[Stml2] FO - Personal Log
Coral Nimosit
coral.nimosit a gmail.com
Ven 18 Apr 2014 08:16:20 CEST
Grazie Fede, sempre efficiente! Potevi anche fare un file word e poi
ce lo passavamo in privato, anche perchè col proseguo della missione
dovrai scrivere delle mail lunghissime ^__^. Comunque va bene così.
ciao grazie
Il 16 aprile 2014 16:13, Federico Gotti <federtrek at gmail.com> ha scritto:
> Eccolo qui.
> Non è ancora impaginato correttamente, ma lo sto facendo. Intanto
> passo la missione totale.
>
> 13.00 - “Di nuovo a casa” – Riccardo/Nimosit
>
> ================================
> TITOLO: "Di nuovo a casa"
> AUTORE: Riccardo/Nimosit
> PRECEDENTE: nd
> D.S. 70918.8 - D.T. 02/12/2393
> LUOGO: San Francisco, Terra
> =================================
>
> Pianeta Terra – San Francisco – Clinica Generale della Flotta stellare
> – stanza n. 274 - data stellare 70918.8 (D.T. 02/12/2393 ore 8:41)
>
> "Maledizione signori! Avete praticamente distrutto un vascello della
> Flotta, infranto interi capitoli di gran parte degli statuti federali,
> aggirato come la peste espliciti comandi dei vostri superiori, e
> infine rischiato le vostre vite e quelle di tutti i membri del vostro
> equipaggio con totale disprezzo del buon senso!"
>
> L'ammiraglio Roscoe Millet era inviperito con i due ufficiali che
> aveva convocato. Tecnicamente era stato lui a dover andare da loro,
> visto che si trovavano ancora in convalescenza presso la sede centrale
> del Dipartimento Medico, ma la cosa aveva ben poca importanza.
>
> "Ammetto che sia pesantemente danneggiata, ammiraglio, tuttavia...."
> "Capitano Destro, sta forse mettendo in discussione la mia disamina
> della situazione?" L'altro sbiancò, più di quanto già non fosse.
> "No signore." Si affrettò a rettificare.
> "Saggia decisione."
> "E' una mia responsabilità ammiraglio, il capitano Destro era
> momentaneamente impossibilitato a comandare la nave, ho dovuto
> prendere io alcune decisioni." Intervenne Nimosit abbastanza
> intimorito.
>
> Il superiore si aggirava nervoso nella piccola stanza di ospedale.
> All'esterno, davanti all'entrata, due guardie della sicurezza
> impedivano a chiunque di oltrepassare la porta.
>
> "Ho letto il giornale di bordo comandante, ho letto attentamente anche
> i vostri rapporti di fine missione. Ho ascoltato altri ufficiali ai
> vostri comandi." - Li fissò torvo entrambi, sui loro letti, passando
> lo sguardo da uno all'altro. - "Il fatto che abbiate portato a termine
> la missione che vi era stata affidata è un puro dettaglio scarsamente
> rilevante, per quanto mi riguarda. La vostra condotta è a dir poco
> sconcertante, sono certo che riempirà ore ed ore di lezione
> all'Accademia come esempio di cosa non fare al comando di una nave
> stellare della Flotta. Tenuto conto di tutto questo, delle
> vostre....attenuanti generiche....del disastro che avete combinato,
> l'Ammiragliato ha deciso...."
>
> Ci siamo, riflettè Nimosit. Questa è la volta buona che non vedrò mai
> più la plancia di una nave!
>
> "....che verrete promossi entrambi."
>
> "Cosa!?!?" Esclamarono all'unisono i due ufficiali, scambiandosi
> sguardi perplessi.
> "La vostra reazione, signori, è esattamente identica a quella che ho
> avuto io quando mi è stata comunicata la notizia. Ma così è e così
> rimane. Da oggi, signor Destro, entrerà a far parte dell'Intelligence
> federale, dietro specifica richiesta di qualcuno che conosce bene.
> Credo si ricordi di un certo Josef Khe'Loc! Attenderà di ricevere i
> nuovi ordini; al momento non mi sono noti. Quanto a lei, signor
> Nimosit, benchè questo sfidi qualsiasi legge della fisica, assumerà il
> grado di Comandante. Il destino della Washington è segnato. I nostri
> tecnici la stanno sottoponendo a severi test per capire se possa
> subire un pesante refit ed essere rimessa in gioco, ma, come credo,
> vista l'età e lo stato di servizio, potrà aspettarsi un meritato ed
> onorevole smantellamento. Detto questo Comandante, sarà assegnato come
> primo ufficiale ad una delle navi della Flotta che hanno fatto
> specifica richiesta. Questo avverrà, ovviamente, appena vi sarete del
> tutto ristabiliti."
> "Mi perdoni ammiraglio, c'è forse la possibilità...." cercò di chiedere Nimosit.
> "Se per caso si riferisce alla Novalis........la risposta è si." Fece
> il superiore avendo intuito esattamente dove l'altro volesse andare a
> parare.
> "Grazie ammiraglio." Riuscì a dire Destro, imitato da Nimosit. L'altro
> li fissò senza dire una parola e, dopo poco, uscì dalla stanza a
> grandi falcate, mentre i due ufficiali continuarono a scambiarsi in
> silenzio sguardi increduli.
>
> Pianeta Terra – San Francisco – Appartamento del Comandante Jhonny
> Destro - data stellare 70924.3 (D.T. 04/12/2393 ore 9:24)
>
> Il cicalino terribile gli si conficcò nel cervello non volendo saperne
> di smettere.
>
> "Mmmmmm......."
>
> Di nuovo quel suono terribile.
>
> "Maledetti Borg......"
>
> Si mosse, rotolò, cadde dal letto. Questo riuscì per lo meno a
> svegliarlo un pò. Il cicalino continuò imperterrito e questo fece
> montare ancora di più il suo fastidio. In qualche modo riuscì a
> raggiungere la porta, avvolto nel lenzuolo; voleva vedere bene in
> faccia chi avesse osato disturbarlo nel bel mezzo del sonno. Si
> ritrovò davanti una stanga alta quanto lui, capelli rossi fino alle
> spalle, occhi verdi come smeraldi.
>
> "Ecco. Lo sapevo. Sono morto!" Riuscì a malapena a dire. L'imbarazzo
> di entrambi era evidente.
> "Buongiorno Comandante, sono il guardiamarina Avràmova della Novalis;
> il capitano Kuribayashi mi ha chiesto di accompagnarla sulla nave."
> Dette uno sguardo all'abbigliamento dell'uomo.
> "Quel figlio di..."
> "Signore!"
>
> L'uomo scacciò l'aria con una mano, si voltò e lasciò la donna da sola
> sulla soglia di casa. Lei, timidamente, lo seguì dentro. L'ufficiale
> più alto in grado si avviò caracollando verso il bagno, sempre seguito
> dalla donna.
> "Se non le dispiace......" Fece lui.
> "Devo assicurarmi che salga sulla nave entro....."
>
> L'uomo la interruppe voltandosi di scatto; il lenzuolo gli cadde di
> dosso facendolo rimanere completamente nudo con le mani sui fianchi.
>
> "Molto bene guardiamarina, vorrei farmi una doccia e forse anche la
> barba, ma se non si fida sarà costretta ad entrare in bagno con me!"
> La guardò con occhio di sfida. Lei non si scompose più di tanto,
> tenendo i suoi bellissimi occhi incollati su quelli del superiore,
> dando prova di resistere alla tentazione di abbassarli.
> "Credo....che aspetterò qui fuori."
> "Grazie. Sarò di nuovo da lei tra poco." Ed entrò.
>
> Uscì dal bagno dopo poco più di quindici minuti, lavato e sbarbato;
> trovò ad attenderlo la sua uniforme. La indossò, grato di non dover
> scorrazzare per casa nudo come un verme sotto gli occhi di un
> sottoposto.
>
> "Questa non è casa sua?" Chiese la ragazza guardandosi in giro.
> "Naaa. Un amico di vecchia data mi consente di utilizzarla quando sono
> in zona." - Diede uno sguardo alla confusione che regnava sovrana
> nell'appartamento. - "Dovrò mandare qualcuno a fare le pulizie,
> altrimenti Jhonny potrebbe deferirmi alla corte marziale!"
> "Se il suo amico avesse bisogno di qualche testimone a suo sfavore,
> potrà contare su di me!" Disse lei voltandogli le spalle e andando
> verso la porta.
> "Carina!" - Fini di vestirsi e di prendere i suoi pochi effetti
> personali. - "Sono pronto, andiamo! Ha una navetta immagino."
> "Certo."
> "Bene, piloterò io." Si mosse oltrepassando la donna e dirigendosi a
> passo deciso verso la porta.
> "Non posso permetterglielo, signore." Fece lei, immobile. Nimosit si
> bloccò all'istante, voltandosi sconcertato.
> "In che senso....non posso permetterglielo....signore? Osa mettere in
> dubbio gli ordini di un suo diretto superiore, guardiamarina?"
> "No comandante, è proprio perchè devo ottemperare a ordini precisi di
> un superiore che non posso consentirle di pilotare la navetta."
> L'uomo era esterrefatto, se ne stava lì con le mani sui fianchi e la
> bocca aperta, decisamente impreparato alla piega che avevano preso gli
> eventi. La cosa aveva del surreale.
> "Come scusi?"
> "Il capitano Kuribayashi è stato molto esplicito in questo. Ha chiesto
> a me di venirla a prendere e di portarla sulla Novalis, pilotando
> personalmente." Lui si mosse lentamente avvicinandosi alla donna,
> finendole difronte a pochi centimetri dal volto, con aria evidente di
> sfida.
> "Vuol farmi credere che il capitano le ha ordinato di impedirmi di
> fare ciò che saprei fare ad occhi bendati, a mani legati, sbronzo ed
> appeso a testa in giù, per stare ad osservare una novellina nel vano
> tentativo di evitare di farci uccidere entrambi?"
>
> Silenzio.
>
> "Il capitano aveva previsto la sua....reazione, signore. Ha detto
> anche che i primi tempi sarebbero stati i più difficili per lei,
> poichè avrebbe dovuto imparare a lasciare fare ad altri quello che
> prima faceva di persona....."
> "Ma tu senti!! Il vecchio nippo ha preso pure lezioni di psicologia
> durante la mia assenza....." Ribattè Nimosit per nulla convinto. Nello
> stesso istante il comunicatore personale del giovane ufficiale si
> attivò.
>
> =/\= Kuribayashi ad Avràmova. =/\=
> "La ascolto capitano."
> =/\= E' riuscita a rintracciare il comandante Nimosit? =/\=
> "E' proprio qui difronte a me signore." - Il primo ufficiale alzò un
> dito ed aprì bocca nel tentativo di intromettersi nella comunicazione.
> Invano. - "Non vede l'ora di essere d inuovo a bordo della Novalis."
> =/\= Ah, molto bene. Problemi per quanto riguarda.....? =/\=
> "Nessuno signore." - Si affrettò a ribattere lei. - "Il comandante
> Nimosit ha accettato di buon grado ogni suo ordine."
> Il primo ufficiale, ancora col dito per aria e la bocca aperta, rimase
> ad ascoltare lo scambio, del tutto allibito.
> =/\= Ottimo, ottimo. Vi aspettiamo quanto prima. Kuribayashi chiudo. =/\=
> "Ok guardiamarina, sembra che non abbia scampo......a lei l'onore."
> Fece alla fine lui, sconsolato.
> "Grazie." Rispose la donna con piglio deciso, precedendolo verso la porta.
>
>
>
> ================================
> TITOLO: "Un nuovo inizio"
> AUTORE: Ilenia/Kuz
> PRECEDENTE: nd
> D.S. 71059.32 - D.T. 22/01/2394
> LUOGO: USS Nova
> =================================
>
>
>
>
>
> Sala ologrammi 1 - USS Nova - Data stellare 71059.32 (D.T. 22/01/2394)
>
> Dalle scogliere di ghiaccio di Teneran, seduta a terra per poter
> godere a pieno di quel piccolo momento di tranquillità, Denay
> osservava quel magnifico paesaggio oramai parecchio distante da lei:
> vedere lo spettacolo multicolore creato dagli ultimi raggi di sole è
> da molti considerato uno degli spettacoli più belli offerti da Trill,
> eppure quella sera non sembrano interessarla, ma quasi infastidirla.
> Si alzò quasi scocciata, rendendosi conto che neppure in quel modo
> sarebbe riuscita a rasserenarsi dopo l’intensa giornata lavorativa, ma
> sperò che cambiando l’ambientazione le cose potessero migliorare e
> stava ancora riflettendo sul da farsi quando l’interfono si attivò e
> la voce del capitano si sparse nella stanza.
