[Stml17] [11.02 – Graahn – Scambi]

Silvia Bianchini ltcomm.sibi a gmail.com
Sab 30 Giu 2018 13:20:06 CEST


Molto carino! Anche io ho pensato che venissero dal futuro!
Non ho capito bene la storia del ex spazio romulano, ma probabilmente dovrò
rileggere...

Brava!


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Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
Flight Control Office (CONN)
USS Hope - NCC-25122-A
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"Se hai tutto sotto controllo vuol dire che non stai andando abbastanza
veloce"
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Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com




Il sab 30 giu 2018, 12:38 Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha scritto:

> Molto carino! Mi è piaciuto!
>
> Silvia
>
> Il ven 29 giu 2018, 19:35 Maddalena <bryn.lwellelyn a gmail.com> ha scritto:
>
>> Ecco il mio brano.
>> Ho avuto qualche difficoltà a scrivere, non sapevo bene dove andare a
>> parare.
>> Spero vi piaccia.
>>
>> -------------------------------------
>>
>> *USS Hope - Infermeria - 08/04/2397, ore 16:51*
>>
>>
>>
>> Mentre scartabellava nel suo archivio alla ricerca dei dati relativi
>> all’assistente del professore, si sarebbe volentieri dato uno schiaffo da
>> sola per non averci pensato subito.
>>
>> Tuttavia, Rest la stava guardando e la cosa sarebbe parsa strana.
>>
>> Per qualche motivo, su cui avrebbe fatto meglio ad indagare onde evitare
>> di fare un’altra figura del genere di fronte al rigido vulcaniano sotto il
>> cui sguardo si sentiva a disagio già normalmente nel novantacinque per
>> cento dei casi, la cartella con le informazioni su quel particolare
>> paziente era finita sepolta da qualche parte in mezzo ad altre scartoffie.
>> A volte, specialmente in questi casi, Melanne rimpiangeva terribilmente il
>> buon vecchio metodo di archiviazione cartacea soprattutto, probabilmente,
>> perché non l’aveva mai sperimentato. Tuttavia, il pensiero che in quel caso
>> avrebbe dovuto cedere uno dei locali dell’infermeria, con ogni probabilità
>> il suo ufficio, e farne la sede fisica di tutti i fascicoli fisici dei
>> membri dell’equipaggio, degli ospiti e di chiunque fosse mai passato di lì
>> anche solo per caso, le fece aggrottare le sopracciglia.
>>
>> Rest stava già per domandare a che punto fosse la ricerca, quando la
>> cartella clinica si materializzò improvvisamente sullo schermo di fronte
>> alla dottoressa.
>>
>> Si trattava di un file ignominiosamente corto.
>>
>> La Graahn lo fissò per un istante con un’aria mista di delusione e
>> fiducia tradita sul bel viso.
>>
>> Rest colse al volo il cambio di espressione.
>>
>>
>>
>> “C’è qualcosa che non va, dottoressa?”
>>
>> Lei si morse appena il labbro. “Non ne sono sicura.”
>>
>> “Il che rende complesso trovare una soluzione a qualunque sia il suo
>> problema, dal momento che non è sicura ce ne sia uno.”
>>
>> Melanne lo guardò stranita per un momento. “Il fatto è che sembra che il
>> dottor Stern, l’assistente del professore, non sia stato visitato.”
>>
>> “Tuttavia lei ha detto che si è presentato in infermeria chiedendo un
>> farmaco di per una deficienza vitaminica.”
>>
>> “Già, ed è strano. Non la deficienza vitaminica in sé, ma il fatto che
>> non sia stato visitato. Stern non fa parte dell’equipaggio per cui prima di
>> prescrivergli qualunque medicinale avremmo dovuto visitarlo.”
>>
>> “E perché non l’avete fatto?”
>>
>> “Non ero in infermeria quando è arrivato. Erano le 2.30 del mattino.”
>>
>> “Un orario insolito,” osservò Rest.
>>
>> “Altrochè. Sembra che il medico di turno abbia prescritto il medicinale
>> dietro presentazione di un documento emesso dal medico curante di Stern.”
>>
>>
>>
>> Rest cambiò leggermente posizione, allacciando le mani dietro la schiena.
>> Per un momento i due si guardarono, lui in attesa di ulteriori spiegazioni,
>> lei con lo sguardo fisso sullo schermo.
>>
>>
>>
>> “Secondo la procedura, avrebbe dovuto essere esaminato in ogni caso.
>> Voglio, dire, formalmente la presentazione del documento è sufficiente, il
>> regolamento lo prevede e richiede solo il recupero successivo e
