[Stml2] [MEX - 13.13] Alleati cercasi - Ilenia

Mauro Fenzio oxila79 a gmail.com
Sab 6 Dic 2014 21:06:23 CET


Bel racconto
Bello anche il colpo di scena che la sabotatrice è la moglie del capitano.

Complimenti


Il giorno 6 dicembre 2014 21:03, Ilenia De Battisti <fulmine791 a gmail.com>
ha scritto:

> Salve a tutti, dopo un intenso sabato pomeriggio (che è un modo come un
> altro che non avevo assolutamente nulla da fare oggi e ho passato la
> giornata a scrivere il racconto) invio il mio brano un pelino prima che
> inizi il mio effettivo turno di scrittura.
> Spero possa piacere.
>
> Ilenia.
>
> ____________________________________________________________________
>
> *****************************************
>
> Brano: 13-13
>
> Titolo:  Alleati cercasi
>
> Autore: Tenente Comandante Denay Kuz
>
> (aka Ilenia nd)
>
> *****************************************
>
>
>
>
>
> Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio Profondo
>
> 03/02/2394, Ore 20.05 - D.S. 71092.70
>
>
>
> La donna incappucciata camminava rapida per i corridoi della nave,  con
> uno sguardo fra lo spaventato e il rassegnato al proprio destino: era
> abbastanza intelligente da sapere che presto, molto presto, il capitano
> avrebbe visto le registrazioni ambientali e avrebbe scoperto che era stata
> proprio lei l’ultima a metter mano al raider.  Aveva modificato le
> impostazioni del computer di bordo in modo che la nave non operasse
> normalmente solamente una volta che avessero tentato di utilizzare le armi:
> anche se non avrebbe mai voluto la morte dei propri compagni, aveva sperato
> fino all’ultimo istante che essi  fossero presi a bordo della USS Novalis,
> ma il suo piano era andato a rotoli. Ora come ora, sapendo bene che la sua
> vita era alle ultime battute, non le restava che trovare un complice,
> qualcuno che le potesse dare una mano a metter fine a tutto questo.
>
> Finalmente raggiunse la propria meta, l’alloggio dell’ingegnere capo era
> proprio di fronte a lei. Osservò la porta che la divideva dall’uomo e vi
> avvicinò l’orecchio, sentendo dei rumori all’interno. Sapeva  che
> l’ingegnere staccava sempre verso quell’ora per poter cenare e soprattutto
> che lui amava stare da solo, eppure, proprio nel momento in cui avrebbe
> dovuto rendere palese la sua intenzione ad un’altra persona, si rese conto
> di quanta paura ciò le provocasse. *Se lui non dovesse ascoltarmi non lo
> farà di certo nessun altro..* pensò fra se e se la donna, ancora indecisa
> sul da farsi.
>
>
>
>
>
>
>
> Falco da Guerra Romulano Sharpfillah - Sala Teletrasporto
>
> 03/02/2394, Ore  20.05 - D.S. 71092.70
>
>
>
> “Se la prendono un po’ troppo comoda adesso”
>
>
>
> Lo guardo del Comandante Nimonist vagava per la sala con un misto di
> nervosismo e impazienza, mentre ancora tentava di avere la possibilità di
> uscire da quella stanza attraverso l’addetto al teletrasporto.
>
>
>
> “Gliel’ho già spiegato, Comandante Nimonist, il sub-comandante della
> Sharpfillah la raggiungerà a momenti, non appena potrà lasciare la plancia”
>
>
>
> “Voglio sapere cosa lo sta trattenendo tanto! Onestamente inizio a
> spazientirmi, devo forse immaginare che sia successo qualcosa di cui non
> sono informato?”
>
>
>
> L’addetto al teletrasporto alzò solo per un attimo il capo, ma senza un
> grande interesse, e rimase a guardare per svariati istanti il Comandante
> Nimonist, come a riflettere su cosa rispondergli.
>
>
>
> “Gliel’ho già spiegato, Comandante Nimonist, il sub-comandante della
> Sharpfillah la raggiungerà a momenti, non appena potrà lasciare la plancia.
> A quel punto sono certo che sarà lieto di rispondere alle sue domande.”
>
>
>
> Il Comandante Nimonist stava già per rispondergli a tono, dopo aver
> sentito ripetergli per innumerevoli volte la medesima frase, quando
> finalmente ecco che le porte si aprirono e ad accedere fu proprio il
> sub-comandante del falco da Guerra Romulano Sharpfillah.