>
>
>
> Cap.: =/\= Capitano Yobito a Kuz: tenente comandante, la sua richiesta
> ha ricevuto risposta dal Comando di Flotta, mi raggiunga
> immediatamente in ufficio. =/\=
>
>
>
> Denay rimase per un attimo immobile, del tutto stupita nel percepire
> il timbro di voce così irritato del capitano, ma in fin dei conti non
> poteva aspettarsi nulla di diverso: la mente vagò per un attimo,
> tornando indietro di pochi giorni, quando ancora la USS Nova era
> impegnata in una secondaria missione di mappatura. Il sistema da
> analizzare neppure lo ricorda più, probabilmente non ne sentirà mai
> più parlare e mai lo vedrà di persona, ma poco importa perché tutto
> cambiò rapidamente per una comunicazione di emergenza: la starbase DS8
> chiamò tutte le navi nelle vicinanze per informarle dell’epidemia
> virale di origine sconosciuta, che appariva del tutto immune agli
> antibiotici. L’ufficiale medico capo della nave decise di risolvere il
> problema a modo suo, del resto il comandante Coster era sempre stata
> una terrestre alta e caparbia, con grandi doti che le permettevano di
> essere rispettata da tutto l’equipaggio, ma non di certo esserne
> amata: entrò in laboratorio e mise su tutte le consolle un piccolo
> conto alla rovescia, preannunciante il tempo che ci divideva dal
> raggiungere la starbase, e un secondo contatore che cresceva di
> qualche unità l’ora. Il comandante riteneva fosse uno stimolo
> responsabilizzare gli scienziati informandoli di quante persone erano
> già perite a colpa di quel virus, eppure ancora adesso Denay continua
> a rivedere quel numero che impietosamente continuava a crescere,
> quella sensazione di totale impotenza mentre ancora cercava di capire
> come distruggere il biofilm di quel virus.. alla fine la risposta
> arrivò proprio a lei, e fu addirittura promossa, ma l’esperienza le
> fece solo desiderare di trovare un nuovo posto per poter crescere come
> ufficiale. Il capitano Yobito non sembrò capire le sue ragioni,
> probabilmente perché infondo il suo equipaggio gli piaceva com’era, ed
> infine per Denay fu parecchio difficile riuscire a convincerlo che era
> il momento che volasse via, alla ricerca di una nuova unità... ed ecco
> che nuovamente la voce del capitano irruppe nella stanza, una voce che
> si stava facendo spazientita:
>
>
>
> Cap.: =/\= Capitano Yobito a Tenente comandante Kuz: è pregata di
> apprestarsi a raggiungere immediatamente il mio ufficio, le sarei
> grato se non dovessi perdervi tutto il giorno! =/\=
>
>
>
> Il nuovo ordine la fece improvvisamente destare, il capitano era già
> irritato per la sua richiesta, non poteva permettersi di rimanere lì,
> doveva muoversi e il più velocemente possibile. Denay alzò un po’ il
> capo, mentre sfiorava il proprio comunicatore:
>
>
>
> K.. - “Tenente comandante Kuz a Capitano: mi perdoni l’attesa, arrivo
> immediatamente. Kuz chiudo.”
>
>
>
> Denay si incamminò verso l’uscita dalla sala ologrammi, il passo
> rapido e l’espressione seria: nel mentre la sala ologrammi,
> controllata dal computer centrale, si disattivò tornando al proprio
> aspetto di ordinaria anonimia, ma la ragazza non vi fece caso, e pochi
> passi dopo era già nel corridoio.
>
>
>
>
>
>
>
> Ufficio del capitano Yobito - USS Nova - pochi minuti dopo 71067.19 (D.T.
>
> Sistematasi l’uniforme di fronte all’entrata dell’ufficio, Denay si
> protese quel tanto che le basto per sfiorare il sensore della porta,
> per annunciare la sua presenza, e la velocità del capitano ad aprirle
> la indusse a non indugiare oltre. Entrò con passo cadenzato,
> fermandosi di fronte alla scrivania, quindi scatto sugli attenti,
> nella classica e rigida posizione militare. Il capitano la osservò con
> un espressione ombrosa e piuttosto irritata, ma del resto gli sguardi
> torvi sono diventati una routine quasi normale negli ultimi giorni.
>
>
>
> Y.: - “Prego comandante, resti sugli attenti e mi ascolti molto
> attentamente” - il capitano iniziò a parlare sempre con il suo tono di
> voce particolarmente irritata - “Il capitano di una nave stellare non
> ha tempo da perdere, se un suo superiore la chiama a rapporto lei
> scatta e si porta con la massima celerità nel luogo che le viene
> indicato o motiva immediatamente il motivo del ritardo! Dal canto mio
> non intendo chiamare più volte una persona, e soprattutto non ci tengo
> che il futuro capitano che l’avrà nel suo equipaggio possa pensare che
> sulla mia nave non si rispettano le più banali regole gerarchiche e di
> rispetto reciproco!”
>
>
>
> K.: - “Il futuro capitano?” - lo sguardo di Denay si illuminò quasi
> per magia e un lieve sorriso di soddisfazione le apparse sul viso,
> anche se lo fece sparire immediatamente osservando lo sguardo del
> capitano – “Posso ipotizzare che il Comando di Flotta abbia accettato
> la mia richiesta di trasferimento?”
>
>
>
> Y.: - “Mi sembra ovvio, comandante.” - il capitano prese un padd
> iniziando a leggerlo con una certa tranquillità – “Lei è stata
> assegnata alla nave su cui ha fatto richiesta, la USS Novalis, con
> l’incarico di ufficiale scientifico capo..” – la voce andò via via a
> calare fino a che il capitano non rigettò il medesimo padd sulla
> scrivania – “Sarò onesto, non capisco questo trasferimento e non lo
> apprezzo affatto comandante! Non sono ne ingenuo ne cieco, sono
> consapevole che lei e il comandante Coster non andare propriamente
> d’accordo, e per l’inciso sono anche consapevole che quasi nessuno va
> d’accordo con il nostro ufficiale medico capo. Ma se tutto
> l’equipaggio optasse per andarsene cosa dovremmo fare?”
>
>
>
> Denay provò a rispondere, punta sull’orgoglio dall’ennesima paternale
> del capitano Yobito: in effetti non aveva mai nascosto il disappunto
> per i metodi bruschi e spesso inutilmente crudeli che il comandante
> Coster era in grado di mettere in pratica per spremere i sottoposti,
> ma mai aveva collegato il suo trasferimento alle antipatie che provava
> verso la donna. Il capitano colse l’appena accennato movimento delle
> labbra della giovane ed alzò una mano per zittirla.
>
>
>
> Y.: - “Comandante, non riprenda con i suoi ragionamenti logici: come
> vede il Comando pare averle voluto dare il trasferimento. Non apprezzo
> la sua decisione di andarsene ma la ritengo un ottimo ufficiale.” - lo
> sguardo del capitano sembrò rasserenarsi un po’, o forse semplicemente
> arrendersi ad un’evidenza che non poteva modificare affatto – “Le
> auguro di proseguire la sua carriera, comandante, e di riuscire a
> trovare, finalmente, quelle esperienze di vita che qui sentiva di non
> avere. Avremo un rendezvous con la USS Novalis fra tre giorni, in
> quell’occasione sarà teletrasportata sulla sua nuova unità, fino ad
> allora è pregata a continuare il suo lavoro a bordo di questa nave. In
> libertà!”
>
>
>
> Nuovamente la giovane provò a rispondere ma si accorse che il capitano
> era già lontano, seppure fosse ancora di fronte a lei, a pochi passi,
> era già immerso nel suo lavoro, nel tran tran quotidiano che riempie
> le giornate di ogni membro della flotta. Denay lo osservò per qualche
> istante rendendosi forse solamente ora di come un capitolo della sua
> vita si fosse chiuso bruscamente, restò sempre sugli attenti.
>
>
>
> K.: - “La ringrazio capitano, la ringrazio di tutto” Denay salutò
> formalmente il capitano per poi lasciare l’ufficio.
>
>
>
>
>
>
>
> Sala teletrasporto - USS Nova - Data stellare
>
> Uno sfavillio, il computer che memorizza una mappa del corpo
> salvandola in un semplice buffer e infine le ridà forma in un altro
> luogo, il prodigio del teletrasporto, un altro oggetto di uso
> sostanzialmente quotidiano per un membro della flotta stellare che in
> sé nasconde secoli e secoli di studi infruttuosi e qualche sporadico
> lampo di genialità: è a questo che stava pensando Denay quando, senza
> neppure che vi prestasse una reale attenzione alle effettive
> operazioni alla consolle, si stava portando sulla pedana del
> teletrasporto. Nella sua carriera vi sono stati vari trasferimenti, e
> oramai la sua unica instancabile compagna di viaggio è la semplice
> sacca di stoffa, capiente ma piuttosto logora, contenente alcuni
> abiti, un paio di padd e una serie di chip, ma nessuna olofoto: in
> effetti tutti i colleghi che ebbe nella sua vita non capirono mai la
> sua strana insofferenza a mantenere una traccia visiva dei ricordi più
> cari, anche se lei non capì mai perché una cosa così irrisoria dovesse
> creare così tanta inquietudine nel prossimo. Non le fu facile
> riprendersi da quello strano e avvinghiante torpore mentale che le
> prende quando inizia a riflettere, ma non appena la lucidità del
> presente la fece trasalire si accorse che accanto a lei, c’era
> qualcuno. Al suo fianco sinistro, abbastanza vicino da potervi
> appoggiare addosso la spalla, vi era un giovane guardiamarina della
> sezione ingegneria che, evidentemente curioso di comprendere il motivo
> di tanto interesse per il soffitto, osservava con il naso all’insù
> ogni punto della nave con un cipiglio piuttosto perplesso: a Denay
> sfuggì un sorriso mentre osservava il giovane alle prese con la sua
> infruttuosa ricerca, poi fece un rapido colpo di tosse per attrarre
> nuovamente a se l’attenzione. Il giovane quasi trasalì, non
> aspettandosi di udire un rumore, per poi scattare immancabilmente
> sugli attenti.
>
>
>
> PNG: - “Buon giorno Comandante, le porgo i saluti di tutto
> l’equipaggio della USS Nova. Siamo stati informati che lascerà
> permanentemente l’unità e molti dei suoi colleghi sarebbero voluti
> venire a salutarla ma il comandante Coster ha richiesto
> inaspettatamente all’ufficiale scientifico capo di ordinare un turno
> doppio di lavoro a tutta la sezione scientifica per non so esattamente
> quale ricerca.”
>
>
>
> Le gote del giovane assunsero presto una colorazione rosso vivo, e
> Denay sorrise un po’ forzatamente alle parole del giovane che, notando
> l’espressione del comandante, sembrò divenire sempre più imbarazzato:
> si era aspettata un regalino d’addio dall’ufficiale medico capo, ed in
> effetti alla fine è arrivato. Abbassò per un attimo lo sguardo a
> terra, doveva ritrovare la sua calma per poter proseguire, e solo dopo
> alcuni istanti tornò ad osservare il giovane.
>
>
>
> K.: - “Molto bene, guardiamarina, informi i miei vecchi colleghi che
> ho ricevuto i loro saluti e a mia volta li saluto e li ringrazio per
> il tempo passato assieme. Ora, se non le spiace, le sarei grata se mi
> teletrasportasse a bordo della USS Novalis”
>
>
>
> Il giovane scattò immediatamente portandosi accanto alla consolle ed
> osservò con espressione quasi grata Denay, per aver messo fine a quel
> momento di imbarazzo. Infine, dopo un ultimo cenno del capo verso il
> comandante, il guardiamarina attivò il teletrasporto.
>
>
>
> =/\= Sala teletrasporto a Plancia: teletrasporto ultimato.=/\=
>
>
>
>
>
>
>
> ================================
> TITOLO: 13-00 - “Rischio 2394"
> AUTORE: Silvia/Federico2
> D.S. 71072.53 - D.T. 27/01/2394
> =================================
> Ammasso Stellare Meyer, Settore 611, Spazio Federale sul confine Klingon
> USS Coulomb NCC 53171 – Classe Nova
> D.S. 71072.53 - D.T. 27/01/2394 ore 10.17
>
> “Signore, abbiamo terminato di analizzare il quadrante 5 dell’Ammasso. I dati
> sono sorprendenti” disse il Tenente Willis, l’ufficiale scientifico.
> “Ottimo lavoro Tenente, non vedo l’ora di leggere il suo rapporto” rispose
> entusiasticamente il non più giovane e corpulento Capitano Ivanovic.
> “Signore! Stiamo rilevando un corpo in avvicinamento. Una specie di sonda.
> Distanza 10000 km”
> “Da dove viene?”
> “Non lo so signore... un momento sta sviluppando un picco di energia... sta
> aprendo una singolarità quantica!”
