[Stml2] 15.05 - Quarantacinque ore
Silvia Bianchini
ltcomm.sibi a gmail.com
Gio 6 Ott 2016 16:54:03 CEST
Bravissima!
E veramente veloce... Non me l'aspettavo ed eccolo qui ;-)
Molto divertente, molto frizzante.
Quanto al genere dei cadetti onestamente non ci avevo proprio fatto caso...
I loro atteggiamenti funzionano comunque...
Molto bene! ;-)
S.
Il 06 ott 2016 4:29 PM, "Coral Nimosit" <coral.nimosit a gmail.com> ha
scritto:
> Eheheh, no problem. Chiediamolo a Federico che è il "padre" della
> missione, onestamente anch'io non me lo ricordo......so troppi sti
> cadetti....^_* Sacrifichiamone qualcuno!!! ^_^
>
> Il 6 ottobre 2016 16:11, Ilenia De Battisti <fulmine791 a gmail.com> ha
> scritto:
> > XD e se vi dico che avevo scritto tutto il brano al maschile e che
> > all'ultimo mi è venuto il dubbio che fosse femmina e l'ho tutto corretto
> che
> > mi dite? ahahahahah.. solo io sono in grado di fare ste cose
> > Ad ogni modo non è un problema, posso riportarlo al maschile senza
> problemi!
> >
> > Il giorno 6 ottobre 2016 15:37, Coral Nimosit <coral.nimosit a gmail.com>
> ha
> > scritto:
> >>
> >> Dovremo rinominarti Ilenia/Flash!! Brava Ilenia, grazie mille anche
> >> per la rapidità, onestamente sono abbastanza impressionato ^_*. Devo
> >> però dare ragione a Fede, Va'Lah dovrebbe essere masculo però ho pure
> >> qualche dubbio per Rezaich che dovrebbe essere maschio pure quello.
> >> Anche se non ne sono sicurissimo e dovrei controllare, anche perchè se
> >> così non fosse nel mio brano l'ho dato per maschio ^__^, sbagliando
> >> quindi. Comunque poca cosa.
> >>
> >> Il 6 ottobre 2016 15:31, Federtrek <federtrek a gmail.com> ha scritto:
> >> > Evviva la rapidità!!!
> >> > Gran bel pezzo!!! Bravissima!!!
> >> > Unica particolare....Va'Lah sarebbe un maschietto....non riesco a
> >> > recuperare
> >> > le mail precedenti per controllare, potrei anche non averlo precisato.
> >> > In
> >> > ogni caso bel pezzo, mi sembra che i pg siano stati mossi benissimo.
> >> >
> >> >
> >> > Federico
> >> >
> >> > Il giorno 06 ott 2016, alle ore 14:36, Ilenia De Battisti
> >> > <fulmine791 a gmail.com> ha scritto:
> >> >
> >> > Salve a tutti ^_^
> >> >
> >> > Vi inoltro il mio brano sperando che possa piacervi.
> >> >
> >> >
> >> > *****************************************
> >> >
> >> > Brano: 15-05
> >> >
> >> > Titolo: Quarantacinque ore
> >> >
> >> > Autore: Tenente Comandante Kuz (Ilenia)
> >> >
> >> > *****************************************
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Laboratorio di xeno-biologia
> >> >
> >> > DT 14/07/2395, ore 15:27 - D.S. 72533.27
> >> >
> >> >
> >> > Lan percorse rapidamente i corridoi per raggiungere i laboratori e
> poter
> >> > parlare per qualche attimo con Denay in tranquillità: non gli ci volle
> >> > molto
> >> > ad individuarla con lo sguardo e sorrise mentre la vedeva incantare
> con
> >> > le
> >> > sue spiegazioni il cadetto che gli stava di fronte.
> >> >
> >> >
> >> > “Si potrebbe pensare che durante uno scontro navale solo la consolle
> >> > tattica
> >> > ed il timone abbiano un ruolo cruciale, ma non è così: durante uno
> >> > scontro,
> >> > tutte le informazioni.. anche quelle che ad un primo controllo
> >> > potrebbero
> >> > sembrare del tutto inutili, possono infine divenire fondamentali. Fin
> >> > qui
> >> > tutto chiaro?”
> >> >
> >> > “Limpido Comandante!” affermò Lan, battendo sul tempo il cadetto Lee
> >> >
> >> > Denay si voltò, sentendo la voce del collega e incrociò le braccia al
> >> > petto
> >> > “Aveva bisogno di qualcosa, tenente?”
