interruppe bruscamente la comunicazione.
>
> “Abbassiamoci di quota. Scansioni ad ampio spettro. Trovate i nostri 
> ragazzi”
>
> *Nuwe Berria – Cascina Abbandonata - D.T. 01/08/2396 - Ore 06:11*
>
> Il primo sole del giorno cominciava a fare capolino e la luce del 
> giorno svegliò tutti.
>
> “Buongiorno dormiglioni!” squillo Luna offrendo delle tazze di caffè e 
> dolcetti xantariani ai suoi nuovi e allo stesso tempo vecchi amici
>
> “E questi da dove vengono?” disse Ferris
>
> “Dal paesino a un chilometro da qui oltre il ponte” rispose Luna 
> tranquillamente
>
> “E sei andata fin la!? È pericoloso!”
>
> “Naaa”
>
> “Non sottovaluterei la questione, ha preso un grosso rischio e ha 
> minacciato la sopravvivenza di tutti noi” aggiunse Xyr “non avrà mica 
> pagato con le carte crediti?”
>
> “Mi ha preso per scema… certo che no… diciamo che li ho presi a 
> credito” rispose luna pucciando il dolcetto nel caffè
>
> “Intende dire che li ha rubati’?” rispose Xyr stringendo gli occhi in 
> riprovazione
>
> “Rubati, presi… non è questo il problema direi” si intromise Rodriguez 
> “Il problema è che abbiamo la polizia alle calcagna e non possiamo 
> permetterci passi falsi. Come vogliamo procedere?”
>
> “Ho saputo che lei e Caytlin avete un giro pericoloso che voleva 
> entrare nei sotterranei dell’ospedale, giusto?” disse Ferris
>
> Rodriguez occhieggiò Luna che di rimando gli mostrò i denti facendolo 
> sobbalzare leggermente “Ehm.. sì.. ma è gente veramente pericolosa”
>
> “Come entrate in contatto?”
>
> “lascio una banconota da 10 segnata a pagamento di un bicchiere di 
> scotch ‘472 nel pub “Sacarac”. Il giorno dopo ricevo un messaggio con 
> l’indicazione di un luogo e una data. All’appuntamento mi vedo con un 
> tipo alto e robusto che non si fa tanti problemi a eliminare chi vuole 
> e una ragazza bionda molto carina che di solito è quella che parla.”
>
> Nella mente di Ferris si era acceso qualcosa che non riusciva però a 
> capire, quel genere di prurito che doveva per forza grattare.
>
> “Sai i loro nomi?”
>
> “Michael e qualcosa tipo Belle, o Bella, mi sembra…non è un nome 
> comune da queste parti”
>
> “Isabella?”
>
> “Ecco sì! La conosce?”
>
> “Credo proprio di sì…” rispose Bueller ignorando gli sguardi 
> interrogativi dei presenti “Comunque non abbiamo tempo per questi 
> giochi… pensa di riuscire a mettersi in contatto più velocemente?”
>
> “Beh dovremmo andare al Sacarac, ma il nostro gruppetto attira troppo 
> l’attenzione”
>
> “Ha ragione… dovremo dividerci ci servirà una navetta per scappare”
>
> “Navetta? Intende un autobus?” disse Xyr perplessa
>
> “No, intendo uno piccolo veicolo spaziale per lasciare la superficie”
>
> “Non abbiamo oggetti del genere su Nuwe Berria, lo sa benissimo. La 
> nostra società ha l’appalto per tutti i progetti spaziali, stiamo però 
> costruendo un vero space shuttle… dovrebbe saperlo visto che ha 
> firmato metà degli ordini” la voce di Xyr era piccata per la scarsa, 
> come al solito, professionalità del suo superiore
>
> “Sì e se ben ricordo non sappiamo neanche se funzioni, però… al centro 
> di Cape Jool c’è un’enorme antenna… potremmo provare a comunicare con 
> la Hope… Allora… io andrò con Rodriguez e Caytlin a vedere di 
> incontrare queste persone. Sig. Basta se la sente di venire con noi?”
>
> Il braccio di Basta sulle spalle di Melanne era un chiaro segno che 
> dove fosse andato uno sarebbe andata anche l’altra. Melanne annuì 
> impercettibilmente
>
> “Anche lei ovviamente dottoressa, le assicuro che non avremo problemi… 
> Rest, lei invece porterà Doohan e Tucci, insieme a Xyr e Luna…”
>
> “Luna? Mi piace!” disse la giovane pilota sorpresa di sentirsi 
> chiamare con un diminutivo del proprio nome interrompendo Ferris “Oh! 
> Scusa…”
>
> “dicevo, voi andate al Centro Comunicazioni di Cape Jool e provate a 
> entrare”
>
> “Potrei provare a chiedere un favore ad un’amica che lavora li per 
> farci entrare” disse Luna
>
> “Evitiamo contatti con le persone il più possibile non sappiamo di chi 
> possiamo fidarci” si intromise Rodriguez
>
> “Sono d’accordo” disse Xyr sentendosi subito stranita “Non sembra 
> strano anche a voi quello che ho appena detto?”
>
> “Molto strano in effetti.. comunque il vostro scopo è ottenere una 
> linea di comunicazione e lanciare un SOS”
>
> “Sarà fatto, Capitano” disse Rest
>
> “Allora muoviamoci… Rodriguez… ci serviranno due mezzi. Vada con Luna, 
> noi vi aspetteremo sul ciglio della strada nascosti dagli alberi”
>
> *USS Hope – Plancia - D.T. 01/08/2396 - Ore 7:15*
>
> “Novità?”
>
> “Nessuna, Capitano. Abbiamo scansionato la superficie senza successo, 
> spiagge, centri divertimenti e niente altro… solo che…”
>
> “Cosa?”