> “Allarme Rosso, prepararsi alle manovre evasive”
> “È troppo tardi!!! il buco nero ci sta risucchiando!!”
> “Indietro tutta! Massima Curvatura!”
>
> Ammasso Stellare Meyer, Settore 611, Spazio Federale sul confine Klingon
> IKS Kelmeth – Classe K’Vort
> D.S. 71072.77 - D.T. 27/01/2394 ore 12.27
>
> Il caccia predatore uscì occultato dalla curvatura. Con i sensori a lungo
> raggio avevano registrato un picco di tachioni nel settore e la piccola nave da
> ricerca federale che avevano notato nel settore, era sparita. I klingon spinti
> dal brivido della caccia, avevano quindi deciso di andare a dare un’occhiata
> per scoprire cosa era successo. Non vi era ancora motivo di segnalare quanto
> successo al comando di Flotta.
> *Stupidi burocrati, cosa ne sanno di come condurre una gloriosa nave nel gelo
> dello spazio* pensò il Comandante Meh’khest. Quella insolita sparizione avrebbe
> potuto anche solo essere una falsa traccia sui sensori.
> “Analisi!”
> “rileviamo residui di energia. Da qui la traccia di curvatura della nave
> federale si interrompe. C’è un residuo tachionico… È come se si fosse
> occultata”
> “Cosa!? Starfleet non fornisce di occultamento le navi da ricerca. È molto più
> probabile che abbiano fatto la fine del targ al matrimonio di mio figlio!
> Qualcosa è andato storto! Me lo dice il mio istinto!”
> La mente del comandante Meh'khest si era accesa del brivido della caccia, il
> genere di caccia in cui il confine tra predatore e preda è talmente labile da
> essere incerto.
> "Sistemi al minimo! Solo sensori passivi. Se c’è qualcosa la fuori, non deve
> sapere che noi siamo sulle loro tracce!"
> “Signore una nave sconosciuta si è disoccultata dietro di noi. Sta sparando!”
> “Come fanno a sapere dove siamo!?”
> “Il siluro sta seguendo la nostra scia di plasma”
> “Disoccultarsi e alzare gli scudi!”
> Il siluro si abbatté sulla nave klingon proprio mentre usciva dall’
> occultamento e ne fece collassare lo scafo. In pochi secondi i frammenti della
> IKS Kelmeth andarono a riempire il vuoto dello spazio.
>
> Risa, Residence sulla spiaggia di Hajav [Dwalla]
> D.S. 71075.86 - D.T. 28/01/2394 ore 16.30
>
> “Ecco il tuo Romulan Ale Cocktail” disse il giovane cameriere sorridendo a
> Dwalla che sdraiata sul lettino prendeva il sole in un succinto bikini.
> “Grazie, Myke. Gentile e premuroso come sempre” disse Dwalla guardandolo negli
>
> occhi mentre le sue dita gli sfioravano la mano per prendere il cocktail. Il
>
> torrente di pensieri che percepì la travolse. Se l’aspettava, eppure ogni volta
> era come la prima volta.
> *come sei bella/mi sta provocando?/devo andare dalla signora Hwadyi/chissà
> quando mi richiamerai*
> Dwalla interruppe il contatto e prese quel delizioso cocktail azzurro con le
> bollicine. Sorseggiando la sua bevanda preferita, preparata con vero alcool,
> osservò distrattamente il giovane e attraente Myke allontanarsi, prima di
> perdersi nel sole e nei suoi pensieri. Da quando aveva deciso di prendersi una
> pausa dal lavoro all’Accademia erano trascorsi sei mesi, ma il suo soggiorno su
> Risa non aveva prodotto l’effetto sperato, anzi si sentiva ancora insoddisfatta
> e annoiata come quando era partita. Non poteva dire di non essersi divertita.
> Il sole e le giornate di mare avevano solo migliorato la sua pelle e il suo
> colorito, ormai tendente al cioccolato al latte. I riti di jamaharon a cui
> aveva partecipato l’avevano ampiamente soddisfatta e le libagioni erano le
> migliori che avesse mai mangiato. Senza dubbio su Risa sapevano come far
> rilassare i loro ospiti.
> Quindi come spiegare la sua inquieta insoddisfazione? Scavò nella sua mente.
> Non si era mai sentita così durante gli anni passati a bordo delle navi
> stellari o nel pericoloso gioco della diplomazia. Gli anni trascorsi all’
> Accademia della Flotta erano stati il vertice della sua carriera accademica, ma
> a lungo andare l’avevano sfibrata e privata di quel brivido che la rendeva viva
> e attenta. Si rese conto che non aveva bisogno di ulteriore riposo, ma di
> azione. A cominciare da subito. Si alzò raccogliendo il pareo e si avviò verso
> la sua camera. Tre ore dopo era a bordo della prima astronave per la Terra,
> decisa a riprendere il servizio attivo.
>
> Base Stellare 71
> USS Novalis – NCC-1772, Ufficio del Capitano
> D.S. 71077.68 - D.T. 29/01/2394 ore 07.27
>
> Kuribayashi era indispettito. La Novalis era ferma alla Base Stellare 71 da
>
> circa due settimane, ovvero da quando si erano innescati una serie di problemi
> a cascata sul computer di bordo. La più fastidiosa, tra le altre, un'avaria al
> sistema di controllo del supporto vitale che, a dispetto di tutti gli sforzi di
> Sibek e delle sue squadre, era ben determinato a mantenere la temperatura di
> bordo a 28.7°. Niente di vitale, certo, ma sicuramente non di aiuto alla
> conservazione dell'armonia di bordo. Una nave è mantenuta in efficienza
> dall'equilibrio di una serie di forze contrastanti e, sulla Novalis, questa
> condizione era stata compromessa da una serie di trasferimenti tra gli
> ufficiali di plancia.
> Fortunatamente poteva contare su Nimosit: l'equipaggio lo stimava ed era
> imbarcato sulla Novalis da 12 anni, parentesi sulla Washington a parte.
> Conosceva ogni intima piega della nave, ne poteva percepire l'umore e lo stato
> semplicemente camminando per i corridoi e Kuribayashi stesso percepiva queste
> sensazioni tramite il suo braccio destro. Non aveva ancora avuto modo di vedere
> al lavoro il nuovo ufficiale scientifico ma dal loro colloquio e dai rapporti
> ricevuti sinora aveva potuto trarre delle ottime sensazioni.
> “Avanti”
> Quando Nimosit entrò nel suo ufficio, Kuribayashi alzò lo sguardo sul volto
> del suo Primo Ufficiale che era come una cartina di tornasole arancione
> tendente al rosso. Il rapporto che questi teneva in mano era praticamente
> inutile.
> “Siamo così indietro, Coral?”
> “Signore, la nave è pronta a salpare in caso di emergenza: i motori a impulso
> sono di nuovo operativi e la propulsione a curvatura è limitata al fattore 6
> fino a quando Sibek non riuscirà a riequilibrare l'intermix della gondola 3. I
> sistemi d'arma funzionano, ma il puntamento è in fase di ricalibrazione, il
> secondo tattico ci sta lavorando insieme al Signor Sev. Il Tenente Comandante
> Kuz riferisce che i sensori scientifici sono in ordine e ha richiesto un nuovo
> spettrometro multiphasico per il laboratorio. Dovrebbe arrivare martedì”.
> “Cosa dice il Signor Roth, il supporto vitale tornerà sotto controllo a
> breve?”
> “Capitano, pare che il problema sia in una delle centraline di controllo
> ambientale della sezione motori. Himan sta facendo del suo meglio con le
> risorse a sue disposizione. Ho preferito dare la priorità ai motori Warp. Non
> appena sarà ripristinato l'intermix delle gondole, assegnerò Sibek e altre due
> squadre al controllo delle centraline”.
> “Quante centraline dovrebbero essere controllate?”
> Nimosit approfittò di una temporanea distrazione del suo superiore per far
> passare un po' d'aria attraverso il colletto della sua uniforme.
> “Quattrocentosettantacinque, Signore”
> Il Capitano della Novalis aggrottò la fronte.
> "Situazione del personale?"
> “Manca a bordo un Consigliere e un Capo Ufficiale Tattico, di cui attualmente
> il Tenente Comandante Sev ricopre il ruolo ad interim. Inoltre numerose sezioni
> sono sotto organico, in quanto aspettiamo ancora 71 persone che dovrebbero
> salire a bordo entro la prossima settimana. Al momento ho ordinato alcuni doppi
> turni per coprire i buchi” disse Nimosit "Ah! durante le operazioni di
> rifornimento il Tenente Wilkinson ha riportato una brutta frattura alla gamba
> destra. Il Dottor Di Maria mi ha riferito che dovrebbe poter rientrare in
> servizio già la settimana prossima"
> “Ottimo. La Flotta Stellare mi aveva garantito l’assegnazione di altri due
> Ufficiali Superiori, oltre al Tenente Comandante Kuz che è arrivata pochi
> giorni fa. Proverò a sollecitare. Purtroppo il personale della base è impegnato
> con problemi più urgenti a bordo della USS Columbia e non hanno altre squadre
> da assegnarci. Dobbiamo cavarcela da soli, ma almeno possiamo contare sui
> rifornimenti della Base. Il mio replicatore non è più in grado di preparami un
> the. Produce una misteriosa sostanza che ha un che di benzoino e che, anche se
> non mi sono azzardato a berla, credo sia tossica"
> "Vedrò di mandarle qualcuno"
> "Tornando a noi... Per il momento trasferisca una squadra al Signor Roth, se
> dovessimo essere chiamati per una emergenza partiremmo a curvatura 6. Capisco
> le sue priorità, Signor Nimosit, ma una nave con i sistemi in perfetto ordine è
> inutile se il suo equipaggio è cotto al vapore.”
> “Eseguo immediatamente, Signore”
> “Signor Nimosit, si rilassi, si sta comportando molto bene. Può andare, cerchi
> solo di risolvere il problema del controllo ambientale al più presto”
> Non appena le porte dell'ufficio si richiusero, il Capitano della USS Novalis
> sbottonò la parte superiore della sua uniforme cercando di riprendere fiato.
> Non riuscì nemmeno a scorrere la prima schermata del rapporto del suo secondo
> che il suo comunicatore prese a trillare.
> =^=Capitano, messaggio di priorità uno dal comando della Flotta=^=
> Accigliato, Kuribayashi richiuse la zip del colletto dell'uniforme.
> =^=La passi sul terminale del mio ufficio.=^=
>
> Terra, valle dell'Ubangi, - Centrafrica [Moore]
> D.S. 71080.51 - D.T. 30/01/2394 ore 08.17
>
> Deng!
> *Ancora troppo basso, Nate, altri due scatti sull'alzo*
> Moore stava attraversando una crisi: stava perdendo la fascinazione per il suo
> lavoro. La sua vita nella Flotta stava diventando troppo abitudinaria; il suo
> ultimo imbarco, salvo qualche momento interessante, era stato una fastidiosa
> routine, tale da portarlo a compilare una domanda di dimissioni, al momento in
> attesa di invio nel suo D-pad.
> Aveva provato a parlarne con suo padre ma il dialogo non era decisamente il
> punto di forza della loro relazione.
> *Sconvolgere tutto a quarantacinque anni suonati... devo avere proprio il
> cervello a bagno*
> Un anno di licenza è come un ricovero in ospedale: subito si cerca di dormire
> il più possibile, recuperare, aggrapparsi a ogni secondo di sonno: poi subentra
> la noia, il continuo susseguirsi di giornate sempre identiche, tempo che scorre
> senza scopo... a quel punto iniziano le domande.
> Per questo amava la valle dell'Ubangi: immutabile nei suoi cambiamenti
> stagionali, la valle era per Nathan una manifestazione della meraviglia della
> Natura, un luogo di pace dove il fiume scandiva il ritmo della vita anche alla
> fine di questo movimentato ventiquattresimo secolo. Anche lo scambio cromatico
> tra il marrone del fiume limaccioso e il verde smeraldo della foresta
> rigogliosa che lo sovrastava contribuiva ad offrirgli il senso di pace di cui
> aveva bisogno.
> Pertanto, si era procurato una canoa e stava scendendo al passo della pigra
> corrente il corso del fiume, fermandosi ogni qual volta sentisse il bisogno di
> piazzare il suo vecchio bersaglio da allenamento e tentare un tiro
> particolarmente complesso: era la sua strada verso le risposte.
