[stml19] [stml 19] [MEX 12.08] Chi non risica non rosica

Reis Squiretaker vanessa_reis_squirtaker a outlook.it
Sab 17 Gen 2015 16:02:28 CET


Michele non è infetta.. era stata contagiata, ma poi il contagio debellato allo stesso modo che è stato debellato sulla Chimaera.. con la procedura ideata da Julia.. Non siamo ancora pazze XD


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Lt.Cmdr. Julia Reis Squiretaker
Ufficiale Medico Capo
USS Wayfarer NCC-62925
[CV]: http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Wayfarer/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=376
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From: Capt. Michael L. Kiron 
Sent: Saturday, January 17, 2015 3:57 PM
To: SFI - Wayfarer 
Subject: Re: [stml19] [stml 19] [MEX 12.08] Chi non risica non rosica

Ottimo brano Silvia. Complimenti. :)
Una domanda: ma se l'ammiraglio è infetta, non rischia di conteggiare tutti? Mi è sfuggito qualcosa?

Il 16/gen/2015 21:36 "Silvia Z." <izumitrek a gmail.com> ha scritto:

  Ecco il mio pezzo. Spero che vi piaccia.
  Ringrazio Vanessa per la disponibilità ed i numerosissimi consigli. :)


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  TITOLO:  12.08 - Chi non risica non rosica
  PRECEDENTE: 12.07 - Rivelazioni asteroidali
  AUTORE: Silvia/Ichigawa
  LUOGHI: USS Wayfarer, Infermeria
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  *** USS Wayfarer, Infermeria - Ore 12.15***

  Julia alzò lo sguardo allibita dallo schermo del computer sulla sua
  scrivania, da cui stava attentamente monitorando i segnali vitali di
  Cooper e Wu e scattò in piedi.

  Il data padd che aveva tra le mani le scivolò dalle dita che,
  all’improvviso, avevano perso la presa e rimbalzò sul suo piede prima
  di fermarsi definitivamente sul freddo pavimento dell’infermeria.

  Quel data padd racchiudeva tutte le informazioni finora note a sua
  disposizione riguardanti il virus ed i risultati di tutte le ricerche
  effettuate. Lo aveva letto almeno un centinaio di volte e lo conosceva
  a memoria, ma lo rileggeva di tanto in tanto nella speranza di trovare
  qualcosa che non aveva considerato. Quel qualcosa che le era sfuggito
  od a cui non aveva dato la giusta importanza e che avrebbe portato le
  ricerche in una nuova direzione: quella che avrebbe portato alla
  definizione di una cura efficace e di un vaccino.

  La voce dell’Ammiraglio Squiretaker, sua nonna, appena udita per via
  dalla comunicazione aperta con la plancia l’aveva lasciata di stucco.

  Cosa significava che era stata infettata? Come poteva essere
  possibile? Quando era successo? Ma soprattutto: perchè lei non ne
  sapeva niente?

  Erano queste le domande che volteggiavano nella sua mente mentre il
  suo cuore prese a battere improvvisamente più forte e frequentemente
  del solito.

  “Tutto bene Comandante?”, chiese il Guardiamarina Dalloway.

  Nonostante fosse arrivata da poco, Julia aveva fatto una buona
  impressione su tutti coloro che lavoravano in infermeria grazie al suo
  modo risoluto di procedere ed alla sua disponibilità e attenzione ai
  bisogni dei colleghi. Vederla con quell’espressione shockata fece
  cadere quel velo di perfezione che la avvolgeva agli occhi del
  Guardiamarina, che realizzò che quella donna era umana quanto lei.

  Si allontanò dall’armadietto dei medicinali che stava riordinando, si
  avvicinò a Julia, raccolse il data padd da terra e glielo porse.

  Julia lo afferò sospirando. Fece un profondo respiro e si calmò.
  “Certo Dorothy, la ringrazio.”

  Non aggiunse altro e tornò a sedersi ancora un po’ turbata.

  La donna le sorrise, ma in quel momento le porte dell’infermeria si
  aprirono e fece il suo ingresso l’Ammiraglio. Il Guardiamarina
  comprese la situazione e tornò al suo lavoro con discrezione lasciando
  le due faccia a faccia.

  Julia fissava la nonna con sguardo severo. Fin dall’infanzia non aveva
  mai avuto motivo per dubitare di lei. Si era sempre fidata ciecamente
  di quella donna che per lei era sempre stata un modello da seguire e
  colei che l’ha ispirata durante la sua crescita personale e
  professionale.

  “Perdonami Julia”, disse l’anziana con sguardo sinceramente
  dispiaciuto, dopo essersi avvicinata alla scrivania.

