[Stml17] [F. Bueller - 08.08] Padre e figlia

Cap. Ferris Bueller ferris_bueller a crepuscolo.it
Sab 28 Ott 2017 14:26:25 CEST


Avevo in mente delle cose che poi, rileggendo i brani precedenti, non ho 
potuto usare. Comunque dovrebbe andare bene così.

Ho delle idee, magari ne informerò Xyr che tanto tocca a lei :D

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Nuwe Berria - Cape Jool - 01/08/2396, Ore 13:00

"E' sicura che siamo nel posto giusto?" chiese Xyr osservando la sala 
comunicazioni.

"Hai visto anche tu il cartello fuori dalla porta, c'era scritto Centro 
di Comunicazioni!" ribattè Luna guardandosi attorno.

"E' vuota..." affermò Tucci mentre la sua voce rimbalzava sulle pareti 
spoglie e tornava sotto forma di eco.

Da quando erano entrati a Cape Jool si erano accorti che qualcosa non 
andava. Scarsa sorveglianza, pochissima gente in giro, stanze 
ammobiliate ma piene di polvere come se nessuno ci mettesse piede da 
settimane. Quando poi avevano raggiunto i piani superiori, la faccenda 
si era fatta sempre più strana: le porte erano aperte, i corridoi vuoti 
senza nemmeno un minimo di mobili. Ogni passo che facevano verso la loro 
meta dava loro l'impressione di essere in un luogo ai confini della realtà.

"Lo so che è vuota genio!" ribattè Luna spazientita. "Non ero mai salita 
qui, ma l'immaginavo molto più... tecnologica, in effetti."

"E ora che facciamo?" chiese Tucci.

"Se posso permettermi..." balbettò Doohan diventando rosso quando gli 
occhi delle due donne si puntarono su di lui. "Questo posto sarà anche 
vuoto, ma quella grossa antenna sul tetto sembra del tutto idonea per 
fare quello che volete. Se mi trovate del materiale posso improvvisare 
un sistema di comunicazione."

"Cosa le serve?" chiese Xyr come se non mettesse minimamente in dubbio 
le capacità del giovane.

"Voi portatemi materiale elettrico e qualcosa da usare per fabbricare un 
circuito in grado di interpretare il segnale. Cavi, circuiti... ho visto 
un distributore di bevande all'ingresso, sono sicuro che ci sia tutto 
quello che mi serve al suo interno. Io vado a vedere le condizioni 
dell'antenna insieme al professore." disse indicando Tucci che 
continuava a emettere vocalizzi ed ascoltare l'eco di risposta.



Nuwe Berria - Sacarac Pub - 01/08/2396, Ore 13:00

"Non so chi tu sia ragazzina..." borbottò l'uomo guardandosi intorno. 
"Bella falli buttare fuori!"

La ragazza in questione non rispose all'ordine, aveva appena visto 
Ferris e qualcosa nel suo sguardo si era acceso. Con passo sinuoso e 
sfacciato si era avvicinata a lui senza smettere di guardarlo negli 
occhi, gli aveva gettato le braccia al collo e fra lo stupore generale 
l'aveva baciato con totale trasporto. Dopo quella che sembrava 
un'eternità, si era staccata per poi tirargli un destro micidiale che lo 
aveva scaraventato fra le braccia di Basta.

"Questo è per essertene andato!" esclamò portando le mani sui fianchi.

"Mi hai detto tu di scappare che era tornato tuo padre! Non è bello per 
un cadetto appena entrato in accademia essere trovato a letto con la 
figlia del Rettore."

"Ti ho detto di scappare ma non di sparire!" sbraitò lei facendo 
tintinnare il ciondolo che univa il piercing sul naso con l'orecchino. 
"Che ci fai tu qui?"

"Scusate..." balbettò Rodriguez completamente frastornato dagli eventi 
"Non avete un posto un po' più... privato?"

Tutti si guardarono intorno. Decine di facce erano rivolte dalla loro 
parte e stavano seguendo con interesse gli eventi. Isabella DeVitth 
lanciò un'occhiataccia a tutti gli astanti che tornarono immediatamente 
alle loro faccende.

"Venite con me." Il gruppo si accodò immeditamente entrando nel retro 
per poi salire delle scale verso il piano superiore.