>
> Terra, San Francisco, Comando Flotta Stellare [Dwalla]
> D.S. 71080.66 - D.T. 30/01/2394 ore 09.35
>
> Dwalla era infastidita. Aveva chiesto un appuntamento con l'Ammiraglio William
> Rowley, ma era stata rimbalzata alla sala di attesa di fronte all'anonimo
> ufficio di un Tenente Comandante dell'Ufficio delle Risorse Umane della Flotta,
> dove era stata riempita di moduli da compilare. Capiva che erano passati anni
> dal suo ultimo incarico attivo, ma non pensava di dover affrontare una simile
> voragine burocratica. Ad ogni buon conto aveva diligentemente e rapidamente
> compilato tutti i moduli, ma da quando aveva terminato l'Ufficiale responsabile
> la stava facendo aspettare da più di mezz’ora. Non che le dovessero mettere un
> tappeto rosso dove passava, ma essere tenuta alla porta come una recluta al
> primo incarico era inaccettabile.
> La giovane Specialista che svolgeva mansioni di segretariato le aveva già
> offerto due volte il caffè, ma ciò l'aveva solo ulteriormente indispettita.
> Fece ricorso a tutta la sua capacità di meditazione derivante da anni di Tai
> Chi per non sfogare la sua frustrazione sulla giovane. Si limitò quindi a
> sorridere cordialmente, rifiutare con garbo e conversare amabilmente su tutto e
> nulla, come si conviene ad una furibonda professionista della diplomazia.
>
> Terra, valle dell'Ubangi, - Centrafrica [Moore]
> D.S. 71080.79 - D.T. 30/01/2394 ore 10.43
>
> Nathan lasciò il cannocchiale da osservazione e tornò alla sua vecchia
> carabina, rimodulando l'alzo del mirino telescopico, quando fu distratto da un
> rumore di tessuto lacerato.
> Poco più a valle, un vecchio leopardo stava buttando all'aria la sua tenda e
> il relativo contenuto.
> "Di nuovo..."
> Tra Nathan e quel leopardo si era instaurata una curiosa partita: da ormai
> centosessanta chilometri il felino stava tallonando l'Ufficiale Tattico della
> Flotta Stellare, incapace di far perdere le sue tracce. Ogni volta che faceva
> campo, il leopardo riusciva ad infiltrarsi e a derubarlo di un pacco di razioni
> o di un calzino e, fino ad allora, la cosa lo aveva quasi divertito, ma mai si
> era verificata un'aggressione così seria.
> Infastidito dal nuovo scenario, Nathan alzò il fucile, trattenne per un lungo
> secondo il fiato e premette il grilletto.
>
> Terra, San Francisco, Comando Flotta Stellare [Dwalla]
> D.S. 71080.68 - D.T. 30/01/2394 ore 09.44
>
> Dwalla stava cominciando a perdere la pazienza per quell’attesa immotivata,
> quando a lunghi passi entrò nella sala d'attesa un ufficiale agitato sia nel
> volto che nei gesti. La Specialista, saltò su dalla sua scrivania per
> intercettarlo e informarlo della presenza del Tenente Comandante Thevek,
> ansiosa di essere riassegnata al corpo diplomatico.
> "Comandante, ci sarebbe..."
> "Non adesso Capo Anziano Martin, abbiamo una situazione! Mi trovi qualcuno del
> corpo diplomatico, disponibile, su questo maledetto pianeta e in fretta!"
> "Per l'appunto..."
> "Non adesso, sono nel mio ufficio!" disse varcando a pieno impulso la porta e
> rischiando di sbatterci dentro.
> La Specialista era visibilmente scossa, non aveva mai visto il suo superiore
> comportarsi in quel modo. Stava per azionare l'interfono quando la mano di
> Dwalla la bloccò dal nulla. Nel suo modo di fare c'era qualcosa che la induceva
> a non opporsi, probabilmente quell'aura di calma determinata e di fiducia in se
> stessa che le permetteva di esercitare un forte ascendente sugli altri
> "Il suo superiore ha già trovato quello che cerca, solo che non lo sa ancora.
> Vado a informarlo" così dicendo Dwalla varcò con passi misurati la soglia
> dell'ufficio.
>
> Terra, Bangui - Centrafrica [Moore]
> D.S. 71080.79 - D.T. 30/01/2394 ore 10.45
>
> Moore sollevò un ciuffo di pelo ingrigito da terra: niente sangue. Per la
> gioia di Moore.
> *Niente male... niente male davvero, forse non sono il vecchio rimbambito che
> credo. Chissà cosa direbbe il Vecchio, quello vero... e adesso chi dorme in una
> tenda squarciata?*
> Moore iniziò a riportare ordine nel suo piccolo campo inveendo silenziosamente
> contro i felini in generale ed i leopardi in particolare, arrivando addirittura
> a pentirsi di aver soltanto spettinato il suo visitatore quando si accorse che
> qualcosa era cambiato: c'era una nota particolarmente stonata nella disarmonia
> di una tenda violata da un felino affamato.
> "La borsa con tricoder e commbadge! Quel maledetto..."
> Moore dimentico di ogni calma e ragione si gettò a terra cercando a gattoni le
> tracce del felide ladro.
>
> Terra, San Francisco, Comando Flotta Stellare, Ufficio del Tenente Comandante
> Bolton [Dwalla]
> D.S. 71080.69 - D.T. 30/01/2394 ore 09.45
>
> “Ho detto che non voglio essere disturbato a meno che non abbia trovato chi le
> ho chiesto!” disse imperiosamente l’Ufficiale, senza sollevare lo sguardo dal
> d-padd per vedere chi fosse entrato.
> “Proprio per questo la disturbo” la voce sconosciuta di Dwalla scosse il
> comandante Bolton tanto da indurlo ad alzare gli occhi. Davanti a lui stava una
> bellissima donna dal portamento elegante che lo guardava con profondi occhi
> neri.
> “Salve, ... lei è?” disse alzandosi in un momento di confusione mentale.
> "Tenente Comandante Dwalla Thevek, istruttrice di Tecniche Diplomatiche e
> Valutazione Strategica all'Accademia della Flotta Stellare, attualmente in
> licenza. Avevo un appuntamento alle 9. Sono qui per fare domanda di essere
> reintegrata al servizio attivo. Mi piacerebbe tornare a far parte del corpo
> diplomatico, quindi potrei essere la persona che sta cercando" disse con tono
> tranquillo e tenendo fissi gli occhi col suo interlocutore. Difficilmente
> Dwalla poteva definirsi spontanea, infatti tutto, dal modo di parlare alla
> postura, era studiato per dare una sensazione di controllo e di padronanza
> della situazione.
> Il comandante Bolton intanto si era ripreso e scossosi rispose "Ah, mi scusi
> per il ritardo... Purtroppo non credo che lei sia la persona giusta, vede è una
> situazione complicata.... Può fissare un nuovo appuntamento? La specialista..."
> "Mi scusi comandante, non vorrei sembrarle scortese... gestire situazioni
> complicate è stato il mio lavoro per anni. Sono certa che potrei essere di
> grande aiuto in qualunque situazione"
> "Comandante... non nego che lei abbia una grande esperienza, ma, se mi
> permette... è stata fuori dal giro troppo tempo. Dieci anni sono tanti e
> nonostante l’ottimo lavoro all'Accademia, credo che avrebbe molte difficoltà in
> un lavoro sul campo. Se potesse tornare un altro giorno, potrei riuscire ad
> assegnarla a qualche attività diplomatica qui presso Starfleet e potrebbe
> arrivare ad un impegno sul campo nel giro di 2 anni, anche meno se è brava
> anche solo la metà di quello che vedo scritto nel suo cv"
> "Non voglio lasciare un incarico comodo per un altro incarico comodo.... ho
> bisogno di azione. Non ci sono altre alternative?"
> "Mi spiace, ma al momento non posso aiutarla. Prenda un nuovo appuntamento e
> vedremo. Ora mi scusi, ma ho un problema di grande importanza da risolvere"
> “Capisco. Non si può sempre avere quello che si vuole. Allora a presto” disse
> Dwalla alzandosi e offrendo la mano al suo interlocutore, ma vennero interrotti
> dall’ingresso precipitoso della Specialista che si avvicinò per parlare
> all'orecchio del suo capo.
> "Signore, non ci sono diplomatici esperti disponibili perché i membri del
> corpo diplomatico sono bloccati nelle trattative per la rinegoziazione del
> trattato con gli Sheliak. Se anche uno di loro dovesse lasciare le trattative
> rischieremmo una crisi. Gli Sheliak sono ossessivi con il protocollo".
> Il comandante Bolton era raggelato. Si prese un secondo, inspirò ed espirò.
> Con la mano fece cenno alla specialista di uscire. Serviva nelle HR della
> Flotta e amava il suo lavoro: le persone giuste al giusto incarico.
> "Comandante, potrebbe aspettare qualche minuto? devo conferire con
> l'Ammiraglio Parker"
> "Senz'altro, comandante"
>
> Dwalla uscì dalla stanza e si avvicinò alla specialista.
> "Adesso prenderei volentieri il caffè che mi ha offerto prima"
> Pochi minuti dopo, con la tazza colma e fumante ancora tra le mani, venne
>
> richiamata nell'ufficio del Tenente Comandante Bolton.
> “Comandante Thevek, è vero che al momento non possiamo assegnarla al corpo
> diplomatico, ma visto che attualmente non abbiamo altre alternative... qualcosa
> possiamo fare; verrà assegnata temporaneamente come Consigliere alla USS
> Novalis, che in questo momento sta affrontando una grave crisi. Essa stessa ha
> diversi problemi logistici, si trova infatti in pieno riassetto e con alcuni
> problemi tecnici non ancora risolti. Per nostra sfortuna era la nave con le
> capacità di affrontare una tale situazione critica più vicina. Inoltre anche il
> ruolino equipaggio è stato sconvolto: ufficiali trasferiti, intere squadre
> riassegnate, personale nuovo. Il suo ruolo di consigliere non sarà
> assolutamente nominale. L’Ammiraglio ha organizzato un briefing alle ore 14.30
> in cui verrà ufficializzata la sua assegnazione. In caso di successo della
> missione, sosterremo la sua candidatura come Ambasciatrice” disse Bolton.
> “E mi riterrete responsabile se qualcosa dovesse andare storto. So come
> funzionano certe cose... ma senza rischio la mia vita non ha alcun senso.
> Accetto, ma vorrei porre una condizione” rispose Dwalla un po' teatralmente.
> “Quale sarebbe?”
> “Mi occorre il comandante Nathan Moore, dovrebbe essere sul pianeta in
> licenza. Se dobbiamo fare questa cosa, almeno facciamola come si deve.”
> Bolton schizzò sul suo terminale, digitando a una velocità inconsulta per
> Dwalla.
> “Moore, Nathan: ufficiale tattico, ultima assegnazione la USS Rhode Island,
> classe Galaxy, in attesa di assegnazione”.
> Bolton scorse il cv dell'ufficiale con la velocità che solo anni e anni di
> incarichi d'ufficio possono conferire. Alla Novalis mancava anche un ufficiale
> tattico, tra i vari buchi nel corpo ufficiali: due piccioni con una fava,
> nonostante tutto, sembrava il suo giorno fortunato.
> “Sembra adatto. Va bene comandante, manderemo qualcuno a recuperarlo e
> aggiornarlo. Buona fortuna”
>
> Terra, Bangui - Centrafrica [Moore]
> D.S. 71081.08 - D.T. 30/01/2394 ore 13.15
>
> Nathan era accucciato a terra e, dopo aver analizzato una pila di escrementi
> abbastanza freschi da provocare autentico dolore ai suoi recettori olfattivi e
> una serie di tracce decisamente appartenenti a un leopardo cleptomane, stava
> valutando se fosse stato meglio aggirare la macchia per tagliargli la strada
> oppure seguirlo direttamente quando il frastuono di una coppia di propulsori di
> manovra spezzò la pace della vallata mentre uno shuttlecraft della Flotta
> Stellare iniziava l'atterraggio a circa cinquanta metri dalla sua posizione,
> facendo schizzare fuori da un cespuglio la sua nemesi e facendola balzare su
> una vicina acacia in preda a sincero terrore.
> Dalla navetta uscirono due umani in uniforme della Flotta che iniziarono a
> scandagliare l'area; uno di essi si chinò sul suddetto arbusto e raccolse
> quella che, inequivocabilmente, era la sua borsa.
> *Che debba far saltare il pelo pure a loro?*
> A quel punto si alzò e chiamò a gran voce i due, mentre il suo cervello
> iniziava ad analizzare le possibili implicazioni di quella visita.
> “Tenente Comandante Moore? Una situazione richiede la sua presenza a San
> Francisco”
> “Che genere di situazione?”
> “Sarà aggiornato a bordo”
>
> Terra, San Francisco, Comando Flotta Stellare, Ufficio dell'Ammiraglio Parker
> D.S. 71081.22 - D.T. 30/01/2394 ore 14.30
>
> Quando Moore fece capolino all'interno della stanza, non poté reprimere quello
> che Dwalla avrebbe definito il <fiume empatico della piacevole sorpresa>.
