[Stml17] R: [12.06 – Graahn – A destinazione]
Silvia Bianchini
ltcomm.sibi a gmail.com
Dom 6 Gen 2019 20:24:50 CET
Davvero molto molto carino!
Brava!
=========================
Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
Flight Control Office (CONN)
USS Hope - NCC-25122-A
=========================
"Se hai tutto sotto controllo vuol dire che non stai andando abbastanza
veloce"
______________________________
Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com
Il giorno dom 6 gen 2019, 16:04 Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha
scritto:
> Bello!
> Mi è piaciuto molto. :)
>
> Silvia
>
> ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
>
> ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
>
>
> Il giorno sab 5 gen 2019 alle ore 18:20 Vanessa Marchetti <
> hazyel91 a gmail.com> ha scritto:
>
>> Molto ben scritto.. brava Maddy
>>
>>
>>
>>
>> ========================
>> Tenente JG Caytlin
>> Consigliere
>> USS Hope NCC-25122
>> ========================
>>
>>
>>
>> *Da: *Maddalena <bryn.lwellelyn a gmail.com>
>> *Inviato: *sabato 5 gennaio 2019 15:43
>> *A: *USS Hope <stml17 a gioco.net>
>> *Oggetto: *[Stml17] [12.06 – Graahn – A destinazione]
>>
>>
>>
>> Eccomi.
>> Premetto che ho fatto una fatica pazzesca a scrivere questo pezzo.
>> Nonostante il bellissimo brano di Silvia. che ha creato anche una certa
>> aspettativa, credo, non avevo uno straccio di idea su come andare avanti.
>> Non mi pareeva ci fosse molto altro da dire. In più, visto il livello della
>> Hope, quando devo scrivere per voi e non ho idee mi viene sempre l'ansia.
>> L'ho cancellato e riscritto due volte e comunque non è uscito come volevo.
>> Sorry.
>> In ogni caso ci ho fatto arrivare.
>>
>> P.S. Dato che non ho utilizzato in maniera estesissima gli altri
>> personaggi e il brano non è molto lungo, non mi sembrava il caso di far
>> visionare in anteprima i pezzi agli interessati. In caso ci fosse qualcosa,
>> ditemelo.
>>
>> ------------------------------------
>>
>> *USS Hope – Bar di prora - 25/04/2397, ore 23:26*
>>
>>
>>
>>
>> “Che cosa hai fatto alla faccia?” domandò Bueller, posando il bicchiere,
>> in precedenza già a metà strada verso le labbra, mentre Luna si metteva a
>> sedere.
>> “La domanda giusta è che cosa hai fatto alla faccia di Basta,” commentò
>> Paulo, prendendo un sorso dal suo.
>> “L’hai visto?” Luna si sedette, poi prese un sorso dal bicchiere di
>> Bueller.
>> “No, ma il fatto che possa essere visto in giro è un fatto positivo,
>> immagino.”
>> Ferris alzò gli occhi al cielo e si appoggiò allo schienale della
>> poltroncina. “Va bene, hai avuto la tua vendetta. Abbiamo finito ora con
>> questa storia?”
>> Luna sorrise soddisfatta. “Direi di sì.”
>> “Era messo male?”
>> “Naaa, non troppo. Il giusto. L’ho spedito in infermeria, ma ci è
>> arrivato con le sue gambe.”
>> Bueller fece cenno ad un cameriere di portare un altro drink, visto che
>> il suo era stato requisito da Luna. “Almeno quello. Capisco che avessi la
>> necessità di sbatterlo come un tappeto, ma mi serve, possibilmente ancora
>> in grado di svolgere il suo lavoro. Forse lui e la Graahn hanno trovato un
>> modo per rilevare la presenza dell’alieno.”
>> “A che serve rilevarla? Sappiamo già che ce l’abbiamo.”
>> “Ogni informazioni in più può essere utile.”
>> “Meglio ancora,” si inserì Rodriguez, “se c’è qualcosa che ho imparato
>> durante i miei… studi…”
>> “Si chiamano così, adesso?”
>> “… è che la conoscenza è potere… “
>> “Non parli davvero dei tuoi studi, vero?”
