[Stml17] [09.09] - Ultimi spasmi di un mondo che non esiste più

Vanessa Marchetti hazyel91 a gmail.com
Mar 20 Feb 2018 21:47:37 CET


Volendo fare la rompiball hai sbagliato solo il nome l'ammiraglio. La Bates
è della Raziel. Lennox della Hope XD. Per il resto è ottimo come sempre

Il 20 Feb 2018 21:22, "Silvia Bianchini" <ltcomm.sibi a gmail.com> ha scritto:

> Molto bello!
> Anche se arrivato con un imperdonabile ritardo 😜😘
> Bravissima!
>
>
>
> =========================
> Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
> Flight Control Office (CONN)
> USS Hope - NCC-25122-A
> =========================
> "Se hai tutto sotto controllo vuol dire che non stai andando abbastanza
> veloce"
> ______________________________
> Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com
>
>
>
>
> Il 20 feb 2018 21:07, "Franco Carretti" <ferris.bueller a mail.com> ha
> scritto:
>
>> Ottimo finale, mi è piaciuto. Devo dire che mi è piaciuto soprattutto il
>> fatto che noi siamo stati semplici spettatori, sta gente era troppo forte
>> per fare i bulli.
>> Devo dire che mi aspettavo una reazione più sentimentale da Xyr,
>> dopotutto era rimasta parecchio scioccata dalla distruzione della Hope.
>>
>> Bravissima Ilenia
>>
>>
>> *Sent:* Tuesday, February 20, 2018 at 8:32 PM
>> *From:* "Ilenia De Battisti" <fulmine791 a gmail.com>
>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>> *Subject:* [Stml17] [09.09] - Ultimi spasmi di un mondo che non esiste
>> più
>>
>> Con leggero ritardo vi invio il mio brano, ditemi cosa ne pensate ^_^
>>
>>
>>
>> *****************************************
>>
>> Brano: 09.09
>>
>> Titolo:
>>
>> Autore: Ten. Cmd. Rest figlio di Retok (Ilenia)
>>
>> *****************************************
>>
>>
>>
>>
>>
>> Pianeta Demone - Paelyrion (area della “stanza proibita”)
>>
>> D.T. 08/11/2396 - Ore 10:03
>>
>>
>> Xyr, Tucci e Luna apparivano un po’ confusi, ma mai quanto le tre
>> ancelle: le bianchissime ragazze avevano uno sguardo a dir poco
>> terrorizzato e si guardavano l’un l’altra senza riuscire ad esplicitare
>> quel mare di emozioni che attanagliava loro.
>>
>> Ar Akul uscì dalla buia cella nella quale era stato rinchiuso senza
>> prestare molta attenzione a nessun’altro se la madre “Mi fidavo di lui!” si
>> ripulì rapidamente la tonaca “Ma come ha potuto comportarsi così?”
>>
>> Gli ufficiali della Hope si guardarono ma solo Luna sbottò incredula “Ma
>> il Maestro Ar Akul non era il pazzo che passa per le pareti?”
>>
>> Il giovane da poco liberato focalizzò la propria attenzione sul gruppo di
>> federali “Io sono Ar Akul, terzo ed ultimo figlio di Ar Pita.. e quello che
>> avete conosciuto voi non è maestro in nulla, ma solo un ignobile ladro ed
>> impostore! Sono passati così tanti secoli da quando mi ha chiuso lì dentro
>> che oramai non saprei neppure come contarli!”
>>
>> La madre, alle parole del figlio, si limitò ad un lieve sospiro mentre
>> osservava con espressione quasi compassionevole le tre ancelle tremanti per
>> la paura “Voi avete conosciuto V’Lic, ciò che un tempo era divenuto un
>> servitore alla nostra Corte. Non ricordo quanto tempo fa successe, disse di
>> essere fra i primi della sua razza ad aver lasciato  suo il pianeta
>> d’origine, vulcano”
>>
>> Ar Akul annuì alle parole materne per poi sbottare “Era su una nave quasi
>> completamente distrutta, ultimo sopravvissuto di tutto l’equipaggio, e
>> qualcosa decisamente non andava in lui”
>>
>> “Un vulcaniano?” Luna sgranò gli occhi pensando per un attimo a Rest “I
>> vulcaniani hanno un pieno controllo sulle proprie emozioni e il maestro era
>> tutto tranne che controllato!”