> "Allora ci sei dietro tu..."
> "E chi altri si sarebbe ricordato di uno che passa il suo tempo a farsi
> mangiare vivo dalle zanzare ad anni luce dal più vicino cocktail degno di
> questo nome"
> "L'acqua di pozzanghera in questa stagione non è niente male..."
> "Ti manca solo l'ombrellino e la fetta d'arancia. Per il ghiaccio come fai?"
> Nathan avrebbe ribattuto volentieri, ma il loro idillio fu interrotto
> dall'ingresso di un mal celatamente preoccupato Ammiraglio Parker, che dopo
> averli fatti accomodare, accese uno schermo proiettante la mappa del settore
> 612.
> "Signori, la situazione è questa. Alle ore 7 di ieri, l'Ambasciatore Klingon
> Qhu'lack ha inoltrato un'interpellanza al Consiglio della Federazione chiedendo
> la ragione del nostro attacco ad un loro sparviero nel settore 611. Ovviamente
> noi eravamo all'oscuro di tutto e la nostra unica nave nel settore era un
> vascello scientifico di classe Nova, la USS Coulomb. Il Capitano Ivanov non
> avrebbe mai attaccato una nave klingon, inoltre le capacità offensive della
> Coulomb non sarebbero state certo sufficienti per distruggere uno sparviero di
> classe K'vort"
> Moore scosse il capo sorridendo sarcasticamente.
> "...I tentativi di contattare la USS Coulomb sono stati inutili. La nave è
> stata ufficialmente data per dispersa. Abbiamo quindi inviato nel settore la
> nave più vicina, la USS Novalis, comandata dal Capitano Kuribayashi. Alle ore
> 14, il cargo federale Nipper ha lanciato un SOS dal settore 612, affermando di
> essere stato fermato per ispezione da un gruppo da battaglia klingon composto
> da un incrociatore pesante di classe Vor'cha e due sparvieri. La Novalis è
> arrivata nel settore alle ore 15 e ha riscontrato la presenza di frammenti di
> due navi, una klingon e una federale, che ad una prima analisi sono sembrate
> combaciare con i resti della USS Coulomb. Sono quindi cominciate le indagini,
> ma la presenza della Novalis non è bastata a calmare i Klingon. Alcuni rapporti
> dell'intelligence ci stanno facendo riflettere sull'opportunità di mobilitare
> il gruppo da battaglia dell'Ammiraglio Kilgore, attualmente in rifornimento
> presso la Base Stellare 89.
> Ed è in questo contesto che partirete a bordo della USS Freedom e, una volta
> raggiunto il teatro delle operazioni, vi trasferirete sulla USS Novalis a cui
> siete stati temporaneamente assegnati rispettivamente come Consigliere e come
> Ufficiale Tattico."
> "Stiamo già parlando di teatro delle operazioni? Signore, non siamo ancora in
>
> guerra con i Klingon!" intervenne Dwalla con tono risoluto "Dovremmo provare a
> evitare una guerra, non a scatenarne una. Cosa ne pensi Nathan?"
> Moore si alzò dalla sedia e cominciò a camminare per la stanza. "Ammiraglio,
>
> mi corregga se sbaglio, la USS Freedom è una nave di classe Prometheus.
> Raggiungere il rendez-vous con una nave così, potrebbe essere una cattiva
> scelta, volendo provare a evitare una guerra. Inoltre, il gruppo da battaglia
> di Kilgore è composto da due navi scorta di classe Defiant, anzi una e mezza,
> visto che il Comandante della USS Perry è un pivello e il suo equipaggio,
> fresco di accademia, non si è ancora amalgamato..., la USS Hermes di classe
> Akira II, affidata al Capitano Tommy Cochrane, un veterano della guerra col
> Dominio, smanioso di tornare sul campo di battaglia. Stesso dicasi per i
> comandanti della Vanguard e della Warspite, ambedue di classe Steamrunner... e
> infine Bill Kilgore in persona, l'artefice della gloriosa vittoria contro i
> Breen ad AG-701, al comando della USS Prince Of Wales di classe Sovereign II.
> Ammiraglio, non starete per caso cercando un'escalation?" disse Moore misurando
> a lunghi passi la stanza e studiando la punta dei suoi stivali nei minimi
> dettagli. "perché in tal caso sarebbe opportuno ridispiegare i gruppi da
> battaglia C ed R della terza flotta dal confine Cardass..."
> Il suo andar peripatetico venne interrotto dal braccio di Dwalla.
> "Scusa se interrompo il tuo solito pellegrinaggio. Ammiraglio deve considerare
> che i klingon mordono il freno da troppo tempo ormai. La lunga pace con la
> Federazione e la relativa tranquillità degli ultimi 15 anni, sta portando i
> giovani guerrieri a provocare la vecchia classe politica imperiale; la stessa
> che ha firmato questa pace duratura. I soldati dell'Impero sognano nuova gloria
> e bramano nuove battaglie, non necessariamente contro la Federazione, ma è
> giusto ritenere che in presenza della seppur minima provocazione sarebbero
> anche pronti a rompere l'Alleanza. Lo dimostra quanto poco abbiano impiegato a
> schierare tre navi da guerra"
> "Se sono solo quelle..." intervenne Moore, nel frattempo sedutosi al suo
> posto.
> "Allo stesso modo però non dobbiamo dimenticare che i Klingon sono un popolo
> fiero e onorevole e questo lungo periodo di pace ha permesso una più profonda
> conoscenza tra di noi, tanto che la Federazione si è guadagnata il rispetto di
> molti Klingon. E il rispetto conta molto di più di qualche nave da guerra. Se,
> come è lecito pensare, l’attacco non è stato portato da noi, presumibilmente
> una terza forza sta cercando di spezzare la nostra Alleanza con i Klingon e l’
> ultima cosa che dobbiamo fare è di dar loro gioco facile. La scelta della USS
> Novalis è stata una buona scelta; dimostra la nostra forza, ma anche la nostra
> voglia di collaborare. Non dobbiamo rendere tale forza sproporzionata arrivando
> su una grossa nave come la Freedom che potrebbe solo incrinare ulteriormente il
> clima di fiducia tra i nostri popoli.”
> “Dwalla, una nave di classe Prometheus è un incrociatore tattico da battaglia,
> non una grossa nave. Comunque, Ammiraglio, concordo con il comandante Thevek.
> Una navetta veloce è quanto ci serve”
> “E quella avrete. Ma se non avrete successo a trovare i veri colpevoli, credo
> proprio che dovremo affrontare una guerra. Andate, contatterò Kuribayashi
> personalmente”
>
> USS Ostro – NCC 47197
> D.S. 71081.54 - D.T. 30/01/2394 ore 17.17
>
> La navetta di Classe Venture II stava procedendo alla massima velocità in
> rotta verso il settore 612. Dwalla stava guardando la consolle di comando con
> espressione interrogativa
> “Ancora mi domando perché non hai voluto prendere a bordo anche un pilota.
>
> Questo a cosa serve?” disse indicando distrattamente una luce che lampeggiava
> lentamente.
>
> “Non ti preoccupare, così il viaggio è diventato più comodo e intimo e in ogni
> caso non abbiamo bisogno di un vero pilota. Il computer di bordo fa il 99% del
> lavoro e io dai… me la cavo… quello credo che sia lo stabilizzatore inerziale”
> rispose Nathan senza distogliere lo sguardo dalla strumentazione.
> “Come… <credo>… hai appena detto che te la cavi!”
> “Sì, l’ultima navetta l’ho pilotata in accademia, ma è come andare in
> bicicletta.”
> “Sarà… non posso credere che io abbia messo la mia vita nelle tue mani….
> Ancora una volta!” disse Dwalla con voce fintamente sconvolta
> “Non far finta che non sia questo quello che ti mancava”
> Dwalla sprofondò sul sedile “In effetti è tutto molto eccitante. Erano anni
> che non mi sentivo così bene”
> “Secondo te c’entrano i nostri amici romulani?”
> “Non saprei… ho mandato un messaggio ad un vecchio amico e mi farà sapere…
> comunque… non puoi sapere che razza di mattinata ho avuto!...”
> E mentre Dwalla cominciò a raccontare per la quindicesima volta le
> disavventure della mattina, Nathan sospirò e cercò di concentrarsi ancora di
> più sulle letture dei sensori.
>
> Settore 612
> USS Novalis – Plancia
> D.S. 71082.73 - D.T. 31/01/2394 ore 03.41
>
> “Signore, una navetta è apparsa sui sensori. Rilevamento 345.50. Velocità:
> curvatura 9.8, si sta dirigendo verso di noi. Rendez-vous tra 6 minuti” avvisò
> Roth "È la USS Ostro"
> “I Klingon?”
> “Al momento stanno aspettando. Continuano a tenere gli scudi alzati”
> “Bene” Da quando aveva ricevuto la comunicazione dall’Ammiraglio Parker che
> erano stati assegnati alla Novalis altri due nuovi ufficiali superiori, non
> aveva proferito più di poche parole, quasi tutte rivolte al Comandante Nimosit
> per informarlo delle nuove assegnazioni.
> I ruolini erano impressionanti, ma allo stesso tempo mancavano di esperienza
> sul campo. Infatti per quanto proficue, le assegnazioni a navi stellari erano
> state di breve durata. Kuribayashi sapeva perfettamente che per far funzionare
> una nave al meglio occorreva innanzi tutto un personale preparato, ma
> soprattutto affiatato e consolidato, cosa possibile solo con lunghe
> assegnazioni e pochi turn-over. Sfortunatamente esigenze di ordine superiore
> avevano fatto si che oltre metà dell’equipaggio fosse alla sua prima
> assegnazione alla Novalis e allo stesso tempo si trovava con ben tre ufficiali
> superiori nuovi. Tra cui anche il consigliere di bordo, che avrebbe voluto
> scegliersi personalmente. Alla fine si trattava solo di una questione di
> fiducia. Per quanto professionisti navigati, come si può porre fiducia in
> qualcuno che non si conosce? Soprattutto in un momento come quello, in cui un
> minimo errore avrebbe potuto significare mettere in crisi una duratura e
> faticosamente conquistata alleanza. Questi pensieri affollavano la mente di
> Kuribayashi e in questi casi la stretta osservanza del protocollo era la
> risposta migliore.
> “Aprire hangar navette 1. Signor Nimosit, non appena i comandanti Moore e
> Thevek saranno a bordo riunisca tutti gli ufficiali di plancia in Sala Tattica”
> Si asciugò con un fazzoletto la fronte. *Sapevo che sarebbero riusciti a
> riparare prima i sistemi warp... quanto ci mette Sibek a ripare il controllo
> ambientale?*
>
> USS Novalis – Sala Tattica
> D.S. 71082.75 - D.T. 31/01/2394 ore 03.52
>
> "Benvenuti a bordo, sfortunatamente non abbiamo molto tempo per i convenevoli.
> Penso che il Comandante Nimosit abbia già provveduto a registrare le vostre
> credenziali ed è a lui che dovrete rivolgervi per tutto quanto concerne
> organizzazione dei turni e del personale. Permettetemi di presentarvi gli altri
> Ufficiali. Il nostro Capo OPS, Tenente Comandante Himan Roth. Il Tenente
> Comandante Sev Nathel, Capo della sicurezza. Il medico di bordo, Dott. Otello
> Di Maria e in ultimo il Tenente Comandante Denay Kuz, Capo ufficiale
> scientifico. Ah, dimenticavo, il nostro ingegnere capo comandante Sibek è
> attualmente impegnata a risolvere il fastidioso problema del controllo
> ambientale che senz'altro avrete notato" disse Kuribayashi con tono formale, ma
> disteso.
> "Infatti, credevo di essere tornata su Risa" rispose Dwalla con un sorriso.
> "Bene ora che siamo tutti presenti, procediamo. È lecito pensare che siate già
> stati aggiornati sugli eventi?" disse Kuribayashi ai nuovi ufficiali.
> "Sì, Capitano. L'Ammiraglio Parker è stato molto esaustivo. possiamo però
> chiedere quali sono state le vostre mosse finora?" chiese Moore appoggiando i
> gomiti sul tavolo e unendo le mani all'altezza del viso.
> "Prego Comandante Nimosit a lei la parola"
> "Per prima cosa, una volta raggiunto il settore 612 abbiamo contattato i
> Klingon. i quali non sono sembrati disposti a liberare il cargo Nipper,
> adducendo come motivazione la necessità di interrogare i membri
> dell'equipaggio. Sfortunatamente ciò rientra nelle loro possibilità in quanto
> giuridicamente il settore è sotto il loro controllo. Noi qui siamo osservatori.
> Considerata la situazione abbiamo deciso di fare rotta verso il settore 611,
> che invece è di competenza della Federazione. Qui abbiamo rinvenuto i resti di
> due navi"
> "Mi perdoni se la interrompo, Comandante" disse Moore "stiamo parlando di
> resti o di frammenti?"