>
>
>
> “Buonasera a tutti, spero non abbiate aspettato troppo. Sono il
> sub-comandante Maranir e sono venuto qui per accompagnarvi in un alloggio
> che vi abbiamo preposto: sono spiacente se avete dovuto attendere ma la
> vostra nave era stata attaccata. Non ci sono stati danni rilevanti e
> abbiamo preposto un terminale nell’alloggio in modo che possiate chiamare
> la USS Novalis e sincerarvi voi stessi della situazione e di quanto è stato
> scoperto”
>
>
>
> Lo sguardo dei membri della squadra federale si rabbuiò rapidamente,
> sentendo parlare di un attacco alla USS Novalis ma si resero tutti conto
> ben presto che non era il momento adatto per porre nuove domande. Anche il
> Tenente Comandante Moore si osservò attorno studiando la situazione e si
> grattò il collo un po’ in tensione, ebbe un momento di intenso imbarazzo
> pensando di essersi scordato di indossare la propria mostrina, ma poi
> ricordò la sua provvidenziale retrocessione al grado di Capo di terza
> classe.
>
>
>
> “Speravo di poter vedere la nave! Non ero mai salito su un falco Romulano!”
>
>
>
> Il sub-comandante si voltò a guardare il giovane capo di terza classe che
> aveva parlato e fece un leggero sorriso, ritenendo l’accadimento come il
> segno di una certa impreparazione dovuta alla scarsa esperienza.
>
>
>
> “Capo, lei è qui per fornire la certezza che i nostri uomini torneranno
> sani e salvi, non per fare un tour turistico sulla mia nave. E’ proprio a
> questo scopo che è stato allestito un alloggio per le vostre necessità e
> non una cella”
>
>
>
> “Sub-comandante, perdoni il mio capo. Da Comandante capisco che non
> possiamo di certo girare indisturbati sulla vostra nave, ma il capo è
> inesperto e parla spesso senza pensare”
>
> “Non si preoccupi Comandante, l’inesperienza purtroppo porta spesso a
> queste situazioni”
>
>
>
> Confortato dalle parole del Comandante Nimonist, il Sub-comandante osservò
> per qualche minuto di nuovo il Tenente Comandante Moore con le sue nove
> mostrine, per poi fare un leggero sospiro sovrappensiero. Restò immobile
> per svariati secondi e solo alla fine fece un moto con le spalle.
>
>
>
> “Beh, in fin dei conti un capetto inesperto non potrà fare grandi danni.
> Per ora vi accompagnerò tutti in alloggio, e poi vedremo”
>
>
>
> Il sub-comandante si voltò uscendo dalla sala tattica in modo di far
> strada al gruppo mentre il Comandante Nimonist si soffermò un attimo a fare
> un sorriso complice al Tenente Comandante Moore, facendogli un leggero
> occhiolino, poi uscì a sua volta dalla sala facendo segno a tutti gli altri
> di seguirlo.
>
>
>
>
>
>
>
> Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio profondo
>
> 03/02/2394, Ore 20.05 - D.S. 71092.70
>
>
>
> Il Capitano della USS Coulomb era ancora in attesa dentro quella grande
> scatola buia che, a poco a poco, inizia a prendere l’inquietante forma
> della sua tomba. Da uomo di cultura, sa che anche su Sol III la privazione
> della luce e la reclusione in posti angusti era un ottimo modo per piegare
> anche gli animi più duri: non la si può chiamare una forma di tortura vera
> e propria, ma più semplicemente una sorta di violenza psicologica, anche
> detta la classica tortura con i guanti bianchi. Alzò il capo per un attimo
> e cercò di fare uno sforzo di concentrazione per riuscire finalmente a
> farsi un’idea si quanto tempo fosse passato, ma era uno sforzo inutile e
> rinunciò quasi subito.
>
> Poco dopo ecco che il teletrasporto gli fece arrivare la classica razione
> di pane raffermo e di acqua: restò ad osservare quella tenue luce per un
> po’, dato che quel momento era il suo unico collegamento con la realtà,
> l’unica cosa che gli faceva presumere che fuori da quella piccola prigione
> di metallo c’era qualcuno che lo voleva in vita.
>
>
>
> “Che cosa volete da me?!”