Il luogo era una sorta di appartamento/ufficio pieno di bottiglie di 
birra vuote e vestiti accatastati. L'uomo fece entrare tutti e poi 
chiuse la porta mettendosi fra loro e l'uscita.

"Tranquillo papà, conosco questo ragazzino, è dei nostri." lo 
tranquillizzò Isabella facendo cenno agli altri di sedersi.

"Ragazzino? Hai solo due anni più di me! E comunque questo non è tuo 
padre! Che sta succedendo?"

"E' una lunga storia... tutto è iniziato quando fui assegnata alla USS 
Sabina classe Norway, agli ordini del Comandante Marquez qui presente." 
iniziò lei indicando l'uomo che grugnì in segno di saluto "Non certo un 
granchè come nave, ma era il mio primo incarico, e tutto mi sembrava 
fantastico."

"Ehi ragazzina, parla bene della mia nave!" ribattè l'uomo offeso.

"Eravamo diretti verso il sistema H7.25, un pianeta di poco più grande 
della terra chiamato Nuwe Berria. I coloni del pianeta non davano più 
segni di vita da un po' e la flotta ci voleva vedere chiaro. Quando 
arrivammo sul posto sembrava che non ci fossero problemi di nessun tipo. 
La Governatrice della colonia, una certa Sakuko, ci invitò a scendere 
sul pianeta per sicerarci delle loro condizioni. Visto che sembrava 
tutto a posto, il Comandante decise di portare con se due uomini della 
sicurezza e la nuova guardiamarina della sezione scientifica. Me appunto."

Isabella aprì la porta del frigo e stappò una bottiglia di birra 
direttamente sul mobile della cucina guadagnandosi uno sguardo di 
disapprovazione del suo comandante/padre.

"Non ricordo cosa accadde dopo... un giorno ero la figlia arrabbiata e 
delinquente del titolare di un pub di Nuwe Berria, il giorno dopo ero di 
nuovo me stessa ed imprigionata in una realtà che faticavo a capire."

"Come ha riacquisito i suoi ricordi?" chiese Rest interessato.

"Non lo so con certezza, ma credo che abbia a che fare con la mia 
esposizione ad un Cristallo dei Profeti. Mia nonna era una Vedek e da 
bambina partecipai ad un rituale bajoriano. Qualcosa non andò come 
doveva e il cristallo si attivò per alcuni secondi inondandomi con la 
sua luce. Da quel giorno alcune cose in me sono cambiate... ma questa è 
un'altra storia."

"E lei Comandante come ha riacquisito i suoi ricordi?" chiese Caytlin 
osservando l'uomo che non dava l'impressione di avere il comando in quel 
frangente.

"Non l'ha mai fatto..." rispose per lui la ragazza "Ho dovuto faticare 
per due anni prima che mi credesse. Certo i miei trascorsi non aiutavano 
mio 'padre' a fidarsi di me, ma alla fine ci sono riuscita." lanciò un 
sorriso all'indirizzo dell'uomo che sorrise a sua volta.

"I due della sicurezza che erano con voi che fine hanno fatto?" Chiese 
Basta.

"Non li abbiamo più trovati. Potrebbero essere ovunque. Borok era un 
vulcaniano e Xhagader un benzita. per quanto ne so in questo momento 
potrebbero essere a casa con i loro figli."

"Molto probabilmente sono entrambi morti." ipotizzò Rest con non curanza 
"La fisiologia benzita rende difficile la sopravvivenza con questo tipo 
di atmosfera se non adeguatamente monitorato. Il vulcaniano non sarà 
sopravvissuto al tentativo di innestare i finti ricordi... io sono 
dovuto fuggire per evitare il trattamento."

Il Comandante Marquez parve incurvare le spalle come se una fitta di 
dolore l'avesse attraversato. Come i membri della Hope avevano scoperto 
a loro spese, alcuni eventi particolarmente forti potevano far 
riaffiorare sprazzi di ricordi e niente come la morte dei propri uomini 
poteva essere più forte per un ufficiale in comando. Isabella e Marquez 
si guardarono in silenzio per qualche attimo poi la giovane tornò con i 
piedi per terra.

"E tu cosa ci fai qui?" esclamò come se all'improvviso si fosse 
ricordata di fare la domanda più logica da porre in quel frangente.

