[Stml17] 14.05 – Caytlin – Una nuova vittima

Silvia Bianchini ltcomm.sibi a gmail.com
Mer 27 Nov 2019 21:08:47 CET


Bello bravissima Vanessa, anche se forse Basta ha ceduto troppo presto,
comunque davvero notevole.
Passo al seguito😂

=========================
Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
Flight Control Office (CONN)
USS Hope - NCC-25122-A
=========================
"Se hai tutto sotto controllo vuol dire che non stai andando abbastanza
veloce"
______________________________
Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com


Il gio 21 nov 2019, 14:58 Silvia Bianchini <ltcomm.sibi a gmail.com> ha
scritto:

> Chiedo venia. Non ho ancora letto...
> Prometto nel weekend!
>
> =========================
> Tenente JG Catalunya 'Luna' Jones della Casata di 'Klaa
> Flight Control Office (CONN)
> USS Hope - NCC-25122-A
> =========================
> "Se hai tutto sotto controllo vuol dire che non stai andando abbastanza
> veloce"
> ______________________________
> Private comunicator:  ltcomm.sibi a gmail.com
>
>
> Il dom 17 nov 2019, 21:05 Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com> ha scritto:
>
>> Niente da ridire, era solo un'osservazione. :)
>>
>> Silvia Br.
>>
>> Il dom 17 nov 2019, 19:02 Franco Carretti <ferris.bueller a mail.com> ha
>> scritto:
>>
>>> Il brano mi è piaciuto e la prima parte ha un suo senso secondo me. Ho
>>> dato le mie idee a Ilenia, che è la prossima in lista. Quindi sempreché
>>> Silvia/Lon non abbia da ridire, io prenderei tutto per buono
>>>
>>> *Sent:* Saturday, November 16, 2019 at 11:59 PM
>>> *From:* "Vanessa Marchetti" <hazyel91 a gmail.com>
>>> *To:* "USS Hope" <stml17 a gioco.net>
>>> *Subject:* [Stml17] 14.05 – Caytlin – Una nuova vittima
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> *USS Hope*
>>>
>>> *Ufficio del Consigliere*
>>>
>>> *20/08/2399 - Ore 15.04*
>>>
>>> “Mi spieghi per quale motivo non mi avete detto nulla?” Basta era
>>> decisamente sdegnato
>>>
>>> “Esattamente cosa?” interloquì la Risiana con fare sornione
>>>
>>> “Caytlin non fare la stupida con me.. siete andate con Doohan senza
>>> alcuna protezione dei miei uomini.. la sezione sicurezza non era al
>>> corrente dei vostri spostamenti.. un away team ha sempre una squadra di
>>> supporto pronta ad ogni evenienza”
>>>
>>> “E noi l’avevamo.. ho allertato Rest che presidiava una delle sale
>>> teletrasporto pronto a recuperarci in caso di necessità.. la stessa Xyr ne
>>> era informata e pronta ad agire all’abbisogna”
>>>
>>> “E certo.. tutto il mondo ne era a conoscenza, tranne me! Perché?”
>>>
>>> “Sul serio lo vuoi sapere?”
>>>
>>> “No.. non venirmi a dire che sono troppo protettivo nei confronti di
>>> Melanne perché è mio compito esserlo nei confronti di tutti a bordo..”
>>>
>>> “Quindi suppongo che tu sia stato tremendamente in ansia per la mia
>>> incolumità e quella del povero Doohan, tanto quanto lo sei per quella della
>>> nostra dottoressa”
>>>
>>> “Esattamente!”
>>>
>>> “Non dire cazzate!”
>>>
>>> “Come scusa?”
>>>
>>> “Oh mi hai sentito benissimo.. è un’espressione terrestre per affermare,
>>> senza ombra di dubbio, che stai dicendo una sciocchezza così grossa che è
>>> chiaramente falsa”
>>>
>>> “Lo cosa vuol dire!” ribatté stizzito Basta
>>>
>>> “Bene.. se lo sai.. al posto di tirare su le tue barriere mentali e
>>> metterti sulla difensiva.. e so che lo stai facendo.. cerca di capire
>>> perché sia successo quello che è successo”
>>>
>>> “Perché Melanne ha voluto fare una ripicca da bambina! Per qualcosa che
>>> ho detto.. o che ho fatto!”
