[stml19] [MEX 16.06] Showtime!

Lt.Cmdr. Dorian Ristea dorian.ristea a gmail.com
Lun 22 Ott 2018 15:05:26 CEST


> Ottimo pezzo, non capisco però perché hai messo [] alle conversazioni con i badge al posto di =^=... eppure sono anni che giochi :D

Ti diro' un segreto: per molti anni ho sempre usato le parentesi
quadre… meno male che Michele correggeva sempre in fase di revisione
:P



On Mon, Oct 22, 2018 at 1:07 PM Franco Carretti <gregory_cooper a mail.com> wrote:
>
> Ottimo pezzo, non capisco però perché hai messo [] alle conversazioni con i badge al posto di =^=... eppure sono anni che giochi :D
>
> Comunque mi è piaciuto, ottima atmosfera... se solo avessi idea di qual'è il trucco di Elminster
>
>
>
> Sent: Saturday, October 20, 2018 at 7:49 AM
> From: "Lt.Cmdr. Dorian Ristea" <dorian.ristea a gmail.com>
> To: "USS Wayfarer" <stml19 a gioco.net>
> Subject: [stml19] [MEX 16.06] Showtime!
> Ciao a tutti,
>
> ecco il mio brano. Scusate ancora per il ritardo e, come al solito,
> note a pie' di pagina.
>
> Buona lettura!
>
> -------------------------------
> Mex: 16.06 - Showtime!
> Precedente: 16.05 - Curioso...
> -------------------------------
> -------------------------------
> START OF TRANSMISSION
> -------------------------------
>
> *** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 22.00 ***
> L'area intorno all'Arena brulicava del movimento tipico degli eventi importanti.
> Ristea si guardava intorno, cercando, come anche gli altri colleghi,
> di sembrare assolutamente sicuri della loro destinazione e di non
> destare attenzione.
>
> Dal momento in cui avevano passato le barriere murali della citta'
> (facilmente, anzi troppo facilmente secondo l'opinione del Comandante
> Wu, piuttosto guardinga) - il gruppo aveva seguito una tabella di
> marcia ben precisa.
>
> In base alle istruzioni di Rumar, avevano identificato una
> taverna/albergo da usare come base, ideale per un mercante e i suoi
> servitori e compagni di viaggio, non troppo costosa da provocare
> domande ma neanche una bettola indegna di un facoltoso forestiero in
> arrivo per affari.
>
> La taverna, riconoscibile per l'insegna - un puledro impennato - era
> in una traversa del corso principale della citta', vicina sia alla
> piazza principale dove dominava un'arena da 10,000 posti che alle mura
> cittadine. Il luogo ideale per osservare senza dare nell'occhio.
> "E una chiacchierata col barista non fa mai male", aveva detto Cooper,
> diretto immediatamente verso il bancone e altrettanto immediatamente
> trattenuto per la collottola da Julia Squiretaker.
> "Cosa c'e', non possiamo farci una birra tranquilli?", disse
> imbronciato. "Abbiamo ore da spendere prima dello show di questi
> trogloditi!"
> "Non dimentica qualcosa, signor Cooper?" rispose la dottoressa,
> mostrandogli una manciata di monete.
> "Ah, gia'", disse lui. "Mi sto abituando male, con i replicatori.
> Dimentico che non si puo' sempre avere tutto gratis." Cooper prese le
> monete e il braccio di Ristea e Ichigawa e si avvio' al bancone.
> Julia scosse la testa. Il problema dei soldi era stato un imprevisto.
>
>
> *** USS Wayfarer, Plancia, dodici ore prima ***
>
> [Kiron a Rumar. Numero Uno, mi sente?]
> Krell si scosse sulla poltrona e attivo' il commbadge.
> "Lieto di sentirla, Capitano. Come procede la missione?"
> [Si sta rivelando probabilmente piu' costosa del previsto!], rispose
> la voce di Michael.
> "Cosa intende dire?" rispose Rumar perplesso.
> [Puo' teleportare qui due sacchetti di monete d'oro?]
> Vaitor e Krell si guardarono. Vaitor scrollo' le spalle.
>
>
> *** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 12.00 ***
>
> "Non ti si puo' portare da nessuna parte", bofonchio' Julia,
> camminando rapida tra i corridoi del retro-taverna, un po'
> accompagnando e un po' trascinando un dolorante Gregory Cooper,
> adornato di una fragrante bistecca sull'occhio.
> "Ouch! Vai piano, abbi pieta' di un povero storpio!" disse Gregory,
> cercando di tenersi in equilibrio e di tenere il pezzo di carne
> sull'occhio.
> Julia non rallento' minimamente il passo. "Pieta' un corno. Mettersi
> in una rissa con i locali! Cos'e', la fiera dei dilettanti? Mi
> aspettavo di meglio da te."
