[stml19] R: [Ichigawa - 16.01] Preparativi, carote e consigli alconsigliere

Vanessa Marchetti hazyel91 a gmail.com
Lun 18 Giu 2018 22:37:19 CEST


Bel brano anche per me.. e le annotazioni già le avete fatte tutte XD


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Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker
Ufficiale Medico Capo
USS Wayfarer NCC-62925
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Vice Ammiraglio a riposo Vanessa Reis Squiretaker
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Da: Silvia Z.
Inviato: venerdì 15 giugno 2018 21:42
A: USS Wayfarer
Oggetto: [stml19] [Ichigawa - 16.01] Preparativi, carote e consigli alconsigliere

Ciao a tutti,
innanzitutto complimenti a Franco per l'idea! Penso che possa avere
risvolti interessanti.
Non ho aggiunto molto alla trama, ma spero vi piaccia. Ho cercato di
coinvolgere un po' tutti i personaggi.

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START OF TRANSMISSION
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TITOLO: 16.01 Preparativi, carote e consigli al consigliere
AUTORE: Silvia/Ichigawa
PRECEDENTE: 16.00 Fra le ombre di Genesis
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***USS Wayfarer - Ponte Ologrammi - 29/05/2398, Ore 14.30***

“Signore, dobbiamo seriamente allenarci con questo equipaggiamento
rudimentale?”, chiese il Marinaio Scelto Kor con indosso un’armatura
pesante, in realtà molto meno pesante di quanto sembrasse grazie alla
moderna lega in fibra di carbonio con cui era stata replicata, e
reggendo con non poco sforzo una spadona a due mani che fissava
dubbioso.

“Non vedo quale sia il problema, Marinaio”, rispose una scettica Wu
dalla sua armatura di cuoio mentre controllava il filo della lama
della sua daga prima di riporla nel cinturone in vita. “Il nostro
compito è garantire la sicurezza dell’equipaggio indipendentemente
dalle armi che ci troviamo ad utilizzare e data la situazione non
possiamo certo portarci dietro dei phaser. Non crede? Le armi ed
armature che indossiamo sono state replicate ad immagine di quelle
presenti nei pochi video che abbiamo a disposizione riguardanti gli
abitanti di HAY 2556 per cui mi aspetto acquisiate destrezza
nell’utilizzarle in breve tempo.”

Fece una breve pausa per poi riprendere “Vi ricordo che siete stati
scelti per partecipare alla missione in quanto negli ultimi
addestramenti siete risultati essere i migliori nel combattimento
corpo a corpo e con armi bianche, quindi chi meglio di voi è miglior
candidato per prendere parte a questa missione?”

Fece scorrere lo sguardo da uno all’altro senza aggiungere ulteriori
parole, ma lasciando intendere che si aspettava la solita serietà ed
impegno nonostante l’equipaggiamento di cui sarebbero stati dotati.

Nessuno del gruppo ebbe il coraggio di controbattere. Alcuni si
sentirono molto più consapevoli delle proprie capacità e molto più
motivati grazie a quelle parole. Altri si sentivano soltanto ridicoli
in quelle vesti. Altri ancora erano semplicemente eccitati all’idea di
poter essere scelti come membri nella squadra di sbarco.

“Computer, avvia il programma olografico di addestramento Q Zeta Alpha
Nove”, disse il Comandante Wu fermando all’unisono tutte queste
emozioni e tutti questi pensieri e facendo apparire attorno al gruppo
un discreto numero di guerrieri armati in diverso modo pronti ad
attaccarli.


***USS Wayfarer - Hangar Navette - 29/05/2398, Ore 16.30***

“Proviamoci di nuovo. Sono sicuro che questa è la volta buona. Attivi
l’emettitore, Capo!”, ordinò Ristea strofinandosi le mani ansioso
verso un collega vulcaniano con la tuta gialla seduto al timone di una
delle navette.

“Si, signore”, rispose il ragazzo attivando un comando da terminale e
dando la conferma.