>>
>> “Un tempo i vulcaniani non avevano tutto quel controllo sulle emozioni”
>> la voce di Xyr sembrò molto calma e riflessiva “C’è stato un tempo in cui i
>> vulcaniani erano una razza estremamente violenta, adoratrice di una
>> religione politeista che li spingeva a pregare divinità come la Guerra, la
>> Pace.. la Morte. Fu solo dopo esser quasi giunti sull'orlo dell'estinzione
>> che parte di loro iniziò a praticare una disciplina mentale che li spinse a
>> sopprimere tutte le loro emozioni, dando vita al popolo dei Vulcaniani così
>> come lo conosciamo oggi” fece una pausa “Tuttavia molti dissidenti
>> partirono per creare nuove colonie, alcuni di essi giunsero su Romulus e..”
>>
>> “Qualcuno si è perso per strada?” chiese Luna con una piccola smorfia
>> “Beh questo vuol dire che il nonnino lì fuori dovrebbe essere in cenere da
>> tempo”
>>
>> “Il tempo è relativo.. Non scorre sempre nel medesimo modo” rispose la
>> madre prima di tornare ad osservare le ancelle, poi le rimise a terra
>> lasciandole andare “E tutto questo solo per… per questo”
>>
>> Ar Akul si osservò attorno “Per alcuni il tempo non scorre mai, sembra di
>> essere tornati nel passato qui.. Non capirò mai cosa ci trovasse in tutto
>> questo”
>>
>> “Onnipotenza, rispetto e potere..” rispose la madre “In maniera malata e
>> probabilmente patologica ma pur sempre potere”
>>
>> Le ancelle continuavano a tremare terrorizzate, ma lo sguardo della donna
>> in bianco a poco a poco sembrò avere lo stesso effetto tranquillizzante che
>> aveva avuto sui membri della nave “Noi.. siamo le serve concubine del
>> maestro Ar Akul.. obbediamo a lui” disse una delle tre per poi guardare
>> confusa il giovane “Ma.. lui non è il maestro e.. non abbiamo idea di chi
>> sia”
>>
>> Xyr fece una smorfia “Questo sembra medioevo.. le serve concubine
>> esistevano nel passato di vari popoli, ma poi le cose sono cambiate!”
>>
>> “Si tratta degli ultimi spasmi di un mondo che non esiste più..” la madre
>> alzò gli occhi al cielo “C’è stato un tempo in cui eravamo ad uno stadio
>> evolutivo più primitivo.. eoni fa, la vita dei nostri avi non durava che un
>> soffio di vento.. cento, centoventi anni al massimo. Con la morte sempre
>> dietro all’angolo, essi iniziarono a credere nell’esistenza di un ordine
>> divino, alla possibilità di reincarnazione seguendo la giusta via: tra i
>> dettami insulsi che i nostri antenati seguivano vi era la credenza che vi
>> fosse un motivo profondo nella distinzione fra uomini e donne, un motivo
>> che andava ricercato nel diritto e dovere degli uomini di controllare le
>> donne”
>>
>> “E’ passato così tanto tempo da allora che oramai non crede più nessuno a
>> quelle idiozie”
>>
>> “Era ciò che credevo sino a che non  ho visto questo” la madre continuò
>> ad osservare le ancelle “Abbiamo voluto tramandare il racconto di quanto i
>> nostri avi fecero come monito, a che gli errori non venissero ricompiuti..
>> ma evidentemente nella mente deviata di V’Lic tutto questo era preferibile
>> alla pace e all’armonia raggiunta in secoli di progresso ed evoluzione”
>>
>> “Quindi avrebbe creato tutto questo per vivere come facevano i vostri
>> avi?” chiese Xyr osservandosi l’abito “Una sorta di nostalgia del tempo in
>> cui l’uomo era il padrone incontrastato della casa?”
>>
>> “Possibile.. evidentemente il suo desiderio di controllo e potere era più
>> grande di quanto avessimo immaginato, ma non avrebbe mai potuto fare tutto
>> questo senza la nostra tecnologia” lo sguardo della madre si spostò sul
>> figlio “Sei stato un imprudente! Ti era stato spiegato di non condividere i
>> nostri poteri e le nostre tecnologie con altri popoli!”