"Stessa cosa che è successa a voi: abbiamo salvato una nave mercantile e 
riportata a casa siamo stati intrappolati. Ma per noi è stato diverso... 
ognuno di noi era certo di aver già visto gli altri. C'era una sorta di 
legame che ci ha spinto a riunirci. Poi abbiamo incontrato il Signor 
Rest e il Signor Basta che ci hanno raccontato la verità. Ma solo io ho 
riacquisito i miei ricordi e lo devo alla fusione mentale con il Signor 
Rest."

"Pensa di poterlo fare anche con il Comandante Marquez?" chiese Isabella 
all'indirizzo del giovae vulcaniano.

"Non lo so... con il Capitano è stato facile perchè abbiamo un 
legame..." iniziò Rest per essere fermato subito dalla giovane.

"Capitano???" esclamò sgranando gli occhi.

"Si beh... è una lunga storia. Tenente Ferris Bueller, facente funzioni 
di Capitano della USS Hope. Questo è Rest, il mio ufficiale tattico 
capo. Il Signor Basta il capo della sicurezza, Rodriguez il capo 
operazioni, Caytlin il consigliere ed infine Melanne Graahn il medico capo."

"Non ci credo... per fortuna non hai portato con te anche il primo 
ufficiale, l'ingegnere e l'ufficiale scientifico altrimenti avresti 
spazzato via in un solo colpo tutto lo staff di comando della tua nave!"

"Ehm... loro tre e il timoniere sono al centro di comunicazione di Cape 
Jool." borbottò a mezzavoce Ferris.

"Ma tu i regolamenti non li hai mai letti?" chiese la giovane divertita.

"Per caso conosci una certa Xyr?" ribattè lui sulla difensiva "Comunque 
doveva essere una serata di gala, roba di qualche ora. E' stato il 
Capitano Strauss a suggeririci di scendere tutti per prendere parte 
all'evento." fece un gesto con la mano prima che l'amica gli chiedesse 
chi diavolo fosse il Capitano in questione. "Signor Rest, se la sente di 
fare un tentativo?"

Il giovane vulcaniano parve titubante ma poi fece un cenno affermativo e 
si avvicinò al Capitano Marquez appartandosi con lui.

"Cosa avete scoperto fino ad ora?" domandò Rodriguez

"La tecnologia sul pianeta è molto indietro rispetto a quella 
federale... sono riuscita a costruirmi qualcosa, ma non posso fare 
molto. Per il momento sappiamo che siamo stati infettati da naniti borg 
modificati. Modificati da chi o come non siamo riusciti a scoprirlo. 
Abbiamo iniziato a seguire alcuni carichi sospetti: tecnologie fuori dal 
comune, materiali tecnologicamente più avanzati di quanto fosse 
possibile per Newe Berria. Tutto finiva all'Esi Bhe Della Hospital. E 
niente di quello che arrivava sembrava avere a che fare con la medicina."

"Avete tentato di entrare?" chiese Basta

"Ci abbiamo provato una volta, ma io sono una semplice guardiamarina 
della sezione scientifica e lui è un barrista... almeno al momento. 
Quindi abbiamo deciso di affidarci a dei professionisti... o almeno è 
quello che dicevano di essere."

"Ehi!" esclamò Paulo offeso.

"Ti posso assicurare che il Signor Rodriguez era più che adeguato per il 
lavoro." la tranquillizzò Ferris sorridendo al suo collega "Noi siamo 
riusciti ad entrare, abbiamo visto vari macchinari, ma è stato solo uno 
sguardo veloce, la sicurezza stava arrivando. Dovremmo ritentare."

"Signor DeVitt!" la voce dell'uomo era completamente cambiata. In essa 
adesso c'era la ferrea determinazione di un Ufficiale della Flotta Stellare.

"Comandante!" esclamò Isabella scattando sugli attenti d'istinto. Poi 
sorrise e si gettò fra le braccia dell'uomo "E' tornato! Finalmente è 
tornato!" la giovane iniziò a piangere in maniera incontrollata e lui la 
strinse a se con fare protettivo. Dopo alcuni attimi Caytlin si avvicinò 
e la condusse via con se.