> >> >
> >> > “In effetti si.. ho bisogno di parlarti, in privato..” Lan osservò il
> >> > cadetto per svariati istanti “Sempre se possibile”
> >> >
> >> > Denay annuì per poi osservare il cadetto “Nell’analizzatore ho
> inserito
> >> > un
> >> > campione, non le dirò nulla a riguardo.. voglio vedere quante
> >> > informazioni
> >> > riuscirà a ricavarne. E ricordi, anche il minimo dettaglio può fare la
> >> > differenza” non attese risposte e si diresse verso il proprio ufficio
> >> > “Tornerò da lei fra pochi minuti, cadetto”
> >> >
> >> > Lan sorrise soddisfatto per poi dare una gioviale pacca sulla spalla
> del
> >> > giovane “Buon lavoro cadetto!” quindi segui la collega tutto
> >> > soddisfatto,
> >> > accedendo con lei nel suo ufficio e raggiungendola alla scrivania
> >> >
> >> >
> >> > Denay, dal canto suo sembrava un po’ impaziente di tornare in
> >> > laboratorio
> >> > “Lan, cosa ci fai qui? Abbiamo all’incirca due giorni per trasformare
> un
> >> > gruppo di cadetti del tutto inesperti in un equipaggio in grado di non
> >> > distruggere la nave sino al nostro ritorno”
> >> >
> >> > “Mi sembra di poter capire che l’idea del Comando non ti piaccia” Lan
> >> > sorrise accomodandosi ed osservando la ragazza
> >> >
> >> > “No, ovviamente no! Non ci si improvvisa ufficiali superiori, non si
> può
> >> > davvero pensare che un gruppetto di giovanotti, con una preparazione
> >> > totalmente teorica, sia in grado di prendere il posto di ufficiali che
> >> > lavorano da anni!” scosse il capo “Inoltre credo che il gruppo sia
> stato
> >> > mal
> >> > studiato”
> >> >
> >> > “In che senso mal studiato?” la incalzò Lan “Da quello che ho compreso
> >> > sono
> >> > i migliori nei loro campi, cosa si potrebbe chiedere di più?”
> >> >
> >> > “Appunto! Sono i migliori nei loro campi e ne sono pienamente
> >> > consapevoli,
> >> > ma gli manca qualcosa di cruciale.. la capacità di lavorare come un
> >> > gruppo!
> >> > Quando si sa di essere i migliori si fa presto a peccare di
> presunzione
> >> > e
> >> > ritenere che le proprie idee siano quelle corrette.. le sole corrette!
> >> > Questo non permette quel pieno scambio di informazioni che
> caratterizza
> >> > il
> >> > lavoro su una nave stellare, e infine.. rappresenta il primo passo per
> >> > un
> >> > sicuro fallimento”
> >> >
> >> > Lan spalancò gli occhi constatando la risolutezza di Denay
> “Sembreresti
> >> > parecchio sicura”
> >> >
> >> > “Sono uno scienziato, osservo la situazione e traggo le mie
> >> > conclusioni.. se
> >> > mi sbaglio, sarò felice di rivedere la mia posizione” Denay sospirò
> >> > tornando
> >> > a fissare Lan “Ma non credo che tu sia venuto qui per parlarmi delle
> >> > interazioni fra i cadetti. Perché sei qui?”
> >> >
> >> > “Sono qui per il Comandante Romanov, cosa ne pensi di lui?”
> >> >
> >> > La domanda di Lan colse di sorpresa Denay, che per tutta risposta
> >> > incrociò
> >> > le braccia al petto “Mi spieghi perchè tutti all’improvviso sentite la
> >> > necessità di sapere cosa io pensi di quell’uomo? Anche il Comandante
> >> > Nimosit
> >> > mi ha fatto una domanda simile” scosse il capo osservandolo
> “Francamente
> >> > non
> >> > saprei, non lo conosco abbastanza per affermare realmente qualcosa su
> di
> >> > lui, ma da quello che ho compreso è un buon ufficiale.. potrebbe
> >> > divenire un
> >> > elemento prezioso per questo equipaggio”
> >> >
> >> > “Sarà, ma a me non convince affatto” proruppe Lan alzandosi
> >> >
> >> > Denay si scurì un po’ in volto, fissando con sguardo pensieroso il
> >> > collega
> >> > “Adesso sei tu a sembrare parecchio sicuro” inclinò il capo
> osservandolo
> >> > “Non ne comprendo il motivo”
> >> >
> >> > Lan la osservò “Mettiamola così, io non mi fido a pieno di lui.. ci
> sono
> >> > dei
> >> > segreti, tiene nascosto qualcosa.. il consigliere sta indagando a modo
> >> > suo e
> >> > spero che scopra qualcosa il prima possibile, ma sino a che non si
> saprà
> >> > nulla vorrei che stessi attenta”
> >> >
> >> > Denay sorrise divertita “Sta indagando? Bene.. vedrò di stare attenta,
> >> > ed
> >> > ora, se non ti spiace, vorrei tornare dal cadetto Lee.. vorrei avere
> >> > ancora
> >> > un laboratorio funzionante quando tutto sarà finito”
> >> >
> >> > Lan scoppiò a ridere per poi alzarsi “Si, ti lascio al tuo lavoro, a
> >> > presto!” detto questo uscì dall’ufficio.
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Infermeria
> >> >
> >> > DT 14/07/2395, ore 17:56 - D.S. 72533.55
> >> >
> >> >
> >> > Il parto si era concluso da pochi minuti e l’intera equipe stava
> ancora
> >> > facendo i conti con tutta la tensione e la stanchezza accumulata in
> >> > quelle
> >> > ore di lavoro. La cadetta Va’Lah, seppure come ogni vulcaniano non
> >> > dimostrasse apertamente le proprie emozioni, appariva soddisfatta
> >> > dell’esperienza a cui aveva potuto partecipare: il dottor Di Maria
> aveva
> >> > approfittato dell’occasione per poter studiare a pieno la giovane che
> >> > gli
> >> > era stata assegnata e rimase piacevolmente stupito nell'osservare le
> sue
> >> > capacità.