>>
>> “Ma… veramente…” Ar Akul arrossì di fronte alla madre “Aveva detto che i
>> miei fratelli tramavano alle mie spalle per uccidermi e…”
>>
>> “E tu ci hai creduto?” la madre scosse il capo “Hai lasciato la nostra
>> nebulosa per trasferirti qui con un pazzo che alla prima occasione si è
>> appropriato di tutto ciò che avevi per rinchiuderti in una cella e
>> nascondere la vostra presenza con il nostro emettitore! Se non fosse che
>> quell’emettitore è nettamente più complesso da qualsivoglia macchinario su
>> cui V’Lic fosse mai riuscito a metter mano, non saremmo mai riusciti a
>> trovarvi.. ne hai ancora di strada da fare Ar Akul!”
>>
>> Ar Akul abbassò per un attimo il capo, poi lo rialzò furioso “E adesso
>> dov’è? Dov’è V’Lic?”
>>
>> “Ha tentato la fuga con un vascello primitivo ma è stato fermato.. ci
>> penseranno i tuoi fratelli”
>>
>> Xyr ascoltò con Luna in silenzio ma fu allora che si accorse di essersi
>> persa qualcuno: iniziò ad osservarsi attorno sino a che vide Tucci pochi
>> metri più avanti che incideva a terra altre equazioni “Signor Tucci cosa
>> fa?”
>>
>> Edison si alzò raggiante “Comandante, ho finito di fare i miei calcoli.
>> Ritengo che se non lasceremo il luogo entro le prossime 48 ore resteremo
>> qui all’incirca per i prossimi due secoli!”
>>
>> Xyr sgranò gli occhi osservando Tucci “E come possiamo andarcene da qui?”
>>
>> “Non ne ho la minima idea, Comandante!” rispose Edison prima di tornare
>> ad osservare i propri calcoli
>>
>> Xyr aprì la bocca come per rispondere ma la madre di Ar Akul fu più
>> rapida “Non temete, tornerete a casa.. torneremo tutti a casa”
>>
>>
>>
>>
>>
>> Pianeta Demone - Paelyrion (area dello schianto della K’val-phavath)
>>
>> D.T. 08/11/2396 - contemporaneamente
>>
>>
>> La K’val-phavath, nave scientifica vulcaniana, fiore all’occhiello della
>> ricerca astrofisica del Gran Consiglio delle Scienze alla metà del
>> ventituesimo secolo, ora giaceva inerme sul fianco, come un relitto
>> abbandonato. Erano passati alcuni istanti, eppure le tre figure erano
>> ancora lì a fissarsi l’un l’altro, con la stessa espressione di un
>> cacciatore che studia la propria preda.
>>
>>
>> Il primo a prender parola fu l’essere più grande e muscoloso, che mosse
>> la saetta in direzione della nave vulcaniana oramai inutilizzabile “Che ne
>> hai fatto degli uomini a cui hai preso quella nave?” la voce sembrò quasi
>> un ringhio per la rabbia “Cosa hai fatto con la nostra tecnologia?”
>>
>> “Non erano utili ai miei scopi” la creatura raccapricciante rispose con
>> voce glaciale “Nessuno di loro era utile ai miei scopi, gli uomini
>> avrebbero potuto mettere in rischio il mio predominio e le donne.. non
>> erano in grado di seguire la giusta via”
>>
>> “La giusta via?” la seconda figura, dall’aspetto decisamente più
>> angelico, grazie alle due ali di piume ed i lunghi boccoli biondi, sembrava
>> decisamente più calmo e misurato del fratello “Non esiste la via giusta,
>> V’Lic.. quel mondo, quella mentalità è morta. Così come l’armatura che
>> indossi, l’aspetto demoniaco con cui i nostri avi usavano bardarsi per
>> apparire più minacciosi ed incutere paura è solo un ricordo di ciò che un
>> tempo eravamo, ma non ha nulla a che fare con ciò che siamo e ciò che
>> saremo.. è il passato. Va ricordato, ma solo come monito, affinchè certe
>> cose non possano mai più accadere.”
>>
>> “Taci!” V’Lic, all’interno di quella agghiacciante armatura urlò di
>> rabbia “La vecchia via è il giusto modo di vivere! La vecchia via è il modo
>> in cui io voglio vivere e non intendo rinunciarvi!”