"Signore è tornato?" chiese Bueller

"Non del tutto, ma molto meglio di prima. La fusione mentale con il 
Signor Rest ha solo fatto riaffiorare i ricordi della vita precedente, 
ma sono confusi con quella attuale. Ci vorrà del tempo."

"E' già qualcosa." sospirò Rodriguez "Magari ci può aiutare ad 
organizzare un piano sensato. Beh?! lo sapete che i nostri piani sono 
tutto fuorchè sensati!" esclamò Paulo all'indirizzo dei colleghi che lo 
guardavano offesi "O volete dire che, ad esempio, farsi possedere da un 
mutaforma assassino o finire 60 anni nel passato sono piani sensati?"

Beller parve pensarci un attimo e poi fece spallucce.

"Isabella negli ultimi tempi ha collezionato ogni genere d'informazione 
sull'ospedale. Piante, turni di guardia... ora che la mia mente si è un 
po' schiarita so quello che possiamo fare." Guardò la risiana che 
tornava verso di loro dopo aver fatto sdraiare isabella "Come sta?"

"Nonostante Ferris dica che sono lo psicologo di bordo, io non ne ho 
nessun ricordo, però so riconoscere una crisi di panico. La ragazza ha 
retto tutto sulle sue spalle per anni e quando lei si è ripreso si è 
finalmente lasciata andare. Starà bene, ha solo bisogno di dormire."

Marqez lanciò un'occhiata alla ragazza "E' stata una figlia difficile, 
ma ne sono sempre stato fiero. Adesso come suo Capitano ne sono ancora 
più fiero... farà tanta strada." disse sorridendo "E anche tu ne hai 
fatta Melanne!"

"Si ricorda di me?" chiese la dottoressa diventando d'inprovviso porpora.

"Difficilmente potrei dimenticarti." commentò il Comandante con un sorriso.

Tutti i membri della Hope incrociarono le braccia al petto e la 
guardarono con il sopracciglio sollevato.




Nuwe Berria - Cape Jool - 01/08/2396, Ore 13:40

"Di qua!" esclamò Xyr aprendo la porta con una spallata. Tucci, Doohan e 
Luna la seguirono di corsa per poi aiutarla a bloccare le porte.

"Come diavolo hai fatto a far esplodere quell'antenna?!" esclamò la 
mezza klingon piazzando uno schedario di traverso sulla porta.

"Non ne sono del tutto sicuro, ma credo che quella non fosse 
un'antenna... nonostante ne avesse l'aspetto. Quando ho fatto saltare il 
portello del comandi sono sicuro di averla vista sussultare!" rispose 
Doohan.

"Come fa a sussultare un'antenna?" domandò Xyr spingendo Tucci lungo il 
corridoio.

"Appunto! Dato che non può, quella non era un'antenna!" sentenziò James 
correndo mentre i primi rumori degli inseguitori lasciavano intendere 
che la porta dietro di loro non avrebbe retto per molto.

"E cosa dovrebbe essere allora?" chiese ancora Jones.

"E' una pianta..." borbottò Tucci che sembrava sul punto di collassare. 
Lui e le attività sportive non erano andati mai molto d'accordo.

"Una pianta? Ma ho visto i tralicci metallici, i cavi, le lastre della 
parabola. Come fa ad essere una pianta?"

Tucci sollevò una mano sul quale teneva un rettangolo dal colore marrone 
simile a ruggine. "Questo è lo sportello che James ha fatto saltare. 
L'ho raccolto prima che arrivasse la sicurezza... come potete vedere è 
organico. Guardate i bordi dove c'erano le giunzioni del pannello... vi 
ricorda niente?"

Xyr fece fermare il gruppo e prese l'oggetto in questione. Sui suoi 
bordi c'erano tracce di liquido argentato uguale a quello presente nei 
loro corpi. "Cosa può essere?"

"Non lo so con certezza... da quello che il suo amico ha detto, si 
tratta di naniti borg e se quella era un pianta deve esserne piena. Come 
abbia fatto a trasformarsi per sembrare una parabola satellitare di 
quaranta metri di diametro, questo non lo so."

"Bueller non è mio amico..." ribattè Xyr sovrapensiero concentrata sul 
frammento che aveva in mano.



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Capitano Ferris Bueller
USS Hope - NCC-25122
Skype Combadge: Silente69
Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
www.starfleetitaly.it/hope
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Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F. Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)

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