Altri tre ingegneri davanti alla navetta stavano registrando con i
loro tricorder diversi parametri energetici ed elettromagnetici poco
entusiasti, ma quando alzarono lo sguardo rimasero a bocca aperta:
dopo pochi secondi di sfarfallio, al posto della navetta era comparsa
una piccola costruzione diroccata.

“Vedo che siamo a buon punto”, commentò alle loro spalle il Comandante
Rumar appena giunto nell’hangar.

“S-si. Sembra di sì Comandante” rispose uno dei tre colto di sorpresa.

“Dobbiamo ancora migliorare..non mi pare ancora sufficientemente
stabile” aggiunse un altro.

“Allora?”, chiese Rumar uscendo dalla porta principale dell’edificio
in rovina che iniziò a sfarfallare leggermente.

“Mmmh dobbiamo ancora sistemare le frequenze e potenziare il campo di
forza”, aggiunse con sguardo pensoso dopo aver dato un’occhiata al
risultato. “Comandante…come vede ci stiamo ancora lavorando...”

“Lo vedo bene. Quindi siete davvero riusciti a utilizzare il principio
dell’emettitore olografico mobile per nascondere un corpo grande come
questa navetta?”

“Si, esatto. Anche se ovviamente con delle limitazioni. Non è
possibile alimentare un campo olografico del genere per periodi troppo
prolungati. Può ben intuire che il consumo energetico di un emettitore
olografico per un campo olografico così grosso è piuttosto elevato, ma
il signor Wazoski sta facendo del suo meglio per ridurlo quanto più
possibile”, rispose Ristea poggiando una mano sulla spalla al terzo
dei tre ingegneri che fino a quel momento non aveva aperto bocca e che
arrossì imbarazzato al complimento.

“Molto bene Wazoski! Non vedo l’ora di vedere cosa è in grado di fare.
Vi lascio lavorare. Voglio essere informato dello stato di avanzamento
dei lavori tra un paio d’ore. Dobbiamo capire se l’idea di usare la
navetta e mimetizzarla è percorribile. Altrimenti saremmo costretti a
portarci con la Wayfarer a portata di teletrasporto sperando che
nessuno degli abitanti ci noti” disse voltandosi ed avviandosi
all’uscita dell’hangar mentre il gruppo di ingegneri era già tornato
febbrilmente all’opera.


***USS Wayfarer - Ufficio del Capitano - 29/05/2398, Ore 17.30***

“Michael, sai quanto io ti stimi e quanto apprezzi il modo in cui
gestisci la baracca e il fatto che tieni a tutti noi, ma onestamente
questa volta non mi trovo d’accordo. Non mi pare una buona idea,
Capitano”, disse Rumar camminando avanti e indietro per l’ufficio
scuotendo leggermente la testa.

“Capisco”, fu la risposta di Kiron in piedi dall’altro lato della
scrivania  con le braccia incrociate e lo sguardo abbassato sullo
schermo del pc aperto davanti a lui in cui era aperta la scheda di
servizio di un membro dell’equipaggio.

"Capisco...”, aggiunse dopo qualche secondo di silenzio e riflessione,
“ma ripetimi ancora una volta le tue motivazioni, Numero Uno”

“Perchè non mi pare la persona più adatta da mandare sul campo per una
missione simile. Perchè abbiamo personale molto più adatto e
preparato...e perchè parliamo di un ufficiale addetto alle
comunicazioni e penso sia più utile qui piuttosto che nella squadra di
sbarco.”

“Sai Krell, è da un po’ che ci stavo pensando: dovrei dare più spazio
di crescita ai vari membri dell’equipaggio. La Ichigawa è un ufficiale
ancora giovane. A volte è un po’ impacciata e commette errori anche
grossolani, non lo nego...però mi pare stia mostrando un buono spirito
di iniziativa”

“Certo, non si può negare, ma…”

“L’ho trovata fuori dalla porta di questo ufficio di ritorno dalla
riunione di questa mattina.” continuò il Capitano interrompendo il
collega e alzando lo sguardo verso di lui, “Si è offerta volontaria di
unirsi ad una squadra di sbarco e penso sia mio dovere prendere in
considerazione le richieste di ogni membro dell’equipaggio. Non ha mai
fatto richieste simili prima d’ora quindi non vedo perchè negarle
quest’esperienza. Sebbene le sue motivazioni siano discutibili...”,
proseguì lui ripensando a tutti i riferimenti che la ragazza aveva
fatto agli oloromanzi a tema medioeval-fantasy che aveva simulato sul
ponte ologrammi, “..credo si tratti comunque di un’opportunità di
crescita e un’esperienza da cui potrà trarre insegnamento.”