>>
>> “Vivi come ti pare ma non con la nostra tecnologia!” ringhio il fratello
>> più grande, pronto ad ingaggiare lo scontro, stringendo la saetta “Sono Ar
>> Teer, secondogenito di Ar Pita, ti ordino di riconsegnare tutto ciò che hai
>> rubato a nostro fratello Ar Akul e di tornare al luogo di origine per
>> rispondere dei reati che hai commesso utilizzando tale tecnologia!”
>>
>> “Mai! Voi non mi avrete mai! Ho ancora l’armatura, posso ancora
>> difendermi! Venderò cara la pelle!” la voce gelida e tagliente di V’Lic non
>> sembrò avere alcun effetto sui suoi due avversari
>>
>> “Sono Ar Pankh, primo figlio di Ar Pita, ho intenzione di procedere con
>> il sequestro di quanto da te indebitamente sottratto a mio fratello” la
>> voce del più grande dei due fratelli era sempre molto posata, calma, e le
>> due ali che si muovevano appena dietro alle sue spalle lo facevano spiccare
>> sui tre “Ti consiglio di riconsegnare spontaneamente il mal tolto o
>> provvederò a riprendermelo”
>>
>> “E come pensi di poterla prendere? Vorrei proprio vederlo!” la risata di
>> V’Lic non fece arretrare i due fratelli ma suonò loro molto fastidiosa “Tuo
>> fratello Ar Teer è forte, tu molto meno! Non mi fai nessuna paura, sei solo
>> un ingegnere e non un soldato!”
>>
>> “Vero, ma forse non consideri un dettaglio..” rispose divertito Ar Teer
>> osservando il fratello
>>
>> “Un dettaglio?” V’Lic si fermò di scatto “Quale dettaglio?”
>>
>> “L’armatura che indossi, per quanto esteticamente tu ti sia così tanto
>> prodigato a modificarla e a renderla simile a quella dei nostri avi..” il
>> giovane alato mosse un paio di volte le ali per poi sorridere “L’ho creata
>> io..”
>>
>> V’Lic non fece in tempo a dir nulla che l’armatura, si disattivò cadendo
>> a terra e lasciandolo lì, inerme alla balia dei due fratelli che lo
>> fissavano immobili “Ma.. come..” la rabbia del vulcaniano esplose e
>> quest’ultimo, oramai completamente accecato dall’odio, si lanciò di corsa
>> contro i due armato di una semplicissima pietra “Maledetti bastardi!
>> Rovinerete tutto!”
>>
>> I due fratelli si limitarono ad osservarlo e V’Lic si ritrovò ad essere
>> bloccato dalla stessa forza invisibile che la madre aveva usato per
>> bloccare le ancelle.
>>
>> “Rassegnati.. il mondo che ti ostinavi a voler ricreare è morto” Ar Teer
>> ripose la saetta ed ambo i fratelli, assieme a V’Lic furono avvolti dalla
>> medesima luce calda che aveva permesso loro di sbarcare sul pianeta,
>> sparendo dalla superficie del planetoide.
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Hope - Plancia
>>
>> D.T. 08/11/2396 - Ore 10:27
>>
>>
>> Se fino ad ora la decisione di Melanne era stata inamovibile
>> nell’impedire a Rest di uscire dalla plancia, il fatto che la nave fosse in
>> avaria e la situazione fosse tale da presupporre che la nave fosse stata
>> attaccata da forze nettamente superiori, avrebbe mai potuto portare
>> l’ufficiale medico capo a rivedere la propria posizione? Ovviamente no..
>> Bueller aveva tentato di riottenere il proprio ufficiale tattico ma nulla
>> aveva funzionato ed alla fine si era dovuto accontentare del misero
>> collegamento via interfono, sperando che non gli togliesse anche quello.
>>
>>
>> “Signori, possibile che non possiamo far altro che stare qui a fluttuare
>> in questa dannata nebulosa?”