  “Immagino che se me lo hai tenuto nascosto avrai avuto le tue buone
  ragioni.”, rispose Julia.

  “Solo che devo ammettere che non me lo aspettavo”, ammise abbassando lo sguardo.

  L’Ammiraglio sedette alla scrivania, di fronte alla nipote annuendo.

  “Come è successo?”, chiese quest’ultima.

  “Ricordi che al tuo ritorno non mi hai trovata perchè ero in viaggio?
  Mentre ero via, sono stata consultata dal centro Vulcaniano che si
  occupava delle ricerche del virus e sono stata chiamata lì
  personalmente per gestirle in via del tutto eccezionale in quanto
  esperta nel settore e conoscitrice di alcune tecniche mediche di
  nicchia. Ritenevo però inefficace l’approccio che stavano applicando
  nelle ricerche, dal momento che il cristallo in cui era stato
  racchiuso il campione che avevi riportato interferiva con le analisi,
  ed ho pertanto suggerito di procedere  estraendo direttamente il DNA
  contenuto nel capside del virus in modo da poterne analizzare con
  maggiore precisione la struttura genomica e da poterne poi sviluppare
  un vaccino.”

  Fece una pausa. Julia la ascoltava seria in silenzio.

  “Come potrai immaginare mi è stato risposto dagli altri membri del
  team di ricerca che era troppo rischioso poichè per estrarre il DNA
  dal virus senza danneggiarlo e renderlo inutilizzabile avremmo prima
  dovuto estrarlo dal cristallo che lo conteneva e questo avrebbe
  portato ad un elevato rischio di contagio. Un rischio che non potevano
  permettersi, e che avrebbe rappresentato un pericolo piuttosto
  concreto nonostante tutte le misure di sicurezza utilizzate.”

  Fece una nuova pausa. Questa volta più lunga. Julia sembrava avere
  intuito cosa era accaduto, ma le sembrava impossibile.

  “E poi penso immaginerai come è finita la storia...Chi non risica non
  rosica. Così ho insistito e li ho convinti che se mi avessero chiuso
  in un ambiente stagno sarei stata l’unica a rischiare conseguenze.
  Hanno risposto che non potevano permettersi di rischiare anche se si
  fosse trattato di perdere anche una sola vita umana e hanno cercato di
  farmi desistere dalla mia  posizione, ma alla fine li ho convinti che
  se eri riuscita a contenere il virus da sola, sebbene con un metodo
  empirico, avrebbero potuto utilizzarlo anche su di me, in caso di
  emergenza...Emergenza che speravo non si sarebbe verificata dal
  momento che, consapevoli del rischio, abbiamo preso misure cautelative
  estremamente elevate. Ma purtroppo tutte le misure precauzionali che
  sono state intraprese per proteggermi si sono rivelate insufficienti e
  sono stata contagiata. Fortunatamente il virus ha avuto solo alcune
  ore di azione sul mio corpo e non ha riportato danni irreparabili dal
  momento che non appena ho mostrato i primi sintomi di infezione, i
  ricercatori e medici presenti sono intervenuti prontamente utilizzando
  la stessa tecnica che hai scoperto tu stessa per contenere
  l’infezione.”

  “Capisco.” commentò Julia. “Onestamente credo che al tuo posto avrei
  agito allo stesso modo, se avessi avuto la possibilità di farlo. Ad
  ogni modo...preferirei non corressi più rischi simili considerata la
  tua età. La prossima volta che vuoi fare una cosa simile ti prego di
  chiamarmi e la farò io.”, disse con una stretta al cuore ripensando a
  quanto fosse stata vicina la probabilità di perdere per sempre sua
  nonna, il suo punto di riferimento in quell’infinito universo.

  “Alla mia età?”, chiese l’Ammiraglio lasciandosi sfuggire una
  risatina. “Certo che voi giovani siete davvero insolenti. Non ti
  interessa piuttosto sapere se quello che ho fatto è servito a
  qualcosa?”

  Julia annuì con sguardo curioso e serio.

  “La maggior parte dei contenuti dei report arrivati dal centro
  Vulcaniano sono le conclusioni a cui siamo giunti dopo che ho estratto
  il DNA del virus. Sfortunatamente il virus muta piuttosto velocemente
  quindi non è assolutamente banale, come ben sai, produrre un vaccino
  per prevenire il contagio. Gli algoritmi predittivi che stavamo
  utilizzando possono solo definire come evolverà il virus con una certa
  probabilità in base a come si è evoluto da quando abbiamo iniziato a
  studiarlo ad ora. Però il risultato non è assolutamente certo. Per lo
  stesso motivo non siamo ancora riusciti ad elaborare una cura, dal
  momento che evolvendosi il virus potrebbe anche generare sintomi
  differenti. Credo fermamente che tu possa trovarla. Ho fiducia in te.
  Ed ho intenzione di lavorare al tuo fianco se me lo permetterai.”