>>>
>>> “Da bambina?”
>>>
>>> “Beh ha quasi trent’anni, come lo definiresti tu non comunicarmi che
>>> andava a rischiare la propria incolumità?”
>>>
>>> “Innanzitutto non è tenuta a dirlo a te.. abbiamo informato Xyr.. vai da
>>> lei ad informarti se abbiamo noi violato qualche tipo di regolamento.. ne
>>> usciresti dopo cinque o sei ore più rincoglionito di quanto sei entrato..
>>> ma alla fine, sapresti quello che già sai.. non eravamo tenute a dirti
>>> nulla!”
>>>
>>> “Come responsabile della sicurezza, io sono tenuto a garantire
>>> l’incolumità..”
>>>
>>> “Bla bla bla.. tu non sei qua come il capo della tua sezione Lon! Tu sei
>>> qua perché ami Melanne, ma non sei in grado né di dirglielo né di
>>> rispettare il fatto che sia una donna che ha imparato ad affrontare le sue
>>> incertezze e le sue paure.. che ama essere indipendente e che ha bisogno di
>>> un compagno che la supporti e la protegga.. non di uno che la metta in una
>>> campana di vetro sgridandone o frustrandone ogni iniziativa! Ora sei qua da
>>> me.. finalmente vorrei dire.. ma se tu avessi avuto la brillante idea di
>>> fare tale sceneggiata davanti a lei, non avresti avuto abbastanza guance da
>>> porgerle per gli schiaffi!”
>>>
>>> “Da quando le psicologhe hanno smesso di ascoltare e far parlare i
>>> propri pazienti ed erogano giudizi non richiesti?”
>>>
>>> “Attento a te Lon Basta!”
>>>
>>> “Ok ok.. pace.. forse hai ragione te, ma io con Melanne non riesco a
>>> discutere.. le mie sinapsi celebrali vanno in pappa, quasi come Rest quando
>>> ha il pon farr..”
>>>
>>> “Inizia a farle capire quanto tieni a lei, possibilmente facendo finire
>>> la cosa con un bacio e non con una tua guancia gonfia.. al resto ci penso
>>> io.. ora fuori di qui che io mi devo lavare ed andare a fare una dormita!”
>>>
>>>
>>>
>>> *TOOL III*
>>>
>>> *Colonia Tahzot*
>>>
>>> *Ubicazione sconosciuta*
>>>
>>> *20/08/2399 – ore 23.28*
>>>
>>> Erano appena passate le undici di sera quando finalmente riuscì a
>>> portare a termine il suo componimento: non era stato facile scrivere gli
>>> ultimi versi ed aveva impiegato molto tempo. Più di quanto aveva immaginato
>>> in quanto si era sforzato di creare un’espressione malinconica, ma bella
>>> allo stesso tempo.
>>>
>>> Molti tentativi lasciati a metà erano finiti in un ipotetico quanto
>>> reale cestino. Per due volte era stato molto vicino a lasciare perdere, ma
>>> alla fine quella che lui amava definire poesia era lì sul tavolo davanti a
>>> lui.
>>>
>>> Era il suo lamento per i Profeti.. il cui credo stava scomparendo dei
>>> cuori Bajoriani e che da anni erano stati visti o percepiti solo di rado.
>>>
>>> Un’altra cosa che la Federazione era riuscita a togliere di mezzo.
>>>
>>> Si alzò dalla sedia e raddrizzò la schiena: col il passare degli anni
>>> trovava sempre più difficile restare seduto a lungo chinato sui suoi
>>> scarabocchi.