>>
>> “Beh, il rapporto del Consigliere è corretto.. la nave non ha subito
>> nessun danno strutturale dovuto agli attacchi, non vi sono stati
>> sovraccarichi di nessun genere, tuttavia una buona parte dei nostri sistemi
>> si è disattivata ed ora è necessario procedere a diagnostiche manuali di
>> livello 1 per averne piena operatività” rispose Basta guardando la consolle
>>
>> =^= Ad ogni modo è stato un attacco mirato unicamente per tenerci lontani
>> dal pianeta Demone, e vi è una probabilità del 98% che sia stato eseguito
>> per impedirci di intervenire a quanto sta accadendo sulla superficie =^=
>> rispose Rest
>>
>> “Come mai tanta sicurezza?”
>> “Perchè altrimenti avrebbero colpito il sistema di supporto vitale”
>> rispose Basta osservando Bueller
>>
>> =^= Precisamente =^= intervenne Rest
>>
>> Bueller lanciò un’occhiata a Basta, sentire quei due andare d’accordo era
>> ancora difficile da assimilare, ma poi tornò ad osservare di fronte a se
>> “Abbiamo le comunicazioni?”
>>
>> “No Capitano.. e ad ogni modo sarebbero inutili date le interferenze
>> della nebulosa” rispose l’addetto alle comunicazioni
>>
>> “Perfetto” rispose sarcastico Bueller “Ed i sensori? I sensori funzionano
>> almeno?”
>>
>> “A corto raggio funzionano abbastanza bene.. anche se non al massimo
>> della loro efficienza”
>>
>> Ferris portò la mano quasi a sfiorare il comunicatore per richiedere alla
>> sezione ingegneria di occuparsi di migliorare la ricezione della griglia
>> dei sensori ma all’ultima si bloccò ripensando al bell’umore dell’ingegnere
>> capo e di tutta quella mole di lavoro che aveva sulle spalle “Ce lo dovremo
>> far bastare per ora.. rileva qualcosa sul pianeta?”
>>
>> Basta rimase per un attimo perplesso ad osservare le rilevazioni “Ci sono
>> delle forme di vita su quel pianeta.. e..” alzò la voce per la sorpresa “Un
>> picco di energia!”
>>
>>
>> Bueller si girò di scatto ma prima che potesse parlare Xyr, Tucci e Luna
>> erano di nuovo in plancia, ad osservarsi attorno sorpresi e attoniti. Xyr
>> fece alcuni passi in avanti per poi esclamare “Ma.. ma.. la Hope è ancora
>> tutta integra?”
>>
>> “Contrariamente a ciò che può pensare la Hope non è destinata ad andare
>> in pezzi in sua assenza” rispose Bueller osservando soddisfatto Xyr
>>
>> =^= Anche se in effetti l’operatività della nave è scesa drasticamente ad
>> un 21% a causa dello spegnimento improvviso di svariati sistemi =^=
>>
>> Bueller alzò gli occhi al cielo “La ringrazio della puntualizzazione Rest”
>>
>> Xyr fissò per un attimo Bueller “Ma che ha fatto a questa povera nave?”
>> scosse il capo “Ad ogni modo dobbiamo muoverci, se non ce ne andremo da qui
>> non saremo più in grado di farlo per….”
>>
>> Le comunicazioni si aprirono da sole e dagli interfoni la voce di Ar Teer
>> fu udita in tutta la nave =^= Siamo spiacenti di aver dovuto disabilitare
>> la vostra nave, provvederemo a traghettarvi sino allo spazio aperto =^=
>>
>>
>> La nave ebbe un sussulto, iniziando a muoversi da sola; tutti i membri
>> della plancia si dovettero tenere alla consolle per non rischiare di
>> cadere.
>>
>> “Situazione?” chiese Bueller raggiungendo con una certa difficoltà Basta
>> alla consolle per verificare come stesse andando il suo lavoro
>>
>> “Sembra che abbiano esteso i loro scudi attorno al nostro vascello..
>> forse con il ritorno non subiremo tutti i danni a cui siamo incorsi con
>> l’entrata!” sorride Basta osservando Bueller
>>
>> “E’ fatta!” rispose con grande soddisfazione Luna “Siamo fuori!”
>>
>> In tutta la plancia si sentì un sospiro di sollievo; mentre tutti
>> iniziavano a rallegrarsi per la fine positiva che aveva preso la faccenda,
>> un solo ufficiale sembrava essere via via sempre più sbigottito e
>> contrariato.
>>
>> “No, no.. ma cosa fanno?” la voce di Tucci, che era riuscito a tornare
>> alla consolle scientifica “Non lo possono fare! Distruggeranno tutto!”