> >> >
> >> >
> >> > “Molto bene cadetta Va’Lah” il dottore salutò i colleghi mentre
> >> > tornavano ai
> >> > propri incarichi giornalieri prima di tornare sulla giovane vulcaniana
> >> > “Spero che abbia gradito l’esperienza.. parti come questi sono
> >> > senz’altro
> >> > una rarità”
> >> >
> >> > “Si, dottore, ritengo di aver imparato molto oggi” rispose la giovne
> con
> >> > tono atono ed inespressivo “Seppure il mio interesse non sia
> >> > direttamente
> >> > correlato all’ostetricia, ammetto che sia stata una piacevole sorpresa
> >> > aver
> >> > potuto assistere alla nascita di una vita”
> >> >
> >> > Di Maria annuì alle parole della giovane “Comprendo. Mi dica, che cosa
> >> > l’ha
> >> > spinta a scegliere la carriera medica?”
> >> >
> >> > La giovane rimase impassibile, rispondendo a tono “La consapevolezza
> di
> >> > poter fare la differenza” portò le mani dietro la schiena, restando
> per
> >> > qualche attimo in silenzio “Sono sempre stata portata per le materie
> >> > scientifiche, sono certa di poter dare un ottimo contributo alla
> >> > medicina
> >> > con i miei studi e le mie capacità”
> >> >
> >> > Il dottor Di Maria osservò per svariati istanti il volto impassibile
> ed
> >> > imperscrutabile che gli stava di fronte: era una giovane senz’altro
> >> > molto
> >> > sicura di sé, ma al medesimo tempo era decisamente ancora molto
> >> > impreparata
> >> > alla professione medica. Rifletté per un po’ prima di riprendere la
> >> > parola,
> >> > facendo un paio di passi verso la giovane.
> >> >
> >> >
> >> > “Cadetta, qual’è lo scopo del lavoro di un medico?” il dottor Di Maria
> >> > si
> >> > fermò a pochi passi dalla giovane “Qual’è l'obiettivo che si prefigge
> >> > ogni
> >> > medico?”
> >> >
> >> > Va’Lah arcuò un sopracciglio, rispondendo con estrema fermezza “La
> cura
> >> > del
> >> > paziente. L'obiettivo di ogni medico è quello di impedire la morte del
> >> > paziente”
> >> >
> >> > “Non sempre cadetta” rispose il dottore, incrociando le braccia al
> petto
> >> > “Mi
> >> > rendo conto che dopo gli studi che ha fatto si senta pronta a
> >> > sconfiggere
> >> > ogni malattia, a guarire tutti.. è uno dei problemi principali
> >> > dell’Accademia, insegna molte cose ma non prepara mai nessuno
> all’evento
> >> > morte” fece una pausa “Non voglio toglierle tutto il suo entusiasmo,
> del
> >> > resto le servirà se vorrà proseguire in questa carriera, ma voglio che
> >> > sia
> >> > preparata a quella che è la realtà dei fatti: in ambito medico quello
> >> > che ha
> >> > appreso in Accademia è soltanto una piccola parte di ciò che si
> troverà
> >> > ad
> >> > affrontare”
> >> >
> >> > La giovane parve non capire e rimase in silenzio, mentre il dottore
> >> > riprese
> >> > “Se pensiamo al lavoro delle altre sezioni, come la diplomazia, si
> >> > tratta di
> >> > ruoli che possono condurre a una piena risoluzione come ad un
> magistrale
> >> > fallimento: un diplomatico può riuscire a creare un trattato perfetto,
> >> > estremamente favorevole alla Federazione, oppure fallire miseramente
> già
> >> > nella fase delle trattative. Ma un medico?”
> >> >
> >> > La giovane si schiarì la voce per poi rispondere “Il medico ha la
> >> > medesima
> >> > possibilità di riuscire e fallire, potrebbe trovare una cura o meno.
> Non
> >> > capisco a cosa alluda dottore”
> >> >
> >> > Il dottor Di Maria scosse il capo “Sto parlando del fatto che il
> medico
> >> > si
> >> > può trovare di fronte a situazioni in cui l’unica cosa che può fare è
> >> > quella
> >> > di alleviare le sofferenze del proprio paziente, e niente più. Questo
> è
> >> > ciò
> >> > che all’Accademia non viene particolarmente preso in considerazione,
> vi
> >> > si
> >> > insegna che il vostro compito è sempre e solo guarire.. ma la pratica
> >> > costringe tutti noi ad accettare che la morte è parte integrante
> >> > dell’esistenza. Non sempre potrà fare la differenza, a volte bisogna
> >> > accettare con grande umiltà la sconfitta.. lo scopo del lavoro di un
> >> > medico
> >> > è quello di saper valutare le situazioni in cui si trova con
> obiettività
> >> > e
> >> > razionalità, mettendo da parte la propria emotività e ponendosi come
> >> > obiettivo primario il benessere del paziente: e questo può tradursi
> nel
> >> > trovare una cura o, nelle situazioni più negative, alleviargli i
> dolori,
> >> > sempre nel pieno rispetto della dignità del paziente” prese un attimo
> >> > fiato
> >> > per poi osservare il volto di Va’Lah “Credo che per oggi possa andare,
> >> > ma
> >> > rifletta sulle mie parole. In libertà!”
> >> >
> >> > Va’Lah osservò per qualche altro attimo il medico, poi salutò e si
> >> > diresse
> >> > fuori dall’infermeria.