>> l’aggiornamento della cartella clinica, ma io ho dato disposizione di
>> visitare sempre i pazienti.”
>>
>> “Una sensata precauzione.”
>>
>> A quelle parole, Melanne provò un patetico moto di soddisfazione.
>> “Tuttavia,” riprese, “Larth, il medico di turno, non l’ha fatto.”
>>
>> “E per quale motivo?” domandò Rest.
>>
>> “Su insistenza di Stern stesso. Non voleva essere esaminato,” rispose lei.
>>
>>
>>
>> *USS Hope – Ufficio Capo della Sicurezza – 08/04/2397, ore 17.05*
>>
>>
>>
>> Rodriguez aveva avuto ragione, naturalmente. Il Fronte di Liberazione
>> Bromiano non esisteva o, quantomeno, non esisteva fino a quel giorno nessun
>> dato, nessuna registrazione o notizia su di esso. Era un po’ come se fosse
>> comparso dal nulla esattamente per quell’occasione. E naturalmente
>> Rodriguez aveva ragione anche su un altro fatto. Un’organizzazione
>> terroristica non si mette su in un giorno e senza generare nessun
>> pettegolezzo, nemmeno negli ambienti interessati.
>>
>> Lon Basta non dubitava che Paulo avesse pieno accesso ad una gran parte,
>> se non tutti, di quegli ambienti, ma tornato nel suo ufficio aveva comunque
>> voluto controllare di persona. Come capo della sicurezza aveva la
>> possibilità di sfruttare una serie di canali ufficiali – e alcuni un po’
>> meno – e su questo fantomatico fronte di liberazione non c’era nulla.
>> Niente di niente.
>>
>> Il Betazoide si appoggiò allo schienale, fissando lo schermo del
>> terminale.
>>
>> Com’era possibile?
>>
>> Un’azione di quel genere richiedeva preparazione, coordinazione, per non
>> parlare dell’infiltrazione degli assistenti del professore. E i romulani in
>> tutto questo come c’entravano?
>>
>>
>>
>> =^= Graahn a Basta. =^=
>>
>> Lon portò automaticamente la mano al comunicatore. “Dimmi.”
>>
>> =^= Puoi raggiungermi in ufficio? Io e Rest dobbiamo mostrarti una cosa.
>> =^=
>>
>> “Sto arrivando.”
>>
>>
>>
>> Basta si alzò, girò intorno alla scrivania e raggiunse la porta proprio
>> nell’istante in cui il suo comunicatore trillava di nuovo.
>>
>>
>>
>> =^= Rodriguez a Basta =^=
>>
>> “Hai scoperto qualcosa?”
>>
>> =^= Oh, ci puoi scommettere. =^=
>>
>>
>>
>> *USS Hope - Infermeria - 08/04/2397, ore 17:43*
>>
>>
>>
>> La Graahn era stata un po’ sorpresa di vedere arrivare anche Rodriguez
>> insieme a Basta, nel suo ufficio. La sua sorpresa era diventata ben poca
>> cosa, comunque, di fronte alla sconcerto che aveva provato quando avevano
>> tirato le somme delle loro scoperte congiunte.
>>
>>
>>
>> “Ma… è possibile?”
>>
>> “Questo ce lo dovrebbe dire il signor Tucci,” commentò Rest, le mani
>> ancora plasticamente allacciate dietro la schiena. “Attualmente, in ogni
>> caso, pare la risposta più plausibile. Quando hai escluso l’impossibile,
>> quello che resta, per quanto…”
>>
>> “… improbabile deve essere la verità,” lo interruppe Paulo bruscamente.
>> “Sì, sì, lo sappiamo. La citazione umana più amata dai vulcaniani di tutto
>> il quadrante eccetera eccetera.”
>>
>>
>>
>> Rest inarcò un sopracciglio. La Graahn guardò Basta. Il betazoide rimase
>> in silenzio per un istante.
>>
>> “In ogni caso, credo sia ora di informare Bueller.”
>>
>>
>>
>> *USS Hope – Ufficio del Capitano – 08/04/2397, ore 18.11*
>>
>>
>>
>> “Non so se ho capito bene…”
>>
>>
>>
>> Ferris, le sopracciglia lievemente aggrottate, fece passare lo sguardo da
>> uno all’altro dei quattro ufficiali riuniti nel suo ufficio. La riunione
>> inaspettata lo aveva, in un certo qual modo, riempito di orgoglio per
>> l’efficienza del suo equipaggio ma, francamente, non aveva capito quasi
>> niente di quello che gli avevano detto. E men che meno aveva capito dove
>> volevano andare a parare la Graahn e Rodriguez, accomodati, la prima
>> compostamente, il secondo decisamente meno, sulle due poltroncine di fronte
>> alla sua scrivania. Avevano parlato praticamente in contemporanea,
>> chiaramente piuttosto eccitati dalle loro scoperte. Rest, in piedi dietro
>> alla Graahn con l’aria del piantone in area detentiva si era limitato a
>> inarcare un sopracciglio nell’udire la confusa esposizione dei fatti.
>> Basta, poco di lato, pareva aspettare la fine della spiegazione con