>
>
>
> L’urlo gli usci particolarmente stridulo, tanto che ne rimase addirittura
> sorpreso. Avrebbe voluto dargli il tono deciso e maestoso di chi ritiene di
> avere il diritto a delle spiegazioni, ma ciò che ne era uscito sembrava più
> il tono spaventato e lamentoso di uno scolaretto preso di mira da un gruppo
> di bulli. Sorrise per un attimo per poi scuotere il capo, recuperare la
> propria cena e iniziare a mangiare lentamente.
>
>
>
>
>
>
>
> Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio Profondo
>
> 03/02/2394, Ore 20.15 - D.S. 71092.72
>
>
>
> Se c’era una cosa che l’ingegnere capo della nave detestava era proprio
> chi si autoinvitava nel suo alloggio. L’uomo posò lo sguardo sulla donna
> che gli stava davanti, poi fece un leggero grugnito facendola accomodare
> controvoglia all’interno del salottino.
>
>
>
> “Rhian, potrei sapere perché sei venuta proprio da me? Come moglie del
> Capitano puoi girare per tutta la nave ed io sono certo che esistano luoghi
> migliori del mio alloggio”
>
>
>
> “Smettila Khoal! Sono qui per avanzare una richiesta molto importante,
> voglio che tu mi ascolti fino infondo e solo allora potrai dirmi cosa ne
> pensi! Terrh è del tutto irragionevole, continua a pensare che nonostante
> tutto il suo grande piano porterà alla prosperità il popolo dei Remani ma
> sembra non voler minimamente prendere in considerazione di quali
> conseguenze potrebbero architettare i Romulani quando scopriranno le nostre
> responsabilità!”
>
>
>
> Lo sguardo dell’ingegnere capo si fece leggermente imbarazzato, tanto che
> egli decise di smettere di guardare la donna per riempirsi un bicchiere di
> birra romulana: ne assaporò avidamente qualche sorso e si girò nuovamente
> per poterle rispondere.
>
>
>
> “Non chiamare per nome il Capitano” fece una leggera pausa “Il Capitano fa
> ciò che ritiene essere la cosa migliore per il nostro popolo. E’ stata una
> fortuna salvare questa nave, se non ci fossimo riusciti ora saremmo
> nuovamente a piegare la testa di fronte a quegli sporchi romulani! Tu sai
> come il nostro popolo è stato trattato! Abbiamo fatto da schiavi per
> secoli, senza diritti, ma ora basta! Tu parli di piano insensato, noi
> parliamo di vendetta inevitabile: chi ti da la certezza che siamo proprio
> noi ad essere nel torto?”
>
>
>
> “Khoal, io temo proprio che gli unici che alla fine avranno la loro
> vendetta saranno proprio i Romulani e credimi, se dovessi essere nel
> giusto, il popolo Remano raccoglierà un amaro raccolto proprio a causa
> delle nostre azioni”
>
>
>
> “Ascolta Rhian, vorrei proprio poter passare il mio tempo facendo discorsi
> filosofici su cosa potrebbe avvenire o meno se proseguissimo con il nostro
> piano ma il Capitano mi ha assegnato un turno supplementare per capire chi
> possa aver messo le mani sulla navetta e quindi devo chiederti di andare
> adesso”
>
>
>
> “Ti semplifico il lavoro Khoal: sono stata io”
>
>
>
> La reazione dell’ingegnere capo sorprese moltissimo la donna: Khoal era
> talmente furioso che si voltò con gli occhi che sembravano essersi
> infiammati, poi caricò il braccio mollandole un ceffone in pieno viso. La
> rapidità dei movimenti dell’uomo tolsero ogni possibilità di difesa alla
> giovane e la potenza del colpo la scaraventò a terra con il labbro rotto.
>
>
>
> “Rhian! Ti rendi conto di cosa hai fatto? Per colpa tua alcuni nostri
> amici sono morti e uno dei nostri migliori raider è stato totalmente
> distrutto! Posso anche tollerare che tu possa girare per la nave a
> vaneggiare con le tue idee strampalate, ma non ammetto che tu finisca per
> mettere a morte i miei colleghi!”
>
>
>
> Il dolore fece per un attimo bloccare a terra Rhian, poi si rimise seduta
> e si passò la mano sul viso per ripulirselo dal sangue. Si rialzò sempre in
> silenzio ed infine tornò a fissare l’uomo con grande attenzione.
>
>
>
> “Pensi che non ci abbia pensato? Pensi che non me ne senta in colpa? So
> benissimo che aver manomesso il raider è stato un grosso rischio, ma sapevo
> anche che se i federali avessero effettivamente catturato i nostri colleghi
> li avrebbero trattati bene e avrebbero potuto fermare mio marito!”