  Si fermò osservando la nipote seria.

  “Prometto di non rischiare ulteriormente la vita.”, aggiunse ridacchiando.

  “Sarà un onore”, rispose Julia.

  “Sarà meglio che vada a dare da mangiare al mio povero cagnolino o
  morirà di fame!”, esclamò uscendo dall’infermeria.

  ** USS Wayfarer, Infermeria - Ore 12.45**

  =^= Kiron a Infermeria: Il Comandante Cooper ha terminato le analisi.
  Stiamo per teletrasportare lui ed il Comandante Wu in infermeria. =^=

  Julia si diresse verso i biolettini, nei rpessi dei quali furono
  teletrasportati Cooper e Wu.

  Il volto di Cooper quando si materializzò in infermeria era viola dalla rabbia.

  “Sapeva quali rischi correvamo là fuori e ci ha mandati lo stesso? E’
  una vecchia pazza! Questa è follia! Può essere solo pura follia!”,
  urlò.

  “Si calmi. Sta insultando un Ammiraglio.”, esclamò Wu parandoglisi
  davanti con sguardo minaccioso.

  Lui si fermò ricordando quanto accaduto l’ultima volta, ma con
  un’espressione che era tutt’altro che tranquilla e traspirava
  irritazione da ogni singolo poro.

  “Chi non risica non rosica, signor Cooper”, rispose calma Julia
  scrollando le spalle e causando una reazione ancor più furiosa
  dell’Ufficiale Scientifico.

  Wu fermò un furibondo Cooper e lo costrinse con la forza a sdraiarsi
  sul biolettino più vicino.

  “La ringrazio, Comandante. La prego di sdraiarsi anche lei in modo che
  possa procedere alla scansione.”, disse Julia, facendole l’occhiolino.

  “Spero per voi che non mi sia successo nulla. Se scopro che mi manca
  anche un solo capello...”, disse minaccioso per poi fermarsi dopo aver
  incontrato lo sguardo di Wu, che per lui non rappresentava altro che
  una violenta macchina da guerra.

  Wu si accomodò sul biolettino a sua volta con calma e rimase immobile
  mentre il suo corpo e quello di Cooper venivano scansionati.

  Julia osservò i risultati delle analisi nell’ordine in cui apparvero
  sullo schermo.

  “Comandante Wu, lei è sana come un pesce”, le annunciò con
  tranquillità, osservando i valori ed i grafici generati dalle analisi.

  “E io?”, chiese un ansioso Cooper con aria di sfida mettendosi a sedere.

  Julia spostò lo sguardo sul risultato della scansione effettuata su
  Cooper ed il suo sguardo rilassato cambiò.

  “Signor Cooper, torni a sdraiarsi. Voglio ripetere la scansione. C’è
  qualcosa che non mi torna...”, fu la risposta di una neutrale
  Squiretaker.

  Il volto di Cooper si fece pallido e rimase in silenzio qualche secondo.

  Wu spostò lo sguardo da Julia a Cooper con uno sguardo che non
  lasciava traspirare nessuna emozione, positiva o negativa che fosse.

  Lui indietreggiò di un passo. “E’ tutta colpa di quella vecchia
  strampalata! Appena uscirò di qui vedrete…!”, gridò avvicinandosi al
  biolettino.

  L’espressione sul volto di Cooper tradiva la superbia che cercava di
  dimostrare. Aveva paura.

  E se fosse stato infettato? E se non fosse riuscito a sopravvivere a
  quel dannato virus che tanto aveva insistito per distruggere? O magari
  era quel dannato biolettino a non funzionare bene...oppure…

  “Gregory”, disse Julia avvicinandosi con calma interrompendo il flusso
  di coscienza dello scienziato.

  "Non so come dirtelo.. si insomma.. anche se non ci crederai mai.. sei
  sano come un pesce pure te, proprio come il Comandante Wu..
  completamente.. anche la tua famosa gamba sta bene.. sei solo un
  insopportabile rompipalle!"

  L'espressione seria di entrambe le donne sfociò in una sonora e
  genuina risata divenendo contagiosa anche per il personale che le
  circondava.

  Solo Cooper mantenne un espressione seria ed inebetita per diversi
  secondi prima di rilassarsi in un tirato sorriso.

  “Ma andate al diavolo tutti quanti! Specialmente tu bionda malefica”

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  END OF TRANSMISSION
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  O
  Ens. Asuna Pauline Ichigawa
  Communication Officer
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  Private comunicator:  izumitrek a gmail.com
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