>>>
>>> * *Un vecchio come me non dovrebbe più scrivere poesie, salmi o
>>> orazioni* * aveva pensato * *quando un uomo arriva a settantotto anni,
>>> i suoi pensieri non hanno più valore se non per se stesso* *
>>>
>>> Ma allo stesso tempo, sapeva che, fortunatamente, non era così. Certo in
>>> alcune culture si guardava ai vecchi con indulgenza o con sprezzante
>>> compassione, ma in altre realtà v’era ancora rispetto della vecchiaia
>>> considerata come il tempo della saggezza serena.
>>>
>>> Lui avrebbe continuato a scrivere finché era in vita, fino a quando la
>>> sua mente rimaneva lucida come lo era in quel momento.
>>>
>>> Altro non sapeva fare. Non più. In un passato antico era stato un ottimo
>>> mercante, così bravo da essere superiore a molti altri. Si era creato la
>>> giusta reputazione di essere duro nelle trattative e negli affari. Durante
>>> gli anni d’oro aveva accumulato un capitale sufficiente da permettergli di
>>> vivere agiatamente. Alla fine, però, era rimasto da solo e si era
>>> riconvertito umanamente e spiritualmente.
>>>
>>> Da anni erano i propri componimenti a dare un significato alla sua vita:
>>> tutto il resto rimaneva una necessità ormai passeggera. Quei versi gli
>>> procuravano una soddisfazione che altrimenti provava solo raramente.
>>>
>>> Tirò le tende della grande finestra che dava sui campi che si curvavano
>>> dolcemente e, mentre attraversava il grande soggiorno, avvertì una fitta
>>> alla schiena. Stava forse ammalandosi? Ogni giorno cercava di avvertire i
>>> segnali che il suo corpo gli stava lanciando.
>>>
>>> Per tutta la vita si era tenuto in forma, non aveva mai fumato, era
>>> sempre stato morigerato con cibo e bevande. Tutto questo lo aveva lasciato
>>> in buona salute, ma aveva quasi ottant’anni.
>>>
>>> Andò in cucina e si versò una tazza di caffè dalla caffettiera che era
>>> sempre piena.
>>>
>>> Qui si riscosse dalle proprie fantasticherie: un rumore aveva attirato
>>> la sua attenzione.
>>>
>>> Invecchiare significava, fra l’altro, diventare apprensivi, ma euello
>>> che era successo alla Colonia non poteva che aumentare in lui lo stato di
>>> preoccupazione.
>>>
>>> Le serrature delle porte erano solide. Aveva un fucile nella camera da
>>> letto al primo piano ed una pistola pronta all’uso in un cassetto in
>>> cucina. Se qualche malintenzionato si fosse azzardato ad entrare della sua
>>> proprietà isolata, situata a nord rispetto alla piccola capitale della
>>> colonia, avrebbe saputo come difendersi. E non avrebbe esitato a farlo.
>>>
>>> Ma sarebbe stato tutta la notte sveglio ad aspettare? Magari invano? No
>>> ormai il tarlo della preoccupazione si era incuneato nella sua mente ed
>>> aveva sconfitto le fitte alla schiena.
>>>
>>> Guardò l’ora: erano appena passate le undici e mezza di sera, non
>>> propriamente l’orario ideale per uscire. Diede uno sguardo al termometro
>>> appeso fuori dalla finestra e vide che segnava sette gradi.
>>>
>>> Andò all’ingresso e si fermò per indossare un maglione aggiuntivo:
>>> invecchiando, alle altre pene si aggiungeva quella di patire sempre di più
>>> il freddo.
>>>
>>> Afferrò il bastone che teneva lì di sicurezza.. non sarebbe stato
>>> efficace come i phaser, ma uscire armato senza motivo nella notte poteva
>>> attirare più attenzioni di quante lui ne desiderasse.. già lo consideravano
>>> mezzo pazzo.. non poteva dar loro motivo di altre assurde dicerie.
>>>
>>> Aperta la porta, l’aria era piena di odori che salivano dalla terra
>>> bagnata. Una volta che gli occhi si abituarono all’oscurità, poté scrutare
>>> il cortile davanti alla casa: era deserto.
>>>
>>> In lontananza poteva intravedere il riverbero delle luci della città.
