[stml19] [stml 19] [MEX 12.08] Chi non risica non rosica

Capt. Michael L. Kiron michaelkiron a gmail.com
Sab 17 Gen 2015 15:57:46 CET


Ottimo brano Silvia. Complimenti. :)
Una domanda: ma se l'ammiraglio è infetta, non rischia di conteggiare
tutti? Mi è sfuggito qualcosa?
Il 16/gen/2015 21:36 "Silvia Z." <izumitrek a gmail.com> ha scritto:

> Ecco il mio pezzo. Spero che vi piaccia.
> Ringrazio Vanessa per la disponibilità ed i numerosissimi consigli. :)
>
>
> ==========================================
> TITOLO:  12.08 - Chi non risica non rosica
> PRECEDENTE: 12.07 - Rivelazioni asteroidali
> AUTORE: Silvia/Ichigawa
> LUOGHI: USS Wayfarer, Infermeria
> ==========================================
>
> *** USS Wayfarer, Infermeria - Ore 12.15***
>
> Julia alzò lo sguardo allibita dallo schermo del computer sulla sua
> scrivania, da cui stava attentamente monitorando i segnali vitali di
> Cooper e Wu e scattò in piedi.
>
> Il data padd che aveva tra le mani le scivolò dalle dita che,
> all’improvviso, avevano perso la presa e rimbalzò sul suo piede prima
> di fermarsi definitivamente sul freddo pavimento dell’infermeria.
>
> Quel data padd racchiudeva tutte le informazioni finora note a sua
> disposizione riguardanti il virus ed i risultati di tutte le ricerche
> effettuate. Lo aveva letto almeno un centinaio di volte e lo conosceva
> a memoria, ma lo rileggeva di tanto in tanto nella speranza di trovare
> qualcosa che non aveva considerato. Quel qualcosa che le era sfuggito
> od a cui non aveva dato la giusta importanza e che avrebbe portato le
> ricerche in una nuova direzione: quella che avrebbe portato alla
> definizione di una cura efficace e di un vaccino.
>
> La voce dell’Ammiraglio Squiretaker, sua nonna, appena udita per via
> dalla comunicazione aperta con la plancia l’aveva lasciata di stucco.
>
> Cosa significava che era stata infettata? Come poteva essere
> possibile? Quando era successo? Ma soprattutto: perchè lei non ne
> sapeva niente?
>
> Erano queste le domande che volteggiavano nella sua mente mentre il
> suo cuore prese a battere improvvisamente più forte e frequentemente
> del solito.
>
> “Tutto bene Comandante?”, chiese il Guardiamarina Dalloway.
>
> Nonostante fosse arrivata da poco, Julia aveva fatto una buona
> impressione su tutti coloro che lavoravano in infermeria grazie al suo
> modo risoluto di procedere ed alla sua disponibilità e attenzione ai
> bisogni dei colleghi. Vederla con quell’espressione shockata fece
> cadere quel velo di perfezione che la avvolgeva agli occhi del
> Guardiamarina, che realizzò che quella donna era umana quanto lei.
>
> Si allontanò dall’armadietto dei medicinali che stava riordinando, si
> avvicinò a Julia, raccolse il data padd da terra e glielo porse.
>
> Julia lo afferò sospirando. Fece un profondo respiro e si calmò.
> “Certo Dorothy, la ringrazio.”
>
> Non aggiunse altro e tornò a sedersi ancora un po’ turbata.
>
> La donna le sorrise, ma in quel momento le porte dell’infermeria si
> aprirono e fece il suo ingresso l’Ammiraglio. Il Guardiamarina
> comprese la situazione e tornò al suo lavoro con discrezione lasciando
> le due faccia a faccia.
>
> Julia fissava la nonna con sguardo severo. Fin dall’infanzia non aveva
> mai avuto motivo per dubitare di lei. Si era sempre fidata ciecamente
> di quella donna che per lei era sempre stata un modello da seguire e
> colei che l’ha ispirata durante la sua crescita personale e
> professionale.
>
> “Perdonami Julia”, disse l’anziana con sguardo sinceramente
> dispiaciuto, dopo essersi avvicinata alla scrivania.
>
> “Immagino che se me lo hai tenuto nascosto avrai avuto le tue buone
> ragioni.”, rispose Julia.
>
> “Solo che devo ammettere che non me lo aspettavo”, ammise abbassando lo
> sguardo.
>
> L’Ammiraglio sedette alla scrivania, di fronte alla nipote annuendo.
>
> “Come è successo?”, chiese quest’ultima.
>
> “Ricordi che al tuo ritorno non mi hai trovata perchè ero in viaggio?