>>
>> “Di cosa parla, Signor Tucci?” chiese Xyr avvicinandosi all’ufficiale
>> scientifico
>>
>> “Stanno attaccando la nebulosa con un’arma ad energia polarizzata! In
>> questo modo la nebulosa non si aprirà mai più! Il pianeta Demone sarà
>> perduto per sempre!”
>>
>>
>> =^= Abbiamo provveduto a disabilitare la via di accesso al pianeta
>> Demone, riteniamo che possano esservi altre nostre tecnologie nascoste su
>> di esso e preferiamo non lasciarle in mano a razze tecnologicamente troppo
>> inferiori per comprenderne la pericolosità.. forse un giorno sarete in
>> grado di averle anche voi, ma dovrete arrivarci con i vostri tempi e con le
>> vostre forze. Addio =^=
>>
>>
>> “Se ne sono andati…” Basta alzò il capo dalla consolle “Le due navi che
>> ci hanno trainati fuori dalla nebulosa se ne sono andate”
>>
>>
>> Bueller si grattò per un attimo il collo “Ottimo, ora basterà solo
>> chiamare l’ammiraglio Bates, informarla che ci siamo persi una navetta su
>> di un pianeta demone irraggiungibile e che abbiamo avuto un incontro
>> scontro con una razza tecnologicamente superiore alla nostra che ha
>> disabilitato quasi tutti i sistemi della Hope..” fa una pausa “..e che ci
>> occorrerà un passaggio perchè siamo in panne” sbuffò per un attimo “Questa
>> volta sento che mi pelerà e mi metterà sotto sale”
>>
>>
>>
>>
>>
>> USS Hope - Ufficio del Capitano
>>
>> D.T. 09/11/2396 - Ore 20:16
>>
>>
>> Xyr entrò nell’ufficio di Ferris con indosso la propria uniforme, ben
>> contenta di aver fatto sparire quell’elegante abito barocco “Il Signor
>> Doohan terminerà la riattivazione di tutti i sistemi entro il pomeriggio di
>> domani, ad ogni modo avremo la curvatura già da domattina..”
>>
>> “Bene..” la voce di Bueller era rilassata
>>
>> Xyr lo osservò per qualche attimo prima di proseguire “Il tenente Rest
>> sarà dimesso domani, anche se non ho ancora compreso come abbia fatto a
>> rimanere ferito.. e solo lui per giunta”
>>
>> Bueller ignorò la velata domanda di Xyr per poi annuire “Molto bene, sono
>> certo che sarà felice di poter riprendere servizio”
>>
>> “Già…” Xyr rimase ad osservare ancora per un po’ Bueller poi salutò
>> rigidamente il collega per dirigersi verso l’uscita
>>
>> “Non le ho ancora chiesto come sia stato restare sul pianeta Demone”
>> Bueller incrociò le braccia al petto osservano il proprio primo ufficiale
>> “Non credo sia stato facile per lei”
>>
>> “Quando ci si imbatte con certe persone non è mai facile” Xyr scosse il
>> capo “Faccio fatica a credere che un vulcaniano possa essere rimasto così
>> legato al passato di un popolo diverso dal suo dal volerlo ricreare”
>>
>> Bueller si alzò annuendo “Già..” poi sorride alla giovane andoriana
>> “Allora, pronta per stasera?”
>>
>> “Per stasera? Cosa dovrebbe esserci stasera?”
>>
>> “La festa di Halloween!” rispose con sicurezza Bueller
>>
>> Xyr fece una smorfia perplessa “Halloween è passato da più di una
>> settimana!”
>>
>> “Eh.. ma come ci hanno insegnato..” Bueller sorrise aprendo la porta
>> dell’ufficio “Il tempo è relativo.. non scorre sempre allo stesso modo”
>> ammiccò divertito per poi uscire con Xyr dallo studio.
>>
>>
>>
>>
>> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail> Mail
>> priva di virus. www.avast.com
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>> Capitano Ferris Bueller
>> USS Hope - NCC-25122
>> Skype Combadge: Silente69
>> Private comunicator: ferris.bueller a mail.com
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>> ===================================
>> Ma questa storia dell'idolo è una cosa diffusa o solo tra le donne? F.
>> Bueller (Xyr - 03.14 - Scacco matto)
>>
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