>
>
>
> “Rhian! Tu devi essere completamente pazza! Vieni nel mio alloggio
> pretendendo il mio aiuto e poi mi confessi di aver danneggiato il raider!
> L’unica cosa che potrei fare ora per te è chiedere al capitano di essere
> clemente con te, ma dubito che mi darebbe retta!”
>
>
>
> “Khoal, te lo ripeto. Ho bisogno del tuo aiuto per una cosa molto
> importante e credo che tu mi possa aiutare!”
>
>
>
> “Rhian, ammesso e non concesso che io voglia aiutarti, cosa pensi che
> potrei fare io?”
>
>
>
> “Lo so che ti sembrerà strano ma io ti chiedo di manomettere la nave, in
> modo che la prossima volta la nave federale possa individuarci. Voglio
> sacrificare la Broadsword”
>
>
>
> L’ingegnere sgranò gli occhi estremamente stupito, sbiancando di colpo
> mentre osservava ancora in silenzio la donna, sperando di cogliere sul suo
> volto che tutto ciò che gli era stato detto era in realtà uno scherzo. Per
> un attimo osservò anche la propria birra romulana, ma escluse di essere
> così tanto ubriaco da essere in preda a un delirio alcolico, quindi tornò
> ad osservare la donna.
>
>
>
> “Io sono l’ingegnere capo della nave! Il mio compito è far si che essa
> operi sempre al massimo della sua efficienza, non distruggerla! Non posso
> credere che tu possa chiedermi una cosa simile! Questa nave è l’ultima
> rimasta, la Scimitar è andata perduta da tempo e farò tutto ciò che è in
> mio potere per far si di non perdere anche la Broadsword.”
>
>
>
> “E invece io ti sto chiedendo di fermare questa follia, una volta per
> tutte! La Scimitar è andata distrutta per lo stesso motivo per cui dovrà
> andare distrutta la Broadsword: non è con queste tecniche terroristiche che
> avremo il rispetto dal popolo Romulano!”
>
>
>
> “Il popolo Romulano non ha mai rispettato nulla, se non se stessi! Io ti
> sto parlando di quello che abbiamo dovuto subire e di ciò che potrebbe
> aspettarci una volta che ci saremo definitivamente liberati dei nostri
> aguzzini, e tu ti aspetti che io metta in pericolo l’intera nave solo per i
> tuoi vaneggiamenti?”
>
>
>
> La giovane Rhian si risistemò il cappuccio in modo che le coprisse il
> viso, in modo da nascondere tutti i segni della delusione che le si erano
> stampati sul viso, ma ad ogni modo decise di rispondere a tono.
>
>
>
> “Io ti sto parlando del fatto che questo piano è destinato a fallire
> esattamente come il primo, del rischio che questa volta le ripercussioni
> che i romulani faranno scontare al nostro popolo saranno tremende, e tu mi
> vieni a dire che preferisci mantenere al sicuro questa nave piuttosto che
> preservare il nostro popolo? E poi la pazza sarei io!”
>
>
>
> L’ingegnere abbassò il capo per qualche istante, cercando di prendere
> coscienza delle parole appena dette dalla donna, ma appena rialzò il capo
> si accorse che Rhian se ne era già andata, lasciandolo solo in balia dei
> suoi pensieri.
>
>
>
>
>
>
> USS Novalis, Alloggio degli ospiti
>
> 03/02/2394 Ore 20.50 - D.S. 71092.79
>
>
>
> Dopo il lungo colloquio con il Capitano Kuribayashi, il Comandante
> Tamarith aveva raggiunto l’alloggio che le avevano preposto. Come
> richiesto, gli era stato predisposto un terminale con una linea sicura, in
> modo da poter comunicare con la propria nave, il Falco da Guerra Romulano
> Sharpfillah: la comunicazione era stata rapida e piuttosto asciutta, dato
> che il sub-comandante aveva ben poco da aggiungere al breve rapporto
> fattogli dal proprio Comandante. Ora non gli restava che chiamare il Senato
> Romulano per informarli di quanto era emerso dalle indagini, ma indugiava a
> farlo. Il Comandante sospirò pesantemente, sapendo che quella comunicazione
> non sarebbe stata per niente facile, poi aprì il canale sub spaziale.