> Mentre ero via, sono stata consultata dal centro Vulcaniano che si
> occupava delle ricerche del virus e sono stata chiamata lì
> personalmente per gestirle in via del tutto eccezionale in quanto
> esperta nel settore e conoscitrice di alcune tecniche mediche di
> nicchia. Ritenevo però inefficace l’approccio che stavano applicando
> nelle ricerche, dal momento che il cristallo in cui era stato
> racchiuso il campione che avevi riportato interferiva con le analisi,
> ed ho pertanto suggerito di procedere  estraendo direttamente il DNA
> contenuto nel capside del virus in modo da poterne analizzare con
> maggiore precisione la struttura genomica e da poterne poi sviluppare
> un vaccino.”
>
> Fece una pausa. Julia la ascoltava seria in silenzio.
>
> “Come potrai immaginare mi è stato risposto dagli altri membri del
> team di ricerca che era troppo rischioso poichè per estrarre il DNA
> dal virus senza danneggiarlo e renderlo inutilizzabile avremmo prima
> dovuto estrarlo dal cristallo che lo conteneva e questo avrebbe
> portato ad un elevato rischio di contagio. Un rischio che non potevano
> permettersi, e che avrebbe rappresentato un pericolo piuttosto
> concreto nonostante tutte le misure di sicurezza utilizzate.”
>
> Fece una nuova pausa. Questa volta più lunga. Julia sembrava avere
> intuito cosa era accaduto, ma le sembrava impossibile.
>
> “E poi penso immaginerai come è finita la storia...Chi non risica non
> rosica. Così ho insistito e li ho convinti che se mi avessero chiuso
> in un ambiente stagno sarei stata l’unica a rischiare conseguenze.
> Hanno risposto che non potevano permettersi di rischiare anche se si
> fosse trattato di perdere anche una sola vita umana e hanno cercato di
> farmi desistere dalla mia  posizione, ma alla fine li ho convinti che
> se eri riuscita a contenere il virus da sola, sebbene con un metodo
> empirico, avrebbero potuto utilizzarlo anche su di me, in caso di
> emergenza...Emergenza che speravo non si sarebbe verificata dal
> momento che, consapevoli del rischio, abbiamo preso misure cautelative
> estremamente elevate. Ma purtroppo tutte le misure precauzionali che
> sono state intraprese per proteggermi si sono rivelate insufficienti e
> sono stata contagiata. Fortunatamente il virus ha avuto solo alcune
> ore di azione sul mio corpo e non ha riportato danni irreparabili dal
> momento che non appena ho mostrato i primi sintomi di infezione, i
> ricercatori e medici presenti sono intervenuti prontamente utilizzando
> la stessa tecnica che hai scoperto tu stessa per contenere
> l’infezione.”
>
> “Capisco.” commentò Julia. “Onestamente credo che al tuo posto avrei
> agito allo stesso modo, se avessi avuto la possibilità di farlo. Ad
> ogni modo...preferirei non corressi più rischi simili considerata la
> tua età. La prossima volta che vuoi fare una cosa simile ti prego di
> chiamarmi e la farò io.”, disse con una stretta al cuore ripensando a
> quanto fosse stata vicina la probabilità di perdere per sempre sua
> nonna, il suo punto di riferimento in quell’infinito universo.
>
> “Alla mia età?”, chiese l’Ammiraglio lasciandosi sfuggire una
> risatina. “Certo che voi giovani siete davvero insolenti. Non ti
> interessa piuttosto sapere se quello che ho fatto è servito a
> qualcosa?”
>
> Julia annuì con sguardo curioso e serio.
>
> “La maggior parte dei contenuti dei report arrivati dal centro
> Vulcaniano sono le conclusioni a cui siamo giunti dopo che ho estratto
> il DNA del virus. Sfortunatamente il virus muta piuttosto velocemente
> quindi non è assolutamente banale, come ben sai, produrre un vaccino
> per prevenire il contagio. Gli algoritmi predittivi che stavamo
> utilizzando possono solo definire come evolverà il virus con una certa
> probabilità in base a come si è evoluto da quando abbiamo iniziato a
> studiarlo ad ora. Però il risultato non è assolutamente certo. Per lo
> stesso motivo non siamo ancora riusciti ad elaborare una cura, dal
> momento che evolvendosi il virus potrebbe anche generare sintomi
> differenti. Credo fermamente che tu possa trovarla. Ho fiducia in te.
> Ed ho intenzione di lavorare al tuo fianco se me lo permetterai.”
>
> Si fermò osservando la nipote seria.
>
> “Prometto di non rischiare ulteriormente la vita.”, aggiunse ridacchiando.