>> espressione un po’ rassegnata.
>>
>>
>>
>> “Allora, tutto è iniziato quando il signor Rest è venuto da me in
>> infermeria…”
>>
>> “Veramente le cose si sono svolte in parallelo,” puntualizzò Paulo.
>>
>> Melanne scosse una mano a zittirlo. “Sì, comunque, credevo che Rest
>> volesse mettermi fretta con l’autopsia e invece voleva sapere se avevo
>> avuto modo di esaminare il professore o i suoi due assistenti.”
>>
>> “Prima della morte del professore,” si inserì Rest.
>>
>> “Prima, certo.”
>>
>> “E li ha esaminati?” domandò Ferris sporgendosi sulla scrivania.
>>
>> “Certo che no. Proprio questo è il punto.”
>>
>> “Se li avesse esaminati, non saremmo qui,” aggiunse Paulo.
>>
>> “Ah, no?”
>>
>> “No,” riprese la dottoressa. “Ma mi è venuto in mente che uno dei due è
>> venuto in infermeria qualche giorno fa a chiedere una dose di un farmaco
>> per la deficienza vitaminica.”
>>
>> “E’ una cosa rara?” domandò Ferris, sempre più confuso.
>>
>> “Oh, no. Ne soffre anche un membro dell’equipaggio, giù in sala macchine.”
>>
>> “Davvero? Chi?”
>>
>> Melanne rifilò un’occhiataccia a Rodriguez e proseguì. “Non essendo un
>> membro dell’equipaggio avrebbe dovuto essere visitato, ma non lo è stato.”
>>
>>
>>
>> Per un momento Bueller inorridì all’idea di riferire quella violazione di
>> regolamento a Xyr, poi si ricordò che non avrebbe potuto incolpare lui.
>>
>>
>>
>> “Stiamo parlando dell’assistente, vero?” domandò. “ E perché non lo è
>> stato?”
>>
>>  “Ha esplicitamente chiesto di non esserlo. La sua cartella medica è
>> stata richiesta come da procedura, e indovini cosa abbiamo trovato?”
>>
>>
>>
>> Ferris scosse appena la testa e fece spallucce.
>>
>>
>>
>> “Niente,” dichiarò la Graahn, trionfante.
>>
>> “Niente,” le fece eco Rodriguez, dando una manata sulla scrivania.
>> “Assolutamente niente di niente.”
>>
>> “Le dirò di più, non c’è niente su di lui o sull’altro assistente prima
>> che iniziassero a lavorare per il professore. Non esiste nessun documento
>> relativo a loro. Zero assoluto.”
>>
>> “Credete sia per questo che non si è fatto visitare?”
>>
>> “Tu ti faresti visitare se sapessi benissimo di avere qualcosa da
>> nascondere?” domandò Paulo.
>>
>> “Tu ti fai visitare?”
>>
>>  “Mai, se posso evitarlo.”
>>
>>
>>
>> Basta alle sue spalle si schiarì la gola.
>>
>> “C’è dell’altro,” intervenne. “Io e Rodriguez abbiamo fatto qualche
>> controllo sul Fronte di Liberazione Bormiano e non abbiamo trovato nulla
>> nemmeno su questa organizzazione.”
>>
>> “Il che è decisamente inaspettato, visto il livello di organizzazione che
>> hanno dimostrato,” disse Rest.
>>
>> “In più, ho esaminato alcune delle registrazioni della sala ologrammi. I
>> due assistenti in un paio di occasioni si sono comportati in modo
>> bizzarro,” aggiunse Paulo. “Ho avuto la netta impressione che sapessero
>> bene cosa stavano facendo.”
>>
>> “Non è questo che ci si aspettava da loro?”
>>
>> Rodriguez scosse la testa. “Non così. In teoria l’esperimento del
>> professore è stato rivoluzionario, pionieristico. Ma quei due… davano
>> l’impressione di aver già eseguito dei passaggi.”
>>
>> “Le impressioni umane sono spesso imprecise,” si inserì Rest, “ma in
>> almeno due occasioni diverse i due assistenti hanno eseguito alcune
>> procedure precedendo le istruzioni del professore.”
>>
>> “E non potrebbero averle studiate in anticipo?”
>>
>> Rest scosse la testa. “Alcuni passaggi si basavano su calcoli effettuati
>> al momento dal professore stesso. Non avrebbero potuto in alcun modo
>> prepararli in anticipo. A meno che non l’avessero già fatto in precedenza.”
>>
>>
>>
>> Bueller si appoggiò allo schienale della poltroncina, la mente che
>> correva.
>>
>>
>>
>> “Voi state suggerendo che l’esperimento sia già stato effettuato?”
>>
>> “E che se ha avuto successo, forse l’organizzazione con cui abbiamo a che
>> fare e o alcune delle persone coinvolte non provengano da questo universo,”
>> assentì Rest.
>>
>>
>>
>> Per un attimo cadde il silenzio. “Ma quando… e dove?”
>>
>>
>>
>> “Quando non lo so,” rispose Rodriguez. “Ma c’è un pianeta Borm
>> all’interno dell’ex spazio romulano.”
>>
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