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Sala ologrammi 1
> >> >
> >> > DT 14/07/2395, ore 23:57 - D.S. 72534.24
> >> >
> >> >
> >> > La sala ologrammi stava replicando una perfetta copia della plancia
> >> > della
> >> > USS Novalis, con il tenente Oxila seduto alla postazione di comando e
> il
> >> > cadetto McInnis alla postazione del timone. La simulazione in corso
> era
> >> > una
> >> > classica battaglia navale, che vedeva la Novalis intenta a tener testa
> >> > ad un
> >> > paio di falchi da guerra romulani: a tutti gli effetti appariva uguale
> >> > alle
> >> > tante simulazioni eseguite in Accademia ma il tenente Lan l’aveva
> >> > modificata
> >> > inserendovi alcune manovre evasive di sua invenzione, piuttosto rapide
> >> > ed in
> >> > grado di prendere in controtempo il povero cadetto.
> >> >
> >> >
> >> > “Attento cadetto, così la colpiranno sul fianco”
> >> >
> >> > “Cerco di compensare il movimento del falco signore, ma non è affatto
> >> > semplice se vi sono due navi contro una!” rispose concitato il giovane
> >> > cadetto che, per la tensione, aveva iniziato a sudare copiosamente
> >> >
> >> > “Non è di certo nostra facoltà scegliere il numero e la forza dei
> nostri
> >> > nemici, cadetto. La vita ci pone davanti sfide, il nostro compito è
> >> > cercare
> >> > di farvi fronte e riportare a casa la pelle”
> >> >
> >> >
> >> > La plancia fu scossa da un forte colpo mentre l’ufficiale tattico
> >> > olografico
> >> > esclamò con una certa concitazione “Stiamo per perdere gli scudi,
> >> > l’integrità dello scafo sta scendendo ancora, non potremo reggere
> ancora
> >> > per
> >> > molto!”
> >> >
> >> >
> >> > Le parole del tattico mandarono ancora più in agitazione McInnis che,
> >> > nella
> >> > disperata ricerca di fare un’ottima figura di fronte al tenente,
> iniziò
> >> > a
> >> > manovrare in maniera sin troppo aggressiva, finendo per lasciare fin
> >> > troppo
> >> > il ventre della nave scoperto. Nel mentre Lan osservava il cadetto con
> >> > un
> >> > leggero sorriso sul volto, ripensando a quando anche lui, giovane
> >> > cadetto
> >> > ancora inesperto, aveva fatto le medesime figure barbine.
> >> >
> >> >
> >> > “Stia attento, così finisce per mettere più in difficoltà il nostro
> >> > tattico
> >> > rispetto a quello dei nostri nemici! Sono certo che sappia pilotare
> >> > meglio
> >> > di così!”
> >> >
> >> > “Ma il tattico dovrebbe adeguarsi alle mie manovre!” rispose con un
> tono
> >> > un
> >> > po’ infastidito il giovane
> >> >
> >> > “No, il tattico dovrebbe collaborare con lei, cosa assolutamente
> >> > impossibile
> >> > se non comunica cosa vuole fare e continua a cambiare rotta senza un
> >> > senso
> >> > apparente!” rispose con risolutezza il tenente
> >> >
> >> >
> >> > La plancia fu scossa nuovamente talmente forte che per poco Lan non
> volò
> >> > a
> >> > terra, nel mentre l’ufficiale tattico olografico lanciò un urlo per il
> >> > nervoso “Signore, gli scudi hanno ceduto, l’integrità dello scafo è
> >> > pericolosamente basso! Non possiamo permetterci un’altra bordata!”
> >> >
> >> > Pochi istanti dopo un altro scossone vece vibrare l’intera plancia e
> la
> >> > simulazione si fermò di colpo: tutti i personaggi olografici
> scomparvero
> >> > assieme ai due falchi romulani, lasciando i due giovani immersi in un
> >> > imbarazzante silenzio.
> >> >
> >> >
> >> > “Cosa può dirmi ora, cadetto?”
> >> >
> >> > “Farò meglio la prossima volta signore, so che posso farcela”
> >> >
> >> > Lan si alzò scuotendo il capo “Lei forse non ha capito, ma nella
> >> > realtà..
> >> > quando siederà in una vera plancia, non ci sarà una prossima volta.
> >> > Siete
> >> > troppo abituati a poter sbagliare, analizzare gli errori e riprovare
> che
> >> > non
> >> > vi rendete conto che nella realtà certi lussi non ce li possiamo
> >> > permettere”
> >> > fece una pausa “Quali sono stati gli errori?”
> >> >
> >> > “Non saprei signore, forse mi sono lasciato un po’ prendere dalla
> >> > tensione”
> >> >
> >> > “Si, la tensione le ha sicuramente giocato un brutto tiro in questo
> >> > frangente, ma di certo non è stato l’unico errore. Lei tende a
> isolarsi
> >> > un
> >> > po’ troppo e a non collaborare a pieno con i suoi colleghi, quindi nel
> >> > futuro si ricordi che durante uno scontro navale vi deve essere un
> >> > ottima
> >> > sincronia fra la consolle della tattica ed il timone. Inoltre, si
> >> > ricordi
> >> > che quando è a quel timone non deve dimostrare agli altri di essere il
> >> > migliore, deve essere il migliore! Chi occupa la posizione del timone
> e,
> >> > in
> >> > futuro, la posizione del comando deve sempre tenere a mente che dalle
> >> > proprie scelte dipende la vita di centinaia di persone, e non può
> >> > permettersi il lusso di lasciarsi andare al nervosismo o alla smania
> di
> >> > voler fare bella figura.. sono stato chiaro?”