>
> “Sarà un onore”, rispose Julia.
>
> “Sarà meglio che vada a dare da mangiare al mio povero cagnolino o
> morirà di fame!”, esclamò uscendo dall’infermeria.
>
> ** USS Wayfarer, Infermeria - Ore 12.45**
>
> =^= Kiron a Infermeria: Il Comandante Cooper ha terminato le analisi.
> Stiamo per teletrasportare lui ed il Comandante Wu in infermeria. =^=
>
> Julia si diresse verso i biolettini, nei rpessi dei quali furono
> teletrasportati Cooper e Wu.
>
> Il volto di Cooper quando si materializzò in infermeria era viola dalla
> rabbia.
>
> “Sapeva quali rischi correvamo là fuori e ci ha mandati lo stesso? E’
> una vecchia pazza! Questa è follia! Può essere solo pura follia!”,
> urlò.
>
> “Si calmi. Sta insultando un Ammiraglio.”, esclamò Wu parandoglisi
> davanti con sguardo minaccioso.
>
> Lui si fermò ricordando quanto accaduto l’ultima volta, ma con
> un’espressione che era tutt’altro che tranquilla e traspirava
> irritazione da ogni singolo poro.
>
> “Chi non risica non rosica, signor Cooper”, rispose calma Julia
> scrollando le spalle e causando una reazione ancor più furiosa
> dell’Ufficiale Scientifico.
>
> Wu fermò un furibondo Cooper e lo costrinse con la forza a sdraiarsi
> sul biolettino più vicino.
>
> “La ringrazio, Comandante. La prego di sdraiarsi anche lei in modo che
> possa procedere alla scansione.”, disse Julia, facendole l’occhiolino.
>
> “Spero per voi che non mi sia successo nulla. Se scopro che mi manca
> anche un solo capello...”, disse minaccioso per poi fermarsi dopo aver
> incontrato lo sguardo di Wu, che per lui non rappresentava altro che
> una violenta macchina da guerra.
>
> Wu si accomodò sul biolettino a sua volta con calma e rimase immobile
> mentre il suo corpo e quello di Cooper venivano scansionati.
>
> Julia osservò i risultati delle analisi nell’ordine in cui apparvero
> sullo schermo.
>
> “Comandante Wu, lei è sana come un pesce”, le annunciò con
> tranquillità, osservando i valori ed i grafici generati dalle analisi.
>
> “E io?”, chiese un ansioso Cooper con aria di sfida mettendosi a sedere.
>
> Julia spostò lo sguardo sul risultato della scansione effettuata su
> Cooper ed il suo sguardo rilassato cambiò.
>
> “Signor Cooper, torni a sdraiarsi. Voglio ripetere la scansione. C’è
> qualcosa che non mi torna...”, fu la risposta di una neutrale
> Squiretaker.
>
> Il volto di Cooper si fece pallido e rimase in silenzio qualche secondo.
>
> Wu spostò lo sguardo da Julia a Cooper con uno sguardo che non
> lasciava traspirare nessuna emozione, positiva o negativa che fosse.
>
> Lui indietreggiò di un passo. “E’ tutta colpa di quella vecchia
> strampalata! Appena uscirò di qui vedrete…!”, gridò avvicinandosi al
> biolettino.
>
> L’espressione sul volto di Cooper tradiva la superbia che cercava di
> dimostrare. Aveva paura.
>
> E se fosse stato infettato? E se non fosse riuscito a sopravvivere a
> quel dannato virus che tanto aveva insistito per distruggere? O magari
> era quel dannato biolettino a non funzionare bene...oppure…
>
> “Gregory”, disse Julia avvicinandosi con calma interrompendo il flusso
> di coscienza dello scienziato.
>
> "Non so come dirtelo.. si insomma.. anche se non ci crederai mai.. sei
> sano come un pesce pure te, proprio come il Comandante Wu..
> completamente.. anche la tua famosa gamba sta bene.. sei solo un
> insopportabile rompipalle!"
>
> L'espressione seria di entrambe le donne sfociò in una sonora e
> genuina risata divenendo contagiosa anche per il personale che le
> circondava.
>
> Solo Cooper mantenne un espressione seria ed inebetita per diversi
> secondi prima di rilassarsi in un tirato sorriso.
>
> “Ma andate al diavolo tutti quanti! Specialmente tu bionda malefica”
>
>  =====================
>  END OF TRANSMISSION
>  =====================
>
> ====================================
> O
> Ens. Asuna Pauline Ichigawa
> Communication Officer
> USS Wayfarer NCC-62925
> Private comunicator:  izumitrek a gmail.com
> ===================================
> _______________________________________________
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