Kiron sospirò sconfitto: “Ti ho già detto come la penso. La decisione
finale è la tua. Assicurati solo che sia preparata. Non sappiamo cosa
ci aspetta. Anche una delle sue battute potrebbe metterci in
difficoltà se detta nel momento sbagliato”


***USS Wayfarer - Bar di Prora - 29/05/2398, Ore 19.30***

“Buon appetito, Tenente Vaitor. Posso farle compagnia?”, chiese Erjn a
Mehon completamente assorto nella lettura dallo schermo di un data
padd che reggeva con una mano, mentre con l’altra di tanto in tanto
raccoglieva una cucchiaiata di zuppa di porri e piselli dal piatto.

“Ma certo, Consigliere. Prego”, rispose lui poggiando educatamente il
padd sul tavolo accanto al piatto.

“Posso chiederle cosa sta leggendo di così interessante?”, chiese lei
poggiando il suo piatto di verdure cotte e prendendo posto.

“L’arte della guerra. Si tratta di un libro di consigli
tattico-strategici possiamo dire..piuttosto antico. Lo ha scritto un
terrestre della regione cinese diversi secoli fa e devo dire che
contiene parecchi spunti interessanti.” rispose. E poi aggiunse:
“Quando stamattina abbiamo visto quel video in sala riunioni non so
bene perchè ma ho ricordato uno dei miei vecchi professori
dell’Accademia che lo consigliava. Penso che potrebbe tornarmi utile
per la missione che stiamo per intraprendere”

“Già. La nostra mente è un’entità alquanto complessa. Spesso è
difficile se non impossibile spiegare i collegamenti che vengono fatti
dal nostro cervello a livello inconscio. Ed è vero anche che dagli
antichi c’è sempre qualcosa da imparare”, commentò lei smuovendo con
la forchetta le diverse verdure nel piatto.

“Non le piacciono?” chiese lui curioso.

“Ho sempre avuto qualche problemino di incompatibilità con le carote.
Loro non piacciono a me e sono abbastanza certa di non piacere a
loro”, sorrise spostandone una da parte dal resto.

“Una tattica potrebbe essere quella di prendere in un’unica
forchettata un pezzetto di carota con pezzi di altre verdure che
invece le piacciono molto oppure che hanno un sapore abbastanza forte
da coprirlo”, suggerì lui.

“Non ci avevo pensato. Di solito mi limito a mangiare solo il resto e
lasciarle da parte.” disse lei provando a raccogliere in una sola
forchettata un pezzettino di carota, uno di patata e uno di zucchina.

“Non ho potuto fare a meno di sentire”. La voce della dottoressa
Squiretaker giunse alle loro spalle. “Consigliere, le carote hanno
moltissime proprietà benefiche tra cui la ricchezza di vitamine e
minerali oltre che di beta-carotene, giusto per citarne alcune, per
cui non posso fare altro che consigliarle caldamente di mangiarle.”

“Era ora che qualcuno desse un consiglio al Consigliere. In fondo me
lo sono sempre chiesta, se il Consigliere consiglia tutti, chi
consiglia il Consigliere?”, chiese la Ichigawa ridacchiando
raggiungendo Julia assieme a Cooper con il vassoio in mano.

Tutti la fissarono per qualche secondo in silenzio imbarazzati, fino a
che Cooper non diede un colpo di tosse per sviare l’attenzione e
chiese:“Com’è che qui si parla di carote?”

“Veramente si parlava di letteratura antica…”, rispose Vaitor mentre
Asuna rideva ancora della propria battuta.

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END OF TRANSMISSION
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JG Lt. Asuna Pauline Ichigawa
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