>> “… e che maggiore è il numero di informazioni che hai, maggiore è il tuo
>> vantaggio. E che questo alieno sia davvero altruisticamente disinteressato,
>> del che io dubito…
>> “Quanto sei malfidato.”
>> “… o no, che ci abbiano mentito o no, abbiamo bisogno di tutto il
>> vantaggio che possiamo mettere assieme.”
>> Ferris tirò un leggero sospiro. “Su questo non c’è dubbio.”
>>
>>
>>
>> *USS Hope - Ufficio dell'Ufficiale Medico Capo - 25/04/2397, ore 23:32*
>>
>>
>>
>> Lon fissava la porta chiusa dell’ufficio di Melanne con l’aria un po’
>> stupita di chi ha appena ricevuto un colpo inatteso e ancora non ha capito
>> cosa è successo.
>> Non era esagerato dire che lei lo aveva fisicamente sbattuto fuori dalla
>> porta.
>> Ora, Basta era uomo di un certo spessore, abituato allo scontro,
>> addestrato, difficile da sorprendere. Eppure non riusciva a capire la
>> sequenza temporale degli eventi.
>> Un attimo prima le sue labbra erano premute contro quelle di lei (e non
>> gli sembrava affatto che Melanne ne fosse dispiaciuta, né emotivamente né
>> fisicamente) e un attimo dopo (in realtà, un bel po’ dopo, o così gli era
>> sembrato) fissava la porta chiusa del suo ufficio.
>>
>> Labbra.
>> Porta.
>> Labbra.
>> Porta.
>> Labbra.
>> Porta.
>>
>> Non era sicuro di cosa fosse successo, ma ora si trovava in corridoio e
>> stare lì impalato non sembrava una buona idea. Tanto più che la gente in
>> infermeria cominciava a guardarlo.
>> Nessuno sembrava particolarmente sorpreso.
>> Si chiese brevemente se la gente fosse abituata ultimamente a farsi
>> sbattere fuori dall’ufficio di Melanne.
>> Sempre un po’ confuso sulla realtà delle cose, si voltò per andarsene.
>> “Lon?”
>> Lui si voltò. Melanne aveva messo fuori la testa dalla porta del suo
>> ufficio. La tempesta si stava schiarendo.
>> Basta si limitò ad inarcare le sopracciglia, in attesa.
>> “Che non ti venga in mente che la cosa sia finita qui.”
>> La gente in infermeria si fece improvvisamente molto impegnata. Una
>> guardiamarina in fondo alla sala fissava con grande attenzione il padd che
>> aveva in mano. Al contrario. Lon irrigidì la mascella, ma non disse nulla.
>> “Però, ti aspetto domani per colazione,” disse lei, l’espressione che si
>> apriva in un sorriso, il mare che si calmava.
>> L’infermeria stessa si lasciò andare a quello che, assai stranamente,
>> sembrava un sospiro di sollievo collettivo.
>> Lon annuì una volta ed uscì.
>> Dieci minuti netti e lo avrebbe saputo tutta la nave. Ma in quel momento
>> non gli importava.
>>
>>
>>
>> *USS Hope – Infermeria - 26/04/2397, ore 7:43*
>>
>>
>>
>> L’infermiera Nudges accettò un cioccolatino dalla Graahn con l’aria un
>> po’ guardinga di un coniglio che accetta una carota da un ippopotamo.
>> Era straordinario come la dottoressa avesse acquisito la tendenza ad
>> esplodere a sorpresa e con una certa violenza negli ultimi tempi. E pensare
>> che prima era una persona così tranquilla, così a modo, così disponibile,
>> tanto che in alcune occasioni, si vergognava ad ammetterlo, se ne era anche
>> un po’ approfittata per avere un cambio turno extra o una serata libera in
>> più.
>> A partire dalla Grande Rivelazione, però, era diventata tutto d’un tratto
>> Miss Camice d’Acciaio, come l’aveva soprannominata di nascosto Raines, del
>> turno beta. Due giorni prima aveva ordinato allo staff di ribaltare,
>> letteralmente parlando, l’infermeria alla ricerca di un tricorder perduto
>> che poi era stato ritrovato dentro un armadietto la mattina dopo. Aveva
>> persino fatto piangere l’infermiera Dreell, anche se poi era parsa sentirsi
>> un po’ in colpa per averlo fatto.