> "Ma io non..."
> "E con uno che e' il doppio di te e brachicefalo pure!"
> Avevano finalmente raggiunto la porta della stanza di Julia e Sheeval.
> La dottoressa apri' la sacca di cuoio in cui aveva i suoi strumenti e
> ne usci' il tricorder e un hypospray. Ripensandoci, rimise l'hypospray
> nella sacca e tiro' fuori una siringa tradizionale.
> Cooper guardo' il tutto, inquieto.
> "Cosa vuoi fare con quella?"
> "Indovina", ghigno' Julia, una goccia di medicinale traboccante dalla
> punta della siringa. "Ora via quella bistecca."
> Gregory sbianco'.
>
>
> *** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 20.25 ***
>
> Appostata su uno dei tetti circostanti la piazza principale e con
> vista diretta sull'ingresso della taverna del Puledro Impennato, la
> guardia si era tolta l'elmo da ore. Per quanto fosse bello e
> conferisse autorevolezza (e un certo grado di protezione da colpi
> d'alabarda e frecce, penso'), la sua capacita' riflettente non lo
> rendeva adatto ad un compito di circospezione come quello.
> La sottile brezza gli scompigliava i capelli. L'aria, gia' tersa e
> piacevole per l'arrivo dell'imminente estate, odorava di carni
> arrostite e torroni, preparati nelle baracche allestite per l'evento
> della divinazione.
> Sul tetto di fronte, e a quattro di distanza a destra e sinistra,
> altre guardie vegliavano.
> L'uomo non capiva la ragione di dispiegare cosi' tante risorse per un
> mercante e il suo seguito. Da quando era stato chiamato in servizio,
> solo un uomo con la faccia da ragazzino e una donna con una maschera
> di cuoio sul viso - probabilmente cieca, poverina, penso' - erano
> usciti brevemente per poi ritornare in taverna.
> Aveva anche saputo che uno dei membri del gruppo aveva rovesciato un
> boccale di birra sull'abito da festa del fabbro locale, subendone le
> conseguenze. Tutto piuttosto normale, penso', cos'hanno questi da
> meritare tutta questa attenzione?
> Sospiro'. Queste domande non facevano bene. Il suo ruolo era obbedire
> agli ordini e basta.
> Riprese a guardare la porta della taverna, e quasi come se avesse
> chiamato la cosa, tutto il gruppo usci', a partire dalla donna con la
> maschera, seguita da due plebei, il mercante e tutti gli altri.
> Fece immediatamente un gesto con la mano al collega dirimpetto.
> Movimento in atto, gesticolo'. Scendi e passa l'informazione in caserma.
> L'altra guardia fece una serie di segni, significanti lo spelling di un nome.
> Ghalle?, gli stava chiedendo.
> L'uomo ci penso' un attimo. Scosse il pugno e inizio' a fare altri segni.
> No. Dillo soltanto a Kedhen.
>
>
> *** USS Wayfarer, Plancia, 31/05/2398, Ore 21.48 ***
>
> "No, dannazione, no!", ringhio' Vaitor, azionando febbrilmente sliders
> e parametri nella consolle. "Non e' possibile!"
> Rumar lo raggiunse. "Che succede, Tenente?"
> "Abbiamo perso i contatti con l'Away Team." disse Vaitor, continuando
> a tastare la consolle.
> "Oh, andiamo", disse Krell. "La cosa sta iniziando ad essere ridicola."
> "Lo dice a me", disse Vaitor a denti stretti. "E' la terza missione
> consecutiva dove regolarmente perdiamo i contatti col team a terra.
> Commbadge, tracciatori, transponders - niente, come se andassero a
> ramengo ogni volta che decidiamo di sbarcare da qualche parte!"
> Rumar annui', pensoso. "Faccia il possibile. Se non ripristiniamo i
> contatti entro due ore, scenderemo a prenderli."
> "Sta diventando un'abitudine", disse Mehon.
> Krell scosse le spalle e aziono' il commbadge. "Comandante Kublik?"
> [Qui Kublik.]
> "Puo' venire in Plancia? E' successo un imprevisto."
>
>
> *** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 22.05 ***
>
> Nelle due spianate polverose intorno all'Arena - la civilta' locale
> non era ancora arrivata ai sampietrini o al bitume, penso' Ristea -
> era stata imbandita una serie di chioschi ed attrazioni.
> Dorian sorrise. Tutto questo gli ricordava la sua infanzia, quando suo
> nonno lo portava alle fiere locali di Nea Bucuresti. Anche qui come
> allora, la gente dimenticava per alcune ore la durezza e gli affanni
> della vita quotidiana, cercando diversione nelle piccole gioie di un
> dolce, la meraviglia di una stella filante, i trucchi di un
> mangiafuoco e - per alcuni - lo sguardo invitante di una cortigiana
> all'angolo.