> >> >
> >> > Il cadetto saltò in piedi annuendo “Certo tenente”
> >> >
> >> > “Bene, in libertà!” tuonò il tenente per poi osservare il cadetto che
> si
> >> > dirigeva all’uscita, attese di essere da solo per poi sorridere “Si,
> >> > diventerai un ottimo pilota un giorno” mormorò fra sé e sé per poi
> >> > dirigersi
> >> > all’uscita.
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Sala macchine
> >> >
> >> > DT 15/07/2395, ore 04:24 - D.S. 72534.75
> >> >
> >> >
> >> > Evrellia e Rizaich si sentivano a dir poco esauste e faticavano sempre
> >> > di
> >> > più a trovare il modo di concentrarsi: erano passate parecchie ore
> dalla
> >> > pausa per la cena e, seppure gli incarichi che venivano loro assegnati
> >> > erano
> >> > estremamente semplici, l’orario tardo rendeva sempre più complicato
> alle
> >> > due
> >> > giovani svolgere il proprio lavoro al meglio. Dal canto suo il Tenente
> >> > Comandante Borodin sembrava essere sempre più impaziente, continuando
> a
> >> > sbraitare a destra e a manca.
> >> >
> >> >
> >> > “Allora, queste letture sul flusso del plasma! A cosa serve mettere
> >> > qualcuno
> >> > a fare un controllo se poi non parla!”
> >> >
> >> > Evrellia scattò quasi sul posto “Ehm.. normali! Le letture sono ancora
> >> > normali, Comandante..”
> >> >
> >> > “Più veloce a dare le rilevazioni, non posso continuare a chiamarla!”
> >> > tuonò
> >> > Borodin osservando la giovane prima di tornare al proprio lavoro
> >> >
> >> > Rizaich prese la parola facendo un colpetto di tosse “Mi scusi
> >> > Comandante è
> >> > che… beh.. è tardi!” sbottò la giovane osservando il superiore “E’
> notte
> >> > fonda, non possiamo farlo domattina?”
> >> >
> >> >
> >> > Per un attimo gli altri ingegneri si voltarono ad osservare la giovane
> >> > con
> >> > sguardo in parte incuriosito ed in parte divertito: il tenente
> >> > Comandante
> >> > Borodin abbandonò per un attimo il proprio lavoro e si portò di fronte
> >> > alla
> >> > ragazza ad osservarla serio “Prego?” si limitò a chiedere
> avvicinandosi
> >> > un
> >> > po’ alla coppia di cadetti.
> >> >
> >> > Rizaich osservò il superiore cercando di apparire perfettamente
> >> > tranquilla
> >> > “Ho detto che forse si potrebbe rimandare questo lavoro, a domattina”
> >> >
> >> > “Una nave stellare per lavorare in sicurezza deve poter contare sui
> >> > propri
> >> > sistemi secondari.. noi dobbiamo assicurare un’efficienza tale che, se
> >> > sventuratamente il sistema primario dovesse collassare, sia sempre
> >> > possibile
> >> > bypassarlo ed attivare il secondario. Al momento può assicurare ciò?”
> >> >
> >> > “No signore” rispose stancamente la giovane “Non posso assicurarlo”
> >> >
> >> > “Allora no! Il nostro lavoro non è finito affatto!”
> >> >
> >> > “Ma si tratta di un sistema secondario, signore” riprese Evrellia,
> >> > tentando
> >> > di aiutare la collega ed osservando l’ingegnere capo in volto “E il
> >> > sistema
> >> > primario funziona perfettamente”
> >> >
> >> > “Questo è il lavoro di un ingegnere su di una nave stellare.. si
> lavora
> >> > molte ore e si può anche fare una nottata in bianco! Qui tutti noi
> >> > abbiamo a
> >> > cuore la sopravvivenza nostra e dei nostri colleghi, e la assicuriamo
> >> > mantenendo la nave in forma smagliante! Se non è siete disposte a
> farvi
> >> > qualche nottata insonne per sistemare i problemi che si verificano,
> >> > cambiate
> >> > lavoro!” Borodin le osservò serio “Potete andare!”
> >> >
> >> > Entrambe le cadette si osservarono per un attimo, decisamente punte
> sul
> >> > vivo
> >> > “Ma.. veramente..”
> >> >
> >> > “Ho detto andate!” tuonò Borodin “In libertà!”
> >> >
> >> > Le due cadette si osservarono nuovamente in volto sospirando, poi
> >> > salutarono
> >> > il superiore e si diressero all’uscita.
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Laboratorio astrometrico
> >> >
> >> > DT 15/07/2395, ore 09:58 - D.S. 72535.38
> >> >
> >> >
> >> > Denay portò il cadetto ad esplorare i vari laboratori per poi fermarsi
> >> > in
> >> > quello astrometrico: seppure non fosse il suo laboratorio preferito,
> >> > aveva
> >> > deciso di soffermarsi particolarmente in quel luogo per parlare con il
> >> > cadetto. Dal canto suo, il giovane Anson si osservava attorno con la
> >> > stessa
> >> > espressione di un bimbo in un negozio di giocattoli.
> >> >
> >> >
> >> > “Signore, perchè ha scelto di fermarsi proprio in questo laboratorio?”