>
>
>
> “Senatrice Dhael, spero di non averla disturbata”
>
>
>
> “Comandante Tamarith, la situazione è tale da rendere necessario evitare i
> convenevoli e arrivare rapidamente al punto. Allora, sappiamo chi è
> responsabile di questa crisi diplomatica o dobbiamo proseguire i
> preparativi per la guerra?”
>
>
>
> “Si Senatrice, si presume sia un nuovo piano di stampo remano”
>
>
>
> A quelle parole seguirono svariate altre spiegazioni che il Comandante
> Tamarith diede alla senatrice. La senatrice, dal canto suo, continuava ad
> ascoltare silenziosamente le parole del Comandante con uno sguardo freddo e
> intellegibile, che non lasciava trasparire alcuna emozione.
>
>
>
> “Comprendo Comandante, quando risalirà a bordo della Sharpfillah?”
>
>
>
> “Molto presto senatrice. Al momento vi sono ancora dei dubbi sulla
> possibilità di abbassare gli scudi, per il rischio che vi sia un altro
> raider pronto a colpire, ma non appena sarà possibile tornerò al mio posto”
>
>
>
> “Cerchi di tornarvi quanto prima. Informerò il Pretore e il Senato di
> quanto è stato scoperto: questa volta non ci sarà compassione, i contro del
> mantenere un popolo così estremista alle porte di casa supera
> abbondantemente i pro. E’ tutto per ora, buona serata Comandante.”
>
>
>
> Il Comandante Tamarith salutò la Senatrice, mentre il canale veniva
> chiuso, per poi alzarsi e andare ad osservare le stelle dai finestroni.
>
>
>
>
>
>
>
> Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio Profondo
>
> 03/02/2394, Ore 21.35 - D.S. 71092.87
>
>
>
> Il Capitano della USS Coulomb aveva finito quella sottospecie di cena,  ma
> continuava a sentire fame: avrebbe voluto far notare ai suoi carcerieri che
> un uomo adulto mangia decisamente molto di più che poco pane raffermo e
> dell’acqua, ma la cosa non era ancora stata possibile. Era ancora perso nei
> suoi pensieri quando un leggerissimo rumore catturò la sua attenzione:
> all’inizio pensò che si trattasse di un delirio per la denutrizione e il
> buio ma poi lo risentì di nuovo. Lentamente si spostò nel buio dirigendosi
> verso il rumore, fino a raggiungere il lato del container e poggiarvi
> l’orecchio, e fu allora che ebbe la certezza che qualcuno stava
> avvicinandosi passo dopo passo alla sua prigione.
>
>
>
> “Chi siete? C’è qualcuno? Fatevi riconoscere! Esigo sapere che fine abbia
> fatto il mio equipaggio!”
>
>
>
> Una voce femminile ruppe gli indugi rispondendo al Capitano e dandogli, se
> ancora ve ne fosse la necessità, la certezza che qualcuno finalmente era
> arrivato a parlargli.
>
>
>
> “Capitano, la sua nave è andata distrutta ma il suo equipaggio è ancora
> vivo”
>
>
>
> “Chi siete? Che cosa volete da me e dalla Federazione?”
>
>
>
> “Se ci consegnassimo alla Flotta Stellare potremmo sperare in un processo
> giusto?”
>
>
>
> Il Capitano della USS Coulomb rimase allibito dalla strana domanda e
> rimase in silenzio per vari istanti prima di parlare nuovamente,
> riflettendo con grande attenzione ad ogni singola parola che stava per
> pronunciare.
>
>
>
> “La Federazione dei Pianeti Uniti è stata fondata sui principi di
> uguaglianza, democrazia e parità: per noi queste parole non sono vuote,
> ma rappresentano la nostra ragione di vita. Se vi consegnerete alla Flotta
> Stellare vi saranno riconosciuti i diritti che vi sono dovuti”
>
>
>
> Calò un silenzio quasi imbarazzante, tanto che il Capitano della Coulomb
> appoggiò per bene l’orecchio in modo da cogliere qualsiasi rumore che
> provenisse dall’esterno.
>
>
>
> “Posso avere la sua parola che quanto avete detto corrisponde al vero?”
>
>
>
> “Si, come Capitano posso assicurarle che è vero. Ora mi dica, chi è lei?”
>
>
>
> “Il mio nome è Rhian, sono la moglie del Capitano di questo vascello. Lei
> rappresenta la mia unica possibilità di restare in vita e salvare il mio
> popolo”
>
>
>
>
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