> Il gruppo si diresse verso la biglietteria, lasciando Kiron, Wu e le
> sue guardie ad attendere che i suoi plebei portassero loro biglietti e
> vivande, come si confa' a un facoltoso mercante.
> Speriamo che il Capitano non ci prenda gusto, penso' Dorian, ancora
> sorridendo. Ma conoscendo Kiron, sapeva che il Capitano avrebbe
> preferito far tutto con loro. La superbia decisamente non faceva parte
> di lui.
> "A cosa sta pensando, Capo?" disse Julia, con lui in fila. Dietro di
> lei, Ichigawa e un Cooper piuttosto incarognito ma con entrambi gli
> occhi intonsi che sembrava voler scoccare dardi dagli stessi, dritti
> nella nuca della dottoressa.
> Dorian si rese conto che la dottoressa lo stava guardando.
> "Chiedo scusa", disse. "Devo sembrare un po' tonto, vero?"
> "Come un bambino ad una fiera", Julia sorrise a sua volta.
> "Tutto questo mi ricorda quando ero ragazzino. Ovviamente la
> tecnologia era molto piu' avanzata, ma l'architettura generale e lo
> spirito di dove sono cresciuto era molto simile."
> "Lei e' centauriano, se mi ricordo bene."
> "Terrestre nato li', in verita'", disse Dorian. "Nea Bucuresti.
> Questa, se toglie i megaschermi e le navette, sembra la nostra festa
> patronale."
> "Ci andava con i suoi genitori?" chiese Julia. Erano quasi arrivati in
> cima alla fila.
> "Con i miei nonni paterni", disse Dorian. "Mi hanno cresciuto loro.
> Non ho mai conosciuto i miei genitori."
> "Oh", rispose Julia. Stava per formulare qualche espressione di
> simpatia, ma vista l'espressione di Dorian, preferi' tacere.
> "Tutto il gruppo? 45 monete d'oro, per favore", disse la bigliettaia.
>
>
> *** HAY 2556, Citta' di Tarsis, 31/05/2398, Ore 22.25 ***
>
> "5 minuti, sua Maesta'", disse il Maestro di Cerimonie.
> Nel camerino, Elminster giro' la testa di tre quarti. Lo specchio,
> occupante buona parte della parete a cui era appoggiata la tavola dei
> trucchi, costumi e make-up, rifletteva il volto di un uomo saggio ma
> stanco. Le tre estetiste avevano fatto del loro meglio per nascondere
> i segni del tempo e delle preoccupazioni.
> "Molto bene", disse, rivolto genericamente al Maestro di Cerimonie ma
> anche alle tre, che trattennero un sospiro. "Ora andate, ho bisogno di
> concentrarmi."
> Con un inchino, il Maestro e le tre estetiste uscirono dal camerino e
> chiusero la porta.
> Elminster chiuse gli occhi. Ancora una volta, e' ora dello spettacolo,
> penso'. Questa pantomima lo snervava, ma era necessaria per mantenere
> l'equilibrio.
> L'equilibrio era tutto. Una linea sottile separava la pace dal caos,
> per il suo popolo, per lui e perche' no, anche per i regni rivali.
> Solo Ghalle e pochi altri membri scelti del suo consiglio sapevano la
> verita' dietro il fumo e gli specchi, e lui aveva intenzione di
> mantenere tutto cosi'.
> Se questo e' il prezzo da pagare per la tranquillita' della mia gente,
> cosi' sia, penso'.
> Si alzo' dalla sedia, aggiusto' la tunica e la corona reale sulla
> testa, e gonfio' il petto.
> Showtime!
> --------------------------
> END OF TRANSMISSION
> --------------------------
>
> NOTE:
> - Come avete sicuramente notato, il brano non avanza molto
> temporalmente. Ho preferito coprire il periodo tra l'arrivo del team e
> l'inizio della divinazione, seguendo le tracce di Silvia e Vanessa con
> flashbacks e ritorni.
>
> - La parte delle monete m'e' venuta di getto pensando che l'oro su HAY
> dev'essere super abbondante, visto che per uno show si devono pagare 5
> monete!!! :D
>
> Come sempre, ogni feedback e' piu' che gradito!
>
> Un saluto e in bocca al lupo al prossimo (Franco),
> Gianluca
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> Cmdr. Gregory Cooper
> Ufficiale Scientifico capo
> USS Wayfarer NCC-62925
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> "Vi metterò alla prova, in modi che riterrete ingiusti, umilianti e illegali, e spesso avrete ragione." Dr. G. House
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