> >> > chiese con un certo stupore il giovane “Pensavo saremmo andati al
> >> > laboratorio di xeno-biologia”
> >> >
> >> > “Magari più tardi cadetto” rispose rapidamente Denay portandosi ad una
> >> > consolle per poi attivarla “Ora come ora mi preme di spiegarle meglio
> >> > come
> >> > operare ad una consolle”
> >> >
> >> > “Beh, Comandante, ho fatto parecchie simulazioni in accademia!”
> rispose
> >> > spavaldo il giovane
> >> >
> >> > “Ne sono certa, ma i criteri erano diversi da quelli che le verranno
> >> > richiesti su una nave” rispose Denay digitando alla consolle “Osservi
> >> > questo
> >> > sistema spaziale, quanti dati potrebbe estrapolarne?”
> >> >
> >> > “Beh, una marea signore!” rispose con grande convinzione
> >> >
> >> > “Esattamente, ma non sempre avere molte informazioni è un bene” fece
> una
> >> > pausa osservando il giovane “Quando opererà in plancia dovrà
> ricordarsi
> >> > che
> >> > il tempismo è tutto: in effetti, la velocità e la capacità di
> comunicare
> >> > solo le informazioni necessarie.. niente di più, niente di meno.. è la
> >> > chiave del nostro lavoro”
> >> >
> >> > “E come faccio a sapere quali sono le informazioni realmente
> necessarie
> >> > e
> >> > quali invece no?”
> >> >
> >> > Denay alzò il capo dalla consolle ed osservò il giovane “Questo lo si
> >> > apprende con il tempo e con la pazienza. Come le ho già detto, ogni
> >> > dato,
> >> > anche quello che appare più irrilevante, potrebbe in realtà nascondere
> >> > una
> >> > grande importanza, ma è necessario sapere quando comunicarlo”
> >> >
> >> > “Si, capisco che l’esperienza è fondamentale, ma per questa
> >> > esercitazione,
> >> > ha qualche consiglio?”
> >> >
> >> > Denay annuì nuovamente “Si ricordi ciò che ha imparato ed usi il suo
> >> > istinto: non si lasci abbattere dalla sua inesperienza e sarà in grado
> >> > di
> >> > fare la sua parte in plancia”
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Plancia
> >> >
> >> > DT 15/07/2395, ore 14:49 - D.S. 72535.94
> >> >
> >> >
> >> > La plancia era estremamente silenziosa a quell’ora, e forse fin troppo
> >> > tranquilla per il Cadetto John Hugh: era impalato di fronte alla
> >> > consolle
> >> > sentendo su di sé il peso dello sguardo del Comandante Romanov, che
> >> > attendeva a braccia conserte. Di tanto in tanto gli altri ufficiali si
> >> > voltavano ad osservare i due, sorridendo al giovane, prima di tornare
> >> > alla
> >> > propria consolle.
> >> >
> >> >
> >> > “Molto bene cadetto, credo che abbia studiato abbastanza la situazione
> >> > che
> >> > le ho profilato, non pensa?” intervenne Romanov osservando il giovane
> >> >
> >> > “Si, Comandante”
> >> >
> >> > “In questo caso, sa quale manovra sta per compiere il nostro
> avversario.
> >> > Lei
> >> > cosa farebbe?”
> >> >
> >> > Il giovane prese per un attimo fiato sforzandosi di ricordare le
> lezioni
> >> > dell’accademia “In una situazione di questo tipo la soluzione
> corretta è
> >> > una
> >> > soltanto..”
> >> >
> >> > “Un momento cadetto” lo interruppe prontamente Romanov “Perchè ritiene
> >> > che
> >> > vi sia una sola soluzione?”
> >> >
> >> > “In accademia ci è stato insegnato che questa è una tecnica di attacco
> >> > classica, come tale prevede una misura classica! Durante le lezioni
> >> > abbiamo
> >> > appreso perfettamente cosa fare in questi frangenti!”
> >> >
> >> > “E non le sorge il dubbio che con il tempo anche i nostri avversari
> >> > abbiano
> >> > appreso che, a una data manovra di attacco, noi rispondiamo con una
> >> > determinata manovra difensiva?”
> >> >
> >> > Il volto del cadetto ebbe il suo primo attimo di sconforto, ma
> >> > passeggero e
> >> > ben presto riprese tutta la propria spavalderia “Signore, sta dicendo
> >> > che le
> >> > manovre insegnate in accademia sono inutili?”
> >> >
> >> > “Certamente no, cadetto” rispose con sicurezza Romanov “Ma come lei ha
> >> > imparato che per ogni attacco è stata studiata una manovra diversiva
> >> > adeguata, così possono averlo appreso i nostri eventuali nemici: la
> >> > strategia è molto più che una lezione da apprendere a memoria, bisogna
> >> > capire le reali intenzioni dell’avversario e prepararsi non solo a
> >> > rispondere all’attacco ma anche alla contromossa successiva” Romanov
> >> > fece
> >> > una pausa “Ha pensato all’eventualità che il nostro avversario abbia
> >> > agito
> >> > allo scopo di spingerla ad optare per una data manovra? In questo caso
> >> > la
> >> > sua scelta avrebbe fatto finire la nave in trappola”
> >> >
> >> > “Ma è impossibile sapere con certezza quali siano le intenzioni del
> >> > nemico,
> >> > signore!”