> "In realtà stiamo parlando di frammenti. I residui energetici sono
> indubbiamente di phaser federali e di disgregatori klingon"
> "Quanto sono affidabili queste analisi?"
> "Al 100%. Le abbiamo fatte io e il comandante Kuz" rispose il comandante Roth
> "non ci è però stato possibile rilevare altre tracce energetiche in quanto
> manca uno spettrografo multiphasico funzionante. Inoltre nel settore è presente
> un ammasso stellare che crea un disturbo di fondo dei sensori. Abbiamo preso
> campioni delle navi e il comandante Kuz li sta analizzando"
> "Considerando che mancano all'appello due navi, abbiamo informato la Flotta
> Stellare della distruzione della USS Coulomb e siamo tornati qui ad aspettare
> voi" disse Nimosit
> "Quindi non c'è un effettivo riscontro che i residui della nave federale siano
> della USS Coulomb" incalzò Moore
> "Non capisco la sua obiezione. Il volume di detriti è comparabile con quello
> di una nave di classe Nova e nel settore non erano presenti altre navi"
> "Quello che voglio dire è questo: per quanto non impossibile è quanto meno
> improbabile che la USS Coulomb abbia attaccato uno sparviero klingon. Questo
> per vari motivi, tra gli altri la differenza di potenziale offensivo e la
> disponibilità di occultamento della nave klingon. Pertanto una terza forza è in
> gioco. Una forza che avrebbe dovuto far sparire la Coulomb per attirare i
> klingon in un settore federale e in seguito distruggerli. Questa forza però
> dovrebbe anche sapere che siamo in grado di trovare le tracce energetiche e noi
> abbiamo trovato solo tracce federali e klingon. Quindi occorre stabilire con
> assoluta certezza se i residui sono effettivamente della USS Coulomb"
> "E dove sarebbe andata la USS Coulomb?" chiese Kuribayashi
> "Ci sono molti modi di far sparire una nave stellare, soprattutto in un
> ammasso stellare"
> "In effetti è possibile Capitano. Il comandante Kuz mi aveva fatto notare uno
> strano aumento della densità di gravitoni nel settore, ma in generale
> attribuibile a questo tipo di formazione" disse Roth "È possibile che si sia
> aperta una singolarità quantica... un buco nero" disse Roth
> "Allora è meglio indagare più a fondo. Comandante Kuz, Comandante Roth, voglio
> un rapporto entro 2 ore"
> I due Ufficiali annuirono e lasciarono la stanza.
> "Torniamo a noi. Dobbiamo capire chi potrebbe essere il responsabile di tutto
> questo e dobbiamo liberare il cargo Nipper"
> "Tutto questo prima che l'Alleanza si possa infrangere e scoppi una guerra"
> intervenne Dwalla
> "Infatti... Idee?"
> "Capitano potrei avere un'idea" disse Sev che fino a quel momento era stato in
> silenzio.
> "Sentiamo comandante"
> "Stavo ragionando su quanto detto dal comandante Moore. Se i residui non
> dovessero essere della USS Coulomb c'è un solo posto da cui potrebbero venire.
> A soli 3 parsec da qui c'è una discarica di navi stellari gestita da un Pakled
> di nome Drobhelag. Potrebbe essere una buona idea andare a dare un'occhiata"
> "Però dovremmo allontanarci ulteriormente dalla Nipper e dai klingon"
> intervenne Nimosit
> "Potrei andare io a parlamentare con i Klingon" disse Dwalla "È il mio lavoro"
> "Dovrei andare anche io. Dopo gli interrogatori klingon, l'equipaggio della
> Nipper potrebbe aver bisogno del mio intervento" disse Di Maria
> "Bene. Comandante Nimosit, lei porterà il Tenente Comandante Thevek e il
>
> Dottor Di Maria a parlamentare con i klingon a bordo della navetta Ostro. Noi a
>
> bordo della Novalis procederemo alle indagini. Potete andare"
>
> Nave sconosciuta, Plancia
> nello stesso momento
>
> Una figura incappucciata stava andando avanti per la plancia della sua nave.
> La prima parte del suo piano aveva funzionato ancora meglio di quello che
> credeva. I klingon erano così stupidi. Era bastato mettere qualche briciola per
> far loro immaginare la torta. Ora doveva stare più attento. I federali potevano
> essere molto più sospettosi e lui contava proprio su questo. Le tracce che
> aveva lasciato portavano ai romulani. Una volta trovate le prove, la
> Federazione e i Klingon sarebbero venuti ai ferri corti con l'Impero Romulano.
> Sorrise tra sè. Desiderava la distruzione di Romulus da quasi 15 anni.
>
>
>
> ==============================
> ==
> TITOLO: 13-03 - "Si parte"
> AUTORE: Federico
> Brano precedente: 13-02 "Rischio 2394"
> D.S. 71072.53 - D.T. 27/01/2394
> =================================
>
>
> USS Novalis - Hangar Navette D.S. 71082.75 - D.T. 31/01/2394 ore 06.12
>
> Due navette erano state preparate per portare la delegazione della
> Novalis a parlamentare con i Klingon.
> I piloti erano pronti e attendevano che gli occupanti salissero a bordo.
> La delegazione, comandata da Nimosit, comprendeva il Medico Capo Di
> Maria e due suoi assistenti, e la neo Consigliere Thevek. A supporto
> Sev aveva assegnato 2 squadre della sicurezza, di 4 membri l'una,
> comandata dalla sua nuova vice, Rhisi, una giovane, ma promettente
> Caitiana.
> Tutto era pronto e dopo un ultimo veloce briefing le squadre salirono
> sulle navette che decollarono immediatamente.
> In breve la Novalis fece rotta verso la discarica per proseguire con
> le indagini.
> Le indagini di Roth e Kuz avevano dato esiti non particolarmente
> illuminanti. Nell'ammasso poteva esserci una nave, ma non rilevavano
> tracce del percorso fatto per arrivarci. Questo poteva dire solo due
> cose: la nave non c'era oppure era stata trainata la da una nave che
> aveva coperto molto bene le proprie tracce. Per fugare ogni dubbio era
> necessario penetrare nell'ammasso e scandagliarlo dall'interno. Il
> Capitano decise prima di procedere verso la discarica e poi,
> eventualmente, entrare nell'ammasso.
> Siccome non voleva lasciare Nimosit e gli altri troppo tempo da soli
> decise di spremere al massimo i motori andando a curvatura 7 contro i
> consigli di Sibek che era appena riuscita a superare il fattore 6 come
> massimale.
>
> Spazio, Navette Federazione - D.T. 01/02/2394 ore 20.35
>
> Dopo un viaggio di un giorno, le due navette avevano raggiunto la nave
> klingon da parecchie ore oramai, ma i Klingon erano decisi a farli
> aspettare nonostate i continui solleciti da parte di Nimosit e Thevek.
> Avendo capito l'intenzione dei klingon, entrambi gli equipaggi avevano
> iniziato a preparare le navette per la notte organizzando i turni di
> veglia.
> I tre ufficiali si erano ritrovati per un piccolo briefing.
> "Non mi piace."
> "Nemmeno a me." Fece eco Di Maria a Nimosit.
> "Non fraintendetemi, mi piace stare su una navetta, mi sento...a casa.
> Ma in mezzo al niente con i klingon qui fuori che aspettano chissà
> cosa...non mi fa stare tranquillo."
> "In effetti è anomalo da parte loro." Confermò Thevek "Ma non mi
> preoccuperei più di tanto. Anzi, mi fa pensare che non sappiano cosa
> stia succedendo."
> "E questo come può essere tranquilizzante?" Domandò Di Maria
> "Difficilmente i klingon non agiscono istintivamente, quindi questo
> vuol dire che anche a loro qualcosa non torna.......come a noi. E
> forse possiamo sfruttare questo, se vogliamo, punto in comune.
> Inoltre..." continuò dopo una breve pausa "...non ci hanno ancora
> sparato..."
> "Bene, direi che possiamo salutarci con questa speranza. Ci
> aggiorniamo domani alle 08.00, se non succede niente durante la
> notte." Concluse Nimosit che dopo un breve saluto fu teletrasportato
> di nuovo sulla sua navetta.
>
> Novalis - Discarica Klayi - D.T. 02/02/2394 ore 11.08
>
> La Novalis era appena uscita dalla curvatura vicino alla discarica.
> Sev e Moore erano pronti ad essere teletrasportati sulla base, nel
> frattempo Roth e Kuz scandagliavano attentamente l'area.
> "Signore, ho rilevato una traccia energetica...atipica nei pressi
> della discarica. Vado nel laboratorio scientifico per analizzarla
> meglio." Comunicò Kuz al Capitano.
> "Certo, comandante. Mi tenga informato."
> Mentre la trill usciva dalla plancia si fermò vicino a Roth.
> "Avrò bisogno di usare i sensori in maniera intensiva, comandante. Se
> è quello che penso ne varrà la pena."
> "Nessun problema. Le darò accesso a quello che le serve."
> "Graz..." rispose Denay mentre le porte del turboascensore si chiudevano.
>
> Piattaforma di movimentazione - Discarica Klayi - D.T. 02/02/2394 ore 11.25
>
> Appena arrivati sulla base Sev e Moore si guardarono in giro per
> cercare di capire con chi parlare. C'era un grandissimo via vai di
> meccanici. Ma nessuno si fermò da loro.
> "Quel piccolo pakli dev'essere qui intorno, mi stupisce che non sia
> venuto ad accogliere dei potenziali clien...aspetta un pò." Sev si
> interruppe e prese il dpad che aveva con se e dopo una breve ricerca
> si rivolse a Moore. "Mi sembrava di conoscerlo. Lo vede
> quell'andoriano dietro a quel muletto?"
> "Quello che sta cercando di nascondersi come uno scolaretto?"
> "Esatto...mi ricordo di lui...lavorava al bar di Quark...non so più
> quanti anni fa...mi ricordo che fu accusato di vari furti...da Quark
> stesso, ma riuscì a fuggire. Dai vestiti deduco che lavori qui..." si
> fermò un attimo e poi guardò il collega con sguardo complice "Sta
> pensando quello che penso io?"
> Moore non conosceva assolutamente il bajoriano, aveva letto la scheda,
> e aveva parlato con Dwalla di lui, ma da come lo guardava era palese
> che volesse fare qualcosa di non prettamente convenzionale. "Penso
> proprio di si. Io gli vado incontro, lei lo aggiri."
> In breve Sev si nascose dietro a varie casse in modo da non essere
> visto dall'andoriano. Moore invece si mosse tranquillamente verso di
> lui. L'andoriano dopo poco si accorse che l'ufficiale ce l'aveva
> proprio con lui e senza dare troppo nell'occhio, almeno così credeva
> lui, cercò di ritirarsi.
> Ogni tanto si girava ma vedeva sempre quel maledetto federale che
> tranquillamente si dirigeva verso di lui. Allungò il passo e scattò
> per nascondersi dietro ad una pila di vecchi siluri, ma appena girato
> l'angolo si imbattè, o meglio, si scontrò con Sev che prontamente gli
> mise una mano sulla spalla serrandola per tenerlo sotto controllo.
> L'andoriano preso dal panico fece per estrarre un piccolo phaser che
> aveva nascosto dietro la schiana ma Moore, che l'aveva raggiunto, lo
> bloccò.
> "Questo lo prendo io, ok?"
> "Ma guarda un pò se questo non è il vecchio Relan. Come te la passi
> Relan?" Esordì Sev con un sorriso beffardo.
> "I..i...io no...non so di che co..cosa parliate. Il mio nome è
> Kobe...no...non sono questo Re..Relan." tentò di difendersi
> balbettando l'andoriano.
> "Ah, bè, se non sei Relan non ti dispiacerà fare due chiacchiere con
> il mio amico Quark."
> Sentendo quel nome l'andoriono sbiancò.
> Sev allora lo fece sedere prima che svenisse.
> "Risolto questa piccola incomprensione, Relan, che ci fai qui?"
> L'andoriano non rispose, era ancora sconvolto dagli eventi.
> "Dai, aiutaci e forse, ripeto forse, mi dimentico di chiamare Quark."
> Neanche il tempo di finire la frase che Relan iniziò a raccontare ogni
> singolo istante della sua vita.
> "Frena frena. Non mi devi raccontare tutto. Solo le cose più strane
> accadute negli ultimi giorni." Lo interruppe Sev.
> "Strane...di che genere?"
> "Del genere che non se ne vedono mai." Rispose Moore.
> Dopo un breve momento di pausa scattò in piedi, subito fermato dai due
> ufficiali. Sev con la mano sulla spalla destra e Moore con la mano
> sulla spalla sinistra lo rimisero seduto.