>>> Viveva ad una tale distanza dal vicino più prossimo che solo il buio lo
>>> circondava. Il cielo era stellato, quasi completamente sereno, eccezion
>>> fatta per quella bruttura di nave della Flotta Stellare che si stagliava
>>> come un rapace addormentato in orbita.
>>>
>>> Era una bella nottata, dopotutto, eppure qualcosa lo rendeva inquieto.
>>>
>>> Si fermò sul sentiero davanti a casa e tese l’orecchio: l’unico rumore
>>> era il debole brusio del vento.
>>>
>>> Si incamminò tralasciando le fitte alla schiena, poi si fermò nuovamente
>>> e si girò.. non c’era niente: era solo.
>>>
>>> Il sentiero era in leggera pendenza, lo avrebbe condotto alla collinetta
>>> ove aveva eretto una piccola torretta di osservazione.. o un campanile come
>>> qualcuno lo aveva chiamato in virtù di quella campanella che aveva issato
>>> in cima e che titillava in caso di forte vento o se sollecitata tramite il
>>> sistema di cordame che la sorreggeva.
>>>
>>> Per arrivarci doveva attraversare un piccolo fossato sul quale aveva
>>> sistemato una passerella.
>>>
>>> Si fermò di colpo sentendo il verso di un uccello: un ramo che si era
>>> spezzato da qualche parte vicino al suono lo convinse che si trattava di un
>>> predatore in cerca della sua succulenta cena piumata.. ma rimase ugualmente
>>> immobile, con tutti i sensi in allerta.
>>>
>>> Sentì nuovamente il verso dell’uccello, poi tornò il silenzio e lui si
>>> rimise in cammino borbottando malcontento: non solo vecchio, ma anche
>>> ansioso con paura dei fantasmi e del buio.
>>>
>>> Ancora pochi passi e sarebbe arrivato alla passerella che attraversava
>>> il fossato.. si fermò nuovamente di colpo: c’era qualcosa di strano,
>>> qualcosa di diverso, socchiuse gli occhi per distinguere meglio i dettagli
>>> nel buio.. non riusciva a capire cosa fosse, ma qualcosa era cambiato.
>>>
>>> Alla fine si arrese e si convinse che si trattasse di uno scherzo della
>>> sua immaginazione.. probabilmente quella confessione del mattino l’aveva
>>> sconvolto.. il racconto di quel giovane lo aveva scombinato più di quanto
>>> non potesse immaginare..
>>>
>>> Al resto avevano pensato i suoi occhi che si erano indeboliti..
>>> raggiunta la passerella, sentì le assi sotto ai piedi, ma mantenne lo
>>> sguardo fisso alla torretta.
>>>
>>> Nello stesso attivo in cui il pensiero gli passò per la mente, capì che
>>> era tutto vero: c’era qualcuno, un’ombra immobile che sembrava salutarlo.
>>>
>>> Un improvviso fremito di paura gli attraversò tutto il corpo come un
>>> solitario soffio di vento gelato.
>>>
>>> Lanciò un urlo all’ombra sulla torre. Nessuna risposta, nessun movimento.
>>>
>>> Gridò nuovamente avanzando di un passo.
>>>
>>> Le assi si spezzarono all’improvviso con un rumore secco e lui cadde
>>> verso il fondo. Il fossato era profondo circa due metri, non ebbe il tempo
>>> di allungare le braccia per frenare la caduta.
>>>
>>> Sentì un dolore acuto che proveniva da diverse parti del suo corpo, era
>>> come se qualcuno stesse inserendo dei ferri roventi usando lui come uno
>>> spiedo.. un dolore intenso che gli tolse anche la forza di gridare.
>>>
>>> Quando tutto tornò calmo, l’ombra scese lentamente dalla scala di legno
>>> della torre ed illuminò il fossato.
>>>
>>> Il sacerdote Bajoriano giaceva esanime infilzato da molteplici paletti
>>> aguzzi.. presto sarebbe toccato anche a quell’idiota che voleva spifferare
>>> tutto agli ufficiali federali.
>>>
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