>
> “Niente è che registriamo dei rallentamenti nel segnale di ritorno”
>
> “Rallentamenti?”
>
> “Probabilmente dipende dall’interferenza della nana bianca, ma ad ogni 
> scansione il tempo di risposta si allunga di un microsecondo e 
> dobbiamo continuamente compensare”
>
> “Cosa altro potrebbe causare una condizione del genere?” disse Strauss 
> con la mente pronta a rilevare ogni minima irregolarità
>
> “Un campo di smorzamento ad esempio, qualcosa di occultato o uno 
> sfasamento spaziotemporale”
>
> “investigate sulla questione e risolvete”
>
> *Nuwe Berria – Cape Jool - D.T. 01/08/2396 - Ore 11:07*
>
> Un vecchio furgoncino a sette posti ammaccato si fermò poco distante 
> dall’accesso principale del centro di lancio spaziale. Nonostante 
> fosse a tutti gli effetti un’area militare si potevano veder non più 
> di una mezza dozzina di soldati a presidiare il cancello e la torretta 
> di controllo.
>
> “Ve l’avevo detto che saremmo arrivati in meno di due ore” disse Luna 
> spegnendo il motore
>
> “E io le avevo detto che non era necessario… guida sempre così?” 
> rispose Xyr aggrappata alla maniglia del passeggero. Nei sedili dietro 
> i volti di Doohan e Tucci sfioravano i toni del verde. Solo Rest 
> manteneva un solido controllo facciale.
>
> “Quante storie… bisogna sempre provare testare i limiti del mezzo che 
> si guida” rispose Luna scendendo allegramente di macchina e andando 
> verso un boschetto incolto mentre il gruppetto si riprendeva con una 
> boccata d’aria.
>
> “Se non ricordo male ci deve essere un accesso segreto dietro quel 
> campo… è da li che Sonja mi faceva passare quando voleva divertirsi un 
> po’…Il belloccio qui sa di quello che parlo, vero?” Commentò Luna 
> dando una pacca col dorso della mano sugli addominali di Doohan.
>
> “Sì..ehm.ecco…” le orecchie di James dopo aver superato i toni del 
> vermiglio puntavano dritte dritte verso il porpora.
>
> “Esattamente! Lo sapevo che lui è uno che ci sa fare e che ha la 
> giusta parlantina” ironizzò Luna
>
> “Mi sembra che lei ne abbia anche per lui” disse Xyr serrando le labbra
>
> “Eh già… sono fatta così… ah! Eccolo qui” Luna si diresse verso un 
> albero e ne stacco un pezzo di corteccia rivelando un pannello di 
> accesso. Digitò una sequenza di numeri e una botola fino a quel 
> momento invisibile si aprì li vicino
>
> “Vogliamo entrare?”
>
> *Nuwe Berria – Sacarac Pub - D.T. 01/08/2396 - Ore 12:24*
>
> “Bel locale…” disse Ferris entrando in quella che poteva essere 
> definita nel modo più gentile possibile una bettola. Sedie di legno la 
> cui laccatura si era persa da tempo immemore oltre ad aver subito 
> numerose riparazioni a seguito di altrettanto numerose scazzottate, 
> pavimento talmente sporco e appiccicoso che non era possibile poggiare 
> il piede direttamente sul tek originale, bicchieri sbeccati e sporchi, 
> ambiente fumoso e polveroso, tutto dava l’aspetto di un posto lasciato 
> cadere in rovina, ma nonostante questo cerano già diversi avventori 
> seduti sugli sgabelli al bancone o che stavano giocando a biliardo 
> bevendo birra.
>
> “Ehi… dolcezze… era da tanto che due pasticcini come voi non entravano 
> in questo locale… lasciate questi pivelli e venite a giocare con noi” 
> disse un omaccione poggiando la stecca sulla spalla e avvicinandosi 
> verso Caytlin e Melanne.
>
> Il pugno di Basta allo stomaco e la manata di taglio sulla nuca di 
> Ferris lo mandarono in 3 secondi per terra.
>
> “Bel modo per attirare l’attenzione” commentò Rodriguez alzando le 
> mani verso gli altri avventori che si erano subito alzati 
> minacciosamente dopo aver visto cosa era successo al loro amico “Calma 
> ragazzi… piano, non siamo qui per creare problemi… vogliamo solo 
> parlare… ho qui una banconota da 10 e voglio uno scotch 472… c’è 
> qualcuno che ci può aiutare?”
>
> Il gruppo di avventori si avvicinò sempre più minacciosamente, ma 
> prima che si scatenasse la rissa una voce profonda fermò tutti
>
> “Cosa volete ragazzini? Non dovete fare casino nel mio pub”
>
> Il gruppo si allargò per far passare un bell’uomo di origini sudamericane
>
> “Allora?” li incitò
>
> “Siamo qui perché so che qualcuno voleva trovare le chiavi di accesso 
> dei sotterranei del Esi Bhe Della Hospital” riprese Rodriguez
>
> Melanne, che fino a quel momento era stata zitta, si trovò un immagine 
> in testa qualcosa che non sapeva di sapere e che eppure era li e si 
> trovò a spostare Basta e Rodriguez per mettersi davanti al nuovo arrivato
>
> “Io… io la conosco…. Lei è…” si portò la mano alla fronte per 
> sopprimere una fitta di dolore “Comandante Marquez della USS Sabina…” 
> Melanne si girò verso i suoi giovani compagni che la osservavano 
> stupiti e aggiunse in imbarazzo e arrossendo “sono stata ad una sua 
> conferenza…”
>
>
>
> _______________________________________________
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