> "Compositore tetrionico"
> "Si....?" incalzò Moore.
> "Qualche giorno fa il mio capo mi ha chiesto di riparare un proiettore
> di matrice. Ma non era particolarmente danneggiato, potevano farlo
> benissimo gli ingegneri della nave che ce l'aveva portato. Mi ci sono
> messo e poi ho capito che non era il proiettore, ma uno dei giunti a
> non funzionare. Ma era strano, quel giunto non si sarebbe dovuto
> rompere, se non per..."
> "Tienila corta." lo incalzò Sev
> "O...ok...solo un feedback di una certa potenza può far saltare il
> giunto. L'ho detto al capo e lui l'avrebbe detto ai clienti. Qualche
> ora dopo mi chiama imbestialito. E mi fa cercare un proiettore e un
> giunto nuovi...cioè, non guasti."
> Sev e Moore si guardarono e il nuovo membro della Novalis diede voce
> ai pensieri di entrambi.
> "Che giunto è?"
> "Giunto KB-87x."
> "Grazie Relan. Ci sei stato utile. Non lasciare questo posto, potremmo
> avere ancora bisogno di te. E sapremo essere riconoscenti." Concluse
> Sev.
> Lasciarono l'andoriano e appena furono lontani Moore si fermò.
> "Quello che ha fatto non è molto ortodosso, lo sa?"
> "Si, lo so. Ma so anche che Quark ha recuperato la refurtiva e che
> Relan non lo sapeva. E' stato un bluff, E ha funzionato direi."
> "Mmh. Si, decisamente. Immagino lei sappia che il giunto KB-87x tra le
> varie cose si usa anche per collegare un proiettore di matrice ad un
> compositore di tachioni..."
> "Non conosco il giunto a memoria, ma conosco il compositore a
> tachioni. E' uno dei componenti di un sistema di occultamento
> romulano."
> "Esatto. Direi di contattare la Novalis."
>
> Spazio, Navette Federazione - D.T. 02/02/2394 ore 13.28
>
> Nimosit ne aveva abbastanza, era più di un giorno che erano li fermi
> in attesa di chissà che cosa dei klingon. Adesso basta, aveva
> tollerato anche troppo.
> Chiamò gli altri ufficiali e aprì un canale con i klingon.
> "Sono il Comandante Coral Nimosit, della U.s.S. Novalis. In nome del
> trattato che ci lega abbiamo atteso pazientemente di essere ricevuti,
> ma ora quest'attesa sta diventando un insulto. Pretendo di vedere il
> personale federale trattenuto da voi." Senza attendere risposta chiuse
> il canale e si girò verso gli altri ufficiali.
> "Non so se avrei usato la parola "pretendo" signore, ma di sicuro è
> d'effetto."Esordì Di Maria.
> Thevek stava per ribattere quando il pilota della navetta la bloccò.
> "Uno sparviero klingon di classe K'vort si è appena disoccultato. E ci
> stanno chiamando."
> "Sullo schermo." e immediatamente un klingon di mezzetà apparve sul
> piccolo schermo della navetta.
> =/\=Comandante federale, sono K'Paal. Ho sentito che avete delle richieste.=/\=
> =/\=Esatto. Avete preso prigionieri membri della Federazione, vogliamo
> sapere il motivo, e verificare il loro stato di salute.=/\=
> =/\=Il motivo lo sapete benissimo!=/\= replicò rabbioso K'paal
> scattando in piedi.
> =/\=K'paal, mi creda, stiamo investigando per capire cos'è
> successo.=/\= intervenne Dwalla =/\=Riteniamo difficile che una nave
> di classe Nova possa anche solo pensare di reggere un confronto con
> una delle vostre navi.=/\= concluse con tutta la gentilezza possibile.
> K'paal si sentì lusingato da quelle parole, e si calmò.
> Nimosit colse quel momento per riproporre la sua richiesta, ma in tono
> più amichevole.
> =/\=Se ce lo permette, K'paal, io e una nostra squadra vorremmo
> parlare di persona con lei mentre il nostro medico visita i vostri
> prigionieri per arrivare alla conclusione di questa incresciosa
> situazione.=/\=
> K'paal ci pensò su e dopo aver lanciato uno sguardo di sfida verso
> Nimosit accettò.
> =/\=Va bene, comandante, ma niente scherzi. Vi direi di venire
> disarmati, ma tanto, sarete circondati da miei guerrieri...=/\=
> concluse mettendosi a ridere scatendando l'ilarità del resto del suo
> equipaggio.
> Nimosit chiuse il collegamento e si girò verso Thevek. "Ottimo
> intervento. Veramente provvidenziale." disse rivolto alla Consigliera
> "Grazie signore." ringraziò mentre dentro di lei pensava *Quanto mi mancava....*
> In breve la squadra fu preparata, a bordo delle navette rimasero i
> piloti e due membri della sicurezza, il resto si teletrasportò sulla
> nave klingon.
>
> U.S.S. Novalis - Discarica Klayi - D.T. 02/02/2394 ore 12.31
>
> In plancia erano in attesa del rapporto da Sev e Moore quando il
> comandante Kuz entrò e si rivolse direttamente al Capitano.
> "Signore. Credo ci siano o ci sono stati romulani occultati in questa
> discarica. Ed erano danneggiati."
> Kuribayashi aveva abbastanza problemi a cui pensare, non gli servivano
> anche i romulani.
> "Si spieghi meglio Comandante."
> "Per farla breve, signore, ho rilevato tracce energetiche compatibili
> con un compositore di tachioni che...perde tachioni." Non aveva
> bisogno di completare la frase per farsi capire dal Capitano.
> "Potrebbero essere ancora qui?"
> "Questa è la cosa strana. Non credo siano qui in orbita alla stazione,
> ma...giù...solo che dubito che una nave Romulana possa essere
> attraccata alla stazione. Non so se hanno attracchi adatti."
> "Su questo posso risponderle io." Si intromise Roth con la testa
> abbassata sulla console tattica. "La stazione è troppo piccola per
> farlo e gli attracchi sono decisamente inadeguati."
> Il Capitano si alzò in piedi per guardare in faccia il Capo OPS quando
> Moore li contattò.
> =/\=Moore a Novalis.=/\=
> =/\=Mi dica Comandante.=/\=
> =/\=Signore, qui sulla stazione abbiamo scoperto che è stato riparato
> o sostituito un compositore di tachioni e un giunto KB-87x, che è
> utilizzato per collegare il compositore ad un proiettore di matrice.
> Questo a noi suggerisce che una nave romulana è stata danneggiata.=/\=
> In plancia i tre ufficiali si guardarono, le analisi di Kuz
> confermavano in pieno le ipotesi dei due ufficiali sulla base.
> =/\=Quello che ci dite è confermato dalla analisi del Comandante Kuz.
> Bisogna trovare il compositore guasto per fare altre indagini.=/\=
> =/\=Ricevuto, signore, penso proprio che riusciremo a soddisfare la
> sua curiosità.=/\= Intervenne Sev con il solito tono gioviale.
>
>
>
> ==============================
> TITOLO: 13-05 – "Io so che tu sai che io so."
> AUTORE: Riccardo/Nimosit
> Brano precedente: 13-04 - "Si parte"
> D.S. 71089.12 - D.T. 02/02/2394
> ==============================
>
> Incrociatore pesante di classe Vor'cha – D.S. 71089.12 – D.T.
> 02/02/2394 ore 12.46
>
> Krin squadrò la delegazione federale con un misto di disgusto e
> rassegnazione, prima di rivolgersi all'ufficiale alla consolle del
> teletrasporto.
> “Avverti K'Paal che sono arrivati.”
>
> All'ultimo minuto Nimosit aveva deciso di lasciare a guardia delle
> navette quasi tutti gli ufficiali alla sicurezza che il buon Sev gli
> aveva affibbiato suscitando, come previsto, alcune proteste.
> Comprendeva le ragioni del capo della sicurezza e dei suoi uomini, ma
> doveva ammettere che salire a bordo di una nave Klingon armati fino ai
> denti sbandierando, al contrario, intenzioni pacifiche poteva suonare
> come minimo controproducente. Aveva notato dall'espressione di Thevek
> che anche il nuovo consigliere approvava la scelta. Oltre a loro due
> ed al dottor Di Maria, facevano parte del gruppo solo due ufficiali
> della sicurezza. Non che la cosa avesse più di una valenza formale
> visto il numero di Klingon che si erano ritrovati subito attorno quale
> comitato di benvenuto. Tutto come da programma.
> Si voltò verso la donna al suo fianco.
> “Andrà tutto bene. Può respirare.” - Sussurrò. Lei annuì. Anche lui,
> come il capitano, aveva letto attentamente il ruolino dei due nuovi
> ufficiali superiori; avevano sviluppato notevoli competenze nei loro
> rispettivi ambiti applicativi, ma scarsa pratica sul campo. Si
> immaginava che ritrovarsi scaraventati da dietro ad una scrivania
> direttamente su un incrociatore da battaglia klingon potesse risultare
> piuttosto destabilizzante, anche per ufficiali esperti. Aveva bisogno
> che il nuovo consigliere rimanesse lucida e calma. Fece qualche passo
> avanti, scendendo dalla pedana del teletrasporto. - “Sono il
> comandante Nimosit, primo ufficiale della USS Novalis.”
>
> L'ufficiale al momento più alto in grado gli si fece incontro,
> sovrastandolo di almeno dieci centimetri.
>
> “Sono Krin, ho l'ordine di scortarvi dai prigionieri.”
> “Molto bene, grazie.” Annuì Nimosit.
> “Ho anche l'ordine di non perdervi di vista nemmeno per un secondo.”
>
> La velata minaccia sottesa a quelle parole, compresibile per la
> verità, rientrava nel novero delle cortesie diplomatiche dei figli di
> Qo'noS, che Nimosit si aspettava. I suoi uomini erano preparati e
> seguirono il manipolo di klingon e delle loro bocche da fuoco per gli
> angusti corridoi della nave fino alle celle detentive, nelle quali era
> trattenuto l'esiguo equipaggio del cargo federale sequestrato.
> Inutile dire che il capitano Lee Kim Yo ed il suo gruppo furono ben
> felici e sollevati nel constatare che la Flotta avesse inviato
> qualcuno a prendersi cura di loro.
>
> “Non è così facile.” Esordì Nimosit rivoltò a Lee, mentre fu concesso
> a Di Maria di occuparsi dei prigionieri. Cercò di spiegargli la
> situazione nella maniera più chiara possibile, ma rassicurò l’uomo che
> avrebbero negoziato con i Klingon la loro liberazione.
> “Come possiamo rappresentare una minaccia per un intero gruoppo da
> battaglia klingon, Comandante! Il nostro è un semplice cargo
> commerciale.” Protestò l’uomo.
> “Ne sono consapevole, e lo sanno benissimo anche i Klingon. Crediamo
> che la vostra presenza qui faccia parte di uno schema più grande e
> complesso al quale stiamo cercando di dare un senso.”
> Di Maria gli si avvicinò dopo poco.
> “Stanno benone, un po’ bistrattati ma sani. Gli interrogatori klingon
> non sono mai una passeggiata di piacere! Ho somministrato qualche
> blando ricostituente, niente di più. Certo il cibo klingon non aiuta
> né il corpo né lo spirito!”
> “Conto di riuscire a liberare il Nipper prima possibile.” Rispose
> Nimosit sia al dottore che a Lee. Allontanandosi di qualche passo si
> avvicinò a Thevek, occupata ad osservare tutto cercando di
> immagazzinare ogni piccolo dettaglio utile.
>
> “Idee?” Chiese a bruciapelo alla donna. Passata la prima fase di
> ambientamento, sembrava maggriormente a proprio agio. Nimosit ne fu
> sollevato.
> “E’ evidente che sono trattenuti qui solo come esca, ma non ho capito
> ancora qual'è la preda che intendono prendere all'amo!”
> “Eeee……?” La incalzò Nimosit curioso.
> “Eppoi vorrei capire cosa ci facesse un cargo privato da queste parti.”
> “Un po’ troppo lontano dalle normali rotte commerciali?” Abbozzò il
> primo ufficiale in scia alle riflessioni del consigliere.
> La donna non rispose ma sollevò entrambe le sopracciglia in una
> smorfia più che eloquente.
>
> Prima ancora di vederla percepirono la notevole mole di Krin alle loro
> spalle. Si voltarono entrambi.
>
> “I prigionieri stanno bene, adesso K'Paal vuole vedervi.” Tagliò corto
> il klingon facendo capire loro che dovevano seguirlo.
> “Molto bene. Ci faccia strada.”
>
> Discarica Klayi – poco dopo.
>
> “Di sicuro Relan sarà contento di vederci di nuovo.” Fece Sev, sarcastico.