> >> >
> >> > “Non solo si può, ma si deve!” rispose con prontezza Romanov “Se non
> si
> >> > è in
> >> > grado di analizzare la situazione e trovare la soluzione adatta al
> caso
> >> > concreto, anche andando contro a quelle che sono considerate le
> manovre
> >> > classiche, lo scontro non potrà mai essere vinto”
> >> >
> >> > Il giovane apparve decisamente perplesso “Ma signore, se non posso
> >> > basarmi
> >> > sulle mie conoscenze, su cosa dovrei basarmi?”
> >> >
> >> > “Sul suo istinto cadetto, e si tolga dalla testa che ad una manovra
> >> > d’attacco vi sia soltanto una risposta possibile! Ogni mossa può
> >> > nascondere
> >> > delle variabili legate all’area dello scontro o alle caratteristiche
> >> > della
> >> > nave, starà a lei capirlo!”
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Ufficio Principale della Sicurezza
> >> >
> >> > DT 15/07/2395, ore 19:25 - D.S. 72536.46
> >> >
> >> >
> >> > Sev ed il cadetto Bod erano ancora impegnati a spostare unità e campi
> di
> >> > forza sulla medesima simulazione olografica del giorno prima, ma ora
> >> > riproduceva la plancia della Novalis. Anche in questo caso si potevano
> >> > osservare svariati puntini rossi che si riversavano da diverse
> fratture
> >> > nello scafo ed il solito death counter lampeggiava vistosamente in una
> >> > tonalità rosso scarlatto.
> >> >
> >> >
> >> > Rarur prese la parola “Signore, se spostassimo questo campo di forza
> >> > qui..”
> >> >
> >> > “Se arrivasse anche un solo siluro nel punto giusto ci troveremmo a
> >> > nuotare
> >> > nello spazio profondo, cadetto” rispose candidamente Sev “Lo scafo non
> >> > reggerebbe”
> >> >
> >> > Il giovane osservò per un attimo Sev “Ma la nostra ipotesi di base era
> >> > un
> >> > abbordaggio in corso, signore, non uno scontro navale. Se attaccassero
> >> > una
> >> > nave così danneggiata potrebbero anche far morire i loro uomini!”
> >> >
> >> > “Si, ma non per tutte le specie è così importante tutelare la vita del
> >> > proprio equipaggio, per alcuni potrebbe essere un sacrificio del tutto
> >> > accettabile. Lei questo non può escluderlo.”
> >> >
> >> > “Ma non le sembra che sta ipotizzando degli avversari fin troppo
> >> > perfetti?”
> >> > rispose il cadetto osservando l’ufficiale “Hanno le tute ambientali ed
> >> > armi
> >> > incredibilmente potenti, e a ciò si aggiunge che la loro nave
> appoggio è
> >> > del
> >> > tutto disinteressata alla loro sopravvivenza, quindi faranno di tutto
> >> > per
> >> > riuscire a prendere la nave! Ma quante probabilità ci sono che si
> >> > verifichi
> >> > un simile scenario?”
> >> >
> >> > “E’ molto importante per lei il livello di probabilità?” chiese
> serafico
> >> > Sev
> >> >
> >> > “Certamente, in accademia ci prepariamo a tutti gli scenari più
> >> > probabili in
> >> > modo da sapervi far fronte al meglio!”
> >> >
> >> > “E come vi preparate all’imprevedibile?”
> >> >
> >> > Rarur si bloccò osservando il superiore “Non ci si può preparare a ciò
> >> > che
> >> > non può essere previsto, signore!”
> >> >
> >> > Sev scosse il capo “Ci si prepara ipotizzando sempre lo scenario
> >> > peggiore,
> >> > cadetto. Su Sol III si dice, spera in bene ma preparati per il peggio!
> >> > E’
> >> > questo che stiamo facendo adesso” fece una piccola pausa “Cadetto,
> anche
> >> > io
> >> > mi rendo conto che con una nave come questa vi sono poche probabilità
> di
> >> > un
> >> > abbordaggio simile alla nostra simulazione, ma poche probabilità non
> >> > significa nessuna”
> >> >
> >> > Il cadetto rimase per un po’ ad osservare Sev “Quindi per lei è
> >> > necessario
> >> > prendere in considerazione anche gli scenari più improbabili? Ma le
> >> > variabili possono divenire infinite!”
> >> >
> >> > Sev annuì prontamente “In un certo senso è vero, ma più scenari si
> >> > studiano
> >> > e più aumenteranno le probabilità che, qualora qualcosa di imprevisto
> >> > succeda, la nave sia preparata a farvi fronte” sorrise divertito per
> poi
> >> > aggiungere “Con il tempo capirà, ora torniamo al nostro lavoro”
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Ufficio del Consigliere
> >> >
> >> > DT 16/07/2395, ore 08:37 - D.S. 72537.97
> >> >
> >> >
> >> > Bryan iniziava decisamente a deprimersi accanto a Dwalla: nella sua
> vita
> >> > era
> >> > sempre riuscito ad affascinare tutti con la propria parlantina e
> quello
> >> > sguardo da bel tenebroso, eppure tutti i suoi tentativi di adulazione
> si
> >> > erano conclusi con dei magistrali buchi nell’acqua. Le aveva tentate
> >> > sostanzialmente tutte ma nessun complimento era riuscito a fargli
> >> > guadagnare
> >> > punti agli occhi del consigliere e la cosa lo indispettiva. Dwalla,
> >> > viceversa, trovava la situazione piuttosto divertente: continuava a
> >> > pensare
> >> > qualche possibile strategia per fare breccia nello scudo di Romanov,
> ma
> >> > non
> >> > poteva non trovare piuttosto divertente i tentativi che il giovane
> stava
> >> > facendo per farle perdere la testa.