>> Quella mattina, improvvisamente, sembrava di ottimo umore. Si era messa a
>> distribuire in giro cioccolatini e. nonostante Raines avesse fatto un
>> battuta sul fatto che, in realtà, distribuendo dolci intendesse sterminarli
>> tutti, pareva quasi quella di prima.
>> Quasi.
>> Nudges non si spiegava perché. Aveva sentito delle voci su una lite
>> avvenuta la sera prima tra lei e quel povero disgraziato di Basta,
>> notoriamente oggetto del suo livore, ma per quanto lei adorasse i
>> pettegolezzi non sapeva nulla di preciso.
>> La Nudges accettò cautamente il cioccolatino e se lo mise in bocca.
>> Per fortuna sopravvisse e la necessità di dire qualcosa le fu risparmiata
>> dall’ingresso imprvovviso di Luna.
>> La Graahn intascò i cioccolatini rimasti e si voltò per accoglierla.
>> Aggrottò le sopracciglia osservandola avvicinarsi. “Che ti è successo?”
>> Il timoniere della Hope aveva tutta l’aria di una a cui è caduto addosso
>> un carico di mattoni. Aveva persino un occhio nero, roba che Melanne non
>> vedeva dai primi tempi della scuola di medicina.
>> Fece automaticamente cenno verso un lettino e infilò una mano nell’altra
>> tasca per prendere il tricorder medico.
>> Luna si issò a sedere, fece spallucce e sorrise. “Sai com’è quando ci si
>> allena…”
>> “Veramente no,” rispose l’altra ondeggiandole il sensore del tricorder
>> davanti al viso. “In questo tuo allenamento c’era anche Lon, immagino.
>> Aveva un’aria decisamente malconcia.”
>> “Davvero?” la mezza klingon parve deliziata alla notizia.
>> La Dottoressa le gettò un’occhiata a metà tra il rimprovero e il
>> perplesso e Luna assunse un’espressione angelica, pochissimo adatta al suo
>> bel viso. Su di lei qualunque espressione innocua sembrava perdere molto
>> del suo mordente.
>> “Oh, dai, sono cose che capitano. E poi credo che avesse bisogno di una,
>> come dire, spintarella nella giusta direzione.”
>> “Ma se non vedevi l’ora di dargli una lezione.”
>> “Diciamo che la spintarella è stata un interessante effetto secondario,”
>> le disse, mentre la dottoressa le passava il dermorigeneratore sullo
>> zigomo, con un mezzo sorriso sulle labbra.
>> Quando ebbe finito, Luna scese dal lettino. “Comunque, nel caso ti
>> stancassi di lui, sai dove trovarmi.”
>> Le strizzò l’occhio e si avviò alla porta, lasciandosi dietro una Melanne
>> leggermente rossa in viso, ma non del tutto contrariata.
>>
>>
>>
>> *USS Hope – Plancia - 26/04/2397, ore 8:07*
>>
>>
>>
>> La USS Hope si trovava in orbita geostazionaria su San Francicso già da
>> una decina di minuti.
>> “Comunicazione in entrata dal Quartier Generale,” annunciò l’addetto alle
>> comunicazioni.
>> “Sullo schermo.”
>> Ferris si alzò, raddrizzandosi appena. Sapeva già chi stava chiamando e,
>> onestamente non vedeva l’ora di parlarci.
>> Sullo schermo principale la vista del pianeta, sempre uno spettacolo
>> gradito, venne rimpiazzata dal volto dell’Ammiraglio Lennox. Non sorrideva,
>> ma non sembrava neppure contrariata. Più contrariata del solito,
>> quantomeno.
>> “Tenente Bueller, ben tornati sulla Terra.”
>> “Buongiorno ammiraglio.”
>> “Immagino che abbiate diverse domande.”
>> “In effetti, sì.”
>> La Lennox annuì un paio di volte. “Lo immaginavo. Raduni il suo staff di
>> comando. Vi aspetto nel mio ufficio tra 15 minuti. Abbiamo alcune cose di
>> cui discutere.”
>>
>>
>>
>>
>>
>>
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>> priva di virus. www.avast.com
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>> <#m_6394031934924746521_m_-4250906033389383406_DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
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