> “Lo immagino!” Rispose Moore poco convinto. Avevano ricevuto l’ordine
> dal capitano di recuperare, se possibile, il compositore romulano
> guasto per poter svolgere esami approfonditi sul pezzo. Non sarebbe
> stato facile, ma dovevano provarci.
>
> Questa volta faticarono di più per acciuffare l’azzurro amico, ma ben
> presto gli furono addosso.
> “Ancora voi!” – Si lamentò l’andoriano. – “Avete deciso di rovinarmi
> gli affari!”
> “Nella nostra infinita magnanimità ti daremo due scelte. O ci dai un
> piccolo aiuto oppure potremmo decidere di fare tappa fissa da queste
> parti, giusto per venire a farti un saluto! Che ne dici?”
> La volta precedente i due federali erano riusciti a prendere Relan
> totalmente alla sprovvista, ma stavolta era diverso. Era come se si
> fosse aspettato un ritorno dei due uomini. Le cose sarebbero andate
> diversamente, si disse. Dovevano contrattare se volevano quello che
> stavano cercando. Qualunque cosa fosse.
> “Nel caso decidessi di aiutarvi…..dovrete darmi qualcosa in cambio.”
> Strizzò l’occhio in un gesto molto umano.
> “Perché dovremmo?” Incalzò Sev, facendoglisi più vicino.
> “Uscire da qui può risultare più complicato che non entrarvi.” La
> minaccia dell’andoriano non spaventò molto i due ufficiali, tuttavia
> Relan poteva rivelarsi una preziosa risorsa.
> “E cosa vorresti?” Chiese Moore stando al gioco.
> “Dipende da cosa state cercando quaggiù.” Sev e Moore si scambiarono
> un’occhiata eloquente. Senza troppe smancerie l’ufficiale tattico
> scortò la loro preda dietro un riparo, dove avrebbero potuto
> mercanteggiare con più discrezione.
> “Prima hai parlato di un compositore romulano guasto, che voi avete
> sostituito, esatto?” -
> L’altro annuì. - “Potrebbe interessarci mettere le mani su quel pezzo.”
> “Mmmmm……” – Rispose l’andoriano teatralmente. – “E’ molto quello che
> mi chiedi amico.”
> “C’è la possibilità che tu abbia ancora questo pezzo?”
> “Forse…..” - Moore strinse con maggior vigore la mano sulla scapola
> del meccanico. – “Ne sono praticamente certo……” – Moore fece ancora
> più pressione, portando il suo viso molto vicino a quello dell’altro,
> con fare intimidatorio. – “ Ce l’ho. Si si, ce l’ho!” L’ufficiale
> tattico annuì compiaciuto.
> “Bel lavoro Relan.” Si congratulò Sev.
> “Grazie grazie, ma……anch’io ho bisogno di un paio di cosette….”
> “Spara.” Tagliò corto il capo della sicurezza.
> “Dunque vediamo…..voi due sembrate tipi in gamba……e potenti……quindi
> sarete qui con una grande nave……chissà quali meraviglie ci sono,
> nascoste nelle stive di un così grande vascello….”
> “Mi sto stancando.” Annunciò Moore che, tuttavia, credeva di aver
> afferrato dove l’altro volesse andare a parare.
> Relan tirò fuori dalla tasca un piccolo pad.
> “Se permettete potrei fare una piccola, insignificante, lista di
> qualche paio di pezzi che potrebbero fare al caso mio…….” Sorrise
> timido. Moore scrollò la testa. Il capitano non ne sarebbe stato
> contento.
> “Voglio quel compositore!” - Il tattico della Novalis squadrò negli
> occhi lucidi l’andoriano. – “Niente scherzi, altrimenti salta tutto.”
>
> La lista che Relan aveva steso non era poi così piccola, né tantomeno
> insignificante. I due ufficiali si allontanarono di qualche passo per
> pianificare meglio la loro strategia, anche se non avevano grandi
> margini di manovra.
> “Cosa ne pensa?” Chiese Moore, tenendo sempre d’occhio la coppia di
> antenne azzurre a pochi passi da loro.
> “Dobbiamo mettere le mani su quel compositore, potrebbe essere fonte
> di utili informazioni.”
> “Già. Dobbiamo sentire Kuribayashi.”
> “Aspetti, prima vorrei parlare con Sibek, lei conosce ogni pezzo della
> nave.” Moore annuì.
>
> La conversazione col capo ingegnere della Novalis fu piuttosto lunga
> ed impegnativa; era più che evidente per Moore che la donna non avesse
> la minima intenzione di assecondare il loro gioco. Da un certo punto
> di vista comprendeva perfettamente le sue ragioni, ma erano a tanto
> così dal mettere le mani su un pezzo fondamentale del puzzle. Non
> potevano mollare proprio sul più bello. Dopo poco Sev pose fine alla
> chiamata.
>
> “Allora? Cosa ha detto.”
> “Alla terza imprecazione ho chiuso la comunicazione. Tuttavia, credo
> che potremo trattare con Relan, abbiamo qualcosa per lui.”
> “Molto bene.” Con un gesto del braccio fece segno al collega di avere
> campo libero per concludere la trattativa.
>
> L’andoriano li stava aspettando, sempre un po’ nervoso, ma sicuro che
> qualcosa di buono per lui sarebbe saltata fuori.
>
> “Bene Relan, se riuscirai a procurarci quel compositore avrai a
> disposizione alcuni pezzi direttamente dal magazzino della nostra
> nave.” – Gli occhi dell’altro brillarono al solo pensiero. – “Saranno
> nelle stesse condizioni del compositore, ovvero non funzionanti.”
> Precisò Sev. L’espressione di Relan mutò repentinamente.
> “Non è giusto!” Piagnucolò.
> “Si che lo è. Un pezzo guasto per dei pezzi guasti. Mi sembra ragionevole.”
> “Voglio sceglierli io, i pezzi.”
> “Te lo posso concedere; avrai la possibilità di scegliere tre pezzi,
> non uno in più.” - Allungò la mano destra, che l’andoriano guardò di
> traverso per alcuni istanti, soppesando i termini di quella strana
> transazione. Alla fine capitolò e strinse la mano di Sev. – “Molto
> bene. Tra un attimo il nostro ingegnere capo ci invierà un elenco di
> attrezzature che faranno al caso tuo.”
>
> Avevano lasciato Relan da qualche minuto e stavano per prepararsi ad
> essere teletrasportati sulla Novalis. Avevano il compositore, anche se
> questo era costato loro una griglia interfasica, un array di campo
> lineare ed un regolatore ionico di curvatura, ma soprattutto una
> lavata di testa da parte dell’ingegnere capo della nave, tutt’altro
> che soddisfatta del compromesso.
>
> “Qualcosa non va?” Chiese Moore al collega, notando il suo sguardo corrucciato.
> “Non ne sono sicuro.”
> “Non crede che Relan ci abbia detto tutto?”
> “Non è questo. E’ più del tipo…..è come se un allarme stesse suonando
> nella mia testa, ma non riuscissi a dargli una forma, ad afferrarlo
> del tutto.”
> “Qualche idea più precisa? Magari posso aiutarla a capire meglio.” Si
> offrì l’ufficiale tattico.
> “E’ strano. Dovrei essere contento, abbiamo messo le mani su un pezzo
> fondamentale del puzzle, che probabilmente potrà contribuire a
> risolvere il mistero della scomparsa dei vascelli sui quali stiamo
> investigando……eppure…..”
> Moore intuì.
> “Tutto troppo facile?” L’altro lo fissò, sorpreso.
> “Già. Tutto maledettamente troppo facile. Da quando sono in servizio
> attivo niente è stato facile, niente è mai andato ‘secondo i piani’.”
> “Capisco. La pista romulana non la convince?” Un sorriso si fece largo
> sul volto del capo della sicurezza.
> “Pensavo fosse Thevek il consigliere di bordo?”
> “Sa come si dice……chi sta con lo zoppo…..”
> “Forse ci sfugge qualcosa. Non voglio complicare le cose inutilmente
> ma……dobbiamo essere sicuri di analizzare il problema da ogni
> angolazione.”
> “Sono d’accordo. Ma se non le dispiace preferirei farlo sulla
> Novalis!” Fece Moore guardandosi intorno poco prima di richiedere di
> essere riportati a bordo.
>
> Incrociatore pesante di classe Vor'cha – contemporaneamente
>
> K'Paal fissava la sua preda.
> L'ufficiale a capo del gruppetto di federali era giovane, ma pareva
> essere sicuro di sé. Sarebbe stato divertente, riflettè compiaciuto.
>
> “Avete potuto constatare che abbiamo trattato i prigioneri secondo i
> trattati.” Precisò a bruciapelo.
> “E' così, ve ne diamo atto e, ovviamente, ne siamo lieti. Anche se non
> riesco a capire perchè siano ancora qui.” Fece Nimosit in risposta.
> “Mi sembra evidente invece.”
> “Comandante, sappiamo entrambi che nessun cargo commerciale può essere
> annoverato come seria minaccia per un incrociatore di questo tipo! E'
> evidente che stiate trattenendo l'equipaggio per uno scopo diverso.”
>
> Io so che tu sai che io so. Pareva l'unica tattica attuabile, al momento.
>
> “L'equipaggio del cargo è la nostra assicurazione, finchè non
> chiariamo le vostre responsabilità in questa faccenda.” Rispose
> granitico K'Paal.
> “La Federazione non c'entra Comandante!” - Intervenne Thevek. - “Mi
> sembra chiaro.”
> “Chiaro?” - Tuonò l'altro. - “Io guardo i fatti. Due navi, una klingon
> ed una federale nello stesso spazio, poco dopo la nostra nave non c'è
> più!”
> “Per la verità non c'è più nemmeno la nostra! Non per questo vi stiamo
> accusando di esserne responsabili.” Rispose a bruciapelo la donna.
> L'altro la studiò, con curiosità.
> “Non mi fido di voi.” Sibilò a denti stretti.
>
> Questo è chiaro, riflettè Nimosit. Erano al muro contro muro, dovevano
> cambiare approccio.
>
> “Perchè mai la Federazione e l'Impero Klingon dovrebbero calpestare
> un'alleanza che ha fruttato ad entrambi pace e prosperità? Perchè
> avremmo messo a repentaglio i rapporti di reciproco rispetto che con
> fatica abbiamo costruito da molti anni a questa parte?” Chiese il
> primo ufficiale.
> “Non ho ancora questa risposta Comandante.” - Fece un passo in avanti
> per conferire maggior enfasi alle parole. - “Ma è solo una questione
> di tempo.”
> “Siamo venuti per offrire al popolo klingon il nostro aiuto, non per
> portare guerra dove non c'è.” Ribattè Thevek sostenendo lo sguardo
> inquisitorio del klingon.
>
> K'Paal sembrò soppesare le parole di lei per alcuni istanti.
> “Potete ritirarvi sulle vostre navette.” Esordì alla fine, incrociando
> le braccia possenti sul torace.
> Il colloquio era ufficialmente terminato. Nimosit annuì; il primo
> incontro si era concluso con esito interlocutorio. Nessun rilevante
> passo in avanti purtroppo. Ringraziò comunque il Comandante K'Paal e,
> insieme ai suoi, fu di nuovo scortato verso la sala teletrasporto.
>
> K'Paal restò per alcuni istanti a scrutare il corridoio della nave
> lungo il quale i federali erano scomparsi. Krin gli fu accanto.
> “Non hai menzionato le strane letture energetiche che abbiamo rilevato
> in prossimità dell'ammasso.” Non era una domanda, ma una costatazione.
> “Non ce n'era bisogno. Per il momento voglio tenermi questo
> vantaggio.” Rispose pensieroso, prima di voltarsi e tornare in
> plancia.
>
>
>
>
> 2014-04-16 13:30 GMT+02:00 Coral Nimosit <coral.nimosit at gmail.com>:
>> Grazie fade. Ciao
>>
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>> OOO Cmd. Coral Nimosit
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>> Sez. Comando e Navigazione
>> USS Novalis NCC 1772
>> coral.nimosit at gmail.com - ICQ 311786902
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>>
>> Il 16/apr/2014 12:08 "Federico Gotti" <federtrek at gmail.com> ha scritto:
>>
>>> Non l'ho ancora fatto....lo farò a brevissimo, se tutto va bene in
>>> giornata.
>>>
>>> 2014-04-16 8:37 GMT+02:00 Coral Nimosit <coral.nimosit at gmail.com>:
>>> > Messaggio per Federico/Sev, non so se hai già impostato il file di
>>> > missione quella attuale. Eventualmente, potresti cominciare ad
>>> > organizzarlo? Così lo mandiamo in lista aggiornato ad ogni nuovo post?
>>> > Fammi sapere, grazie. ciao
>>> >
>>> > --
>>> > Ciao, Ric
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