> >> >
> >> >
> >> > “Qualcosa non va, cadetto?”
> >> >
> >> > “No Comandate, ammiravo solo la sua straordinaria bellezza” il giovane
> >> > fece
> >> > un sorriso smagliante “Non credo di aver mai visto una simile
> >> > perfezione!”
> >> >
> >> > “Cadetto, non si è ancora stancato di cercare ad ogni modo di far uso
> >> > delle
> >> > lusinghe?”
> >> >
> >> > Bryan sospirò abbassando un po’ il capo “Si, Comandante, mi scusi”
> >> >
> >> > “Cadetto Morein, lei è una persona intelligente, e sono convinta che
> >> > possa
> >> > avere un futuro nella flotta, ma deve smetterla di contare solo sul
> >> > fascino!”
> >> >
> >> > Il giovane parve essere preso per un attimo di sorpresa “Beh.. ma
> >> > veramente..”
> >> >
> >> > “Non mi fraintenda, non metto in dubbio che sia un’ottima strategia
> >> > quella
> >> > di giocarsi tutte le proprie carte, e se si ha un certo fascino
> naturale
> >> > è
> >> > senz’altro una marcia in più.. ma non crederà veramente di potersela
> >> > cavare
> >> > in questo lavoro solo contando sul suo bel faccino, vero?”
> >> >
> >> > “Beh, è un ottimo modo per rompere il ghiaccio”
> >> >
> >> > “Non posso negarlo, cadetto, ma ci deve essere anche molto di più! Il
> >> > nostro
> >> > mestiere è molto più sottile, e lei fa bene a tentare di affascinare
> il
> >> > proprio interlocutore, ma prima di ciò lei deve imparare a capire chi
> le
> >> > sta
> >> > davanti” Dwalla fece una pausa “Non a tutti piace essere adulato, c’è
> >> > chi lo
> >> > troverebbe a dir poco fastidioso e potrebbe arrivare perfino ad
> >> > adirarlo, e
> >> > mi creda.. una persona innervosita sarà ben poco accondiscendente
> verso
> >> > le
> >> > sue richieste”
> >> >
> >> > Il giovane rimase silenzioso ad osservare la donna
> >> >
> >> > “Ad esempio, lei sta cercando di affascinarmi, ma lei di me cosa ha
> >> > compreso? Che tipo di persona sono?” lo osserva “Ha tentato di capire
> a
> >> > pieno come è fatta la sua interlocutrice? Io direi di no. Lei potrebbe
> >> > non
> >> > essere il mio tipo, no?” sorrise un attimo osservandolo In quel caso
> il
> >> > suo
> >> > visino servirebbe a poco non crede?”
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> >
> >> > USS Novalis, Ufficio del Capitano
> >> >
> >> > DT 16/07/2395, ore 11:35 - D.S. 72538.31
> >> >
> >> >
> >> > Il Capitano ed il primo ufficiale erano accanto ai finestroni,
> >> > silenziosi e
> >> > pensierosi, ad osservare le stelle: nessuno dei due emetteva un fiato,
> >> > ma
> >> > entrambi stavano pensando agli ordini ricevuti dal Comando. Dopo
> qualche
> >> > minuto fu il capitano a rompere gli indugi.
> >> >
> >> >
> >> > “Gli ufficiali si sono occupati dei cadetti?”
> >> >
> >> > “Si Capitano, come da ordini” rispose Nimosit portando la propria
> >> > attenzione
> >> > a Kuribayashi
> >> >
> >> > “Molto bene. Ritengono che i cadetti siano pronti ad assumere i loro
> >> > ruoli?”
> >> > chiese il capitano osservando in volto il primo ufficiale.
> >> >
> >> > Nimosit non parlò immediatamente, ma dal suo sguardo era abbastanza
> >> > palese
> >> > la sua perplessità riguardo tutta la faccenda “Mettiamola così, la
> >> > teoria
> >> > c’è.. ma la pratica è tutta da vedere”
> >> >
> >> > Kuribayashi sospirò “Lo immaginavo”
> >> >
> >> >
> >> > Entrambi si osservarono in volto per qualche attimo, sino a che il
> >> > comunicatore del capitano ruppe il silenzio che si era creato,
> >> > riportandoli
> >> > alla realtà.
> >> >
> >> >
> >> > =^= Plancia a Capitano Kuribayashi: siamo giunti al punto di rendez
> vous
> >> > =^=
> >> >
> >> >
> >> > Kuribayashi sospirò osservando Nimosit “Bene, e che la farsa abbia
> >> > inizio”
> >> > quindi si diresse all’uscita dell’ufficio.
> >> >
> >> >
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> >> --
> >> Ciao, Ric
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> >> OOO Cmd. Coral Nimosit
> >> Primo Ufficiale (FO)
> >> Sez. Comando e Navigazione
> >> USS Novalis NCC 1772
> >> coral.nimosit a gmail.com - ICQ 311786902
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> >> N.S.F.
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> >> Stml2 mailing list
> >> Stml2 a gioco.net
> >> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml2
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> Sez. Comando e Navigazione
> USS Novalis NCC 1772
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